Chiodatura atto pubblico o privato?

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granpasso
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Re: Rocca di Perti-Falesia dei tre porcellini

Post by granpasso »

Per il resto.
Chiodatura atto pubblico? chiodatura atto privato?
Beh ci sarebbe da discutere.

Di certo finale e la sua chiodatura è nata e cresciuta come un atto privato.
Non è ben chiaro quando si dovrebbe essere trasformata in un atto pubblico.
Per me resta un atto privato, che posso criticare.. certo , ma poi lo prendo per quel che è.

A me fa paura l'idea che l'arrampicata sportiva sia un diritto delle masse... la massificazione di questo sport secondo me è pericolosissima.
A me interessa......Parliamone magari in un topic apposito.........
Intanto un paio di spunti........
Finale oramai è un luogo pubblico, frequentato da tutti e aperto a tutti.........Se tu attrezzi un nuovo settore fai un lavoro rivolto verso l'esterno, un lavoro pubblico, a maggior ragione se si tratta di un settore cosidetto nobig.
Anche le nuove microfalesie nobig (vedi Castellaro ad esempio) nascono per essere luoghi aperti a tutti (pubblici ?). Festicciole di inaugurazione. Contributi pubblici. Diffusione attraverso i più diversi mezzi (rete, riviste, ecc............)
Eppoi se l'arrampicata (un certo tipo) oramai è decodificata come sport perchè non può essere di massa ?
Dove sta andando l'arrampicata degli anni 2000 ?Le sale boulder sono piene di ragazzini. Anche alla base delle falesie i giovanissimi oramai non sono più una rarità........
E allora.......Mio figlio di 12 anni rischia di più su una via sportiva attrezzata a regola d'arte o una domenica a sciare sulle piste sovraffollate e sguarnite di protezioni a Sestriere ?
Che piaccia o no questa è la direzione..........Vedi anche la discussione sugli iceparks..........
Ciao.
Belin !
Pancho Villa

Re: Rocca di Perti-Falesia dei tre porcellini

Post by Pancho Villa »

mikesangui wrote: Per me resta un atto privato, che posso criticare.. certo , ma poi lo prendo per quel che è.

A me fa paura l'idea che l'arrampicata sportiva sia un diritto delle masse... la massificazione di questo sport secondo me è pericolosissima.
Scusate se mi permetto: Visto che è un atto privato, e non ci smeni tempo, passione e non ultima una gran profusione di soldini....molto privati, che escono normalmente dal bilancio famigliare, una piccola cortesia è di prendere le cose come sono e stanno, perchè, sempre nella mia piccola ottica (molto piccola).....tu e tante altre migliaia di usufruitori della falesie, vie lunghe, boulder.....dovreste fare una cosa molto importante prima di criticare......quella di tirarsi su le maniche e FARE! :roll:
Sempre secondo me.......piccolo, grosso e.....basso(ex) arrampicatore. :wink:
Ciao MikeImage
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gecko
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Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by gecko »

ho riportato gli ultimi due post così da poter riprendere la discussione : Thumbup :
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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serena
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by serena »

Secondo me la "massificazione" dell'arrampicata è un fenomeno che non si può evitare... quindi bisogna prenderne atto e agire di conseguenza...
Quanto alla chiodatura...io credo che (salvo rari casi, quale ad esempio quello del Lago di Valnoci dove effettivamente il chiodatore forse aveva chiodato solo per se stesso, almeno inizialmente ..) chiunque chiodi un settore..sa che poi la gente ci andrà (soprattutto a Finale.....)...quindi la chiodatura potrà anche essere un atto privato ma comunque un atto privato rivolto al pubblico degli arrampicatori...
Non si può non tenerne conto....
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by pria »

serena wrote:Secondo me la "massificazione" dell'arrampicata è un fenomeno che non si può evitare... quindi bisogna prenderne atto e agire di conseguenza...
Quanto alla chiodatura...io credo che (salvo rari casi, quale ad esempio quello del Lago di Valnoci dove effettivamente il chiodatore forse aveva chiodato solo per se stesso, almeno inizialmente ..) chiunque chiodi un settore..sa che poi la gente ci andrà (soprattutto a Finale.....)...quindi la chiodatura potrà anche essere un atto privato ma comunque un atto privato rivolto al pubblico degli arrampicatori...
Non si può non tenerne conto....
Ma cosa vuol dire un "atto privato rivolto al pubblico"?
Io (..io generico..) butto via tempo e soldi per attrezzare una falesia (..che molte volte e' su un terreno privato..), in cui ci andra' un mare di gente che non mi ringraziera' neanche, e devo pure preoccuparmi di fargliela su misura?
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by same »

pria wrote:
serena wrote:Secondo me la "massificazione" dell'arrampicata è un fenomeno che non si può evitare... quindi bisogna prenderne atto e agire di conseguenza...
Quanto alla chiodatura...io credo che (salvo rari casi, quale ad esempio quello del Lago di Valnoci dove effettivamente il chiodatore forse aveva chiodato solo per se stesso, almeno inizialmente ..) chiunque chiodi un settore..sa che poi la gente ci andrà (soprattutto a Finale.....)...quindi la chiodatura potrà anche essere un atto privato ma comunque un atto privato rivolto al pubblico degli arrampicatori...
Non si può non tenerne conto....
Ma cosa vuol dire un "atto privato rivolto al pubblico"?
Io (..io generico..) butto via tempo e soldi per attrezzare una falesia (..che molte volte e' su un terreno privato..), in cui ci andra' un mare di gente che non mi ringraziera' neanche, e devo pure preoccuparmi di fargliela su misura?
ok però di attrezzare una falesia non te lo ordina il medico quindi, secondo me, se decidi di farlo devi fare un lavoro come si deve.
Che ovviamente non significa che la chiodatura deve per forza essere ravvicinata, però si devono assolutamente evitare le varie porcate che si vedono ultimamente... altrimenti è molto meglio che te ne stai a casa
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Pancho Villa

Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by Pancho Villa »

same wrote: ok però di attrezzare una falesia non te lo ordina il medico quindi, secondo me, se decidi di farlo devi fare un lavoro come si deve.
Che ovviamente non significa che la chiodatura deve per forza essere ravvicinata, però si devono assolutamente evitare le varie porcate che si vedono ultimamente... altrimenti è molto meglio che te ne stai a casa
Ciao Same! : Thumbup :
però....poi sei obbligato a stare a casa anche Tu.........a meno che non chiodi, e ovviamente anche te sarai suscettibile....di fare porcate!....... :risata:
Però intanto, hai smenato tempo, materiale e tanti soldini......se no a questo punto, non ci sarebbe quel che c'è in giro per il mondo. o no? :mrgreen:
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by pria »

same wrote: ok però di attrezzare una falesia non te lo ordina il medico quindi, secondo me, se decidi di farlo devi fare un lavoro come si deve.
Che ovviamente non significa che la chiodatura deve per forza essere ravvicinata, però si devono assolutamente evitare le varie porcate che si vedono ultimamente... altrimenti è molto meglio che te ne stai a casa
Evitare le porcate e' la prima regola, e' sicuramente meglio passare un pomeriggio sul divano piuttosto che fare certi scempi...

A me la cosa che lascia un po' perplesso sono certi discorsi come: la massificazione, la sicurezza, il lavorare rivolgendosi al pubblico.

La penso come Mikessangui: e' un atto privato che posso criticare, o, come scrive PanchoVilla, di avere la cortesia di prendere le cose come stanno.

In fondo siamo noi ad avere l'ultima scelta se il tiro/via non ci piace, o se non siamo abbastanza allenati per salire, possiamo sempre calarci.
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by granpasso »

A me sembra scontato che attrezzare una nuova falesia o un settore in un'area già conosciuta e frequentata, aggiungo, con materiali inossidabili, indistruttibili e inamovibili sia un atto pubblico. Un'opera rivolta all'esterno, se così si può dire. Diversamente non si attrezzerebbero linee palesemente facili, facilissime, microtiri, magari in maniera seriale ecc........
A Finale ci sono pure i CARTELLI STRADALI !!!!!! Più pubblico di così......... :risata:
Se volessi fare un lavoro solo per me lo terrei nascosto, attrezzando solo quello che mi interessa e nella maniera che preferisco........
Questo va benissimo e siti del genere esistono........Ma nel caso delle falesie cosidette NOBIG, non credo che una o più persone si facciano un mazzo tanto su venti linee di 4 e 5 solo per il loro esclusivo piacere.........Lo stesso Pancho se non sbaglio, ha attrezzato un intero settore per ragazzini in Champorcher.
Eppoi l'italia è piena di falesie e pareti attrezzate su ordinazione dal comune di tal posto, oppure dal gestore di tal rifugio, oppure dal locale gruppo di GA, o CAI locale, eccc, eccc, ecc.........
Per me chi attrezza settori interi si assume il preciso dovere di fare un lavoro a regola d'arte. Non si tratta di chi paga e di chi lavora.......
Se uno fa un lavoro per gli altri ha il dovere di farlo bene.
Potremmo parlare di "CHIODATURA RESPONSABILE".

Valutiamo lo sviluppo l'arrampicata moderna..........Quella sportiva mi pare sia codificata oramai come uno sport vero e proprio.
Campionati. Squadre. Record........Le sale sono piene di giovanissimi che tirano sulla plastica e alla domenica vanno in falesia con famiglia/amici, una corda, un grigri e dieci rinvii, con l'unico scopo di divertirsi.......Può piacere o meno, però è cosi......
Già avere una serie di norme sull'attrezzamento e di conseguenza almeno alcuni siti "garantiti" sarebbe una grandissimo risultato.
Si, lo sò.........le norme ci sono già........sono anni che se ne parla........i treni persi della FASI, la legge Bassanini, le cause perse, le guerre tra i poveri, il penale.......
Il risultato è che oggi in Italia non è possibile insegnare liberamente ai ragazzi l'arrampicata outdoor però chiunque è libero di piantare chiodi come e dove vuole.
Quale dei due mali è il minore ?
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Re: Rocca di Perti-Falesia dei tre porcellini

Post by mikesangui »

Pancho Villa wrote:
mikesangui wrote: Per me resta un atto privato, che posso criticare.. certo , ma poi lo prendo per quel che è.

A me fa paura l'idea che l'arrampicata sportiva sia un diritto delle masse... la massificazione di questo sport secondo me è pericolosissima.
Scusate se mi permetto: Visto che è un atto privato, e non ci smeni tempo, passione e non ultima una gran profusione di soldini....molto privati, che escono normalmente dal bilancio famigliare, una piccola cortesia è di prendere le cose come sono e stanno, perchè, sempre nella mia piccola ottica (molto piccola).....tu e tante altre migliaia di usufruitori della falesie, vie lunghe, boulder.....dovreste fare una cosa molto importante prima di criticare......quella di tirarsi su le maniche e FARE! :roll:
Sempre secondo me.......piccolo, grosso e.....basso(ex) arrampicatore. :wink:
Ciao MikeImage
Ciao Pancho!!!

Guarda.. io credo che la critica sia il motore del miglioramento.

Una critica è buona o cattiva SOLO se l'intento di chi critica è infastidire e umiliare, oppure è volto al miglioramento della cosa.
Io credo che chiunque crea a ha a cuore il creare qualcosa, abbia nella critica altrui il suo punto di forze e dovrebbe amarla, piuttosto che odiarla.
Chiodare è una scelta personale, come ogni scelta chi la fa se ne assume la responsabilità con il rischio che non vada a genio ad altri. Ma chi se ne frega!
non significa che devi per forza cambiare o patire il giudizio.
Uno lo prende, lo analizza , lo digerisce e se gli sembra sensato lo assimila.. altrimenti lo caca!

:-)

D'altra parte se uno crea una via e si prende i complimenti, si deve prendere alla stessa maniera la critiche, altrimenti è solo egocentrismo.

E secondo me anche tu la pensi così, perchè credo che chi chioda , crea , e chi crea ama migliorare sempre.

Sono d'accordo sul tuo discorso, sono i climber a dover muoversi per chiodare!
E come ho scritto, uno può criticare, ma deve prendere quello che trova per quel che è.
Se io vado in una falesia e salgo una via , è MIA responsabilità la mia sicureza.. NON del chiodatore.
Devo essere in grado di saper valutare lo stato delle protezioni, devo saper fare le manovre, devo saper valutare la qualità della roccia, il posizionamento delle protezioni. IO devo garantire la mia sicurezza e quella altrui. Non un ipotetico chiodatore.

L'arrampicata è uno sport PERICOLOSO, e il pericolo lo riduci, non lo annulli, attuando i controlli e le pratiche del caso.
Massificare l'arrampicata significa illudere le masse che non lo sia, in falesia si vedono frotte di famigliole con bambini che corrono senza caschetto. Io se sto senza caschetto mi assumo la responsabilità e il rischio.. ma i genitori, convinti che lo sport sia "sicuro" non pensano neanche che possono cadere delle pietre dall'alto.

La massificazione è superficialità purtroppo.
E la superficialità in arrampicata è pericolosissima.
Secondo me
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by mikesangui »

granpasso wrote:A me sembra scontato che attrezzare una nuova falesia o un settore in un'area già conosciuta e frequentata, aggiungo, con materiali inossidabili, indistruttibili e inamovibili sia un atto pubblico. Un'opera rivolta all'esterno, se così si può dire. Diversamente non si attrezzerebbero linee palesemente facili, facilissime, microtiri, magari in maniera seriale ecc........
A Finale ci sono pure i CARTELLI STRADALI !!!!!! Più pubblico di così......... :risata:
Se volessi fare un lavoro solo per me lo terrei nascosto, attrezzando solo quello che mi interessa e nella maniera che preferisco........
Questo va benissimo e siti del genere esistono........Ma nel caso delle falesie cosidette NOBIG, non credo che una o più persone si facciano un mazzo tanto su venti linee di 4 e 5 solo per il loro esclusivo piacere.........Lo stesso Pancho se non sbaglio, ha attrezzato un intero settore per ragazzini in Champorcher.
Eppoi l'italia è piena di falesie e pareti attrezzate su ordinazione dal comune di tal posto, oppure dal gestore di tal rifugio, oppure dal locale gruppo di GA, o CAI locale, eccc, eccc, ecc.........
Per me chi attrezza settori interi si assume il preciso dovere di fare un lavoro a regola d'arte. Non si tratta di chi paga e di chi lavora.......
Se uno fa un lavoro per gli altri ha il dovere di farlo bene.
Potremmo parlare di "CHIODATURA RESPONSABILE".

Valutiamo lo sviluppo l'arrampicata moderna..........Quella sportiva mi pare sia codificata oramai come uno sport vero e proprio.
Campionati. Squadre. Record........Le sale sono piene di giovanissimi che tirano sulla plastica e alla domenica vanno in falesia con famiglia/amici, una corda, un grigri e dieci rinvii, con l'unico scopo di divertirsi.......Può piacere o meno, però è cosi......
Già avere una serie di norme sull'attrezzamento e di conseguenza almeno alcuni siti "garantiti" sarebbe una grandissimo risultato.
Si, lo sò.........le norme ci sono già........sono anni che se ne parla........i treni persi della FASI, la legge Bassanini, le cause perse, le guerre tra i poveri, il penale.......
Il risultato è che oggi in Italia non è possibile insegnare liberamente ai ragazzi l'arrampicata outdoor però chiunque è libero di piantare chiodi come e dove vuole.
Quale dei due mali è il minore ?
Ciao Granpasso,
Sono d'accordo che di fatto si sta tendendo a rendere l'arrampicata uno sport di massa, e che le "nuove" falesie siano paelsemente un atto rivolto al grande pubblico.
Peccato che siano proprio quelle, a finale, le falesie che hanno problemi di fittoni che muovono, che hanno chiodature discutibili ... ecc.

Io non credo che normando si ottenga sicurezza.
La burocrazia in questo paese non ha dato i frutti sperati e le norme sono solo vincoli che alcuni aggirano e altri se ne assumono il peso.
Ci sono tanti ragazzini in palestra che la domenica scalano?
Insegnamogli che è rischioso scalare, che è loro responsabilità valutare le protezioni e la roccia, insegnamogli che "non è vero che è tutto pronto e tutto facile e funzionale al loro divertimento" ma che se vogliono scalare devono fare la fatica di ragionare e valutare. Senza dare per scontato che tutto è sicuro.

Quelli li farebbe crescere.
D'altra parte finale è nata anche da ragazzini che si sono messi lì e hanno sognato tiri marinando la scuola... ma assumendosi la responsabilità del rischio a cui andavano incontro.

Ormai la maggior parte degli incidenti in falesia sono dovuti a errore di manovra.

I vecchi alpinisti morivano per questo? non lo so ... ma se sei costantemente conscio del rischio.. ci stai ben attento... anche se sei un bambino.
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by mazzysan »

mikesangui wrote: ... Ormai la maggior parte degli incidenti in falesia sono dovuti a errore di manovra.

I vecchi alpinisti morivano per questo? non lo so ... ma se sei costantemente conscio del rischio.. ci stai ben attento... anche se sei un bambino.
Giusto Gervasutti e Lionel Terray, giusto per dirne due...
A proposito della questione: come spesso accade in Italia, ci si muove "a vista" :strizzaOcchio:: , nel senso che la mancanza di normativa non aiuta a rendere chiaro lo scenario.
Io non credo che chiodare sia un atto pubblico, nè che chi vuole chiodare per sè non lo renda pubblico. Manolo chioda per sè e non ne parla, però comunica quando libera un nuovo progetto; e lascia a chi ci riesce la possibilità di ripetizione.
Non per questo si può dire che Manolo faccia un servizio pubblico.
D'altra parte, è vero che la speculazione di enti pubblici, guide alpine etc. etc. è rivolta proprio a far conoscere nuovi siti, che attirano persone e fanno girare soldi.
Però non esistono linee guida univoche sull'attrezzatura di falesie e soprattutto sulla loro manutenzione (quindi sulla responsabilità di chi gestisce).
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by same »

boh, qui si parla di massificazione ma io sinceramente tutte queste grandi masse di arrampicatori non le vedo.

Ok le palestre sono piene ma mi pare che molti, soprattutto i ragazzini, si limitino alla plastica...
Io ho iniziato a scalare verso la fine degli anni 90 e posso affermare che da allora non ho notato significativi incrementi del numero di climbers a finale, quella chè è sicuramente aumentata è l'età media degli scalatori :risataGrassa:
E vero che esistono alcuni settori (pochi) eccessivamente affollati, ma la stragrande maggioranza dei settori finalesi è spesso deserta.
Tanto per fare un esempio qualche we fà con Pria siamo andati a scalare a Perti, in tutto l'enorme settore Piotti occidentale + Pancia elefante + Testa elefante + Piotti classica + TicTac eravamo due gruppetti.. una decina di persone...
Per restare a Perti: Ombre Blu: deserto, Giardino: deserto, Olimpo: deserto etc...

Tutti ammucchiati ai tre porcellini :roll: :roll:
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by pria »

same wrote: E vero che esistono alcuni settori (pochi) eccessivamente affollati, ma la stragrande maggioranza dei settori finalesi è spesso deserta.
Tanto per fare un esempio qualche we fà con Pria siamo andati a scalare a Perti, in tutto l'enorme settore Piotti occidentale + Pancia elefante + Testa elefante + Piotti classica + TicTac eravamo due gruppetti.. una decina di presone...
Dieci presone tra tutti i settori....arrampicata tecnica...non e' un posto per ZioCantante.
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by serena »

pria wrote:
same wrote: E vero che esistono alcuni settori (pochi) eccessivamente affollati, ma la stragrande maggioranza dei settori finalesi è spesso deserta.
Tanto per fare un esempio qualche we fà con Pria siamo andati a scalare a Perti, in tutto l'enorme settore Piotti occidentale + Pancia elefante + Testa elefante + Piotti classica + TicTac eravamo due gruppetti.. una decina di presone...
Dieci presone tra tutti i settori....arrampicata tecnica...non e' un posto per ZioCantante.

secondo me il problema è diverso in questo caso... :ahah: :ahah:
il problema è che con l'aumentare del numero dei climbers non è aumentata anche la qualità .....mentre è senz'altro aumentato il numero delle "pippe" (tant'è vero che alle volte arrampico persino io!!!!)....che ovviamente nei settori duri non ci vanno...
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by mikesangui »

same wrote:boh, qui si parla di massificazione ma io sinceramente tutte queste grandi masse di arrampicatori non le vedo.

Ok le palestre sono piene ma mi pare che molti, soprattutto i ragazzini, si limitino alla plastica...
Io ho iniziato a scalare verso la fine degli anni 90 e posso affermare che da allora non ho notato significativi incrementi del numero di climbers a finale, quella chè è sicuramente aumentata è l'età media degli scalatori :risataGrassa:
E vero che esistono alcuni settori (pochi) eccessivamente affollati, ma la stragrande maggioranza dei settori finalesi è spesso deserta.
Tanto per fare un esempio qualche we fà con Pria siamo andati a scalare a Perti, in tutto l'enorme settore Piotti occidentale + Pancia elefante + Testa elefante + Piotti classica + TicTac eravamo due gruppetti.. una decina di persone...
Per restare a Perti: Ombre Blu: deserto, Giardino: deserto, Olimpo: deserto etc...

Tutti ammucchiati ai tre porcellini :roll: :roll:
sì... questo è vero...i numeri di climber sono abbondantemente assorbiti dalle falesie esistenti , anzi.. a volte mi chiedo se esiste davvero la necessità di chiodare settori nuovi, a meno che non siano "utili" :risataGrassa: (vedi topic appropriato)

Nel we scorso sono stato a camelot, sbagliando sentiero siamo passati per ORSO, PARSIFAL, NIRVANA...l'orso è preso dalla vegetazione... anche camelot 2 sembra ben poco utilizzata nonostante la fittonatura nuova e sia una bella falesie.
Camelot 1 è meno invasa dalla vegetazione. Cmq sono settoro che per un motivo o per un altro .. non hanno riscosso successo.
E dire che a Camelot ci sono dei gran bei tiri.
Devo dire che la situazione a me aggrada... una giornata di silenzio e tranquillità, una falesia a totale disposizione nel mare verde della val cornei.
Ben vengano i luoghi di accentramento dei climber. :risataGrassa: :risataGrassa: :risataGrassa:
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by funkazzista »

same wrote:... mi pare che molti, soprattutto i ragazzini, si limitino alla plastica...
Quoto
same wrote:... è sicuramente aumentata è l'età media degli scalatori
Quoto
same wrote:Tutti ammucchiati ai tre porcellini :roll: :roll:
E che male c'è? Un po' la novità (a Camelot, per dire un settore che avete citato, si scala da trent'anni), un po' che evidentemente c'è richiesta di vie "umane"... e poi così gli altri settori sono liberi :mrgreen:

IN TOPIC: chi scala deve valutare con il proprio metro se la chiodatura è sicura.
Nessuno deve sentirsi deresponsabilizzato quando scala in falesia.
L'arrampicata è un'attività rischiosa: gli incidenti avvengono anche in Francia (dove la FFME cura con criteri precisi l'attrezzatura e riattrezzatura dei siti) e anche in sala.
Non possiamo delegare in toto al chiodatore la NOSTRA sicurezza.
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by funkazzista »

mikesangui wrote:... a volte mi chiedo se esiste davvero la necessità di chiodare settori nuovi...
Necessità?!?
Allora con lo stesso ragionamento dovresti chiederti se esiste davvero la necessità di scalare...

Per me più settori NON inutili ci sono e meglio è!
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by same »

mikesangui wrote:... anche camelot 2 sembra ben poco utilizzata nonostante la fittonatura nuova e sia una bella falesia.
Ecco un esempio interessante...
Camelot2, bella pancia tempestata da buconi, bei tiri di resistenza (lo stile che ora và per la maggiore), livello 6, chiodatura ottima (lì non ha mai mosso nulla :roll: ), gradi giusti
Sempre deserta.

Nella vicina falesia del guru, stesso stile ma roccia e linee di qualità decisamente inferiore, invece c'è sempre gente... bah i misteri dell'arrampicata... :lol: :lol:
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by mikesangui »

funkazzista wrote:
mikesangui wrote:... a volte mi chiedo se esiste davvero la necessità di chiodare settori nuovi...
Necessità?!?
Allora con lo stesso ragionamento dovresti chiederti se esiste davvero la necessità di scalare...

Per me più settori NON inutili ci sono e meglio è!
E' qui il punto.
tornando in topic, la necessità di nuovi settori è un fatto soggettivo.
Io non ne sento la necessità, perchè sul mio livello cìè pieno finale.
Uno che fa l'8c evidentemente ha necessità diverse e cerca linee e le apre per se stesso.
Non vedo perchè lo stesso approccio non debba essere applicato ai cosiddetti nobig.

Quando mi mancheranno le vie probabilmente anche io mi attiverò.
Ma la spinta finchè è privata .. è sensata perchè nasce da un'esigenza e il chiodatore sta attento a quel che fa, perchè sia quel che vuole.
La chiodatura se è fatto pubblico, cioè si intende fatta per altri e non per me stesso, diventa seriale, attività lavorativa.. poi ci entrano le sovvenzioni, ci entrano le norme, ci entrano quelli che lo fanno di "lavoro" perchè certificati e gli altri non vanno bene... Mentre, se andiamo a vedere, le vie chiodate meglio sono proprio quelle dei chiodatori non seriali.

Poi per carità.. ci sono le eccezzioni.. a toirano il gruppo di Zambarino, che nasce da una esperienza pluriennale di chiodatura "privata" sta facendo un lavoro egregio!
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by mikesangui »

same wrote:
mikesangui wrote:... anche camelot 2 sembra ben poco utilizzata nonostante la fittonatura nuova e sia una bella falesia.
Ecco un esempio interessante...
Camelot2, bella pancia tempestata da buconi, bei tiri di resistenza (lo stile che ora và per la maggiore), livello 6, chiodatura ottima (lì non ha mai mosso nulla :roll: ), gradi giusti
Sempre deserta.

Nella vicina falesia del guru, stesso stile ma roccia e linee di qualità decisamente inferiore, invece c'è sempre gente... bah i misteri dell'arrampicata... :lol: :lol:
Un po' è vero che la novità tira, un po' i gradi di camelot 2 sono ben meno popolari del Gurù :-)
Al guru se scali sul V un po' di tiri li fai.. a camelot 2 ne fai uno :-)

un po' OT: a camelot 1 diversi tiri sono su occhioli avvitati e non fittonati vero? ma ci si può fidare? ho provato demoe ( belin che duro.. secondo me è 6c) su quegli occhioli, neanche vicinissimi, un po' me la sono fatta nelle braghe. Però laspetto è solido!
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by same »

mikesangui wrote:
un po' OT: a camelot 1 diversi tiri sono su occhioli avvitati e non fittonati vero? ma ci si può fidare? ho provato demoe ( belin che duro.. secondo me è 6c) su quegli occhioli, neanche vicinissimi, un po' me la sono fatta nelle braghe. Però laspetto è solido!
Se non ricordo male demoe (dura!) è resinata. Invece Le pinetane e Muliebris dignitatem sono a tiracavi non resinati. Il resto è tutto resinato tranne la Sandro Saba, con piastrine veramente marce!
Secondo me è l'unico tiro da evitare a Camelot1 per la chiodatura pericolosa :wink:
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by pria »

same wrote: Se non ricordo male demoe (dura!) è resinata. Invece Le pinetane e Muliebris dignitatem sono a tiracavi non resinati. Il resto è tutto resinato tranne la Sandro Saba, con piastrine veramente marce!
Secondo me è l'unico tiro da evitare a Camelot1 per la chiodatura pericolosa :wink:
Piantati a secco?
Se sono resinati secondo me tengono piu' dei fittoni perche' in molti casi hanno lo stelo piu' lungo.
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by same »

pria wrote:
same wrote: Se non ricordo male demoe (dura!) è resinata. Invece Le pinetane e Muliebris dignitatem sono a tiracavi non resinati. Il resto è tutto resinato tranne la Sandro Saba, con piastrine veramente marce!
Secondo me è l'unico tiro da evitare a Camelot1 per la chiodatura pericolosa :wink:
Piantati a secco?
Se sono resinati secondo me tengono piu' dei fittoni perche' in molti casi hanno lo stelo piu' lungo.
Non sono tiracavi, scusa, ho sbagliato il termine. Mi sembrano occhioli ad espansione, quelli usati nell'edilizia, l'aspetto esterno comunque è solido, dell'interno non si può sapere :wink:
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by granpasso »

Una chiodatura "responsabile" NON deresponsabilizza lo scalatore. Una chiodatura a regola d'arte NON delega all'attrezzista la sicurezza di chi arrampica.........Perchè pensate questo ?
Il chiodatore deve fare il suo lavoro e farlo bene..........L'arrampicatore deve saper arrampicare in sicurezza..........
Se i chiodi sono strumenti di protezione devono essere piazzati a regola d'arte così come a regola d'arte devono essere fatti i nodi, la sicura, le manovre........
Ribadisco che stiamo parlando di arrampicata sportiva in falesia.
Quello che a molti di voi sembra così assurdo, controproducente, fuori di logica è già stato fatto in Italia e si chiama progetto ProCanyon.......
L'Associazione italiana Canyoning è una piccola realtà con circa 600 soci e si occupa di torrentismo, un'attività di nicchia che si svolge in ambienti molto particolari come le forre, con tecniche e materiali oramai codificati..........
Avete presente quanto possano essere mutevoli le forre ? Pensateci un pò...........
I 600 "sfigati" dell'AIC fanno questo http://www.canyoning.it/procanyon/indexproc.htm" onclick="window.open(this.href);return false; e vi posso garantire che la cultura della sicurezza nel canyoning non ne ha risentito, anzi.......I torrentisi non sono degli imbelli.......controllano, valutano, adottano e si fanno anche male ma adesso possono scegliere........
Solo che i torrentisti in Italia sono qualche migliaio (questa si è una attivtà di nicchia) quindi non pestano i piedi (per ora) a nessnuno..........
Gli arrampicatori sono un pò più numerosi, i soldini che girano molti di più........e nessuno è riuscito e chissà mai se ci riuscirà a fare una cosa simile.......
Poi su tutto il resto avete ragione.........l'arrampicata è un'attività pericolosa........
Ciao.
Belin !
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by mikesangui »

granpasso wrote:Una chiodatura "responsabile" NON deresponsabilizza lo scalatore. Una chiodatura a regola d'arte NON delega all'attrezzista la sicurezza di chi arrampica.........Perchè pensate questo ?
Il chiodatore deve fare il suo lavoro e farlo bene..........L'arrampicatore deve saper arrampicare in sicurezza..........
Se i chiodi sono strumenti di protezione devono essere piazzati a regola d'arte così come a regola d'arte devono essere fatti i nodi, la sicura, le manovre........
Ribadisco che stiamo parlando di arrampicata sportiva in falesia.
Quello che a molti di voi sembra così assurdo, controproducente, fuori di logica è già stato fatto in Italia e si chiama progetto ProCanyon.......
L'Associazione italiana Canyoning è una piccola realtà con circa 600 soci e si occupa di torrentismo, un'attività di nicchia che si svolge in ambienti molto particolari come le forre, con tecniche e materiali oramai codificati..........
Avete presente quanto possano essere mutevoli le forre ? Pensateci un pò...........
I 600 "sfigati" dell'AIC fanno questo http://www.canyoning.it/procanyon/indexproc.htm" onclick="window.open(this.href);return false; e vi posso garantire che la cultura della sicurezza nel canyoning non ne ha risentito, anzi.......I torrentisi non sono degli imbelli.......controllano, valutano, adottano e si fanno anche male ma adesso possono scegliere........
Solo che i torrentisti in Italia sono qualche migliaio (questa si è una attivtà di nicchia) quindi non pestano i piedi (per ora) a nessnuno..........
Gli arrampicatori sono un pò più numerosi, i soldini che girano molti di più........e nessuno è riuscito e chissà mai se ci riuscirà a fare una cosa simile.......
Poi su tutto il resto avete ragione.........l'arrampicata è un'attività pericolosa........
Ciao.
Su questo sono perfettamente d'accordo!

Quel che penso è che qualcuno chioda e dovrebbe farlo bene (ma può darsi anche che non lo faccia bene), io scalo e se la chiodatura non mi convince, abbandono il posto.

Cmq è vero che bisognerebbe diffondere un cultura della chiodatura corretta. Non condivido l'idea di normare la faccenda.
Questo non mi piace.

E' comunque anche vero che bisogna creare cultura in chi arrampica oltre che in chi chioda.
Il problema è ... come?
secondo me dovrebbero farlo le palestre .. visto che ormai la massificazione passa da lì!
funkazzista
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by funkazzista »

Io la vedo così: i due estremi sono la gestione delle falesie "istituzionalizzata" (come in Francia, dove, più o meno: la FFME fa un accordo con i proprietari dei terreni, si individuano le aree di parcheggio, i sentieri di accesso, si trovano i fondi, la sezione locale attrezza le vie con materiali a norma e criteri certificati e ben definiti) e la gestione "fai da te" dove chiunque passa chioda a suo gusto e piacere (un po' come qui da noi).

Nel primo caso si può pretendere una chiodatura a regola d'arte e una manutenzione più o meno regolare dell'attrezzatura.
Nel secondo ovviamente no, perché tutto dipende dalla buona volontà e dalla competenza dei chiodatori.

Trovo comunque bizzarra la pretesa di voler essere esenti da critiche per il solo fatto che si è speso tempo, soldi e fatica per chiodare.
Se si accettano i complimenti, si devono accettare anche le critiche: c'est le vie.
Se un lavoro è fatto male è fatto male, punto.
Pancho Villa

Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by Pancho Villa »

funkazzista wrote:Io la vedo così: i due estremi sono la gestione delle falesie "istituzionalizzata" (come in Francia, dove, più o meno: la FFME fa un accordo con i proprietari dei terreni, si individuano le aree di parcheggio, i sentieri di accesso, si trovano i fondi, la sezione locale attrezza le vie con materiali a norma e criteri certificati e ben definiti) e la gestione "fai da te" dove chiunque passa chioda a suo gusto e piacere (un po' come qui da noi).

Nel primo caso si può pretendere una chiodatura a regola d'arte e una manutenzione più o meno regolare dell'attrezzatura.
Nel secondo ovviamente no, perché tutto dipende dalla buona volontà e dalla competenza dei chiodatori.

Trovo comunque bizzarra la pretesa di voler essere esenti da critiche per il solo fatto che si è speso tempo, soldi e fatica per chiodare.
Se si accettano i complimenti, si devono accettare anche le critiche: c'est le vie.
Se un lavoro è fatto male è fatto male, punto.
Non è una questione di voler essere esenti, ma solo che dato che in Francia l'arrampicata si insegna nelle scuole e i siti sono prevalentemente finanziato con soldi pubblici.
Allora il quel caso troverei più che giusto e corretto che ci siano delle critiche, magari costruttive, invece qui da noi è tutto lasciato al singolo volontario che si deve barcamenare con tutto il resto.....come descritto prima.
Ma visto che la critica ci stà come gli elogi, un piccolo gesto di rispetto per chi ha questa passione di chiodare!...per quel che mi riguarda ho sempre accettato le critiche come i complimenti, ma il "lavoro" non l'ho fatto per egocentrismo oppure per prendere gli elogi....
Mi sono messo a fare quel che ho fatto, e qui cado nel personale (Pardon :oops: ....per ovviare a un fatto che mi era capitato nel lontano 1984.
Che per praticare il mio sport non devo necessariamente rischiare la vita, visto che generalmente siamo e sono un arrampicatore della domenica e non una GA che lo fa per professione, perciò mi sono messo a chiodare, generalmente vie "potabili" proprio per il motivo che c'era e c'è tanta gente che si avvicina e poi pratica questo sport, non nell'ottica della competizione individuale o collettiva, ma solo per passare dei bellissimi momenti in compagnia, magari finendo con le gambe sotto il tavolo, e non necessariamente essere dei mostri sacri che si erigono a giudici e boia in confronto agli altri,solo perchè fanno un grado in più!
Mi chiedo se questo è un atto pubblico?...per me è si perchè va nella direzione che usufruiscono in tanti....ma resta un fatto privato perchè non c'è nessuno che si prende certe beghe......per migliorare la situazione attuale in campo pubblico.....!!
Poi ognuno " nel rispetto reciproco" è libero di pensare secondo i suoi metri.....arrampicatori :pensoso:
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by funkazzista »

Io l'ho sempre detto: massimo rispetto e grazie, grazie, grazie ai chiodatori.
Senza di loro l'arrampicata semplicemente non esisterebbe.

Però se c'è qualcosa che non va, o che non mi piace, lo dico: ci mancherebbe!
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by pria »

funkazzista wrote:Io l'ho sempre detto: massimo rispetto e grazie, grazie, grazie ai chiodatori.
Senza di loro l'arrampicata semplicemente non esisterebbe.
..piu' o meno.. :risataGrassa:

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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by skeno »

E' per forza un atto pubblico, a meno di non chiodarsi il muro di casa.

Le poche volte che vado ad arrampicare accetto quasi tutto.
Se la chiodatura è lunga mi ritiro, se è corta, sono contento, se è cortissima magari salto un chiodo, quando ho margine.

Sapere che è tutto volontariato mi porta a essere indulgente.

Ciao
Skeno
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by funkazzista »

pria wrote:
funkazzista wrote:Io l'ho sempre detto: massimo rispetto e grazie, grazie, grazie ai chiodatori.
Senza di loro l'arrampicata semplicemente non esisterebbe.
..piu' o meno.. :risataGrassa:

[foto di una tizia (Beth Rodden?) che fa trad]
Vabbè dai, mi sono fatto prendere la mano :mrgreen:
Non esisterebbe l'arrampicata sportiva e in posti come Finale ci sarebbe un centesimo?, un millesimo? delle vie che ci sono adesso.
Va bene così? :wink:
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by granpasso »

Ok........d'accordo............si prende quel che c'è........tutto volontariato ecc.........E va bene.
Ma perchè essere contrari a una serie di norme ?
Quel che penso è che qualcuno chioda e dovrebbe farlo bene (ma può darsi anche che non lo faccia bene), io scalo e se la chiodatura non mi convince, abbandono il posto.

Cmq è vero che bisognerebbe diffondere un cultura della chiodatura corretta. Non condivido l'idea di normare la faccenda.
Questo non mi piace.

E' comunque anche vero che bisogna creare cultura in chi arrampica oltre che in chi chioda.
Il problema è ... come?
secondo me dovrebbero farlo le palestre .. visto che ormai la massificazione passa da lì!
La libertà di chiodare dove e come si vuole rimarrebbe.
Per diffondere una cultura dell'armo "responsabile" invece ci vogliono esempi. Un sodalizio nazionale potrebbe stilare queste norme e promuovere, attraverso l'azione di gruppi locali, l'attrezzamento di nuovi siti o il riattrezzamento di falesie già conosciute, magari con l'aiuto di sponsor e contributi di amministrazioni locali, parchi o comuni o altro........La libertà di chiodare e arrampicare resterebbe immutata......

Ma sappiamo che oggi in Italia questo non è possibile, così come non è possibile rilanciare l'arrampicata sportiva fuori dalle sale........
Sino ad oggi hanno vinto gli interessi di pochi e un modo di vedere l'arrampicata vecchio......
Belin !
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by funkazzista »

granpasso wrote:... non è possibile rilanciare l'arrampicata sportiva fuori dalle sale........
Sino ad oggi hanno vinto gli interessi di pochi e un modo di vedere l'arrampicata vecchio......
Cosa vuoi dire?
Scusa, ma non ho proprio capito...
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by mikesangui »

funkazzista wrote:
granpasso wrote:... non è possibile rilanciare l'arrampicata sportiva fuori dalle sale........
Sino ad oggi hanno vinto gli interessi di pochi e un modo di vedere l'arrampicata vecchio......
Cosa vuoi dire?
Scusa, ma non ho proprio capito...
Neanche io... anche perchè dire che un modo è vecchio o moderno è del tutto soggettivo.
Ci sono posti in cui la visione moderna è clean.. e qualla spittata è "vecchia", altri in cui è il contrario... chi dice cosa è moderno?

A parte questo.
Normare e finanziamenti pubblici. Un finanziatore pubblico chi finanzia? come lo sceglie.. è un attimo che chieda certificazioni, che significa concorsi e esami e cose simili... che da che mondo e mondo non hanno mai garantito competenza.
La competenza la fa solo la passione. E' un fatto privato, non c'è esame che tenga perchè anche se lo passi, poi chiodare bene è più lungo e faticoso e costoso di farlo male, pertanto uno certificato può benissimo poi fare un lavoro male per comodità e risparmio.
Un lavoro lo fai bene solo se lo vuoi fare bene.
Se un giorno uscissero dei soldi pubblici... secondo me saltano fuori chiodatori della domenica che fanno lavori fatti di cacca per prendere i fondi e tenersi i soldi in avanzo.

Un manifesto dei chiodatori potrebbe starci... per fare cultura... ma non andrei più in là.

Anche perchè non servirebbe a nulla.

Inoltre... io non vedo il motivo di "rilanciare" l'arrampicata sportiva.
Per quel che mi riguarda io non ho vantaggi perchè diventi uno sport di massa, al contrario, ne ho solo svantaggi.
Io sono il primo a divulgare l'arrampicata, diverse volte ho portato amici, ho fatto piccole attività con ragazzi scout per avvicinarli all'arrampicata, ma lo faccio non per "rilanciare lo sport" , lo faccio perchè è una bella esperienza per le persone. Ma sinceramente l'ultima cosa che vorrei è che l'arrampicata diventasse come il calcio, che è lo sport più "rilanciato" del paese.
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by funkazzista »

mikesangui wrote:... Per quel che mi riguarda io non ho vantaggi perchè diventi uno sport di massa, al contrario, ne ho solo svantaggi...
Il solito egoista :lol:
Stai tranquillo che al limite quello che potrebbe diventare uno sport "di massa" è l'arrampicata indoor.
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by granpasso »

funkazzista wrote:
granpasso wrote:... non è possibile rilanciare l'arrampicata sportiva fuori dalle sale........
Sino ad oggi hanno vinto gli interessi di pochi e un modo di vedere l'arrampicata vecchio......
Cosa vuoi dire?
Scusa, ma non ho proprio capito...
Guide Alpine........gli interessi di pochi............
CAI che ha gruppi di sentieristica per manutenzione e apertura ma niente di simile per le falesie, se non a carattere puramente locale.......


Lo sai perchè FASI non fa attività outdoor vero ?
Sapete che accompagnare ragazzi in falesia vi espone a grossi rischi ? Se poi si fa male qualche ragazzino con genitori azzeccagarbugli SIETE FINITI !!!!!!!
I primi a volere falesie "responsabli dovreste essere voi :wink:
Tu accompagni gli scout in falesia ed è giusto............vorrei farlo anch'io che provengo da un sala........NON posso.........Ma nemmeno TU puoi........Lo sapevi vero ?


http://www.climbook.com/articoli/160-ch ... in-falesia" onclick="window.open(this.href);return false;
Belin !
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by matteo75 »

Ciao a tutti, mi intrometto nella discussione.

Rispetto a quanto scrivi Granpasso, a questo modo non potresti insegnare ad arrampicare neanche al fidanzato/a di turno.....come anche sottolinea l'autore dell'articolo che hai postato riportando un articolo di Pareti:

“Allo stato attuale dei fatti chiunque porti un amico in falesia, anche senza farsi pagare, e si azzardi ad insegnargli come si fa un otto e come si usa un grigri… è potenzialmente denunciabile ed accusabile di esercizio abusivo della professione…..
Bisogna trasformare questa contingenza bruttissima, che vede arrampicatori contro arrampicatori, questa rottura di un brutto giocattolo, nella migliore occasione per ridiscutere tutto, per creare un giocattolo bello, che funzioni e che soprattutto sia in grado di dare una risposta accessibile, pronta e professionale alla domanda crescente di arrampicata del nostro paese….."

La chiodatura per me è un fatto privato nel momento in cui qualcuno vuole arrivare in cima ad una vetta ed invece di farlo senza utilizzo di mezzi decide di piazzare una o più protezioni per salire in sicurezza. Quando si utilizzavano i chiodi spesso scendendo in doppia si rimuovevano e la parete tornava intonsa come prima.
Diventa un fatto più pubblico secondo me quando si chioda per permettere ad altre persone di arrampicare o per lo meno sapendo che quel lavoro permanente sarà a disposizione di altri arrampicatori....allora forse un pò più di attenzione alla sicurezza andrebbe messa.
E' vero che anche in montagna ormai si chioda con i resinati ma quella rimane per me una dimensione privata di chi ha scelto quella linea e l'ha realizzata, se ha messo i chiodi ogni 20 metri è perchè non gliene occorrevano altri per raggiungere il suo scopo privato (la vetta)

Non sono d'accordo però sull'introdurre norme e "razionalizzare" il settore....mi toglierebbe quella poesia di poter anche decidere di non fare un tiro se mi accorgo che è chiodato "male" o se ritengo che sia troppo pericoloso per me e mi toglierebbe anche quella sensazione di sfida quel brivido nel tentare invece di sfidare me stesso e provare lo stesso a salire.

Evviva l'arrampicata comunque! :risataGrassa:
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by mikesangui »

granpasso wrote:
funkazzista wrote:
granpasso wrote:... non è possibile rilanciare l'arrampicata sportiva fuori dalle sale........
Sino ad oggi hanno vinto gli interessi di pochi e un modo di vedere l'arrampicata vecchio......
Cosa vuoi dire?
Scusa, ma non ho proprio capito...
Guide Alpine........gli interessi di pochi............
CAI che ha gruppi di sentieristica per manutenzione e apertura ma niente di simile per le falesie, se non a carattere puramente locale.......


Lo sai perchè FASI non fa attività outdoor vero ?
Sapete che accompagnare ragazzi in falesia vi espone a grossi rischi ? Se poi si fa male qualche ragazzino con genitori azzeccagarbugli SIETE FINITI !!!!!!!
I primi a volere falesie "responsabli dovreste essere voi :wink:
Tu accompagni gli scout in falesia ed è giusto............vorrei farlo anch'io che provengo da un sala........NON posso.........Ma nemmeno TU puoi........Lo sapevi vero ?


http://www.climbook.com/articoli/160-ch ... in-falesia" onclick="window.open(this.href);return false;

Si si.. sono conscio di questo.
E me ne assumo la responsabilità, nel senso che se porto amici, porto amici adulti. Se porto gli scout, organizzo un'attività specifica in cui i genitori sono a conoscenza dell'attività che sto facendo e i ragazzi sono assicurati. Poi mi tutelo controllando i materiali,andando in posti che conosco bene e su cui metto fiducia, moltiplicando i punti di ancoraggio se lo ritengo opportuno.
A livello legale conta poco o niente se uno si fa male e il genitore mi denuncia e sono fregato, ma questo vale per ogni attività scout, in realtà.
Per cui il mio modo di tutelarmi è nel rapporto con il genitore, patti chiari fin dall'inizio. Se poi anche a prescindere da questo il genitore mi denuncia.. resto fregato.. ma nella vita se vuoi fare qualcosa qualche rischio te lo devi prendere.

Sulla questione CAI, è vero che l'attività professionale è unicamente vincolata a CAI e guide. E' vero.. ma alla fine chi scala impara da amici... ed è molto meglio che imparare indoor. Perchè chi impara indoor non impara prima di tutto le manovre. Mentre tra amici è la prima cosa che si impara (se gli amici sono un minimo intelligenti se tengono alla loro pelle). Poi sta all'intelligenza del singolo capire che rischia la pelle sua e dei suoi amici e quindi se vuole farlo deve saperlo fare bene.

Boh... ti dico.. sono d'accordo con il fatto che serve una chiodatura responsabile! assolutamente!
Credo però che per ottenerla sia necessario fare cultura, più che norme.
Perchè le norme (che sono per definizione imposte) sono aggirabili, la cultura (che è una scelta personale) se te la sei fatta sei il primo a non volerla aggirare.
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Re: Chiodatura atto pubblico o privato?

Post by mikesangui »

Comunque , in relazione all'articolo, io penso che sia giusto che chi pratica l'insegnamento di un'attività, sopratutto se pagato, anzi sopratutto se gli allievi pagano (che è diverso), debba essere accreditato.

Che poi questo "essere accreditato" debba significare essere GA è tutto da discutere, mi sembra assurdo che per insegnare arrampicata sportiva si debba avere dei 4000 sul curriculum.
Però una formazione per gli istruttori secondo me ci vuole. E ci sta tutto l'iter formativo controllato dallo stato.
Perchè quello è un atto unicamente "pubblico" rivolto a terzi e sopratutto pagato da terzi (che poi i soldi vadano all'istruttore o all'associazione non importa).

Ma visto che per praticare l'attività non serve un patentino (e ci mancherebbe), se porto un amico a provare , io non insegno niente... è lui che viene a praticare l'attività sotto sue scelta e responsabilità. E i miei consigli nel mentre sono solo tali.

Ovviamente, la casistica degli scout portati in falesia è un po' border line.. anche perchè sono minorenni.
Però in realtà se fossero maggiorenni, visto che non pagano per l'attività in se, basta che siano d'accordo e io non sto insegnando niente a loro, sono loro che praticano l'attività.

Il fatto che siano minorenni forse può comportare problemi.. ma il problema è identico per tutti i minorenni in falesia non accompagnati da genitore.

Ma tutto questo.. in effetti è un po' :offTopic: :risataGrassa: :risataGrassa:
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