Renèuzzi
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Renèuzzi
Renèuzzi è una frazione ormai abbandonata del comune di Carrega Ligure, in provincia di Alessandria, nell’ alta val Borbera ad una quota di 1.075 mt. alle pendici del Monte Antola.
Arrivando dal sentiero che parte da Vegni, si incontra subito l’ Oratorio dedicato a San Bernardo Abate ed il piccolo cimitero; nell’ oratorio un piccolo altare, una nicchia dove probabilmente era alloggiata la statua del Santo ed una rudimentale acquasantiera.
Le case ormai sono in gran parte crollate. Di particolare interesse una casa con muro curvo, una cisterna per la raccolta dell’ acqua piovana ed una stalla ancora ben conservata con un pregevole pilastro a sezione circolare.
Fino al 1960 il paese era ancora abitato sia pure da una sola famiglia.
Escursione fotografica effettuata con Scinty e Colsub partendo da Vegni.
Il sentiero è praticamente tutto a mezza costa e raggiunge dapprima Casoni di Vegni e poi Ferrazza per arrivare infine in circa un paio d' ore a Renèuzzi.
Il tracciato è pulito e facilmente percorribile senza grossi problemi.
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Arrivando dal sentiero che parte da Vegni, si incontra subito l’ Oratorio dedicato a San Bernardo Abate ed il piccolo cimitero; nell’ oratorio un piccolo altare, una nicchia dove probabilmente era alloggiata la statua del Santo ed una rudimentale acquasantiera.
Le case ormai sono in gran parte crollate. Di particolare interesse una casa con muro curvo, una cisterna per la raccolta dell’ acqua piovana ed una stalla ancora ben conservata con un pregevole pilastro a sezione circolare.
Fino al 1960 il paese era ancora abitato sia pure da una sola famiglia.
Escursione fotografica effettuata con Scinty e Colsub partendo da Vegni.
Il sentiero è praticamente tutto a mezza costa e raggiunge dapprima Casoni di Vegni e poi Ferrazza per arrivare infine in circa un paio d' ore a Renèuzzi.
Il tracciato è pulito e facilmente percorribile senza grossi problemi.
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Re: Renèuzzi
Bello
ma spiega ad un' "ignorante" il perchè della seconda foto
.........che è HDR ??
PS
...dov'era alec??
ma spiega ad un' "ignorante" il perchè della seconda foto
.........che è HDR ??
PS
...dov'era alec??
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.
- amadablam
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Re: Renèuzzi
sempre complimentisssimi per le tue foto sei veramente un manico +
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: Renèuzzi
Piacevolissima escursione, come ha detto Colsub durante la camminata un pacchetto "3 x 1" che ci ha permesso di osservare 3 splendidi borghi dei nostri monti. Dei 3, solo Ferrazza è amorevolmente curato da qualche proprietario, per fortuna... in mezzo a tanto abbandono e solitudine ogni tanto spicca anche qualcosa di positivo... Lì, rovi e rampicanti non hanno avuto la meglio!
E' stato bello tornare a Reneuzzi, con la possibilità di conoscere anche due paesi "nuovi"...
Stupende le foto di Delo, se avrò il coraggio metterò anch'io qualche foto , devo dire che per alcuni scatti degli stessi luoghi io non ho colto il punto di vista che ho notato invece in alcune tue foto (per esempio la foto della stalla con il pilone l'ho fatta solo dalla porta)... mannaggia devo concentrarmi di più!
p.s. avevamo detto che non raccontavamo di quando a Cabella ho aperto il bagagliaio di una macchina che non era quella di Delo
E' stato bello tornare a Reneuzzi, con la possibilità di conoscere anche due paesi "nuovi"...
Stupende le foto di Delo, se avrò il coraggio metterò anch'io qualche foto , devo dire che per alcuni scatti degli stessi luoghi io non ho colto il punto di vista che ho notato invece in alcune tue foto (per esempio la foto della stalla con il pilone l'ho fatta solo dalla porta)... mannaggia devo concentrarmi di più!
a sciare! A volte è giusto sguinzagliarsi per seguire le proprie passioni!Erne wrote:...dov'era alec?? [/size]
p.s. avevamo detto che non raccontavamo di quando a Cabella ho aperto il bagagliaio di una macchina che non era quella di Delo
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Renèuzzi
Stupendi l'oratorio e il suo altare!!
Lungi i pensieri foschi! Se non verrà l'amore
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
Di quali aromi opimo odore non si sa:
di resina? di timo? o di serenità?... (G.Gozzano, Le due strade)
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
Di quali aromi opimo odore non si sa:
di resina? di timo? o di serenità?... (G.Gozzano, Le due strade)
Re: Renèuzzi
Metto anche io qualche foto della gita da Vegni a Reneuzzi. Strana la vita, un tempo queste piccole realtà erano così isolate e nascoste agli occhi del mondo, poi gli abitanti sono scappati e adesso che tutto è crollato... alcuni cuori si impietosiscono di fronte all'abbandono e alla solitudine di queste povere casette di pietra. Quando oramai tutto sembra avere un solo inesorabile destino, ci si impegna attraverso le foto a non dimenticare... non dimenticare con quanta fatica questi paesi sono stati costruiti, con quanta fatica le persone vi hanno abitato e lavorato... con quanto dolore, forse, li hanno abbandonati per una vita migliore. Testimoni di un tempo che non c'è più, sono diventati luoghi di forte suggestione. Ci si stupisce di come gli abitanti siano stati in grado, con i materiali dei nostri boschi, dei nostri monti, con l'aiuto di pochi ma ingegnosi mezzi, di tirare sù delle case tanto belle, che commuovono e incantano. Scattando queste foto mi sembra di poter conservare per il futuro qualcosa che è già molto molto lontano da me (forse, con i racconti dei vecchi e qualche lettura, mi sembra invece vicino...) e poter dire "io ho visto quei paesi quando non erano ancora del tutto crollati" con la stessa malinconia di chi mi racconta invece di averli visti tutti in piedi... senza rovi, con i prati puliti destinati alle coltivazioni e ai pascoli... con i viottoli liberi dalle macerie, con tutti i camini che fumano... se tutto questo è destinato solamente a svanire... mi sembra giusto che almeno rimanga un ricordo...
Vegni
Ferrazza
Reneuzzi
acquasantiera
guardate questo poggiolino, presente su una casa già fotografata da Delorenzi, che meraviglia, con tutto il legno lavorato...
Vegni
Ferrazza
Reneuzzi
acquasantiera
guardate questo poggiolino, presente su una casa già fotografata da Delorenzi, che meraviglia, con tutto il legno lavorato...
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Re: Renèuzzi
Che bello!!!! E' importante ricordare questi borghi dimenticati!!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Re: Renèuzzi
...casone di vegni d'estate (2010) (le foto sono miserevoli, ma questo passa il convento...)
Re: Renèuzzi
Belle le foto Scinty con una bridge penso che sia il massimo che si può fare.
Re: Renèuzzi
Una bridge? siete troppo evoluti... grazie comunque!delorenzi wrote:Belle le foto Scinty con una bridge penso che sia il massimo che si può fare.
Ora che le riguardo mi sembrano più rossicce di ieri quando le modificavo... diciamo che la tonalità calda è voluta ma ora mi sembra più spinta (sono su un pc diverso...).
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Re: Renèuzzi
Brava scinty, belle foto!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Renèuzzi
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Re: Renèuzzi
Belle e sacrosante parole, ad un occhio attento non può sfuggire come sia quasi miracoloso che delle persone abbiano potuto costruire delle case così belle e con una tecnica costruttiva così raffinata utilizzando solo materiale locale, le proprie forze e il proprio ingegno.scinty wrote:Metto anche io qualche foto della gita da Vegni a Reneuzzi. Strana la vita, un tempo queste piccole realtà erano così isolate e nascoste agli occhi del mondo, poi gli abitanti sono scappati e adesso che tutto è crollato... alcuni cuori si impietosiscono di fronte all'abbandono e alla solitudine di queste povere casette di pietra. Quando oramai tutto sembra avere un solo inesorabile destino, ci si impegna attraverso le foto a non dimenticare... non dimenticare con quanta fatica questi paesi sono stati costruiti, con quanta fatica le persone vi hanno abitato e lavorato... con quanto dolore, forse, li hanno abbandonati per una vita migliore. Testimoni di un tempo che non c'è più, sono diventati luoghi di forte suggestione. Ci si stupisce di come gli abitanti siano stati in grado, con i materiali dei nostri boschi, dei nostri monti, con l'aiuto di pochi ma ingegnosi mezzi, di tirare sù delle case tanto belle, che commuovono e incantano. Scattando queste foto mi sembra di poter conservare per il futuro qualcosa che è già molto molto lontano da me (forse, con i racconti dei vecchi e qualche lettura, mi sembra invece vicino...) e poter dire "io ho visto quei paesi quando non erano ancora del tutto crollati" con la stessa malinconia di chi mi racconta invece di averli visti tutti in piedi... senza rovi, con i prati puliti destinati alle coltivazioni e ai pascoli... con i viottoli liberi dalle macerie, con tutti i camini che fumano... se tutto questo è destinato solamente a svanire... mi sembra giusto che almeno rimanga un ricordo...
Visitando Reneuzzi o un qualsiasi altro paese contadino di queste zone viene spontaneo chiedersi come abbiano fatto ad alzare un trave di 10 metri di lunghezza e un metro di diametro fino a 7-8 metri da terra, o una ciappa di due metri di lato...e le volte e gli archi costruiti interamente a secco...
Questi capolavori hanno resistito per secoli, finchè il "progresso" non ha determinato il loro abbandono...
Le splendide foto di questo topic sono un giusto ricordo, ma questi paesi avrebbero meritato una sorte ben diversa.
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: Renèuzzi
Che bella luce, in quelle foto
Non ho mai pensato nella vita che per procedere bisogna necessariamente andare in linea retta. (M. Paolini)
Luce luce lontana che si accende e si spegne quale sarà la mano che illumina le stelle
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Re: Renèuzzi
Ottimo foto-reportage (vale anche per la Scinty ), certo che è triste vedere edifici cadere letteralmente a pezzi, la chiesa poi mi sembra che abbia ancora la suo interno particolari artistici non di poco conto!!
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
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Re: Renèuzzi
Belle testimonianze fotografiche.
Eh si, fanno tristezza.
Però fanno anche pensare alla gente che è riuscita vivere qui - senza comodità e senza cell o pc (ovvero senza tante pal_e) - e nel loro piccolo hanno mandato avanti la storia di questo paese, fatta di piccole cose quotidiane o "semplicemente" cresciuto figli per le guerre.
Un giorno dalla cima di un monte - come oggi guardando un libro di Noack - qualcuno facendo vedere foto come queste sul navpadsat dirà: "Vedi là sotto in mezzo a tutti quei rovi c'era un paesino e della gente...un forno, una stalla, un bella chiesetta con campane a vela...".
Purtroppo non tutti ce la fanno a rinascere come Pentema.
Eh si, fanno tristezza.
Però fanno anche pensare alla gente che è riuscita vivere qui - senza comodità e senza cell o pc (ovvero senza tante pal_e) - e nel loro piccolo hanno mandato avanti la storia di questo paese, fatta di piccole cose quotidiane o "semplicemente" cresciuto figli per le guerre.
Un giorno dalla cima di un monte - come oggi guardando un libro di Noack - qualcuno facendo vedere foto come queste sul navpadsat dirà: "Vedi là sotto in mezzo a tutti quei rovi c'era un paesino e della gente...un forno, una stalla, un bella chiesetta con campane a vela...".
Purtroppo non tutti ce la fanno a rinascere come Pentema.
- Lusciandro
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Re: Renèuzzi
Ho battuto la Valle in Aprile, l'Antola da Nord mi mancava proprio. Volendo si possono ancora percorrere a maggio, sono abbastanza coperti dagli alberi e non si dovrebbe patire il caldo, anche se il meglio lo danno in tardo autunno e inverno (con poca neve possibilmente)
Il sito http://www.provincia.alessandria.it/sentieri/ ha descrizione e tracce GPS dei vari sentieri, i segnavia a volte mancano e in presenza di neve potrebbe essere difficile seguirli in alcuni punti.
Forse era una slitta per il fieno? E' lunga circa 2 metri. Casone Ferrazza Reneuzzi La casa col balcone di Reneuzzi Manufatto a Reneuzzi E qui mappa navigabile col mouse della zona
http://www.openstreetmap.org/?lat=44.59 ... 5&layers=M[/googlemap]
Lusciandro
Il sito http://www.provincia.alessandria.it/sentieri/ ha descrizione e tracce GPS dei vari sentieri, i segnavia a volte mancano e in presenza di neve potrebbe essere difficile seguirli in alcuni punti.
Forse era una slitta per il fieno? E' lunga circa 2 metri. Casone Ferrazza Reneuzzi La casa col balcone di Reneuzzi Manufatto a Reneuzzi E qui mappa navigabile col mouse della zona
http://www.openstreetmap.org/?lat=44.59 ... 5&layers=M[/googlemap]
Lusciandro
Re: Renèuzzi
la prima foto sembra una povera cassapanca rotta nella parte superiore, senza coperchio e buttata lì in mezzo al'erba... ma dov'era?
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- Lusciandro
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Re: Renèuzzi
Mi sembrava troppo lunga per essere una cassapanca,
Lusciandro
è 20 metri sotto al sentiero 242, un chilometro circa prima di Casone.Lusciandro
Re: Renèuzzi
Ma, potrebbe essere, ce ne sono di tutte le dimensioni, certo è lunga... tuttavia è rettangolare e ha i piedi...
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- Lusciandro
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Re: Renèuzzi
Sì, in effetti potrebbe essere una cassapanca, lì per lì non ci ho pensato perchè è piuttosto distante da Casone.
Comunque per saperlo con esattezza ho la soluzione:
- prendi un Alec a caso
- gli fai mettere le pile al GPS che tiene sul comodino
- gli sbatti un pò le palpebre come solo sapete fare voi quando volete qualcosa da noi
- gli dai queste coordinate: Lat 44.6059311333 Long 9.14756476667 (Ele 1082.8 ma questa è un'informazione ridondante) sono le coordinate da dove ho scattato la foto, circa 15-20metri sotto si trova l'oggetto
- e gli dici "Torna Vincitor"
Comunque per saperlo con esattezza ho la soluzione:
- prendi un Alec a caso
- gli fai mettere le pile al GPS che tiene sul comodino
- gli sbatti un pò le palpebre come solo sapete fare voi quando volete qualcosa da noi
- gli dai queste coordinate: Lat 44.6059311333 Long 9.14756476667 (Ele 1082.8 ma questa è un'informazione ridondante) sono le coordinate da dove ho scattato la foto, circa 15-20metri sotto si trova l'oggetto
- e gli dici "Torna Vincitor"
Re: Renèuzzi
Lusciandro wrote:Sì, in effetti potrebbe essere una cassapanca, lì per lì non ci ho pensato perchè è piuttosto distante da Casone.
Comunque per saperlo con esattezza ho la soluzione:
- prendi un Alec a caso
- gli fai mettere le pile al GPS che tiene sul comodino
- gli sbatti un pò le palpebre come solo sapete fare voi quando volete qualcosa da noi
- gli dai queste coordinate: Lat 44.6059311333 Long 9.14756476667 (Ele 1082.8 ma questa è un'informazione ridondante) sono le coordinate da dove ho scattato la foto, circa 15-20metri sotto si trova l'oggetto
- e gli dici "Torna Vincitor"
sembra un bancà (grossa cassapanca) per le castagne....
le slitte da fieno (lese) erano molto diverse, non so se trovo una foto...
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Re: Renèuzzi
sembra che tu lo conosca molto bene, partirebbe davvero stile Indiana Jones alla ricerca della cassapanca perduta....
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Re: Renèuzzi
Ciao! più prosaicamente rispetto alle coordinate gps, il mobile in questione si trova sotto il sentiero in direzione di Casone )
Re: Renèuzzi
In zona così come in altri paesi abbandonati se ne trovano ancora parecchie.
A mio modesto parere era una cassapanca utilizzata per la conserva delle granaglie o delle castagne.
Ce ne sono divise in più scomparti proprio per conservare più prodotti insieme
A mio modesto parere era una cassapanca utilizzata per la conserva delle granaglie o delle castagne.
Ce ne sono divise in più scomparti proprio per conservare più prodotti insieme
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Re: Renèuzzi
belin ne avevo una in cucina di cassapanca ma l'abbiamo buttata via perchè era ormai "frusta"...che delitto!!! è veramente interessante come la civiltà contadina sia abbastanza simile; da sant'ilario alto, ormai quartiere in di Genova, fino ad uno dei luoghi più isolati dell'intero Appennino ligure, per non dire di peggio, come la valle dei Campassi.
Prima o poi devo farci un salto!
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- Lusciandro
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Re: Renèuzzi
Grazie per le precisazioni ero tentato di scendere per fare foto da più vicino ma visto che il tragitto della gita era ancora molto lungo ho evitato; ora non ci basta che attendere che Indiana Alec Jones effettui il recupero della cassapanca per la gioia della Scinty (eh sì, sarebbe proprio un bel gesto).
Lusciandro
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Re: Renèuzzi
Ne sarebbe capace
Non buttate via le cassapanche fruste!!
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Re: Renèuzzi
Ci sono stato domenica scorsa, partiti da genova alle 07.30, usciamo dall'autostrada a Vignole-Arquata e risaliamo la Val Borbera fino a Vegni, dove lasciamo l'auto. Il tempo di infilare gli scarponi e partiamo a spron battuto sul sentiero 242, dapprima si sale un pochino, poi si scende decisamente finchè la traccia comincia a procedere quasi in piano in un bellissimo bosco misto di querce, faggi, abeti e castagni, non deve essere un sentiero molto frequentato, lo si evince chiaramente dalla quantità di tele di ragno che ci vengono in faccia e dal fatto che non si trovino cartacce e spazzatura in giro. Un amico trova un enorme porcino sotto un castagno. Proseguendo notiamo che molti torrenti sono in secca ma soggetti a piene furiose come provano la devastazione degli argini e la quantità di detriti trascinati a valle. nel bel mezzo di un agevole cammino ci troviamo all'improvviso davanti Agli edifici di Casoni Di vegni, che visitiamo rapidamente, lo stato delle abitazioni è drammatico, quelle con i soffitti in legno sono oramai quasi crollate, mentre quelle in muratura resistono stoicamente, la sorte di tutto è comunque segnata, notiamo un pozzo o abbeveratoio che un amico millanta profondissimo, delle belle cassapanche, le due macchine fotografate anche da scinty che non so a che servivano, non resisto alla tentazione di farne girare una agendo sulla manovella, peri il resto i segni di un mondo irrimediabilmente svanito, chi sarà stato ad appendere quel fil di ferro a quel chiodo? mah.
Ripartiamo in salita uscendo da casoni, poi ricominciamo quasi in piano fino a raggiungere Ferrazza, qui i segni dell'abbandono sono meno evidenti, alcune abitazioni sono in buono stato, i prati intorno sono puliti, la "viabilità interna" è agevole, cartelli "pericolo di crollo" spiccano sulle porte degli edifici pericolanti, sul limitare del borgo una teleferica in buono stato fa bella mostra di se. Mi resta impresso un bellissimo balcone con lo steccato in legno lavorato purtroppo non raggiungibile e lo stupendo panorama del lato opposto della valle, con i villaggi di Croso e Campassi aggrappati ai monti. Impossibile non innamorarsi di Ferrazza.
Lasciata da poco Ferrazza ci si rivolta lo stomaco nello scoprire una piccola discarica sotto il sentiero, pochi rifiuti abbandonati da chi passa o da chi ancora frequenta Ferrazza, ma ste cose io proprio non le sopporto.
Reneuzzi ci viene incontro all'improvviso, il muro del cimitero con il suo cancello semi aperto ci invita ad una visita silenziosa, muta e rispettosa, l'ultima sepoltura risale a 50 anni fa, molte delle fotografie che stavano sulle lapidi non ci sono più, si spera a causa degli agenti naturali, l'erba è alta, si scorgono croci in metallo lavorato, su tutto domina una dolcissima pace.
Poco sotto la chiesa Di S.Bernardo è l'edificio più ben conservato di tutto il villaggio, tremendi sono i segni dell'incuria e della stupidità, disegni ed invocazioni a sfondo vagamente satanico, dietro l'altare, per non farci mancare niente il solito mucchietto di spazzatura che non credo proprio risalga alla Reneuzzi dei "tempi d'oro", profonde crepe segnano tutto l'edificio, campanelli d'allarme sulla sua sorte futura. In questo panorama desolante mi sorge un sorriso nel vedere un quadro sacro in una nicchia, facile la battuta, ma forse Reneuzzi ha ancora il suo Santo in paradiso?? se escludiamo cimitero e chiesa praticamente tutti gli altri edifici sono in rovina, davvero molto difficile immaginarsi la vita di un tempo, la semplice esistenza di quella gente, fatta di lavoro e fatica, dove la CNN erano i mulattieri e internet erano i nonni..
Ripartiamo in decisa discesa tra rovi ortiche e lamponi verso il greto del rio Campassi sempre sul sentiero 242, nel tratto appena fuori da Reneuzzi si procede a fatica, le piante infestanti rendono incerto il cammino ed in alcuni tratti si rischia anche di scivolare, poco più avanti il sentiero si fa un pò più agevole, continuando sempre in decisa discesa dopo circa mezz'oretta raggiungiamo il guado sul rio Campassi, sostiamo per la pappatoia condita da due bei bicchieri di nero d'avola raffreddato nel torrente ( i puristi del vino storceranno il naso, lo so, ma è una goduria) ed intanto mettiamo i piedi a bagno nei flutti, che, Luglio o non Luglio, sono freddi come il naso di Armaduk durante la traversata con Fogar.
Dopo aver pappato e bevuto e dato un occhiata ai due mulini poco lontani ripartiamo in salita costantemente sul 242 tra alberi di amarene che avidamente deprediamo e giungiamo al piccolo villaggio di Croso, qui la storia è diversa, la presenza di una strada carrozzabile rende il borgo ancora frequentato, molte case sono aperte, giungono voci, ci sono panni stesi, in un vicolo c'è una vecchissima insegna gialla che indica un telefono pubblico, non ne vedevo una uguale da almeno 20 anni e non resisto alla tentazione di fotografarla, mi sento un pò giapponese, ma fa lo stesso, a Croso ci immettiamo sul sentiero 245 che seguiremo da lì in poi. Dopo non molta strada raggiungiamo il paesino di Campassi, dove dopo aver chiesto lumi a ragazzini e relativo genitore, nei pressi della chiesa di Campassi cominciamo a scendere abbastanza decisi verso il fondo valle, il sentiero non è pulitissimo ma si percorre, in alcuni tratti si deve fare attenzione a causa di qualche albero caduto, ma restiamo in piedi, Il sentiero continua a scendere finchè non ci troviamo nuovamente a fondo valle su di una carrozzabile che attraversiamo su di un ponte, poi entriamo nel greto del torrente e lo guadiamo un due o tre volte, e poi nei pressi di un altro bellissimo mulino cominciamo una ripida salita che si dirige cattivissima verso Vegni, ha il pregio indubbio di farci salire di quota rapidamente, ma alla fine della giornata è davvero una prova di forza che affrontiamo decisi, dopo circa mezz'ora, nei pressi di un abbeveratoio abbandonato il sentiero si fa pianeggiante ed ho il tempo di scorgere due daini che si nascondono nella macchia ( ma potrebbero essere stati anche caprioli, a quella distanza non ho visto molto), ma siamo già al cimitero di Vegni, pochi minuti e siamo all'auto.
Pause escluse tempo impiegato ore 05.30
Ripartiamo in salita uscendo da casoni, poi ricominciamo quasi in piano fino a raggiungere Ferrazza, qui i segni dell'abbandono sono meno evidenti, alcune abitazioni sono in buono stato, i prati intorno sono puliti, la "viabilità interna" è agevole, cartelli "pericolo di crollo" spiccano sulle porte degli edifici pericolanti, sul limitare del borgo una teleferica in buono stato fa bella mostra di se. Mi resta impresso un bellissimo balcone con lo steccato in legno lavorato purtroppo non raggiungibile e lo stupendo panorama del lato opposto della valle, con i villaggi di Croso e Campassi aggrappati ai monti. Impossibile non innamorarsi di Ferrazza.
Lasciata da poco Ferrazza ci si rivolta lo stomaco nello scoprire una piccola discarica sotto il sentiero, pochi rifiuti abbandonati da chi passa o da chi ancora frequenta Ferrazza, ma ste cose io proprio non le sopporto.
Reneuzzi ci viene incontro all'improvviso, il muro del cimitero con il suo cancello semi aperto ci invita ad una visita silenziosa, muta e rispettosa, l'ultima sepoltura risale a 50 anni fa, molte delle fotografie che stavano sulle lapidi non ci sono più, si spera a causa degli agenti naturali, l'erba è alta, si scorgono croci in metallo lavorato, su tutto domina una dolcissima pace.
Poco sotto la chiesa Di S.Bernardo è l'edificio più ben conservato di tutto il villaggio, tremendi sono i segni dell'incuria e della stupidità, disegni ed invocazioni a sfondo vagamente satanico, dietro l'altare, per non farci mancare niente il solito mucchietto di spazzatura che non credo proprio risalga alla Reneuzzi dei "tempi d'oro", profonde crepe segnano tutto l'edificio, campanelli d'allarme sulla sua sorte futura. In questo panorama desolante mi sorge un sorriso nel vedere un quadro sacro in una nicchia, facile la battuta, ma forse Reneuzzi ha ancora il suo Santo in paradiso?? se escludiamo cimitero e chiesa praticamente tutti gli altri edifici sono in rovina, davvero molto difficile immaginarsi la vita di un tempo, la semplice esistenza di quella gente, fatta di lavoro e fatica, dove la CNN erano i mulattieri e internet erano i nonni..
Ripartiamo in decisa discesa tra rovi ortiche e lamponi verso il greto del rio Campassi sempre sul sentiero 242, nel tratto appena fuori da Reneuzzi si procede a fatica, le piante infestanti rendono incerto il cammino ed in alcuni tratti si rischia anche di scivolare, poco più avanti il sentiero si fa un pò più agevole, continuando sempre in decisa discesa dopo circa mezz'oretta raggiungiamo il guado sul rio Campassi, sostiamo per la pappatoia condita da due bei bicchieri di nero d'avola raffreddato nel torrente ( i puristi del vino storceranno il naso, lo so, ma è una goduria) ed intanto mettiamo i piedi a bagno nei flutti, che, Luglio o non Luglio, sono freddi come il naso di Armaduk durante la traversata con Fogar.
Dopo aver pappato e bevuto e dato un occhiata ai due mulini poco lontani ripartiamo in salita costantemente sul 242 tra alberi di amarene che avidamente deprediamo e giungiamo al piccolo villaggio di Croso, qui la storia è diversa, la presenza di una strada carrozzabile rende il borgo ancora frequentato, molte case sono aperte, giungono voci, ci sono panni stesi, in un vicolo c'è una vecchissima insegna gialla che indica un telefono pubblico, non ne vedevo una uguale da almeno 20 anni e non resisto alla tentazione di fotografarla, mi sento un pò giapponese, ma fa lo stesso, a Croso ci immettiamo sul sentiero 245 che seguiremo da lì in poi. Dopo non molta strada raggiungiamo il paesino di Campassi, dove dopo aver chiesto lumi a ragazzini e relativo genitore, nei pressi della chiesa di Campassi cominciamo a scendere abbastanza decisi verso il fondo valle, il sentiero non è pulitissimo ma si percorre, in alcuni tratti si deve fare attenzione a causa di qualche albero caduto, ma restiamo in piedi, Il sentiero continua a scendere finchè non ci troviamo nuovamente a fondo valle su di una carrozzabile che attraversiamo su di un ponte, poi entriamo nel greto del torrente e lo guadiamo un due o tre volte, e poi nei pressi di un altro bellissimo mulino cominciamo una ripida salita che si dirige cattivissima verso Vegni, ha il pregio indubbio di farci salire di quota rapidamente, ma alla fine della giornata è davvero una prova di forza che affrontiamo decisi, dopo circa mezz'ora, nei pressi di un abbeveratoio abbandonato il sentiero si fa pianeggiante ed ho il tempo di scorgere due daini che si nascondono nella macchia ( ma potrebbero essere stati anche caprioli, a quella distanza non ho visto molto), ma siamo già al cimitero di Vegni, pochi minuti e siamo all'auto.
Pause escluse tempo impiegato ore 05.30
MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
Re: Renèuzzi
Caspita anche io ne ho avvistate alcune in giro, sono "fantastiche" ma se me le ricordo anche io vuol dire che sto cominciando a diventare in-na vegetta!!antolino wrote: in un vicolo c'è una vecchissima insegna gialla che indica un telefono pubblico, non ne vedevo una uguale da almeno 20 anni e non resisto alla tentazione di fotografarla, mi sento un pò giapponese, ma fa lo stesso
Bel racconto in luoghi sempre sublimi!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Renèuzzi
Bel racconto
Non ho mai percorso il sentiero da Campassi a Vegni. Ho invece percorso più volte il sentiero da Croso a Reneussi
L'anello che hai fatto dev'essere bello, peccato per la tanta strada per arrivare a Vegni. Si potrebbe fare con partenza a piedi dalla Valbrevenna
Qualche foto?
Non ho mai percorso il sentiero da Campassi a Vegni. Ho invece percorso più volte il sentiero da Croso a Reneussi
L'anello che hai fatto dev'essere bello, peccato per la tanta strada per arrivare a Vegni. Si potrebbe fare con partenza a piedi dalla Valbrevenna
Qualche foto?
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Re: Renèuzzi
CASONI DI VEGNI
FERRAZZA
FERRAZZA
MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
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Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
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Re: Renèuzzi
RENEUZZI
RIO CAMPASSI
CROSO
RIO CAMPASSI
CROSO
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Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
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Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
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Re: Renèuzzi
Belle foto (l'insegna del telefono poi è una super chicca), che mi fanno ricordare come l'obiettivo di salire lassù che m'ero ripromesso qualche mese fa per iniziare un reportage per Repubblica sui paesi abbandonati sia rimasto sulla carta. In un giornale i piani operativi spesso cambiano: mi sono occupato di altre cose; tutto rimandato.
pace e bene