Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... aitara.htm
Domenica 7 Gennaio 2018: Riomaggiore (115) – Possaitara (0) – strada litoranea (250) – Riomaggiore (115).
Partecipanti: Matteo e soundofsilence.
Lunghezza: 4,5 Km il percorso pulito, 6,6 quelli effettuati da noi tra varie esplorazioni e l’accompagnamento di due ragazze dalla macchina all’inizio della discesa della Possaitara.
Dislivello: 300 m. circa, 360 quelli fatti da noi.
Difficoltà: EE praticamente tutto, a parte i tratti su asfalto. Le principali difficoltà riguardano comunque soprattutto la scelta del percorso, dati i sentieri piuttosto evanescenti, e il superamento di alcuni cancelli, oltre a quelle presentate da un terreno spesso sconnesso e ripido.
Percorso in macchina: Da Genova a La Spezia in autostrada A12, quindi bisogna attraversare la città seguendo le indicazioni per Cinque Terre e Portovenere.
Passiamo quindi per via Carducci, quindi Viale Italia, Via Amendola e infine Viale Fieschi, dove abbandoniamo le segnalazioni per Portovenere e giriamo a destra al semaforo seguendo invece quelle per le Cinque Terre e Riomaggiore.
Seguiamo quindi per 10 Km. circa la strada delle cinque terre e al bivio per Riomaggiore prendiamo a destra per tale località seguendo le indicazioni e, dopo poco meno di 300 metri, parcheggiamo in uno slargo sulla destra.
Percorso a piedi: dal parcheggio proseguiamo in discesa lungo la strada asfaltata, giungendo dopo oltre 400 metri ad un tornante. Da qui proseguiamo ancora per 150 metri, per individuare quindi una sentierino sulla sinistra, che torna indietro parallelo alla strada appena percorsa e che imbocchiamo. Subito troviamo un cancello apribile, quindi dopo 160 metri circa, ne troviamo uno chiuso, che oltrepassiamo sporgendoci fuori sentiero a destra. Altri 60 metri e troviamo un nuovo cancello, costituito da una rete permaflex, che possiamo facilmente aprire (e richiudere): in corrispondenza di questo cancello vi è un bivio: dritto e in piano prosegue il vecchio sentiero per il Canneto, mentre su scalette in discesa vi è il sentiero che scende alla Possaitara, sbarrato però subito da un ulteriore cancello. Per l’andata proseguiamo dritti, lasciando il bivio a destra per il ritorno, svolta a destra che, comunque, rimandiamo per solo una cinquantina di metri, dove imbocchiamo delle scalette in pietra in discesa, lasciando così il vecchio sentiero per il Canneto. Per guidarci nella non chiara discesa tra le fasce puntiamo alla monorotaia più in basso, proprio dove si vedono anche altre chiare scalette. Dopo una quarantina di metri comunque, ci ricolleghiamo al sentiero “ufficiale” per la Possaitara, che avevamo lasciato al bivio precedente. Continuando a scendere arriviamo ad una casam che ci lasciamo a destra. Una quarantina di metri dopo la casa traversiamo verso sinistra in piano su una fascia onde cercare un punto in cui continuare la discesa, che troviamo dopo meno di 40 metri. Riprendiamo quindi la discesa per un ulteriore quarantina di metri, per poi di nuovo traversare su una fascia, in piano, ma stavolta verso destra. Troviamo così un nuovo punto in cui scendere agevolmente e, in breve, giungiamo alla scogliera, che possiamo percorrere abbastanza facilmente in entrambe le direzioni per un centinaio di metri circa per parte. Il percorso verso est, se fatto fin dove possibile, consente di giungere al cospetto di un arco naturale scavato dal mare.
Visitata la scogliera torniamo quindi sui nostri passi fino al punto in cui ci siamo riimessi sul sentiero “ufficiale” per la Possaitara. Qui continuiamo a sinistra, dirigendoci verso un già visibile corrimano, e, quindi, giungiamo ad un cancello chiuso, che superiamo aggirandolo tramite le fasce sulla destra. Superato il cancello ci troviamo subito sul vecchio sentiero per il Canneto, che imbocchiamo verso destra. Il panoramico e bel sentiero prosegue senza grossi dislivelli, anzi pressochè in piano, per quasi 500 metri, per poi cominciare ad infrascarsi in modo parecchio fastidioso, visto che cespugli di spine costringono a passaggi esposti. Noi qui abbiamo proseguito per una quarantina di metri, fino a giungere in vista di una frana che rende pericoloso il proseguimento, ma consiglierei invece di rinunciare a questi 40 metri, che, pur brevi, sono assai penosi e complicati, per prendere invece una ripida deviazione a sinistra, riconoscibile più pechè pulita da vegetazione che per la presenza di una chiara traccia. La ripida traccia porta in poco meno di 100 metri (attenzione in corrispondenza di un lungo muretto non seguirlo camminandovi sopra a sinistra, ma proseguire dritti) al cancello di una casa, che occorre scavalcare (meglio programmare questo giro in inverno, onde non disturbare i proprietari che nella stagione fredda sono assenti). Attraversiamo quindi la tenuta, preferibilmente sulle comode scale (noi invece ci siamo diretti a sinistra per fasce, ma la cosa risulta piuttosto scomoda e la sconsiglio), fino al cancelletto superiore della casa, che si supera facilmente. Il sentiero che troviamo oltre il cancello ci porta in breve ad un ponticello in legno, dove prendiamo a sinistra. Traversiamo quindi lungamente verso ovest per poi risalire brrevemente a destra, fino all’asfalto della strada litoranea, che imbocchiamo verso sinistra. Dopo 600 metri troviamo quindi il bivio a destra per Riomaggiore, che imbocchiamo e, quindi, in 300 metri circa, giungiamo al parcheggio.
Conclusioni: Possaitara, la prima località di Tramonti partendo da ovest, ma anche l’ultima che ho trovato, seppur sia quella che si può raggiungere col percorso più breve. Per effettuare il percorso proposto basta e avanza infatti mezza giornata, ma volendo lo si può allungare aggiungendovi Punta del Cavo e\o il Canneto, come descritto in altre escursioni presenti su questo sito. Limitandoci comunque al giro proposto bisogna dire che si tratta di un giro altamente panoramico, che offre sempre bellissime vedute verso Portovenere e le sue Isole, che solo da qui si possono ammirare insieme alla stratificata e caratteristica Punta del Cavo, nonché a Punta Castagna, Pineda e Monesteroli. Già questo da solo varrebbe ampiamente la gita, ma anche la bella scogliera della Possaitara, caratterizzata soprattutto da un faraglione posto al cospetto di strati di roccia incurvati quasi a proteggerlo, vale bene una visita.
Riomaggiore e vista fino al Mesco scendendovi
Vista da Punta del Cavo a Tino con Isola d'Elba sullo sfondo da strada x Riomaggiore
Vista da Punta Castagna a Tino con Isola d'Elba sullo sfondo da strada per Riomaggiore
Cancello a chiusura vecchio sentiero Canneto
Vista da Punta del Cavo a Tino da vecchio sentiero Canneto
Vigne e scogliera Possaitara da vecchio sentiero Canneto
Vista da Punta del Cavo a Tino da vecchio sentiero Canneto
Vista da Punta Castagna a Tino da vecchio sentiero Canneto
Inizio sentiero per Possaitara
Faraglione e scogliera Possaitara scendendovi
Semaforo su promontorio a ovest Possataira
Scogliera Possaitara
Faraglione Possaitara con sullo sfondo Ferale e Tino
Scogliera e promontorio a ovest da Possaitara
Scogliera e promontorio a ovest da Possaitara
Scogliera Possaitara e sullo sfondo Punta Pineda Monesteroli Ferale e Tino
Faraglione Possaitara con sullo sfondo Ferale e Tino più da vicino
Faraglione Possaitara con sullo sfondo Ferale e Tino primo piano
Faraglione Possaitara con sullo sfondo Ferale e Tino primo piano
Scogliera stratificata e faraglione Possaitara
Scogliera stratificata e faraglione Possaitara più da lontano
Scogliera stratificata e faraglione Possaitara primo piano
Scogliera stratificata e faraglione Possaitara primo piano
Strati scogliera Possaitara salendoli
Promontorio a est Possaitara
Faraglione Possaitara da sopra
Faraglione Possaitara da sopra di fianco
Arco naturale in promontorio a est Possaitara più da lontano
Arco naturale in promontorio a est Possaitara più da lontano
Promontorio a est Possaitara primissimo piano
Due estremità promontorio a est Possaitara
Scogliera Possaitara e promontorio a ovest
Strati incurvati e faraglione Possaitara
Strati incurvati e faraglione Possaitara
Faraglione Possaitara e sullo sfondo Ferale e Tino risalendo
Scalinata in risalita dalla Possaitara
Sentiero a fianco monorotaia risalendo da Possaitara
Casetta con veranda risalendo da Possaitara
Mare da veranda casa sopra Possaitara
Vista fino al Tino da veranda casa sopra Possaitara
Vista da Possaitara a Tino risalendo
Vista da Punta del Cavo a Tino risalendo da Possaitara
Ultimo tratto risalendo sentiero per Possaitara
Scogliera Possaitara e faraglione risalendo al sentiero del Canneto
Vista da Punta del Cavo a Tino risalendo da Possaitara
Cancello chiuso ad inizio sentiero per Possaitara
Vecchio sentiero per il Canneto bordato di fichi d'india
Vecchio sentiero Canneto con corrimano
Vecchio sentiero Canneto con corrimano più da vicino
Ruderi su vecchio sentiero Canneto
Vista da Punta Castagna a Tino da vecchio sentiero Canneto
Vecchio sentiero Canneto e vista fino al Tino
Punta del Cavo da vecchio sentiero Canneto
Vista da Punta del Cavo al Tino da vecchio sentiero Canneto
Vista da Punta del Cavo al Tino da vecchio sentiero Canneto
Ruderi sopra vecchio sentiero Canneto
Casa in pietra sotto vecchio sentiero Canneto
Grossa frana interrompe vecchio sentiero Canneto
Punta del Cavo da vecchio sentiero Canneto più da vicino
Sentiero in risalita verso litoranea
Cancelletto casa
Casa risalendo a litoranea
Anello Possaitara da Riomaggiore
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Anello Possaitara da Riomaggiore
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Anello Possaitara da Riomaggiore
Bello è bello , niente da dire ...
ma il quesito che sorge spontaneo è : e le due ragazze
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
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Re: Anello Possaitara da Riomaggiore
Quando si tratta di ragazze persino leggi....daniele64 wrote:
Bello è bello , niente da dire ...
ma il quesito che sorge spontaneo è : e le due ragazze
Le due ragazze avevano promesso che una volta a casa si sarebbero collegate al mio sito e, magari, mi avrebbero contattato, ma non l'hanno fatto...
Probabilmente non sono più tornate, d'altronde gli avevo dato chiarissime indicazioni....
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Re: Anello Possaitara da Riomaggiore
Ciao, il giro è stupendo ma mi chiedo se sia fattibile con i bambini...uno nello zaino in versione pacchetto ma l'altro va per i 4 anni...avendolo fatto nello stesso periodo le temperature sono accettabili essendo sul mare? Grazie mille
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Re: Anello Possaitara da Riomaggiore
Io i miei figli a quell'età li portavo senza problemi in sentieri simili. Certo non e un'autostrada, bisogna vedere cosa sei abituato tu a fare con un bimbo in spalla e anche cosa e abituato a fare quello di 4. Per il freddo non ci sono problemi anche adesso in una giornata di sole si va tranquillamente in maniche cortelollo wrote:Ciao, il giro è stupendo ma mi chiedo se sia fattibile con i bambini...uno nello zaino in versione pacchetto ma l'altro va per i 4 anni...avendolo fatto nello stesso periodo le temperature sono accettabili essendo sul mare? Grazie mille
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Re: Anello Possaitara da Riomaggiore
Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... anneto.htm
Domenica 4 Marzo 2018: Riomaggiore (190) – Possaitara (0) – Punta del Cavo (0) – Canneto (0) – Strada Litoranea (250) – Riomaggiore (190).
Partecipanti: Stefs e Soundofsilence.
Lunghezza: 7 Km. circa.
Dislivello: 600 m. circa.
Difficoltà: Tutto EE, tranne il ritorno per la litoranea (E), e gli attraversamenti delle frane sul vecchio sentiero del Canneto ed, in particolare, la discesa alla spiaggia, che possono essere valutati con un impegno paragonabile ad un F per l’instabilità e la precarietà del terreno, sebbene non vi sia da arrampicare.
Percorso in macchina: Da Genova a La Spezia in autostrada A12, quindi bisogna attraversare la città seguendo le indicazioni per Cinque Terre e Portovenere.
Passiamo quindi per via Carducci, quindi Viale Italia, Via Amendola e infine Viale Fieschi, dove abbandoniamo le segnalazioni per Portovenere e giriamo a destra al semaforo seguendo invece quelle per le Cinque Terre e Riomaggiore.
Seguiamo quindi per 10 Km. circa la strada delle cinque terre e al bivio per Riomaggiore prendiamo a destra per tale località seguendo le indicazioni e, dopo poco meno di 300 metri, parcheggiamo in uno slargo sulla destra.
Percorso a piedi: dal parcheggio proseguiamo in discesa lungo la strada asfaltata, giungendo dopo oltre 400 metri ad un tornante. Da qui proseguiamo ancora per 150 metri, per individuare quindi una sentierino sulla sinistra, che torna indietro parallelo alla strada appena percorsa e che imbocchiamo. Subito troviamo un cancello apribile, quindi dopo 160 metri circa, ne troviamo uno chiuso, che oltrepassiamo sporgendoci fuori sentiero a destra. Altri 60 metri e troviamo un nuovo cancello, costituito da una rete permaflex, che possiamo facilmente aprire (e richiudere): in corrispondenza di questo cancello vi è un bivio: dritto e in piano prosegue il vecchio sentiero per il Canneto, mentre su scalette in discesa vi è il sentiero che scende alla Possaitara, sbarrato però subito da un ulteriore cancello. Per l’andata proseguiamo dritti, lasciando il bivio a destra per il ritorno, svolta a destra che, comunque, rimandiamo per solo una cinquantina di metri, dove imbocchiamo delle scalette in pietra in discesa, lasciando così il vecchio sentiero per il Canneto. Per guidarci nella non chiara discesa tra le fasce puntiamo alla monorotaia più in basso, proprio dove si vedono anche altre chiare scalette. Dopo una quarantina di metri comunque, ci ricolleghiamo al sentiero “ufficiale” per la Possaitara, che avevamo lasciato al bivio precedente. Continuando a scendere arriviamo ad una casam che ci lasciamo a destra. Una quarantina di metri dopo la casa traversiamo verso sinistra in piano su una fascia onde cercare un punto in cui continuare la discesa, che troviamo dopo meno di 40 metri. Riprendiamo quindi la discesa per un ulteriore quarantina di metri, per poi di nuovo traversare su una fascia, in piano, ma stavolta verso destra. Troviamo così un nuovo punto in cui scendere agevolmente e, in breve, giungiamo alla scogliera, che possiamo percorrere abbastanza facilmente in entrambe le direzioni per un centinaio di metri circa per parte. Il percorso verso est, se fatto fin dove possibile, consente di giungere al cospetto di un arco naturale scavato dal mare.
Visitata la scogliera torniamo quindi sui nostri passi fino al punto in cui ci siamo riimessi sul sentiero “ufficiale” per la Possaitara. Qui continuiamo a sinistra, dirigendoci verso un già visibile corrimano, e, quindi, giungiamo ad un cancello chiuso, che superiamo aggirandolo tramite le fasce sulla destra. Superato il cancello ci troviamo subito sul vecchio sentiero per il Canneto, che imbocchiamo verso destra. Il panoramico e bel sentiero prosegue senza grossi dislivelli, anzi pressochè in piano, per quasi 500 metri, per poi cominciare ad infrascarsi (poco prima di questo punto abbiamo visitato un cascata sopra il sentiero) in modo parecchio fastidioso, visto che cespugli di spine costringono a passaggi esposti. Noi qui abbiamo proseguito per una quarantina di metri, fino a giungere in vista di una frana che rende pericoloso il proseguimento, ma consiglierei invece di rinunciare a questi 40 metri, che, pur brevi, sono assai penosi e complicati, per prendere invece una ripida deviazione a sinistra, riconoscibile più perchè pulita da vegetazione che per la presenza di una chiara traccia. La ripida traccia porta in poco meno di 100 metri (attenzione in corrispondenza di un lungo muretto non seguirlo camminandovi sopra a sinistra, ma proseguire dritti) al cancello di una casa, che occorre scavalcare (meglio programmare questo giro in inverno, onde non disturbare i proprietari che nella stagione fredda sono assenti). Attraversiamo quindi la tenuta, preferibilmente sulle comode scale (noi invece ci siamo diretti a sinistra per fasce, ma la cosa risulta piuttosto scomoda e la sconsiglio), fino al cancelletto superiore della casa, che si supera facilmente. Cinquanta metri dopo il cancelletto prendiamo una sentierino sulla destra che torna indietro parallelo a quello appena percorso ed appena sopra alla casa, per poi piegare a sinistra. e continuare in piano per circa 125 metri, per poi iniziare a scendere le fasce compiendo un angolo retto verso destra. Da qui in poi non è detto sia facilissimo individuare il percorso giusto, ma possiamo aiutarci prendendo come riferimento l’unica casa sottostante (100 m. di quota circa), alla quale dobbiamo arrivare. Poco prima della casa troviamo un cancelletto che apriamo e richiudiamo. Arrivati quindi alla casa occorre scendere pochi metri e quindi spostarsi ancora per pochi metri a sinistra per ritrovare il sentiero e continuare a scendere verso il mare. Il sentiero da qui in poi è chiaro e non si può sbagliare, arriviamo quindi fino al mare attraverso un ultimo tratto attrezzato con cavi d’acciaio. Visitata Punta del Cavo risaliamo fino alla casa e qui prendiamo a destra, aprendo e chiudendo due cancelletti e quindi trovandoci sul vecchio sentiero per il Canneto. Il nuovo sentiero è chiaro, ma ci troviamo ad attraversare una prima frana, piuttosto ben sistemata, e, poco dopo, una seconda, più piccola, ma assai meno sistemata. Qui si può usare una corda assicurandola a due grossi tubi di plastica, onde rendere per quanto possibile sicuro l’attraversamento. Superata la seconda frana il sentiero procede senza grossi problemi fino a giungere alla pietraia che da accesso alla spiaggia del Canneto. I primi metri sono assicurati con due corde, ma occorre poi arrangiarsi per scendere i successivi, per fortuna pochi, che conducono all’arenile. Visitata la spiaggia e lsua cascata di acqua dolce a ovest, torniamo sui nostri passi fino alla casa dove abbiamo iniziato la discesa per Punta Cavo. Qua risaliamo dritti sempre sui nostri passi per circa 125 metri e a quota 275 circa, invece di seguire il sentiero percorso all’andata che piega a sinistra, proseguiamo dritti in salita su un sentiero che poi piega verso destra traversando in quella direzione per circa 100 metri. Infine pieghiamo a sinistra, su traccia meno chiara, per giungere in breve a raggiungere il nuovo sentiero per il Canneto, che imbocchiamo verso sinistra (in alternativa a questa possibilità di ritorno, non chiarissima, possiamo anche proseguire sui nostri passi fino al bivio imboccato 50 metri dopo il cancelletto della casa di cui ho parlato prima, e, quindi, prendere a destra, in direzione opposta alla casa, per giungere in breve ad un ponticello, dove ci si ricollega al percorso che sto descrivento). Il nuovo sentiero, a tratti un po’ infrascato, giunge ad intercettare un nuovo sentiero, che imbocchiamo verso sinistra, giungendo subito ad una panchina. Continuiamo quindi sulla nuova traccia.in leggera discesa, fino a giungere ad un ponticello in legno, che attraversiamo prendendo a destra (a sinistra si torna alla casa presso il bivio per Punta del Cavo) e quindi seguiamo il panoramico sentiero in leggera salita, fino a giungere alla litoranea, che imbocchiamo verso sinistra, seguendola fino al bivio per Riomaggiore. Imobcchiamo quindi, sempre su asfalto, tale bivio e giungiamo in breve alla macchina.
Conclusioni: 3 discese a mare di Tramonti in un unico anello, forse non le più belle, ma neanche le più brutte, ma con un fantastico panoramico sentiero, in particolare il vecchio per il Canneto.
Faraglione Possaitara
Faraglione Possaitara più da vicino
Faraglione Possaitara primo piano
Faraglione Possaitara primo piano
Stefs su punta Possaitara
Faraglione Possaitara con Tino che spunta
Vista da Punta del Cavo a Tino da sentiero vecchio Canneto
Galleria vegetale in vecchio sentiero per il Canneto
Balaustra in vecchio sentiero Canneto
Cancello sopra vecchio sentiero Canneto
Punta del Cavo da vecchio sentiero Canneto
Vista da Punta del Cavo a Tino da sentiero vecchio Canneto
Vista da Punta Castagna a Tino da sentiero vecchio Canneto
Cascata sopra vecchio sentiero Canneto
Cascata sopra vecchio sentiero Canneto più da vicino
Casa in pietra e vecchio sentiero Canneto
Capo Montenero scendendo a Punta del Cavo
Punta del Cavo scendendovi
Faraglione Punta del Cavo e Canneto sullo sfondo
Vista ovest da estremità Punta del Cavo
Vista ovest da estremità Punta del Cavo primo piano
Vista ovest da estremità Punta del Cavo più da vicino
Vista ovest da estremità Punta del Cavo primo piano
Faraglione Punta del Cavo
Spiaggia del Canneto
Vista da Punta Castagna a Tino tornando a Riomaggiore
Monesteroli Scoglio Ferale Palmaria e Tino tornando a Riomaggiore
Domenica 4 Marzo 2018: Riomaggiore (190) – Possaitara (0) – Punta del Cavo (0) – Canneto (0) – Strada Litoranea (250) – Riomaggiore (190).
Partecipanti: Stefs e Soundofsilence.
Lunghezza: 7 Km. circa.
Dislivello: 600 m. circa.
Difficoltà: Tutto EE, tranne il ritorno per la litoranea (E), e gli attraversamenti delle frane sul vecchio sentiero del Canneto ed, in particolare, la discesa alla spiaggia, che possono essere valutati con un impegno paragonabile ad un F per l’instabilità e la precarietà del terreno, sebbene non vi sia da arrampicare.
Percorso in macchina: Da Genova a La Spezia in autostrada A12, quindi bisogna attraversare la città seguendo le indicazioni per Cinque Terre e Portovenere.
Passiamo quindi per via Carducci, quindi Viale Italia, Via Amendola e infine Viale Fieschi, dove abbandoniamo le segnalazioni per Portovenere e giriamo a destra al semaforo seguendo invece quelle per le Cinque Terre e Riomaggiore.
Seguiamo quindi per 10 Km. circa la strada delle cinque terre e al bivio per Riomaggiore prendiamo a destra per tale località seguendo le indicazioni e, dopo poco meno di 300 metri, parcheggiamo in uno slargo sulla destra.
Percorso a piedi: dal parcheggio proseguiamo in discesa lungo la strada asfaltata, giungendo dopo oltre 400 metri ad un tornante. Da qui proseguiamo ancora per 150 metri, per individuare quindi una sentierino sulla sinistra, che torna indietro parallelo alla strada appena percorsa e che imbocchiamo. Subito troviamo un cancello apribile, quindi dopo 160 metri circa, ne troviamo uno chiuso, che oltrepassiamo sporgendoci fuori sentiero a destra. Altri 60 metri e troviamo un nuovo cancello, costituito da una rete permaflex, che possiamo facilmente aprire (e richiudere): in corrispondenza di questo cancello vi è un bivio: dritto e in piano prosegue il vecchio sentiero per il Canneto, mentre su scalette in discesa vi è il sentiero che scende alla Possaitara, sbarrato però subito da un ulteriore cancello. Per l’andata proseguiamo dritti, lasciando il bivio a destra per il ritorno, svolta a destra che, comunque, rimandiamo per solo una cinquantina di metri, dove imbocchiamo delle scalette in pietra in discesa, lasciando così il vecchio sentiero per il Canneto. Per guidarci nella non chiara discesa tra le fasce puntiamo alla monorotaia più in basso, proprio dove si vedono anche altre chiare scalette. Dopo una quarantina di metri comunque, ci ricolleghiamo al sentiero “ufficiale” per la Possaitara, che avevamo lasciato al bivio precedente. Continuando a scendere arriviamo ad una casam che ci lasciamo a destra. Una quarantina di metri dopo la casa traversiamo verso sinistra in piano su una fascia onde cercare un punto in cui continuare la discesa, che troviamo dopo meno di 40 metri. Riprendiamo quindi la discesa per un ulteriore quarantina di metri, per poi di nuovo traversare su una fascia, in piano, ma stavolta verso destra. Troviamo così un nuovo punto in cui scendere agevolmente e, in breve, giungiamo alla scogliera, che possiamo percorrere abbastanza facilmente in entrambe le direzioni per un centinaio di metri circa per parte. Il percorso verso est, se fatto fin dove possibile, consente di giungere al cospetto di un arco naturale scavato dal mare.
Visitata la scogliera torniamo quindi sui nostri passi fino al punto in cui ci siamo riimessi sul sentiero “ufficiale” per la Possaitara. Qui continuiamo a sinistra, dirigendoci verso un già visibile corrimano, e, quindi, giungiamo ad un cancello chiuso, che superiamo aggirandolo tramite le fasce sulla destra. Superato il cancello ci troviamo subito sul vecchio sentiero per il Canneto, che imbocchiamo verso destra. Il panoramico e bel sentiero prosegue senza grossi dislivelli, anzi pressochè in piano, per quasi 500 metri, per poi cominciare ad infrascarsi (poco prima di questo punto abbiamo visitato un cascata sopra il sentiero) in modo parecchio fastidioso, visto che cespugli di spine costringono a passaggi esposti. Noi qui abbiamo proseguito per una quarantina di metri, fino a giungere in vista di una frana che rende pericoloso il proseguimento, ma consiglierei invece di rinunciare a questi 40 metri, che, pur brevi, sono assai penosi e complicati, per prendere invece una ripida deviazione a sinistra, riconoscibile più perchè pulita da vegetazione che per la presenza di una chiara traccia. La ripida traccia porta in poco meno di 100 metri (attenzione in corrispondenza di un lungo muretto non seguirlo camminandovi sopra a sinistra, ma proseguire dritti) al cancello di una casa, che occorre scavalcare (meglio programmare questo giro in inverno, onde non disturbare i proprietari che nella stagione fredda sono assenti). Attraversiamo quindi la tenuta, preferibilmente sulle comode scale (noi invece ci siamo diretti a sinistra per fasce, ma la cosa risulta piuttosto scomoda e la sconsiglio), fino al cancelletto superiore della casa, che si supera facilmente. Cinquanta metri dopo il cancelletto prendiamo una sentierino sulla destra che torna indietro parallelo a quello appena percorso ed appena sopra alla casa, per poi piegare a sinistra. e continuare in piano per circa 125 metri, per poi iniziare a scendere le fasce compiendo un angolo retto verso destra. Da qui in poi non è detto sia facilissimo individuare il percorso giusto, ma possiamo aiutarci prendendo come riferimento l’unica casa sottostante (100 m. di quota circa), alla quale dobbiamo arrivare. Poco prima della casa troviamo un cancelletto che apriamo e richiudiamo. Arrivati quindi alla casa occorre scendere pochi metri e quindi spostarsi ancora per pochi metri a sinistra per ritrovare il sentiero e continuare a scendere verso il mare. Il sentiero da qui in poi è chiaro e non si può sbagliare, arriviamo quindi fino al mare attraverso un ultimo tratto attrezzato con cavi d’acciaio. Visitata Punta del Cavo risaliamo fino alla casa e qui prendiamo a destra, aprendo e chiudendo due cancelletti e quindi trovandoci sul vecchio sentiero per il Canneto. Il nuovo sentiero è chiaro, ma ci troviamo ad attraversare una prima frana, piuttosto ben sistemata, e, poco dopo, una seconda, più piccola, ma assai meno sistemata. Qui si può usare una corda assicurandola a due grossi tubi di plastica, onde rendere per quanto possibile sicuro l’attraversamento. Superata la seconda frana il sentiero procede senza grossi problemi fino a giungere alla pietraia che da accesso alla spiaggia del Canneto. I primi metri sono assicurati con due corde, ma occorre poi arrangiarsi per scendere i successivi, per fortuna pochi, che conducono all’arenile. Visitata la spiaggia e lsua cascata di acqua dolce a ovest, torniamo sui nostri passi fino alla casa dove abbiamo iniziato la discesa per Punta Cavo. Qua risaliamo dritti sempre sui nostri passi per circa 125 metri e a quota 275 circa, invece di seguire il sentiero percorso all’andata che piega a sinistra, proseguiamo dritti in salita su un sentiero che poi piega verso destra traversando in quella direzione per circa 100 metri. Infine pieghiamo a sinistra, su traccia meno chiara, per giungere in breve a raggiungere il nuovo sentiero per il Canneto, che imbocchiamo verso sinistra (in alternativa a questa possibilità di ritorno, non chiarissima, possiamo anche proseguire sui nostri passi fino al bivio imboccato 50 metri dopo il cancelletto della casa di cui ho parlato prima, e, quindi, prendere a destra, in direzione opposta alla casa, per giungere in breve ad un ponticello, dove ci si ricollega al percorso che sto descrivento). Il nuovo sentiero, a tratti un po’ infrascato, giunge ad intercettare un nuovo sentiero, che imbocchiamo verso sinistra, giungendo subito ad una panchina. Continuiamo quindi sulla nuova traccia.in leggera discesa, fino a giungere ad un ponticello in legno, che attraversiamo prendendo a destra (a sinistra si torna alla casa presso il bivio per Punta del Cavo) e quindi seguiamo il panoramico sentiero in leggera salita, fino a giungere alla litoranea, che imbocchiamo verso sinistra, seguendola fino al bivio per Riomaggiore. Imobcchiamo quindi, sempre su asfalto, tale bivio e giungiamo in breve alla macchina.
Conclusioni: 3 discese a mare di Tramonti in un unico anello, forse non le più belle, ma neanche le più brutte, ma con un fantastico panoramico sentiero, in particolare il vecchio per il Canneto.
Faraglione Possaitara
Faraglione Possaitara più da vicino
Faraglione Possaitara primo piano
Faraglione Possaitara primo piano
Stefs su punta Possaitara
Faraglione Possaitara con Tino che spunta
Vista da Punta del Cavo a Tino da sentiero vecchio Canneto
Galleria vegetale in vecchio sentiero per il Canneto
Balaustra in vecchio sentiero Canneto
Cancello sopra vecchio sentiero Canneto
Punta del Cavo da vecchio sentiero Canneto
Vista da Punta del Cavo a Tino da sentiero vecchio Canneto
Vista da Punta Castagna a Tino da sentiero vecchio Canneto
Cascata sopra vecchio sentiero Canneto
Cascata sopra vecchio sentiero Canneto più da vicino
Casa in pietra e vecchio sentiero Canneto
Capo Montenero scendendo a Punta del Cavo
Punta del Cavo scendendovi
Faraglione Punta del Cavo e Canneto sullo sfondo
Vista ovest da estremità Punta del Cavo
Vista ovest da estremità Punta del Cavo primo piano
Vista ovest da estremità Punta del Cavo più da vicino
Vista ovest da estremità Punta del Cavo primo piano
Faraglione Punta del Cavo
Spiaggia del Canneto
Vista da Punta Castagna a Tino tornando a Riomaggiore
Monesteroli Scoglio Ferale Palmaria e Tino tornando a Riomaggiore
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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