Marguareis - Traversata per cresta integrale
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Marguareis - Traversata per cresta integrale
Ciao!
Ieri col mio compare Flavio abbiamo effettuato questa "chicca" che avevamo in mente da un po': grazie al meteo estremamente favorevole, veramente una bella gita!
Si tratta del percorso integrale, effettuato quasi rigorosamente sul filo di cresta, di tutto il massiccio, dal Colle del Pas al Passo del Duca.
E' un percorso abbastanza impegnativo, soprattutto per la lunghezza e per gli estenuanti saliscendi; in tutto si toccano ben 11 cime: Punta Carmelina, Punta Emma, Cima Bozano, Cima Pareto, Punta Marguareis, Punta Tino Prato, Cima dell'Armusso, Castello della Aquile, Cima Scarason, Cima di Piero e Testa del Duca.
La traversata si può effettuare anche con difficoltà praticamente escursionistiche, aggirando grazie alle numerose tracce i punti difficili. Noi siamo rimasti praticamente sempre sul filo, aggirando solo i tre spuntoni della Cresta Ernesta (tra Punta Carmelina e Punta Emma, in quanto il superamento diretto ci avrebbe richiesto troppo tempo per passi di IV) e le ultime secondarie elevazioni prima della Testa del Duca (in questo tratto, sul filo di cresta si trovano degli intricati e fastidiosi boschetti di mughi). Le difficoltà da noi incontrate non superano comunque il III+: queste si concentrano quasi esclusivamente sulla "via Biancardi" alla parete sud-est del Castello delle Aquile. Per il resto, qualche passo delicato ed esposto si incontra nella discesa dalla Punta Carmelina, nella salita a Punta Emma, sulla cresta affilatissima della Tino Prato, nella discesa dalla Cima Scarason e dalla Cima di Piero.
Noi siamo partiti alle 6 dal Rifugio Garelli, e alle 15,15 eravamo a Pian delle Gorre. Dal Colle del Pas al Passo del Duca abbiamo impiegato poco più di 6 ore, senza soste di rilievo.
Appena riesco posto anche qualche foto.
Andrea
Ieri col mio compare Flavio abbiamo effettuato questa "chicca" che avevamo in mente da un po': grazie al meteo estremamente favorevole, veramente una bella gita!
Si tratta del percorso integrale, effettuato quasi rigorosamente sul filo di cresta, di tutto il massiccio, dal Colle del Pas al Passo del Duca.
E' un percorso abbastanza impegnativo, soprattutto per la lunghezza e per gli estenuanti saliscendi; in tutto si toccano ben 11 cime: Punta Carmelina, Punta Emma, Cima Bozano, Cima Pareto, Punta Marguareis, Punta Tino Prato, Cima dell'Armusso, Castello della Aquile, Cima Scarason, Cima di Piero e Testa del Duca.
La traversata si può effettuare anche con difficoltà praticamente escursionistiche, aggirando grazie alle numerose tracce i punti difficili. Noi siamo rimasti praticamente sempre sul filo, aggirando solo i tre spuntoni della Cresta Ernesta (tra Punta Carmelina e Punta Emma, in quanto il superamento diretto ci avrebbe richiesto troppo tempo per passi di IV) e le ultime secondarie elevazioni prima della Testa del Duca (in questo tratto, sul filo di cresta si trovano degli intricati e fastidiosi boschetti di mughi). Le difficoltà da noi incontrate non superano comunque il III+: queste si concentrano quasi esclusivamente sulla "via Biancardi" alla parete sud-est del Castello delle Aquile. Per il resto, qualche passo delicato ed esposto si incontra nella discesa dalla Punta Carmelina, nella salita a Punta Emma, sulla cresta affilatissima della Tino Prato, nella discesa dalla Cima Scarason e dalla Cima di Piero.
Noi siamo partiti alle 6 dal Rifugio Garelli, e alle 15,15 eravamo a Pian delle Gorre. Dal Colle del Pas al Passo del Duca abbiamo impiegato poco più di 6 ore, senza soste di rilievo.
Appena riesco posto anche qualche foto.
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Bellissima idea... Fai sempre gite molto interessanti!!
Attendo foto!
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
aspettando foto !
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Bravissimo Andrea , complimenti
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Grandissima salita, da tempo nelle mie mire
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
sì sarebbe bello, considerando che mi piacerebbe conoscere un po' quell'ambiente potrebbe anche interessarmi... togliendo solo quell'"affilatissima"alec wrote:Grandissima salita, da tempo nelle mie mire
complimenti per la traversata!!!
Siete stati anche molto veloci mi pare, no?
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
GRANDISSIMI
Tanto di cappello
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Amedeo Modigliani
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Prima Puntata:
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Che bello! Nella foto della disarrampicata non eravate legati (già io scendere sul III slegata non mi ci vedo ) ma in un'altra sì, come vi siete organizzati in questo senso? Slegati, conserva, tiri...
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Beh, guarda, dopo tanti anni di frequentazione, con Flavio abbiamo affinato un metodo veramente SCIENTIFICO: partiamo slegati con la corda rigorosamente nello zaino, poi quando uno dei due inizia a farsela sotto e ad invocare la mamma (non necessariamente in quest'ordine!) ci leghiamo ed iniziamo a fare i tiri! Ovviamente, quello dei due che ha resistito di più ha diritto di schernire l'altro per tutta la durata dell'ascensione ...scinty wrote:Che bello! Nella foto della disarrampicata non eravate legati (già io scendere sul III slegata non mi ci vedo ) ma in un'altra sì, come vi siete organizzati in questo senso? Slegati, conserva, tiri...
A parte questa scemata, in realtà le cose sono molto soggettive: per esempio, con roccia viscida la discesa dalla Punta Carmelina è molto delicata, e conviene fare una breve doppia (tra l'altro, c'è una nuovissima sosta a fix attrezzata in vetta), mentre noi l'abbiamo trovata asciutta e ci siamo sentiti di scendere disarrampicando ... Io la "Biancardi" al Castello delle Aquile non mi sentirei mai di farla slegato, mentre so che "qualcuno" l'ha fatta in tranquillità ... Alla fine la cosa migliore è essere lì in quel momento e decidere: se ci si sente sicuri, si va, se si ha qualche dubbio, meglio perdere dieci minuti in più e legarsi: io la vedo così
Bene, e ora: Seconda Puntata!
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
E terza Puntata:
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Bellissimo...
La crestina della punta Tino Prato mi sembra bella ardita...
La crestina della punta Tino Prato mi sembra bella ardita...
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Meraviglioso.
Sì diciamo che su quella cresta non mi sentirei di passare slegata... è possibile farsi sicura?
Grazie per avermi rivelato il vostro metodo scientifico
Sì diciamo che su quella cresta non mi sentirei di passare slegata... è possibile farsi sicura?
Grazie per avermi rivelato il vostro metodo scientifico
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
La cresta è molto esposta, ma in realtà è molto più facile di quanto appare (in effetti, anche noi guardandola subito abbiamo avuto qualche dubbio sul fatto di percorrerla o no!). Tenendosi al tagliente della cresta, ci sono dei buoni appoggi per i piedi ... Certo, se si soffre di vertigini è meglio non andarci! Possibilità di sicura non ce n'è granchè (la roccia è piuttosto compatta e non ci sono spuntoni), però eventualmente si può evitare scendendo per un facile canalino a sinistra: anche se sarebbe un peccato, è uno dei punti più caratteristici della traversata!scinty wrote:Meraviglioso.
Sì diciamo che su quella cresta non mi sentirei di passare slegata... è possibile farsi sicura?
Grazie per avermi rivelato il vostro metodo scientifico
Andre
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Molto belle le foto. Ancora complimenti per l'idea e la realizzazione
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Amedeo Modigliani
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Complimenti una gran bella CAVALCATA!!!!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Che bel percorso
Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Ieri con Alec abbiamo osato calcare le orme di Armando Biancardi… beh, non proprio, lui una volta arrivato alla Testa del Duca si annoiava e rifece al contrario tutta la cresta!!!
Uhm… abbiamo ripercorso le orme di Andrea Parodi… beh, non proprio, lui il giorno cui si riferisce la relazione correva sulle creste leggero come l’aria!
Allora le orme di gambeinspalla, ovvero Andrea Costa… beh, non proprio! Lui e il suo socio ci hanno messo solo 6 ore a fare la cresta!!!
Vabeh, vabeh, lo sapete, la cordata Fantozzi-Filini si deve sempre distinguere per raddoppiare i tempi di percorrenza!
Però è stato bello… non mi sono nemmeno lamentata tanto
Non ero mai stata sul Marguareis, l’unica gita in zona era stata anni fa la Cima delle Saline. Per rimediare, ho calcato 10 delle 11 cime previste da questa traversata descritta nel libro “Le Alpi del Sole”, cuscì me sun levà a coæ.
Siamo saliti sabato pomeriggio al Garelli, in due ore. Il tempo era un po’ nuvolo ma per fortuna non ha piovuto. Dopo esserci cambiati e rilassati abbiamo aspettato la cena che si è meritata i miei complimenti alla cuoca! Cose semplici come in tutti i rifugi ma gustose, Alec aveva già il muso lungo quando ha visto preparare il minestrone, avreste dovuto vedere invece come faceva luce quando nel portarci la zuppiera al tavolo insieme ad un’altra coppia ci han detto “poi vi portiamo la pasta!”. Poi spezzatino tenerissimo e sughettoso con piselli e fette di polenta! E abbiamo pure speso poco, magari anche perché non abbiamo fatto la colazione. Altra chicca è stato avere la camerata tutta per noi, non so quante stanze ci sono ma tutti gli altri si sono sistemati altrove, noi abbiamo dormito nel silenzio totale senza la preoccupazione di svegliare tutti al mattino presto! Insomma una cena e pernottamento da dieci e lode!
Al mattino, dopo aver rimandato di un pochino la sveglia (si stava così bene…) partiamo alle 5:20 dal rifugio con la prima luce, raggiungendo il Col del Pas alle 6:50. Ci incamminiamo sulla cresta per la prima cima, la Punta Carmelina dove da subito non capiamo dove si deve passare, ma perdiamo in fondo poco tempo. Poi saliamo sulla Punta Emma, e ci dirigiamo per prati e poi per roccette verso la Cima Bozano dove approdiamo a due ore e mezza dalla partenza dal Col del Pas.
Nessuna difficoltà fino a Cima Pareto e al Marguareis, per il quale abbiamo seguito il sentiero (non la cresta, se posso evitare di passare su pareti precipiti è meglio…), arriviamo in vetta per le 10:30, incontriamo qualcuno che ha salito il Canale dei Genovesi, firmiamo il libro di vetta e proseguiamo per concederci una pausa all’uscita del canale. Ora arriva il bello, penso… la temibile cresta che porta alla Punta Tino Prato…
Ci sediamo un attimo, ho bisogno di riposarmi e recuperare energie, veloce colazione e un’occhiata per studiare l’affilata cresta alla quale ci avviciniamo. Arrivati di fronte al compatto placcone, mostro qualche titubanza ma sorrido vedendo che si può evitare. Alec parte ma a un tratto si blocca… valuta pericoloso proseguire, gli appoggi per i piedi non li trova, torna indietro, io di certo non disdegno. Tuttavia anche scendendo e risalendo per trovarsi di fronte all’ultimo pezzetto di cresta, la musica per me non cambia: Alec parte cautamente, poi si eleva in piedi e cammina come un funambolo con alla sua sinistra e alla sua destra due pareti vertiginose una delle quali con bella vista sul Canale dei Genovesi. A me vengono i capelli dritti. Arriva dalla parte opposta e mi dice “vieni”. Lì cominciano i dilemmi “non ce la faccio, non posso, sverrei… mi slego! Vai tu…” e così ho rinunciato alla Cima Tino Prato. Avrei potuto raggiungerla dal canalino dal quale poi è sceso lui, ma ho preferito tenermi al riparo scendendo subito per detriti fino al nostro punto di incontro poco più in basso. Il canalino in questione mi sembrava molto ripido e soprattutto nascondeva dietro di sé un paretone pauroso, come tutti i monti da queste parti del resto. Da una parte erbosi e dall’altra a filo di piombo!
