Cima di Valcuca
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Cima di Valcuca
Dopo troppe settimane passate a guardar fuori dalla finestra nella speranza che il tanto atteso anticiclone delle Azzore si posizionasse dove gli compete, ecco finalmente una domenica di sole.
Come non approfittarne...
La voglia di tornare tra i monti è tanta, quella di andare a curiosare in Valle Gesso, la valle che più amo, è determinante per la scelta della meta...
Con Andrea e Fabrizio partiamo all’alba in direzione delle terme di Valdieri dove oramai la strada asfaltata è sgombra da neve.
Risaliamo rapidamente il sentiero che porta a Pian Valasco e da qui ci inoltriamo nella selvaggia e strepitosa Val Morta.
A questo punto le ipotesi sono due.
O proseguire in direzione del rifugio Questa, per poi deviare all’interno dell’ancor più selvaggio vallone di Prefouns, in una gita di avanscoperta per valutare le condizioni del Canale di Tablasses, oppure proseguire verso il colletto di Valasco e provare ad avvicinarsi alla cima di Valcuca.
Giunti in prossimità del bivio è talmente bello il vallone che stiamo salendo che decidiamo di proseguire.
Ci precedono solo alcuni skialp che deviano però in direzione del passo di Tablesses verso la Testa di Bresses o il Tablasses stesso.
Siamo “soli”...
I primi, dopo le recenti nevicate, ad inoltrarci in zona...l’ambiente è come quello che sogni tante volte al caldo del tuo casolare in pieno inverno...
Non so se vi capita, a me succede spesso, nelle giornate invernali, quando fuori infuria la bufera, di immaginare quello che sta accadendo lassù, nel silenzio assordante di una valle nota, in prossimità di un passo, di un rifugio...
...
Alla nostra sinistra ci appare la cima di Valcuca e la lunga cresta che dal colletto di Valasco prosegue sino alla Rocca di San Giovanni.
Il canale di salita estivo è molto invitante...
Bhè già che ci siamo possiamo andare a valutarne le condizioni direttamente da vicino...
Risaliamo in ripido pendio in direzione del conoide e giunti alla sua base optiamo per salire sino alla sella posta tra l’anticima e la cima stessa.
La neve è ottima, abbondante e sicura, il canale è sui 40°, con alcuni strappi a 45°.
L’ambiente è da favola, mi soffermo ad osservare i primi due skialp che di fronte a noi si stanno godendo una discesa da sogno ( o almeno spero per loro).
Nel frattempo giunti in cima, gli accumuli sulla cresta e la temperatura invitano alla prudenza e decidiamo di ridiscendere a valle.
Che dire è fantastico vedere e trovare condizioni invernali di innevamento, pur essendo a metà maggio..
La speranza è che finalmente la bella stagione sia iniziata, per il momento la mia lo è alla grande.
Come non approfittarne...
La voglia di tornare tra i monti è tanta, quella di andare a curiosare in Valle Gesso, la valle che più amo, è determinante per la scelta della meta...
Con Andrea e Fabrizio partiamo all’alba in direzione delle terme di Valdieri dove oramai la strada asfaltata è sgombra da neve.
Risaliamo rapidamente il sentiero che porta a Pian Valasco e da qui ci inoltriamo nella selvaggia e strepitosa Val Morta.
A questo punto le ipotesi sono due.
O proseguire in direzione del rifugio Questa, per poi deviare all’interno dell’ancor più selvaggio vallone di Prefouns, in una gita di avanscoperta per valutare le condizioni del Canale di Tablasses, oppure proseguire verso il colletto di Valasco e provare ad avvicinarsi alla cima di Valcuca.
Giunti in prossimità del bivio è talmente bello il vallone che stiamo salendo che decidiamo di proseguire.
Ci precedono solo alcuni skialp che deviano però in direzione del passo di Tablesses verso la Testa di Bresses o il Tablasses stesso.
Siamo “soli”...
I primi, dopo le recenti nevicate, ad inoltrarci in zona...l’ambiente è come quello che sogni tante volte al caldo del tuo casolare in pieno inverno...
Non so se vi capita, a me succede spesso, nelle giornate invernali, quando fuori infuria la bufera, di immaginare quello che sta accadendo lassù, nel silenzio assordante di una valle nota, in prossimità di un passo, di un rifugio...
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Alla nostra sinistra ci appare la cima di Valcuca e la lunga cresta che dal colletto di Valasco prosegue sino alla Rocca di San Giovanni.
Il canale di salita estivo è molto invitante...
Bhè già che ci siamo possiamo andare a valutarne le condizioni direttamente da vicino...
Risaliamo in ripido pendio in direzione del conoide e giunti alla sua base optiamo per salire sino alla sella posta tra l’anticima e la cima stessa.
La neve è ottima, abbondante e sicura, il canale è sui 40°, con alcuni strappi a 45°.
L’ambiente è da favola, mi soffermo ad osservare i primi due skialp che di fronte a noi si stanno godendo una discesa da sogno ( o almeno spero per loro).
Nel frattempo giunti in cima, gli accumuli sulla cresta e la temperatura invitano alla prudenza e decidiamo di ridiscendere a valle.
Che dire è fantastico vedere e trovare condizioni invernali di innevamento, pur essendo a metà maggio..
La speranza è che finalmente la bella stagione sia iniziata, per il momento la mia lo è alla grande.
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La farfalla non conta gli anni, ma gli istanti. Per questo il suo breve tempo le basta..
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Re: Cima di Valcuca
Già visto su Gulliver...
Una bella gita.
A parte gli accumuli notati, quali pericoli oggettivi hai riscontrato?
Una bella gita.
A parte gli accumuli notati, quali pericoli oggettivi hai riscontrato?
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Re: Cima di Valcuca
belle le foto senz'altro bellissima la gita, ma non è ora un po' pericoloso avventurarsi tra quei canaloni vista l'instabilità del manto nevoso Ciao
Re: Cima di Valcuca
Complimenti soprattutto per la scelta della meta
Una vetta dimenticata, "snobbata" da tutti che preferiscono andare sul tablasses, sulla bresses o sul malinvern...
magari una delle prossime stagioni ci vado con gli sci. Ciao
Una vetta dimenticata, "snobbata" da tutti che preferiscono andare sul tablasses, sulla bresses o sul malinvern...
magari una delle prossime stagioni ci vado con gli sci. Ciao
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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- lupo della steppa
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Re: Cima di Valcuca
[quote="keiji1976"]
Siamo “soli”...
I primi, dopo le recenti nevicate, ad inoltrarci in zona...l’ambiente è come quello che sogni tante volte al caldo del tuo casolare in pieno inverno...
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...
..si,si,si..anch'io lo faccio,esattamente come te!!!..anzi io cerco anche di immaginare come se la staranno cavando in quei momenti gli animali...
bellissimo giro
una volta,anni fa, ho risalito il Valasco fino al passo del Prefouns a gennaio con gli sci e ricordo sensazioni simili alle tue,non c'era un'anima viva!
Siamo “soli”...
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..si,si,si..anch'io lo faccio,esattamente come te!!!..anzi io cerco anche di immaginare come se la staranno cavando in quei momenti gli animali...
bellissimo giro
una volta,anni fa, ho risalito il Valasco fino al passo del Prefouns a gennaio con gli sci e ricordo sensazioni simili alle tue,non c'era un'anima viva!
...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
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Re: Cima di Valcuca
mazzysan wrote:Già visto su Gulliver...
Una bella gita.
A parte gli accumuli notati, quali pericoli oggettivi hai riscontrato?
Un ambiente davvero straordinario.
Il problema di questa stagione, per chi come me non sa sciare, è che i rientri sono sempre molto faticosi, su neve cotta dal sole..ho però, rispetto agli sciatori, la possibilità di tardare un pochino la discesa, sempre mantenendo ampi margini di sicurezza: chi se ne frega se non scendo su firn da urlo
Diciamo che la cresta risultava difficile da percorrere, con poche possibilità di protezione ed abbiamo optato per non proseguire, inoltre la parte alta del canale, già al sole, iniziava a non essere più in condizione, con il rischio di formare un fastidioso zoccolo pericoloso per la discesa.
Lungo la salita invece la neve era ottima, solo nella strettoria c'erano alcuni punti ghiacciati, ma facilmente aggirabili.
La farfalla non conta gli anni, ma gli istanti. Per questo il suo breve tempo le basta..
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Re: Cima di Valcuca
Ciao,Carmen.Valle wrote:belle le foto senz'altro bellissima la gita, ma non è ora un po' pericoloso avventurarsi tra quei canaloni vista l'instabilità del manto nevoso Ciao
diciamo che se avessimo riscontrato pericoli legati all'instabilità del manto nevoso sul nostro versante di salita, non ci saremmo avventurati. Ritengo molto più saggio rinunciare che proseguire ostinatamente. La cima, il passo o quant'altro, fortunatamente non scappano, si può sempre ritentare.
invece il manto nevoso era ottimo, come scritto solu l'ultimo tratto ci ha indotto a non proseguire per cresta e ad una rapida discesa.
Però il silenzio di lassù è un qualcosa di impagabile...
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Re: Cima di Valcuca
Già, infatti tutti gli skialp che ci precedevano hanno deviato in direzione del passo di Tablasses...alec wrote:Complimenti soprattutto per la scelta della meta
Una vetta dimenticata, "snobbata" da tutti che preferiscono andare sul tablasses, sulla bresses o sul malinvern...
magari una delle prossime stagioni ci vado con gli sci. Ciao
Eppure arrivati lì sotto è davvero bella, un po' aspra e selvaggia, con un sacco di canalini interessanti...ti attira e quando ci sei dentro capisci il perchè...
...sono zone che, se sapessi sciare, andrebbero girate in lungo e in largo, soprattutto quando l'avvicinamento è da Tetti Gaina...
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Re: Cima di Valcuca
keiji1976 wrote:Ciao,Carmen.Valle wrote:belle le foto senz'altro bellissima la gita, ma non è ora un po' pericoloso avventurarsi tra quei canaloni vista l'instabilità del manto nevoso Ciao
diciamo che se avessimo riscontrato pericoli legati all'instabilità del manto nevoso sul nostro versante di salita, non ci saremmo avventurati. Ritengo molto più saggio rinunciare che proseguire ostinatamente. La cima, il passo o quant'altro, fortunatamente non scappano, si può sempre ritentare.
invece il manto nevoso era ottimo, come scritto solu l'ultimo tratto ci ha indotto a non proseguire per cresta e ad una rapida discesa.
Però il silenzio di lassù è un qualcosa di impagabile...
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Re: Cima di Valcuca
Complimenti , bella gita e foto stupende
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Re: Cima di Valcuca
Posti magnifici!!!
Ma avevate le ciaspole?
Ma avevate le ciaspole?
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Cima di Valcuca
Sino a Pian Valasco la strada (o meglio le scorciatoie) è pulita.Sub-Comandante wrote:Posti magnifici!!!
Ma avevate le ciaspole?
Da lì in su abbiamo calzato le ciaspole sino alla base del conoide, per evitare di sprofondare un pochino con i soli scarponi (ed evitarci una fatica inutile ) e da lì in su, aumentando decisamente la pendenza e la durezza della neve, i ramponi...
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Re: Cima di Valcuca
Mitico keiji1976!
Ma Lorenz76 lo conosci?
E' di Vicoforte76 anche lui!
Ma Lorenz76 lo conosci?
E' di Vicoforte76 anche lui!
Re: Cima di Valcuca
pria wrote:Mitico keiji1976!
Ma Lorenz76 lo conosci?
E' di Vicoforte76 anche lui!
Re: Cima di Valcuca
come dice il mitttico Paolo Bitta
'... stavate parlando di me?'
'... stavate parlando di me?'
Re: Cima di Valcuca
Azzz...mi sono sbagliato...qui non hai il nick Lorenz76...Lorenz wrote:come dice il mitttico Paolo Bitta
'... stavate parlando di me?'
Re: Cima di Valcuca
pria wrote:Mitico keiji1976!
Ma Lorenz76 lo conosci?
E' di Vicoforte76 anche lui!
Sembra impossibile da dire considerando quanto è grande Vicoforte, ma non ci conosciamo di persona. Magari di vista ci si è già incontrati, ma senza mai presentarsi..
Credo che esiste la possibilità che sia più facile incontrarsi da qualche parte verso i monti che non in "città"
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Re: Cima di Valcuca
Nel settembre 2011 passammo per la Valle Morta; mentre si risaliva verso il Colletto del Valasco la vidi e chiesi di quale cima si trattasse. Uhm, che bella forma pensai.
Tutto finì lì sino a quando iniziai a pensare quale potesse essere il programma di una 2 giorni che prevedeva il bivacco al Guiglia. Guardando la carta mi balzò subito all'occhio la Cima di Valcuca e scaricai 2 relazioni che prevedevano salite PD+ e PD-
Ed eccoci al mattino del 22. Dopo aver scaricato 3 chili (2,5 litri d'acqua e un pò di vestiario) al Guiglia rimanendo così con soli 13 chili sulle spalle, scolliniamo il Colletto del Valasco e iniziamo a scendere nella Valle Morta. Il programma prevedeva la salita dal Pd+ e la discesa dal PD- (la via normale). Il primo tentativo della giornata fallisce e non troviamo nessuno dei due attacchi descritti nelle relazioni. In particolare ci aspettavamo di vedere il 'caratteristico masso incastrato all'attacco del canalino'
Torniamo giù di 100m buoni sul sentiero e seduti su una pietra iniziamo a tirare fuori i viveri, quand'ecco che tiriamo su la testa e vediamo il 'caratteristico masso ..' della salita normale (PD-) che ci osserva sornione. L'errore è stato quello di partire da troppo in basso (la relazione parlava di quota 2300m circa), dove il canale rimaneva completamente nascosto. La quota dove lasciare il sentiero è circa 2320m (salendo, poco dopo una serie di tornantini e un paio di grosse scritte su rocce del battaglione degli Alpini che costruì la strada. Guardo Arietina e osservando l'ora le dico: mandamici pure ma io vorrei salirci. Il primo moto fu ovviamente quello di mandarmici, ma la mancata salita bruciava anche a lei. Mangiamo e alle 14,35 iniziamo il secondo avvicinamento Arrivati al masso mi alleggerisco un pò lo zaino, ci imbraghiamo e iniziamo a salire. Il tratto iniziale è costituito da rocce molto gradinate, dopo la metà inizia la terra e l'erba che ci accompagnano sino alla cima del canale. Ora ci spostiamo sulla destra, saliamo ancora di una ventina di metri e arriviamo su una selletta che ci dona la vista sulla Val Cuca Sulla nostra destra le belle Rocche di San Giovanni, di fronte il gruppo del Matto e in basso la sterrata che conduce al Valasco.
Dopo qualche foto partiamo in conserva e rimanendo tra la cresta e il lato della Val Cuca, proseguendo verso SudEst saliamo l'anticima. Le numerose lame ci permettono una buona assicurazione, bisogna dire che c'è un poco d'esposizione e la roccia non è della migliore.
In pochi minuti arriviamo sull'anticima ed ecco spuntare la vetta. Ridiscendiamo un poco e ci ritroviamo sull'ultima selletta, unico punto vagamente aereo. Saliamo ancora una quindicina di metri e intorno alle 16,05 siamo in vetta. Troviamo due cordini e un maillon rivolto verso lo sperone sud: leggerò al bivacco trattarsi di una salita di 5a.
Ci godiamo il panorama che spazia dal Rifugio Questa e uno scorcio del Lago delle Portette al Colle di Fremamorta. Dopo le foto di rito iniziamo la discesa dalla stessa via dell'andata. Nella parte terminale, sul tratto delle rocce gradinate faccio un minimo di sicurezza ad Arietina; poi sotto il masso incastrato scendiamo per ripide balze erbose e pietraia sino al sentiero.
Anche questa è andata, ci dirigiamo ora verso il Bivacco Guiglia dove l'indomani partiremo per cavalcare la cresta di confine dal Colle di Fremamorta alla Cima Naucetas.
Giro consigliabile, soprattutto se si fa tappa in zona, al Valasco o al Guiglia. Non sembra un cima molto frequentata (almeno a vedere le pochissime relazioni in rete), probabilmente perchè in zona ci sono molte altre destinazioni; ovviamente essendo una salita PD- portatevi casco, imbrago, corda, fettucce e un paio di moschettoni.
Anche le due Rocche di San Giovanni paiono meritevoli di una salita ..... mò me lo segno
Lusciandro
Tutto finì lì sino a quando iniziai a pensare quale potesse essere il programma di una 2 giorni che prevedeva il bivacco al Guiglia. Guardando la carta mi balzò subito all'occhio la Cima di Valcuca e scaricai 2 relazioni che prevedevano salite PD+ e PD-
Ed eccoci al mattino del 22. Dopo aver scaricato 3 chili (2,5 litri d'acqua e un pò di vestiario) al Guiglia rimanendo così con soli 13 chili sulle spalle, scolliniamo il Colletto del Valasco e iniziamo a scendere nella Valle Morta. Il programma prevedeva la salita dal Pd+ e la discesa dal PD- (la via normale). Il primo tentativo della giornata fallisce e non troviamo nessuno dei due attacchi descritti nelle relazioni. In particolare ci aspettavamo di vedere il 'caratteristico masso incastrato all'attacco del canalino'
Torniamo giù di 100m buoni sul sentiero e seduti su una pietra iniziamo a tirare fuori i viveri, quand'ecco che tiriamo su la testa e vediamo il 'caratteristico masso ..' della salita normale (PD-) che ci osserva sornione. L'errore è stato quello di partire da troppo in basso (la relazione parlava di quota 2300m circa), dove il canale rimaneva completamente nascosto. La quota dove lasciare il sentiero è circa 2320m (salendo, poco dopo una serie di tornantini e un paio di grosse scritte su rocce del battaglione degli Alpini che costruì la strada. Guardo Arietina e osservando l'ora le dico: mandamici pure ma io vorrei salirci. Il primo moto fu ovviamente quello di mandarmici, ma la mancata salita bruciava anche a lei. Mangiamo e alle 14,35 iniziamo il secondo avvicinamento Arrivati al masso mi alleggerisco un pò lo zaino, ci imbraghiamo e iniziamo a salire. Il tratto iniziale è costituito da rocce molto gradinate, dopo la metà inizia la terra e l'erba che ci accompagnano sino alla cima del canale. Ora ci spostiamo sulla destra, saliamo ancora di una ventina di metri e arriviamo su una selletta che ci dona la vista sulla Val Cuca Sulla nostra destra le belle Rocche di San Giovanni, di fronte il gruppo del Matto e in basso la sterrata che conduce al Valasco.
Dopo qualche foto partiamo in conserva e rimanendo tra la cresta e il lato della Val Cuca, proseguendo verso SudEst saliamo l'anticima. Le numerose lame ci permettono una buona assicurazione, bisogna dire che c'è un poco d'esposizione e la roccia non è della migliore.
In pochi minuti arriviamo sull'anticima ed ecco spuntare la vetta. Ridiscendiamo un poco e ci ritroviamo sull'ultima selletta, unico punto vagamente aereo. Saliamo ancora una quindicina di metri e intorno alle 16,05 siamo in vetta. Troviamo due cordini e un maillon rivolto verso lo sperone sud: leggerò al bivacco trattarsi di una salita di 5a.
Ci godiamo il panorama che spazia dal Rifugio Questa e uno scorcio del Lago delle Portette al Colle di Fremamorta. Dopo le foto di rito iniziamo la discesa dalla stessa via dell'andata. Nella parte terminale, sul tratto delle rocce gradinate faccio un minimo di sicurezza ad Arietina; poi sotto il masso incastrato scendiamo per ripide balze erbose e pietraia sino al sentiero.
Anche questa è andata, ci dirigiamo ora verso il Bivacco Guiglia dove l'indomani partiremo per cavalcare la cresta di confine dal Colle di Fremamorta alla Cima Naucetas.
Giro consigliabile, soprattutto se si fa tappa in zona, al Valasco o al Guiglia. Non sembra un cima molto frequentata (almeno a vedere le pochissime relazioni in rete), probabilmente perchè in zona ci sono molte altre destinazioni; ovviamente essendo una salita PD- portatevi casco, imbrago, corda, fettucce e un paio di moschettoni.
Anche le due Rocche di San Giovanni paiono meritevoli di una salita ..... mò me lo segno
Lusciandro
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Re: Cima di Valcuca
Bravi
Un unico appunto: credo che quello nella prima foto sia il Lago Mediano, non quello Inferiore
Un unico appunto: credo che quello nella prima foto sia il Lago Mediano, non quello Inferiore
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Re: Cima di Valcuca
Complimenti per la bella salita poco frequentata!
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Re: Cima di Valcuca
Che bellezza, e che begli scatti!
Complimenti a entrambi per la bella gita!!
Complimenti a entrambi per la bella gita!!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa