Pic du Pelvat
Moderator: Moderatori
Pic du Pelvat
Ciao a tutti c'è qualcuno che ha qualche informazione da darmi sul Pic du Pelvat?
Pic du Pelvat
ciao bade,
grazie ugualmente per il tuo interessamento.
Ti posso aggiornare dicendoti che ci sono andato domenica 10/09.
E' un escursione tratta dalla guida di Andrea Parodi.
Preciso meglio che non si tratta della val Maira ma si trova oltre,gia in francia,raggiungibile passando per il colle della maddalena e poi andandoin una valle laterale fino alla località Maljasset.
Ad ogni modo non si tratta di una cima molto interessante.
Un lunghissimo avvicinamento 4 ore con oltre 1000mt di dislivello,ed in fine gli ultimi 300mt 6 tiri di II grado,tutto da proteggere e con una roccia tutta in sfascime.Quota della cima 3220mt.
Tempo totale impiegato 13 ore!
grazie ugualmente per il tuo interessamento.
Ti posso aggiornare dicendoti che ci sono andato domenica 10/09.
E' un escursione tratta dalla guida di Andrea Parodi.
Preciso meglio che non si tratta della val Maira ma si trova oltre,gia in francia,raggiungibile passando per il colle della maddalena e poi andandoin una valle laterale fino alla località Maljasset.
Ad ogni modo non si tratta di una cima molto interessante.
Un lunghissimo avvicinamento 4 ore con oltre 1000mt di dislivello,ed in fine gli ultimi 300mt 6 tiri di II grado,tutto da proteggere e con una roccia tutta in sfascime.Quota della cima 3220mt.
Tempo totale impiegato 13 ore!
Re: Valle Maira - Pic du Pelvat
Non ho più l'età per fare certe gite...
Quest'anno ci mancava la gita con partenza alle 3 di notte... sai quando parti, non sai quando torni... l'importante è che torni
No, non ho più l'età... ora... se mi dicessi alzati alle 2 di notte per fare un trekking all'avventura in Val Maira, sono ancora pronta... ma queste gite hanno fatto il loro tempo, non sono mai stata portata, ma adesso la mia testa mi dice che la devo smettere.
Avvicinamento himalayano (come detto più sopra da un altro utente, 4 ore di avvicinamento!!!) per percorrere un canale con molte pietre mobili (con due delle quali Alec ha cercato di eliminarmi, ma non ci è riuscito), discesa per pietraia... è l'ora di confezionare gite più rilassanti
Il Pic du Pelvat è una bella vetta rocciosa appena al di là dello spartacque, quindi interamente in Francia.
Siamo partiti dal bellissimo paesino di Maljasset dopo "sole" 4 ore di macchina (ops dimenticavo che mezz'ora è servita per la colazione da Agnello ), in cammino alle 7.45 circa, passiamo la cappella del Maurin e saliamo al paesino di Combe Bremond e in totale assenza di segnaletica raggiungiamo il Plan de Parouart, un luogo davvero singolare che sembra più una delle foreste viste in Africa che non un pianoro alpino. Dopo aver superato la vasta foresta di alberelli, lasciamo sulla sinistra il cartello per il Col Longet e giriamo a destra per il Vallone de Chabriere su una stretta traccia nell'erba, che non sembra molto frequentata. Mentre percorriamo questo sentiero, a tratti molto esile su un ripido pendio che si sporge sul ruscello sottostante, non possiamo fare a meno di notare che dalla parte opposta del ruscello passa in parallelo un'altra traccia. Magari per il ritorno potrebbe tornarci utile. Raggiunta la Bergerie de Chabriere abbandoniamo il vallone principale per salire a sinistra per prati verso il Pas de Gandin da dove inizia la via normale.
In pratica bisogna aggirare completamente il monte sul lato nord, dai prati si passa poi su pietraia (traccia solo a tratti, pochi ometti) per raggiungere il colle, poi su crinale si raggiunge la base della cresta est, si traversa a sinistra in leggera discesa e si raggiunge la base del canale.
Eravamo propensi a salire sulle placche alla destra del canale, per avere un'arrampicata più divertente e meno pericolosa. Tuttavia una volta arrivati lì optiamo per percorrere il canale Coolidge, sia perchè speriamo di fare prima, sia per registrare la via di discesa che sarebbe stato proprio il canale. Poi, un po' per il canale un po' per placche, dobbiamo avere fatto un misto delle due salite, ad ogni modo siamo arrivati in vetta. Mentre ci prepariamo sotto al colle vedo due enormi uccelli che volteggiano sopra di noi, sono due gipeti, nonostante l'altezza li riconosco dalla forma e dal colore. Diventeranno tre mentre li osserviamo dalla vetta, ci hanno tenuto compagnia anche durante la salita, ho potuto vedere poco, tutta concentrata ad arrampicarmi, ma ho sentito distintamente il suggestivo rumore delle loro ali mentre fendono l'aria. Una volta in vetta, sono putroppo in apprensione per la discesa. La salita la credevo un po' più semplice e sono preoccupata, ma del resto quando mai sono rilassata sapendo che in discesa bisogna disarrampicare su terreno non proprio bellissimo..? Peccato perchè, nonostante la mia apparente tranquillità, magari riuscirei a godermi di più il panorama, i gipeti che volano in alto, le nuvole che non minacciano ma rendono l'atmosfera più intima, i panini e quell'attimo di pace, che precede la discesa. Ma la mia pace in genere la trovo al ritorno. Ho bisogno di sentirmi al sicuro. Ora bisogna concentrarsi sulla discesa, nel frattempo la mia testa immagazzina e avrà tempo di elaborare immagini e sensazioni in un secondo tempo.
Il primo pezzo della discesa lo immaginavo peggio. Con Alec che da sopra è pronto a tenermi riesco a disarrampicare con una certa disinvoltura, solo che mentre scende lui non sempre riesco a trovare qualche bello spuntone dove assicurare la corda. Quando lo incontro ci passo due bei giri intorno... Facciamo 3 doppie, tenendoci più al centro del canale ed evitando le placche dell'andata. Per la prima doppia sfruttiamo un cordino con maillon, nella seconda lasciamo un cordino e per la terza sfruttiamo una fettuccia trovata all'altezza della seconda doppia, ma sulle placche. Non ha un aspetto meraviglioso, comunque riusciamo a trovare un appiglio sicuro e stiamo attenti a non caricarla troppo, visto che l'ultima doppia non è proprio a piombo. Infine disarrampichiamo ancora fino a raggiungere la base del canale dove ho lasciato i bastoncini. Sicuramente ci abbiamo messo più a scendere che a salire. Ma va bene così, l'importante è essere lì sani e salvi. Anche se dal mattino sogno un bel gelato e non vorrei che si facesse troppo tardi. Rimettiamo via il materiale e scendiamo sul lato opposto alla salita, diretti nel Vallon de la Bouteille, che si congiunge al Vallon de Chabriere. Finita la pietraia, troviamo una traccia che, dopo averci fatto passare per un curioso scivolo di roccia, ci porta su una traccia con ometti e segnavia giallo e rosso. Decidiamo di seguire quel sentierino, quello visto all'andata dalla parte opposta del ruscello, sicuramente porterà a Maljasset anche quello. Poco dopo il sentierino si addentra in un meraviglioso bosco di larici (dove, nel verde più intenso, un bellissimo capriolo si fa sorprendere e poi scappa via... penso proprio che in un bosco così bello non puoi non avvistare almeno un capriolo!!! ). Infine diversi tornanti su morbidi aghi e terriccio ti accompagnano sul bordo del Pian de Parouart dal lato opposto a quello percorso la mattina. Da lì un sentierino da cartone animato fiancheggia il bosco alla nostra sinistra mentre a destra abbiamo il margine del pianoro con piccoli ruscelletti, spazi verdi con piumini e la distesa di alberelli. E' uno di quei posti così belli da sembrare finti. Il sentiero nel bosco da solo vale la gita e la sfacchinata in macchina! Ma non dimentico i gipeti, che valgono la mia scalata fino alla vetta! Non che la scalata alla vetta sia solo un contorno ma... quella la ricorderò meglio tra un po' di tempo, oppure anche prima, sul divano mentre scrivo o sulla sedia in ufficio... al sicuro. Non senza una certa soddisfazione..
Prima di arrivare a Maljasset temo di incontrare le pecore... la mattina su quel lato avevo visto un gregge e seppur lontani, avevo visto chiaramente i pastori maremmani!!! Poi avevo letto un cartello che raccomandava... "stay calm: they need time to identify".
Stay calm, they need time... they need time... ci proverò a stare calma!! Ed ecco che il momento si presenta, me lo sentivo!!
Prima un cucciolone che sembra uscito dal film Belle e Sebastien fa una ricognizione ma non ci considera molto, è così morbidoso che ti viene voglia di coccolarlo ma è meglio che stia alla larga... poco dopo arrivano quelli seri... prima uno, si ferma davanti ad Alec che si ferma a sua volta. Abbaia. Ne arriva un secondo, che si mette dietro di me. E abbaia. Ne arriva un terzo, quello più scafato, con grossi boccoloni sporchi, ha proprio la faccia del vecchio capo. Lui sta sopra. Siamo circondati. "Ale stai fermo" gli raccomando "lasciati identificare".
Ora i tre cani sono tutti dietro di me. Alec inizia ad allontanarsi, ma sono troppo vicini perchè io mi senta di muovere un solo passo. Li guardo, sono tranquilli, hanno persino un sussulto quando muovo un bastoncino che innavvertitamente picchia appena su una pietra. Incredibile li ho spaventati..io??!! "Va bene ora posso andare? Mi lasciate andare?" chiedo timidamente e dolcemente... inizio a seguire Ale e loro stanno lì buoni e zitti. Mentre noi andiamo verso il gregge che attraverseremo. Ha funzionato!!!
Se questa fosse la regola non mi farei più prendere dal panico, questo incontro è stato completamente diverso da quello vicino al rifugio Mongioie di poco tempo fa, tuttavia questi cani sembravano più addestrati e più intelligenti... non so.
Ed eccoci di nuovo verso l'auto, sono le 19.30, ci concediamo un gelato a uno dei rifugi e ci incamminiamo verso casa, dove arriveremo in tempo per una doccia, uno spuntino di mezzanotte e il meritato sonno (vabeh io avevo già dato in macchina ).
Non ho più l'età per fare queste gite, devo mettere la testa a posto, tuttavia so per certo che tra anni, non farò altro che pensare con una certa incredulità a queste avventure e dirò "ti ricordi quella volta...."..
Nota 1: non esistono foto della salita. Nè della discesa
Nota 2: Pazz per favore cambi il titolo lasciando solo Pic du Pelvat?
che voglia di camminare per pietraie...
la nostra meta... c'erano lati migliori ma il fotografo era Alec e questo vi beccate...
vetta...
ritorno per paesaggi meravigliosi...
Quest'anno ci mancava la gita con partenza alle 3 di notte... sai quando parti, non sai quando torni... l'importante è che torni
No, non ho più l'età... ora... se mi dicessi alzati alle 2 di notte per fare un trekking all'avventura in Val Maira, sono ancora pronta... ma queste gite hanno fatto il loro tempo, non sono mai stata portata, ma adesso la mia testa mi dice che la devo smettere.
Avvicinamento himalayano (come detto più sopra da un altro utente, 4 ore di avvicinamento!!!) per percorrere un canale con molte pietre mobili (con due delle quali Alec ha cercato di eliminarmi, ma non ci è riuscito), discesa per pietraia... è l'ora di confezionare gite più rilassanti
Il Pic du Pelvat è una bella vetta rocciosa appena al di là dello spartacque, quindi interamente in Francia.
Siamo partiti dal bellissimo paesino di Maljasset dopo "sole" 4 ore di macchina (ops dimenticavo che mezz'ora è servita per la colazione da Agnello ), in cammino alle 7.45 circa, passiamo la cappella del Maurin e saliamo al paesino di Combe Bremond e in totale assenza di segnaletica raggiungiamo il Plan de Parouart, un luogo davvero singolare che sembra più una delle foreste viste in Africa che non un pianoro alpino. Dopo aver superato la vasta foresta di alberelli, lasciamo sulla sinistra il cartello per il Col Longet e giriamo a destra per il Vallone de Chabriere su una stretta traccia nell'erba, che non sembra molto frequentata. Mentre percorriamo questo sentiero, a tratti molto esile su un ripido pendio che si sporge sul ruscello sottostante, non possiamo fare a meno di notare che dalla parte opposta del ruscello passa in parallelo un'altra traccia. Magari per il ritorno potrebbe tornarci utile. Raggiunta la Bergerie de Chabriere abbandoniamo il vallone principale per salire a sinistra per prati verso il Pas de Gandin da dove inizia la via normale.
In pratica bisogna aggirare completamente il monte sul lato nord, dai prati si passa poi su pietraia (traccia solo a tratti, pochi ometti) per raggiungere il colle, poi su crinale si raggiunge la base della cresta est, si traversa a sinistra in leggera discesa e si raggiunge la base del canale.
Eravamo propensi a salire sulle placche alla destra del canale, per avere un'arrampicata più divertente e meno pericolosa. Tuttavia una volta arrivati lì optiamo per percorrere il canale Coolidge, sia perchè speriamo di fare prima, sia per registrare la via di discesa che sarebbe stato proprio il canale. Poi, un po' per il canale un po' per placche, dobbiamo avere fatto un misto delle due salite, ad ogni modo siamo arrivati in vetta. Mentre ci prepariamo sotto al colle vedo due enormi uccelli che volteggiano sopra di noi, sono due gipeti, nonostante l'altezza li riconosco dalla forma e dal colore. Diventeranno tre mentre li osserviamo dalla vetta, ci hanno tenuto compagnia anche durante la salita, ho potuto vedere poco, tutta concentrata ad arrampicarmi, ma ho sentito distintamente il suggestivo rumore delle loro ali mentre fendono l'aria. Una volta in vetta, sono putroppo in apprensione per la discesa. La salita la credevo un po' più semplice e sono preoccupata, ma del resto quando mai sono rilassata sapendo che in discesa bisogna disarrampicare su terreno non proprio bellissimo..? Peccato perchè, nonostante la mia apparente tranquillità, magari riuscirei a godermi di più il panorama, i gipeti che volano in alto, le nuvole che non minacciano ma rendono l'atmosfera più intima, i panini e quell'attimo di pace, che precede la discesa. Ma la mia pace in genere la trovo al ritorno. Ho bisogno di sentirmi al sicuro. Ora bisogna concentrarsi sulla discesa, nel frattempo la mia testa immagazzina e avrà tempo di elaborare immagini e sensazioni in un secondo tempo.
Il primo pezzo della discesa lo immaginavo peggio. Con Alec che da sopra è pronto a tenermi riesco a disarrampicare con una certa disinvoltura, solo che mentre scende lui non sempre riesco a trovare qualche bello spuntone dove assicurare la corda. Quando lo incontro ci passo due bei giri intorno... Facciamo 3 doppie, tenendoci più al centro del canale ed evitando le placche dell'andata. Per la prima doppia sfruttiamo un cordino con maillon, nella seconda lasciamo un cordino e per la terza sfruttiamo una fettuccia trovata all'altezza della seconda doppia, ma sulle placche. Non ha un aspetto meraviglioso, comunque riusciamo a trovare un appiglio sicuro e stiamo attenti a non caricarla troppo, visto che l'ultima doppia non è proprio a piombo. Infine disarrampichiamo ancora fino a raggiungere la base del canale dove ho lasciato i bastoncini. Sicuramente ci abbiamo messo più a scendere che a salire. Ma va bene così, l'importante è essere lì sani e salvi. Anche se dal mattino sogno un bel gelato e non vorrei che si facesse troppo tardi. Rimettiamo via il materiale e scendiamo sul lato opposto alla salita, diretti nel Vallon de la Bouteille, che si congiunge al Vallon de Chabriere. Finita la pietraia, troviamo una traccia che, dopo averci fatto passare per un curioso scivolo di roccia, ci porta su una traccia con ometti e segnavia giallo e rosso. Decidiamo di seguire quel sentierino, quello visto all'andata dalla parte opposta del ruscello, sicuramente porterà a Maljasset anche quello. Poco dopo il sentierino si addentra in un meraviglioso bosco di larici (dove, nel verde più intenso, un bellissimo capriolo si fa sorprendere e poi scappa via... penso proprio che in un bosco così bello non puoi non avvistare almeno un capriolo!!! ). Infine diversi tornanti su morbidi aghi e terriccio ti accompagnano sul bordo del Pian de Parouart dal lato opposto a quello percorso la mattina. Da lì un sentierino da cartone animato fiancheggia il bosco alla nostra sinistra mentre a destra abbiamo il margine del pianoro con piccoli ruscelletti, spazi verdi con piumini e la distesa di alberelli. E' uno di quei posti così belli da sembrare finti. Il sentiero nel bosco da solo vale la gita e la sfacchinata in macchina! Ma non dimentico i gipeti, che valgono la mia scalata fino alla vetta! Non che la scalata alla vetta sia solo un contorno ma... quella la ricorderò meglio tra un po' di tempo, oppure anche prima, sul divano mentre scrivo o sulla sedia in ufficio... al sicuro. Non senza una certa soddisfazione..
Prima di arrivare a Maljasset temo di incontrare le pecore... la mattina su quel lato avevo visto un gregge e seppur lontani, avevo visto chiaramente i pastori maremmani!!! Poi avevo letto un cartello che raccomandava... "stay calm: they need time to identify".
Stay calm, they need time... they need time... ci proverò a stare calma!! Ed ecco che il momento si presenta, me lo sentivo!!
Prima un cucciolone che sembra uscito dal film Belle e Sebastien fa una ricognizione ma non ci considera molto, è così morbidoso che ti viene voglia di coccolarlo ma è meglio che stia alla larga... poco dopo arrivano quelli seri... prima uno, si ferma davanti ad Alec che si ferma a sua volta. Abbaia. Ne arriva un secondo, che si mette dietro di me. E abbaia. Ne arriva un terzo, quello più scafato, con grossi boccoloni sporchi, ha proprio la faccia del vecchio capo. Lui sta sopra. Siamo circondati. "Ale stai fermo" gli raccomando "lasciati identificare".
Ora i tre cani sono tutti dietro di me. Alec inizia ad allontanarsi, ma sono troppo vicini perchè io mi senta di muovere un solo passo. Li guardo, sono tranquilli, hanno persino un sussulto quando muovo un bastoncino che innavvertitamente picchia appena su una pietra. Incredibile li ho spaventati..io??!! "Va bene ora posso andare? Mi lasciate andare?" chiedo timidamente e dolcemente... inizio a seguire Ale e loro stanno lì buoni e zitti. Mentre noi andiamo verso il gregge che attraverseremo. Ha funzionato!!!
Se questa fosse la regola non mi farei più prendere dal panico, questo incontro è stato completamente diverso da quello vicino al rifugio Mongioie di poco tempo fa, tuttavia questi cani sembravano più addestrati e più intelligenti... non so.
Ed eccoci di nuovo verso l'auto, sono le 19.30, ci concediamo un gelato a uno dei rifugi e ci incamminiamo verso casa, dove arriveremo in tempo per una doccia, uno spuntino di mezzanotte e il meritato sonno (vabeh io avevo già dato in macchina ).
Non ho più l'età per fare queste gite, devo mettere la testa a posto, tuttavia so per certo che tra anni, non farò altro che pensare con una certa incredulità a queste avventure e dirò "ti ricordi quella volta...."..
Nota 1: non esistono foto della salita. Nè della discesa
Nota 2: Pazz per favore cambi il titolo lasciando solo Pic du Pelvat?
che voglia di camminare per pietraie...
la nostra meta... c'erano lati migliori ma il fotografo era Alec e questo vi beccate...
vetta...
ritorno per paesaggi meravigliosi...
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- lupo della steppa
- Quotazerino doc
- Posts: 1506
- Joined: Wed Jan 27, 2010 20:38
- Location: sassello
- Contact:
Re: Valle Maira - Pic du Pelvat
posti stupendi peccato che con Isotta,per via dei maremmani,d'estate non ci posso andare...
penso anch'io che ste sfacchinate comunque le rimpiangerai a lungo
penso anch'io che ste sfacchinate comunque le rimpiangerai a lungo
...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
Re: Valle Maira - Pic du Pelvat
Tiro notevole e montagna tosta direi , come "al solito"
Mi ero interessato al Pelvat alcuni anni or sono, per scartarlo immediatamente: fuori portata.
Mi viene da ridere pensando ai cartelli per le greggi e relativi cani maremmani scritti in inglese
Non ci sono più i "francesi" di una volta
Bravissimi entrambi
Mi ero interessato al Pelvat alcuni anni or sono, per scartarlo immediatamente: fuori portata.
Mi viene da ridere pensando ai cartelli per le greggi e relativi cani maremmani scritti in inglese
Non ci sono più i "francesi" di una volta
Bravissimi entrambi
"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
Amedeo Modigliani
Re: Valle Maira - Pic du Pelvat
Cara Scinty. Insisti. Non è vero che non hai più l'età! Non farti prendere dall'alettante pensiero di far qualcosa di più "tranquillo". Se lo fai all'interno del resto lo apprezzi ma se diventa la consuetudine alla fine sarai tentata di non fare neppur quello perché non ti "dirà" nulla.
Al di là del fatto che "il tranquillo" lo faresti da sola
Ma dove potresti vedere certe cose ?
Al di là del fatto che "il tranquillo" lo faresti da sola
Ma dove potresti vedere certe cose ?
Re: Valle Maira - Pic du Pelvat
Ma no, non ti illudere, prima era scritto bello grosso in francese, se non ricordo male tipo con inizio "cari amici..." poi in inglese, peccato che non l'ho fotografatoFRANKIE@ wrote:Mi viene da ridere pensando ai cartelli per le greggi e relativi cani maremmani scritti in inglese
Non ci sono più i "francesi" di una volta
ah ecco Alec mi aveva preannunciato che avevi scritto qualcosa di bello, sospettavo un pochino che andasse a suo favore!!Ago wrote:Cara Scinty. Insisti. Non è vero che non hai più l'età! Non farti prendere dall'alettante pensiero di far qualcosa di più "tranquillo". Se lo fai all'interno del resto lo apprezzi ma se diventa la consuetudine alla fine sarai tentata di non fare neppur quello perché non ti "dirà" nulla.
Al di là del fatto che "il tranquillo" lo faresti da sola
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
- Posts: 15183
- Joined: Fri Feb 09, 2007 9:23
- Location: Genova Sestri
- Contact:
Re: Valle Maira - Pic du Pelvat
Certo che hai l'età anzi... sei nel fiore
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: Pic du Pelvat
Belan che spettacolo di rocce!!!!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
Re: Pic du Pelvat
eh beh, dove siamo saliti noi erano un po' rottine.. , tuttavia questo mi ha permesso di trovare un bel pezzetto di quarzo pulito!gecko wrote:Belan che spettacolo di rocce!!!!!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Pic du Pelvat
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Pic du Pelvat
quarzo o calcite? dalla foto in cui sei in piedi su un bel lastrone lavorato dall'acqua la roccia mi sembra calcare grigio.scinty wrote:eh beh, dove siamo saliti noi erano un po' rottine.. , tuttavia questo mi ha permesso di trovare un bel pezzetto di quarzo pulito!gecko wrote:Belan che spettacolo di rocce!!!!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
Re: Pic du Pelvat
calcite?? ehm... da una prima occhiata su internet... direi forze quarzo... se mi ricordo faccio una foto!!gecko wrote:quarzo o calcite? dalla foto in cui sei in piedi su un bel lastrone lavorato dall'acqua la roccia mi sembra calcare grigio.scinty wrote:eh beh, dove siamo saliti noi erano un po' rottine.. , tuttavia questo mi ha permesso di trovare un bel pezzetto di quarzo pulito!gecko wrote:Belan che spettacolo di rocce!!!!!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Pic du Pelvat
prova con un cottonfioc a strofinarci un pò di acido muriatico se frigge è calcite, così come se la incidi con la punta di un coltello e si riga è sempre calcite se no è quarzoscinty wrote:calcite?? ehm... da una prima occhiata su internet... direi forze quarzo... se mi ricordo faccio una foto!!gecko wrote:quarzo o calcite? dalla foto in cui sei in piedi su un bel lastrone lavorato dall'acqua la roccia mi sembra calcare grigio.scinty wrote:eh beh, dove siamo saliti noi erano un po' rottine.. , tuttavia questo mi ha permesso di trovare un bel pezzetto di quarzo pulito!gecko wrote:Belan che spettacolo di rocce!!!!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
Re: Pic du Pelvat
Grande gita su di una montagna dimenticata ma assai bella, anche se un po' sfasciumosa...
Merita molto anche per la selvaggia bellezza dell'ambiente circostante
Merita molto anche per la selvaggia bellezza dell'ambiente circostante
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
- amadablam
- Sherpani di Quotazero
- Posts: 7611
- Joined: Tue Jun 08, 2010 21:40
- Location: Valle del Kumbu
Re: Pic du Pelvat
non hai + l'età????E cosa dovremmo dire io e il Roby49??? (guarda l'età anagrafica nel ns profilo)
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
Re: Pic du Pelvat
bisogna crederci! Se non fosse per la mia carta d'identità mi sentirei sedici anni... ma le gambe (come diceva mia nonna) e il fisico non sono più quelli di una ragazzina! Io non sono una sportiva, e quindi non ho un allenamento alla base. Invidio molto le persone che a una certa età li vedi ancora andare in montagna e in bici come se niente fosse! Alla Capanna Margherita mica c'erano solo giovincelli c'erano anche signore venute come per una "passeggiata"... io spero di poter avere la fortuna di conservarmi così e concedermi ancora il lusso di certe gite per molti anni a venire, ma certe ravanate che ritengo pericolose ecco... non ho molto la testa per farle... anche se poi............amadablam wrote:non hai + l'età????E cosa dovremmo dire io e il Roby49??? (guarda l'età anagrafica nel ns profilo)
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Pic du Pelvat
scinty wrote:bisogna crederci! Se non fosse per la mia carta d'identità mi sentirei sedici anni... ma le gambe (come diceva mia nonna) e il fisico non sono più quelli di una ragazzina! Io non sono una sportiva, e quindi non ho un allenamento alla base. Invidio molto le persone che a una certa età li vedi ancora andare in montagna e in bici come se niente fosse! Alla Capanna Margherita mica c'erano solo giovincelli c'erano anche signore venute come per una "passeggiata"... io spero di poter avere la fortuna di conservarmi così e concedermi ancora il lusso di certe gite per molti anni a venire, ma certe ravanate che ritengo pericolose ecco... non ho molto la testa per farle... anche se poi............amadablam wrote:non hai + l'età????E cosa dovremmo dire io e il Roby49??? (guarda l'età anagrafica nel ns profilo)
A me invece succede proprio il contrario ....cioé che adesso mi sento molto meglio e molto più sicura di qualche anno fa....anche di 10 anni fa
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Re: Pic du Pelvat
Più sicura e volenterosa anche io... mi è anche presa la scimmia della bici... ... ma stiamo parlando di una gita sul Pic du Pelvat in qualche modo particolare che dopo che ti sei sparato 4 ore di cammino devi ravanare in un pericoloso canale di detriti mobili... era quello che intendevo, con la testa... per il fisico, se dimagrissi andrebbe sicuramente tutto meglio!! ma devo sempre fare i conti con la circolazione... che mi blocca a volte...serena wrote:scinty wrote:bisogna crederci! Se non fosse per la mia carta d'identità mi sentirei sedici anni... ma le gambe (come diceva mia nonna) e il fisico non sono più quelli di una ragazzina! Io non sono una sportiva, e quindi non ho un allenamento alla base. Invidio molto le persone che a una certa età li vedi ancora andare in montagna e in bici come se niente fosse! Alla Capanna Margherita mica c'erano solo giovincelli c'erano anche signore venute come per una "passeggiata"... io spero di poter avere la fortuna di conservarmi così e concedermi ancora il lusso di certe gite per molti anni a venire, ma certe ravanate che ritengo pericolose ecco... non ho molto la testa per farle... anche se poi............amadablam wrote:non hai + l'età????E cosa dovremmo dire io e il Roby49??? (guarda l'età anagrafica nel ns profilo)
A me invece succede proprio il contrario ....cioé che adesso mi sento molto meglio e molto più sicura di qualche anno fa....anche di 10 anni fa
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Pic du Pelvat
Io mi sento meglio sotto ogni punto di vista. Anche con la testa..........scinty wrote:Più sicura e volenterosa anche io... mi è anche presa la scimmia della bici... ... ma stiamo parlando di una gita sul Pic du Pelvat in qualche modo particolare che dopo che ti sei sparato 4 ore di cammino devi ravanare in un pericoloso canale di detriti mobili... era quello che intendevo, con la testa... per il fisico, se dimagrissi andrebbe sicuramente tutto meglio!! ma devo sempre fare i conti con la circolazione... che mi blocca a volte...serena wrote:scinty wrote:bisogna crederci! Se non fosse per la mia carta d'identità mi sentirei sedici anni... ma le gambe (come diceva mia nonna) e il fisico non sono più quelli di una ragazzina! Io non sono una sportiva, e quindi non ho un allenamento alla base. Invidio molto le persone che a una certa età li vedi ancora andare in montagna e in bici come se niente fosse! Alla Capanna Margherita mica c'erano solo giovincelli c'erano anche signore venute come per una "passeggiata"... io spero di poter avere la fortuna di conservarmi così e concedermi ancora il lusso di certe gite per molti anni a venire, ma certe ravanate che ritengo pericolose ecco... non ho molto la testa per farle... anche se poi............amadablam wrote:non hai + l'età????E cosa dovremmo dire io e il Roby49??? (guarda l'età anagrafica nel ns profilo)
A me invece succede proprio il contrario ....cioé che adesso mi sento molto meglio e molto più sicura di qualche anno fa....anche di 10 anni fa
Per quanto riguarda il canale detritico, dovrei risponderti con una frase suggerita da Pazzaura
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
- amadablam
- Sherpani di Quotazero
- Posts: 7611
- Joined: Tue Jun 08, 2010 21:40
- Location: Valle del Kumbu
Re: Pic du Pelvat
se segui il mio consiglio e quello del mio Roby49 , il segreto è di NON fermarsi MAI,è sentire sempre una forte emozione ogni volta che salirai, e una grande meraviglia per OGNI montagna salita......ed ogni anno che passerà ti accorgerai che , forse , impiegherai un pò di + tempo a recuperare, ma avrai + "testa" e accumulato + esperienza (quella che in montagna è sacra) e "colpo d'occhio"scinty wrote:bisogna crederci! Se non fosse per la mia carta d'identità mi sentirei sedici anni... ma le gambe (come diceva mia nonna) e il fisico non sono più quelli di una ragazzina! Io non sono una sportiva, e quindi non ho un allenamento alla base. Invidio molto le persone che a una certa età li vedi ancora andare in montagna e in bici come se niente fosse! Alla Capanna Margherita mica c'erano solo giovincelli c'erano anche signore venute come per una "passeggiata"... io spero di poter avere la fortuna di conservarmi così e concedermi ancora il lusso di certe gite per molti anni a venire, ma certe ravanate che ritengo pericolose ecco... non ho molto la testa per farle... anche se poi............amadablam wrote:non hai + l'età????E cosa dovremmo dire io e il Roby49??? (guarda l'età anagrafica nel ns profilo)
ma vedrai la voglia di stare con la natura NON passerà MAI e la voglia di scoprire e di vedere il mondo dall'alto NON passerà, a me è successo (sta succedendo ) così , in + sarai felice perchè significa che stai bene in salute ..
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
Re: Pic du Pelvat
questa è l'unica vera grande certezzaamadablam wrote:ma vedrai la voglia di stare con la natura NON passerà MAI e la voglia di scoprire e di vedere il mondo dall'alto NON passerà, a me è successo (sta succedendo ) così , in + sarai felice perchè significa che stai bene in salute ..
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa