Punta Havis de Giorgio - Spigolo NE
Moderator: Moderatori
- gambeinspalla
- Utente Molto Attivo
- Posts: 337
- Joined: Mon May 11, 2009 20:25
- Location: Savona
- Contact:
Punta Havis de Giorgio - Spigolo NE
Martedì ho accompagnato Andrea Parodi su questa bella via, molto aerea ed elegante.
Punta Havis de Giorgio 2203 m – Spigolo Nord Est
“Via Billò - Bongiovanni” (P. Billò e G. Bongiovanni – 19 luglio 1953)
E’ una via molto aerea ed elegante, che segue piuttosto fedelmente il filo dello spigolo NE, ben evidente dal Rifugio Havis de Giorgio – Mondovì.
La roccia è abbastanza buona nella parte bassa (primi 3 tiri) e sulla placca fessurata del tiro chiave, piuttosto friabile altrove. Disponendo di due corde da 50 m, è possibile calarsi lungo la via su soste attrezzate con spit e cordoni.
Materiale utilizzato: 2 mezze corde da 30 m, nut, friend piccoli e medi, cordoni vari, chiodi (3 piantati, nessuno lasciato).
Difficoltà: D+ sostenuto, passo di V/A0 o A1.
Salita effettuata il 3 agosto 2010.
Avvicinamento:
Dal Rifugio Havis de Giorgio – Mondovì (1761 m) ci si dirige verso l’ampio canale erboso che sale a destra, in direzione della base dell’evidente spigolo della Punta Havis de Giorgio. Per vaghe tracce si risale faticosamente il canale, ripido ma del tutto facile, fino ad incrociare la traccia di sentiero che corre alla base della parete Est della cima, e che consente il collegamento con il Vallone delle Masche. Si sale a questo punto verso destra l’ultimo breve tratto di canale fino al colletto erboso cui fa capo, da dove appare alla vista la conca del Lago Biecai e la cresta sommitale del Marguareis (2000 m circa, h 0,40 dal rifugio).
Dal colletto si sale direttamente per due brevi risalti di rocce articolate (II) fino ad un ripido pendio erboso, che si rimonta in diagonale verso sinistra fino alla base di un primo evidente pilastro. Si traversa alla base del pilastro ancora verso sinistra fino ad un esiguo ripiano alla base di un diedro svasato (attacco, sosta su nut e friend).
Descrizione della via:
1 – Si risale il vago diedro a sinistra del pilastro per rocce gradinate e tratti erbosi (III+), uscendo su uno spigolo dove vegetano i rododendri. Risalendo un breve pendio erboso si arriva alla base di un risalto, dov’è una sosta con due spit (35 metri).
2 – Si traversa a sinistra per cengetta esposta (II) fino alla base di un canalino poco marcato a destra dello spigolo. Si sale il canale a zig zag per rampe e cornici (III), poi per un breve pendio detritico si giunge alla base di una fessura strapiombante, nuovamente pochi metri a destra dello spigolo (40 metri, sosta su chiodo + nut).
3 – Si sale la fessura (V), poi più in alto se ne esce a destra per un liscio muretto (V). Per un breve canalino di sfasciumi si sale a sinistra fino ad un foro, dal quale si sbuca su di un forcellino sul filo dello spigolo (20 metri, sosta su blocco incastrato);
4 – Si sale a destra per il filo di spigolo, ripido ed assai aereo, su roccia friabile, superando due successivi risalti (III+ e IV, sosta intermedia con due spit e cordone) fino alla base di un muretto verticale (40 metri, sosta su due spit).
5 – Si supera il muro di roccia piuttosto friabile (V) e, scavalcato uno spuntone, si esce su di un terrazzino alla base di una placca strapiombante, solcata sulla sinistra da una fessura obliqua. Si rimonta la fessura (V/A0 o A1, 3 chiodi e 2 spit), uscendone a destra con passaggio atletico (V). Si prosegue direttamente per un largo sperone di lastroni biancastri e gradini erbosi (IV) fino a che lo spigolo si abbatte e diventa cresta erbosa (40 metri, sosta su spuntone).
Per la facile cresta, superando un breve risalto roccioso, si raggiunge la cima (ometto).
Discesa:
Si scende a sinistra (lato Vallone delle Masche) per ripidi pendii erbosi e salturie tracce di passaggio fin sul fondo dell’avvallamento carsico, dove si incontrano gli ometti diretti verso la Cima delle Saline. Si scende a sinistra lungo uno stretto solco con vegetazione, che poco più in basso diventa canalino di detriti mobili. Si raggiunge così la traccia di sentiero che percorre la cengia erbosa alla base della parete della Punta Havis de Giorgio: seguendola verso sinistra in piano si ritorna ad incrociare l’ampio canale erboso risalito all’andata, pochi metri sotto il colletto d’attacco. Scendendo lungo il canale si ritorna al rifugio (h 0,45 – 1,00 dalla cima).
E' altamente probabile, viste le incongruenze con la "Guida dei Monti d'Italia", che nella parte bassa siano state effettuate delle varianti, comunque meritevoli e su roccia buona.
Andre
Punta Havis de Giorgio 2203 m – Spigolo Nord Est
“Via Billò - Bongiovanni” (P. Billò e G. Bongiovanni – 19 luglio 1953)
E’ una via molto aerea ed elegante, che segue piuttosto fedelmente il filo dello spigolo NE, ben evidente dal Rifugio Havis de Giorgio – Mondovì.
La roccia è abbastanza buona nella parte bassa (primi 3 tiri) e sulla placca fessurata del tiro chiave, piuttosto friabile altrove. Disponendo di due corde da 50 m, è possibile calarsi lungo la via su soste attrezzate con spit e cordoni.
Materiale utilizzato: 2 mezze corde da 30 m, nut, friend piccoli e medi, cordoni vari, chiodi (3 piantati, nessuno lasciato).
Difficoltà: D+ sostenuto, passo di V/A0 o A1.
Salita effettuata il 3 agosto 2010.
Avvicinamento:
Dal Rifugio Havis de Giorgio – Mondovì (1761 m) ci si dirige verso l’ampio canale erboso che sale a destra, in direzione della base dell’evidente spigolo della Punta Havis de Giorgio. Per vaghe tracce si risale faticosamente il canale, ripido ma del tutto facile, fino ad incrociare la traccia di sentiero che corre alla base della parete Est della cima, e che consente il collegamento con il Vallone delle Masche. Si sale a questo punto verso destra l’ultimo breve tratto di canale fino al colletto erboso cui fa capo, da dove appare alla vista la conca del Lago Biecai e la cresta sommitale del Marguareis (2000 m circa, h 0,40 dal rifugio).
Dal colletto si sale direttamente per due brevi risalti di rocce articolate (II) fino ad un ripido pendio erboso, che si rimonta in diagonale verso sinistra fino alla base di un primo evidente pilastro. Si traversa alla base del pilastro ancora verso sinistra fino ad un esiguo ripiano alla base di un diedro svasato (attacco, sosta su nut e friend).
Descrizione della via:
1 – Si risale il vago diedro a sinistra del pilastro per rocce gradinate e tratti erbosi (III+), uscendo su uno spigolo dove vegetano i rododendri. Risalendo un breve pendio erboso si arriva alla base di un risalto, dov’è una sosta con due spit (35 metri).
2 – Si traversa a sinistra per cengetta esposta (II) fino alla base di un canalino poco marcato a destra dello spigolo. Si sale il canale a zig zag per rampe e cornici (III), poi per un breve pendio detritico si giunge alla base di una fessura strapiombante, nuovamente pochi metri a destra dello spigolo (40 metri, sosta su chiodo + nut).
3 – Si sale la fessura (V), poi più in alto se ne esce a destra per un liscio muretto (V). Per un breve canalino di sfasciumi si sale a sinistra fino ad un foro, dal quale si sbuca su di un forcellino sul filo dello spigolo (20 metri, sosta su blocco incastrato);
4 – Si sale a destra per il filo di spigolo, ripido ed assai aereo, su roccia friabile, superando due successivi risalti (III+ e IV, sosta intermedia con due spit e cordone) fino alla base di un muretto verticale (40 metri, sosta su due spit).
5 – Si supera il muro di roccia piuttosto friabile (V) e, scavalcato uno spuntone, si esce su di un terrazzino alla base di una placca strapiombante, solcata sulla sinistra da una fessura obliqua. Si rimonta la fessura (V/A0 o A1, 3 chiodi e 2 spit), uscendone a destra con passaggio atletico (V). Si prosegue direttamente per un largo sperone di lastroni biancastri e gradini erbosi (IV) fino a che lo spigolo si abbatte e diventa cresta erbosa (40 metri, sosta su spuntone).
Per la facile cresta, superando un breve risalto roccioso, si raggiunge la cima (ometto).
Discesa:
Si scende a sinistra (lato Vallone delle Masche) per ripidi pendii erbosi e salturie tracce di passaggio fin sul fondo dell’avvallamento carsico, dove si incontrano gli ometti diretti verso la Cima delle Saline. Si scende a sinistra lungo uno stretto solco con vegetazione, che poco più in basso diventa canalino di detriti mobili. Si raggiunge così la traccia di sentiero che percorre la cengia erbosa alla base della parete della Punta Havis de Giorgio: seguendola verso sinistra in piano si ritorna ad incrociare l’ampio canale erboso risalito all’andata, pochi metri sotto il colletto d’attacco. Scendendo lungo il canale si ritorna al rifugio (h 0,45 – 1,00 dalla cima).
E' altamente probabile, viste le incongruenze con la "Guida dei Monti d'Italia", che nella parte bassa siano state effettuate delle varianti, comunque meritevoli e su roccia buona.
Andre
"Io intanto salgo, poi si vedrà ..."
Re: Punta Havis de Giorgio - Spigolo NE
Che bella montagna!
V su roccia friabile?
Complimenti per la bella salita!
V su roccia friabile?
Complimenti per la bella salita!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Punta Havis de Giorgio - Spigolo NE
Complimenti agli Andrea!!!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
Re: Punta Havis de Giorgio - Spigolo NE
bella e con bel panorama;
( ..fatta molti anni fà ! )
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
- Posts: 15183
- Joined: Fri Feb 09, 2007 9:23
- Location: Genova Sestri
- Contact:
Re: Punta Havis de Giorgio - Spigolo NE
Ci son passato sotto proprio ieri!! Bellissime zone!!
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
-
- Utente Molto Attivo
- Posts: 274
- Joined: Wed Oct 22, 2008 15:58
Re: Punta Havis de Giorgio - Spigolo NE
Devo dire che mi è piaciuta: abbastanza comoda da raggiungere, ambiente molto bello, scalata aerea e vedute panoramiche sul sottostante rifugio.
Allego alcune foto:
Allego alcune foto:
- Sub-Comandante
- Sub-Titano Valdostano
- Posts: 5346
- Joined: Sun Mar 09, 2008 0:05
- Location: Alta Valle Scrivia / bassa val di Vara
Re: Punta Havis de Giorgio - Spigolo NE
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Punta Havis de Giorgio - Spigolo NE
Gran coppia, salita su spigolo davvero elegante... Precisa ed accurata la relazione!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
-
- Utente Molto Attivo
- Posts: 274
- Joined: Wed Oct 22, 2008 15:58
Re: Punta Havis de Giorgio - Spigolo NE
Dopo la ripetizione della via Billò effettuata l'anno scorso con Andrea Costa, quest'anno ci sono tornato con Fulvio Scotto, e abbiamo tracciato una bella variante diretta.
La linea (come si vede nella foto) è molto elegante. La vecchia via Billò all'inizio si tiene tutta a destra e si porta sullo spigolo solo negli ultimi tre tiri.
Noi invece siamo saliti direttamente per sei tiri (di 20-30 metri ciascuno) prima di incontrare la vecchia via. Naturalmente stile trad, ma alla fine del primo tiro abbiamo trovato gli spit (?!?) belli nuovi che arrivavano dritti dal basso, e il secondo tiro, nel gran diedro, era tutto spittato. Poi gli spit finivano e noi abbiamo proseguito dritti...
Non so chi li abbia messi, se sia una via di due tiri nel primo tratto di roccia più bella (e poi si calano) o se invece fosse un progetto ancora da finire... Fatto sta che noi la nostra via l'abbiamo fatta tutta: allego la relazione.
Alpi Liguri
Punta Havis de Giorgio (2220 m)
Diedro e spigolo nord-est: via “Superbillò”
Difficoltà: TD (max 6a e A1).
Dislivello: 200 m circa.
Prima ascensione integrale: Andrea Parodi e Fulvio Scotto, il 28 giugno 2011 in sette ore circa.
Materiale utilizzato: microfriend e friend fino al n. 3 BD, nut piccoli, una decina di chiodi prevalentemente a punta e a lama.
La via Billò-Bongiovanni del 1953 percorre l’elegante spigolo nord-est solo nella sua parte alta, raggiungendolo da destra per cenge a zigzag. La via da noi seguita rimonta l’evidente diedro sotto la verticale dello spigolo, poi prosegue direttamente nei pressi del filo: su nove tiri di corda solo gli ultimi tre sono in comune con la via Billò originale.
Nel diedro e lungo lo spigolo si trovano calate attrezzate con spit (realizzate durante esercitazioni del soccorso alpino). Alla fine del primo tiro in traverso su placca per raggiungere il diedro, abbiamo avuto la sorpresa di incontrare spit nuovi: il secondo tiro nel diedro lo abbiamo trovato già attrezzato con spit (?!?) ma poi, dopo la seconda sosta, gli spit finiscono e non ne abbiamo più incontrato fino alla penultima sosta della Billò, dove invece ci sono spit più vecchi, così come nell’ultimo tiro della via.
Nel complesso si tratta di una scalata impegnativa, diretta ed elegante, su roccia assai compatta nei primi due tiri, poi di qualità variabile. Molto esposto il tratto finale già percorso da Billò. Nei tratti nuovi abbiamo tolto tutto il materiale usato, lasciando solo un chiodo di sosta alla base del sesto tiro.
Avvicinamento: Dal Rifugio Mondovì (1761 m) ci si dirige verso l’ampio canale erboso che sale a destra, in direzione della base dell’evidente spigolo della Punta Havis de Giorgio. Per vaghe tracce si risale faticosamente il canale, fino sotto il colletto erboso cui fa capo (40 minuti circa dal rifugio).
1) Si attacca una ventina di metri prima di arrivare al colletto ai piedi dello spigolo. Si traversa a sinistra sfruttando liste e gradini (5b), poi con un passo in discesa (5c) si arriva su un terrazzino alla base di un diedrino fessurato. Trascurando uno spit posto poco a sinistra sulla placca, si sale nel diedrino (5c) fino sotto uno strapiombo. Si traversa a sinistra sfruttando in opposizione la fessura orizzontale sotto lo strapiombo (6a, un passo A0) fino ad un minuscolo gradino dove si sosta (uno spit già in posto).
2) Da qui si segue il bel diedro soprastante, già attrezzato con vari spit, lasciando a sinistra una calata attrezzata con spit e cordone. Dapprima il diedro è piuttosto liscio (6a) poi diventa più articolato ma strapiombante (5c). Superato il tratto strapiombante, si va a sostare su un terrazzini con spit e cordone.
3) Si sale a destra nel diedro canale, su roccia un po’ più rotta (3c, 4c, senza più spit in posto), fino ad una calata con spit e cordone, dalla quale si prosegue per roccia friabile, fino ad una terrazza erbosa sotto una placca ripida.
4) Si rimonta la soprastante placca di roccia friabile, zigzagando un poco, prima a sinistra e poi a destra (5b), poi per un rampa erbosa obliqua a sinistra si va a sostare sul filo di spigolo (spuntone).
5) Si prosegue in verticale sullo spigolo arrotondato di buona roccia (4c) e in breve si giunge in una zona di rocce rotte ed erba, sotto un pilastro verticale. Piegando a destra per pochi metri si va a sostare sotto una bella fessura articolata, subito a destra del pilastro (chiodo di sosta lasciato).
6) Si rimonta la fessura uscendone per il ramo di destra (5b, un passo 5c), fino ad una rampa obliqua, dove s’incontra la via Billò originale. Da qui fino in cima si prosegue lungo la via Billò, che a sinistra su detriti porta ad un foro, oltre il quale si sosta (blocco incastrato) sul bordo della precipitosa parete est.
7) Si sale per il filo di spigolo, ripido ed assai aereo, su roccia friabile, superando un primo risalto (3c, 4b) fino ad una sosta con due spit e cordone.
Si prosegue per lo spigolo esposto e friabile (4b, 4c) e, scavalcando uno spuntone, si giunge ad un terrazzo con due spit di sosta, alla base di un muro.
9) Si sale con arrampicata delicata il muro di roccia friabile (5b) e, superato uno spuntone, si esce su un terrazzino alla base di una placca strapiombante, solcata sulla sinistra da una fessura obliqua. Si rimonta la fessura (A1, 3 chiodi e 2 spit), uscendone a destra con passaggio atletico (5b). Si prosegue direttamente per un largo sperone di lastroni biancastri friabili (4b) fino a che lo spigolo si abbatte trasformandosi in cresta erbosa (sosta su spuntone).
Per la facile cresta, superando un breve risalto roccioso, si raggiunge la cima (ometto).
Discesa: si scende a sinistra (lato Vallone delle Masche) per ripidi pendii erbosi e saltuarie tracce di passaggio fin sul fondo dell’avvallamento carsico, dove si incontrano gli ometti diretti verso la Cima delle Saline. Si scende a sinistra lungo uno stretto solco con vegetazione, che poco più in basso diventa canalino di detriti mobili. Si raggiunge così la traccia di sentiero che percorre la cengia erbosa alla base della parete della Punta Havis de Giorgio: seguendola verso sinistra in piano si ritorna ad incrociare l’ampio canale erboso risalito all’andata, pochi metri sotto il colletto d’attacco. Scendendo lungo il canale si ritorna al rifugio (0.45-1 ora dalla cima).
La linea (come si vede nella foto) è molto elegante. La vecchia via Billò all'inizio si tiene tutta a destra e si porta sullo spigolo solo negli ultimi tre tiri.
Noi invece siamo saliti direttamente per sei tiri (di 20-30 metri ciascuno) prima di incontrare la vecchia via. Naturalmente stile trad, ma alla fine del primo tiro abbiamo trovato gli spit (?!?) belli nuovi che arrivavano dritti dal basso, e il secondo tiro, nel gran diedro, era tutto spittato. Poi gli spit finivano e noi abbiamo proseguito dritti...
Non so chi li abbia messi, se sia una via di due tiri nel primo tratto di roccia più bella (e poi si calano) o se invece fosse un progetto ancora da finire... Fatto sta che noi la nostra via l'abbiamo fatta tutta: allego la relazione.
Alpi Liguri
Punta Havis de Giorgio (2220 m)
Diedro e spigolo nord-est: via “Superbillò”
Difficoltà: TD (max 6a e A1).
Dislivello: 200 m circa.
Prima ascensione integrale: Andrea Parodi e Fulvio Scotto, il 28 giugno 2011 in sette ore circa.
Materiale utilizzato: microfriend e friend fino al n. 3 BD, nut piccoli, una decina di chiodi prevalentemente a punta e a lama.
La via Billò-Bongiovanni del 1953 percorre l’elegante spigolo nord-est solo nella sua parte alta, raggiungendolo da destra per cenge a zigzag. La via da noi seguita rimonta l’evidente diedro sotto la verticale dello spigolo, poi prosegue direttamente nei pressi del filo: su nove tiri di corda solo gli ultimi tre sono in comune con la via Billò originale.
Nel diedro e lungo lo spigolo si trovano calate attrezzate con spit (realizzate durante esercitazioni del soccorso alpino). Alla fine del primo tiro in traverso su placca per raggiungere il diedro, abbiamo avuto la sorpresa di incontrare spit nuovi: il secondo tiro nel diedro lo abbiamo trovato già attrezzato con spit (?!?) ma poi, dopo la seconda sosta, gli spit finiscono e non ne abbiamo più incontrato fino alla penultima sosta della Billò, dove invece ci sono spit più vecchi, così come nell’ultimo tiro della via.
Nel complesso si tratta di una scalata impegnativa, diretta ed elegante, su roccia assai compatta nei primi due tiri, poi di qualità variabile. Molto esposto il tratto finale già percorso da Billò. Nei tratti nuovi abbiamo tolto tutto il materiale usato, lasciando solo un chiodo di sosta alla base del sesto tiro.
Avvicinamento: Dal Rifugio Mondovì (1761 m) ci si dirige verso l’ampio canale erboso che sale a destra, in direzione della base dell’evidente spigolo della Punta Havis de Giorgio. Per vaghe tracce si risale faticosamente il canale, fino sotto il colletto erboso cui fa capo (40 minuti circa dal rifugio).
1) Si attacca una ventina di metri prima di arrivare al colletto ai piedi dello spigolo. Si traversa a sinistra sfruttando liste e gradini (5b), poi con un passo in discesa (5c) si arriva su un terrazzino alla base di un diedrino fessurato. Trascurando uno spit posto poco a sinistra sulla placca, si sale nel diedrino (5c) fino sotto uno strapiombo. Si traversa a sinistra sfruttando in opposizione la fessura orizzontale sotto lo strapiombo (6a, un passo A0) fino ad un minuscolo gradino dove si sosta (uno spit già in posto).
2) Da qui si segue il bel diedro soprastante, già attrezzato con vari spit, lasciando a sinistra una calata attrezzata con spit e cordone. Dapprima il diedro è piuttosto liscio (6a) poi diventa più articolato ma strapiombante (5c). Superato il tratto strapiombante, si va a sostare su un terrazzini con spit e cordone.
3) Si sale a destra nel diedro canale, su roccia un po’ più rotta (3c, 4c, senza più spit in posto), fino ad una calata con spit e cordone, dalla quale si prosegue per roccia friabile, fino ad una terrazza erbosa sotto una placca ripida.
4) Si rimonta la soprastante placca di roccia friabile, zigzagando un poco, prima a sinistra e poi a destra (5b), poi per un rampa erbosa obliqua a sinistra si va a sostare sul filo di spigolo (spuntone).
5) Si prosegue in verticale sullo spigolo arrotondato di buona roccia (4c) e in breve si giunge in una zona di rocce rotte ed erba, sotto un pilastro verticale. Piegando a destra per pochi metri si va a sostare sotto una bella fessura articolata, subito a destra del pilastro (chiodo di sosta lasciato).
6) Si rimonta la fessura uscendone per il ramo di destra (5b, un passo 5c), fino ad una rampa obliqua, dove s’incontra la via Billò originale. Da qui fino in cima si prosegue lungo la via Billò, che a sinistra su detriti porta ad un foro, oltre il quale si sosta (blocco incastrato) sul bordo della precipitosa parete est.
7) Si sale per il filo di spigolo, ripido ed assai aereo, su roccia friabile, superando un primo risalto (3c, 4b) fino ad una sosta con due spit e cordone.
Si prosegue per lo spigolo esposto e friabile (4b, 4c) e, scavalcando uno spuntone, si giunge ad un terrazzo con due spit di sosta, alla base di un muro.
9) Si sale con arrampicata delicata il muro di roccia friabile (5b) e, superato uno spuntone, si esce su un terrazzino alla base di una placca strapiombante, solcata sulla sinistra da una fessura obliqua. Si rimonta la fessura (A1, 3 chiodi e 2 spit), uscendone a destra con passaggio atletico (5b). Si prosegue direttamente per un largo sperone di lastroni biancastri friabili (4b) fino a che lo spigolo si abbatte trasformandosi in cresta erbosa (sosta su spuntone).
Per la facile cresta, superando un breve risalto roccioso, si raggiunge la cima (ometto).
Discesa: si scende a sinistra (lato Vallone delle Masche) per ripidi pendii erbosi e saltuarie tracce di passaggio fin sul fondo dell’avvallamento carsico, dove si incontrano gli ometti diretti verso la Cima delle Saline. Si scende a sinistra lungo uno stretto solco con vegetazione, che poco più in basso diventa canalino di detriti mobili. Si raggiunge così la traccia di sentiero che percorre la cengia erbosa alla base della parete della Punta Havis de Giorgio: seguendola verso sinistra in piano si ritorna ad incrociare l’ampio canale erboso risalito all’andata, pochi metri sotto il colletto d’attacco. Scendendo lungo il canale si ritorna al rifugio (0.45-1 ora dalla cima).
Re: Punta Havis de Giorgio - Spigolo NE
Bella via
Re: Punta Havis de Giorgio - Spigolo NE
Un duo di gran classe
Ji ta kyo ei
Amicizia e mutua prosperità
Amicizia e mutua prosperità