Percorro la strada sterrata per due km scarsi, per prendere poi una diramazione a destra che mi permette di superare il torrente e raggiungere i bei prati della Vacherie de Valmasque. Qui il sentiero inizia a risalire sul fianco idrografico della valle, diretto verso il Lac de l'Agnel e l'omonimo colle; dopo una decina di minuti, poco prima di un tratto protetto da un bel muretto a secco, incontro la deviazione verso il Colle del Sabbione. Abbandonato il sentiero principale, imbocco questa traccia, non molto evidente e piuttosto ripida, che mi porta nel Vallon du Sabion. Dopo una breve discesa raggiungo un'ampia conca erbosa e poco dopo, superato un dosso, vedo stendersi gli ampi pascoli che occupano la parte superiore del vallone; il sole finalmente ha spazzato via il grigiore del mattino e gli unici rumori che si sentono sono i fischi delle marmotte e il fragore delle acque del torrente: un vero paradiso!
![Felice :feliceModerato:](./images/smilies/icon_smile1.gif)
Ormai sono in vista del Colle, dietro il quale si nota il Punto nodale del Vei del Bouc.
Dal Colle (2328 m) si può vedere il sottostante Lago della Vacca e la prima parte del luuuuuungo Vallone del Sabbione (quello italiano) seguendo il quale si dovrebbe raggiungere Entracque in quattro o cinque ore
![Shocked :shock:](./images/smilies/icon_eek.gif)
Fortunatamente la mia meta è più vicina: dal passo risalgo le pendici orientali della Cima della Scandeira (2705 m), sfruttando un'inaspettata e comoda traccia; qui trovo l'ottima compagnia di una famiglia di stambecchi, che mi "scortano" quasi sino in vetta.
La Cima è un anonimo dorso di roccette; davvero meritevole è però il panorama che si può godere:
verso est la Cima del Sabbione e dietro di essa la Rocca dell'Abisso, la prima vetta delle Alpi Marittime, e il bel Monte Frisson alla sua sinistra
Verso sud la Baisse de Valmasque, con il Bego sulla sinistra e il Gran Capelet sulla destra
Infine verso ovest la selvaggia conca del Lac de l'Agnel e le "loro maestà": Clapier, Maledia e Gelas
A questo punto la mia idea è quella di percorrere la "facile e panoramica" (cit. Guida dei Monti d'Italia) cresta che dalla Scandeiera raggiunge le Cime del Lac de l'Agnel, superando Cima Vernasca; sulla panoramicità nessun dubbio, sulla facilità invece... Il tratto di cresta che va dalla Scandeiera alla Vernasca infatti non mi sembra proprio così "facile": non c'è l'ombra di una traccia e pare che l'unica possibilità sia quella di traversare a mezza costa un ripidissimo pendio erboso inframmezzato da placche rocciose non proprio salutari: insomma, da solo e con la mamma a casa "leggermente"
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![Triste :triste:](./images/smilies/icon_sad1.gif)
Visto che è ancora abbastanza presto (non sono ancora le 10) non ritorno sulla via di salita, ma scendendo un ripido canalone di erba e detriti (povere ginocchia!) mi ricollego al sentiero che sale al Lac de l'Agnel poca prima della bastonata rocciosa che precede il lago. In breve raggiungo il vasto specchio d'acqua (2430 m), uno dei più estesi delle Marittime, e ne percorro tutta la sponda settentrionale sino al Colle dell'Agnel (2565 m);
davvero bella è la vista sulla Cima Cossato, che domina il lago
e sulla conca della Charnassere, ancora in gran parte coperta di neve
Dietro il Colle intanto si scorge il "Re di pietra"
Dal Colle risalgo i nevai che incombono sulla sponda meridionale del lago fino a raggiungere il Colleto ovest della Charnassere (2727 m), punto di passaggio tra la Valle de l'Agnel e la Valmasque;
dall'altra parte del valico si stendono il Lac Gele e il Lac de la Lusiere, in gran parte occupati del ghiaccio
Dai due laghi una traccia (ma forse il nome di traccia è fin troppo onorevole) permette di perdere quota in direzione del Lac Vert e del Refuge de Valmasque (2220 m)
La fatica della ripida e scomoda discesa è in gran parte ripagata dalla splendida visione dei tre laghi dell'alta Valmasque, a mio parere una delle più splendide meravglie delle nostre montagne
e dagli scorci "marini" sul Lac Vert
La ripida discesa termina in prossimità del rifugio; da qui prendo il comodo e frequentatissimo sentiero che mi riporta al bivio a quota 1719; prima di lasciare il Lac Vert però mi volto e ammiro le eleganti piramidi del Chamineyes e della Lusiere, probabile meta di una futura gita in zona.
Che dire... giornata bellissima, in ambienti suggestivi e oltremodo vari: dagli ameni e riposanti pascoli del Colle del Sabbione alla selvaggia conca della Charnassere, dai remoti laghi Gele e Lusiere al frequentato sentiero della Valmasque... Forse proprio questo mi ha colpito di più, il contrasto tra i trafficati sentieri del fondovalle e le selvagge zone più in alto; sebbene vi sia appena un'ora di cammino da un posto all'altro sembrano due mondi completamente diversi...