Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
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- enrico pelos
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
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- enrico pelos
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Ciao Terralba
innanzitutto tanti auguri di Buon Anno a te e a tutto il forum.
Dunque il 5 novembre sono andato da Creto alla Sella Est del Monte Lago quindi proprio su questo tratto dell'Alta Via.
Alla Sella è calato il buio, cosa che avevo considerato, e quindi avevo frontale, pile di riserva, etc. Volevo scendere a Canate ma visto anche diversi nuvoloni ho preferito tornare indietro.
Il tratto, praticamente tutto in bosco fitto ad eccezione del punto con la teleferica, era ovviamente completamente buio ma proprio nero che di più non si può. Comunque nel bosco, nel tratto che aggira proprio l'Alpesisa, ho sentito distintamente vari ululati ma ho pensato che fossero quelli dell'allevamento dei cani lupo di Caiasca anche se mi sembrava di sentirli più vicini.
Non se so fosse suggestione, percezione diversa delle onde sonore dovuta a eventuali rimbalzi sugli alberi, echi particolari...
In un punto preciso, se non ricordo male proprio nella zona dove c'è il cartello dell'Alleanza, ho sentito anche dei rumori ma ho pensato a dei cinghiali.
Adesso che leggo questa notizia la cosa assume un altro aspetto e, visto che la zona è meta di molti, sarebbe da capire:
1) L'ululato di un lupo è diverso da quello da un cane selvatico o di un lupo d'allevamento... Si può capire la differenza al di là di quello che si vede nei film..?
2) Nel caso fosse stato davvero un lupo, come sembra possa avvenire ora da quelle parti, cosa può succedere? Su vari forum si leggono cose discordanti ... attacca le bestie ma non l'uomo, però se ha fame...?
Uhm ho idea che sia meglio non incontrarlo/i...
innanzitutto tanti auguri di Buon Anno a te e a tutto il forum.
Dunque il 5 novembre sono andato da Creto alla Sella Est del Monte Lago quindi proprio su questo tratto dell'Alta Via.
Alla Sella è calato il buio, cosa che avevo considerato, e quindi avevo frontale, pile di riserva, etc. Volevo scendere a Canate ma visto anche diversi nuvoloni ho preferito tornare indietro.
Il tratto, praticamente tutto in bosco fitto ad eccezione del punto con la teleferica, era ovviamente completamente buio ma proprio nero che di più non si può. Comunque nel bosco, nel tratto che aggira proprio l'Alpesisa, ho sentito distintamente vari ululati ma ho pensato che fossero quelli dell'allevamento dei cani lupo di Caiasca anche se mi sembrava di sentirli più vicini.
Non se so fosse suggestione, percezione diversa delle onde sonore dovuta a eventuali rimbalzi sugli alberi, echi particolari...
In un punto preciso, se non ricordo male proprio nella zona dove c'è il cartello dell'Alleanza, ho sentito anche dei rumori ma ho pensato a dei cinghiali.
Adesso che leggo questa notizia la cosa assume un altro aspetto e, visto che la zona è meta di molti, sarebbe da capire:
1) L'ululato di un lupo è diverso da quello da un cane selvatico o di un lupo d'allevamento... Si può capire la differenza al di là di quello che si vede nei film..?
2) Nel caso fosse stato davvero un lupo, come sembra possa avvenire ora da quelle parti, cosa può succedere? Su vari forum si leggono cose discordanti ... attacca le bestie ma non l'uomo, però se ha fame...?
Uhm ho idea che sia meglio non incontrarlo/i...
- fabio.rapallo
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
L'anno scorso salendo all'Alpesisa da San Martino di Struppa avevo visto escrementi che con tutta probabilità erano di lupo, un po' sotto l'Alpesisa, nella zona dei pascoli. Avevo anche postato una foto su un altro topic qui, che ora non ritrovo. Comunque non trovo affatto strana la presenza di lupi in zona Alpesisa: non è molto distante dall'Antola e i lupi hanno un raggio d'azione piuttosto ampio.
Ciao,
F.
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L'esperienza della marcia decentra da sé e ripristina il mondo,
inscrivendo l'uomo nei limiti che lo richiamano alla sua fragilità e alla sua forza. (DLB)
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
E' vero che non siamo lontani dall'Antola ma è anche vero che per arrivare fino alla zona dell'Alpesisa l'eventuale coppia di lupi ha dovuto comunque scendere a quota bassa sullo Scrivia e poi risalire, passando in zone piuttosto abitate e, quindi, poco amate da animali come loro. Da qui i miei dubbi, che, però, anche la testimonianza di Fabio (che avevo letto nell'altro topic, ma di cui mi ero dimenticato) allontana ulteriormente.
Se, dunque, i lupi sono davvero in zona io comunque non mi preoccuperei molto, perchè finché hanno un serbatoio di caccia (caprioli, capre, pecore, oppure gli animali da cortile, e ovviamente mi dispiace eventualmente per i Franceschi di turno) la fame li terrà lontani da contatti diretti con gli umani. Penso resti più temibile una mamma cinghiale incrociata con i suoi piccoli...
Da quanto ho letto da fonti attendibili (e non le leggende della rete) non risultano attacchi diretti all'uomo da parte di lupi almeno negli ultimi 100 anni. Se Genova (e le sue colline) riusciranno a battere anche questo record...
Quindi, Enrico, io continuerei ad andare tranquillo, magari con la macchina fotografica come sempre pronta. Perché vederli dev'essere davvero un'emozione...
Ciao a tutti. Gambe in spalla e occhi aperti...
Se, dunque, i lupi sono davvero in zona io comunque non mi preoccuperei molto, perchè finché hanno un serbatoio di caccia (caprioli, capre, pecore, oppure gli animali da cortile, e ovviamente mi dispiace eventualmente per i Franceschi di turno) la fame li terrà lontani da contatti diretti con gli umani. Penso resti più temibile una mamma cinghiale incrociata con i suoi piccoli...
Da quanto ho letto da fonti attendibili (e non le leggende della rete) non risultano attacchi diretti all'uomo da parte di lupi almeno negli ultimi 100 anni. Se Genova (e le sue colline) riusciranno a battere anche questo record...
Quindi, Enrico, io continuerei ad andare tranquillo, magari con la macchina fotografica come sempre pronta. Perché vederli dev'essere davvero un'emozione...
Ciao a tutti. Gambe in spalla e occhi aperti...
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- enrico pelos
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Si, ho letto di nessun attacco all'uomo e quindi davanti al pc, in casa, siamo tutti tranquilli. Però se me lo trovassi davanti non so avrei il sangue freddo di pensare allo "scoop" fotografico.... anche perchè lui non sarà della stessa idea e quindi, nella migliore delle ipotesi, scapperà via veloce. A fotografarlo ci sono riusciti in pochissimi e prevalentemente usando delle fototrappole...
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Il lupo perde il... Pelos ma non il vizio.
Domani su Repubblica nella mia rubrica "Va sentiero" propongo l'itinerario Marsiglia-Canate-Lago-Capenardo-Marsiglia che ho fatto l'altro ieri. Ovviamente non da seguire (almeno per i meno esperti) con questo tempo da lupi...
Ciao, e buon anno anche a te.
Domani su Repubblica nella mia rubrica "Va sentiero" propongo l'itinerario Marsiglia-Canate-Lago-Capenardo-Marsiglia che ho fatto l'altro ieri. Ovviamente non da seguire (almeno per i meno esperti) con questo tempo da lupi...
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
So che non mi succederà mai, ma io continuo a sperare di riuscire a vederne uno un giorno.. o anche solo sentire un ululato..
MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
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Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Ottimo sentiero molto bello.terralba wrote:Il lupo perde il... Pelos ma non il vizio.
Domani su Repubblica nella mia rubrica "Va sentiero" propongo l'itinerario Marsiglia-Canate-Lago-Capenardo-Marsiglia che ho fatto l'altro ieri. Ovviamente non da seguire (almeno per i meno esperti) con questo tempo da lupi...
Ciao, e buon anno anche a te.
Francesco che dice ?
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Era sconsolato per la perdita di alcuni animali causa lupi e se la prende con chi ha effettuato quello che lui ritiene un ripopolamento in zona. Per il resto solita bella accoglienza. Ero con una bimba di amici e le ha fatto fare il battesimo della sella sul suo asino Zucchero.
Ciao
Ciao
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Ciao ragazzi, vi confermo la presenza di lupi sulla dorsale Scoffera-Candelozzo-Lago-Alpesisa. Non posso dirvi di più in quanto ne parlerò in un articolo su Repubblica di domenica e poi ne scriverò in questa sede.
Comunque, tranquilli: vederli è pressoché impossibile, incontrarli un'ipotesi inesistente. E negli ultimi 200 anni in Italia mai un uomo è stato attaccato da un lupo (non si contano, invece, gli episodi opposti con trappole e caccia).
Quindi, ragazzi, andiamo tranquilli sui nostri sentieri. E viviamo di suggestioni!
Comunque, tranquilli: vederli è pressoché impossibile, incontrarli un'ipotesi inesistente. E negli ultimi 200 anni in Italia mai un uomo è stato attaccato da un lupo (non si contano, invece, gli episodi opposti con trappole e caccia).
Quindi, ragazzi, andiamo tranquilli sui nostri sentieri. E viviamo di suggestioni!
pace e bene
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Io non temo per gli esseri umani, ma per i lupi..
MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI
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Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
grazie delle info adesso siamo più tranquilli ma... uhm ... suggestione mica tanto... se confermi che il lupo c'è in quelle zone...terralba wrote:.... andiamo tranquilli sui nostri sentieri. E viviamo di suggestioni!
...comunque se dovessi incontrarlo gli farò presente che è una specie protetta e che si può far fotografare in tutta tranquillità.
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Lo confermo sulla base delle fonti professionistiche che ho consultato.
E, comunque, non ho dubbi su chi ci spaventerebbe di più incontrare, a una svolta di sentiero, tra un lupo e un Antolino intabarrato!!! ( salutoni a Flavio)
E, comunque, non ho dubbi su chi ci spaventerebbe di più incontrare, a una svolta di sentiero, tra un lupo e un Antolino intabarrato!!! ( salutoni a Flavio)
pace e bene
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Non si spaventerebbe nessuno dei due, tra bestie ci si intende..
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Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
enrico pelos wrote:grazie delle info adesso siamo più tranquilli ma... uhm ... suggestione mica tanto... se confermi che il lupo c'è in quelle zone...terralba wrote:.... andiamo tranquilli sui nostri sentieri. E viviamo di suggestioni!
...comunque se dovessi incontrarlo gli farò presente che è una specie protetta e che si può far fotografare in tutta tranquillità.
Sì, sì segnalata fatta di lupo su Alpesisa lo scorso anno!
viewtopic.php?f=48&t=8356&start=80" onclick="window.open(this.href);return false;
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Il mio pezzo su Repubblica slitta, a lunedì o a martedì. Vi aggiornerò.
pace e bene
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Ecco, in anteprima per voi amici, il pezzo che esce domani su Repubblica Genova. Ovviamente vi prego di farvi partecipi di un piccolo pezzo del mio stipendio e di andare a comprare il giornale, perchè la paginotta con le foto e altre cosine scritte vale la pena vedersela. Noterete che ho evitato di dare maggiori indicazioni geografiche su ubicazioni di luoghi o persone perchè non vorrei che qualcuno andasse lì a rompere le scatole.
Buona lettura....
-------------------
«CAMMINAVO tra la Gola di Sisa e il Monte Lago, dopo il tramonto. Tutto scuro, che più scuro non si può: ho acceso la lampadina frontale per seguire il sentiero. All’improvviso strani rumori nel buio, poi degli ululati che rimbombavano tra le vallette. Ho pensato che fossero i cani dell’allevamento del Val Noci ma...». Ma Enrico Pelos, scrittore e fotografo ambientale, giorni fa, in un tratto di Alta via dei monti liguri a ridosso di Genova, probabilmente ha incrociato i lupi.
Lupi a due passi da una zona abitata come San Martino di Struppa? Quasi certamente sì. Ed è questa la notizia per chi riteneva che il Canis lupus italicus dalle nostre parti si aggirasse solo in Val d’Aveto o sui massicci dell’Antola e del Beigua. Ecco la testimonianza di Fabio, altro camminatore: «Maggio scorso, crinale Sud Est dell’Alpesisa. Salivo verso il pianoro sommitale quando, tra l’erba e i sassi, ho notato degli escrementi. Né di ovini né di bovini o cavalli, mi son detto. Infatti li ho fotografati e mostrati a chi se ne intende: quasi sicuramente di lupo, è stata la risposta».
Su questi antichi sentieri, quotidiane vie di collegamento tra i piccoli centri dell’entroterra che l’emigrazione e l’urbanesimo hanno svuotato tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, ora si avventurano solo gli amanti dell’escursionismo, i patiti delle immagini e delle sensazioni più schiette della natura, i ricercatori di una cultura contadina che solo dentro case o stalle cadenti si può ancora ritrovare. Oppure chi ha deciso di vivere in solitudine, senza energia elettrica, acqua corrente, gas. Solo con un asinello, capre e galline, da cui trae nutrimento insieme ai prodotti dell’orto.
Come Francesco. Un’ora di cammino lungo le rive di un torrente, tre guadi e 1217 scalini su per un monte separano la sua dimora dal fondo valle, oppure uno scivolossimo sentierino a zig zag se si passa dall’alto. È quasi il tramonto quando lo incontriamo, davanti a casa. Ha fatto uscire dai recinti gli animali; accarezza sul capo Zucchero, l’asinello che contraccambia mordicchiandoli il braccio. L’accoglienza di sempre: un caffè o un bicchiere di vino. Poi il suo sguardo sale verso il crinale della montagna. «Ma lo sai cosa è accaduto dall’ultima volta che ci siamo visti? — dice — Per me ci sono i lupi, lassù. Mi sono sparite alcune galline, un paio di caprette le hanno sbranate. Non li ho mai visti, però non mi sbaglio. Al crepuscolo ogni tanto li sento ululare. Saranno una coppia e penso che abbiano anche figliato». Mastica amaro, Francesco: «Qua tutti vogliono fare i Piero Angela, diventare naturalisti... Ma ripopolare di lupi questo territorio è assurdo, intanto io ci rimetto perdendo le mie bestie».
Ma non si tratta di ripopolamento, bensì di spostamento. Già qualche mese fa un altro solitario dei nostri monti, un pastore ultraottantenne che da sempre abita con la sorella quasi coetanea in una casa in mezzo ai boschi e sarà sceso a valle in tutta la vita meno volte delle dita delle sue mani, ci aveva confidato il suo sospetto («Quassù sono arrivati i lupi, ne sono certo»). Ma era difficile pensare che il branco dell’Antola avesse lasciato i crinali del Monte Buio o della Val Terenzone per avvicinarsi così tanto alla costa. E, per farlo, dovendo scendere di quota e attraversare zone abitate, quando i lupi (e, con questo, cancelliamo subito qualsiasi tipo di allarmismo) aborriscono dall’incontro con gli umani.
«Invece è sicuramente avvenuto e ci sta che i lupi abbiano raggiunto una zona molto vicina a Genova». A parlare è la dottoressa Desirée Signorelli, ricercatrice del “Progetto lupo” creato nel 2007 dalla Regione Liguria, che subito sottolinea: «È un segno di benessere ambientale, di una catena alimentare (dall’erbivoro al predatore) che non si spezza». Lei, da anni, va per monti in cerca di segnali di presenza dei lupi: «E non più tardi di due-tre settimane fa ho trovato loro escrementi vicino alla Scoffera». Niente di più facile, quindi, che gli animali si spostino sulla dorsale che dal passo sale al Monte Spina e, al Candelozzo, si divide: da una parte in direzione del Monte Bano e della Valle Scrivia, dall’altra verso i monti Lago e Alpesisa e la Val Bisagno. Un branco? Un esemplare solitario che lo ha abbandonato? O una coppia magari con i cuccioli come ritiene Francesco l’eremita? «Solo con un’analisi genetica potrei rispondere. Ma servirebbe una fatta (l’escremento; ndr) fresca. E potrei dire anche il sesso dell’esemplare che l’ha lasciata».
«Non escluderei un animale “in dispersione” — interviene Pietro Milanesi, altro ricercatore del “Progetto lupo” — che magari ha lasciato la colonia di cui le principali segnalazioni arrivano tra Val Brevenna, Val Borbera e Val Brugneto. Cinghiali, caprioli e daini sono le loro prede preferite, ma certo possono anche puntare ad animali da allevamento, tanto che la Regione Liguria viene incontro a chi subisce dei danni». Una querelle infinita con i contadini che lamentano razzie tra stie e pascoli e l’ente territoriale pronto a rimborsare o anche a fornire a richiesta recinti elettrificati o altri presidi per evitare le incursioni.
Di certo nessun escursionista o semplice viandante sull’Appennino deve temerne l’assalto. «Io, che per lavoro percorro il territorio quasi tutti i giorni, in sette anni ne ho avvistato soltanto uno» sottolinea Desirée Signorelli. E la documentazione visiva è quasi sempre frutto degli scatti delle “fototrappole”. Tant’è... Se ai lupi i cinghiali non dispiacciono e se i cinghiali sono diventati talmente domestici da essere arrivati al Righi, chissà che un giorno non si trovino tracce di Canis lupus italicus dalle parti dei forti...
Buona lettura....
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«CAMMINAVO tra la Gola di Sisa e il Monte Lago, dopo il tramonto. Tutto scuro, che più scuro non si può: ho acceso la lampadina frontale per seguire il sentiero. All’improvviso strani rumori nel buio, poi degli ululati che rimbombavano tra le vallette. Ho pensato che fossero i cani dell’allevamento del Val Noci ma...». Ma Enrico Pelos, scrittore e fotografo ambientale, giorni fa, in un tratto di Alta via dei monti liguri a ridosso di Genova, probabilmente ha incrociato i lupi.
Lupi a due passi da una zona abitata come San Martino di Struppa? Quasi certamente sì. Ed è questa la notizia per chi riteneva che il Canis lupus italicus dalle nostre parti si aggirasse solo in Val d’Aveto o sui massicci dell’Antola e del Beigua. Ecco la testimonianza di Fabio, altro camminatore: «Maggio scorso, crinale Sud Est dell’Alpesisa. Salivo verso il pianoro sommitale quando, tra l’erba e i sassi, ho notato degli escrementi. Né di ovini né di bovini o cavalli, mi son detto. Infatti li ho fotografati e mostrati a chi se ne intende: quasi sicuramente di lupo, è stata la risposta».
Su questi antichi sentieri, quotidiane vie di collegamento tra i piccoli centri dell’entroterra che l’emigrazione e l’urbanesimo hanno svuotato tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, ora si avventurano solo gli amanti dell’escursionismo, i patiti delle immagini e delle sensazioni più schiette della natura, i ricercatori di una cultura contadina che solo dentro case o stalle cadenti si può ancora ritrovare. Oppure chi ha deciso di vivere in solitudine, senza energia elettrica, acqua corrente, gas. Solo con un asinello, capre e galline, da cui trae nutrimento insieme ai prodotti dell’orto.
Come Francesco. Un’ora di cammino lungo le rive di un torrente, tre guadi e 1217 scalini su per un monte separano la sua dimora dal fondo valle, oppure uno scivolossimo sentierino a zig zag se si passa dall’alto. È quasi il tramonto quando lo incontriamo, davanti a casa. Ha fatto uscire dai recinti gli animali; accarezza sul capo Zucchero, l’asinello che contraccambia mordicchiandoli il braccio. L’accoglienza di sempre: un caffè o un bicchiere di vino. Poi il suo sguardo sale verso il crinale della montagna. «Ma lo sai cosa è accaduto dall’ultima volta che ci siamo visti? — dice — Per me ci sono i lupi, lassù. Mi sono sparite alcune galline, un paio di caprette le hanno sbranate. Non li ho mai visti, però non mi sbaglio. Al crepuscolo ogni tanto li sento ululare. Saranno una coppia e penso che abbiano anche figliato». Mastica amaro, Francesco: «Qua tutti vogliono fare i Piero Angela, diventare naturalisti... Ma ripopolare di lupi questo territorio è assurdo, intanto io ci rimetto perdendo le mie bestie».
Ma non si tratta di ripopolamento, bensì di spostamento. Già qualche mese fa un altro solitario dei nostri monti, un pastore ultraottantenne che da sempre abita con la sorella quasi coetanea in una casa in mezzo ai boschi e sarà sceso a valle in tutta la vita meno volte delle dita delle sue mani, ci aveva confidato il suo sospetto («Quassù sono arrivati i lupi, ne sono certo»). Ma era difficile pensare che il branco dell’Antola avesse lasciato i crinali del Monte Buio o della Val Terenzone per avvicinarsi così tanto alla costa. E, per farlo, dovendo scendere di quota e attraversare zone abitate, quando i lupi (e, con questo, cancelliamo subito qualsiasi tipo di allarmismo) aborriscono dall’incontro con gli umani.
«Invece è sicuramente avvenuto e ci sta che i lupi abbiano raggiunto una zona molto vicina a Genova». A parlare è la dottoressa Desirée Signorelli, ricercatrice del “Progetto lupo” creato nel 2007 dalla Regione Liguria, che subito sottolinea: «È un segno di benessere ambientale, di una catena alimentare (dall’erbivoro al predatore) che non si spezza». Lei, da anni, va per monti in cerca di segnali di presenza dei lupi: «E non più tardi di due-tre settimane fa ho trovato loro escrementi vicino alla Scoffera». Niente di più facile, quindi, che gli animali si spostino sulla dorsale che dal passo sale al Monte Spina e, al Candelozzo, si divide: da una parte in direzione del Monte Bano e della Valle Scrivia, dall’altra verso i monti Lago e Alpesisa e la Val Bisagno. Un branco? Un esemplare solitario che lo ha abbandonato? O una coppia magari con i cuccioli come ritiene Francesco l’eremita? «Solo con un’analisi genetica potrei rispondere. Ma servirebbe una fatta (l’escremento; ndr) fresca. E potrei dire anche il sesso dell’esemplare che l’ha lasciata».
«Non escluderei un animale “in dispersione” — interviene Pietro Milanesi, altro ricercatore del “Progetto lupo” — che magari ha lasciato la colonia di cui le principali segnalazioni arrivano tra Val Brevenna, Val Borbera e Val Brugneto. Cinghiali, caprioli e daini sono le loro prede preferite, ma certo possono anche puntare ad animali da allevamento, tanto che la Regione Liguria viene incontro a chi subisce dei danni». Una querelle infinita con i contadini che lamentano razzie tra stie e pascoli e l’ente territoriale pronto a rimborsare o anche a fornire a richiesta recinti elettrificati o altri presidi per evitare le incursioni.
Di certo nessun escursionista o semplice viandante sull’Appennino deve temerne l’assalto. «Io, che per lavoro percorro il territorio quasi tutti i giorni, in sette anni ne ho avvistato soltanto uno» sottolinea Desirée Signorelli. E la documentazione visiva è quasi sempre frutto degli scatti delle “fototrappole”. Tant’è... Se ai lupi i cinghiali non dispiacciono e se i cinghiali sono diventati talmente domestici da essere arrivati al Righi, chissà che un giorno non si trovino tracce di Canis lupus italicus dalle parti dei forti...
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Ieri mi sono perso questo post anticipatore ma il bello e interessante articolo, a tutta pagina, che ho letto oggi su Repubblica vale, da solo, l'acquisto.
Ovviamente non immaginavo che il mio intervento sarebbe stato citato in una suggestiva apertura d'articolo... per cui grazie e complimenti a Francesco anche per la pagina piena di dati e informazioni naturalistiche, tecniche, interessanti ed anche con interventi autorevoli e ... rassicuranti.
Ovviamente non immaginavo che il mio intervento sarebbe stato citato in una suggestiva apertura d'articolo... per cui grazie e complimenti a Francesco anche per la pagina piena di dati e informazioni naturalistiche, tecniche, interessanti ed anche con interventi autorevoli e ... rassicuranti.
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Beh... non esagerare. E poi, ora, con la quota parte di stipendio che mi hai assicurato, hai un caffè pagato.enrico pelos wrote:Ieri mi sono perso questo post anticipatore ma il bello e interessante articolo, a tutta pagina, che ho letto oggi su Repubblica vale, da solo, l'acquisto.
Ovviamente non immaginavo che il mio intervento sarebbe stato citato in una suggestiva apertura d'articolo... per cui grazie e complimenti a Francesco anche per la pagina piena di dati e informazioni naturalistiche, tecniche, interessanti ed anche con interventi autorevoli e ... rassicuranti.
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Eh grazie....
Un'altra testimonianza diretta.
Dunque proprio poco fa ho incontrato un mio amico, che suona in un noto gruppo genovese (chi lo conosce sa di quale parlo...), e mi ha detto che lui, quattro mesi fa circa, camminava con il suo cane lupo pastore tedesco nel tratto che va da Creto a sotto l'Alpesisa, più o meno, e se l'è trovato davanti. I due animali, forse controvento, si sono guardati e poi il lupo si è infilato nel bosco. Era un po' più piccolo della taglia del suo, di colore grigio, e non sembrava denutrito.
Un'altra testimonianza diretta.
Dunque proprio poco fa ho incontrato un mio amico, che suona in un noto gruppo genovese (chi lo conosce sa di quale parlo...), e mi ha detto che lui, quattro mesi fa circa, camminava con il suo cane lupo pastore tedesco nel tratto che va da Creto a sotto l'Alpesisa, più o meno, e se l'è trovato davanti. I due animali, forse controvento, si sono guardati e poi il lupo si è infilato nel bosco. Era un po' più piccolo della taglia del suo, di colore grigio, e non sembrava denutrito.
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Presa Repubblica, letto e ritagliato l'articolo. I miei sinceri complimenti a Terralba per l'articolo equilibrato e documentato.
Ciao,
F.
Ciao,
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L'esperienza della marcia decentra da sé e ripristina il mondo,
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Splendido pezzo Terralba, i miei piu' sinceri complimenti, certamente avra' reso curiosi ed interessati i lettori.terralba wrote: «CAMMINAVO tra la Gola di Sisa e il Monte Lago, ....................... E la documentazione visiva è quasi sempre frutto degli scatti delle “fototrappole”. Tant’è... Se ai lupi i cinghiali non dispiacciono e se i cinghiali sono diventati talmente domestici da essere arrivati al Righi, chissà che un giorno non si trovino tracce di Canis lupus italicus dalle parti dei forti...
Bravo!!
Giorgio
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Sì, in effetti è venuto benino. Comunque non esageriamo, faccio solo il mio mestiere. Nei prossimi giorni probabile qualche seguito.
Ciao
Ciao
pace e bene
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Ciao ragazzi! Ho dedicato il mio nuovo filmato proprio a Canate! Ho scelto il sentiero da Marsiglia.
Lo condivido con voi sperando possiate apprezzare
Purtroppo dall'ultima volta che l'ho visitato, era poco prima di natale, è crollata la parete di una delle case del vicoletto quello che si vede appena arrivati da Marsiglia. Francesco mi ha spiegato che il fattaccio è successo durante quel grosso temporale che c'è stato il mese scorso (quando avevano chiuso la SS 45 per allagamento per intenderci). Fortunatamente nessuno, ne lui o i suoi animali s'è fatto male però è un altro pezzo del paese che se ne va...
Lo condivido con voi sperando possiate apprezzare
Purtroppo dall'ultima volta che l'ho visitato, era poco prima di natale, è crollata la parete di una delle case del vicoletto quello che si vede appena arrivati da Marsiglia. Francesco mi ha spiegato che il fattaccio è successo durante quel grosso temporale che c'è stato il mese scorso (quando avevano chiuso la SS 45 per allagamento per intenderci). Fortunatamente nessuno, ne lui o i suoi animali s'è fatto male però è un altro pezzo del paese che se ne va...
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Bravissimo come sempre e puntuale nelle osservazioni naturalistiche. Io avrei magari indicato, oltre che la via da Marsiglia, anche gli altri sentieri percorribili per raggiungere Canate. E questo, naturalmente, vale per tutti gli altri paesi abbandonati. Inoltre, visto che i tuoi filmati si possono vedere anche fuori da un forum "specializzato" come questo, suggerirei sempre (perchè non tutti ci pensano) la massima prudenza nell'entrare nelle vecchie case cadenti.
Ciao
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pace e bene
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Grazie Terralba! Effettivamente volevo poi dedicare un filmino per ogni altro sentiero per questo non ne ho citato altri, mentre il suggerimento lo prendo volentieri perchè non ci avevo proprio pensato!terralba wrote:Bravissimo come sempre e puntuale nelle osservazioni naturalistiche. Io avrei magari indicato, oltre che la via da Marsiglia, anche gli altri sentieri percorribili per raggiungere Canate. E questo, naturalmente, vale per tutti gli altri paesi abbandonati. Inoltre, visto che i tuoi filmati si possono vedere anche fuori da un forum "specializzato" come questo, suggerirei sempre (perchè non tutti ci pensano) la massima prudenza nell'entrare nelle vecchie case cadenti.
Ciao
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Oggi, all'inizio della mulattiera San Martino-Canate, ho incontrato uno dei tre abitanti del paese, m'ha parlato di un lupo nelle vicinanze.
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
terralba wrote:Finalmente ci siamo, sei riuscito a chiarire quello che nessuno in Fie è riuscito a fare (possibile che in sede non siano state conservate le passate edizioni della guida?). Evidentemente, nel periodo di passaggio dalla quinta alla sesta, si è preferito utilizzare la parte bassa dell'itinerario (Prato-Ponte di Cavassolo) come inizio di uno nuovo verso Calvari e Capenardo, cambiando il segno geometrico (da cerchio rosso vuoto a quadrato rosso pieno) e abbandonando il tracciato per Canate. Non capisco, obiettivamente, perchè si sia deciso così, visto che, per dire, non è che verso Canate il sentiero abbia avuto dei problemi (tipo frane) tali da consigliare di non transitarvi più, come è accaduto in altri casi.Lord Mhoram wrote:A quanto pare è stato nel tempo rimpiazzato dal quadrato rosso non presente nella V edizioneLord Mhoram wrote:Direi che la tua ipotesi è giusta. Tempo fa su ebay ho acquistato la V (1976) e la VI (1979) edizione della guida FIE della provincia di Genova. Ebbene, nella V ma non nella VI, è riportato l'itinerario PRATO (88) - MONTE LAGO (942) ore 2,45 segnavia cerchio rosso vuoto, sviluppo: via del castello di struppa - cappelletta di s. rocco - sentiero vecchio acquedotto (fonte) - case ponte - canate (fonte) - valico sopra canate - m. lago, inizio: prato. via benedetto da porto, poco oltre il capolinea autobus AMTterralba wrote:I numeri li avevo notati anch'io. Suppongo, vista la regolarità, che si sia trattato di indicazioni per squadre di operai che possano aver lavorato in zona (posa tralicci e controllo reti elettriche), anche se solitamente loro privilegiano baffi di vernice gialla. Quanto al segnavia non è ufficiale Fie, ma io continuo a pensare che, un bel po' di tempo fa, in qualche modo lo fosse (anche se la domanda che ho posto in questo forum molto tempo fa non ha ricevuto risposte) perchè lo si ritrova, sbaditissimo, tra il colletto sopra Canate e la cima del Monte Lago, dove è dipinto tra due quadrati verdi, come da segnaletica ufficiale di fine sentiero.
Sei partito dal Ponte di Cavassolo? Il segnavia fino a Canate è ancora ben visibile?
Dico di più: mantenendo vivo il cerchio rosso vuoto si otteneva "ufficialmente" la possibilità di fare ottimi anelli (Prato-Canate-sella Monte Lago-Capenardo-Prato oppure Prato-Canate-S. Martino di Struppa-Prato) e di collegarsi velocemente con l'Alta via; e ancora, dalla vetta del Monte Lago sarebbe bastato (e basterebbe anche oggi) creare un allacciamento (triangolo tre puntini gialli) lungo la cresta fino all'Alpesisa e da lì in discesa fino a ritrovare l'AV prima della Gola di Sisa (e di là scendere al Val Noci, salire al Monte Bano, scendere a Montoggio, ecc... ecc...; come sapete io amo le lunghe traversate).
Vabbè, accontentiamoci della situazione attuale, magari migliorandola. Da cosa nasce cosa...
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
è una segnalazione "non FIE" ma molto "Terralba"
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Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
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- grigualosca
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Due/Tre settimane fa ho fatto il percorso circolare partendo dalla Ligorna-acquedotto - cavassolo - 1000 scalini - M.Lago-M.Alpe Sisa- Creto- Cartagenova - acquedotto -Ligorna.
Ho finalmente rivisto Canate, ormai decenni erano passati dall'ultima visita. Ho incontrato Francesco e Zucchero, ma mi sono fermato poco a parlare, ero di fretta (anzi di corsa...nel vero senso della parola!!) avevo detto a mia moglie "vado a correre, starò fuori due orette.. ).
Mi sono un po' incasinato nel tratto del fiume in fondo a cavassolo, ma a parte quello il sentiero è sempre ben visibile e percorribile.
Giornata stupenda e senza una nuovola....spettacolo!!!
A proposito invece di Lupi: parlando ieri con un mio amico, mi raccontava di essersi imbattuto in un branco intento a sbranare una pecora nel tratto di sentiero che da Cartagenova va ai Prati Casarini. Non li ha contemplati bene, ma è scappato a gambe levate...
Vi risultano avvistamenti anche in quelle zone?
Ciao
Ho finalmente rivisto Canate, ormai decenni erano passati dall'ultima visita. Ho incontrato Francesco e Zucchero, ma mi sono fermato poco a parlare, ero di fretta (anzi di corsa...nel vero senso della parola!!) avevo detto a mia moglie "vado a correre, starò fuori due orette.. ).
Mi sono un po' incasinato nel tratto del fiume in fondo a cavassolo, ma a parte quello il sentiero è sempre ben visibile e percorribile.
Giornata stupenda e senza una nuovola....spettacolo!!!
A proposito invece di Lupi: parlando ieri con un mio amico, mi raccontava di essersi imbattuto in un branco intento a sbranare una pecora nel tratto di sentiero che da Cartagenova va ai Prati Casarini. Non li ha contemplati bene, ma è scappato a gambe levate...
Vi risultano avvistamenti anche in quelle zone?
Ciao
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Sarebbe la prima. Addirittura così in basso? E se fossero cani inselvatichiti?grigualosca wrote:A proposito invece di Lupi: parlando ieri con un mio amico, mi raccontava di essersi imbattuto in un branco intento a sbranare una pecora nel tratto di sentiero che da Cartagenova va ai Prati Casarini. Non li ha contemplati bene, ma è scappato a gambe levate...
Vi risultano avvistamenti anche in quelle zone?
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Già..grigualosca wrote:Sarebbe la prima. Addirittura così in basso? E se fossero cani inselvatichiti?
per questo chiedevo, anche io pensavo la stessa cosa...in effetti sarebbero anche abbastanza vicini alle case.
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Preponderei per la seconda ipotesi, anche perchè a quanto finora accertato a raggiungere la zona dell'Alpesisa finora è stata una coppia di lupi e non un branco, e credo che a uno di questi esemplari appartenessero le impronte che ho trovato un mesetto fa nella neve salendo al monte Bano.grigualosca wrote:Già..grigualosca wrote:Sarebbe la prima. Addirittura così in basso? E se fossero cani inselvatichiti?
per questo chiedevo, anche io pensavo la stessa cosa...in effetti sarebbero anche abbastanza vicini alle case.
Naturalmente tutto è possibile ma ritengo molto difficile che siano già arrivati altri lupi e siano scesi così a fondovalle e molto vicino a zone abitate. Ma lo dico da profano, ripeto...
Ciao
pace e bene
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Io stamattina ho fatto il sentiero da Cartagenova ai prati, arrivando fino alla cascata e poi son tornato seguendo il sentiero e poi la sterrata che costeggiano il corso del torrente, o meglio, la discarica a cielo aperto che dovrebbe essere il corso del torrente. Ho trovato tanti scavi di cinghiali, orme degli stessi.
Cani e pecore li ho visti, ma appartenevano ad un gregge che stava risalendo (con tanto di pastore) il sentiero verso il crinale. Non ho notato tracce di altro, nè cani inselvatichiti, nè carcasse mezze sbranate.. che queste ultime, anche se ci fossero state, con tutti i cinghiali che ci sono sarebbero sparite presto.
Purtroppo tanta spazzatura nei prati, nelle case abbandonate, lungo il torrente.
Cani e pecore li ho visti, ma appartenevano ad un gregge che stava risalendo (con tanto di pastore) il sentiero verso il crinale. Non ho notato tracce di altro, nè cani inselvatichiti, nè carcasse mezze sbranate.. che queste ultime, anche se ci fossero state, con tutti i cinghiali che ci sono sarebbero sparite presto.
Purtroppo tanta spazzatura nei prati, nelle case abbandonate, lungo il torrente.
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
anche io qualche tempo fa ho avuto la possibilità di assistere a questo indecoroso spettacolo...terralba wrote:Purtroppo tanta spazzatura nei prati, nelle case abbandonate, lungo il torrente.
d'estate ci va molta gente a dormire ai prati lasciando poi tutto in uno stato vergognoso.
- fabio.rapallo
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Grazie molte per l'informazione, era una passeggiata che avevo in animo di fare a breve, ma la cancello subito. Vedere sporcizia mi innervosisce e non vorrei tornare a casa più nervoso di quando son partitoantolino wrote:Purtroppo tanta spazzatura nei prati, nelle case abbandonate, lungo il torrente.
F.
L'esperienza della marcia decentra da sé e ripristina il mondo,
inscrivendo l'uomo nei limiti che lo richiamano alla sua fragilità e alla sua forza. (DLB)
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- enrico pelos
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Dopo 18 anni che desideravo tornare a Canate oggi sono riuscito a rivederlo.
Da Marsiglia, via Scandolaro, e poi su trovando anche un cuccioletto di volpe aggredito sul sentiero.
L'itinerario, che ha solo qualche segnavia sbiadito, è percorribile senza problemi ed è a posto tranne in due punti con alberi franati che ostruiscono il passaggio ma aggirabili senza problema.
A Canate sarà che i prati erano belli in fiore, con piante già sul mezzo metro, non ho visto sporcizia perchè probabilmente "sparita" nel "paesaggio". Nelle case però, che io ricordavo con mobili vari e con una certa ambientazione, è rimasta qualche botte ma diverse sono piene di bottiglie, rumenta varia e macerie crollate. Altre sono chiuse e quindi non saprei dire se erano quelle che avevo visto e fotografato.
La stradina principale era in ordine è dove sta Francesco è pulito, con i lavatoi con acqua fresca e i suoi animali che sono in ottima forma: due caprette nate da due giorni, oche, galline ruspanti, pulcini... l'asinello oggi era rinchiuso per via degli agnellini... un angolino "bucolico" insomma in una giornata come quella di oggi... Lui è molto ospitale e la passeggiata merita soprattutto adesso che è tutto in fiore, l'aria è abbastanza piacevole (si svolge per la massima parte nel sottobosco) anche nelle ore centrali con il sole.
Francesco ha avuto diversi animali aggrediti dai lupi e nella zona sembrebbero ormai diversi... mi ha detto che ne ha visto uno sulla zona che porta a Struppa. Sulla presenza di lupi, in zone varie, ho avuto conferme anche a Marsiglia.
Da Marsiglia, via Scandolaro, e poi su trovando anche un cuccioletto di volpe aggredito sul sentiero.
L'itinerario, che ha solo qualche segnavia sbiadito, è percorribile senza problemi ed è a posto tranne in due punti con alberi franati che ostruiscono il passaggio ma aggirabili senza problema.
A Canate sarà che i prati erano belli in fiore, con piante già sul mezzo metro, non ho visto sporcizia perchè probabilmente "sparita" nel "paesaggio". Nelle case però, che io ricordavo con mobili vari e con una certa ambientazione, è rimasta qualche botte ma diverse sono piene di bottiglie, rumenta varia e macerie crollate. Altre sono chiuse e quindi non saprei dire se erano quelle che avevo visto e fotografato.
La stradina principale era in ordine è dove sta Francesco è pulito, con i lavatoi con acqua fresca e i suoi animali che sono in ottima forma: due caprette nate da due giorni, oche, galline ruspanti, pulcini... l'asinello oggi era rinchiuso per via degli agnellini... un angolino "bucolico" insomma in una giornata come quella di oggi... Lui è molto ospitale e la passeggiata merita soprattutto adesso che è tutto in fiore, l'aria è abbastanza piacevole (si svolge per la massima parte nel sottobosco) anche nelle ore centrali con il sole.
Francesco ha avuto diversi animali aggrediti dai lupi e nella zona sembrebbero ormai diversi... mi ha detto che ne ha visto uno sulla zona che porta a Struppa. Sulla presenza di lupi, in zone varie, ho avuto conferme anche a Marsiglia.
Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Ciao! Oggi pomeriggio gitarella veloce sulla porta di casa!
Da Prato ho raggiunto l'acquedotto storico per creuse tra cani abbaianti e cortili in fiore, appena prima del ponte di Cavassolo ho impegnato la briglia che si dirige nel cuore della Val Canate, percorso segnalato egregiamente dal buon Terralba. Facendo attenzione ai lastroni mancanti ho proceduto celermente trovandomi ben presto sull'asfalto e indi all'agile guado sul Rio Canate. La portata d'acqua si presentava risibile ed in un paio di goffi balzi mi son trovato at the opposite side. Nessun problema nel successivo tratto, il più tormentato del percorso, dove il sentiero ed il letto del torrente sovente si trovano a coincidere, il cammino é stato agevole e spensierato, ben presto il primo dei gradini si è parato davanti ai miei occhi (antolino sul gradino). La via crucis é terminata una mezz'oretta scarsa dopo di fronte ad una delle tante case di Canate che io ricordavo in piedi ed ora ritrovo crollate. Attraverso detto Amato Borgo con il pianto nel cuore. Presso l'ultima casa ritrovo il pastore Francesco e approfitto della sua compagnia tra capre belanti, ciuchi raglianti e papere starnazzanti, mi chiede di raccontargli qualcosa di bello della mia vita.......
Che Ca...o gli racconto di bello della mia vita?
Passiamo a parlare di lupi, capre, somari. Poi ci salutiamo, parto deciso verso San Martino, trovo un sentiero spettacolare, pulito e filante come un autostrada, c'é persino un ponte di legno nuovo di zecca, arrivo a San Martino e proseguo giù verso Prato su creuse, tra Bronzini secchi, vecchie botteghe chiuse, buche della posta del tempo di Benito. Arrivo a Prato e mi fiondo sul 13 semivuoto dove due Carlini stanno tentando di abusare sessualmente di un chihuahua il quale sta esaurendo le risorse a sua disposizione per far capire ai due infoiati botoli che pure lui é maschio è potendo eviterebbe . I padroni zingari di tutti e tre se la ridono. Domani é un altro giorno.
Da Prato ho raggiunto l'acquedotto storico per creuse tra cani abbaianti e cortili in fiore, appena prima del ponte di Cavassolo ho impegnato la briglia che si dirige nel cuore della Val Canate, percorso segnalato egregiamente dal buon Terralba. Facendo attenzione ai lastroni mancanti ho proceduto celermente trovandomi ben presto sull'asfalto e indi all'agile guado sul Rio Canate. La portata d'acqua si presentava risibile ed in un paio di goffi balzi mi son trovato at the opposite side. Nessun problema nel successivo tratto, il più tormentato del percorso, dove il sentiero ed il letto del torrente sovente si trovano a coincidere, il cammino é stato agevole e spensierato, ben presto il primo dei gradini si è parato davanti ai miei occhi (antolino sul gradino). La via crucis é terminata una mezz'oretta scarsa dopo di fronte ad una delle tante case di Canate che io ricordavo in piedi ed ora ritrovo crollate. Attraverso detto Amato Borgo con il pianto nel cuore. Presso l'ultima casa ritrovo il pastore Francesco e approfitto della sua compagnia tra capre belanti, ciuchi raglianti e papere starnazzanti, mi chiede di raccontargli qualcosa di bello della mia vita.......
Che Ca...o gli racconto di bello della mia vita?
Passiamo a parlare di lupi, capre, somari. Poi ci salutiamo, parto deciso verso San Martino, trovo un sentiero spettacolare, pulito e filante come un autostrada, c'é persino un ponte di legno nuovo di zecca, arrivo a San Martino e proseguo giù verso Prato su creuse, tra Bronzini secchi, vecchie botteghe chiuse, buche della posta del tempo di Benito. Arrivo a Prato e mi fiondo sul 13 semivuoto dove due Carlini stanno tentando di abusare sessualmente di un chihuahua il quale sta esaurendo le risorse a sua disposizione per far capire ai due infoiati botoli che pure lui é maschio è potendo eviterebbe . I padroni zingari di tutti e tre se la ridono. Domani é un altro giorno.
MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
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Re: Canate di Marsiglia: un paese abbandonato
Bel raccontino!! Mi ispira un sacco questa gita
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa