Torrentismo nel ponente genovese

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bade
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Torrentismo nel ponente genovese

Post by bade »

Ci sono posti tra Pegli e Varazze dove si può fare torrentismo? :?:
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skeno
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Post by skeno »

beliscimu se ce ne sono:
in oridne di interesse: prialunga, lerca, cu du mundu, rio leone e poi rio secco, rio della gava, (tutti nel beigua) e poi rio gandolfi in val varenna.
di molti trovi le schede sul sito del cica rude clan, del gandolfi su openspeleo.org
e poi ci sono il nervi ed il poggio (a bogliasco) e poi il creverino a ronco scrivia (appena riarmato). schede sempre sul sito del clan.
Ciao
Skeno
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bade
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Post by bade »

Mooolto bene! :D
Questo mi dà decisamente motivazioni in più...
Ora vado a vedere un pò bene nei siti.. :wink:
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skeno
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Post by skeno »

...dimenticavo il branega, a nervi. come prima esperienza poco acquatica potrebbe essere l'ideale, così come il Nervi che forse è la migliore opzione.

Certo i torrenti veri sono un'altra cosa ma il Lerca ed il Prialunga e quelli del Beigua ora come ora sono parecchio carichi e se non li conosci e meglio se li eviti.

Ciao
Skeno
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bade
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Post by bade »

questo inverno mediterò e poi spero in primaver di aver modo di far qualche prova.. :wink:

Grazie delle dritte, ciao! :D
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delorenzi
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Post by delorenzi »

Il Rio Cu du Mundu (un nome un programma), può anche essere risalito lungo la "Via Goretti".
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Conte Ugolino
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Post by Conte Ugolino »

beh anche il Rio gias delle Vacche con la via omonima del compianto "guru".
ma il torrentismo si fa in discesa :smt043
Okkio che se ci sente lo Skeno :smt075
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;

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bade
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Post by bade »

...comunque anche l'idea di risalire i corsi d'acqua tra ciotoli e margini...a me attira. Chiaro che poi il torrentismo è un altra cosa e va valutata per quello che è ...e mi pare debba essere anche parecchio divertente.. :wink:
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granpasso
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Post by granpasso »

Gole, orridi e forre sono ambienti di montagna con caratteristiche del tutto particolari.
Certo, talvolta è anche possibile risalirli sino a quando non si incontra un ostacolo insuperabile.
Così come la spelo è la pratica che ci porta a conoscere le grotte il torrentismo con le sue tecniche ci permette di scoprire dei veri tesori nascosti tra le rughe delle montagne.

A parer mio si tratta della pratica di montagna più moderna.

A voi curiosi di tutte le montagne le forre vi aspettano................

P.S.
Il Giasse delle Vacche l'ho sceso un tot di anni fa.
In pratica si tratta di uno vari affluenti del lerone che scendono dall'Argentea.
In sequenza abbiamo. Rio l'Erbin, Giasse delle Vacche, Cu du Mundu.
I primi due presentano scorrimento solo dopo abbondanti piogge.
Il Cu du Mundu è sempre bel alimentato.
Sono ben visibli dal sentiero basso in riva sx orografica del Lerone che porta al ponte Negrone.
Il sentiero del'ingegnere li interseca tutti.
In questi giorni dovrebbero essere tutti con abbondante scorriemento.
Il Giasse dele Vacche ha una calata di circa trenta metri che porta ad un piccolissimo restringimento e poi più nulla.
Non merita.

Esiste invece una cascata di oltre quaranta metri...........................
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bade
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Post by bade »

...dove? :?:
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granpasso
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Post by granpasso »

Si tratta delle "caite".
Sono tre/quattro profonde spaccature sul versante meridionale del Reixia, lungo il vallone del Rio secco in riva sx.
Si notano bene facendo la strada della Canellona oppure lungo l'autostrada salendo per Masone.
La spaccatura centrale è alimentata a monte da un rivolo affluente del rio Secco.
Dopo abbondanti piogge nasce una grande cascata.
Negli altri periodi dell'anno è secco o con scorriemento minimo.
Mi ci sono avvicinato qualche annno fa risalendo il vallone del rio Secco.
Mi sono portato a monte del salto risalendo la spaccatura successiva con facili tratti di arrampicata.
L'altezza stimata compresa dei risalti iniziali è di 40 mt. o più.
Non ha nessun interesse torrentistico.
Fateci caso se passate da quelle parti.

P.S.
per quella cascatella che hai notato salendo all'Acquasanta, se è quello che penso si tratta di una piccola spaccatura in riva sx del torrente.
secca in estate.
non può avere nessun interesse torrentistico visto che a monte non c'è praticamente nulla.

ciao,ciao.
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delorenzi
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Post by delorenzi »

Il rio Secco di cui parli è quello che passa a valle dell' abitato di Sambuco ???
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em
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Post by em »

delorenzi wrote:Il rio Secco di cui parli è quello che passa a valle dell' abitato di Sambuco ???
Dovrebbe essere il vallone subito a Nord rispetto a quello di Sambuco, lo si attraversa percorrendo la strada per Sambuco.
Da Sambuco passa il Rio Gava.
Last edited by em on Wed Oct 04, 2006 9:20, edited 1 time in total.
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dags1972
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Post by dags1972 »

ti dico solo una cosa

l'AIC ....associazioni italiana canoying è nata , ha avuto atto costituitivo vicino a Varazze....quindi roba ne trovi
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Conte Ugolino
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Post by Conte Ugolino »

e Del rio de L'ase Mortu a Brusinetti sa niente (di preciso intendo) nessuno perchè con Skeno avrei qualche idea bellicosa ( per me), per lui non credo :lol:

oh ma sembra che tra voltrese e arenzanese ci siano un sacco di persone che conoscano e che sono interessate chissà perché :roll:
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granpasso
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Post by granpasso »

Beh, il massiccio del Beigua è un bel posto. E' vicinissimo a Genova e ci si possono fare un sacco di attività.
Il suo punto forte è che propone dislivelli notevoli ad un passo dal mare, cioè da casa nostra.

Ma torniamo un passo indietro.......................
Già, all'oramai lontano 1998, anno di fondazione dell'Associazione Italiana Canyoning.
Ebbene si, l'atto costitutivo venne redatto proprio alla Fonda durante un piovoso weekend autunnale.
Presente il mitico Skeno e diversi altri genovesi (io come semplice spettatore).

In effetti la Liguria vanta una tradizione torrentistica di tutto rispetto, questo più per ragioni storico-geografiche che ambientali.
In sostanza la Liguria ha beneficiato per anni della vicinanza con la Francia, vera patria di questo sport.
Negli ultimi anni il torrentismo ha conosciuto una evoluzione pazzesca ed oggi gli orizzonti sono spostati lungo tutto l'arco alpino dove il potenziale torrentistico è ancora ENORME !
Quanto alle forre liguri direi che stanno a quelle alpine come il Penna stà ai tremila delle nostre Marittime.

Ciao.

P.S. Sull'asino morto ho già fatto qualche pensierino anche io.
attenzione perchè ha scorrimento debole.
andrebbe visitato in questi giorni, ma mi restano comunque dei dubbi.
fateci sapere.
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bade
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Post by bade »

oggi ho fatto un giro e sono passato vicino al rio condotti, zona acquasanta. Ho visto un tratto con diversi salti e cascatelle.. :wink:
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Conte Ugolino
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Post by Conte Ugolino »

si è il Condotti ma è meglio non andarci sennò i contadini che ci prelevano la'acqua a valle si inka... parecchio
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Post by Conte Ugolino »

granpasso wrote: P.S. Sull'asino morto ho già fatto qualche pensierino anche io.
attenzione perchè ha scorrimento debole.
andrebbe visitato in questi giorni, ma mi restano comunque dei dubbi.
fateci sapere.
Io ci ho sempre visto acqua anche nelle estati più torride e intendo dire perlomeno come il Rio della Gava quasi come il Leone.
adesso è strapieno ( venti giorni fa rumoreggiava di brutto)
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granpasso
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Post by granpasso »

Sul rientro dalla corsa siamo passati dalla "pietra lunga" per poi attraversare un torrentello.
E' forse il rio Condotti ?
Bel torrentello ma ninte a che vedere con un percorso torrentistico :cry:
ciao.
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Conte Ugolino
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Post by Conte Ugolino »

Exactly è il Condotti, va bene per farci qualche bagnetto ( ma come detto i contadini si inca...) per il torrentismo non credo proprio cioè non ha senso.
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skeno
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Post by skeno »

ho messo nella gallery alcune foto del rio secco in val carusa.
Non conoscevo la valle, è veramente bella!
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bade
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Post by bade »

Che belle foto! :D

Ma esattamente come si raggiunge questo rio secco? :?:
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Post by skeno »

Entro pochi giorni metto la scheda completa sul sito del clan.

L'avvicinamento è un po' "a naso", comunque per farla breve devi raggiungere Case Soggi (ci si arriva dal fondo valle fra Fabbriche e Fiorino, dopo il bivio per Sambuco). Da lì si attraversa un pascolo in salita, uscendo dal cancello in alto a sx (ce ne è uno anche a dx). Poi da un palchetto di caccia in mezzo ad una rada pineta si prende in diagonale a sx (ripido) fino a raggiungere un piccolo colletto a quota 610.
Da lì si taglia a mezza costa, prima su una cengia a secco, poi per tracce (molto tracce..) di sentiero fino al Giasse da Rua a quota 650, unica cascina col tetto parzialmente in piedi, inconfondibile ma invisibile da lontano.

Ciao
Skeno
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:smt023
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Post by skeno »

Riporto il link al forum dell'AIC in cui descrivo una piccola scoperta di una decina di giorni fa. E grazie a delorenzi che mi diede l'ispirazione tempo fa!!!

http://www.canyoning.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=690

ed il link al sito CRC con la relativa scheda

http://www.cicarudeclan.com/ita/a5_malanottegava.htm

Ciao
Skeno
Un vero capo comincia col disobbedire (Tinlè, nel film: "Hymalaya")

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Post by bade »

sono andato a vedere la scheda che hai inserito...belle foto.

Ma senti, quando si scende scivolando sul letto della cascata (non so come si dice) non c'è il rischio che rilievi della roccia creino incidenti?
Probabilmente è una domanda stupida ma sono totalemente inesperto...o meglio ignorante al 100%.. :oops:

Ritornando al luogo...è possibile costeggiare fuori dal corso d'acqua o sono punti raggiungibili solo in quel modo?
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Post by delorenzi »

Si può risalire al contrario

Io lo ho fatto sabato mattina :D
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Post by skeno »

Ovviamente si scivola (si dice anche "fare il toboga") solo quando lo scivolo è perfettamente liscio. Prima di scivolare si controlla lo scivolo, così come prima di tuffare si controlla il fondale.
Se no si rischia di perdere la verginità anale o, peggio, l'uso delle gambe.
(Lo scivolo nella foto comunque è lo stesso inserito dal conte nel suo libro, visto che è nel punto più accessibile di tutto il percorso)

Le foto che hai visto si riferiscono ai punti più stretti della valle.
Questo percorso è quasi interamente "costeggiabile" sui lati. Infatti non è una vera forra.
Volendo fare un parallelo con l'alpinismo, diciamo che è un po' come fare una via di III in appennino, da cui puoi uscire tutte le volte che vuoi.

Resta il fatto che con molta acqua alcune calate possono essere un po' infide.
Un vero capo comincia col disobbedire (Tinlè, nel film: "Hymalaya")

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Post by granpasso »

E bravo Skeno...............
M'hai fregato sui tempi perchè pensavo anche io di farci un salto.
La calata è nel Malanotte, si vede benissimo dal sentiero che scende dal passo di Tardie.
Il toboga è già nel rio della Gava.
Praticamente non c'è altro.
Siamo ai limiti del torrentismo. Chessò come fare la via del Nonno al Rama.
E così ti sminusicpo un pò l'impresa 8). Tiè.
Da fare con molta acqua.

Ciao.
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Post by skeno »

granpasso wrote:Praticamente non c'è altro.
Siamo ai limiti del torrentismo. Chessò come fare la via del Nonno al Rama.
E così ti sminusico un pò l'impresa 8). Tiè.
Se è per quello mi ero già sminuito da solo con analogo paragone alpinistico!
:D

Comunque dopo il toboga c'è una bella sequenza di due calate di 15 e 8 metri con pozza pensile (e salto possibile di 7 metri) e verso la fine la bella calata finale di circa 18 metri. E nel Malanotte oltre alla cascata più alta ci sono altre tre calate, di cui una bella.
Per i neofiti e per chi si accontenta ce n'è d'avanzo.
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