Uppo questa discussione perché mercoledì scorso ho fatto una bella passeggiata in questa zona che mi ha soddisfatto molto
Come al solito avevo preso ferie ma sono rimasto indeciso sino all’ultimo su dove andare, alla fine ho optato per l’entroterra di Varazze, dove ero stato solo di passaggio……quindi ero preparato sino a un certo punto, avevo una specie di traccia gps che doveva guidarmi dove pensavo si trovassero i luoghi di interesse, e uno straccio di stralcio di cartina stampata all’ultimo momento……vabbè, comunque non è che facevo chissà quanta strada, quindi ero abbastanza tranquillo, a parte il fatto che in una passeggiata di 12 km sono riuscito a incrociare i segnavia Croce Rossa, N, T, ed L (che essendo lettere ho immediatamente proceduto a confondere nella mia testa

) e Triangolo Rosso.
Ho fatto così : non chiedetemi perché ma sono partito da Faie, ho parcheggiato nel piazzalino di Ns. Signora delle Grazie poi sono ritornato brevemente sui miei passi, proseguendo verso Il Poggio, ma subito dopo un rio, sulla destra, ho preso la Croce Rossa (nel senso del sentiero, eh ! eccheccacchio, sono appena partito!

) che mi ha portato su una sella da cui si dipartiva il segnavia “T” che porta sul Monte Greppino (mi immagino che i segnavia alfabetici partano tutti da Alpicella, a qs. punto), bella cimetta da cui si ha una discreta vista d’insieme delle zone oggetto della gita.
La Cappelletta di S.Anna vista dal Monte Greppino

Sono poi sceso dal Greppino seguendo “T” e “N” insieme in direzione Alpicella, poiché pensavo che la “Strada Megalitica” fosse da quella parte……procedendo arrivavo ad un bivio che segnalava “T” verso il Greppino e “N” verso l’alto…………poiché mi pareva di ricordare che la “N” segnasse la Strada Megalitica sono rimasto un attimo in dubbio sul da farsi, poi ho proceduto per curiosità in direzione Alpicella, sino a trovare un altro bivio con direzione “L” verso l’alto (verso la Cappelletta di S.Anna, immagino giusto), da cui in realtà tornerò alla fine…
Chiaritemi quindi le idee (c'ho messo un po', come avete notato

), torno sui miei passi sino al bivio N/T, dove questa volta seguo la N verso l’alto e dopo poco, preannunciata da alcune felci giganti

compare l’inizio della Strada Megalitica, affascinante e notevole opera di chissàcchi/quando/come/perché contornata da faggi enormi che rendono il tutto parecchio magico;


giunto in cima, vago parecchio tra pietre, massi, alberi, ruoto intorno al cosiddetto “recinto sacro”,

effettivamente prospicente il M.te Greppino (luogo che si dice attirare particolarmente i fulmini), cerco di immaginare altri tempi, altri riti….sino a trovare la “Scalinata”, che scende verso la Casa Colletta, accompagnata da una schiera di faggi ancora più imponenti dei precedenti, vere sentinelle del bosco………

………ora, non so se la parola “Faie” derivi da “fata”, come sostiene qualcuno, o, come sostiene qualcun altro, forse più materialista, da “faggio”……..a me sembra che possa avere a che fare con entrambe, chè quando cammini in questi boschi tra questi alberi enormi ogni tanto hai veramente come l’impressione di vedere qualcuno con la coda dell’occhio nascondersi dietro ai tronchi immensi (…o c’era per davvero?)

a metà della scalinata non resisto e ne abbraccio dolcemente uno, cerco di scambiare un po’ d’amore con lui, di dargli un po’ del mio e prenderne un po’ del suo, che deve averne in abbondanza, per essere rimasto lì tutto quel tempo (con le mie braccia non riesco nemmeno a cingerne la metà, e sono alto 1,85…)
Arrivo sino alla Casa Colletta, ravano un po’ nei dintorni per vedere se c’è qualcosa d’interessante, risalgo di nuovo la scalinata megalitica verso monte

(alla fine questo sarebbe il sentiero Croce Rossa che sale sulla vetta del Beigua) sino a tornare al recinto sacro : da qui il sentiero continua in direzione del Bric del Vento e poi del Monte Priafaia
Molto bello il Monte Priafaia,

con tutte quelle pietre/lastre/ciappe spaccate
Coricate
Ficcate
Scivolate
Levigate
Consumate
Piantate
Ammassate
Crepate
Spostate
Ammucchiate
Rotolate
Rizzate
Lisciate
Accatastate
Spezzate
Frantumate
Di qui c’è una bella vista su tutto il versante dominato dal Beigua, sino al mare………….concentrandosi un poco si può persino riuscire ad immaginare come poteva essere migliaia di anni fa, senza antenne, senza autostrade, senza ciminiere in lontananza, senza cemento………….mi immagino greggi di pecore, montoni, becchi (bego, beigua

), pastori e pastorelle, e tra tutte queste rocce sembra davvero poter spuntare qualche “faja”, o magari, anche se non lo vedete, di sicuro c’è qualcuno, qualcosa, celato da questi mucchi di pietre, che vi osserva senza farsi vedere………………..perfino le antenne mi sembrano meno brutte viste di qui…..
Riaprendo gli occhi e concentrandosi al contrario, invece, posso immaginare di avere al mio fianco un antico ligure che guardandole mi dice : “…ah, vedo che anche voi erigete strutture verso il cielo per captare segnali dalle altre dimensioni…..”

Dalla vetta del Priafaia si può notare come il monte sia circondato da un cerchio morenico di pietre frantumate dal ghiaccio, il paesaggio è effettivamente alpestre, pacificante.

Da qui scendo, e non trovando una qualche traccia che tagli verso ovest, procedo sul sentiero sino al Bric Montebè (di nuovo il “becco”….

), da cui scendo seguendo il Triangolo Rosso che, attraversata Località Pianazza, con bei prati su cui si affacciano grossi sfasciumi di rocce, scende sino ad arrivare alle pendici del Bric Voltui, dove, grazie al gps, prendo una traccia che scende a sinistra sino ad incrociare il sentiero “L”, proprio nei pressi del bivio che avevo incontrato al mattino.
Di qui in breve raggiungo la Cappelletta di S.Anna, piccola costruzione in posizione ardita a picco sulla valle, bella postazione panoramica dalla quale mi godo la vista mangiando il secondo panozzo e fumando una sigaretta (eh, lo so….)
il Monte Greppino visto dalla Cappelletta di S.Anna

Ravanando con molta attenzione (lo strapiombo è protetto solo parzialmente e per un breve tratto da dello squallido filo spinato teso tra bacchette di ferro piantate nella roccia…….che a dire il vero, non costerebbe molto, credo, installare una ringhiera un po’ più carina da vedere, ma vabbè….), si può raggiungere (sulla destra, guardando la chiesetta) un piccolo riparo sottoroccia, denominato “grotta di S.Anna”, piccolo ma interessante per alcune forme create dal vento sulle pareti….
dentro la grotta di S.Anna


Da qui alla fine ritorno poi sui miei passi sino al bivio di cui sopra, da cui poi in pratica ripercorro al contrario il tratto percorso al mattino, tagliando un po’ qui e là, sino a ritornare all’auto.
Rispetto a ciò che volevo/avrei voluto/potuto fare, mi sono quindi perso
-U nicciu du briccu du bruxin
-quei tratti di muro con pietre sporgenti che immagino siano proprio a Ceresa
-i due menhir di Ceresa, di cui stupidamente m’ero completamente scordato, non essendo riportati né sul gps né su quello straccio di stralcio di cartina che avevo
-la bara del vampiro
In ogni caso, ricapitolando per i precisini, ho percorso 12 km in 6h30m, quindi molto ma molto supercomodamente, viste le varie situazioni interessanti di cui godere, per un dislivello positivo di 773 m.
Bella passeggiata, che consiglio anche alle famiglie, probabilmente stupenda in autunno inoltrato, dove la magia di questi boschi sarà amplificata dai colori.
Conto di tornarci sicuramente, e probabilmente partendo da Alpicella, in modo da vedere altre cose (tipo il riparo di Fenestrelle) oltre a quelle che ho mancato di cui sopra; probabilmente lo farò però in autunno, perché ormai tra poco farà un caldo…………………
becco !

Aloha
