Val Pentemina - Carsegli
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Val Pentemina - Carsegli
Last edited by lmmt on Sat Feb 21, 2009 21:29, edited 1 time in total.
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zona molto interessante!! Sono intenzionato a visitare i villaggi di Riola e Tecosa, che sono in una valletta laterale, c'è un sentiero praticabile per arrivare o mi devo arrangiare?
E vorrei pure visitare Camponevoso, Feto e gli altri villaggi che però sono nella valle di Laccio, anche qui solita domanda, sono raggiungibili abbastanza agevolmente?
Grazie!
e complimenti per le foto e per la gita!
E vorrei pure visitare Camponevoso, Feto e gli altri villaggi che però sono nella valle di Laccio, anche qui solita domanda, sono raggiungibili abbastanza agevolmente?
Grazie!
e complimenti per le foto e per la gita!
è difficile fare un racconto: come avrete forse notato, le foto sono scattate in diversi periodi.
il paese è una "frazione" di Carsegli, nel senso che Carsegli non fa comune (ovviamente, dato che è decisamente spopolato), ma è suddiviso in cinque nuclei, anche piuttosto distanti l'uno dall'altro: il Rione, le Vallecalde, le Cognole, le Case Vecchie, il Poggio.
a Vallecalde ci sono pochi pochi pochi ( ) abitanti, presumo che d'estate si popoli un po'; la frazione è ben curata, con una ventina di abitazioni, di cui cinque in abbandono ma recuperabili; ha alcune fasce ancora tenute bene, dalla mano umana e da quella animale: le mucche vengono qui a cercare la prima erba. L'arteria principale è la "creuza do saero", diciamo la "mulattiera della quercia", chiamata così per una particolarità dei frutti di alcuni cerri, ma non vi svelo quale. Pur essendo la frazione più bassa dopo Rione (più o meno intorno ai 670 metri), è, come orgogliosamente fattomi notare, il borgo meglio esposto tra le frazioni di Carsegli: da qui deriva il nome Vallecalde. E' esposto a sud-est e il sole d'estate rimane fino alle nove.
Tre frazioni si raggiungono con la macchina (pero guai! ), le altre due in 5 minuti a piedi. Dista 6/7 chilometri da Montoggio. C'è un sentiero che parte poco sopra dell'entrata del rio Liprando nella Pentemina, quando la strada finisce di costeggiare una piccola parete rocciosa a sinistra e si affianca a una selletta che divide proprio la valletta del rio con quella principale del torrente. Questo sentiero porta alle Vallecalde. Ci deve essere pure un raccordo poco oltre, lungo la strada, con segnalazioni gialle, ma non l'ho mai percorso; tra l'altro la prima parte di questo breve raccordo (sarà 100 metri ad occhio e croce) deve essere difficilmente praticabile. In paese esiste pure un passo che aggira dall'alto le case e spunta non ho ben capito dove (comunque sulla strada per le Case Vecchie), in ogni caso credo passi vicino alla costruzione in cemento (forse una piccola cisterna) sopra l'abitato.
per quanto riguarda Riola e Tecosa, io so che la chiesa di Riola è ancora in piedi e si vede da diversi punti come dal Poggio
c'è una stradina che parte da poco sotto il passo di Donetta che scende a Pentema, è evidente sulla sinistra; l'ha percorsa un mio amico, ma d'inverno, e non è riuscito a seguire la traccia. Comunque io credo si possa raggiungere abbastanza bene da lì, magari esiste pure un sentiero che parte dalle Serre ma è di sicuro più lungo. Tecosa non so, ma forse se vai d'inverno non dovresti avere difficoltà a scendere anche per il bosco, partendo proprio dal passo, seguendo il sentiero del monte Spigo oppure iniziando da subito per il bosco; in ogni caso saranno 200/250 metri di dislivello.
Per i paesi abbandonati di Montoggio devi leggere per forza "Monte Bano, molte storie", c'è un sacco di roba utile in questo senso; io ho fatto il sentiero da Noci a Caiasca: da Noci, dopo aver affrontato il primo tratto ripido che porta ad una sella tra due valli, poco dopo c'è un bel sentiero in leggera discesa a destra che presumo porti verso Campoveneroso (verso i ruderi che si vedono sul crinale che prosegue poi verso il m. Acuto), ma non l'ho percorso.
ciao
il paese è una "frazione" di Carsegli, nel senso che Carsegli non fa comune (ovviamente, dato che è decisamente spopolato), ma è suddiviso in cinque nuclei, anche piuttosto distanti l'uno dall'altro: il Rione, le Vallecalde, le Cognole, le Case Vecchie, il Poggio.
a Vallecalde ci sono pochi pochi pochi ( ) abitanti, presumo che d'estate si popoli un po'; la frazione è ben curata, con una ventina di abitazioni, di cui cinque in abbandono ma recuperabili; ha alcune fasce ancora tenute bene, dalla mano umana e da quella animale: le mucche vengono qui a cercare la prima erba. L'arteria principale è la "creuza do saero", diciamo la "mulattiera della quercia", chiamata così per una particolarità dei frutti di alcuni cerri, ma non vi svelo quale. Pur essendo la frazione più bassa dopo Rione (più o meno intorno ai 670 metri), è, come orgogliosamente fattomi notare, il borgo meglio esposto tra le frazioni di Carsegli: da qui deriva il nome Vallecalde. E' esposto a sud-est e il sole d'estate rimane fino alle nove.
Tre frazioni si raggiungono con la macchina (pero guai! ), le altre due in 5 minuti a piedi. Dista 6/7 chilometri da Montoggio. C'è un sentiero che parte poco sopra dell'entrata del rio Liprando nella Pentemina, quando la strada finisce di costeggiare una piccola parete rocciosa a sinistra e si affianca a una selletta che divide proprio la valletta del rio con quella principale del torrente. Questo sentiero porta alle Vallecalde. Ci deve essere pure un raccordo poco oltre, lungo la strada, con segnalazioni gialle, ma non l'ho mai percorso; tra l'altro la prima parte di questo breve raccordo (sarà 100 metri ad occhio e croce) deve essere difficilmente praticabile. In paese esiste pure un passo che aggira dall'alto le case e spunta non ho ben capito dove (comunque sulla strada per le Case Vecchie), in ogni caso credo passi vicino alla costruzione in cemento (forse una piccola cisterna) sopra l'abitato.
per quanto riguarda Riola e Tecosa, io so che la chiesa di Riola è ancora in piedi e si vede da diversi punti come dal Poggio
c'è una stradina che parte da poco sotto il passo di Donetta che scende a Pentema, è evidente sulla sinistra; l'ha percorsa un mio amico, ma d'inverno, e non è riuscito a seguire la traccia. Comunque io credo si possa raggiungere abbastanza bene da lì, magari esiste pure un sentiero che parte dalle Serre ma è di sicuro più lungo. Tecosa non so, ma forse se vai d'inverno non dovresti avere difficoltà a scendere anche per il bosco, partendo proprio dal passo, seguendo il sentiero del monte Spigo oppure iniziando da subito per il bosco; in ogni caso saranno 200/250 metri di dislivello.
Per i paesi abbandonati di Montoggio devi leggere per forza "Monte Bano, molte storie", c'è un sacco di roba utile in questo senso; io ho fatto il sentiero da Noci a Caiasca: da Noci, dopo aver affrontato il primo tratto ripido che porta ad una sella tra due valli, poco dopo c'è un bel sentiero in leggera discesa a destra che presumo porti verso Campoveneroso (verso i ruderi che si vedono sul crinale che prosegue poi verso il m. Acuto), ma non l'ho percorso.
ciao
avevo visitato questi bei paesini in estate, partendo da Cerviasca in Valbrevenna. Mi avevano anche offerto pane salame e vinolmmt wrote:il paese è una "frazione" di Carsegli, nel senso che Carsegli non fa comune (ovviamente, dato che è decisamente spopolato), ma è suddiviso in cinque nuclei, anche piuttosto distanti l'uno dall'altro: il Rione, le Vallecalde, le Cognole, le Case Vecchie, il Poggio.
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
alec wrote:avevo visitato questi bei paesini in estate, partendo da Cerviasca in Valbrevenna. Mi avevano anche offerto pane salame e vinolmmt wrote:il paese è una "frazione" di Carsegli, nel senso che Carsegli non fa comune (ovviamente, dato che è decisamente spopolato), ma è suddiviso in cinque nuclei, anche piuttosto distanti l'uno dall'altro: il Rione, le Vallecalde, le Cognole, le Case Vecchie, il Poggio.
nella zona c'è anche il bellissimo borgo abbandonato di costapianella, si trova non molto oltre il bivio di carsegli, proseguendo verso pentema, sulla sinistra parte un sentiero in salita che in pochi minuti porta al borgo, è davvero un luogo pieno di una certa magia..
MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
si quel giorno avevo visitato anche costapianellaantolino wrote:alec wrote:avevo visitato questi bei paesini in estate, partendo da Cerviasca in Valbrevenna. Mi avevano anche offerto pane salame e vinolmmt wrote:il paese è una "frazione" di Carsegli, nel senso che Carsegli non fa comune (ovviamente, dato che è decisamente spopolato), ma è suddiviso in cinque nuclei, anche piuttosto distanti l'uno dall'altro: il Rione, le Vallecalde, le Cognole, le Case Vecchie, il Poggio.
nella zona c'è anche il bellissimo borgo abbandonato di costapianella, si trova non molto oltre il bivio di carsegli, proseguendo verso pentema, sulla sinistra parte un sentiero in salita che in pochi minuti porta al borgo, è davvero un luogo pieno di una certa magia..
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
si, porta a campoveneroso, raggiungibile anche dal fondovalle (scrivia) ma ora, senza libro, non saprei dire niente di più preciso.lmmt wrote: Per i paesi abbandonati di Montoggio devi leggere per forza "Monte Bano, molte storie", c'è un sacco di roba utile in questo senso; io ho fatto il sentiero da Noci a Caiasca: da Noci, dopo aver affrontato il primo tratto ripido che porta ad una sella tra due valli, poco dopo c'è un bel sentiero in leggera discesa a destra che presumo porti verso Campoveneroso (verso i ruderi che si vedono sul crinale che prosegue poi verso il m. Acuto), ma non l'ho percorso.
ciao
MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
il poggio...
il Poggio da una piccola anticima del liprando
cavo di una teleferica ''sommerso''
il cartello all’entrata in paese dalle case vecchie
asini
asino
casa
casa
case
ruderi e fasce
panorama
case
fontana in novembre
fontana in dicembre
fontana in febbraio
fasce
vecchio orto
prato
cascina
mulattiera
asini
asino
case
asino
case
case
case
il Poggio da una piccola anticima del liprando
cavo di una teleferica ''sommerso''
il cartello all’entrata in paese dalle case vecchie
asini
asino
casa
casa
case
ruderi e fasce
panorama
case
fontana in novembre
fontana in dicembre
fontana in febbraio
fasce
vecchio orto
prato
cascina
mulattiera
asini
asino
case
asino
case
case
case
vorrei fare alcune integrazioni dello scritto pubblicato sulla rivista a beneficio di chi è interessato alla questione:
la strada non è stata genericamente costruita nel 1979, ma è stata iniziata in quell'anno ed è proseguita a fasi alterne (leggi disponibilità economiche comunali) negli anni successivi
ho scritto una fregnaccia a riguardo della storia partigiana: il gruppo di Sirio non potè essere disarmato dalla Cichero perché era parte della Cichero; infatti fu proprio quello che sostituì i vertici "busallesi" della banda precedente. La notizia errata l'avevo ricavata da Gimelli, che ha scritto un libro molto importante e ben documentato, ma che in questo caso deve avere fatto confusione. D'altronde l'estrazione "cicheriana" dei nuovi arrivati poteva dedursi dalle loro convinzioni politiche e dalla loro provenienza (cantieri Ansaldo). I ricercati del 29 luglio furono quindi gli uomini guidati dai due di Busalla e furono soppiantati proprio dagli uomini appartenenti alla Cichero (precisamente una parte del distaccamento Ravera guidata dal detto Sirio). Il nuovo gruppo fu costituito in partenza da almeno una ventina di persone e non dieci.
riguardo la sentieristica, la mulattiera Pontebianco-Case Vecchie (con diramazione per Vallecalde) parte originariamente proprio dopo il ponte sulla sinistra, accanto al rio Liprando, sebbene si possa approcciare anche dalla descritta parete roccioso che si trova cento metri più su, lungo la strada. Non è molto rilevante (né difficili da identificare sono le due varianti) ai fini dell'escursione ma lo scrivo per la precisione.
Il bivio Vallecalde-Case Vecchie è in vista dei trogoli (ad entrambe le varianti aggiungerei cinque minuti): per l'ultimo tornante della carrozzabile (distante cinque minuti di asfalto dalle Case Vecchie: tot Pontebianco-Case Vecchie 30') si sale a sinistra, per Vallecalde si scende a destra (20')
Vorrei sottolineare questa vecchia mulattiera, l'antica via per Montoggio, anche per la quantità di fasce, alcune davvero belle e ben conservate, con due vecchie cascine lungo il tracciato: una ha facciata dalle dimensione tali da far pensare a qualcosa di più che un seccatoio
All'altezza del traliccio dell'alta tensione che si incontra lungo questo tratto, si stacca, dritto per dritto, un viottolo, un ripido e scosceso passo segnato grossolanamente ed eccessivamente con evidenti macchie gialle; scende in 3-4 minuti alla strada asfaltata, all'incirca fra Rione e Pontebianco. Dal traliccio prosegue anche in salita, ma non l'ho percorso: si dirige dritto dritto lungo il crinale del monte Poggio.
Alle Cognole non c'è il rudere di alcun mulino (non so come possa essermi venuto in mente); la viabilità Case Vecchie-Cognole sta subendo sensibili modifiche.
Per quanto riguarda il sentiero Costapianella-Serre, ho avuto la conferma dell'impraticabilità anche dal lato di Serre: ormai è bosco.
Invece dalla Madonna della Guardia a Costapianella certamente c'è un sentiero, che mi ripropongo di percorrere.
la strada non è stata genericamente costruita nel 1979, ma è stata iniziata in quell'anno ed è proseguita a fasi alterne (leggi disponibilità economiche comunali) negli anni successivi
ho scritto una fregnaccia a riguardo della storia partigiana: il gruppo di Sirio non potè essere disarmato dalla Cichero perché era parte della Cichero; infatti fu proprio quello che sostituì i vertici "busallesi" della banda precedente. La notizia errata l'avevo ricavata da Gimelli, che ha scritto un libro molto importante e ben documentato, ma che in questo caso deve avere fatto confusione. D'altronde l'estrazione "cicheriana" dei nuovi arrivati poteva dedursi dalle loro convinzioni politiche e dalla loro provenienza (cantieri Ansaldo). I ricercati del 29 luglio furono quindi gli uomini guidati dai due di Busalla e furono soppiantati proprio dagli uomini appartenenti alla Cichero (precisamente una parte del distaccamento Ravera guidata dal detto Sirio). Il nuovo gruppo fu costituito in partenza da almeno una ventina di persone e non dieci.
riguardo la sentieristica, la mulattiera Pontebianco-Case Vecchie (con diramazione per Vallecalde) parte originariamente proprio dopo il ponte sulla sinistra, accanto al rio Liprando, sebbene si possa approcciare anche dalla descritta parete roccioso che si trova cento metri più su, lungo la strada. Non è molto rilevante (né difficili da identificare sono le due varianti) ai fini dell'escursione ma lo scrivo per la precisione.
Il bivio Vallecalde-Case Vecchie è in vista dei trogoli (ad entrambe le varianti aggiungerei cinque minuti): per l'ultimo tornante della carrozzabile (distante cinque minuti di asfalto dalle Case Vecchie: tot Pontebianco-Case Vecchie 30') si sale a sinistra, per Vallecalde si scende a destra (20')
Vorrei sottolineare questa vecchia mulattiera, l'antica via per Montoggio, anche per la quantità di fasce, alcune davvero belle e ben conservate, con due vecchie cascine lungo il tracciato: una ha facciata dalle dimensione tali da far pensare a qualcosa di più che un seccatoio
All'altezza del traliccio dell'alta tensione che si incontra lungo questo tratto, si stacca, dritto per dritto, un viottolo, un ripido e scosceso passo segnato grossolanamente ed eccessivamente con evidenti macchie gialle; scende in 3-4 minuti alla strada asfaltata, all'incirca fra Rione e Pontebianco. Dal traliccio prosegue anche in salita, ma non l'ho percorso: si dirige dritto dritto lungo il crinale del monte Poggio.
Alle Cognole non c'è il rudere di alcun mulino (non so come possa essermi venuto in mente); la viabilità Case Vecchie-Cognole sta subendo sensibili modifiche.
Per quanto riguarda il sentiero Costapianella-Serre, ho avuto la conferma dell'impraticabilità anche dal lato di Serre: ormai è bosco.
Invece dalla Madonna della Guardia a Costapianella certamente c'è un sentiero, che mi ripropongo di percorrere.
Re: Val Pentemina - Carsegli
Sono stato Domenica scorsa con mia Moglie , volevamo andare all' azienda agricola che si trova dalla piazzetta della chiesa a 10 minuti a piedi , purtroppo non abbiamo trovato nessuno , c'era un grosso asino e una mucca che intralciavano il sentiero , comunque abbiamo visitato il paesino abbandonato , e mi ha fatto veramente molta tristezza , vederlo in quelle condizioni . Io credo che la colpa comunque sia in parte delle istituzioni , potrebbero mettere all'asta ogni abitazione dove il proprietario non la recrimini , e con i soldi ricavati il comune potrebbe eseguire opere di manutenzione territoriale , conosco molte persone che per 10 o 20000 euro , avrebbero il piacere di acquistarsi una casa dove staccare dal caos cittadino ; una mia opinione .
Re: Val Pentemina - Carsegli
Stamattina sono ritornato a Carsegli per visitare la frazione Poggio che è raggiungibile solo con mulattiera.
Ho trovato con mia grande sorpresa che ci vive una giovane coppia che sta organizzando una azienda agricola, con mucche, asini, api ecc.
Bhe buona fortuna
FOTO
Ho trovato con mia grande sorpresa che ci vive una giovane coppia che sta organizzando una azienda agricola, con mucche, asini, api ecc.
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- paolocerreta
- Quotazerino
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- Location: Valbrevenna
Re: Val Pentemina - Carsegli
Rispolveriamo questo topic,ma aprendo una finestra per far entrare un po' di luce e provare a vedere Carsegli sotto un altra punto di vista.
Carsegli in festa
Anno dopo anno sta diventando una “nostra” tradizione.
E’ il quarto anno oramai che il 16 di Agosto, insieme ad un bel gruppetto di amici, svalichiamo in val Pentemina per visitare Carsegli rigorosamente a piedi, nell’unico giorno all’anno in cui questo insieme di borgate, più o meno abbandonate, si vestono a festa.
Certo le esigenze e gli impegni di tutti spesso non coincidono, anche in questi giorni di vacanze, e così abbiamo deciso di dividerci per il viaggio d’andata dandoci appuntamento direttamente a Carsegli per festeggiare con ottimo cibo e bevande offerte dai generosi volontari che ogni anno si prodigano organizzando la festa, per poi condividere assieme la via del ritorno.
Perciò, io e Giuseppe, partiamo di buon ora da Molino Vecchio, fondovalle centrale della vallata del Brevenna, convinti dall’idea di non utilizzare nessun mezzo per raggiungere l’isolata località pentemina di Case Vecchie di Carsegli.
Dalla piazza del paese (533 m.), nei pressi del bar-trattoria, ci siamo incamminati seguendo i segni gialli dei tralicci dell’alta tensione, scendendo verso il letto del Brevenna (tristemente all’asciutto) che abbiamo guadato ( si fa per dire…) inoltrandoci subito nel bosco. Abbiamo quindi attraversato una piana alluvionale (l’ìsoa) per poi immetterci nell’ampia mulattiera che sale ripidamente.
Siamo così giunti nei pressi dei resti di tre antichi seccherecci (pianèlle), dove si trova un trivio: prendendo la destra si va verso Frassinello, a sinistra verso il Santuario della Madonna dell’acqua, mentre proseguendo dritti si sale in direzioni Crosi.
Il sentiero si trasforma presto in una traccia, inoltrandosi in un bosco piuttosto fitto e subito l’occhio ci è caduto sull’ incredibile tappeto di foglie secche che ricopre il sottobosco: un autunno anticipato di quasi due mesi.
Proseguendo sempre su questa traccia, abbiamo incrociato l’ampia e mal messa mulattiera che collegava Frassinello a Senarega, immersa in un bel bosco di castagno (in ti confìnni).
Salendo sempre per la medesima direzione si incoccia in un’altra mulattiera, proprio nei pressi di un secchereccio ancora in piedi ( i ternéxi) che va seguita.
Prendiamo questa bella strada lastricata in direzione ponente ( all’altro modo si finirebbe nei pressi di Cannerosse) e in poco tempo sbuchiamo sulla sterrata che collega gli abitati di Piani ai Crosi, dove corre il sentiero “doppio quadrato giallo” proveniente da Avosso.
Arriviamo così ai Crosi (867 m.), dove incontriamo e salutiamo Emanuele, intento nei lavori della quotidianità agricola.
Esattamente dietro casa sua ( l’unica abitata ai Crosi e quindi facilmente individuabile) si stacca il sentiero che tagliando in diagonale la costa del monte, ci porta in circa venti minuti alla Brava dei Crosi (1048 m.), punto in cui ritroviamo il segnavia “linea punto giallo” del sentiero di Sant’Agostino. Giunti all’incrocio, decidiamo di fare una breve deviazione al sovrastane e panoramico monte Badriga (1104 m.), proseguendo il sentiero di cresta alla nostra destra.
Tornati indietro, abbiamo deciso di portarci anche in cima al Liprando (1122 m.) seguendo l’ultimo tratto del sentiero di Sant’Agostino. Una volta sulla sommità, per raggiungere il Poggio di Carsegli e da li il cuore della festa nella frazione mediana delle Case Vecchie, abbiamo deciso di tornare alla Brava dei Crosi e provare ad individuare un sentierino che mi fu indicato da alcuni anziani della zona, il quale collegava i Crosi a Carsegli, fungendo da scorciatoia rispetto alla via principale che si stacca della sella del Gherfo.
Già, potrà sembrare strano, ma Carsegli era meta della gioventù dell’epoca poiché vi erano presenti diverse (mi pare due) sale da ballo, e rappresentava una forte attrattiva nonché occasione per dimenticare almeno per una nottata la durissima vita di contadini dei monti.
Tornando al sentiero, questo si presenta come una traccia piuttosto evidente, che svalicando subito sul versante pentemino, corre in un ambiente costituito da roccette ed erba secca.
Questo aggira il versante sud del monte Liprando, contornando i due costoni che da esso dipartono, fino ad arrivare nei pressi del crinale principale ( sporadici segni, dapprima gialli e infine verdi).
Da qui si scende sulla traccia che man mano si trasforma in un sentiero piuttosto largo, contornato dai fili di un recinto elettrico, fino a spuntare nei pressi delle prime case della borgata del Poggio ( Chè dedatu in dialetto) (871 m.).
Continuando a scendere si arriva alle case sparse di Case Vecchie (797 m.), dove sorge una cappella edificata nel 1836 e dedicata alla Madonna del Carmine ma dove si festeggia storicamente San Rocco, appunto il 16 Agosto.
Siamo arrivati intorno a mezzogiorno, giusto in tempo per osservare gli ultimi preparativi, gustarsi un veloce pranzo e sostare all’ombra dei monumentali alberi di castagno.
A tal proposito, su Carsegli mi è sempre sorto un dubbio: essendo immerso in un castagneto, non ho mai capito se si tratta di un paese in un castagneto o il contrario, di un castagneto in mezzo ad un paese!
Alle tre e mezza nella piccola chiesa si è svolta la Santa Messa per festeggiare San Rocco ( patrono, tra le mille altre cose, anche dei pellegrini e in generale di chi viaggia a piedi), seguita al suo termine della festa vera e propria, con un generoso e gustoso buffet comprendente ogni ben di Dio ( torte salate, dolci, salsicce, panini etc) il tutto accompagnato con danze e musica.
Un occasione unica nell’arco dell’anno per poter assistere al risveglio e alla magia che questo luogo sa offrire al visitatore.
Ma si sa l’ora del divertimento è sempre fugace, ma questa volta non importava: c’era il viaggio del ritorno, accompagnati dagli altri amici ( Marco, Alberto, Paolo, Gian e Paola), arrivati nel frattempo in val pentemina passando da Carsi via sella di Gherfo.
Un ultimo bicchiere di vino con un pezzo di pane e salame, un visita veloce al sottostante agglomerato di case di Cognole (748 m.), ed essendo oramai la sei di sera, con la nostra piccola comitiva ci siamo incamminati verso il Poggio per prendere la mulattiera che sale fino alla sella di Gherfo (1025 m.), contornando il contrafforte orientale del Liprando, per svalicare verso i monti di casa.
Il sentiero tagliando il versante offre delle spettacolari punti di vista aerei proprio sul Poggio e su Case vecchie.
Giunti all’innesto con il “doppio quadrato giallo” abbiamo collocato il cartello che avevo preparato circa un anno fa, per guidare chi di passaggio verso questo affascinante luogo.
Arrivati a Carsi il nostro piccolo viaggio è terminato.
Ma una cosa è sicura: ci si vedrà sicuramente a Carsegli il 16 agosto del prossimo anno, ognuno secondo la propria strada o tutti assieme, magari trovando ancora una volta un percorso alternativo, per poi brindare sulla piazzetta davanti alla chiesa.
Carsegli in festa
Anno dopo anno sta diventando una “nostra” tradizione.
E’ il quarto anno oramai che il 16 di Agosto, insieme ad un bel gruppetto di amici, svalichiamo in val Pentemina per visitare Carsegli rigorosamente a piedi, nell’unico giorno all’anno in cui questo insieme di borgate, più o meno abbandonate, si vestono a festa.
Certo le esigenze e gli impegni di tutti spesso non coincidono, anche in questi giorni di vacanze, e così abbiamo deciso di dividerci per il viaggio d’andata dandoci appuntamento direttamente a Carsegli per festeggiare con ottimo cibo e bevande offerte dai generosi volontari che ogni anno si prodigano organizzando la festa, per poi condividere assieme la via del ritorno.
Perciò, io e Giuseppe, partiamo di buon ora da Molino Vecchio, fondovalle centrale della vallata del Brevenna, convinti dall’idea di non utilizzare nessun mezzo per raggiungere l’isolata località pentemina di Case Vecchie di Carsegli.
Dalla piazza del paese (533 m.), nei pressi del bar-trattoria, ci siamo incamminati seguendo i segni gialli dei tralicci dell’alta tensione, scendendo verso il letto del Brevenna (tristemente all’asciutto) che abbiamo guadato ( si fa per dire…) inoltrandoci subito nel bosco. Abbiamo quindi attraversato una piana alluvionale (l’ìsoa) per poi immetterci nell’ampia mulattiera che sale ripidamente.
Siamo così giunti nei pressi dei resti di tre antichi seccherecci (pianèlle), dove si trova un trivio: prendendo la destra si va verso Frassinello, a sinistra verso il Santuario della Madonna dell’acqua, mentre proseguendo dritti si sale in direzioni Crosi.
Il sentiero si trasforma presto in una traccia, inoltrandosi in un bosco piuttosto fitto e subito l’occhio ci è caduto sull’ incredibile tappeto di foglie secche che ricopre il sottobosco: un autunno anticipato di quasi due mesi.
Proseguendo sempre su questa traccia, abbiamo incrociato l’ampia e mal messa mulattiera che collegava Frassinello a Senarega, immersa in un bel bosco di castagno (in ti confìnni).
Salendo sempre per la medesima direzione si incoccia in un’altra mulattiera, proprio nei pressi di un secchereccio ancora in piedi ( i ternéxi) che va seguita.
Prendiamo questa bella strada lastricata in direzione ponente ( all’altro modo si finirebbe nei pressi di Cannerosse) e in poco tempo sbuchiamo sulla sterrata che collega gli abitati di Piani ai Crosi, dove corre il sentiero “doppio quadrato giallo” proveniente da Avosso.
Arriviamo così ai Crosi (867 m.), dove incontriamo e salutiamo Emanuele, intento nei lavori della quotidianità agricola.
Esattamente dietro casa sua ( l’unica abitata ai Crosi e quindi facilmente individuabile) si stacca il sentiero che tagliando in diagonale la costa del monte, ci porta in circa venti minuti alla Brava dei Crosi (1048 m.), punto in cui ritroviamo il segnavia “linea punto giallo” del sentiero di Sant’Agostino. Giunti all’incrocio, decidiamo di fare una breve deviazione al sovrastane e panoramico monte Badriga (1104 m.), proseguendo il sentiero di cresta alla nostra destra.
Tornati indietro, abbiamo deciso di portarci anche in cima al Liprando (1122 m.) seguendo l’ultimo tratto del sentiero di Sant’Agostino. Una volta sulla sommità, per raggiungere il Poggio di Carsegli e da li il cuore della festa nella frazione mediana delle Case Vecchie, abbiamo deciso di tornare alla Brava dei Crosi e provare ad individuare un sentierino che mi fu indicato da alcuni anziani della zona, il quale collegava i Crosi a Carsegli, fungendo da scorciatoia rispetto alla via principale che si stacca della sella del Gherfo.
Già, potrà sembrare strano, ma Carsegli era meta della gioventù dell’epoca poiché vi erano presenti diverse (mi pare due) sale da ballo, e rappresentava una forte attrattiva nonché occasione per dimenticare almeno per una nottata la durissima vita di contadini dei monti.
Tornando al sentiero, questo si presenta come una traccia piuttosto evidente, che svalicando subito sul versante pentemino, corre in un ambiente costituito da roccette ed erba secca.
Questo aggira il versante sud del monte Liprando, contornando i due costoni che da esso dipartono, fino ad arrivare nei pressi del crinale principale ( sporadici segni, dapprima gialli e infine verdi).
Da qui si scende sulla traccia che man mano si trasforma in un sentiero piuttosto largo, contornato dai fili di un recinto elettrico, fino a spuntare nei pressi delle prime case della borgata del Poggio ( Chè dedatu in dialetto) (871 m.).
Continuando a scendere si arriva alle case sparse di Case Vecchie (797 m.), dove sorge una cappella edificata nel 1836 e dedicata alla Madonna del Carmine ma dove si festeggia storicamente San Rocco, appunto il 16 Agosto.
Siamo arrivati intorno a mezzogiorno, giusto in tempo per osservare gli ultimi preparativi, gustarsi un veloce pranzo e sostare all’ombra dei monumentali alberi di castagno.
A tal proposito, su Carsegli mi è sempre sorto un dubbio: essendo immerso in un castagneto, non ho mai capito se si tratta di un paese in un castagneto o il contrario, di un castagneto in mezzo ad un paese!
Alle tre e mezza nella piccola chiesa si è svolta la Santa Messa per festeggiare San Rocco ( patrono, tra le mille altre cose, anche dei pellegrini e in generale di chi viaggia a piedi), seguita al suo termine della festa vera e propria, con un generoso e gustoso buffet comprendente ogni ben di Dio ( torte salate, dolci, salsicce, panini etc) il tutto accompagnato con danze e musica.
Un occasione unica nell’arco dell’anno per poter assistere al risveglio e alla magia che questo luogo sa offrire al visitatore.
Ma si sa l’ora del divertimento è sempre fugace, ma questa volta non importava: c’era il viaggio del ritorno, accompagnati dagli altri amici ( Marco, Alberto, Paolo, Gian e Paola), arrivati nel frattempo in val pentemina passando da Carsi via sella di Gherfo.
Un ultimo bicchiere di vino con un pezzo di pane e salame, un visita veloce al sottostante agglomerato di case di Cognole (748 m.), ed essendo oramai la sei di sera, con la nostra piccola comitiva ci siamo incamminati verso il Poggio per prendere la mulattiera che sale fino alla sella di Gherfo (1025 m.), contornando il contrafforte orientale del Liprando, per svalicare verso i monti di casa.
Il sentiero tagliando il versante offre delle spettacolari punti di vista aerei proprio sul Poggio e su Case vecchie.
Giunti all’innesto con il “doppio quadrato giallo” abbiamo collocato il cartello che avevo preparato circa un anno fa, per guidare chi di passaggio verso questo affascinante luogo.
Arrivati a Carsi il nostro piccolo viaggio è terminato.
Ma una cosa è sicura: ci si vedrà sicuramente a Carsegli il 16 agosto del prossimo anno, ognuno secondo la propria strada o tutti assieme, magari trovando ancora una volta un percorso alternativo, per poi brindare sulla piazzetta davanti alla chiesa.
"Dagli gli alberi ho capito il significato della pazienza. Dall'erba ho imparato ad apprezzare la persistenza."
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Re: Val Pentemina - Carsegli
Gran bella iniziativa , Paolo , per cercare di tenere un pochino in vita il nostro moribondo entroterra .
Però mi ha ricordato un po' la condizione di questo forum , con un raduno annuale che probabilmente non basta a vivacizzare una situazione gravemente stagnante ...
Ad ogni modo , se l'evento non è riservato ai residenti e se il prossimo 16 agosto sarò in zona , avrò piacere di sfidare il caldo per venire a scroccare un panetto al salame .
Però mi ha ricordato un po' la condizione di questo forum , con un raduno annuale che probabilmente non basta a vivacizzare una situazione gravemente stagnante ...
Ad ogni modo , se l'evento non è riservato ai residenti e se il prossimo 16 agosto sarò in zona , avrò piacere di sfidare il caldo per venire a scroccare un panetto al salame .
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Re: Val Pentemina - Carsegli
2 sale da ballo a Carsegli ?
....ci siamo persi qualcosa...
....ci siamo persi qualcosa...
...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
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Re: Val Pentemina - Carsegli
Si tratta di una classica festa di paese,quindi aperta a tutti...del resto anche noi la prima volta ci eravamo capitati per caso e oramai ci aspettanodaniele64 wrote:Gran bella iniziativa , Paolo , per cercare di tenere un pochino in vita il nostro moribondo entroterra .
Però mi ha ricordato un po' la condizione di questo forum , con un raduno annuale che probabilmente non basta a vivacizzare una situazione gravemente stagnante ...
Ad ogni modo , se l'evento non è riservato ai residenti e se il prossimo 16 agosto sarò in zona , avrò piacere di sfidare il caldo per venire a scroccare un panetto al salame .
Per quanto riguarda il forum...beh ultimamente sembra proprio impantanato in un'ampia palude...
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Re: Val Pentemina - Carsegli
Ho verificato con certezza, non erano due ma addirittura tre!!psiconauta wrote:2 sale da ballo a Carsegli ?
....ci siamo persi qualcosa...
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Re: Val Pentemina - Carsegli
Un vero tuffo nel passato del borgo, con una festa che ha per qualche momento riportato indietro nel tempo lo stile della vita contadina/montanara del nostro entroterra... fa piacere che resistono ancora queste piccole occasioni, anche se in effetti occorrerebbe qualcosa di più, come dice Daniele...
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"De gustibus non disputandum est"
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Re: Val Pentemina - Carsegli
...probabilmente ci siamo incrociati, verso le 11.30, sul sentiero fra il Badriga e il Liprando?
Eravamo io e Sara.
Sapevamo della festa a Carsegli e stavamo quasi per decidere di scendere, ma poi non saremmo riusciti a rientrare in tempo per un impegno a Montoggio. La prossima volta ci regoliamo...
Ciao
Skeno
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Sapevamo della festa a Carsegli e stavamo quasi per decidere di scendere, ma poi non saremmo riusciti a rientrare in tempo per un impegno a Montoggio. La prossima volta ci regoliamo...
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Re: Val Pentemina - Carsegli
Si l'ho pensato anche io che foste voi, quando hai scritto sull'altro topic che avevate fatto il sentiero di Sant'Agostino.skeno wrote:...probabilmente ci siamo incrociati, verso le 11.30, sul sentiero fra il Badriga e il Liprando?
Eravamo io e Sara.
Sapevamo della festa a Carsegli e stavamo quasi per decidere di scendere, ma poi non saremmo riusciti a rientrare in tempo per un impegno a Montoggio. La prossima volta ci regoliamo...
Ciao
Skeno
A conferma, Sara aveva una maglietta azzurra?
Peccato, potevamo conoscerci dal vivo
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Re: Val Pentemina - Carsegli
No io azzurra e lei bianca, ma fra i due dovrebbe essere difficile confondersi!
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Re: Val Pentemina - Carsegli
subito azzeccatoskeno wrote:No io azzurra e lei bianca, ma fra i due dovrebbe essere difficile confondersi!
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