Meglio darsi una calmata, andare a scalare a Finale e poi shopping nel Borgo, cena alla spaghetteria o a Ca' d'Alice, birra e risate con gli amici. Invece, mi telefona Giorgio reduce da un incidente motociclistico (lui andava a piedi, è la moto che lo ha investito...), ma già di nuovo in pista con idee bellicose.
- Vado qualche giorno in Valle Stura: se tu vieni su mercoledì, giovedì potremmo fare la traversata delle Cime di Valrossa...
Accipicchia! la traversata integrale delle Cime di Valrossa, dal Colletto di Valscura al Colle Nord di Valrossa... Erano anni che me la studiavo, ma non trovavo mai il momento giusto: è troppo lunga, non sono allenato, non ho il socio giusto.
Questa volta non ho scuse: sono allenato, il tempo è bello stabile e Giorgio è il socio ideale per una gita del genere. E poi se non ci vado è anche capace di farsela da solo...
Quindi: Finale può aspettare, inoltre le Cime di Valrossa non sono poi così difficili, magari questa volta riusciamo a rientrare prima del buio.
Giovedì sera 28 settembre piantiamo la tenda al parcheggio nel Vallone di Rio Freddo.
Venerdì 29 partenza naturalmente al buio alle 6 e 10. Arrivo alle 9 e 30 al Colletto di Valscura, con le nubi in rapido dissolvimento e il sole che comincia a diventare caldino.
La traversata ci ha impegnato per più di otto ore: alle 12 eravamo sulla Cima Sud, alle 15 e 40 su quella Centrale, alle 17 e 25 sulla Cima Nord e alle 18 e 5 al Colle Nord.
Le cime principali sono tre, ma poi ce ne sono molte altre, alcune notevoli come la quota 2793 e i due Gemelli di Valrossa.
Per fortuna le difficoltà non sono eccessive e abbiamo potuto arrampicare slegati (max III+) fino al Colle del Filo di Ferro tra Cima Centrale e Cima Nord.
Lì ci siamo legati perché la cresta della Cima Nord, sulla carta e a vederla, sembrava più difficile delle altre. Invece si è rivelata più facile del previsto: II e III con forse qualche passo di III+.
Secondo me è più impegnativa la cresta dal Colle del Filo di Ferro alla Cima Centrale che abbiamo percorso in discesa (la valuterei almeno PD+).
Arrivati al Colle Nord alle 18 e 5 ci aspettava ancora la discesa per il Vallone della Paur, che io ricordavo come un incubo: pietraie infinite di massi giganteschi e non sempre stabili... Qui per fortuna Giorgio ha tirato fuori tutto il suo talento nel rintracciare le piste dei camosci sul lato destro del vallone, poi ha trovato la direzione giusta per il vecchio gias abbandonato, gli ometti di pietre sul sentiero assai vago e, già al buio, il bivio nel bosco per guadagnare i prati in fondo al vallone.
Cigliegina sulla torta: guado del Rio Freddo su pietre scivolose con la pila quasi scarica e inevitabile piede a bagno.
Abbiamo impiegato 14 ore e 25 minuti tra andata e ritorno: Giorgio è rimasto in valle a farsi un'altra gita. Io tornando a casa in macchina con gli occhi che non volevano stare aperti pensavo: basta! per quest'anno ne ho fatto anche troppe. Dalla settimana prossima solo passeggiate coi figli e monotiri a Finale...
Però la montagna in autunno ha un fascino... Chissà che non ci esca ancora qualcosa...