Scendiamo verso il Colle dei Pancioni e cosa vi troviamo? Una panciona… di neve! Ripida e antipatica. Inconveniente che ci rallenta; aiutata da Alec con la corda mi calo tra i “crepaccini” e scendo su placche bagnate e scivolose, alla fine però su quella benedetta lingua di neve ci devo salire, riesco ad arrivare in fondo senza troppi traumi. Lui però l’aiutino dall’alto non ce l’ha e per raggiungermi ci rimetterà un po’ il suo didietro!
Continuiamo ancora per la Cima dell’Armusso, anche qui tra erba e detriti, piano piano. Che stanchezza tutte queste salite, mi sembrava di essere a buon punto fino a quel momento e invece c’è ancora così tanta cresta da percorrere…
Eccoci in vista del suggestivo Castello delle Aquile, con in tasca l’insuccesso della Tino Prato (totale per me, “parziale” per Alec, penalizzato dall'aver saltato un pezzo di cresta ), non immaginiamo che ce ne aspetti un altro al Castello… che si rivela da noi inespugnabile; ci sediamo un attimo e Alec galantemente mi chiede se preferisco aggirare. Sono solo due tiri in fondo, 50 metri di roba… è l’una. Proviamo! Risaliamo il canalino di erba e rocce e facciamo una sosta. Da lì dovremmo superare uno strapiombetto, così pare, la via Biancardi è data III+. Insomma dovremmo farcela!
Niente da fare, lo strapiombetto di III+ è un tetto invalicabile! Sembra proprio che non riusciremo a passare, non ci sono chiodi, nulla che indichi se siamo nel giusto… si fa tardi, non possiamo stare tanto a cercare… vista la giornata di bel tempo e le giornate lunghe di questo periodo avevo deciso di fare la traversata con tutta calma, ma a tutto c’è un limite.
Aggiriamo il Castello per risalirlo dall’altra parte, avvolti ormai dalle nuvole. Dentro di me spero proprio che abbiamo sbagliato attacco… altrimenti siamo rovinati se non siamo in grado di fare un III+ , poi per quello che mi importa… mi spiace più per Alec, però, sì, lo ammetto, è dispiaciuto anche a me ; sulle creste affilate niente da fare... ma sulle paretine me la sono sempre cavata. E già che eravamo in gioco... sarebbe stato bello giocare, ecco! Consultando a posteriori la relazione di gambeinspalla, lui scrive che il primo pezzo da risalire è una placca e non uno strapiombo. Chiodi per la sosta non ne abbiamo visti, lui dice che un chiodo c'è. Mannaggia a me che mi è venuto in mente di stampare la sua relazione solo quando mi trovavo nel mio lettino al Garelli!
A quel punto l’entusiasmo cala un po’, vuoi per la via mancata, vuoi per il tempo più nuvolo, ci dirigiamo verso il temutissimo Scarason! Che invece, nonostante i miei timori, si è rivelato più amico di quanto credessi: la cresta era sufficientemente larga (ma mi son guardata bene dal gettare occhiate ai lati!) e nella discesa siamo riusciti a evitare le placche più continue passando tra piccole placchette ed erba, fino a imboccare un canalino e portarci piano piano al sicuro; certo che visto dal basso quel versante fa una certa impressione!
A questo punto ci rimangono più da salire la Cima di Piero e la Testa del Duca e la stanchezza sfocia nei consueti bisticci “scendiamo di là” “ma non vedi che dobbiamo andare dritti” “seguiamo i bolli, dai si torna a casa” “no bisogna fare anche la Cima di Piero, non rompere”!!!
Tra un battibecco e l’altro troviamo la pace sulla Testa del Duca, nell’ultimo pendio ho messo la quarta nonostante gli sbuffi da locomotiva che mi hanno accompagnato per tutta la gita, ma non ne potevo più, era l’ultima salita! Abbraccio l’ometto di vetta e mi guardo intorno.
Panorami bellissimi per tutta la gita, le vallate, la pianura, il Monviso e il Rosa, tutta la linea dei monti innevati! Ce l’abbiamo fatta! Più o meno gloriosamente ma siamo arrivati! Ora però è Alec che inizia a lamentarsi: ma dov’è il sentiero, dov’è il passo del Duca? Con fare sbrigativo cerco di tranquillizzarlo “su da qualche parte sarà, muoviamo il sedere e qualcosa troveremo” semplice no? Certo che dalla vetta, anch’essa ardita sul versante nord, il passo resta ben nascosto poco al di sotto, in realtà basta scendere per il pendio erboso per avvistare subito il sentierino che si stacca per raggiungere il passo. Sono le 17:45… arriveremo alla macchina verso le 20:00!!! Pazienza, c'è luce, il tempo è bello, i posti sono piacevoli... chi ci corre dietro oramai?
Eravamo partiti abbastanza bene, almeno mi sembrava, poi ci siamo persi, c’è da dire che la galoppata è davvero lunga, io credevo che dal Castello delle Aquile mancasse poi ancora non molto e invece… alla luce di tutto ciò non so se si potrà chiamare Traversata Integrale però le cime sono state salite . Rinnovo invece i miei complimenti ad Andrea e Flavio per la loro bravura!
Ad ogni modo, in conclusione, me la sono goduta, è stato un assaggio gustoso della zona dove tornerò ben volentieri magari per una sana camminata (ogni volta è la stessa storia “La prossima volta che andiamo in rifugio voglio solo camminare”, ma se è per questo anche “mai più gite così lunghe”… quante volte l’avrò detto, l’ultima il fine settimana precedente! ).
I posti sono meravigliosi (sarà che non conosco tanto bene la Val D’Aosta scusa Sub ma non potevo resistere ), veramente, continuavo a esclamare che bellezza dalla partenza fino al ritorno all’auto! Anche al mattino, quando camminavamo verso il Col del Pas, con la Cima delle Saline in bella vista, tutti i prati fioriti e la prima luce dorata che li accarezzava… stupendo…
E bellissimo è il sentiero nel bosco di conifere che si percorre per scendere dal Passo del Duca al Pian delle Gorre! Dopo la lunga camminata i soliti sentieri sconnessi non farebbero altro che fiaccarti ancora di più, qui invece troviamo un sentiero dolcissimo, in alcuni tratti nella pineta persino “morbido” perché si cammina sugli aghi caduti, dove tra i canti degli uccellini e il suono del ruscello in fondo alla valle, con gli ultimi raggi di sole che filtrano tra gli alberi, possiamo finalmente rilassarci…
Mentre sono lì penso che camminerei per ore in posti così (e infatti…di ore e ore si è trattato!), poi sento suonare in lontananza alcuni campanacci, è inspiegabile come mi sento quando sento i campanacci delle mucche e scorgo le baite silenziose nei pascoli o tra i boschi… vorrei essere lì, vorrei sedermi accanto al margaro a chiacchierare mentre bevo un bicchiere di latte fresco… quel suono e quelle immagini bucoliche mi danno tanta serenità; è tardi ma non importa, è troppo bello essere qui, questa è la “mia” montagna, penso!
Non contenti di aver strapazzato le ginocchia tutto il giorno, decidiamo di fare una breve deviazione dal sentiero per andare a vedere la cascata del Saut, percorrendo un piccolo anello. Molto bella, e che freschezza sotto il salto d’acqua!
Ormai scendiamo sulla sterrata per forza d'inerzia… raggiungiamo l’auto, ci sciacquiamo alla fontana vicino al rifugio Pian delle Gorre e partiamo! Visto l’orario ci concediamo un ragionevole spuntino al mitico baretto all’ingresso dell’autostrada di Mondovì: non chiamatelo autogrill… è un posticino così "intimo", c’è pure il signore gentile che ti augura buon viaggio!!!
Il rifugio Garelli
il Marguareis
Panorama dal rifugio Garelli
tramonto
cima delle Saline e prati fioriti salendo al Col del Pas
Punta Carmelina con dietro Punta Emma, Cima Bozano e Cima Pareto
Punta Tino Prato e la sua cresta
Castello delle Aquile
il Marguareis dalla base del Castello delle Aquile
uno sguardo verso i sentieri del ritorno, sulla sinistra si vede la Testa del Duca
Cima Scarason, discesa
La Cima di Piero e più sotto la Testa del Duca
Fantozzi e Filini alias scinty ed Alec sulla Testa del Duca
Cascata del Saut
Gigli di San Giovanni nei pressi della cascata
Uhm… abbiamo ripercorso le orme di Andrea Parodi… beh, non proprio, lui il giorno cui si riferisce la relazione correva sulle creste leggero come l’aria!
Allora le orme di gambeinspalla, ovvero Andrea Costa… beh, non proprio! Lui e il suo socio ci hanno messo solo 6 ore a fare la cresta!!!
Vabeh, vabeh, lo sapete, la cordata Fantozzi-Filini si deve sempre distinguere per raddoppiare i tempi di percorrenza!
Però è stato bello… non mi sono nemmeno lamentata tanto
Non ero mai stata sul Marguareis, l’unica gita in zona era stata anni fa la Cima delle Saline. Per rimediare, ho calcato 10 delle 11 cime previste da questa traversata descritta nel libro “Le Alpi del Sole”, cuscì me sun levà a coæ.
Siamo saliti sabato pomeriggio al Garelli, in due ore. Il tempo era un po’ nuvolo ma per fortuna non ha piovuto. Dopo esserci cambiati e rilassati abbiamo aspettato la cena che si è meritata i miei complimenti alla cuoca! Cose semplici come in tutti i rifugi ma gustose, Alec aveva già il muso lungo quando ha visto preparare il minestrone, avreste dovuto vedere invece come faceva luce quando nel portarci la zuppiera al tavolo insieme ad un’altra coppia ci han detto “poi vi portiamo la pasta!”. Poi spezzatino tenerissimo e sughettoso con piselli e fette di polenta! E abbiamo pure speso poco, magari anche perché non abbiamo fatto la colazione. Altra chicca è stato avere la camerata tutta per noi, non so quante stanze ci sono ma tutti gli altri si sono sistemati altrove, noi abbiamo dormito nel silenzio totale senza la preoccupazione di svegliare tutti al mattino presto! Insomma una cena e pernottamento da dieci e lode!
Al mattino, dopo aver rimandato di un pochino la sveglia (si stava così bene…) partiamo alle 5:20 dal rifugio con la prima luce, raggiungendo il Col del Pas alle 6:50. Ci incamminiamo sulla cresta per la prima cima, la Punta Carmelina dove da subito non capiamo dove si deve passare, ma perdiamo in fondo poco tempo. Poi saliamo sulla Punta Emma, e ci dirigiamo per prati e poi per roccette verso la Cima Bozano dove approdiamo a due ore e mezza dalla partenza dal Col del Pas.
Nessuna difficoltà fino a Cima Pareto e al Marguareis, per il quale abbiamo seguito il sentiero (non la cresta, se posso evitare di passare su pareti precipiti è meglio…), arriviamo in vetta per le 10:30, incontriamo qualcuno che ha salito il Canale dei Genovesi, firmiamo il libro di vetta e proseguiamo per concederci una pausa all’uscita del canale. Ora arriva il bello, penso… la temibile cresta che porta alla Punta Tino Prato…
Ci sediamo un attimo, ho bisogno di riposarmi e recuperare energie, veloce colazione e un’occhiata per studiare l’affilata cresta alla quale ci avviciniamo. Arrivati di fronte al compatto placcone, mostro qualche titubanza ma sorrido vedendo che si può evitare. Alec parte ma a un tratto si blocca… valuta pericoloso proseguire, gli appoggi per i piedi non li trova, torna indietro, io di certo non disdegno. Tuttavia anche scendendo e risalendo per trovarsi di fronte all’ultimo pezzetto di cresta, la musica per me non cambia: Alec parte cautamente, poi si eleva in piedi e cammina come un funambolo con alla sua sinistra e alla sua destra due pareti vertiginose una delle quali con bella vista sul Canale dei Genovesi. A me vengono i capelli dritti. Arriva dalla parte opposta e mi dice “vieni”. Lì cominciano i dilemmi “non ce la faccio, non posso, sverrei… mi slego! Vai tu…” e così ho rinunciato alla Cima Tino Prato. Avrei potuto raggiungerla dal canalino dal quale poi è sceso lui, ma ho preferito tenermi al riparo scendendo subito per detriti fino al nostro punto di incontro poco più in basso. Il canalino in questione mi sembrava molto ripido e soprattutto nascondeva dietro di sé un paretone pauroso, come tutti i monti da queste parti del resto. Da una parte erbosi e dall’altra a filo di piombo!
Scendiamo verso il Colle dei Pancioni e cosa vi troviamo? Una panciona… di neve! Ripida e antipatica. Inconveniente che ci rallenta; aiutata da Alec con la corda mi calo tra i “crepaccini” e scendo su placche bagnate e scivolose, alla fine però su quella benedetta lingua di neve ci devo salire, riesco ad arrivare in fondo senza troppi traumi. Lui però l’aiutino dall’alto non ce l’ha e per raggiungermi ci rimetterà un po’ il suo didietro!
Continuiamo ancora per la Cima dell’Armusso, anche qui tra erba e detriti, piano piano. Che stanchezza tutte queste salite, mi sembrava di essere a buon punto fino a quel momento e invece c’è ancora così tanta cresta da percorrere…
Eccoci in vista del suggestivo Castello delle Aquile, con in tasca l’insuccesso della Tino Prato (totale per me, “parziale” per Alec, penalizzato dall'aver saltato un pezzo di cresta ), non immaginiamo che ce ne aspetti un altro al Castello… che si rivela da noi inespugnabile; ci sediamo un attimo e Alec galantemente mi chiede se preferisco aggirare. Sono solo due tiri in fondo, 50 metri di roba… è l’una. Proviamo! Risaliamo il canalino di erba e rocce e facciamo una sosta. Da lì dovremmo superare uno strapiombetto, così pare, la via Biancardi è data III+. Insomma dovremmo farcela!
Niente da fare, lo strapiombetto di III+ è un tetto invalicabile! Sembra proprio che non riusciremo a passare, non ci sono chiodi, nulla che indichi se siamo nel giusto… si fa tardi, non possiamo stare tanto a cercare… vista la giornata di bel tempo e le giornate lunghe di questo periodo avevo deciso di fare la traversata con tutta calma, ma a tutto c’è un limite.
Aggiriamo il Castello per risalirlo dall’altra parte, avvolti ormai dalle nuvole. Dentro di me spero proprio che abbiamo sbagliato attacco… altrimenti siamo rovinati se non siamo in grado di fare un III+ , poi per quello che mi importa… mi spiace più per Alec, però, sì, lo ammetto, è dispiaciuto anche a me ; sulle creste affilate niente da fare... ma sulle paretine me la sono sempre cavata. E già che eravamo in gioco... sarebbe stato bello giocare, ecco! Consultando a posteriori la relazione di gambeinspalla, lui scrive che il primo pezzo da risalire è una placca e non uno strapiombo. Chiodi per la sosta non ne abbiamo visti, lui dice che un chiodo c'è. Mannaggia a me che mi è venuto in mente di stampare la sua relazione solo quando mi trovavo nel mio lettino al Garelli!
A quel punto l’entusiasmo cala un po’, vuoi per la via mancata, vuoi per il tempo più nuvolo, ci dirigiamo verso il temutissimo Scarason! Che invece, nonostante i miei timori, si è rivelato più amico di quanto credessi: la cresta era sufficientemente larga (ma mi son guardata bene dal gettare occhiate ai lati!) e nella discesa siamo riusciti a evitare le placche più continue passando tra piccole placchette ed erba, fino a imboccare un canalino e portarci piano piano al sicuro; certo che visto dal basso quel versante fa una certa impressione!
A questo punto ci rimangono più da salire la Cima di Piero e la Testa del Duca e la stanchezza sfocia nei consueti bisticci “scendiamo di là” “ma non vedi che dobbiamo andare dritti” “seguiamo i bolli, dai si torna a casa” “no bisogna fare anche la Cima di Piero, non rompere”!!!
Tra un battibecco e l’altro troviamo la pace sulla Testa del Duca, nell’ultimo pendio ho messo la quarta nonostante gli sbuffi da locomotiva che mi hanno accompagnato per tutta la gita, ma non ne potevo più, era l’ultima salita! Abbraccio l’ometto di vetta e mi guardo intorno.
Panorami bellissimi per tutta la gita, le vallate, la pianura, il Monviso e il Rosa, tutta la linea dei monti innevati! Ce l’abbiamo fatta! Più o meno gloriosamente ma siamo arrivati! Ora però è Alec che inizia a lamentarsi: ma dov’è il sentiero, dov’è il passo del Duca? Con fare sbrigativo cerco di tranquillizzarlo “su da qualche parte sarà, muoviamo il sedere e qualcosa troveremo” semplice no? Certo che dalla vetta, anch’essa ardita sul versante nord, il passo resta ben nascosto poco al di sotto, in realtà basta scendere per il pendio erboso per avvistare subito il sentierino che si stacca per raggiungere il passo. Sono le 17:45… arriveremo alla macchina verso le 20:00!!! Pazienza, c'è luce, il tempo è bello, i posti sono piacevoli... chi ci corre dietro oramai?
Eravamo partiti abbastanza bene, almeno mi sembrava, poi ci siamo persi, c’è da dire che la galoppata è davvero lunga, io credevo che dal Castello delle Aquile mancasse poi ancora non molto e invece… alla luce di tutto ciò non so se si potrà chiamare Traversata Integrale però le cime sono state salite . Rinnovo invece i miei complimenti ad Andrea e Flavio per la loro bravura!
Ad ogni modo, in conclusione, me la sono goduta, è stato un assaggio gustoso della zona dove tornerò ben volentieri magari per una sana camminata (ogni volta è la stessa storia “La prossima volta che andiamo in rifugio voglio solo camminare”, ma se è per questo anche “mai più gite così lunghe”… quante volte l’avrò detto, l’ultima il fine settimana precedente! ).
I posti sono meravigliosi (sarà che non conosco tanto bene la Val D’Aosta scusa Sub ma non potevo resistere ), veramente, continuavo a esclamare che bellezza dalla partenza fino al ritorno all’auto! Anche al mattino, quando camminavamo verso il Col del Pas, con la Cima delle Saline in bella vista, tutti i prati fioriti e la prima luce dorata che li accarezzava… stupendo…
E bellissimo è il sentiero nel bosco di conifere che si percorre per scendere dal Passo del Duca al Pian delle Gorre! Dopo la lunga camminata i soliti sentieri sconnessi non farebbero altro che fiaccarti ancora di più, qui invece troviamo un sentiero dolcissimo, in alcuni tratti nella pineta persino “morbido” perché si cammina sugli aghi caduti, dove tra i canti degli uccellini e il suono del ruscello in fondo alla valle, con gli ultimi raggi di sole che filtrano tra gli alberi, possiamo finalmente rilassarci…
Mentre sono lì penso che camminerei per ore in posti così (e infatti…di ore e ore si è trattato!), poi sento suonare in lontananza alcuni campanacci, è inspiegabile come mi sento quando sento i campanacci delle mucche e scorgo le baite silenziose nei pascoli o tra i boschi… vorrei essere lì, vorrei sedermi accanto al margaro a chiacchierare mentre bevo un bicchiere di latte fresco… quel suono e quelle immagini bucoliche mi danno tanta serenità; è tardi ma non importa, è troppo bello essere qui, questa è la “mia” montagna, penso!
Non contenti di aver strapazzato le ginocchia tutto il giorno, decidiamo di fare una breve deviazione dal sentiero per andare a vedere la cascata del Saut, percorrendo un piccolo anello. Molto bella, e che freschezza sotto il salto d’acqua!
Ormai scendiamo sulla sterrata per forza d'inerzia… raggiungiamo l’auto, ci sciacquiamo alla fontana vicino al rifugio Pian delle Gorre e partiamo! Visto l’orario ci concediamo un ragionevole spuntino al mitico baretto all’ingresso dell’autostrada di Mondovì: non chiamatelo autogrill… è un posticino così "intimo", c’è pure il signore gentile che ti augura buon viaggio!!!
Il rifugio Garelli
il Marguareis
Panorama dal rifugio Garelli
tramonto
cima delle Saline e prati fioriti salendo al Col del Pas
Punta Carmelina con dietro Punta Emma, Cima Bozano e Cima Pareto
Punta Tino Prato e la sua cresta
Castello delle Aquile
il Marguareis dalla base del Castello delle Aquile
uno sguardo verso i sentieri del ritorno, sulla sinistra si vede la Testa del Duca
Cima Scarason, discesa
La Cima di Piero e più sotto la Testa del Duca
Fantozzi e Filini alias scinty ed Alec sulla Testa del Duca
Cascata del Saut
Gigli di San Giovanni nei pressi della cascata
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
prima che si punti il dito contro Alec mi sento in dovere di mostrare una prova
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Complimenti!!
Le foto sono molto belle!
Le foto sono molto belle!
Lungi i pensieri foschi! Se non verrà l'amore
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
Di quali aromi opimo odore non si sa:
di resina? di timo? o di serenità?... (G.Gozzano, Le due strade)
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
Di quali aromi opimo odore non si sa:
di resina? di timo? o di serenità?... (G.Gozzano, Le due strade)
Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Grazie Martu
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Che piacere leggere delle vostre 'gesta'
Complimenti
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- Littletino
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Bravi bravi bravi.
Bello il giro, belle le foto.
Bellissimo lo spirito col quale avete avete completato il percorso: quello che si riesce ragionevolmente a fare si fa, il resto pazienza.
L'averci provato con convinzione è la cosa importante e bastante, a prescindere dal risultato.
Certo che non avete mollato mai, e addirittura vi siete concessi la cascatella finale.
Grandissimi.
Bello il giro, belle le foto.
Bellissimo lo spirito col quale avete avete completato il percorso: quello che si riesce ragionevolmente a fare si fa, il resto pazienza.
L'averci provato con convinzione è la cosa importante e bastante, a prescindere dal risultato.
Certo che non avete mollato mai, e addirittura vi siete concessi la cascatella finale.
Grandissimi.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
- Littletino
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Assolutamente vero, e i panini sono buonissimi.scinty wrote: Visto l’orario ci concediamo un ragionevole spuntino al mitico baretto all’ingresso dell’autostrada di Mondovì: non chiamatelo autogrill… è un posticino così "intimo", c’è pure il signore gentile che ti augura buon viaggio!!! ]
Dimenticavo: il racconto è molto bello.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Complimenti!!!!
Bella la maglietta di Alec
Bella la maglietta di Alec
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Grazie amici
Al baretto ho preso il panino vegetariano: brie, pomodoro, melanzane e peperoni
Quella è stata proprio inaspettata, ancor più perchè proposta da Alec (ma ha un interesse particolare per le cascate, un altro cartello oltre a "cascata" che avrebbe potuto spingerlo a tanto sarebbe stato "ravioli" ). L'ho guardato per due secondi e poi ho pensato che tanto era già tardi e non è giusto rinunciare sempre a qualcosa! In fondo si trattava di pochi minuti!Littletino wrote:Certo che non avete mollato mai, e addirittura vi siete concessi la cascatella finale.
Grandissimi.
Al baretto ho preso il panino vegetariano: brie, pomodoro, melanzane e peperoni
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- davec77
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Bei posti, ai quali le belle foto rendono giustizia.
Viva il Marguareis!
Viva il Marguareis!
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Bellissima cavalcata!!!!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
...ma che bellissimo giro!!!!
poi io adoro la zona del Marguareis .
bello bello bello....
come mi piacerebbe...
la descrizione è nel libro "Le Alpi del Sole"???
poi io adoro la zona del Marguareis .
bello bello bello....
come mi piacerebbe...
la descrizione è nel libro "Le Alpi del Sole"???
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
davec77 wrote:Viva il Marguareis!
Sì, ho "scoperto" veramente dei posti fantastici, per la relazione ne trovi una bella dettagliata anche qui:serena wrote:bello bello bello.... come mi piacerebbe...
la descrizione è nel libro "Le Alpi del Sole"???
http://www.gambeinspalla.org/gruppi_mon ... uareis.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Sto aspettando qualche commento del mio socio...
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Eccomi
E' stata una gita veramente lunga e faticosa, molto bella
Unico rimpianto non aver salito la via Biancardi al Castello delle Aquile...una tiratina d'orecchie al nostro Parodi in quanto, in questo tratto, la relazione è imprecisa. Non avevamo tempo di vagare alla ricerca del giusto passaggio e quindi siamo scesi e saliti in vetta per il facile versante opposto.
Qualche rischio (e una bella scivolata) per raggiungere il Colle dei Pancioni a causa di una grossa lingua di neve che avrebbe richiesto l'uso dei ramponi.
Bella la traversata Colle del Pas - Cima Bozano, merita anche come gita a sè.
Grandissimi complimenti alla Scinty, si è lamentata il giusto (rare volte anche con ragione) e ha dimostrato una notevole resistenza fisica
Alla prossima!
E' stata una gita veramente lunga e faticosa, molto bella
Unico rimpianto non aver salito la via Biancardi al Castello delle Aquile...una tiratina d'orecchie al nostro Parodi in quanto, in questo tratto, la relazione è imprecisa. Non avevamo tempo di vagare alla ricerca del giusto passaggio e quindi siamo scesi e saliti in vetta per il facile versante opposto.
Qualche rischio (e una bella scivolata) per raggiungere il Colle dei Pancioni a causa di una grossa lingua di neve che avrebbe richiesto l'uso dei ramponi.
Bella la traversata Colle del Pas - Cima Bozano, merita anche come gita a sè.
Grandissimi complimenti alla Scinty, si è lamentata il giusto (rare volte anche con ragione) e ha dimostrato una notevole resistenza fisica
Alla prossima!
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Alec wrote:si è lamentata il giusto (rare volte anche con ragione) e ha dimostrato una notevole resistenza fisica
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
scinty wrote:davec77 wrote:Viva il Marguareis!Sì, ho "scoperto" veramente dei posti fantastici, per la relazione ne trovi una bella dettagliata anche qui:serena wrote:bello bello bello.... come mi piacerebbe...
la descrizione è nel libro "Le Alpi del Sole"???
http://www.gambeinspalla.org/gruppi_mon ... uareis.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Sto aspettando qualche commento del mio socio...
...ho paura che per noi da soli sia piuttosto impraticabile ...
però un giro veramente affascinante ....
i miei complimenti per averlo scelto...
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Se volete evitare i tratti alpinistici più "ostici" non è tutto obbligatorio... forse la prima parte sì, Carmelina ed Emma, partendo dal Col del Pas, bisogna vedere se si può arrivare alle Cime Bozano e Pareto in qualche altro modo, potere si può sicuramente, bisogna vedere da dove (perchè bisogna appurare se poi si può fare l'anello...).serena wrote:ho paura che per noi da soli sia piuttosto impraticabile ...però un giro veramente affascinante ....i miei complimenti per averlo scelto...
Oppure partire salendo dapprima sul Marguareis, scendere verso la Tino Prato totalmente evitabile (aspettare che si sciolga la neve al colle dei Pancioni ) salire facilmente sulla Cima dell'Armusso, andare verso il Castello delle Aquile che è aggirabile (ma se arrampichi non dovreste avere problemi), da lì raggiungere lo Scarason facendo solo attenzione alla discesa delicata e da lì senza problemi dirigersi verso la cresta che porta fino alla Testa del Duca (anche la cima di Piero è tranquillamente evitabile, anzi lì sotto si incontrano anche dei bolli).
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
scinty wrote:Se volete evitare i tratti alpinistici più "ostici" non è tutto obbligatorio... forse la prima parte sì, Carmelina ed Emma, partendo dal Col del Pas, bisogna vedere se si può arrivare alle Cime Bozano e Pareto in qualche altro modo, potere si può sicuramente, bisogna vedere da dove (perchè bisogna appurare se poi si può fare l'anello...).serena wrote:ho paura che per noi da soli sia piuttosto impraticabile ...però un giro veramente affascinante ....i miei complimenti per averlo scelto...
Oppure partire salendo dapprima sul Marguareis, scendere verso la Tino Prato totalmente evitabile (aspettare che si sciolga la neve al colle dei Pancioni ) salire facilmente sulla Cima dell'Armusso, andare verso il Castello delle Aquile che è aggirabile (ma se arrampichi non dovreste avere problemi), da lì raggiungere lo Scarason facendo solo attenzione alla discesa delicata e da lì senza problemi dirigersi verso la cresta che porta fino alla Testa del Duca (anche la cima di Piero è tranquillamente evitabile, anzi lì sotto si incontrano anche dei bolli).
EH ....si tratterebbe di aggirare quasi tutte le difficoltà e sperare di poter scendere dal Marguareis in direzione del Castello delle Aquile ....perchè se non ci si riesce bisogna tornare indietro.......
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
.....in questo momento dire che arrampico è purtroppo eccessivo........scinty wrote:Se volete evitare i tratti alpinistici più "ostici" non è tutto obbligatorio... forse la prima parte sì, Carmelina ed Emma, partendo dal Col del Pas, bisogna vedere se si può arrivare alle Cime Bozano e Pareto in qualche altro modo, potere si può sicuramente, bisogna vedere da dove (perchè bisogna appurare se poi si può fare l'anello...).serena wrote:ho paura che per noi da soli sia piuttosto impraticabile ...però un giro veramente affascinante ....i miei complimenti per averlo scelto...
Oppure partire salendo dapprima sul Marguareis, scendere verso la Tino Prato totalmente evitabile (aspettare che si sciolga la neve al colle dei Pancioni ) salire facilmente sulla Cima dell'Armusso, andare verso il Castello delle Aquile che è aggirabile (ma se arrampichi non dovreste avere problemi), da lì raggiungere lo Scarason facendo solo attenzione alla discesa delicata e da lì senza problemi dirigersi verso la cresta che porta fino alla Testa del Duca (anche la cima di Piero è tranquillamente evitabile, anzi lì sotto si incontrano anche dei bolli).
diciamo che ...avevo iniziato ad arrampicare
ora però ...non arrampico da mesi (prima mi sono fatta male, poi abbiamo perso almeno temporaneamente il socio perchè lui si è fatto male ed è ancora "guasto"...... insomma ..un pò di impedimenti......).....quindi mi trovo in una condizione veramente deplorevole (come dire ...per farmi alzare da terra bisognerebbe chiamare Vernazza con l'autogru......)
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
scinty wrote:Alec wrote:si è lamentata il giusto (rare volte anche con ragione) e ha dimostrato una notevole resistenza fisica
Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Grandissimi!! avete davvero compiuto una notevole sgroppata, su e giù per le varie cime... Mi sembra che di neve, a parte un piccolo pezzo, non è presente in grande quantità nella zona... secondo voi cime come le Saline o il Mongioie saranno percorribili?
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Littletino wrote:Bravi bravi bravi.
Bello il giro, belle le foto.
Bellissimo lo spirito col quale avete avete completato il percorso: quello che si riesce ragionevolmente a fare si fa, il resto pazienza.
L'averci provato con convinzione è la cosa importante e bastante, a prescindere dal risultato.
Certo che non avete mollato mai, e addirittura vi siete concessi la cascatella finale.
Grandissimi.
Quoto. Bravi. Non è importante toccare tutte le vette (ma sarebbe stato bello e non lo nego) è importante vivere il momento della salita, il tempo trascorso assieme, ciò che ci dona il cielo. Lo scambio di emozioni con il compagno, il cuore che batte in un passo delicato, il sollievo nell'averlo superato, la gioia del panino sulla vetta.. il sorso d'acqua condiviso, un comune sguardo all'orizzonte, la sincera freschezza dei sentimenti e lo scambio armonico di esperienze con le altre persone che si incontrano al rifugio o lungo il cammino. Per quanto ci affanniamo a percorrere sentieri e ad inseguire l'isolamento e la solitudine in montagna... in cuor nostro spunta sempre la consapevolezza che la bontà di pochi minuti di rapporto umano, valgano più di qualsiasi salita. Marguareis zona stupenda... ho all'attivo la normale escursionistica di cui vi regalo una foto
Un abbraccio stretto agli ultimi salitori
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
- Pazzaura
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Re: Marguareis - Traversata per cresta integrale
Wow... ho faticato leggendo il racconto... veramente bravissimi.
Una gita che mi piacerebbe davvero fare ma non credo ce la farei. Son zone che adoro, e pensare che sul Marguareis non ci sono mai stato
Una gita che mi piacerebbe davvero fare ma non credo ce la farei. Son zone che adoro, e pensare che sul Marguareis non ci sono mai stato
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota