val noci
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Re: val noci
Ciao a tutti, tornando all'argomento centrale di questo topic, vi segnalo che, dopo un ennesimo sopralluogo abbiamo ritrovato pienamente la traccia del vecchio sentiero quadrato giallo che sale al Bano provenendo da Candelozzo-Campoveneroso-Teitin. Come già scritto ormai tanto tempo fa dal sentiero principale si deve salire a destra esattamente in corrispondenza del primo rudere delle Case Brugosecco, provenendo da Casa Teitin. Quello che sembrava una muraglia di rovi è in realtà un bell'intrico di ramaglie che, però, a mio parere si può affrontare con successo con un deciso intervento a base di decespugliatore e roncole. Dieci metri sopra un altro quadrato giallo indica la ripresa del sentiero che prima a mezza costa e poi a filo di crinale porta in cima al Bano.
Se si riscontrasse più arduo di quanto mi pare riaprire quell'accesso, si potrebbe utilizzare una traccia dei cacciatori che parte una ventina di metri prima, in corrispondenza di un minipiazzaletto lato valle, e che poi ritrova il sentiero originale. Io ritengo migliore la prima soluzione in quanto, anche in caso di neve, come ho riscontrato proprio ieri, la vecchia via dovrebbe risultare comunque più praticabile.
Detto ciò, avendo già la disponibilità di Lmmt a metterci prima o poi insieme all'opera, chiedo ad altri se hanno voglia e tempo di far parte della squadra. Io penso che si potrebbe effettuare un primo disboscamento prima che riparta la fioritura, anche perchè col secco è più facile individuare dove è bene intervenire, e un secondo magari verso fine maggio per avere più garanzie di strada libera in estate.
Successivamente al taglio si potrebbero rinfrescare i vecchi segnavia Fie dismessi a fine anni 70 (e nessuno in Fie è riuscito a risalire al motivo per cui allora si decise di lasciar perdere quel collegamento, che, però, testardamente, si è conservato, grazie anche agli interventi di pulizia effettuati in zona da cacciatori e trialisti) e così creare un nuovo "sentiero QZ" Bano-Candelozzo, realizzando un anello completamente segnato intorno alla Val Noci con diramazioni sia sulla Val Bisagno (Alta Via verso Scoffera, Capenardo-Paravagna, Capenardo-Prato, Monte Lago-Canate-(Marsiglia/S. M. Struppa) Prato, Gola di Sisa-Prato o Creto con AV) sia sulla Valle Scrivia (Caiasca-Tre Fontane o Valico Bano-Montoggio).
Ci sentiamo.
Se si riscontrasse più arduo di quanto mi pare riaprire quell'accesso, si potrebbe utilizzare una traccia dei cacciatori che parte una ventina di metri prima, in corrispondenza di un minipiazzaletto lato valle, e che poi ritrova il sentiero originale. Io ritengo migliore la prima soluzione in quanto, anche in caso di neve, come ho riscontrato proprio ieri, la vecchia via dovrebbe risultare comunque più praticabile.
Detto ciò, avendo già la disponibilità di Lmmt a metterci prima o poi insieme all'opera, chiedo ad altri se hanno voglia e tempo di far parte della squadra. Io penso che si potrebbe effettuare un primo disboscamento prima che riparta la fioritura, anche perchè col secco è più facile individuare dove è bene intervenire, e un secondo magari verso fine maggio per avere più garanzie di strada libera in estate.
Successivamente al taglio si potrebbero rinfrescare i vecchi segnavia Fie dismessi a fine anni 70 (e nessuno in Fie è riuscito a risalire al motivo per cui allora si decise di lasciar perdere quel collegamento, che, però, testardamente, si è conservato, grazie anche agli interventi di pulizia effettuati in zona da cacciatori e trialisti) e così creare un nuovo "sentiero QZ" Bano-Candelozzo, realizzando un anello completamente segnato intorno alla Val Noci con diramazioni sia sulla Val Bisagno (Alta Via verso Scoffera, Capenardo-Paravagna, Capenardo-Prato, Monte Lago-Canate-(Marsiglia/S. M. Struppa) Prato, Gola di Sisa-Prato o Creto con AV) sia sulla Valle Scrivia (Caiasca-Tre Fontane o Valico Bano-Montoggio).
Ci sentiamo.
pace e bene
Re: val noci
Ciao a tutti. Poche ore fa se ne è andato un pezzo di "leggenda" di questa zona. Non voglio essere ironico: sicuramente Flora Castagnasso, 89 anni, è entrata nella mente di moltissimi escursionisti che pure non l'hanno mai conosciuta, ammantata da un pizzico di mistero e, talvolta, anche di timore.
La signora Flora (il nome io l'ho conosciuto solo oggi, probabilmente è la stessa cosa per tanti di voi) era uno degli ultimi due abitanti di Veixe: col fratello (di due anni più giovane) ha sempre vissuto lassù, in quella casa con l'orto che si deve proprio andare a cercare (l'abitazione non corrispondeva a quella nei cui pressi ancora emerge l'avvertimento di stare attenti a un fucile...), un centinaio di metri lontana dal "centro" della frazione. Forse l'ultimo periodo che l'ha vista ricoverata presso la Rsa di Bolzaneto è stato il più lungo trascorso lontana dalle sue quattro mura e dal fratello.
Martedì 3 marzo, a Montoggio, verrà celebrato il funerale. Probabilmente il fratello tornerà, stavolta in totale solitudine, a vivere nella casa di Veixe, col suo cane e con quella memoria storica, che, al di là delle diffidenze, aveva aperto quando, giusto due anni fa, insieme a Lmmt e a Skeno avevamo incontrato (ritroverete il racconto di quel giorno un bel po' di post indietro), mentre la sorella era rimasta, ancora una volta, dentro casa, forse spiandoci da dietro le tendine di qualche finestra.
Non sappiamo per quanto. Poi anche Veixe si aggiungerà alla lista dei villaggi abbandonati e la leggenda di questa affascinante vallata e di chi viveva alle pendici del Monte Bano si arricchirà di una nuova pagina.
Addio signora Flora.
La signora Flora (il nome io l'ho conosciuto solo oggi, probabilmente è la stessa cosa per tanti di voi) era uno degli ultimi due abitanti di Veixe: col fratello (di due anni più giovane) ha sempre vissuto lassù, in quella casa con l'orto che si deve proprio andare a cercare (l'abitazione non corrispondeva a quella nei cui pressi ancora emerge l'avvertimento di stare attenti a un fucile...), un centinaio di metri lontana dal "centro" della frazione. Forse l'ultimo periodo che l'ha vista ricoverata presso la Rsa di Bolzaneto è stato il più lungo trascorso lontana dalle sue quattro mura e dal fratello.
Martedì 3 marzo, a Montoggio, verrà celebrato il funerale. Probabilmente il fratello tornerà, stavolta in totale solitudine, a vivere nella casa di Veixe, col suo cane e con quella memoria storica, che, al di là delle diffidenze, aveva aperto quando, giusto due anni fa, insieme a Lmmt e a Skeno avevamo incontrato (ritroverete il racconto di quel giorno un bel po' di post indietro), mentre la sorella era rimasta, ancora una volta, dentro casa, forse spiandoci da dietro le tendine di qualche finestra.
Non sappiamo per quanto. Poi anche Veixe si aggiungerà alla lista dei villaggi abbandonati e la leggenda di questa affascinante vallata e di chi viveva alle pendici del Monte Bano si arricchirà di una nuova pagina.
Addio signora Flora.
Last edited by terralba on Sun Mar 01, 2015 19:17, edited 2 times in total.
pace e bene
- amadablam
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Re: val noci
.. ........le leggende vivono nei ns ricordi e nella memoria popolare....terralba wrote:Ciao a tutti. Poche ore fa se ne è andato un pezzo di "leggenda" di questa zona. Non voglio essere ironico: sicuramente Flora Castagnasso, 89 anni, è entrata nella mente di moltissimi escursionisti che pure non l'hanno mai conosciuta, ammantata da un pizzico di mistero e, talvolta, anche di timore.
La signora Flora (il nome io l'ho conosciuto solo oggi, probabilmente è la stessa cosa per tanti di voi) era uno degli ultimi due abitanti di Veixe: col fratello ha sempre vissuto lassù, in quella casa con l'orto che si deve proprio andare a cercare (l'abitazione non corrispondeva a quella nei cui pressi ancora emerge l'avvertimento di stare attenti a un fucile...), un centinaio di metri lontana dal "centro" della frazione. Probabilmente l'ultimo periodo che l'ha vista ricoverata presso la Rsa di Bolzaneto è stato il più lungo trascorso lontano dalle sue quattro mura e dal fratello.
Martedì 3 marzo, a Montoggio, verrà celebrato il funerale. Probabilmente il fratello tornerà, stavolta in totale solitudine, a vivere nella casa di Veixe, col suo cane e con quella memoria storica, che, al di là delle diffidenze, aveva aperto quando, qualche tempo fa, insieme a Lmmt e a Skeno avevamo incontrato (ritroverete il racconto di quel giorno un bel po' di post indietro), mentre la sorella era restata, ancora una volta, dentro le mura di casa, forse spiandoci da dietro le tendine di qualche finestra.
Non sappiamo per quanto. Poi anche Veixe si aggiungerà alla lista dei villaggi abbandonati e la leggenda di questa affascinante vallata e di chi viveva alle pendici del Monte Bano si arricchirà di una nuova pagina.
Addio signora Flora.
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: val noci
Riposa in pace.
MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
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- enrico pelos
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Re: val noci
Triste notizia.
Io avevo conosciuto il fratello l’anno scorso ed era stato disponibile e gentile, il cane era alla catena ma dopo un abbaiare iniziale si era calmato.
Lei non l’ho vista, forse era dietro alle tendine come racconti, oppure era già malata.
“Vola il tempo lo sai che vola e va, forse non ce ne accorgiamo, ma più ancora del tempo che non ha età, siamo noi che ce ne andiamo...” (FdA)
RIP
Io avevo conosciuto il fratello l’anno scorso ed era stato disponibile e gentile, il cane era alla catena ma dopo un abbaiare iniziale si era calmato.
Lei non l’ho vista, forse era dietro alle tendine come racconti, oppure era già malata.
“Vola il tempo lo sai che vola e va, forse non ce ne accorgiamo, ma più ancora del tempo che non ha età, siamo noi che ce ne andiamo...” (FdA)
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- amadablam
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Re: val noci
...però anche il villaggio dove io e Roby andiamo a volte in campagna si stava spopolando , in inverno rimanevano pochissimi residenti.terralba wrote:
Poi anche Veixe si aggiungerà alla lista dei villaggi abbandonati e la leggenda di questa affascinante vallata e di chi viveva alle pendici del Monte Bano si arricchirà di una nuova pagina.
Addio signora Flora.
Dopo piano piano una famiglia con bambino hanno comprato casa e terreno e oggi conducono un'azienda agricola (mucche da carne) , da due anni un'altra famiglia con tre bimbi, poi un giovane insegnate che, stufo di stare in città, ha comprato casetta ed oggi è il ns vicino.
L'importante è che vicino al villaggio vi sia una strada asfaltata...lo scuolabus ha fatto nuovamente capolino in una delle vallette laterali della Valle Spinti
La crisi economica , forse, porterà persone a ritornare all'entroterra (meraviglioso)
Namaste
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Re: val noci
sssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiggghhhhhhhhhhhhhhamadablam wrote:la crisi economica , forse, porterà persone a ritornare all'entroterra (meraviglioso)
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: val noci
Poichè molti mi chiedevano notizie sulla situazione dei sentieri intorno al Monte Bano dopo l'alluvione di ottobre 2014 e visto che non arrivavano notizie sono andato di persona a vedere la situazione.
Inizio dal sentiero che parte da Montoggio e che intercetta in parte il Rio Carpi, la cui piena (insieme a quello dello Scrivia) ha causato il disastro in paese. E con la documentazione fotografica che vi presento festeggio il mio messaggio n° 1000 su QZ.
Vi dico subito che non ci sono soverchi problemi, sebbene sia evidente che eventuali future forti piogge potrebbero aumentare i fronti di smottamento.
In questa prima immagine, presa da sotto l'edificio del Comune, vedete l'abitato di Montoggio. La foce del Rio Carpi è in basso, accanto al capannone. Capite bene come, con lo Scrivia in piena, per le acque del Carpi, imprigionate dalla copertura che passa sotto il centro abitato, non ci fosse altra "possibilità" che uscire a monte, con le conseguenze che conosciamo. Dopo le ultime case di Carpi superiore la mulattiera è stata ampiamente dilavata dall'acqua, che ha scavato in profondità. Si passa, comunque, senza problemi...
Lo stesso quando si tratta di aggirare questo albero caduti: lo si fa a destra. Qui siamo nel tratto maggiormente interessato dagli smottamenti Successivamente si sale dolcemente sempre lungo la sponda sinistra idrografica e si nota quanto la pioggia nella notte del 9 ottobre abbia inciso sui versanti: il letto è cosparso di grossi massi destinati, in caso di eventuali nuove piene eccezionali, a scendere più a valle. Il sentiero è percorribile fino all'altezza del guado dove i pietroni hanno interrotto il passaggio precedente. Ma anche qui nessun problema: si passa sopra o intorno ai massi prima di ritrovare la mulattiera che inizia la serie di tornanti sulla sponda destra idrografica che fanno prendere rapidamente quota.
Ho comunque rinfrescato i segnavia triangolo giallo (come ho fatto per tutto il percorso più a valle) piazzandoli anche prima e durante il passaggio del guado per indicare la strada più facile nei due sensi. Più in alto il sentiero procede normalmente fino al colletto e poi continua sino in cima nelle consuete buone condizioni sia di segnavia che di terreno insieme al rombo giallo che sale da Caiasca, che ha un paio di passaggi un po' problematici soltanto poco dopo l'abitato, come vi illustrerò in un prossimo post.
Inizio dal sentiero che parte da Montoggio e che intercetta in parte il Rio Carpi, la cui piena (insieme a quello dello Scrivia) ha causato il disastro in paese. E con la documentazione fotografica che vi presento festeggio il mio messaggio n° 1000 su QZ.
Vi dico subito che non ci sono soverchi problemi, sebbene sia evidente che eventuali future forti piogge potrebbero aumentare i fronti di smottamento.
In questa prima immagine, presa da sotto l'edificio del Comune, vedete l'abitato di Montoggio. La foce del Rio Carpi è in basso, accanto al capannone. Capite bene come, con lo Scrivia in piena, per le acque del Carpi, imprigionate dalla copertura che passa sotto il centro abitato, non ci fosse altra "possibilità" che uscire a monte, con le conseguenze che conosciamo. Dopo le ultime case di Carpi superiore la mulattiera è stata ampiamente dilavata dall'acqua, che ha scavato in profondità. Si passa, comunque, senza problemi...
Lo stesso quando si tratta di aggirare questo albero caduti: lo si fa a destra. Qui siamo nel tratto maggiormente interessato dagli smottamenti Successivamente si sale dolcemente sempre lungo la sponda sinistra idrografica e si nota quanto la pioggia nella notte del 9 ottobre abbia inciso sui versanti: il letto è cosparso di grossi massi destinati, in caso di eventuali nuove piene eccezionali, a scendere più a valle. Il sentiero è percorribile fino all'altezza del guado dove i pietroni hanno interrotto il passaggio precedente. Ma anche qui nessun problema: si passa sopra o intorno ai massi prima di ritrovare la mulattiera che inizia la serie di tornanti sulla sponda destra idrografica che fanno prendere rapidamente quota.
Ho comunque rinfrescato i segnavia triangolo giallo (come ho fatto per tutto il percorso più a valle) piazzandoli anche prima e durante il passaggio del guado per indicare la strada più facile nei due sensi. Più in alto il sentiero procede normalmente fino al colletto e poi continua sino in cima nelle consuete buone condizioni sia di segnavia che di terreno insieme al rombo giallo che sale da Caiasca, che ha un paio di passaggi un po' problematici soltanto poco dopo l'abitato, come vi illustrerò in un prossimo post.
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Re: val noci
Leggermente off topic.
Proprio domenica ero a Montoggio e ho dato un'occhiata al torrente, a monte dei lavori di cosidetta "messa in sicurezza".
Sarò ignorante, ma secondo me bisogna solo sperare che la legge dei grandi numeri impedisca il ripetersi di un evento così eccezionale per una seconda volta nella stessa area. Appena a monte della nuova briglia le sponde del torrente stanno scivolando a valle con un immenso spostamento di materiale terroso e il greto è tuttora invaso da alberi e anche dai pali della luce abbattuti dalle frane di ottobre.
Per quanto riguarda la dinamica dell'alluvione a Montoggio, ho rivisto sempre domenica i video di quella sera del 9 ottobre e della giornata del 10 (ci sono state infatti due esondazioni a distanza di circa 12 ore). In realtà lo Scrivia riceveva. Il tappo che ha fatto saltare tutto è stato l'accumulo di tonnellate di legname all'imbocco del tombamento del rio Carpi.
Sulla destra si vede la cima della catasta di legna (cira 5 metri) che ha tappato il Rio.
Qua si vede la catasta estratta dal rio e spostata nel giardino di Sara per "stappare" il torrente, la domenica successiva all'alluvione. Tornando in topic, il versante nord del Bano, specialmente verso il basso, è ormai in continuo movimento e sicuramente le mulattiere storiche, peraltro già devastate dal tempo e dai motocilcisti, hanno subito ulteriori deterioramenti.
Proprio domenica ero a Montoggio e ho dato un'occhiata al torrente, a monte dei lavori di cosidetta "messa in sicurezza".
Sarò ignorante, ma secondo me bisogna solo sperare che la legge dei grandi numeri impedisca il ripetersi di un evento così eccezionale per una seconda volta nella stessa area. Appena a monte della nuova briglia le sponde del torrente stanno scivolando a valle con un immenso spostamento di materiale terroso e il greto è tuttora invaso da alberi e anche dai pali della luce abbattuti dalle frane di ottobre.
Per quanto riguarda la dinamica dell'alluvione a Montoggio, ho rivisto sempre domenica i video di quella sera del 9 ottobre e della giornata del 10 (ci sono state infatti due esondazioni a distanza di circa 12 ore). In realtà lo Scrivia riceveva. Il tappo che ha fatto saltare tutto è stato l'accumulo di tonnellate di legname all'imbocco del tombamento del rio Carpi.
Sulla destra si vede la cima della catasta di legna (cira 5 metri) che ha tappato il Rio.
Qua si vede la catasta estratta dal rio e spostata nel giardino di Sara per "stappare" il torrente, la domenica successiva all'alluvione. Tornando in topic, il versante nord del Bano, specialmente verso il basso, è ormai in continuo movimento e sicuramente le mulattiere storiche, peraltro già devastate dal tempo e dai motocilcisti, hanno subito ulteriori deterioramenti.
Re: val noci
Grazie per la precisazione. Confermo che più a monte c'è molto materiale pronto a venire giù. Quanto alle mulattiere per ora si passa, in futuro... Ciao
pace e bene
Re: val noci
Vi aggiorno sulla situazione di altri due sentieri intorno al Bano. Comincio da quello che sale dal lago Val Noci, contrassegnato dalla Fie col rombo giallo. I nostri interventi di pulizia e risegnalamento sono ancora validissimi, per cui si procede senza problemi di individuazione dell'itinerario.
Le piogge dello scorso autunno hanno comunque lasciato il segno. Già sulla strada che sale dalla provinciale per Montoggio (riasfaltata totalmente) ci sono molti piccoli smottamenti, destinati a diventare rii fangosi in caso di precipitazione. Le conseguenze più "pesanti" sono state dovute alla piena del rio che scende dal Bano, passa da Case Fontana e arriva poco sopra Caiasca. Niente di grave, comunque.
Ecco come appare l'imbocco del sentiero, un centinaio di metri a sinistra dopo l'ultima casa di Caiasca Tanto rumore per nulla: il segnavia appare subito e, superato un po' di pietrisco, il sentiero procede tranquillo. Solo dopo un paio di tornanti torna ad incrociare il rio, che ha provocato qualche smottamento. Il passaggio è, comunque, elementare: gli ostacoli si aggirano o si scavalcano, come nel caso di questo tronco Successivamente tutto è regolare. Presso il truogolo di Case Fontana chi ogni tanto frequenta l'ultima delle abitazioni agibili ha creato un murettino di pietre a difesa di fonte e lavatoio... Piuttosto sicuramente il pianoro di Case Fontana (meta soprattutto dei veicoli dei cacciatori) non potrà più essere raggiunto su quattro ruote. Una trentina di metri prima, infatti, la sterrata è andata giù e non credo proprio che verrà mai ripristinata. Ecco l'immagine: A piedi e in bici, comunque, si passa lungo il margine a monte.
La strada carrozzabile per Veixe è tornata percorribile: il Comune di Montoggio ha tolto le tante frane (il cartello sistemato a Caiasca è ormai superato) che, però, inevitabilmente, torneranno a muoversi. I fronti sono molteplici e imponenti. Poichè mi risulta che quasi certamente il fratello superstite della coppia di anziani che lì viveva da sempre non tornerà ad abitarvi almeno in pianta stabile è facile che venga meno il motivo per cui il tracciato veniva in qualche modo curato (il trasporto settimanale dei viveri ai due da parte della Croce Rossa).
E ora veniamo al sentiero che dl colletto porta a Case Montebano, Brugosecco e Teitin. Le piogge alluvionali hanno provocato solo un piccolo smottamento che si supera senza problemi.
E in attesa di andare avanti col ripristino del sentiero che da Brugosecco porta al Bano, dalla cima vi salutano (con l'Antola sullo sfondo) Joey e Terralba
con solita bella vista, tra le tante possibili, sul lago Val Noci, Sanguineto inferiore e superiore, Colla di Sisa, Creto ecc... Ciao a tutti. Scusate per le due foto rovesciate (che comunque ingrandite appaiono nella prospettiva giusta) e, anzi, se qualcuno tramite mp mi spiega come evitare questo errore nell'allegare immagini gliene sarò grato. Alla prossima.
Le piogge dello scorso autunno hanno comunque lasciato il segno. Già sulla strada che sale dalla provinciale per Montoggio (riasfaltata totalmente) ci sono molti piccoli smottamenti, destinati a diventare rii fangosi in caso di precipitazione. Le conseguenze più "pesanti" sono state dovute alla piena del rio che scende dal Bano, passa da Case Fontana e arriva poco sopra Caiasca. Niente di grave, comunque.
Ecco come appare l'imbocco del sentiero, un centinaio di metri a sinistra dopo l'ultima casa di Caiasca Tanto rumore per nulla: il segnavia appare subito e, superato un po' di pietrisco, il sentiero procede tranquillo. Solo dopo un paio di tornanti torna ad incrociare il rio, che ha provocato qualche smottamento. Il passaggio è, comunque, elementare: gli ostacoli si aggirano o si scavalcano, come nel caso di questo tronco Successivamente tutto è regolare. Presso il truogolo di Case Fontana chi ogni tanto frequenta l'ultima delle abitazioni agibili ha creato un murettino di pietre a difesa di fonte e lavatoio... Piuttosto sicuramente il pianoro di Case Fontana (meta soprattutto dei veicoli dei cacciatori) non potrà più essere raggiunto su quattro ruote. Una trentina di metri prima, infatti, la sterrata è andata giù e non credo proprio che verrà mai ripristinata. Ecco l'immagine: A piedi e in bici, comunque, si passa lungo il margine a monte.
La strada carrozzabile per Veixe è tornata percorribile: il Comune di Montoggio ha tolto le tante frane (il cartello sistemato a Caiasca è ormai superato) che, però, inevitabilmente, torneranno a muoversi. I fronti sono molteplici e imponenti. Poichè mi risulta che quasi certamente il fratello superstite della coppia di anziani che lì viveva da sempre non tornerà ad abitarvi almeno in pianta stabile è facile che venga meno il motivo per cui il tracciato veniva in qualche modo curato (il trasporto settimanale dei viveri ai due da parte della Croce Rossa).
E ora veniamo al sentiero che dl colletto porta a Case Montebano, Brugosecco e Teitin. Le piogge alluvionali hanno provocato solo un piccolo smottamento che si supera senza problemi.
E in attesa di andare avanti col ripristino del sentiero che da Brugosecco porta al Bano, dalla cima vi salutano (con l'Antola sullo sfondo) Joey e Terralba
con solita bella vista, tra le tante possibili, sul lago Val Noci, Sanguineto inferiore e superiore, Colla di Sisa, Creto ecc... Ciao a tutti. Scusate per le due foto rovesciate (che comunque ingrandite appaiono nella prospettiva giusta) e, anzi, se qualcuno tramite mp mi spiega come evitare questo errore nell'allegare immagini gliene sarò grato. Alla prossima.
pace e bene
Re: val noci
Vi aggiorno sulla situazione sentieri e strade dopo essere stato su un paio di giorni fa per iniziare la sistemazione dei paletti segnaletici del sentiero Bano-Candelozzo che rappresenterà l'obiettivo di questa stagione.
- Rombo giallo da Caiasca. Confermo qualche problema legato al dilavamento nel primissimo tratto che, un centinaio di metri oltre Caiasca, sale nel bosco a sinistra. Ma si tratta di cose semplicissime; al massimo si deve andare oltre un grosso albero abbattuto superandolo a sinistra sopra le radici o passandoci direttamente sotto. Per il resto tutto ok con segnavia evidenti anche nel tratto che segue Case Fontana.
Il tratto asfaltato dalla provinciale a Caiasca è stato ben ripulito.
In questi giorni una benna sta lavorando all'inizio della sterrata che porta a Veixe dopo che è stato risistemato il condotto sotterraneo di un paio di rivi che l'attraversano.
- Sentiero non segnalato Case Fontana-Valico. In perfette condizioni, comprese le due piccole passerelle di tronchi.
- Sentiero non segnalato valico - Case Montebano - Brugosecco. Tutto ok, anche il piccolo smottamento che avevo segnalato a maggio è molto meno importante di quanto mi era sembrato l'altra volta. Si passa senza problemi. Danno noia un po' di rovi che si incontrano giusto all'inizio di Brugosecco. Se non ci penseranno i cacciatori che battono spesso la zona nel completare la sistemazione della traccia del sentiero quadrato giallo daremo una passata di decespugliatore anche lì.
- Sentiero (provvisorio) quadrato giallo Brugosecco-Bano. Traccia evidente, i segnavia già piazzati si seguono bene (roba sempre da EE, naturalmente, e quindi da quotazerini); con la sistemazione dei paletti e la ritracciatura dei pittogrammi contiamo di realizzare un buon lavoro a favore di chi ama fare giri in zona.
Ne vale sempre la pena. Mercoledì aria e vista erano spaziali.
- Sentiero Brugosecco-Veixe. Ottime condizioni, alla portata di tutti.
- Sentiero Montoggio-valico (triangolo giallo vuoto). E' l'unico che non ho visionato. Da quanto mi ha detto gente di Montoggio non dovrebbe essere cambiato alcunché e quindi dilavamento e franette varie tra Carpi e l'attraversamento del rio da sponda sinistra a sponda destra. Tutto ok nel tratto che sale, in sponda destra, da dopo il guado sino al valico. Se qualcuno ha notizie più fresche è invitato a postarle.
- Sentiero valico - Monte Bano (triangolo giallo vuoto e rombo giallo pieno). Tutto ok.
Ciao. Alla prossima.
- Rombo giallo da Caiasca. Confermo qualche problema legato al dilavamento nel primissimo tratto che, un centinaio di metri oltre Caiasca, sale nel bosco a sinistra. Ma si tratta di cose semplicissime; al massimo si deve andare oltre un grosso albero abbattuto superandolo a sinistra sopra le radici o passandoci direttamente sotto. Per il resto tutto ok con segnavia evidenti anche nel tratto che segue Case Fontana.
Il tratto asfaltato dalla provinciale a Caiasca è stato ben ripulito.
In questi giorni una benna sta lavorando all'inizio della sterrata che porta a Veixe dopo che è stato risistemato il condotto sotterraneo di un paio di rivi che l'attraversano.
- Sentiero non segnalato Case Fontana-Valico. In perfette condizioni, comprese le due piccole passerelle di tronchi.
- Sentiero non segnalato valico - Case Montebano - Brugosecco. Tutto ok, anche il piccolo smottamento che avevo segnalato a maggio è molto meno importante di quanto mi era sembrato l'altra volta. Si passa senza problemi. Danno noia un po' di rovi che si incontrano giusto all'inizio di Brugosecco. Se non ci penseranno i cacciatori che battono spesso la zona nel completare la sistemazione della traccia del sentiero quadrato giallo daremo una passata di decespugliatore anche lì.
- Sentiero (provvisorio) quadrato giallo Brugosecco-Bano. Traccia evidente, i segnavia già piazzati si seguono bene (roba sempre da EE, naturalmente, e quindi da quotazerini); con la sistemazione dei paletti e la ritracciatura dei pittogrammi contiamo di realizzare un buon lavoro a favore di chi ama fare giri in zona.
Ne vale sempre la pena. Mercoledì aria e vista erano spaziali.
- Sentiero Brugosecco-Veixe. Ottime condizioni, alla portata di tutti.
- Sentiero Montoggio-valico (triangolo giallo vuoto). E' l'unico che non ho visionato. Da quanto mi ha detto gente di Montoggio non dovrebbe essere cambiato alcunché e quindi dilavamento e franette varie tra Carpi e l'attraversamento del rio da sponda sinistra a sponda destra. Tutto ok nel tratto che sale, in sponda destra, da dopo il guado sino al valico. Se qualcuno ha notizie più fresche è invitato a postarle.
- Sentiero valico - Monte Bano (triangolo giallo vuoto e rombo giallo pieno). Tutto ok.
Ciao. Alla prossima.
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Re: val noci
Un uomo un mito!
Dove passa lui non cresce più erba
Letteralmente
Dove passa lui non cresce più erba
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Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
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Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
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Re: val noci
Scarponi... chiodati!antolino wrote:Un uomo un mito!
Dove passa lui non cresce più erba
Letteralmente
Comunque, dai che riusciamo a breve a completare un anello segnalato intorno alla Val Noci. Se poi i camminatori Coop sistemano quello che sale da Bromia, come mi è stato assicurato, aumenteranno ulteriormente le possibilità di incrociare vari itinerari.
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- paolocerreta
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Re: val noci
La settimana scorsa ho percorso l'anello della Val Noci e posso confermare come i sentieri siano in ottimo stato ( sono passato da Ciasca- Veixe- Brugosecco), anche il lato AVML e croce gialla per Sanguineto.
"Dagli gli alberi ho capito il significato della pazienza. Dall'erba ho imparato ad apprezzare la persistenza."
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Re: val noci
Doveroso aggiornamento: dopo la morte della sorella l'anziano pastore di Veixe è tornato nella sua casa, che ora presidia solitario col suo cane. Come già scritto in questa sede la persona è assolutamente "innocua" anche se non credo che l'ultimo evento luttuoso non abbia lasciato il segno. Quindi il mio consiglio resta quello di lasciarlo vivere in pace (la Cri di Montoggio ogni settimana gli assicura i viveri). D'altra parte la sua casa non è sull'asse principale del paese ed è fuori dall'itinerario per la mezza costa del Bano...
Ciao
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pace e bene
- Littletino
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Re: val noci
Come avevo dichiarato sull'altro topic relativo al sentiero QZ Candelozzo Bano, fortemente incuriosito dal numero e dai contenuti dei post su questa zona, mi sono deciso ieri pomeriggio a salire sul Monte Bano partendo da Caiasca.
La giornata era meravigliosa ma purtroppo, attardato dalla solita grana che mai manca quando hai deciso di fare una cosa "tua", ho parcheggiato l'auto al fondo del borgo di Caiasca all'alba delle 15:00. Mi rendevo conto che era ormai tardi, e che non mi sarei goduto il percorso e il panorama come meritano, ma poiché poco conosco quella zona ho pensato: "salgo un pò e vediamo dove arrivo". Inoltre contavo sul grande lavoro di pulizia e tracciatura del sentiero rombo giallo svolto recentemente dagli emeriti Qzini.
Alla fine in vetta ci sono arrivato, alle 16:45, e poi subito di corsa sono ridisceso, prestando molta attenzione al fango davvero insidioso, e arrivando che il sole era già tramontato, alle 17:40, avendo fatto il giro lungo.
Tutto molto bello, ma purtroppo troppo di corsa. E anche le foto, fatte con una macchina presa al volo e non ben regolata, sono risultate mediocri.
In sintesi: gita esplorativa da ripetere con calma, magari arrivando dal Candelozzo.
Percorso in ottime condizioni, pur nella sua natura impervia, e spesso più traccia che sentiero, ma sempre ben segnalato.
A breve dettagliato resoconto e le immagini.
La giornata era meravigliosa ma purtroppo, attardato dalla solita grana che mai manca quando hai deciso di fare una cosa "tua", ho parcheggiato l'auto al fondo del borgo di Caiasca all'alba delle 15:00. Mi rendevo conto che era ormai tardi, e che non mi sarei goduto il percorso e il panorama come meritano, ma poiché poco conosco quella zona ho pensato: "salgo un pò e vediamo dove arrivo". Inoltre contavo sul grande lavoro di pulizia e tracciatura del sentiero rombo giallo svolto recentemente dagli emeriti Qzini.
Alla fine in vetta ci sono arrivato, alle 16:45, e poi subito di corsa sono ridisceso, prestando molta attenzione al fango davvero insidioso, e arrivando che il sole era già tramontato, alle 17:40, avendo fatto il giro lungo.
Tutto molto bello, ma purtroppo troppo di corsa. E anche le foto, fatte con una macchina presa al volo e non ben regolata, sono risultate mediocri.
In sintesi: gita esplorativa da ripetere con calma, magari arrivando dal Candelozzo.
Percorso in ottime condizioni, pur nella sua natura impervia, e spesso più traccia che sentiero, ma sempre ben segnalato.
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Re: val noci
Oggi, dopo mille promesse disattese per svariati motivi sono riuscito a portare la mia dolce metà a fare l'anello del Valnoci, approfittando della meravigliosa giornata, toccando le vette del Bano ( e con piacere ho visto i messaggi dei Quotazerini Terralba, Littlelino e credo fabio.rapallo sul libro di vetta ) Candelozzo, Lago e Alpesisa.
Giornata perfetta, clima incredibilmente caldo e, sopratutto, ragazza meravigliata dalla bellezza del giro
Non ho fatto molte foto, ma questa mi sembrava che meritasse. A presto!
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Re: val noci
Dopo aver lasciato l’auto al termine della frazione di Caiasca, dove finisce l’asfalto, ho seguito la strada sterrata per un breve tratto incontrando l’evidente rombo giallo che invita a salire nel boschetto.
Il percorso da qui fino alle case Fontana, a tratti rovinato dalle alluvioni, sale ripido superando con mille giravolte una serie di fasce abbandonate dove la vegetazione infestante ha ripreso il sopravvento.
Ma i segnavia sono molto frequenti e ben piazzati, per cui seguendoli con attenzione si riesce in breve ad uscire dal ripido labirinto vegetale. Non prima però di aver superato qualche rivo franoso e aver “attraversato” una pianta caduta. Questo tratto ha tuttavia il pregio di essere molto diretto, evitando il lungo giro che segue la strada sterrata.
Sbucato alle case sono talmente concentrato nel seguire i segni gialli che mi lancio senza esitazioni sull'invitante scaletta in pietra che sembra essere la logica prosecuzione del sentiero e sulla quale è dipinta una freccia gialla. Che in realtà indica di procedere a sinistra verso il lavatoio ma a me sembrava un “salire prego”.
La qualità della traccia peggiora, ma i segni gialli quà e là ancora si ritrovano, e si tratta pur sempre di salire in un boschetto ripido, per cui insisto fino a che di giallo non trovo proprio più niente. Dopo aver vagato penosamente una ventina di minuti nelle rovinose vallette soprastanti case Fontana, mi arrendo e torno deluso sui miei ripidi e franosi passi.
Confesso di non aver letto bene i numerosi post che descrivono "benissimo" quale percorso seguire (cosa che ho ovviamente fatto quando sono tornato a casa) e pertanto la colpa è solo mia.
Tornato al lavatoio mi sono fermato a riflettere un attimo e mi sono ricordato di aver letto che, in caso di fango, era preferibile evitare il tratto case Fontana - Colletto Montoggio e proseguire lungo un sentiero in piano non segnato.
Così ho fatto e, trovatolo immediatamente, l'ho seguito agevolmente notando pure dove stacca il rombo giallo per la diretta. Evidentemente dalla scaletta saliva un vecchio tracciato ormai inagibile.
Il sentiero viaggia per lungo tratto pianeggiando in direzione ovest, oltrepassa delle passerelle in legno gettate su tratti in frana, e regala belle viste sul lago e su tutta la conca circostante.
Raggiunto il punto dove il sentiero aggira il costone sul versante di Montoggio ho trovato infissa su un albero una targhetta metallica rossa che indica di prendere per il crinale per salire sul Bano. Si segue una traccia sotto le foglie, vaga ma sempre evidente, che sale serpeggiando nel bosco fino ad immettersi nuovamente in un sentiero ben tracciato che in dolce salita e direzione est,
ci riporta sopra le case Fontana ad un colletto (Valico) che è un vero nodo di sentieri. Qui giungono la mulattiera che sale da Montoggio, il sentiero rombo giallo da Caiasca, il sentiero che arriva da case Monte Bano e la traccia che sale al Monte Bano, da qui in avanti segnata sia col rombo che con il triangolo gialli.
E' tardi, le ombre sono lunghe, però considero che non deve mancare poi molto e la vetta si vede, e mi chiama.
Seguo dunque la traccia, da qui in avanti con il doppio segnavia, che si inerpica ripida su una crestina coperta dalla boscaglia.
E qui mi accorgo di quanto è infido e scivoloso il terreno di questa zona. Sebbene sia appena umida la terra forma subito uno zoccolo sotto le suole e nei tratti più ripidi richiede equilibrio e buon uso dei bastoncini per progredire senza cadere. Superato un primo dosso vedo bene la vetta, il panorama si apre e la mia presenza viene rilevata da un branco di cerbiatti che si dileguano emettendo rochi latrati.
Quando arrivo sotto un muro di rocce, dove credo inizi il tratto finale di salita, vengo invece dirottato dai sempre ben evidenti segni gialli a seguire un esile traverso su terra umida e cedevole che mi porta fuori dal bosco praticamente sul versante sud del Monte Bano. Da qui si sale un prato verticale con ripidissime e strette svolte sempre guidati dall’onnipresente giallo.
E si sbuca in vetta, segnalata da un palo in legno rotto e dalla curiosa trincea scavata nel terreno. E non c’è più niente da salire, solo il cielo, in una morbida luce serale. Panorama eccezionale. Pregevole cassetta porta quaderno di vetta dove scribacchio qualcosa.
Rapido giro di foto, ma quando sto per lanciarmi giù per il ripidissimo prato vedo brillare nell’erba gialla un quadrato giallo. Lo seguo per pochi metri e capisco che è il segnavia nuovo di zecca per il Monte Candelozzo. Bene, sarà la prossima volta che salirò quassù, spero con più calma.
Guardo l’ora: le 17:00 devo sbrigarmi, ma il fango e il percorso ripido mi obbligano a non correre. Un paio di scivolate nel bosco mi fanno poi decidere di seguire anche in discesa il lungo ma sicuro sentiero non segnato dal Valico alle case Fontana. Quando arrivo al lavatoio il sole sta tramontando e tutto è color rosso vivo: dopo tanto giallo, cambiar colore non guasta.
Considero di proseguire sulla strada ma è davvero tardi e quindi mi calo per il boschetto, riattraverso l’albero caduto, supero la frana e finalmente alle 17:40 sono dall’auto.
Tolgo gli scarponi, saluto la signora che esce dalla bella casetta a fianco e, accesi i fari, riguadagno la provinciale. Arrivederci Valnoci, a presto.
Il percorso da qui fino alle case Fontana, a tratti rovinato dalle alluvioni, sale ripido superando con mille giravolte una serie di fasce abbandonate dove la vegetazione infestante ha ripreso il sopravvento.
Ma i segnavia sono molto frequenti e ben piazzati, per cui seguendoli con attenzione si riesce in breve ad uscire dal ripido labirinto vegetale. Non prima però di aver superato qualche rivo franoso e aver “attraversato” una pianta caduta. Questo tratto ha tuttavia il pregio di essere molto diretto, evitando il lungo giro che segue la strada sterrata.
Sbucato alle case sono talmente concentrato nel seguire i segni gialli che mi lancio senza esitazioni sull'invitante scaletta in pietra che sembra essere la logica prosecuzione del sentiero e sulla quale è dipinta una freccia gialla. Che in realtà indica di procedere a sinistra verso il lavatoio ma a me sembrava un “salire prego”.
La qualità della traccia peggiora, ma i segni gialli quà e là ancora si ritrovano, e si tratta pur sempre di salire in un boschetto ripido, per cui insisto fino a che di giallo non trovo proprio più niente. Dopo aver vagato penosamente una ventina di minuti nelle rovinose vallette soprastanti case Fontana, mi arrendo e torno deluso sui miei ripidi e franosi passi.
Confesso di non aver letto bene i numerosi post che descrivono "benissimo" quale percorso seguire (cosa che ho ovviamente fatto quando sono tornato a casa) e pertanto la colpa è solo mia.
Tornato al lavatoio mi sono fermato a riflettere un attimo e mi sono ricordato di aver letto che, in caso di fango, era preferibile evitare il tratto case Fontana - Colletto Montoggio e proseguire lungo un sentiero in piano non segnato.
Così ho fatto e, trovatolo immediatamente, l'ho seguito agevolmente notando pure dove stacca il rombo giallo per la diretta. Evidentemente dalla scaletta saliva un vecchio tracciato ormai inagibile.
Il sentiero viaggia per lungo tratto pianeggiando in direzione ovest, oltrepassa delle passerelle in legno gettate su tratti in frana, e regala belle viste sul lago e su tutta la conca circostante.
Raggiunto il punto dove il sentiero aggira il costone sul versante di Montoggio ho trovato infissa su un albero una targhetta metallica rossa che indica di prendere per il crinale per salire sul Bano. Si segue una traccia sotto le foglie, vaga ma sempre evidente, che sale serpeggiando nel bosco fino ad immettersi nuovamente in un sentiero ben tracciato che in dolce salita e direzione est,
ci riporta sopra le case Fontana ad un colletto (Valico) che è un vero nodo di sentieri. Qui giungono la mulattiera che sale da Montoggio, il sentiero rombo giallo da Caiasca, il sentiero che arriva da case Monte Bano e la traccia che sale al Monte Bano, da qui in avanti segnata sia col rombo che con il triangolo gialli.
E' tardi, le ombre sono lunghe, però considero che non deve mancare poi molto e la vetta si vede, e mi chiama.
Seguo dunque la traccia, da qui in avanti con il doppio segnavia, che si inerpica ripida su una crestina coperta dalla boscaglia.
E qui mi accorgo di quanto è infido e scivoloso il terreno di questa zona. Sebbene sia appena umida la terra forma subito uno zoccolo sotto le suole e nei tratti più ripidi richiede equilibrio e buon uso dei bastoncini per progredire senza cadere. Superato un primo dosso vedo bene la vetta, il panorama si apre e la mia presenza viene rilevata da un branco di cerbiatti che si dileguano emettendo rochi latrati.
Quando arrivo sotto un muro di rocce, dove credo inizi il tratto finale di salita, vengo invece dirottato dai sempre ben evidenti segni gialli a seguire un esile traverso su terra umida e cedevole che mi porta fuori dal bosco praticamente sul versante sud del Monte Bano. Da qui si sale un prato verticale con ripidissime e strette svolte sempre guidati dall’onnipresente giallo.
E si sbuca in vetta, segnalata da un palo in legno rotto e dalla curiosa trincea scavata nel terreno. E non c’è più niente da salire, solo il cielo, in una morbida luce serale. Panorama eccezionale. Pregevole cassetta porta quaderno di vetta dove scribacchio qualcosa.
Rapido giro di foto, ma quando sto per lanciarmi giù per il ripidissimo prato vedo brillare nell’erba gialla un quadrato giallo. Lo seguo per pochi metri e capisco che è il segnavia nuovo di zecca per il Monte Candelozzo. Bene, sarà la prossima volta che salirò quassù, spero con più calma.
Guardo l’ora: le 17:00 devo sbrigarmi, ma il fango e il percorso ripido mi obbligano a non correre. Un paio di scivolate nel bosco mi fanno poi decidere di seguire anche in discesa il lungo ma sicuro sentiero non segnato dal Valico alle case Fontana. Quando arrivo al lavatoio il sole sta tramontando e tutto è color rosso vivo: dopo tanto giallo, cambiar colore non guasta.
Considero di proseguire sulla strada ma è davvero tardi e quindi mi calo per il boschetto, riattraverso l’albero caduto, supero la frana e finalmente alle 17:40 sono dall’auto.
Tolgo gli scarponi, saluto la signora che esce dalla bella casetta a fianco e, accesi i fari, riguadagno la provinciale. Arrivederci Valnoci, a presto.
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Re: val noci
E bravo Little ! Bella passeggiatona con qualche peripezia in una splendida giornata . Magnifiche naturalmente anche le foto .
La tua esperienza mi sarà utile quando riuscirò a trovare il tempo per il giro che voglio fare : anello completo lago - Bano - Candelozzo - Monte Lago - Alpesisa - lago . Almeno 4 vette in un solo giorno !
Dev'essere abbastanza lungo ma se non mi perdo ce la dovrei fare .
La tua esperienza mi sarà utile quando riuscirò a trovare il tempo per il giro che voglio fare : anello completo lago - Bano - Candelozzo - Monte Lago - Alpesisa - lago . Almeno 4 vette in un solo giorno !
Dev'essere abbastanza lungo ma se non mi perdo ce la dovrei fare .
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
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Re: val noci
Ciao daniele64!daniele64 wrote:quando riuscirò a trovare il tempo per il giro che voglio fare : anello completo lago - Bano - Candelozzo - Monte Lago - Alpesisa - lago . Almeno 4 vette in un solo giorno !
Dev'essere abbastanza lungo ma se non mi perdo ce la dovrei fare .
Avendolo fatto giusto ieri lo stesso giro che hai in mente ed essendo stato poco preciso nelle informazioni sullo scambio di messaggi che abbiamo avuto sul topic Monte Candelozzo-Bano, ti confermo l'assoluta tranquillità del giro ad anello e sopratutto la possibilità di risalire i monti Lago e Alpesisa via crinale, e giunto su quest'ultimo, di ricollegarti all'alta via scendendo percorrendo il sentiero segnalato con due rombi rossi, per poi scendere di nuovo al lago tramite la "croce gialla" (passando da Sanguineto superiore e inferiore).
Come tempi ci abbiamo impiegato poco più di sei ore, pausa esclusa.
Buona escursione!
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Re: val noci
Grazie della tua conferma . Sei ore più le pause ... ce la posso fare !paolocerreta wrote:Ciao daniele64!daniele64 wrote:quando riuscirò a trovare il tempo per il giro che voglio fare : anello completo lago - Bano - Candelozzo - Monte Lago - Alpesisa - lago . Almeno 4 vette in un solo giorno !
Dev'essere abbastanza lungo ma se non mi perdo ce la dovrei fare .
Avendolo fatto giusto ieri lo stesso giro che hai in mente ed essendo stato poco preciso nelle informazioni sullo scambio di messaggi che abbiamo avuto sul topic Monte Candelozzo-Bano, ti confermo l'assoluta tranquillità del giro ad anello e sopratutto la possibilità di risalire i monti Lago e Alpesisa via crinale, e giunto su quest'ultimo, di ricollegarti all'alta via scendendo percorrendo il sentiero segnalato con due rombi rossi, per poi scendere di nuovo al lago tramite la "croce gialla" (passando da Sanguineto superiore e inferiore).
Come tempi ci abbiamo impiegato poco più di sei ore, pausa esclusa.
Buona escursione!
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Re: val noci
Bene, grazie Paolo per la precisazione sui tempi, perché anche io entro la primavera vorrei fare il giro completo.
Molto bella la tua foto del lago: da dove l'hai scattata?
Molto bella la tua foto del lago: da dove l'hai scattata?
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Re: val noci
Ciao Dani!daniele64 wrote:E bravo Little ! Bella passeggiatona con qualche peripezia in una splendida giornata . Magnifiche naturalmente anche le foto .
La tua esperienza mi sarà utile quando riuscirò a trovare il tempo per il giro che voglio fare : anello completo lago - Bano - Candelozzo - Monte Lago - Alpesisa - lago . Almeno 4 vette in un solo giorno !
Dev'essere abbastanza lungo ma se non mi perdo ce la dovrei fare .
Come vedi anche io mi sto appassionando a queste zone, dove sono stato solo un paio di volte parecchi anni fa.
Avevo fatto dei tratti dell AVML arrivando al monte Lago da Creto e al Candelozzo dalla Scoffera.
Ma al lago di Valnoci non ero mai stato.
Approfittiamo di questo inverno mite e poco nevoso per colmare la " laguna"
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Re: val noci
Ciao littlelino!Littletino wrote:Bene, grazie Paolo per la precisazione sui tempi, perché anche io entro la primavera vorrei fare il giro completo.
Molto bella la tua foto del lago: da dove l'hai scattata?
La foto lo scattata dalla cima del Monte Lago,il monte che,procedendo in senso orario lungo l'anello,precede l'Alpesisa!
Complimenti per le tue,soprattutto quello con la luce al tramonto,meravigliose!
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Re: val noci
Grazie Paolo!paolocerreta wrote: Ciao littlelino!
La foto lo scattata dalla cima del Monte Lago,il monte che,procedendo in senso orario lungo l'anello,precede l'Alpesisa!
Complimenti per le tue,soprattutto quello con la luce al tramonto,meravigliose!
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Re: val noci
Una precisazione: I due rombi rossi portano a Prato. Per tornare sull altavia si segue una traccia che scende in direzione della colla di sisa,fino ad incrociare l'altavia!paolocerreta wrote:Ciao daniele64!daniele64 wrote:quando riuscirò a trovare il tempo per il giro che voglio fare : anello completo lago - Bano - Candelozzo - Monte Lago - Alpesisa - lago . Almeno 4 vette in un solo giorno !
Dev'essere abbastanza lungo ma se non mi perdo ce la dovrei fare .
Avendolo fatto giusto ieri lo stesso giro che hai in mente ed essendo stato poco preciso nelle informazioni sullo scambio di messaggi che abbiamo avuto sul topic Monte Candelozzo-Bano, ti confermo l'assoluta tranquillità del giro ad anello e sopratutto la possibilità di risalire i monti Lago e Alpesisa via crinale, e giunto su quest'ultimo, di ricollegarti all'alta via scendendo percorrendo il sentiero segnalato con due rombi rossi, per poi scendere di nuovo al lago tramite la "croce gialla" (passando da Sanguineto superiore e inferiore).
Come tempi ci abbiamo impiegato poco più di sei ore, pausa esclusa.
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Re: val noci
Complimenti, anche se fatte senza particolari studi parecchie foto mi sembrano comunque belle
Vedo che sei ritornato in servizio attivo
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Amedeo Modigliani
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Re: val noci
Ciao Frankie! Grazie.FRANKIE@ wrote:Complimenti, anche se fatte senza particolari studi parecchie foto mi sembrano comunque belle
Vedo che sei ritornato in servizio attivo
Si, finalmente ( senza esagerare) qualcosa siamo tornati a fare.
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Re: val noci
Come scritto nel precedente post, venerdì in compagnia della mia ragazza ( è lei l'autrice degli scatti che posto qui sotto) abbiamo fatto il giro della Val Noci, toccando le quattro vette del Monte Bano, Candelozzo,Lago e Alpesisa.
Siamo partiti da Caiasca, seguendo inizialmente il rombo giallo, fino a case Fontana da qui, invece di proseguire verso la vetta del Bano, abbiamo svoltato a destra, percorrendo la carrareccia in piano fino a Veixe. Superato Veixe, si stacca a sinistra una mulattiera che salendo gradualmente arriva fino ad un casolare abbandonato: se proseguiamo il sentiero ci porta a Case Montebano, noi invece saliamo lungo il sentiero che si stacca a destra, in direzione Brugosecco.
Aggirato il primo costone di monte, si scorge davanti a noi quel che rimane di Brugosecco. Arriviamo e superiamo i ruderi del borgo abbandonato
Superato il paese, dopo poche centinaia di metri incontriamo il sentiero contrassegnato da un quadrato giallo (il monte Candelozzo- monte Bano) e lo prendiamo, svoltando a sinistra.
Si passa quindi nelle fasce abbandonate, fino a raggiungere l'anticima e infine la cima vera e propria Contemplazione doverosa del panorama (ometto le foto poichè già postate da Littletino
e da Terralba nel topic Monte Candelozzo-Bano), scarabocchio e firme sul libro di vetta e torniamo indietro per la stessa strada, il quadrato giallo, fino al punto dove lo abbiamo imbocccato.
Giunti qui, seguiamo il quadrato giallo fino a Teitin Il sentiero si porta quindi sul versante nord del monte Caricato fino a giungere ad un trivio: se seguiamo il quadrato giallo questo prosegue a sinistra aggirando e superando l'abitato di Noci. Noi decidiamo invece di scendere lungo la traccia che si stacca a destra e dopo pochi minuti arriviamo a Noci, nei pressi del Cippo in ricordo del giovane Partigiano ucciso.
Scendiamo e facciamo una rapida visita (merita davvero una sosta) al borgo di Noci. A questo punto per riprendere il nostro cammino, seguiamo la sterrata che collega Noci a Capenardo dove ricompare il quadrato giallo, fino all'incrocio dell'Alta Via dei Monti Liguri presso il passo del fuoco.
Da qui, il quadrato giallo diventa quadrato rosso e seguendolo, in pochi minuti, saliamo sull'erbosa vetta del Monte Candelozzo; ci fermiamo per il panorama e sopratutto per la meritata sosta pranzo ) Dopo la pausa, riprendiamo il nostro cammino.
Le soluzioni che ci si prospettano sono due: o tornare indietro verso il passo del fuoco e da li prendere l'alta via, oppure scendere il crinale del Candelozzo fino ad incrociare l'alta via per poi proseguire in direzione monte Lago e Alpesisa.
Noi optiamo per la seconda, e riscendendo il ripido versante del Candelozzo, ci riagganciamo all'Alta Via e proseguiamo per chiudere il nostro anello.
Arriviamo presso un punto attrezzato con una tavola, incrocio di altri sentieri ( Colla est di Monte Lago): qui abbandoniamo l'Alta via e iniziamo il nostro percorso di crinale verso la vetta del Monte Lago.
Il sentiero si arrampica su un bel crinale erboso, dove a sinistra la vista si apre sul bel burrone con vista su Canate di Marsiglia, a destra invece, con dolci prati sul lago Val Noci
Giungiamo così sulla vetta del monte Lago, da dove si ha una prospettiva diversa dal solito del lago Val Noci Scendiamo dal monte lago e seguendo sempre il crinale, dopo alcuni saliscendi, iniziamo la ripida salita verso la cima dell' Alpesisa Qui purtroppo ci godiamo ben poco del vasto panorama perchè siamo incappati nella Macaja... pazienza, scendiamo dall' Alpesisa con la traccia che volge in direzione della Colla di Sisa, fino ad abbandonare i prati per entrare nel bosco. Rincrociamo l'Alta Via che avevamo a tempo debito abbandonato, arriviamo alla Colla di Sisa e ci innestiamo sul sentiero marcato con una croce gialla.
Arriviamo così a Sanguineto Superiore e seguendo la strada asfaltata scendiamo a Sanguineto Inferiore.
Qui procediamo verso il centro del minuscolo borgo, dove si stacca un evidente sentiero che scende verso il lago, dopo aver fatto due chiacchiere con una anziana signora del luogo intenta a sfamare un numero imprecisato di gatti .
Percorriamo il sentiero di cui parlavo prima e arriviamo alla riva del lago stesso, per svoltare a sinistra e giungere dalla diga. Superata la diga, riprendiamo la strada asfaltata, in direzione Caiasca, e dopo l'ultima salita della giornata, arriviamo alla macchina.
Abbiamo impiegato 6 ore e venti minuti di cammino, con passo tranquillo, più circa tre quarti d'ora-un ora di tempo dedicato alle pause varie (più che altro per ammirare il panorama dalle vette toccate oltre che per il pranzo).
Un giro davvero affascinante, lungo la selvaggia ma incantevole Val Noci.
Siamo partiti da Caiasca, seguendo inizialmente il rombo giallo, fino a case Fontana da qui, invece di proseguire verso la vetta del Bano, abbiamo svoltato a destra, percorrendo la carrareccia in piano fino a Veixe. Superato Veixe, si stacca a sinistra una mulattiera che salendo gradualmente arriva fino ad un casolare abbandonato: se proseguiamo il sentiero ci porta a Case Montebano, noi invece saliamo lungo il sentiero che si stacca a destra, in direzione Brugosecco.
Aggirato il primo costone di monte, si scorge davanti a noi quel che rimane di Brugosecco. Arriviamo e superiamo i ruderi del borgo abbandonato
Superato il paese, dopo poche centinaia di metri incontriamo il sentiero contrassegnato da un quadrato giallo (il monte Candelozzo- monte Bano) e lo prendiamo, svoltando a sinistra.
Si passa quindi nelle fasce abbandonate, fino a raggiungere l'anticima e infine la cima vera e propria Contemplazione doverosa del panorama (ometto le foto poichè già postate da Littletino
e da Terralba nel topic Monte Candelozzo-Bano), scarabocchio e firme sul libro di vetta e torniamo indietro per la stessa strada, il quadrato giallo, fino al punto dove lo abbiamo imbocccato.
Giunti qui, seguiamo il quadrato giallo fino a Teitin Il sentiero si porta quindi sul versante nord del monte Caricato fino a giungere ad un trivio: se seguiamo il quadrato giallo questo prosegue a sinistra aggirando e superando l'abitato di Noci. Noi decidiamo invece di scendere lungo la traccia che si stacca a destra e dopo pochi minuti arriviamo a Noci, nei pressi del Cippo in ricordo del giovane Partigiano ucciso.
Scendiamo e facciamo una rapida visita (merita davvero una sosta) al borgo di Noci. A questo punto per riprendere il nostro cammino, seguiamo la sterrata che collega Noci a Capenardo dove ricompare il quadrato giallo, fino all'incrocio dell'Alta Via dei Monti Liguri presso il passo del fuoco.
Da qui, il quadrato giallo diventa quadrato rosso e seguendolo, in pochi minuti, saliamo sull'erbosa vetta del Monte Candelozzo; ci fermiamo per il panorama e sopratutto per la meritata sosta pranzo ) Dopo la pausa, riprendiamo il nostro cammino.
Le soluzioni che ci si prospettano sono due: o tornare indietro verso il passo del fuoco e da li prendere l'alta via, oppure scendere il crinale del Candelozzo fino ad incrociare l'alta via per poi proseguire in direzione monte Lago e Alpesisa.
Noi optiamo per la seconda, e riscendendo il ripido versante del Candelozzo, ci riagganciamo all'Alta Via e proseguiamo per chiudere il nostro anello.
Arriviamo presso un punto attrezzato con una tavola, incrocio di altri sentieri ( Colla est di Monte Lago): qui abbandoniamo l'Alta via e iniziamo il nostro percorso di crinale verso la vetta del Monte Lago.
Il sentiero si arrampica su un bel crinale erboso, dove a sinistra la vista si apre sul bel burrone con vista su Canate di Marsiglia, a destra invece, con dolci prati sul lago Val Noci
Giungiamo così sulla vetta del monte Lago, da dove si ha una prospettiva diversa dal solito del lago Val Noci Scendiamo dal monte lago e seguendo sempre il crinale, dopo alcuni saliscendi, iniziamo la ripida salita verso la cima dell' Alpesisa Qui purtroppo ci godiamo ben poco del vasto panorama perchè siamo incappati nella Macaja... pazienza, scendiamo dall' Alpesisa con la traccia che volge in direzione della Colla di Sisa, fino ad abbandonare i prati per entrare nel bosco. Rincrociamo l'Alta Via che avevamo a tempo debito abbandonato, arriviamo alla Colla di Sisa e ci innestiamo sul sentiero marcato con una croce gialla.
Arriviamo così a Sanguineto Superiore e seguendo la strada asfaltata scendiamo a Sanguineto Inferiore.
Qui procediamo verso il centro del minuscolo borgo, dove si stacca un evidente sentiero che scende verso il lago, dopo aver fatto due chiacchiere con una anziana signora del luogo intenta a sfamare un numero imprecisato di gatti .
Percorriamo il sentiero di cui parlavo prima e arriviamo alla riva del lago stesso, per svoltare a sinistra e giungere dalla diga. Superata la diga, riprendiamo la strada asfaltata, in direzione Caiasca, e dopo l'ultima salita della giornata, arriviamo alla macchina.
Abbiamo impiegato 6 ore e venti minuti di cammino, con passo tranquillo, più circa tre quarti d'ora-un ora di tempo dedicato alle pause varie (più che altro per ammirare il panorama dalle vette toccate oltre che per il pranzo).
Un giro davvero affascinante, lungo la selvaggia ma incantevole Val Noci.
Last edited by paolocerreta on Tue Feb 09, 2016 22:09, edited 2 times in total.
"Dagli gli alberi ho capito il significato della pazienza. Dall'erba ho imparato ad apprezzare la persistenza."
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Re: val noci
Allego altre foto
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Re: val noci
Bello bello !! Complimenti a tutti e due .
Mi sarà molto utile .
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Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: val noci
Mi fa davvero piacere che questi sentieri si stiano riempiendo. Nell'ultimo anno sono stato da queste parti un sacco di volte per poter progressivamente far rinascere l'itinerario Bano-Candelozzo e pure dal libro di vetta il numero di escursionisti risultava sparuto. Se il mio lavoro è servito anche per riportare gente in zona sono veramente contento. Tra l'altro sto cercando di intavolare un discorso con il Comune di Montoggio, dove per motivi professionali ho alcuni amici, e spero che possa nascere qualcosa di buono per i sentieri della zona.
Ciò detto ringrazio Littletino per aver scritto come i segnali per il Bano siano ben piazzati. Anch'essi sono stati rinfrescati dal sottoscritto e aumentati nel numero proprio perchè il sentiero da Caiasca attraversa un bosco talvolta un po' insidioso e avere sempre a vista la via giusta è fondamentale. L'ultima volta sono risalito una ventina di giorni fa e mi sono ripromesso di dare un'ulteriore ripassata di colore soprattutto presso i due guadi e la zona franosa che si incontra subito dopo Caiasca. Ricordo a tutti: scegliete giornate secche, evitate giorni di pioggia o immediatamente successivi perchè il tracciato è estremamente scivoloso. Consiglio poi di fare il Caiasca-Bano in salita, per lo stesso motivo, e, per fare un mini anello, scendere via quadrato giallo a Brugosecco e rientrare a Caiasca col sentiero di mezza costa, magari tagliare su Veixe e di là fare la sterrata o. meno noioso, andare a Case Fontana e scendere dalla prima parte del rombo giallo (che è meno scivoloso di quella più alta).
Correggo minimamente Paolocerreta (il quale, ricordo, è uno degli artefici del ripristino di questo sentiero), che peraltro sa benissimo questa cosa ed è solo caduto in un lapsus: anche dall'incrocio sterrata per Noci/Av per salire sul Candelozzo il segnale resta quadrato giallo (il primo che appare è su uno dei pali che ho piazzato). Il quadrato rosso parte dalla vetta del Candelozzo e scende a Prato. Quel punto peraltro non è il vero Passo del Fuoco, che è invece un intaglio che si trova andando sull'AV verso la Scoffera. Dalla sella Est del Lago alla cima si segue il cerchio rosso vuoto, anch'esso segnavia che cercherò di ravvivare prossimamente.
Nei prossimi giorni piazzerò le frecce direzionali al trivio sopra Noci e una palo con tabella di fine itinerari con tempistiche e lunghezze varie in cima al Bano.
Aggiungo, sulla base di quanto a suo tempo scritto da fabio.rapallo e da quanto dettomi dagli altri che hanno seguito il nuovo itinerario, che "allungherei" la tempistica sicuramente un po' troppo veloce da me indicata: 1h55' tra Candelozzo e Bano, 2h10' in senso opposto. Questo sempre in giornate belle climaticamente e con fondo sentiero buono; altrimenti la tempistica si allunga ben bene per tutti i motivi ampiamente discussi sia in questo topic che in quello specifico nella sezione Ripristino e manutenzione sentieri.
Ciao a tutti e... gambe in spalla
Ciò detto ringrazio Littletino per aver scritto come i segnali per il Bano siano ben piazzati. Anch'essi sono stati rinfrescati dal sottoscritto e aumentati nel numero proprio perchè il sentiero da Caiasca attraversa un bosco talvolta un po' insidioso e avere sempre a vista la via giusta è fondamentale. L'ultima volta sono risalito una ventina di giorni fa e mi sono ripromesso di dare un'ulteriore ripassata di colore soprattutto presso i due guadi e la zona franosa che si incontra subito dopo Caiasca. Ricordo a tutti: scegliete giornate secche, evitate giorni di pioggia o immediatamente successivi perchè il tracciato è estremamente scivoloso. Consiglio poi di fare il Caiasca-Bano in salita, per lo stesso motivo, e, per fare un mini anello, scendere via quadrato giallo a Brugosecco e rientrare a Caiasca col sentiero di mezza costa, magari tagliare su Veixe e di là fare la sterrata o. meno noioso, andare a Case Fontana e scendere dalla prima parte del rombo giallo (che è meno scivoloso di quella più alta).
Correggo minimamente Paolocerreta (il quale, ricordo, è uno degli artefici del ripristino di questo sentiero), che peraltro sa benissimo questa cosa ed è solo caduto in un lapsus: anche dall'incrocio sterrata per Noci/Av per salire sul Candelozzo il segnale resta quadrato giallo (il primo che appare è su uno dei pali che ho piazzato). Il quadrato rosso parte dalla vetta del Candelozzo e scende a Prato. Quel punto peraltro non è il vero Passo del Fuoco, che è invece un intaglio che si trova andando sull'AV verso la Scoffera. Dalla sella Est del Lago alla cima si segue il cerchio rosso vuoto, anch'esso segnavia che cercherò di ravvivare prossimamente.
Nei prossimi giorni piazzerò le frecce direzionali al trivio sopra Noci e una palo con tabella di fine itinerari con tempistiche e lunghezze varie in cima al Bano.
Aggiungo, sulla base di quanto a suo tempo scritto da fabio.rapallo e da quanto dettomi dagli altri che hanno seguito il nuovo itinerario, che "allungherei" la tempistica sicuramente un po' troppo veloce da me indicata: 1h55' tra Candelozzo e Bano, 2h10' in senso opposto. Questo sempre in giornate belle climaticamente e con fondo sentiero buono; altrimenti la tempistica si allunga ben bene per tutti i motivi ampiamente discussi sia in questo topic che in quello specifico nella sezione Ripristino e manutenzione sentieri.
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Re: val noci
Per i tempi fai una cosa semplice, ovvero
misuri i km
tieni la media dei tre a km considerata come media escursionistica normale e il gioco è fatto
. C'è anche una formula che avevo visto in un libro di G. Nardi, appena lo trovo....
misuri i km
tieni la media dei tre a km considerata come media escursionistica normale e il gioco è fatto
. C'è anche una formula che avevo visto in un libro di G. Nardi, appena lo trovo....
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
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Re: val noci
Grazie, Michele. Trattandosi di 5 km e 700 metri la proporzione ci porta a 114 minuti. Quindi il tempo di 1h55' è perfetto. L'allungamento in senso Bano-Candelozzo a 2h10' lo metterei in quanto il tratto in salita è più lungo e la discesa dal Bano non può essere compiuta a gran velocità. CiaoConte Ugolino wrote:Per i tempi fai una cosa semplice, ovvero
misuri i km
tieni la media dei tre a km considerata come media escursionistica normale e il gioco è fatto
. C'è anche una formula che avevo visto in un libro di G. Nardi, appena lo trovo....
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Re: val noci
Hai ragione francesco , ora con il senno di poi mi è venuto in mente il bel quadrato giallo che hai marcato sul cippo in cima al Candelozzoterralba wrote: Correggo minimamente Paolocerreta (il quale, ricordo, è uno degli artefici del ripristino di questo sentiero), che peraltro sa benissimo questa cosa ed è solo caduto in un lapsus: anche dall'incrocio sterrata per Noci/Av per salire sul Candelozzo il segnale resta quadrato giallo (il primo che appare è su uno dei pali che ho piazzato). Il quadrato rosso parte dalla vetta del Candelozzo e scende a Prato. Quel punto peraltro non è il vero Passo del Fuoco, che è invece un intaglio che si trova andando sull'AV verso la Scoffera. Dalla sella Est del Lago alla cima si segue il cerchio rosso vuoto, anch'esso segnavia che cercherò di ravvivare prossimamente.
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Re: val noci
T (min)= [ L(Km+ H(hm) ] x Cterralba wrote:Grazie, Michele. Trattandosi di 5 km e 700 metri la proporzione ci porta a 114 minuti. Quindi il tempo di 1h55' è perfetto. L'allungamento in senso Bano-Candelozzo a 2h10' lo metterei in quanto il tratto in salita è più lungo e la discesa dal Bano non può essere compiuta a gran velocità. CiaoConte Ugolino wrote:Per i tempi fai una cosa semplice, ovvero
misuri i km
tieni la media dei tre a km considerata come media escursionistica normale e il gioco è fatto
. C'è anche una formula che avevo visto in un libro di G. Nardi, appena lo trovo....
Coefficiente C
Tipo di terreno salita discesa
Stradine, mulattiere sentiero 12 8
sentiero ripido e tracce facili 13 9
pietraie minute e pascoli ripidi 15 5
pietraie grosse 18 17
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
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Re: val noci
Sabato scorso sono riuscito a fare il giro completo dei crinali della Val Noci che avevo in testa da qualche mese , soprattutto stimolato dai racconti di terralba e paolocerreta .
L'inizio giornata non è stato esaltante : il meteo aveva promesso una gran bella giornata ed invece al risveglio tutta Genova era coperta da una cappa di nuvoloni grigi ... Siccome mi scocciava rinunciare visto che la moglie mi aveva conceso la giornata libera , ho provato a connettermi per vedere se c'era qualcuno in linea sul forum di QZ che potesse dirmi qualcosa sul tempo nell'entroterra . Visto che non c'erano risposte , ho consultato un po' di web cam dell 'interno e ho visto che il tempo non era poi così brutto .Quindi , con un po' di ritardo rispetto ai programmi , sono partito e sono giunto alla diga verso le 9,00. C'erano già parecchi pescatori ed il tempo era abbastanza soleggiato e caldo .
In pochi minuti ho raggiunto Caiasca , dove , parafrasando Manzoni , sembrava di essere alla battaglia di Maclodio : S'ode a destra un latrato di cane a sinistra risponde un latrato ... Se c'era qualcuno che dormiva , il mio arrivo lo ha di certo svegliato ! Ho imboccato subito dopo il sentiero rombo giallo , un po' rovinato dall'acqua ma strapieno di magnifiche fioriture
e poi , dopo aver "attraversato" il famoso albero di littletino , son giunto a Case Fontana .
Per fare quello che ritengo il percorso più breve per la cima , ho seguito la sterrata sino a Veixe , dove fa ancora bella mostra di sè il celebre cartello minaccioso
ma non ho visto anima viva . Ho imboccato il sentiero a sinistra che sale sul costone e poi , quando ho visto che puntava troppo verso Brugosecco , l'ho abbandonato salendo a vista sul ripido crinale . Poco sotto la cima ho incontrato i segnavia e quindi sono arrivato in vetta al Monte Bano .
Bei panorami tutto attorno , dall'Antola
alla Val Scrivia
all'immancabile Lago di Val Noci
Ho fatto una bella sosta a godermi il sole e poi sono sceso seguendo il "sentiero quotazero 2 ", ottimamente segnalato da terralba & Co. Nonostante tutti i segnavia , sono riuscito a leggere male una curva e mi sono un pochino infrascato sopra Brugosecco , ma questa è solo questione di abilità...
Poco più avanti ho avuto anche la fortuna di incontrare 5 grossi cinghiali che mi sono passati a pochi metri senza degnarmi di uno sguardo ! Qualche attimo di panico a cercare con gli occhi un albero su cui salire e poi tutto è finito...
Superati rideri di Teitin
sono arrivato al bivio con i nuovi cartelli e ho deciso di scendere a Noci per visitare il borgo . Dopo il monumento ai Partigiani
ho girato un po' per il paesino ( c'era gente ! ) arrivando alla bella chiesetta .
Ho poi seguito la lunga e monotona sterrata verso Capenardo , lasciandola solo per imboccare il crinale del monte Candelozzo che , con una piccola deviazione , offre una bella vista su Noci
prima di giungere in vetta , dove la croce è stata spostata rispetto all' anno scorso
e dove spiccano le onnipresenti scritte gialle di terralba .
Altra sosta per mangiare qualcosa e po mi sono innestato ( un po' ad occhio !) sull' AV , seguendola sempre anche se mi ha fatto salire sull' anonimo Monte Lago Est . Bei panorami sui crinali con il Monte Lago in bella evidenza
Alla successiva Colla con tavolo da pic nic , ho avuto la buona sorte di incontrare una coppia di Montoggio che mi ha piacevolmente intrattenuto con un po' di interessantissima storia locale
Salito sul Monte Lago , ho fatto un'altra sosta per godere della vista del Lago di Valnoci
e del crinale verso l'Alpesisa che si stava rannuvolando .
Belle viste anche sul sottostante , celebre borgo semiabbandonato di Canate di Marsiglia
Con una bella salitona sono arrivato in vetta anche all'Alpesisa , dove nel frattempo era tornato il sole
anche se verso Genova c'era sempre foschia ed una bella coltre di nuvole grigie .
Scendenda dall'ultima vetta di giornata , ancora uno scorcio del lago
e poi giù sino al re- innesto sull'AV e poi sino alla Gola di Sisa . Sono sceso senza segnavia (ma sentiero molto evidente ) nel castagneto sino a Sanguineto Inferiore ( fontana ) e infine ho imboccato un viottolo tra le case che in pochi minuti di discesa mi ha condotto alla riva del lago . Ho attraversato la bella diga in cemento
dove fa bella mostra di sè la scultura di uno splendido grifone .
In questo modo ho finito il mio bell' anellone , ritornando all' auto dopo 7 ore ed un quarto di tempo , comprese però almeno 2 ore complessive di soste .
In definitiva un gran bel giro , anche abbastanza faticoso , che nonostante il meteo non perfetto mi ha dato tante soddisfazioni.
Qualcuno mi sa dire più o meno quanto possono essere lo sviluppo chilometrico ed il dislivello complessivo di questo giro ? Io ho fatto dei calcoli approssimativi ma se possibile vorrei una conferma ... Mi sa che mi devo decidere a spendere per comprarmi un GPS...
Vi saluto con questa foto pomeridiana del lago , con in primo piano l'inquietante troppopieno .
Alla prossima...
L'inizio giornata non è stato esaltante : il meteo aveva promesso una gran bella giornata ed invece al risveglio tutta Genova era coperta da una cappa di nuvoloni grigi ... Siccome mi scocciava rinunciare visto che la moglie mi aveva conceso la giornata libera , ho provato a connettermi per vedere se c'era qualcuno in linea sul forum di QZ che potesse dirmi qualcosa sul tempo nell'entroterra . Visto che non c'erano risposte , ho consultato un po' di web cam dell 'interno e ho visto che il tempo non era poi così brutto .Quindi , con un po' di ritardo rispetto ai programmi , sono partito e sono giunto alla diga verso le 9,00. C'erano già parecchi pescatori ed il tempo era abbastanza soleggiato e caldo .
In pochi minuti ho raggiunto Caiasca , dove , parafrasando Manzoni , sembrava di essere alla battaglia di Maclodio : S'ode a destra un latrato di cane a sinistra risponde un latrato ... Se c'era qualcuno che dormiva , il mio arrivo lo ha di certo svegliato ! Ho imboccato subito dopo il sentiero rombo giallo , un po' rovinato dall'acqua ma strapieno di magnifiche fioriture
e poi , dopo aver "attraversato" il famoso albero di littletino , son giunto a Case Fontana .
Per fare quello che ritengo il percorso più breve per la cima , ho seguito la sterrata sino a Veixe , dove fa ancora bella mostra di sè il celebre cartello minaccioso
ma non ho visto anima viva . Ho imboccato il sentiero a sinistra che sale sul costone e poi , quando ho visto che puntava troppo verso Brugosecco , l'ho abbandonato salendo a vista sul ripido crinale . Poco sotto la cima ho incontrato i segnavia e quindi sono arrivato in vetta al Monte Bano .
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all'immancabile Lago di Val Noci
Ho fatto una bella sosta a godermi il sole e poi sono sceso seguendo il "sentiero quotazero 2 ", ottimamente segnalato da terralba & Co. Nonostante tutti i segnavia , sono riuscito a leggere male una curva e mi sono un pochino infrascato sopra Brugosecco , ma questa è solo questione di abilità...
Poco più avanti ho avuto anche la fortuna di incontrare 5 grossi cinghiali che mi sono passati a pochi metri senza degnarmi di uno sguardo ! Qualche attimo di panico a cercare con gli occhi un albero su cui salire e poi tutto è finito...
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sono arrivato al bivio con i nuovi cartelli e ho deciso di scendere a Noci per visitare il borgo . Dopo il monumento ai Partigiani
ho girato un po' per il paesino ( c'era gente ! ) arrivando alla bella chiesetta .
Ho poi seguito la lunga e monotona sterrata verso Capenardo , lasciandola solo per imboccare il crinale del monte Candelozzo che , con una piccola deviazione , offre una bella vista su Noci
prima di giungere in vetta , dove la croce è stata spostata rispetto all' anno scorso
e dove spiccano le onnipresenti scritte gialle di terralba .
Altra sosta per mangiare qualcosa e po mi sono innestato ( un po' ad occhio !) sull' AV , seguendola sempre anche se mi ha fatto salire sull' anonimo Monte Lago Est . Bei panorami sui crinali con il Monte Lago in bella evidenza
Alla successiva Colla con tavolo da pic nic , ho avuto la buona sorte di incontrare una coppia di Montoggio che mi ha piacevolmente intrattenuto con un po' di interessantissima storia locale
Salito sul Monte Lago , ho fatto un'altra sosta per godere della vista del Lago di Valnoci
e del crinale verso l'Alpesisa che si stava rannuvolando .
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Con una bella salitona sono arrivato in vetta anche all'Alpesisa , dove nel frattempo era tornato il sole
anche se verso Genova c'era sempre foschia ed una bella coltre di nuvole grigie .
Scendenda dall'ultima vetta di giornata , ancora uno scorcio del lago
e poi giù sino al re- innesto sull'AV e poi sino alla Gola di Sisa . Sono sceso senza segnavia (ma sentiero molto evidente ) nel castagneto sino a Sanguineto Inferiore ( fontana ) e infine ho imboccato un viottolo tra le case che in pochi minuti di discesa mi ha condotto alla riva del lago . Ho attraversato la bella diga in cemento
dove fa bella mostra di sè la scultura di uno splendido grifone .
In questo modo ho finito il mio bell' anellone , ritornando all' auto dopo 7 ore ed un quarto di tempo , comprese però almeno 2 ore complessive di soste .
In definitiva un gran bel giro , anche abbastanza faticoso , che nonostante il meteo non perfetto mi ha dato tante soddisfazioni.
Qualcuno mi sa dire più o meno quanto possono essere lo sviluppo chilometrico ed il dislivello complessivo di questo giro ? Io ho fatto dei calcoli approssimativi ma se possibile vorrei una conferma ... Mi sa che mi devo decidere a spendere per comprarmi un GPS...
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Re: val noci
salve
belle foto; l'anno scorso ho fatto il trail valnoci con un tempo simile (fine maggio se non ricordo male). ci voglio tornare con moglie e figli con un tempo, spero, migliore
saluti
Piero e famiglia
belle foto; l'anno scorso ho fatto il trail valnoci con un tempo simile (fine maggio se non ricordo male). ci voglio tornare con moglie e figli con un tempo, spero, migliore
saluti
Piero e famiglia
Viva tutti i soldati sconfitti e tutti gli Eroi schiacciati dal nemico nella battaglia perduta. Perché la sconfitta non può togliere la gloria.
Walt Whitman
L'italiano è l'unico popolo che accorre in soccorso del vincitore...
Ennio Flaiano
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Re: val noci
Ciao! Bellissime foto complimenti ! Nemmeno io ho il gps ma calcolando una madia di 3,5 km orari come passo, penso che sia attorno ai 18-20 km..ripeto stima mia perciò lascia il tempo che trovadaniele64 wrote:Sabato scorso sono riuscito a fare il giro completo dei crinali della Val Noci che avevo in testa da qualche mese , soprattutto stimolato dai racconti di terralba e paolocerreta .
L'inizio giornata non è stato esaltante : il meteo aveva promesso una gran bella giornata ed invece al risveglio tutta Genova era coperta da una cappa di nuvoloni grigi ... Siccome mi scocciava rinunciare visto che la moglie mi aveva conceso la giornata libera , ho provato a connettermi per vedere se c'era qualcuno in linea sul forum di QZ che potesse dirmi qualcosa sul tempo nell'entroterra . Visto che non c'erano risposte , ho consultato un po' di web cam dell 'interno e ho visto che il tempo non era poi così brutto .Quindi , con un po' di ritardo rispetto ai programmi , sono partito e sono giunto alla diga verso le 9,00. C'erano già parecchi pescatori ed il tempo era abbastanza soleggiato e caldo .
In pochi minuti ho raggiunto Caiasca , dove , parafrasando Manzoni , sembrava di essere alla battaglia di Maclodio : S'ode a destra un latrato di cane a sinistra risponde un latrato ... Se c'era qualcuno che dormiva , il mio arrivo lo ha di certo svegliato ! Ho imboccato subito dopo il sentiero rombo giallo , un po' rovinato dall'acqua ma strapieno di magnifiche fioriture
e poi , dopo aver "attraversato" il famoso albero di littletino , son giunto a Case Fontana .
Per fare quello che ritengo il percorso più breve per la cima , ho seguito la sterrata sino a Veixe , dove fa ancora bella mostra di sè il celebre cartello minaccioso
ma non ho visto anima viva . Ho imboccato il sentiero a sinistra che sale sul costone e poi , quando ho visto che puntava troppo verso Brugosecco , l'ho abbandonato salendo a vista sul ripido crinale . Poco sotto la cima ho incontrato i segnavia e quindi sono arrivato in vetta al Monte Bano .
Bei panorami tutto attorno , dall'Antola
alla Val Scrivia
all'immancabile Lago di Val Noci
Ho fatto una bella sosta a godermi il sole e poi sono sceso seguendo il "sentiero quotazero 2 ", ottimamente segnalato da terralba & Co. Nonostante tutti i segnavia , sono riuscito a leggere male una curva e mi sono un pochino infrascato sopra Brugosecco , ma questa è solo questione di abilità...
Poco più avanti ho avuto anche la fortuna di incontrare 5 grossi cinghiali che mi sono passati a pochi metri senza degnarmi di uno sguardo ! Qualche attimo di panico a cercare con gli occhi un albero su cui salire e poi tutto è finito...
Superati rideri di Teitin
sono arrivato al bivio con i nuovi cartelli e ho deciso di scendere a Noci per visitare il borgo . Dopo il monumento ai Partigiani
ho girato un po' per il paesino ( c'era gente ! ) arrivando alla bella chiesetta .
Ho poi seguito la lunga e monotona sterrata verso Capenardo , lasciandola solo per imboccare il crinale del monte Candelozzo che , con una piccola deviazione , offre una bella vista su Noci
prima di giungere in vetta , dove la croce è stata spostata rispetto all' anno scorso
e dove spiccano le onnipresenti scritte gialle di terralba .
Altra sosta per mangiare qualcosa e po mi sono innestato ( un po' ad occhio !) sull' AV , seguendola sempre anche se mi ha fatto salire sull' anonimo Monte Lago Est . Bei panorami sui crinali con il Monte Lago in bella evidenza
Alla successiva Colla con tavolo da pic nic , ho avuto la buona sorte di incontrare una coppia di Montoggio che mi ha piacevolmente intrattenuto con un po' di interessantissima storia locale
Salito sul Monte Lago , ho fatto un'altra sosta per godere della vista del Lago di Valnoci
e del crinale verso l'Alpesisa che si stava rannuvolando .
Belle viste anche sul sottostante , celebre borgo semiabbandonato di Canate di Marsiglia
Con una bella salitona sono arrivato in vetta anche all'Alpesisa , dove nel frattempo era tornato il sole
anche se verso Genova c'era sempre foschia ed una bella coltre di nuvole grigie .
Scendenda dall'ultima vetta di giornata , ancora uno scorcio del lago
e poi giù sino al re- innesto sull'AV e poi sino alla Gola di Sisa . Sono sceso senza segnavia (ma sentiero molto evidente ) nel castagneto sino a Sanguineto Inferiore ( fontana ) e infine ho imboccato un viottolo tra le case che in pochi minuti di discesa mi ha condotto alla riva del lago . Ho attraversato la bella diga in cemento
dove fa bella mostra di sè la scultura di uno splendido grifone .
In questo modo ho finito il mio bell' anellone , ritornando all' auto dopo 7 ore ed un quarto di tempo , comprese però almeno 2 ore complessive di soste .
In definitiva un gran bel giro , anche abbastanza faticoso , che nonostante il meteo non perfetto mi ha dato tante soddisfazioni.
Qualcuno mi sa dire più o meno quanto possono essere lo sviluppo chilometrico ed il dislivello complessivo di questo giro ? Io ho fatto dei calcoli approssimativi ma se possibile vorrei una conferma ... Mi sa che mi devo decidere a spendere per comprarmi un GPS...
Vi saluto con questa foto pomeridiana del lago , con in primo piano l'inquietante troppopieno .
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