Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
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- Pazzaura
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Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Ieri con Claudia ci siamo "inventati" questa traversata, leggendo qui e la qualche spunto sulle guide.
Era una di quelle domeniche che non sapevamo deciderci sul cosa fare... ma alla fine abbiamo salvato la giornata con questo bell'itinerario.
Siamo partiti dalla stazione FS si di Sestri levante, abbiamo attraversato il piacevole centro storico fino ad imboccare un vicoletto con segnalazione per Punta Manara. Dopo una salita il sentiero comincia ad attraversare il verde... ed è pianeggiante con qualche salita. Un percorso piacevole ed abbastanza frequentato. Dietro di noi il bel promontorio di Sestri, molto scenografico.
Una volta giunti a Punta Manara, ci guardiamo un po' in giro e torniamo sui nostri passi, direzione Riva Trigoso. Il sentiero in breve diventa crosa, e la seguiamo fino a spuntare alla chiesa del paese di Trigoso.
Seguendo la strada della auto ripartiamo in direzione Riva. C'è un clima sublime... sole tiepido ed aria fresca, anche a quota zero. Che giornata! Si cammina benissimo.
Da Riva si imbocca via Gramsci, che sale costeggiando la Fincantieri. Ad un incrocio avvistiamo i cartelli indicanti Punta Baffe e Moneglia. Li seguiamo.
Una strada sterrata sale fra i brughi, prende quota in fretta con alcuni tornanti. Il sole è caldo, è mezzogiorno, ma si sta bene perchè l'arietta refrigera.
La strada diventa più pianeggiante, e poi diventa sentiero fino a raggiungere un bivio. A dx in breve a punta Baffe, a SX si prosegue per Moneglia. Proseguiamo a SX.
L'itinerario si svolge su sentiero terroso lungo uno costone panoramico che porta dritto dritto al Monte Moneglia (500 metri di altezza).
Raggiungiamo un bivio con tavoli, dove alcuni tedeschi stanno banchettando. Qui abbandoniamo il sentiero della classica traversata, che prosegue a mezzacosta, per imboccare la traccia ripida che sale al Monte Moneglia.
Da qui in poi... saremo soli. Quasi nessuno percorre questa salita, tutti fanno la traversata a mezzacosta.
Il sentiero sale ripido, sempre fra bassi brughi (la zona fu devastata da un incendio nel 2004).
Acceleriamo un po' il passo e dopo poco siamo sulla cima, dove c'è un tavolo in legno.
Ok che abbiamo un buon ritmo... ma le tempistiche sono spropositate... da Riva il cartello per la cima indicava 3 ore. Noi a passo e facendo qualche foto ci abbiamo messo 1 ora e 10.
Da qui decidiamo di seguire il sentierino di crinale (avevo letto che fosse poco freqeuentato ed invaso dalla vegetazione) che si spinge verso sud/est fino al monte Comuneglia (che è una spalla del Monte Moneglia).
Il sentiero è ben visibile, però effettivamente è quasi abbandonato ed invaso dai brughi. Coi pantaloncini corti è una goduria...
Comunque, dopo aver raggiunto il Comuneglia (croce di vetta) scendiamo ripidi verso la nostra meta, il paese di Moneglia. Quasi alla fine riagganciamo il sentiero classico della traversata, e dopo 5 minuti siamo sull'asfalto.
Arrivati in paese cerchiamo la stazione FS, dove finisce il nostro giro.
Molto piacevole, Punta Manara è un classico, la parte oltre Riva mi è parsa invece poco frequentata (solo tedeschi), per non parlare della cima del Monte Moneglia. Un percorso con vista mare perenne, odori e colori del classico ambiente ligure marittimo, molto somigliante a quello del parco di Portofino.
Sentieri segnati sbiaditi e poco... qualche cartello, ma non ci si perde.
Sono 16 km e circa 850 metri di salita. Noi ci abbiamo messo 4 ore e 10 con tutta calma, ma è un giro che può impiegare anche 5/6 ore.
Volendo si può proseguire la traversata fino a Deiva, allungando di altri 5/6 km.
Il percorso: http://www.movescount.com/moves/move13567850" onclick="window.open(this.href);return false;
Sestri levante vista dal sentiero per P.ta Manara
Punta Manara
Da Punta Manara uno sguardo verso la nostra meta, il Monte Moneglia (il punto più alto al centro della foto) la cui spalla destra prosegue verso il mare dando vita al M. Comuneglia.
Riva Trigoso e Punta Manara viste dal costone di salita per il M. Moneglia
Claudia sul M. Comuneglia
Eccoci arrivati, Moneglia!
Era una di quelle domeniche che non sapevamo deciderci sul cosa fare... ma alla fine abbiamo salvato la giornata con questo bell'itinerario.
Siamo partiti dalla stazione FS si di Sestri levante, abbiamo attraversato il piacevole centro storico fino ad imboccare un vicoletto con segnalazione per Punta Manara. Dopo una salita il sentiero comincia ad attraversare il verde... ed è pianeggiante con qualche salita. Un percorso piacevole ed abbastanza frequentato. Dietro di noi il bel promontorio di Sestri, molto scenografico.
Una volta giunti a Punta Manara, ci guardiamo un po' in giro e torniamo sui nostri passi, direzione Riva Trigoso. Il sentiero in breve diventa crosa, e la seguiamo fino a spuntare alla chiesa del paese di Trigoso.
Seguendo la strada della auto ripartiamo in direzione Riva. C'è un clima sublime... sole tiepido ed aria fresca, anche a quota zero. Che giornata! Si cammina benissimo.
Da Riva si imbocca via Gramsci, che sale costeggiando la Fincantieri. Ad un incrocio avvistiamo i cartelli indicanti Punta Baffe e Moneglia. Li seguiamo.
Una strada sterrata sale fra i brughi, prende quota in fretta con alcuni tornanti. Il sole è caldo, è mezzogiorno, ma si sta bene perchè l'arietta refrigera.
La strada diventa più pianeggiante, e poi diventa sentiero fino a raggiungere un bivio. A dx in breve a punta Baffe, a SX si prosegue per Moneglia. Proseguiamo a SX.
L'itinerario si svolge su sentiero terroso lungo uno costone panoramico che porta dritto dritto al Monte Moneglia (500 metri di altezza).
Raggiungiamo un bivio con tavoli, dove alcuni tedeschi stanno banchettando. Qui abbandoniamo il sentiero della classica traversata, che prosegue a mezzacosta, per imboccare la traccia ripida che sale al Monte Moneglia.
Da qui in poi... saremo soli. Quasi nessuno percorre questa salita, tutti fanno la traversata a mezzacosta.
Il sentiero sale ripido, sempre fra bassi brughi (la zona fu devastata da un incendio nel 2004).
Acceleriamo un po' il passo e dopo poco siamo sulla cima, dove c'è un tavolo in legno.
Ok che abbiamo un buon ritmo... ma le tempistiche sono spropositate... da Riva il cartello per la cima indicava 3 ore. Noi a passo e facendo qualche foto ci abbiamo messo 1 ora e 10.
Da qui decidiamo di seguire il sentierino di crinale (avevo letto che fosse poco freqeuentato ed invaso dalla vegetazione) che si spinge verso sud/est fino al monte Comuneglia (che è una spalla del Monte Moneglia).
Il sentiero è ben visibile, però effettivamente è quasi abbandonato ed invaso dai brughi. Coi pantaloncini corti è una goduria...
Comunque, dopo aver raggiunto il Comuneglia (croce di vetta) scendiamo ripidi verso la nostra meta, il paese di Moneglia. Quasi alla fine riagganciamo il sentiero classico della traversata, e dopo 5 minuti siamo sull'asfalto.
Arrivati in paese cerchiamo la stazione FS, dove finisce il nostro giro.
Molto piacevole, Punta Manara è un classico, la parte oltre Riva mi è parsa invece poco frequentata (solo tedeschi), per non parlare della cima del Monte Moneglia. Un percorso con vista mare perenne, odori e colori del classico ambiente ligure marittimo, molto somigliante a quello del parco di Portofino.
Sentieri segnati sbiaditi e poco... qualche cartello, ma non ci si perde.
Sono 16 km e circa 850 metri di salita. Noi ci abbiamo messo 4 ore e 10 con tutta calma, ma è un giro che può impiegare anche 5/6 ore.
Volendo si può proseguire la traversata fino a Deiva, allungando di altri 5/6 km.
Il percorso: http://www.movescount.com/moves/move13567850" onclick="window.open(this.href);return false;
Sestri levante vista dal sentiero per P.ta Manara
Punta Manara
Da Punta Manara uno sguardo verso la nostra meta, il Monte Moneglia (il punto più alto al centro della foto) la cui spalla destra prosegue verso il mare dando vita al M. Comuneglia.
Riva Trigoso e Punta Manara viste dal costone di salita per il M. Moneglia
Claudia sul M. Comuneglia
Eccoci arrivati, Moneglia!
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
fatto qualche anno fa, traversata magnifica per il paesaggio!!!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Che bello, che bei colori! Poco tempo fa anche io avevo studiato una bella traversata a Levante purtroppo poi non realizzata
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Bello Paz, perchè non riporti nell'Archivio itinerari, che è un po' polveroso? Ovviamente la richiesta vale per tutti gli utenti che raccontano bei percorsi in forum e poi non li postano in archivio per una consultazione comoda.
Ciao
Ciao
pace e bene
Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
è anche un percorso da ghibli e consorte (che è "indigena" ) però solo da metà ottobre a metà marzo, il resto dell'anno lo lasciamo ai crucchi e ai Pazz!!Pazzaura wrote: Punta Manara è un classico, la parte oltre Riva mi è parsa invece poco frequentata (solo tedeschi)...
In effetti è da consigliare, ma non nella stagione calda.
- paolocerreta
- Quotazerino
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Non apro un nuovo post perchè è parte del tracciato raccontato da Pazzaura...nel caso non andasse bene spostatelo pure
Dunque Sabato 26 novembre, aproffitando di una due giorni dedidaca alla nostra meravigliosa riviera di Levante, decidiamo, io e sbr, di fare un bel giretto sulle alture di Moneglia.
Purtroppo, tra una cosa e l'altra partiamo e arriviamo tardi in quel di Moneglia e considerando che il buio arriva presto di questa stagione optiamo per una veloce salita sul monte Comuneglia ( o Comunaglia) e il monte omonimo della località di mare.
All'inizo fatichiamo a trovare il segnavia, una xx rossa. Andando un po' alla cieca ecco che lo troviamo, risalendo una bella scalinata nei pressi della chiesa dedicata a San Giorgio, nella parte di ponente del borgo.
In realtà, almeno in questo tratto iniziale, non si tratta di sentiero vero e proprio, ma ricalca dapprima una creuza e in seguito una ripida strada afaltata, giungendo presso un bivio ottimamente segnalato da dove finalmente si entra nel bosco.
Da qui si prosegue seguendo le indicazioni per il monte Comunaglia e il Monte Moneglia, si continua a salire (salita sempre molto ripida tra roccette) e dopo poco tempo si arriva al bivio per punta Moneglia.
Si trascura questa deviazione e si prosegue sempre sull doppia x rossa, immersi in un ambiente tipicamente mediterraneo, costituito prevalentemente da macchia, dove purtroppo si scorgono ancora i segni e le ferite lasciati dall'incendio del 2004.
Salendo il panorama è qualcosa di straoridinario: il mare così placido li davanti ai nostri occhi che sembra una tavola, Moneglia e il borgo di Lemeglio, tutti su i piccoli paesi attorno al Bracco e ancora più in su la vetta di un monte coperto da antenne, che se non sbaglio, mi pare il San Nicolao.
Con un ultimo strappetto si arriva alla cima del Comuneglia, con la sua croce di vetta.
Rispetto alle foto di Pazzaura, ho notato che è stato restaurato il basamento, nochè dotata di un impianto di illuminazone alimentata da un pannellino solare.
Il sentiero riprende in direzione del Moneglia. Purtroppo a causa dell'incendio il sentiero diventa una stretta traccia, dove in certi punti bisogna farsi largo con le mani tra gli arbusti veramente fastidiosi. Dopo circa mezzora-tre quarti d'ora si arriva alla cima del monte Moneglia, circa 500 metri (risaliti in soli 3 kilometri di salita!). Purtroppo al nostro arrivo siamo stati colti da un banco di nuvolaia che ci ha impedito di godere a pieno della vista..pazienza!
Ritorno per la stessa via: a tal proposito, credo siano utile disporre di bacchette, considerata la ripidità della discesa e sopratutto le continue roccette che in caso di piogge possono diventare veramente insidiose.
Si tratta di un bel giretto, che da la possibilità di panorami mozzafiato, ideale in caso di poco tempo a disposizione.
Appena riesco inserisco le foto
A presto!
Dunque Sabato 26 novembre, aproffitando di una due giorni dedidaca alla nostra meravigliosa riviera di Levante, decidiamo, io e sbr, di fare un bel giretto sulle alture di Moneglia.
Purtroppo, tra una cosa e l'altra partiamo e arriviamo tardi in quel di Moneglia e considerando che il buio arriva presto di questa stagione optiamo per una veloce salita sul monte Comuneglia ( o Comunaglia) e il monte omonimo della località di mare.
All'inizo fatichiamo a trovare il segnavia, una xx rossa. Andando un po' alla cieca ecco che lo troviamo, risalendo una bella scalinata nei pressi della chiesa dedicata a San Giorgio, nella parte di ponente del borgo.
In realtà, almeno in questo tratto iniziale, non si tratta di sentiero vero e proprio, ma ricalca dapprima una creuza e in seguito una ripida strada afaltata, giungendo presso un bivio ottimamente segnalato da dove finalmente si entra nel bosco.
Da qui si prosegue seguendo le indicazioni per il monte Comunaglia e il Monte Moneglia, si continua a salire (salita sempre molto ripida tra roccette) e dopo poco tempo si arriva al bivio per punta Moneglia.
Si trascura questa deviazione e si prosegue sempre sull doppia x rossa, immersi in un ambiente tipicamente mediterraneo, costituito prevalentemente da macchia, dove purtroppo si scorgono ancora i segni e le ferite lasciati dall'incendio del 2004.
Salendo il panorama è qualcosa di straoridinario: il mare così placido li davanti ai nostri occhi che sembra una tavola, Moneglia e il borgo di Lemeglio, tutti su i piccoli paesi attorno al Bracco e ancora più in su la vetta di un monte coperto da antenne, che se non sbaglio, mi pare il San Nicolao.
Con un ultimo strappetto si arriva alla cima del Comuneglia, con la sua croce di vetta.
Rispetto alle foto di Pazzaura, ho notato che è stato restaurato il basamento, nochè dotata di un impianto di illuminazone alimentata da un pannellino solare.
Il sentiero riprende in direzione del Moneglia. Purtroppo a causa dell'incendio il sentiero diventa una stretta traccia, dove in certi punti bisogna farsi largo con le mani tra gli arbusti veramente fastidiosi. Dopo circa mezzora-tre quarti d'ora si arriva alla cima del monte Moneglia, circa 500 metri (risaliti in soli 3 kilometri di salita!). Purtroppo al nostro arrivo siamo stati colti da un banco di nuvolaia che ci ha impedito di godere a pieno della vista..pazienza!
Ritorno per la stessa via: a tal proposito, credo siano utile disporre di bacchette, considerata la ripidità della discesa e sopratutto le continue roccette che in caso di piogge possono diventare veramente insidiose.
Si tratta di un bel giretto, che da la possibilità di panorami mozzafiato, ideale in caso di poco tempo a disposizione.
Appena riesco inserisco le foto
A presto!
"Dagli gli alberi ho capito il significato della pazienza. Dall'erba ho imparato ad apprezzare la persistenza."
[Hal Borland]
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Bravi , paolo e sbr .
Bella passeggiata su rilievi costieri che non conoscevo ma che , viste le vecchie foto , valgono il viaggetto .
Nell'attesa dei vostri scatti , metto senz'altro in lista per giri futuri .
Bella passeggiata su rilievi costieri che non conoscevo ma che , viste le vecchie foto , valgono il viaggetto .
Nell'attesa dei vostri scatti , metto senz'altro in lista per giri futuri .
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
- paolocerreta
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Grazie Daniele
Ecco qualche scatto della giornata di Sabato:
La partenza da Moneglia Salendo ripidamente il panorama sul mare regala sempre delle belle emozioni La val Grande (se non mi sbaglio ) La croce di vetta del Comuneglia, anche se sulla lapide è indicato come Scarmo Grosso Panorama dalla cima : Moneglia sul mare e Lemeglio poco più in alto; in alto a sinistra si riconoscono le antenne del monte San Nicolao, mentre sullo sfondo fa capolino punta Mesco Il sentiero sempre più infrascato verso la cima del Moneglia Il monte Comuneglia visto dalla cresta che risale verso il Moneglia L'arrivo in quel di Moneglia oramai verso sera E infine...un bel tramonto a quota...zero
Ecco qualche scatto della giornata di Sabato:
La partenza da Moneglia Salendo ripidamente il panorama sul mare regala sempre delle belle emozioni La val Grande (se non mi sbaglio ) La croce di vetta del Comuneglia, anche se sulla lapide è indicato come Scarmo Grosso Panorama dalla cima : Moneglia sul mare e Lemeglio poco più in alto; in alto a sinistra si riconoscono le antenne del monte San Nicolao, mentre sullo sfondo fa capolino punta Mesco Il sentiero sempre più infrascato verso la cima del Moneglia Il monte Comuneglia visto dalla cresta che risale verso il Moneglia L'arrivo in quel di Moneglia oramai verso sera E infine...un bel tramonto a quota...zero
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Belle foto , in particolare quella dal Comunaglia !
Credo che Scarmo Grosso sia il suo nome antico .
Credo che Scarmo Grosso sia il suo nome antico .
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- Littletino
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
La zona di Moneglia è molto bella, anche se purtroppo negli ultimi anni devastata da furiosi incendi.
Noi avevamo fatto nel 2007 come il Pazz la traversata da Sestri Levante a Moneglia, e il tratto sommitale da Riva a Moneglia sembrava l'avessero bombardato col napalm.
Però la discesa serale su Moneglia era stata poesia, e il tramonto un pochino più apocalittico del vostro.
Noi avevamo fatto nel 2007 come il Pazz la traversata da Sestri Levante a Moneglia, e il tratto sommitale da Riva a Moneglia sembrava l'avessero bombardato col napalm.
Però la discesa serale su Moneglia era stata poesia, e il tramonto un pochino più apocalittico del vostro.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Bellissimi panorami esaltati dalla luce autunnale! È da tempo che vorrei programmare un giretto a Levante e non penso tarderà ad arrivare essendo questa stagione il periodo ideale
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- paolocerreta
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
raso al suolo!!Littletino wrote:il tratto sommitale da Riva a Moneglia sembrava l'avessero bombardato col napalm.
Hai proprio azzccato il termine Little..poesia puraLittletino wrote: Però la discesa serale su Moneglia era stata poesia, e il tramonto un pochino più apocalittico del vostro.
Quoto...il mare con quel colore argentato era davvero incantevolescinty wrote:Bellissimi panorami esaltati dalla luce autunnale!
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Bravissimi per il giretto (che poi giretto, insomma, un'ottima scarpinata ) Molto belle le foto, stagione ideale questa per avere una luce un po' particolare... peccato per la situazione del sentiero, che sta lentamente perdendosi tra incendi e ripresa della vegetazione...
P.s. non sapevo proprio che avesse anticamente quel nome il Comuneglia...
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"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
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- paolocerreta
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Grazie teo! Si purtroppo il sentiero che sale verso il Moneglia e' messo maluccio..la traccia, fortunatamente, e' piuttosto battuta e quindi evidente ma la vegetazione e' veramente soffocante in diversi e lunghi tratti...teo-85 wrote:Bravissimi per il giretto (che poi giretto, insomma, un'ottima scarpinata ) Molto belle le foto, stagione ideale questa per avere una luce un po' particolare... peccato per la situazione del sentiero, che sta lentamente perdendosi tra incendi e ripresa della vegetazione...
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Ho girato parecchio la zona l'anno scorso e consiglierei a chi vuole percorrere l'itinerario Riva-Moneglia di fare un percorso diverso. La salita al Monte Moneglia è, secondo me, sconsigliabile in quanto ben poco panoramica al contrario di quella al Comunaglia che consiglio di fare con una breve deviazione dal sottostante sentiero verdeazzurro e non dal crinale del Monte Moneglia. Al sentiero verdeazzurro poi, già di per sè più interessante della cresta del Moneglia, si possono aggiungere interessantissime varianti che consentono anche di rifarsi di quel dislivello inopinatamente perso non salendo al Monte Moneglia....
In particolare consiglio di prendere la deviazione per Punta Baffe e da qui scendere al mare in località Vallegrande (esiste poi una deviazione nella deviazione, ma qui non mi dilungo, se volete leggete qua nel mio sito: http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... aNatua.htm e qua: http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... lletta.htm) e quindi risalire al sentiero Verdeazzurro proprio in corrispondenza del bivio per il Comunaglia. Da non perdere poi la deviazione per Punta Moneglia\Spiaggia della Valletta, una delle più belle della liguria col suo magnifico faraglione a torre. Dalla spiaggia della Valletta esistono poi varie combinazioni assai interessanti che consentono di percorrere ancora un tratto di costa sfruttando vecchi sentieri di collegamento a Salto nel blu e che ho descritto tutti nei due link postati sopra.
Sperando di non essere stato troppo prolisso e noioso vi invito a guardare almeno le foto sul mio sito....
In particolare consiglio di prendere la deviazione per Punta Baffe e da qui scendere al mare in località Vallegrande (esiste poi una deviazione nella deviazione, ma qui non mi dilungo, se volete leggete qua nel mio sito: http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... aNatua.htm e qua: http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... lletta.htm) e quindi risalire al sentiero Verdeazzurro proprio in corrispondenza del bivio per il Comunaglia. Da non perdere poi la deviazione per Punta Moneglia\Spiaggia della Valletta, una delle più belle della liguria col suo magnifico faraglione a torre. Dalla spiaggia della Valletta esistono poi varie combinazioni assai interessanti che consentono di percorrere ancora un tratto di costa sfruttando vecchi sentieri di collegamento a Salto nel blu e che ho descritto tutti nei due link postati sopra.
Sperando di non essere stato troppo prolisso e noioso vi invito a guardare almeno le foto sul mio sito....
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Grazie Sound che meraviglia rileggerti
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- soundofsilence
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
E' l'entusiasmo della novità.....scinty wrote:Grazie Sound che meraviglia rileggerti
Tranquilla che poi passa e vi riaccorgerete di quanto sono meravigliosamente prolisso e noioso....
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
non è vero e io non l'ho mai detto (nè pensato) al limite saltavo le millemila foto di buchisoundofsilence wrote:E' l'entusiasmo della novità.....scinty wrote:Grazie Sound che meraviglia rileggerti
Tranquilla che poi passa e vi riaccorgerete di quanto sono meravigliosamente prolisso e noioso....
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Sabato 14 Gennaio 2017: Spiaggia Borgo Renà (0) – Scoglio Asseu (0) – Galleria Lardea (10) – Madonna del Buonviaggio (30) - Galleria Lardea (10) - Spiaggia Borgo Renà (0).
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 4 Km. circa.
Dislivello: 50 m. circa.
Difficoltà: F la risalita dalla scogliera alla Madonna del Buonviaggio, su terreno molto ripido e franoso, da fare con attenzione, direi anche E il resto della scogliera che è percorsa da un sentierino con bolli blu, vi è però un punto difficile, evitabile in caso di mare calmo, ma che in caso di ondate che non permettano di passare sotto è sicuramente EE (trattasi di un saltino di poco più di un metro con appigli un po’ scarsi). Discorso a parte meritano le galleria di Moneglia, di cui si percorre un breve tratto, indubbiamente non presentano difficoltà escursionistiche o alpinistiche, ma necessitano di attenzione perché sono strette e buie, nonché vietate per questi motivi ai pedoni. Ciònonostante il passaggio nelle predette gallerie non è pericoloso se fatto con criterio: vi è infatti una pausa di 10 minuti (3 volte all’ora), in cui non passano macchine, minuti che sarebbero sufficienti per passare senza incontrarne e, poi, nelle gallerie vi è una nicchia ogni circa 30 metri che permette di mettersi agevolmente “in salvo” per i circa 2 minuti in cui transitano macchine prima in un senso e poi nell’altro. Tutto il resto, che comunque è molto poco, E.
Percorso in macchina: da Genova a Sestri Levante in autostrada A12, quindi, subito dopo il casello, alla prima rotonda si prosegue dritti (seconda uscita) e si arriva subito a una seconda rotonda, dove si prende a sinistra seguendo le indicazioni per Moneglia. Dopo 900 metri giriamo quindi a sinistra, sempre seguendo per Moneglia, superiamo un primo semaforo che dà accesso a uno stretto e corto tunnel e quindi arriviamo al semaforo delle gallerie di Moneglia subito prima del quale parcheggiamo liberamente nelle strisce blu che sono gratuite mi pare fino a giugno.
Percorso a a piedi: dal parcheggio scendiamo su scala metallica alla spiaggia di Borgo Renà e ci dirigiamo verso lo scoglio dell’Asseu, sul quale possiamo salire in condizioni di mare calmo (con mare agitato il guado che dà accesso alla passerella di cemento che lo collega alla terraferma è impraticabile). Nell’occasione io ho trovato proprio mare mosso e, dopo aver rimediato alcune ondate, ho desistito. Visitato, o no, lo scoglio vi sono due possibilità: la prima, obbligatoria anch’essa in caso di mare mosso, è quella di risalire per dove si è venuti e imboccare sulla destra la prima galleria di Moneglia (molto corta, circa 100 metri), la seconda invece prevede di proseguire sulla successiva spiaggetta sotto il muro della strada e quindi giungere ai bellissimi lastroni inclinati della Punta Lardea. Qui dovrebbe essere possibile salire a una apertura della successiva galleria di Moneglia, ma non so dire in effetti se sia possibile accedervi senza difficili arrampicate perché nell’occasione il mare mosso mi ha impedito di provare.
In ogni caso dobbiamo imboccare la seconda galleria (nella seconda ipotesi ne salteremmo un breve pezzo) e percorrerla per l’intera lunghezza di circa 460 metri. Percorriamo quindi i neanche 200 metri che ci separano dall’ingresso della terza galleria di Moneglia e, invece di entrarvi, imbocchiamo un sentierino sulla destra che si dirige alla scogliera e poi l’attraversa parallelo alla linea di costa. Dopo 300 metri circa incontriamo un saltino non facilissimo, ma che si può evitare (in caso di mare calmo) scendendo e risalendo un paio di metri fino al mare. Si prosegue quindi senza difficoltà fino alla base dello sperone dove è posta la Madonnina del Buonviaggio. Gli scalini che vi portavano sono quasi completamente distrutti e, i rimanenti, sono coperti di detriti, quindi la salita richiede attenzione ed esperienza. Il ritorno avviene sullo stesso percorso dell’andata.
Conclusioni: gita insolita e che non tutti apprezzeranno in quanto prevede un tratto di mezzo Km. almeno nelle gallerie di Moneglia, strette e buie e, per questo, vietate ai pedoni. Ciònonostante l’attraversamento delle gallerie può essere effettuato in sicurezza più di quanto si sia, a volte, sui sentieri, ma naturalmente è anche una questione soggettiva, come quella di voler o meno sfidare un divieto, senza comunque recar danno a nessuno, ma rivendicando invece la libertà di poter, almeno a piedi, andare dove si vuole.
Lasciando comunque da parte queste considerazioni, si tratta di una breve gita di mezza giornata che permette di visitare e concatenare alcuni tratti di scogliera veramente belli, di solito ignorati passando velocemente in macchina. Molto bello in effetti lo scoglio dell’Asseu, come altrettanto i due faraglioni sotto la Madonna del Buonviaggio, nonché gli spettacolari lastroni inclinati della Lardea.
Link alle foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... /Asseu.htm
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 4 Km. circa.
Dislivello: 50 m. circa.
Difficoltà: F la risalita dalla scogliera alla Madonna del Buonviaggio, su terreno molto ripido e franoso, da fare con attenzione, direi anche E il resto della scogliera che è percorsa da un sentierino con bolli blu, vi è però un punto difficile, evitabile in caso di mare calmo, ma che in caso di ondate che non permettano di passare sotto è sicuramente EE (trattasi di un saltino di poco più di un metro con appigli un po’ scarsi). Discorso a parte meritano le galleria di Moneglia, di cui si percorre un breve tratto, indubbiamente non presentano difficoltà escursionistiche o alpinistiche, ma necessitano di attenzione perché sono strette e buie, nonché vietate per questi motivi ai pedoni. Ciònonostante il passaggio nelle predette gallerie non è pericoloso se fatto con criterio: vi è infatti una pausa di 10 minuti (3 volte all’ora), in cui non passano macchine, minuti che sarebbero sufficienti per passare senza incontrarne e, poi, nelle gallerie vi è una nicchia ogni circa 30 metri che permette di mettersi agevolmente “in salvo” per i circa 2 minuti in cui transitano macchine prima in un senso e poi nell’altro. Tutto il resto, che comunque è molto poco, E.
Percorso in macchina: da Genova a Sestri Levante in autostrada A12, quindi, subito dopo il casello, alla prima rotonda si prosegue dritti (seconda uscita) e si arriva subito a una seconda rotonda, dove si prende a sinistra seguendo le indicazioni per Moneglia. Dopo 900 metri giriamo quindi a sinistra, sempre seguendo per Moneglia, superiamo un primo semaforo che dà accesso a uno stretto e corto tunnel e quindi arriviamo al semaforo delle gallerie di Moneglia subito prima del quale parcheggiamo liberamente nelle strisce blu che sono gratuite mi pare fino a giugno.
Percorso a a piedi: dal parcheggio scendiamo su scala metallica alla spiaggia di Borgo Renà e ci dirigiamo verso lo scoglio dell’Asseu, sul quale possiamo salire in condizioni di mare calmo (con mare agitato il guado che dà accesso alla passerella di cemento che lo collega alla terraferma è impraticabile). Nell’occasione io ho trovato proprio mare mosso e, dopo aver rimediato alcune ondate, ho desistito. Visitato, o no, lo scoglio vi sono due possibilità: la prima, obbligatoria anch’essa in caso di mare mosso, è quella di risalire per dove si è venuti e imboccare sulla destra la prima galleria di Moneglia (molto corta, circa 100 metri), la seconda invece prevede di proseguire sulla successiva spiaggetta sotto il muro della strada e quindi giungere ai bellissimi lastroni inclinati della Punta Lardea. Qui dovrebbe essere possibile salire a una apertura della successiva galleria di Moneglia, ma non so dire in effetti se sia possibile accedervi senza difficili arrampicate perché nell’occasione il mare mosso mi ha impedito di provare.
In ogni caso dobbiamo imboccare la seconda galleria (nella seconda ipotesi ne salteremmo un breve pezzo) e percorrerla per l’intera lunghezza di circa 460 metri. Percorriamo quindi i neanche 200 metri che ci separano dall’ingresso della terza galleria di Moneglia e, invece di entrarvi, imbocchiamo un sentierino sulla destra che si dirige alla scogliera e poi l’attraversa parallelo alla linea di costa. Dopo 300 metri circa incontriamo un saltino non facilissimo, ma che si può evitare (in caso di mare calmo) scendendo e risalendo un paio di metri fino al mare. Si prosegue quindi senza difficoltà fino alla base dello sperone dove è posta la Madonnina del Buonviaggio. Gli scalini che vi portavano sono quasi completamente distrutti e, i rimanenti, sono coperti di detriti, quindi la salita richiede attenzione ed esperienza. Il ritorno avviene sullo stesso percorso dell’andata.
Conclusioni: gita insolita e che non tutti apprezzeranno in quanto prevede un tratto di mezzo Km. almeno nelle gallerie di Moneglia, strette e buie e, per questo, vietate ai pedoni. Ciònonostante l’attraversamento delle gallerie può essere effettuato in sicurezza più di quanto si sia, a volte, sui sentieri, ma naturalmente è anche una questione soggettiva, come quella di voler o meno sfidare un divieto, senza comunque recar danno a nessuno, ma rivendicando invece la libertà di poter, almeno a piedi, andare dove si vuole.
Lasciando comunque da parte queste considerazioni, si tratta di una breve gita di mezza giornata che permette di visitare e concatenare alcuni tratti di scogliera veramente belli, di solito ignorati passando velocemente in macchina. Molto bello in effetti lo scoglio dell’Asseu, come altrettanto i due faraglioni sotto la Madonna del Buonviaggio, nonché gli spettacolari lastroni inclinati della Lardea.
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Last edited by soundofsilence on Mon Feb 13, 2017 13:24, edited 1 time in total.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Ebbravo sound ! Non ti bastandoti il tempo per le tue gite , hai rubato il brevetto a Wells ed ormai riesplori anche nel futuro .... : 14 novembre 2017 ( anche nel tuo sito , obviously )
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Ok, grazie. Correggo.daniele64 wrote:Ebbravo sound ! Non ti bastandoti il tempo per le tue gite , hai rubato il brevetto a Wells ed ormai riesplori anche nel futuro .... : 14 novembre 2017 ( anche nel tuo sito , obviously )
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Sabato 14 Gennaio 2017: Vallegrande (0) – Salto nel Blu (20) – Galleria Vallegrande (20) – Vallegrande (0).
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 4,5 Km.
Dislivello: 300 m. circa.
Difficoltà: F la discesa a Salto nel Blu, che pur attrezzata con corde (verificarne la tenuta, e magari portarsi una propria da una trentina di metri) presenta tratti scivolosi e un paio di paretine con pochi appigli. EE il sentierino che passa parallelo alle ex falesie di arrampicata e conduce alla galleria, facile ma molto esposto (corde presenti) e con una passerella (larga 15 cm.) sul vuoto (con corrimano) che mette un poco i brividi. Discorso a parte merita il tratto di galleria di Moneglia che occorre percorrere (quasi 900 metri) che, indubbiamente, non presenta difficoltà escursionistiche o alpinistiche, ma necessita di attenzione perché stretto e buio, nonché vietato per questi motivi ai pedoni. Ciònonostante il passaggio nella predetta galleria non è pericoloso se fatto con criterio: vi è infatti una pausa di 10 minuti (3 volte all’ora), in cui non passano macchine, minuti che forse non sono sufficienti per passare senza incontrarne, ma vi è una nicchia ogni circa 30 metri che permette di mettersi agevolmente “in salvo” per i circa 2 minuti in cui transitano prima in un senso e poi nell’altro. Vi è inoltre la possibilità di dividere in due il percorso in galleria perché a circa metà del tragitto è presente una galleria laterale che vale la pena di visitare non solo per la vista sul mare, ma anche per le belle stalattiti che presenta; in questo modo, coordinando bene i tempi è possibile anche fare tutta la galleria senza incontrare alcuna macchina. Tutto il resto del percorso è E.
Percorso in macchina: da Genova a Sestri Levante in autostrada A12, quindi, subito dopo il casello, alla prima rotonda si prosegue dritti (seconda uscita) e si arriva subito a una seconda rotonda, dove si prende a sinistra seguendo le indicazioni per Moneglia. Dopo 900 metri giriamo quindi a sinistra, sempre seguendo per Moneglia, superiamo un primo semaforo che dà accesso a uno stretto e corto tunnel e quindi arriviamo al semaforo delle gallerie di Moneglia e aspettiamo il verde (minuti 15, 35 e 55 di ogni ora) per percorrere poi la prima breve galleria di 100 metri, la seconda più lunga di 500 e la terza ancora più lunga di 1,5 Km. Parcheggiamo quindi nella piazzola sulla sinistra, a fianco del cancello dell’agriturismo Nua Natua.
Percorso a a piedi: dal parcheggio imbocchiamo quindi il sentiero sulla sinistra, segnalazioni per Moneglia, e, dopo 150 metri raggiungiamo il sentiero verdeazzurro che seguiamo verso destra. Saliamo quindi fino a quota 300 quasi, raggiungendo così il sentiero Riva-Moneglia, che imbocchiamo verso destra. Dopo circa 500 metri incontriamo quindi la deviazione a destra per Salto nel Blu, che imbocchiamo facendo attenzione a non perdere i bolli blu appunto. Per oltre 400 metri e, fino a quota 190 circa, il sentiero digrada dolcemente e senza difficoltà, per poi diventare ripido e franoso. Troviamo subito una paretina liscia di un paio di metri non attrezzata (volendo si può mettere una propria corda in doppia attorno a qualche albero per aiutarsi) e quindi si trovano le prime corde, di cui la prima su una paretina ancora liscia e con pochi appigli\appoggi ma più alta della precedente, direi che è la più difficile. Subito dopo questa corda il sentiero sembra perdersi ed occorre fare attenzione a continuare a seguire i segni blu e gli ometti di pietra per non sbagliare strada; se riusciamo a non farlo, con ancora 5 (mi pare) tratti attrezzati, si arriva ad una scogliera a picco sul mare. Qui possiamo fare pochi metri a sinistra per giungere al suo termine e, quindi, continuare a seguire i bolli blu verso destra. Dopo una facile risalita il sentiero diventa stretto ed esposto, ma facile e assicurato con corde. Giungiamo quindi al “clou” costituito da una passerella in ferro di neanche 20 cm da attraversare (aiutandosi con un corrimano) sospesi sul precipizio. Passato il ponticello le difficoltà terminano e si arriva in breve alla grata di una galleria. Si passa quindi facilmente sotto la grata e si percorre la galleria, con le dovute precauzioni, verso sinistra. Dopo oltre 400 metri di galleria troviamo uno sbocco sulla sinistra che permette di godere di un punto panoramico sulle scogliere, alle quali però è parecchio difficile scendere. La galleria merita però una visita per le belle stalattiti di cui è adorna e ne possiamo approfittare anche per far passare il flusso delle macchine prima di riprendere il cammino verso l’uscita, oltre il quale troviamo subito il parcheggio della macchina.
Conclusioni: gita insolita e che non tutti apprezzeranno in quanto prevede un tratto di 900 m. nelle gallerie di Moneglia, strette e buie e, per questo, vietate ai pedoni. Ciònonostante l’attraversamento delle gallerie può essere effettuato in sicurezza più di quanto si sia, a volte, sui sentieri, ma naturalmente è anche una questione soggettiva, come quella di voler o meno sfidare un divieto, senza comunque recar danno a nessuno, ma rivendicando invece la libertà di poter, almeno a piedi, andare dove si vuole. E’ possibile comunque anche tornare per la via dell’andata, aggiungendo così altri 300 metri di dislivello e perdendo nelle belle concrezioni della galleria laterale.
A parte questo si tratta di una gita di mezza giornata, che richiede comunque più tempo di quanto la lunghezza può far immaginare, data la difficoltà della discesa, che permette di visitare tratti di scogliera a picco e incontaminata e offre nel restante percorso (galleria esclusa) bei panorami sulle scogliere di Punta Baffe e Niccia Chinze, nonché, verso est, alla serie di punte fino al Mesco.
Link alle foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... nelblu.htm
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 4,5 Km.
Dislivello: 300 m. circa.
Difficoltà: F la discesa a Salto nel Blu, che pur attrezzata con corde (verificarne la tenuta, e magari portarsi una propria da una trentina di metri) presenta tratti scivolosi e un paio di paretine con pochi appigli. EE il sentierino che passa parallelo alle ex falesie di arrampicata e conduce alla galleria, facile ma molto esposto (corde presenti) e con una passerella (larga 15 cm.) sul vuoto (con corrimano) che mette un poco i brividi. Discorso a parte merita il tratto di galleria di Moneglia che occorre percorrere (quasi 900 metri) che, indubbiamente, non presenta difficoltà escursionistiche o alpinistiche, ma necessita di attenzione perché stretto e buio, nonché vietato per questi motivi ai pedoni. Ciònonostante il passaggio nella predetta galleria non è pericoloso se fatto con criterio: vi è infatti una pausa di 10 minuti (3 volte all’ora), in cui non passano macchine, minuti che forse non sono sufficienti per passare senza incontrarne, ma vi è una nicchia ogni circa 30 metri che permette di mettersi agevolmente “in salvo” per i circa 2 minuti in cui transitano prima in un senso e poi nell’altro. Vi è inoltre la possibilità di dividere in due il percorso in galleria perché a circa metà del tragitto è presente una galleria laterale che vale la pena di visitare non solo per la vista sul mare, ma anche per le belle stalattiti che presenta; in questo modo, coordinando bene i tempi è possibile anche fare tutta la galleria senza incontrare alcuna macchina. Tutto il resto del percorso è E.
Percorso in macchina: da Genova a Sestri Levante in autostrada A12, quindi, subito dopo il casello, alla prima rotonda si prosegue dritti (seconda uscita) e si arriva subito a una seconda rotonda, dove si prende a sinistra seguendo le indicazioni per Moneglia. Dopo 900 metri giriamo quindi a sinistra, sempre seguendo per Moneglia, superiamo un primo semaforo che dà accesso a uno stretto e corto tunnel e quindi arriviamo al semaforo delle gallerie di Moneglia e aspettiamo il verde (minuti 15, 35 e 55 di ogni ora) per percorrere poi la prima breve galleria di 100 metri, la seconda più lunga di 500 e la terza ancora più lunga di 1,5 Km. Parcheggiamo quindi nella piazzola sulla sinistra, a fianco del cancello dell’agriturismo Nua Natua.
Percorso a a piedi: dal parcheggio imbocchiamo quindi il sentiero sulla sinistra, segnalazioni per Moneglia, e, dopo 150 metri raggiungiamo il sentiero verdeazzurro che seguiamo verso destra. Saliamo quindi fino a quota 300 quasi, raggiungendo così il sentiero Riva-Moneglia, che imbocchiamo verso destra. Dopo circa 500 metri incontriamo quindi la deviazione a destra per Salto nel Blu, che imbocchiamo facendo attenzione a non perdere i bolli blu appunto. Per oltre 400 metri e, fino a quota 190 circa, il sentiero digrada dolcemente e senza difficoltà, per poi diventare ripido e franoso. Troviamo subito una paretina liscia di un paio di metri non attrezzata (volendo si può mettere una propria corda in doppia attorno a qualche albero per aiutarsi) e quindi si trovano le prime corde, di cui la prima su una paretina ancora liscia e con pochi appigli\appoggi ma più alta della precedente, direi che è la più difficile. Subito dopo questa corda il sentiero sembra perdersi ed occorre fare attenzione a continuare a seguire i segni blu e gli ometti di pietra per non sbagliare strada; se riusciamo a non farlo, con ancora 5 (mi pare) tratti attrezzati, si arriva ad una scogliera a picco sul mare. Qui possiamo fare pochi metri a sinistra per giungere al suo termine e, quindi, continuare a seguire i bolli blu verso destra. Dopo una facile risalita il sentiero diventa stretto ed esposto, ma facile e assicurato con corde. Giungiamo quindi al “clou” costituito da una passerella in ferro di neanche 20 cm da attraversare (aiutandosi con un corrimano) sospesi sul precipizio. Passato il ponticello le difficoltà terminano e si arriva in breve alla grata di una galleria. Si passa quindi facilmente sotto la grata e si percorre la galleria, con le dovute precauzioni, verso sinistra. Dopo oltre 400 metri di galleria troviamo uno sbocco sulla sinistra che permette di godere di un punto panoramico sulle scogliere, alle quali però è parecchio difficile scendere. La galleria merita però una visita per le belle stalattiti di cui è adorna e ne possiamo approfittare anche per far passare il flusso delle macchine prima di riprendere il cammino verso l’uscita, oltre il quale troviamo subito il parcheggio della macchina.
Conclusioni: gita insolita e che non tutti apprezzeranno in quanto prevede un tratto di 900 m. nelle gallerie di Moneglia, strette e buie e, per questo, vietate ai pedoni. Ciònonostante l’attraversamento delle gallerie può essere effettuato in sicurezza più di quanto si sia, a volte, sui sentieri, ma naturalmente è anche una questione soggettiva, come quella di voler o meno sfidare un divieto, senza comunque recar danno a nessuno, ma rivendicando invece la libertà di poter, almeno a piedi, andare dove si vuole. E’ possibile comunque anche tornare per la via dell’andata, aggiungendo così altri 300 metri di dislivello e perdendo nelle belle concrezioni della galleria laterale.
A parte questo si tratta di una gita di mezza giornata, che richiede comunque più tempo di quanto la lunghezza può far immaginare, data la difficoltà della discesa, che permette di visitare tratti di scogliera a picco e incontaminata e offre nel restante percorso (galleria esclusa) bei panorami sulle scogliere di Punta Baffe e Niccia Chinze, nonché, verso est, alla serie di punte fino al Mesco.
Link alle foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... nelblu.htm
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... timare.htm
Sabato 10 febbraio 2018: Riva Trigoso (35) – Monte Moneglia (520) – Monte Comunaglia (440) – Spiaggia della Valletta (0) – Vallegrande (50) – Punta Baffe (255) – Riva Trigoso (35).
Partecipanti: Simona e soundofsilence.
Lunghezza: 16 Km. circa.
Dislivello: 1000 circa.
Difficoltà: EE la discesa alla Spiaggia della Valletta attraverso il sentiero del paretone di Moneglia, a tratti infrascato e non riconoscibile e a tratti ripido ed un poco esposto. F+ l’eventuale discesa alla piccola spiaggia se si disarrampica a cavallo tra due paretine separate da un salto di 40-50 cm. EE invece passando dal torrente, attraverso una specie di grotta. Noi, nell’occasione non siamo scesi, limitandoci alla scogliera. EE la risalita tramite il sentiero con i bollini blu, a tratti assai ripido. EE pure la successiva traversata nel bosco, se non altro perché non segnata e non sempre evidentissima. Tutto il resto E.
Percorso in macchina: Da Genova a Sestri Levante con l’autostrada, quindi seguire le indicazioni per riva Trigoso e Moneglia, proseguendo dritto 250 metri dallo svincolo e quindi girando a sinistra sull’Aurelia.
Si segue quindi l’Aurelia per 1,4 Km.e si giunge a un semaforo che regola l’accesso ad uno stretto sottopasso ferroviario. Cento metri dopo il sottopasso inizia il sentiero in una salita asfaltata sulla sinistra (cartelli), che imbocchiamo, proseguendo per poco meno di 200 metri, fino al cimitero, dove parcheggiamo.
Percorso a piedi: Dal cimitero continuiamo sulla strada, che presto diventa sterrata e in circa 2,5 Km arriviamo al bivio sulla destra per la Torre di Punta Baffe, mentre noi continuiamo a sinistra, ignorando anche un secondo vicino bivio, sempre per la torre e sempre a destra. Percorriamo quindi un costone altamente panoramico da ambo i lati e giungiamo quindi ad un incrocio. Dove prendiamo il sentiero centrale (a sinistra si torna a Riva e a destra è il sentiero della traversata standard Riva-Moneglia) per il Monte Moneglia. Dopo 50 metri troviamo un nuovo bivio, dove prendiamo a destra, lasciando a sinistra il sentiero per Casarza. A pochi metri dalla vetta troviamo un nuovo bivio per Casarza, sempre a sinistra. Giungiamo quindi in vetta e, passata un’area attrezzata per picnic, scendiamo verso il Monte Comunaglia. 450 Metri circa dopo la vetta troviamo a sinistra un bivio per Cà Bianca, che ignoriamo, proseguendo verso il Comunaglia. Poco più di 200 metri dopo il bivio per Cà Bianca, troviamo a destra quello per la vetta, che imbocchiamo, raggiungendola in breve. Dalla vetta proseguiamo sulla sinistra (est), tralasciando a destra la discesa verso il sottostante sentiero che effettua la predetta traversata, e, dopo aver raggiunto una croce panoramica, ritorniamo in breve, continuando nella stessa direzione, al sentiero segnato. Scendiamo quindi fino all’incrocio col sentiero che effettua la predetta traversata Riva-Moneglia, e lo attraversiamo continuando nella stessa direzione (sud) verso Punta Moneglia (segnato tre bolli rossi). Dopo poco più di 400 metri, a quota 155, notiamo il bivio a sinistra, segnato con due quadrati blu e proveniente da Moneglia, proseguendo però dritti. Altri 200 metri e troviamo un nuovo, non evidentissimo bivio,: in corrispondenza di un muretto con i 3 bolli rossi sopra, e chiuso da alcuni rami messi a sbarramento, per indicare che il sentiero normale per Punta Moneglia è l’altro. Qui invece noi lasciamo il sentiero normale e prendiamo a sinistra per il paretone di Moneglia. Il nuovo sentiero non è segnato ma procede abbastanza evidente fino al ciglio superiore del paretone (Big Wall) da cui ci si cala per poi arrampicare (non noi!). Dal ciglio in poi il sentiero diventa meno evidente e occorre estrema attenzione per non perderlo (cosa in cui non siamo riusciti in effetti…), puntando comunque verso ovest, in breve, passati dei ruderi, ci si ricollega al sentiero segnato con 3 bolli rossi. Dal quale, superato un tratto ripido, scendiamo agli scogli di Punta Moneglia. Risaliamo quindi sul sentiero segnato fin sopra la galleria che collega la spiaggia con la strada delle gallerie di Moneglia. Qui, dietro un cespuglio sulla sinistra, parte il sentierino che dobbiamo imboccare. Non è per niente facile individuarlo (una volta cèera qui un grosso ometto), la riprova di essere sulla strada giusta sono i bolli blu che poco dopo compaiono e guidano subito a guadare il torrente. Si risale poi una ripida rampa fino a giungere sul ciglio di una falesia panoramica. Seguiamo quindi il ciglio in salita verso nord, per entrare quindi in un bosco, dove seguiamo sempre la traccia più evidente, mantenendoci preferibilmente a sinistra. Giungiamo quindi ad intercettare il sentiero che scende a Salto nel Blu, che imbocchiamo verso destra in salita, seguendo i bolli blu, con i quali arriviamo ad intercettare, a quota 270 circa, il sentiero principale, che imbocchiamo verso sinistra. Percorriamo quindi il nuovo sentiero per 500 metri e, quindi, prendiamo a sinistra la deviazione in discesa per Vallegrande.
Si scende quindi fino ad arrivare nei pressi di Vallegrande, dove si tralasciano le deviazioni a sinistra che portano all’inizio del sentiero e, poco dopo, all’agriturismo “Nua Natua”, per riprendere invece a salire verso Punta Baffe. Nei pressi di un cartello segnaletico, invece di salire dritti e possibile fare un’ampio giro panoramico, ma un po’ infrascato in cui bisogna fare attenzione a non perdersi. Dopo 200 metri circa nella stessa direzione e pressochè in piano, la predetta deviazione effettua in effetti un non chiaro tornante che riporta al sentiero ufficiale, poco sopra a dove l’abbiamo lasciato. Riprendiamo quindi il sentiero segnato (punto e linea rossi) per giungere in breve alla Torre di Punta Baffe, dalla quale prendiamo a sinistra e, in breve, ci ritroviamo sul sentiero dell’andata che percorriamo fino alla macchina.
Conclusioni: il giro definitivo di Moneglia, che coniuga lato monti e lato mare in un’unica gita, in effetti tutto il percorso qui proposto era già stato descritto a pezzi in altre escursioni presenti su questo sito, ma direi che questo è il giro migliore che si può fare, decisamente imperdibile e sempre molto panoramico.
Punta Manara andando verso Punta Baffe
Punta Manara e Monte Portofino avvicinandosi a Punta Baffe
Serie di punte fino al Mesco andando verso il Monte Moneglia
Serie di punte fino al Mesco andando verso il Monte Moneglia più da vicino
Niccia Chinze e Punta Moneglia andando verso Monte Moneglia
Punta Manara e Monte Portofino andando verso Monte Moneglia
Sentiero panoramico andando verso Monte Moneglia
Punta Manara e Monte Portofino dal Comunaglia
Croce e vista fino al Mesco scendendo dal Comunaglia
Vista fino al Mesco scendendo dal Comunaglia
Aberi su ciglio sentiero Paretone
Mare da ciglio sentiero Paretone
Punta a ovest Valletta da sentiero Paretone
Faraglioni Valletta da Sentiero Paretone
Spiaggia della Valletta
Faraglione alla Valletta
Faraglione alla Valletta più da vicino
Faraglione alla Valletta più da vicino
Faraglioni Valletta
Faraglioni Valletta più da vicino
Acqua trasparente alla Valletta
Faraglione alla Valletta più da vicino
Faraglione alla Valletta più da vicino
Spiaggia Valletta da sopra
Faraglione alla Valletta
Faraglione alla Valletta più da vicino
Faraglione alla Valletta da sopra andando verso Salto nel blu più da vicino
Punta Moneglia andando verso Salto nel blu
Ruspea e Punta Baffe andando verso Salto nel blu più da vicino
Ruspea e Punta Baffe andando verso Salto nel blu più da vicino
Primo piano Ruspea e Punta Baffe andando verso Salto nel blu
Punta Moneglia scendendo a Vallegrande
Punta Baffe da Vallegrande
Niccia Chinze salendo verso Punta Baffe
Niccia Chinze salendo verso Punta Baffe più da lontano
Niccia Chinze e Punta Moneglia salendo verso Punta Baffe più da lontano
Niccia Chinze e Punta Moneglia salendo verso Punta Baffe
Vista est fino al Mesco salendo verso Punta Baffe
Torre Punta Baffe
Tramonto su Riva Trigoso
Tramonto su Riva Trigoso
Tramonto su Riva Trigoso
Tramonto su Riva Trigoso
Sabato 10 febbraio 2018: Riva Trigoso (35) – Monte Moneglia (520) – Monte Comunaglia (440) – Spiaggia della Valletta (0) – Vallegrande (50) – Punta Baffe (255) – Riva Trigoso (35).
Partecipanti: Simona e soundofsilence.
Lunghezza: 16 Km. circa.
Dislivello: 1000 circa.
Difficoltà: EE la discesa alla Spiaggia della Valletta attraverso il sentiero del paretone di Moneglia, a tratti infrascato e non riconoscibile e a tratti ripido ed un poco esposto. F+ l’eventuale discesa alla piccola spiaggia se si disarrampica a cavallo tra due paretine separate da un salto di 40-50 cm. EE invece passando dal torrente, attraverso una specie di grotta. Noi, nell’occasione non siamo scesi, limitandoci alla scogliera. EE la risalita tramite il sentiero con i bollini blu, a tratti assai ripido. EE pure la successiva traversata nel bosco, se non altro perché non segnata e non sempre evidentissima. Tutto il resto E.
Percorso in macchina: Da Genova a Sestri Levante con l’autostrada, quindi seguire le indicazioni per riva Trigoso e Moneglia, proseguendo dritto 250 metri dallo svincolo e quindi girando a sinistra sull’Aurelia.
Si segue quindi l’Aurelia per 1,4 Km.e si giunge a un semaforo che regola l’accesso ad uno stretto sottopasso ferroviario. Cento metri dopo il sottopasso inizia il sentiero in una salita asfaltata sulla sinistra (cartelli), che imbocchiamo, proseguendo per poco meno di 200 metri, fino al cimitero, dove parcheggiamo.
Percorso a piedi: Dal cimitero continuiamo sulla strada, che presto diventa sterrata e in circa 2,5 Km arriviamo al bivio sulla destra per la Torre di Punta Baffe, mentre noi continuiamo a sinistra, ignorando anche un secondo vicino bivio, sempre per la torre e sempre a destra. Percorriamo quindi un costone altamente panoramico da ambo i lati e giungiamo quindi ad un incrocio. Dove prendiamo il sentiero centrale (a sinistra si torna a Riva e a destra è il sentiero della traversata standard Riva-Moneglia) per il Monte Moneglia. Dopo 50 metri troviamo un nuovo bivio, dove prendiamo a destra, lasciando a sinistra il sentiero per Casarza. A pochi metri dalla vetta troviamo un nuovo bivio per Casarza, sempre a sinistra. Giungiamo quindi in vetta e, passata un’area attrezzata per picnic, scendiamo verso il Monte Comunaglia. 450 Metri circa dopo la vetta troviamo a sinistra un bivio per Cà Bianca, che ignoriamo, proseguendo verso il Comunaglia. Poco più di 200 metri dopo il bivio per Cà Bianca, troviamo a destra quello per la vetta, che imbocchiamo, raggiungendola in breve. Dalla vetta proseguiamo sulla sinistra (est), tralasciando a destra la discesa verso il sottostante sentiero che effettua la predetta traversata, e, dopo aver raggiunto una croce panoramica, ritorniamo in breve, continuando nella stessa direzione, al sentiero segnato. Scendiamo quindi fino all’incrocio col sentiero che effettua la predetta traversata Riva-Moneglia, e lo attraversiamo continuando nella stessa direzione (sud) verso Punta Moneglia (segnato tre bolli rossi). Dopo poco più di 400 metri, a quota 155, notiamo il bivio a sinistra, segnato con due quadrati blu e proveniente da Moneglia, proseguendo però dritti. Altri 200 metri e troviamo un nuovo, non evidentissimo bivio,: in corrispondenza di un muretto con i 3 bolli rossi sopra, e chiuso da alcuni rami messi a sbarramento, per indicare che il sentiero normale per Punta Moneglia è l’altro. Qui invece noi lasciamo il sentiero normale e prendiamo a sinistra per il paretone di Moneglia. Il nuovo sentiero non è segnato ma procede abbastanza evidente fino al ciglio superiore del paretone (Big Wall) da cui ci si cala per poi arrampicare (non noi!). Dal ciglio in poi il sentiero diventa meno evidente e occorre estrema attenzione per non perderlo (cosa in cui non siamo riusciti in effetti…), puntando comunque verso ovest, in breve, passati dei ruderi, ci si ricollega al sentiero segnato con 3 bolli rossi. Dal quale, superato un tratto ripido, scendiamo agli scogli di Punta Moneglia. Risaliamo quindi sul sentiero segnato fin sopra la galleria che collega la spiaggia con la strada delle gallerie di Moneglia. Qui, dietro un cespuglio sulla sinistra, parte il sentierino che dobbiamo imboccare. Non è per niente facile individuarlo (una volta cèera qui un grosso ometto), la riprova di essere sulla strada giusta sono i bolli blu che poco dopo compaiono e guidano subito a guadare il torrente. Si risale poi una ripida rampa fino a giungere sul ciglio di una falesia panoramica. Seguiamo quindi il ciglio in salita verso nord, per entrare quindi in un bosco, dove seguiamo sempre la traccia più evidente, mantenendoci preferibilmente a sinistra. Giungiamo quindi ad intercettare il sentiero che scende a Salto nel Blu, che imbocchiamo verso destra in salita, seguendo i bolli blu, con i quali arriviamo ad intercettare, a quota 270 circa, il sentiero principale, che imbocchiamo verso sinistra. Percorriamo quindi il nuovo sentiero per 500 metri e, quindi, prendiamo a sinistra la deviazione in discesa per Vallegrande.
Si scende quindi fino ad arrivare nei pressi di Vallegrande, dove si tralasciano le deviazioni a sinistra che portano all’inizio del sentiero e, poco dopo, all’agriturismo “Nua Natua”, per riprendere invece a salire verso Punta Baffe. Nei pressi di un cartello segnaletico, invece di salire dritti e possibile fare un’ampio giro panoramico, ma un po’ infrascato in cui bisogna fare attenzione a non perdersi. Dopo 200 metri circa nella stessa direzione e pressochè in piano, la predetta deviazione effettua in effetti un non chiaro tornante che riporta al sentiero ufficiale, poco sopra a dove l’abbiamo lasciato. Riprendiamo quindi il sentiero segnato (punto e linea rossi) per giungere in breve alla Torre di Punta Baffe, dalla quale prendiamo a sinistra e, in breve, ci ritroviamo sul sentiero dell’andata che percorriamo fino alla macchina.
Conclusioni: il giro definitivo di Moneglia, che coniuga lato monti e lato mare in un’unica gita, in effetti tutto il percorso qui proposto era già stato descritto a pezzi in altre escursioni presenti su questo sito, ma direi che questo è il giro migliore che si può fare, decisamente imperdibile e sempre molto panoramico.
Punta Manara andando verso Punta Baffe
Punta Manara e Monte Portofino avvicinandosi a Punta Baffe
Serie di punte fino al Mesco andando verso il Monte Moneglia
Serie di punte fino al Mesco andando verso il Monte Moneglia più da vicino
Niccia Chinze e Punta Moneglia andando verso Monte Moneglia
Punta Manara e Monte Portofino andando verso Monte Moneglia
Sentiero panoramico andando verso Monte Moneglia
Punta Manara e Monte Portofino dal Comunaglia
Croce e vista fino al Mesco scendendo dal Comunaglia
Vista fino al Mesco scendendo dal Comunaglia
Aberi su ciglio sentiero Paretone
Mare da ciglio sentiero Paretone
Punta a ovest Valletta da sentiero Paretone
Faraglioni Valletta da Sentiero Paretone
Spiaggia della Valletta
Faraglione alla Valletta
Faraglione alla Valletta più da vicino
Faraglione alla Valletta più da vicino
Faraglioni Valletta
Faraglioni Valletta più da vicino
Acqua trasparente alla Valletta
Faraglione alla Valletta più da vicino
Faraglione alla Valletta più da vicino
Spiaggia Valletta da sopra
Faraglione alla Valletta
Faraglione alla Valletta più da vicino
Faraglione alla Valletta da sopra andando verso Salto nel blu più da vicino
Punta Moneglia andando verso Salto nel blu
Ruspea e Punta Baffe andando verso Salto nel blu più da vicino
Ruspea e Punta Baffe andando verso Salto nel blu più da vicino
Primo piano Ruspea e Punta Baffe andando verso Salto nel blu
Punta Moneglia scendendo a Vallegrande
Punta Baffe da Vallegrande
Niccia Chinze salendo verso Punta Baffe
Niccia Chinze salendo verso Punta Baffe più da lontano
Niccia Chinze e Punta Moneglia salendo verso Punta Baffe più da lontano
Niccia Chinze e Punta Moneglia salendo verso Punta Baffe
Vista est fino al Mesco salendo verso Punta Baffe
Torre Punta Baffe
Tramonto su Riva Trigoso
Tramonto su Riva Trigoso
Tramonto su Riva Trigoso
Tramonto su Riva Trigoso
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Bello
...è da quando ne ha scritto daniele64 da qualche altra parte che ho messo in lista questo giro......spero di riuscire a farlo entro la primavera.....ho letto un po' tutti i vari resoconti, e mi piacerebbe partire da Sestri per arrivare a Moneglia via M.te Comunaglia, magari con un paio di discese a mare non troppo infraschevoli, tipo Ciappa del Lupo e......boh !........secondo voi viene un giro troppo lungo ?
...è da quando ne ha scritto daniele64 da qualche altra parte che ho messo in lista questo giro......spero di riuscire a farlo entro la primavera.....ho letto un po' tutti i vari resoconti, e mi piacerebbe partire da Sestri per arrivare a Moneglia via M.te Comunaglia, magari con un paio di discese a mare non troppo infraschevoli, tipo Ciappa del Lupo e......boh !........secondo voi viene un giro troppo lungo ?
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Io lo dividerei in due, anche a sestri c'è molto di più da vedere, tipo la zona dello Scoglio Garibaldi e Forni.psiconauta wrote:Bello
...è da quando ne ha scritto daniele64 da qualche altra parte che ho messo in lista questo giro......spero di riuscire a farlo entro la primavera.....ho letto un po' tutti i vari resoconti, e mi piacerebbe partire da Sestri per arrivare a Moneglia via M.te Comunaglia, magari con un paio di discese a mare non troppo infraschevoli, tipo Ciappa del Lupo e......boh !........secondo voi viene un giro troppo lungo ?
Il giro di Daniele, poi tutti i gusti sono gusti, io non lo consiglierei, le cose più belle sono sulla costa, anche se il Monte Comunaglia e parte del crinale sono molto panoramici e valgono la pena. Il giro che propongo qui, in effetti, ritengo sia il più bello fattibile tra Riva e Moneglia e non è comunque corto, l'ho scritto sopra, ma, citando a memoria, direi che superiamo i 1000 di dislivello e i 15 Km, quindi aggiungervi sestri secondo me diventa una corsa, o bisogna rinunciare all'anello, facendo quindi solo mare o solo monti con ritorno in treno (o al limite solo monti con ritorno sullo stesso tracciato o sul sentiero principale - come ha fatto Daniele -, che è decisamente più breve che le puntate sulla costa), il che non mi sembra la cosa migliore. Si potrebbe invece fare Sestri più metà anello Moneglia, scendendo dal Comunaglia fino a Salto nel Blu e quindi tornando dalla galleria (molto interessante per le belle stalattiti in una galleria di servizio), per risalire poi da Vallegrande e tornare a Sestri, ma non sarebbe corto comunque e si taglierebbe la Spiaggia della Valletta, che è, forse, la cosa più bella.
P.s.: di infrascato c'è solo la discesa alla spiaggia della Valletta Via Paretone, ma quella è tranquillamente evitabile, e, comunque, trattasi di un centinaio di metri.
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
sì, io pensavo di andare in treno, arrivo a Sestri e ripartenza a fine gita da Moneglia........ma in effetti coniugare mare e monti somma dei dislivelli interessanti..........e c'è anche da considerare che una volta stesomi sulla Ciappa del Lupo magari tanti programmi potrebbero andare a farsi benedire....soundofsilence wrote:Io lo dividerei in due, anche a sestri c'è molto di più da vedere, tipo la zona dello Scoglio Garibaldi e Forni.psiconauta wrote:Bello
...è da quando ne ha scritto daniele64 da qualche altra parte che ho messo in lista questo giro......spero di riuscire a farlo entro la primavera.....ho letto un po' tutti i vari resoconti, e mi piacerebbe partire da Sestri per arrivare a Moneglia via M.te Comunaglia, magari con un paio di discese a mare non troppo infraschevoli, tipo Ciappa del Lupo e......boh !........secondo voi viene un giro troppo lungo ?
Il giro di Daniele, poi tutti i gusti sono gusti, io non lo consiglierei, le cose più belle sono sulla costa, anche se il Monte Comunaglia e parte del crinale sono molto panoramici e valgono la pena. Il giro che propongo qui, in effetti, ritengo sia il più bello fattibile tra Riva e Moneglia e non è comunque corto, l'ho scritto sopra, ma, citando a memoria, direi che superiamo i 1000 di dislivello e i 15 Km, quindi aggiungervi sestri secondo me diventa una corsa, o bisogna rinunciare all'anello, facendo quindi solo mare o solo monti con ritorno in treno (o al limite solo monti con ritorno sullo stesso tracciato o sul sentiero principale - come ha fatto Daniele -, che è decisamente più breve che le puntate sulla costa), il che non mi sembra la cosa migliore. Si potrebbe invece fare Sestri più metà anello Moneglia, scendendo dal Comunaglia fino a Salto nel Blu e quindi tornando dalla galleria (molto interessante per le belle stalattiti in una galleria di servizio), per risalire poi da Vallegrande e tornare a Sestri, ma non sarebbe corto comunque e si taglierebbe la Spiaggia della Valletta, che è, forse, la cosa più bella.
P.s.: di infrascato c'è solo la discesa alla spiaggia della Valletta Via Paretone, ma quella è tranquillamente evitabile, e, comunque, trattasi di un centinaio di metri.
comunque stamperò un po' tutte le varie relazioni e improvviserò, probabilmente !
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Credo che abbia ragione sound . Volendo toccare mare e monti , è meglio dividere il giro in un paio di giorni .
Io sono un arido "collezionista di cime " e mi sono tenuto lontano dalle discese al mare ( che tra l' altro non sono la mia passione ), altrimenti non avrei mai finito il mio giro .
Comunque il treno è piuttosto comodo per torrnare al punto di partenza dopo un' eventuale traversata .
L'importante è beccare la giornata buona .
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Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
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A proposito, come stai?daniele64 wrote:Credo che abbia ragione sound . Volendo toccare mare e monti , è meglio dividere il giro in un paio di giorni .
Io sono un arido "collezionista di cime " e mi sono tenuto lontano dalle discese al mare ( che tra l' altro non sono la mia passione ), altrimenti non avrei mai finito il mio giro .
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Vedo che il colpo ti ha un pò rinsavito se non altro....
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Non troppo bene . Credo che ci vorrà un po' di tempo ...soundofsilence wrote: A proposito, come stai?
Vedo che il colpo ti ha un pò rinsavito se non altro....
Per distrarmi, mi toccherà leggere il tuo blog ...
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No, che poi ti viene la depressione.daniele64 wrote:soundofsilence wrote:Non troppo bene . Credo che ci vorrà un po' di tempo ...
Per distrarmi, mi toccherà leggere il tuo blog ...
E poi non è un blog.
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Il sentiero che scende al paretone è comunque bello nella sua prima parte, cioè fino alla sosta di calata, ed era anche abbastanza pulito. Da li alla Valletta ci è voluta quasi un ora per ripulirlo, per aiutare, ad un certo punto, quasi prima di arrrivare sul sentiero principale c'è un albero caduto, va aggirato a dx e seguendo le traccie si arriva sul sentiero bolli rossi. Se uno segue i tagli freschi con un pò di attenzione non dovrebbe perdersi.
Anche a me sarebbe piaciuto completare l'anello con il ritorno per la galleria.
Saluti, Ste
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Sì per brevità ho omesso che fino al ciglio del paretone è chiaro e pulito, dopo in effetti è piuttosto difficile non sbagliare e trovarsi in terreno "abbastanza" disagevole, seppur non pericoloso.Stefs wrote:Il sentiero che scende al paretone è comunque bello nella sua prima parte, cioè fino alla sosta di calata, ed era anche abbastanza pulito. Da li alla Valletta ci è voluta quasi un ora per ripulirlo, per aiutare, ad un certo punto, quasi prima di arrrivare sul sentiero principale c'è un albero caduto, va aggirato a dx e seguendo le traccie si arriva sul sentiero bolli rossi. Se uno segue i tagli freschi con un pò di attenzione non dovrebbe perdersi.
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... avelle.htm
Sabato 24 marzo 2018: Vallegrande (20) – Niccia Chinze (0) – Torre Punta Baffe (255) – Colle del Lago (305) – Spiaggia della Valletta (0) – 3 Caravelle (0) – Salto nel Blu (10) – Vallegrande (20).
Partecipanti: Stefs e soundofsilence.
Lunghezza: 11 Km.
Dislivello: 600 m. circa.
Difficoltà: F la scogliera per Niccia Chinze, che presenta alcuni tratti di arrampicata tra il primo e il secondo grado anche un poco esposti. EE il sentiero verso la Spiaggia della Valletta, a tratti ripido e a tratti non chiarissimo, F+ gli ultimi metri per scendere dalla scogliera alla spiaggia, che presentano un passaggio in spaccata molto esposto (evitabile comunque scendendo attraverso una specie di grotta nel letto del torrente). F il percorso attrezzato dalla Valletta verso ovest alla successiva spiaggia (consigliabile imbragatura e set da ferrata), almeno fino alla sommità allo sperone roccioso dove, nell’occasione, ci siamo fermati (proseguire alla spiaggia diventa più difficile, F+ per quanto ricordo).
F la discesa alle 3 Caravelle e a Salto nel Blu, assai ripida e necessitante buon senso dell’orientamento la prima, con vari tratti attrezzati la seconda e comunque da percorrere con attenzione anche perché il percorso non sempre è chiaro. EE poi il sentiero da Salto nel Blu alla galleria, tutto il resto E. Discorso a parte merita poi l’attraversamento parziale di una delle gallerie di Moneglia, indubbiamente non presenta difficoltà escursionistiche o alpinistiche, ma necessita comunque di attenzione perché stretta e buia, nonché vietata per questi motivi ai pedoni. Ciònonostante il passaggio nella predetta galleria non è pericoloso, se fatto con criterio: vi è infatti una pausa di 10 minuti (3 volte all’ora), in cui non passano macchine, minuti che sarebbero sufficienti per passare senza incontrarne e, poi, nelle gallerie vi è una nicchia ogni circa 30 metri che permette di mettersi agevolmente “in salvo” per i circa 2 minuti in cui transitano macchine prima in un senso e poi nell’altro.
Percorso in macchina: da Genova a Sestri Levante in autostrada A12, quindi, subito dopo il casello, alla prima rotonda si prosegue dritti (seconda uscita) e si arriva subito a una seconda rotonda, dove si prende a sinistra seguendo le indicazioni per Moneglia. Dopo 900 metri giriamo quindi a sinistra, sempre seguendo per Moneglia, superiamo un primo semaforo che dà accesso a uno stretto e corto tunnel e quindi arriviamo al semaforo delle gallerie di Moneglia e aspettiamo il verde (minuti 15, 35 e 55 di ogni ora) per percorrere poi la prima breve galleria di 100 metri, la seconda più lunga di 500 e la terza ancora più lunga di 1,5 Km. Parcheggiamo quindi nella piazzola sulla sinistra, a fianco del cancello dell’agriturismo Nua Natua.
Percorso a piedi: dal parcheggio ci giriamo verso mare e imbocchiamo il sentierino sulla sinistra in discesa verso la sottostante spiaggia, percorriamo quindi la sommità di un muraglione leggermente esposto e, quindi, invece di dirigersi alla spiaggia verso destra, imbocchiamo la scogliera sulla sinistra. Dopo una settantina di metri dal bivio giungiamo in un punto panoramico sulla stratificata e scenografica punta chiamata “Niccia Chinze”. Volendo ci si può fermare qua, evitando le successive difficoltà, altrimenti si può proseguire per ancora 120 metri circa, dovendo però affrontare alcuni tratti di arrampicata un poco esposta. Visitata la scogliera torniamo quindi al parcheggio e imbocchiamo sulla sinistra le scale dell’agriturismo per poi uscire subito a sinistra alla prima apertura nella recinzione. Da qui parte un sentiero segnato con due bolli blu non sempre evidenti (forse non nella parte iniziale in però) che seguiamo verso est per poco meno di 200 metri, dove giungiamo ad incrociare, in corrispondenza di un pannello di legno, un soprastante sentiero che imbocchiamo verso sinistra. Poco dopo il sentiero compie una grossa U di oltre 300 metri, per poi giungere nei pressi di un appostamento sopraelevato per il Birdwatching. Continuiamo quindi verso est , facendo attenzione ai segni blu, e iniziamo a salire verso Punta Baffe, seguendo a tratti il bordo della falesia. Dopo 300 metri circa dall’appostamento, incrociamo un nuovo sentiero (anche se è difficile accorgersene in effetti, dato l’infrascamento), che dobbiamo seguire verso sinistra (sempre presenti i segni blu); il nuovo sentiero è pressochè pianeggiante e, in 150 metri, raggiunge il sentiero segnato per Punta Baffe, che imbocchiamo in salita verso sinistra in corrispondenza di un cartello segnaletico.
Raggiungiamo quindi la Torre di Punta Baffe e prendiamo quindi a destra il sentiero verso Moneglia; dopo oltre un Km. su un crinale molto panoramico, raggiungiamo il quadrivio di Colle del Lago, dove imbocchiamo il sentiero più a destra verso Moneglia. Dopo 1,7 Km. notiamo a sinistra, indicato da un cartello, il bivio per il Monte Comunaglia, in corrispondenza del quale, sulla destra, vi è un sentiero che torna a Vallegrande. Noi continuiamo invece dritti verso Moneglia per poco meno di 500 metri, dove imbocchiamo a destra la deviazione per Salto nel Blu (presente a sinistra un cartello indicatore non tanto leggibile, se ricordo bene). Dopo 160 metri circa notiamo a destra una chiara deviazione segnata con grossi segni arancioni. Nell’occasione ne abbiamo seguito un tratto (150 metri) per poi tornare indietro sui nostri passi e lasciare l’esplorazione ad una prossima volta. Ripresa quindi la discesa sul Sentiero di Salto nel Blu (segnato con un bollo blu appunto), lo seguiamo per circa 260 metri e, a quota 185 circa, lo lasciamo per prendere a sinistra una traccia non molto visibile (meglio avere la traccia GPS). La nuova traccia, dopo un tratto di leggera discesa, inizia a scendere più decisamente all’interno di un bosco, dal quale ne esce sul ciglio di una falesia. Seguiamo quindi il ciglio fino a notare la ricomparsa dei bolli blu, che dobbiamo seguire verso sinistra in discesa (continuano in effetti ancora lungo il ciglio del promontorio, ma questi li seguiremo più tardi). Scendiamo quindi ripidamente verso la spiaggia della Valletta, attraversando prima un torrente, quindi, attraverso un breve tratto stretto e leggermente esposto, giungiamo sul sentiero segnato 3 bolli rossi che imbocchiamo verso destra, ormai in vista della scogliera presso la Spiaggia della Valletta. Per scendere alla Spiaggetta occorre scendere nell’alveo del torrente e, quindi, proseguire alcuni metri a sinistra lungo il letto, per poi passare sulla sinistra, con attenzione, di un grosso masso e, quindi, in spaccata molto esposta, raggiungere la parete a sinistra, da scendere poi in disarrampicata per giungere alla Spiaggia. Come detto nelle difficoltà è possibile anche un itinerario più facile, prendendo, invece che a sinistra del grosso masso, a destra e, quindi, infilandosi in una spaccatura che permette di accedere più facilmente, seppur sempre con attenzione, alla spiaggia in questione. Visitata la Spiaggia abbiamo provato a raggiungere anche quella immediatamente a ovest; lo si fa traversando su una cengia molto molto stretta e molto esposta (ma attrezzata con cavi) poco sopra e a ovest della Valletta. Attraverso la cengia arriviamo su un bello sperone roccioso molto panoramico. Da qui per scendere alla successiva spiaggia si sarebbe dovuto dirigersi sull’estremità dello sperone e quindi scendere fino ad una cengia che permette di tornare indietro alla spiaggia, ma, non ricordando bene la cosa, ho preferito, nell’occasione, rinunciare. Finita quindi di esplorare la zona della Valletta, torniamo sui nostri passi fino alla sommità della falesia dove, in precedenza, abbiamo ritrovato i bolli blu. Qui seguiamo dunque i bolli blu verso sinistra, fino ad arrivare su una selletta quasi all’estremità del promontorio. Qui occorre scendere a destra dalla selletta (con attenzione, il terreno è ripido e vi è anche l’ostacolo di un grosso albero caduto) e cercare di seguire le tracce di passaggio e/o trovare i successivi segni blu (non molto visibili in effetti). La traccia prosegue comunque in direzione nord-ovest, fino a giungere sulla scogliera pochi metri sopra il livello del mare. Qui è possibile scendere brevemente a sinistra (bella vista su un promontorio stratificato e forato da due contigue gallerie) e quindi proseguire sulla antistante scogliera fino ad un caletta dove iniziava la via di arrampicata delle 3 Caravelle, ora dismessa. Torniamo quindi sui nostri passi, prima alla sommità della falesia, quindi risaliamo il bosco fino al bivio a quota 185, dove abbiamo lasciato il sentiero in discesa verso Salto nel Blu, che imbocchiamo verso sinistra in discesa. Troviamo subito una paretina liscia di un paio di metri non attrezzata (volendo si può mettere una propria corda in doppia attorno a qualche albero per aiutarsi) e quindi si trovano le prime corde, di cui la prima su una paretina ancora liscia e con pochi appigli\appoggi ma più alta della precedente, direi che è la più difficile. Subito dopo questa corda il sentiero sembra perdersi ed occorre fare attenzione a continuare a seguire i segni blu e gli ometti di pietra per non sbagliare strada; se riusciamo a non farlo, con ancora 5 (mi pare) tratti attrezzati, si arriva ad una scogliera a picco sul mare. Qui possiamo fare pochi metri a sinistra per giungere al suo termine e, quindi, continuare a seguire i bolli blu verso destra. Dopo una facile risalita il sentiero diventa stretto ed esposto, ma facile e assicurato con corde. Giungiamo quindi al “clou” costituito da una passerella in ferro di neanche 20 cm da attraversare (aiutandosi con un corrimano) sospesi sul precipizio. Passato il ponticello le difficoltà terminano e si arriva in breve alla grata di una galleria. Si passa quindi facilmente sotto la grata e si percorre la galleria, con le dovute precauzioni, verso sinistra. Dopo oltre 400 metri di galleria troviamo uno sbocco sulla sinistra che permette di godere di un punto panoramico sulle scogliere, alle quali però è parecchio difficile scendere. La galleria merita però una visita per le belle stalattiti di cui è adorna e ne possiamo approfittare anche per far passare il flusso delle macchine prima di riprendere il cammino verso l’uscita, oltre il quale troviamo subito il parcheggio della macchina.
Conclusioni: giro inusuale e piuttosto difficile, sia tecnicamente che per il senso dell’orientamento necessario, ma tra i più belli che si possono fare in zona. Veramente belle e particolari le stratificazioni dalla cala da cui iniziava la via di arrampicata 3 Caravelle, così come la Spiaggia della Valletta, tra le più belle della Liguria e tutto il percorso è altamente panoramico. Notevoli e molto particolari infine le stalattiti nella galleria di sfiato della galleria che si percorre alla fine.
Scogli andando verso Niccia Chinze da sopra
Niccia Chinze andandovi
Niccia Chinze andandovi
Due file di scogli andando verso Niccia Chinze da sopra
Niccia Chinze andandovi più da lontano
Scogli davanti a Punta Baffe andando a Niccia Chinze più da vicino
Scogli davanti a Punta Baffe andando a Niccia Chinze più da lontano
Primo piano Niccia Chinze
Scogli paralleli e Niccia Chinze sullo sfondo
Niccia Chinze tornando a Vallegrande
Scogli paralleli tornando a Vallegrande
Scogli Niccia Chinze e Punta Mesco salendo verso Torre Punta Baffe
Scogli Niccia Chinze e Punta Mesco salendo verso Torre Punta Baffe
Belvedere salendo verso Torre Punta Baffe
Scogli Niccia Chinze e Punta Mesco salendo verso Torre Punta Baffe
Niccia Chinze Punta Ruspea e Valletta salendo verso Torre Punta Baffe
Vista da Niccia Chinze a Punta Mesco salendo verso Torre Punta Baffe
Punta Baffe salendo alla Torre
Sentiero percorso da Nua Natua e vista da Niccia Chinze a Punta Mesco
Punta Baffe salendo alla Torre
Punta stratificata salendo a Torre Punta Baffe
Punta Baffe salendo alla Torre più da vicino
Punta Manara e Monte Portofino salendo al Colle del Lago
Vista est da Punta Valletta fino a Punta Baffe più da vicino
Scogliera della Valletta dall'alto
Faraglione alla Valletta
Faraglione alla Valletta più da vicino
Scogliera della Valletta da sopra
Tratto attrezzato e scogliera Valletta da sopra
Faraglione e scogliera Valletta da sopra
Faraglione Valletta da sopra
Faraglione Valletta da sopra
Caletta a ovest Valletta
Sperone di roccia Punta Moneglia e vista fino a Punta Mesco
Estremità sperone di roccia Punta Moneglia e vista fino a Punta Mesco
Punta Moneglia e Punta Mesco
Sperone di roccia e faraglione Valletta da sopra
Punta Valletta scendendo a 3 Caravelle
Punta Vallettina Ruspea e Baffe da scogliera 3 Caravelle
Stratificazioni Punta Vallettina da scogliera 3 Caravelle
Scogliera 3 Caravelle e sullo sfondo Punta Vallettina Ruspea e Baffe
Stratificazioni Punta Vallettina più da vicino
Caletta 3 Caravelle Punta Vallettina e Baffe
Punta Vallettina e Baffe da caletta 3 Caravelle
Punta Vallettina e Baffe da caletta 3 Caravelle primo piano
Punta Valletta da scogliera 3 Caravelle
Doppia grotta in Punta Valletta
Punta Valletta con doppia grotta
Stratificazioni Punta Vallettina
Primo piano stratificazioni Punta Vallettina
Doppia grotta in Punta Valletta più da vicino
Doppia grotta in Punta Valletta più da vicino
Punta Vallettina Ruspea e Baffe da scogliera 3 Caravelle
Primo piano Punta Vallettina
Punta Vallettina Ruspea e Baffe da crinale Punta Valletta
Punta Valletta scendendo a Salto nel Blu più da vicino
Punta Ruspea e Baffe da sopra Salto nel Blu
Punta Valletta da Salto nel Blu
Piscinetta e Punta Ruspea da Salto nel Blu
Passerella in Salto nel Blu
Falesie Salto nel Blu guardando indietro con Punta Valletta sullo sfondo
Stalattiti in volta finestra galleria Salto nel Blu
Due stalattiti dritte e una storta in galleria
Due stalattiti dritte e una storta in galleria più da lontano
Due stalattiti dritte e una storta in galleria col flash
Due stalattiti dritte e una storta in galleria col flash più da vicino
5 Stalattiti in galleria
6 Stalattiti in galleria
Gruppo di stalattiti in galleria
Gruppo di stalattiti in galleria col flash
6 Stalattiti in galleria col flash
8 Stalattiti in galleria
8 Stalattiti in galleria col flash
Una stalattite dritta e una curva in galleria
Una stalattite dritta e una curva in galleria più da vicino
Due stalattiti in galleria
Sabato 24 marzo 2018: Vallegrande (20) – Niccia Chinze (0) – Torre Punta Baffe (255) – Colle del Lago (305) – Spiaggia della Valletta (0) – 3 Caravelle (0) – Salto nel Blu (10) – Vallegrande (20).
Partecipanti: Stefs e soundofsilence.
Lunghezza: 11 Km.
Dislivello: 600 m. circa.
Difficoltà: F la scogliera per Niccia Chinze, che presenta alcuni tratti di arrampicata tra il primo e il secondo grado anche un poco esposti. EE il sentiero verso la Spiaggia della Valletta, a tratti ripido e a tratti non chiarissimo, F+ gli ultimi metri per scendere dalla scogliera alla spiaggia, che presentano un passaggio in spaccata molto esposto (evitabile comunque scendendo attraverso una specie di grotta nel letto del torrente). F il percorso attrezzato dalla Valletta verso ovest alla successiva spiaggia (consigliabile imbragatura e set da ferrata), almeno fino alla sommità allo sperone roccioso dove, nell’occasione, ci siamo fermati (proseguire alla spiaggia diventa più difficile, F+ per quanto ricordo).
F la discesa alle 3 Caravelle e a Salto nel Blu, assai ripida e necessitante buon senso dell’orientamento la prima, con vari tratti attrezzati la seconda e comunque da percorrere con attenzione anche perché il percorso non sempre è chiaro. EE poi il sentiero da Salto nel Blu alla galleria, tutto il resto E. Discorso a parte merita poi l’attraversamento parziale di una delle gallerie di Moneglia, indubbiamente non presenta difficoltà escursionistiche o alpinistiche, ma necessita comunque di attenzione perché stretta e buia, nonché vietata per questi motivi ai pedoni. Ciònonostante il passaggio nella predetta galleria non è pericoloso, se fatto con criterio: vi è infatti una pausa di 10 minuti (3 volte all’ora), in cui non passano macchine, minuti che sarebbero sufficienti per passare senza incontrarne e, poi, nelle gallerie vi è una nicchia ogni circa 30 metri che permette di mettersi agevolmente “in salvo” per i circa 2 minuti in cui transitano macchine prima in un senso e poi nell’altro.
Percorso in macchina: da Genova a Sestri Levante in autostrada A12, quindi, subito dopo il casello, alla prima rotonda si prosegue dritti (seconda uscita) e si arriva subito a una seconda rotonda, dove si prende a sinistra seguendo le indicazioni per Moneglia. Dopo 900 metri giriamo quindi a sinistra, sempre seguendo per Moneglia, superiamo un primo semaforo che dà accesso a uno stretto e corto tunnel e quindi arriviamo al semaforo delle gallerie di Moneglia e aspettiamo il verde (minuti 15, 35 e 55 di ogni ora) per percorrere poi la prima breve galleria di 100 metri, la seconda più lunga di 500 e la terza ancora più lunga di 1,5 Km. Parcheggiamo quindi nella piazzola sulla sinistra, a fianco del cancello dell’agriturismo Nua Natua.
Percorso a piedi: dal parcheggio ci giriamo verso mare e imbocchiamo il sentierino sulla sinistra in discesa verso la sottostante spiaggia, percorriamo quindi la sommità di un muraglione leggermente esposto e, quindi, invece di dirigersi alla spiaggia verso destra, imbocchiamo la scogliera sulla sinistra. Dopo una settantina di metri dal bivio giungiamo in un punto panoramico sulla stratificata e scenografica punta chiamata “Niccia Chinze”. Volendo ci si può fermare qua, evitando le successive difficoltà, altrimenti si può proseguire per ancora 120 metri circa, dovendo però affrontare alcuni tratti di arrampicata un poco esposta. Visitata la scogliera torniamo quindi al parcheggio e imbocchiamo sulla sinistra le scale dell’agriturismo per poi uscire subito a sinistra alla prima apertura nella recinzione. Da qui parte un sentiero segnato con due bolli blu non sempre evidenti (forse non nella parte iniziale in però) che seguiamo verso est per poco meno di 200 metri, dove giungiamo ad incrociare, in corrispondenza di un pannello di legno, un soprastante sentiero che imbocchiamo verso sinistra. Poco dopo il sentiero compie una grossa U di oltre 300 metri, per poi giungere nei pressi di un appostamento sopraelevato per il Birdwatching. Continuiamo quindi verso est , facendo attenzione ai segni blu, e iniziamo a salire verso Punta Baffe, seguendo a tratti il bordo della falesia. Dopo 300 metri circa dall’appostamento, incrociamo un nuovo sentiero (anche se è difficile accorgersene in effetti, dato l’infrascamento), che dobbiamo seguire verso sinistra (sempre presenti i segni blu); il nuovo sentiero è pressochè pianeggiante e, in 150 metri, raggiunge il sentiero segnato per Punta Baffe, che imbocchiamo in salita verso sinistra in corrispondenza di un cartello segnaletico.
Raggiungiamo quindi la Torre di Punta Baffe e prendiamo quindi a destra il sentiero verso Moneglia; dopo oltre un Km. su un crinale molto panoramico, raggiungiamo il quadrivio di Colle del Lago, dove imbocchiamo il sentiero più a destra verso Moneglia. Dopo 1,7 Km. notiamo a sinistra, indicato da un cartello, il bivio per il Monte Comunaglia, in corrispondenza del quale, sulla destra, vi è un sentiero che torna a Vallegrande. Noi continuiamo invece dritti verso Moneglia per poco meno di 500 metri, dove imbocchiamo a destra la deviazione per Salto nel Blu (presente a sinistra un cartello indicatore non tanto leggibile, se ricordo bene). Dopo 160 metri circa notiamo a destra una chiara deviazione segnata con grossi segni arancioni. Nell’occasione ne abbiamo seguito un tratto (150 metri) per poi tornare indietro sui nostri passi e lasciare l’esplorazione ad una prossima volta. Ripresa quindi la discesa sul Sentiero di Salto nel Blu (segnato con un bollo blu appunto), lo seguiamo per circa 260 metri e, a quota 185 circa, lo lasciamo per prendere a sinistra una traccia non molto visibile (meglio avere la traccia GPS). La nuova traccia, dopo un tratto di leggera discesa, inizia a scendere più decisamente all’interno di un bosco, dal quale ne esce sul ciglio di una falesia. Seguiamo quindi il ciglio fino a notare la ricomparsa dei bolli blu, che dobbiamo seguire verso sinistra in discesa (continuano in effetti ancora lungo il ciglio del promontorio, ma questi li seguiremo più tardi). Scendiamo quindi ripidamente verso la spiaggia della Valletta, attraversando prima un torrente, quindi, attraverso un breve tratto stretto e leggermente esposto, giungiamo sul sentiero segnato 3 bolli rossi che imbocchiamo verso destra, ormai in vista della scogliera presso la Spiaggia della Valletta. Per scendere alla Spiaggetta occorre scendere nell’alveo del torrente e, quindi, proseguire alcuni metri a sinistra lungo il letto, per poi passare sulla sinistra, con attenzione, di un grosso masso e, quindi, in spaccata molto esposta, raggiungere la parete a sinistra, da scendere poi in disarrampicata per giungere alla Spiaggia. Come detto nelle difficoltà è possibile anche un itinerario più facile, prendendo, invece che a sinistra del grosso masso, a destra e, quindi, infilandosi in una spaccatura che permette di accedere più facilmente, seppur sempre con attenzione, alla spiaggia in questione. Visitata la Spiaggia abbiamo provato a raggiungere anche quella immediatamente a ovest; lo si fa traversando su una cengia molto molto stretta e molto esposta (ma attrezzata con cavi) poco sopra e a ovest della Valletta. Attraverso la cengia arriviamo su un bello sperone roccioso molto panoramico. Da qui per scendere alla successiva spiaggia si sarebbe dovuto dirigersi sull’estremità dello sperone e quindi scendere fino ad una cengia che permette di tornare indietro alla spiaggia, ma, non ricordando bene la cosa, ho preferito, nell’occasione, rinunciare. Finita quindi di esplorare la zona della Valletta, torniamo sui nostri passi fino alla sommità della falesia dove, in precedenza, abbiamo ritrovato i bolli blu. Qui seguiamo dunque i bolli blu verso sinistra, fino ad arrivare su una selletta quasi all’estremità del promontorio. Qui occorre scendere a destra dalla selletta (con attenzione, il terreno è ripido e vi è anche l’ostacolo di un grosso albero caduto) e cercare di seguire le tracce di passaggio e/o trovare i successivi segni blu (non molto visibili in effetti). La traccia prosegue comunque in direzione nord-ovest, fino a giungere sulla scogliera pochi metri sopra il livello del mare. Qui è possibile scendere brevemente a sinistra (bella vista su un promontorio stratificato e forato da due contigue gallerie) e quindi proseguire sulla antistante scogliera fino ad un caletta dove iniziava la via di arrampicata delle 3 Caravelle, ora dismessa. Torniamo quindi sui nostri passi, prima alla sommità della falesia, quindi risaliamo il bosco fino al bivio a quota 185, dove abbiamo lasciato il sentiero in discesa verso Salto nel Blu, che imbocchiamo verso sinistra in discesa. Troviamo subito una paretina liscia di un paio di metri non attrezzata (volendo si può mettere una propria corda in doppia attorno a qualche albero per aiutarsi) e quindi si trovano le prime corde, di cui la prima su una paretina ancora liscia e con pochi appigli\appoggi ma più alta della precedente, direi che è la più difficile. Subito dopo questa corda il sentiero sembra perdersi ed occorre fare attenzione a continuare a seguire i segni blu e gli ometti di pietra per non sbagliare strada; se riusciamo a non farlo, con ancora 5 (mi pare) tratti attrezzati, si arriva ad una scogliera a picco sul mare. Qui possiamo fare pochi metri a sinistra per giungere al suo termine e, quindi, continuare a seguire i bolli blu verso destra. Dopo una facile risalita il sentiero diventa stretto ed esposto, ma facile e assicurato con corde. Giungiamo quindi al “clou” costituito da una passerella in ferro di neanche 20 cm da attraversare (aiutandosi con un corrimano) sospesi sul precipizio. Passato il ponticello le difficoltà terminano e si arriva in breve alla grata di una galleria. Si passa quindi facilmente sotto la grata e si percorre la galleria, con le dovute precauzioni, verso sinistra. Dopo oltre 400 metri di galleria troviamo uno sbocco sulla sinistra che permette di godere di un punto panoramico sulle scogliere, alle quali però è parecchio difficile scendere. La galleria merita però una visita per le belle stalattiti di cui è adorna e ne possiamo approfittare anche per far passare il flusso delle macchine prima di riprendere il cammino verso l’uscita, oltre il quale troviamo subito il parcheggio della macchina.
Conclusioni: giro inusuale e piuttosto difficile, sia tecnicamente che per il senso dell’orientamento necessario, ma tra i più belli che si possono fare in zona. Veramente belle e particolari le stratificazioni dalla cala da cui iniziava la via di arrampicata 3 Caravelle, così come la Spiaggia della Valletta, tra le più belle della Liguria e tutto il percorso è altamente panoramico. Notevoli e molto particolari infine le stalattiti nella galleria di sfiato della galleria che si percorre alla fine.
Scogli andando verso Niccia Chinze da sopra
Niccia Chinze andandovi
Niccia Chinze andandovi
Due file di scogli andando verso Niccia Chinze da sopra
Niccia Chinze andandovi più da lontano
Scogli davanti a Punta Baffe andando a Niccia Chinze più da vicino
Scogli davanti a Punta Baffe andando a Niccia Chinze più da lontano
Primo piano Niccia Chinze
Scogli paralleli e Niccia Chinze sullo sfondo
Niccia Chinze tornando a Vallegrande
Scogli paralleli tornando a Vallegrande
Scogli Niccia Chinze e Punta Mesco salendo verso Torre Punta Baffe
Scogli Niccia Chinze e Punta Mesco salendo verso Torre Punta Baffe
Belvedere salendo verso Torre Punta Baffe
Scogli Niccia Chinze e Punta Mesco salendo verso Torre Punta Baffe
Niccia Chinze Punta Ruspea e Valletta salendo verso Torre Punta Baffe
Vista da Niccia Chinze a Punta Mesco salendo verso Torre Punta Baffe
Punta Baffe salendo alla Torre
Sentiero percorso da Nua Natua e vista da Niccia Chinze a Punta Mesco
Punta Baffe salendo alla Torre
Punta stratificata salendo a Torre Punta Baffe
Punta Baffe salendo alla Torre più da vicino
Punta Manara e Monte Portofino salendo al Colle del Lago
Vista est da Punta Valletta fino a Punta Baffe più da vicino
Scogliera della Valletta dall'alto
Faraglione alla Valletta
Faraglione alla Valletta più da vicino
Scogliera della Valletta da sopra
Tratto attrezzato e scogliera Valletta da sopra
Faraglione e scogliera Valletta da sopra
Faraglione Valletta da sopra
Faraglione Valletta da sopra
Caletta a ovest Valletta
Sperone di roccia Punta Moneglia e vista fino a Punta Mesco
Estremità sperone di roccia Punta Moneglia e vista fino a Punta Mesco
Punta Moneglia e Punta Mesco
Sperone di roccia e faraglione Valletta da sopra
Punta Valletta scendendo a 3 Caravelle
Punta Vallettina Ruspea e Baffe da scogliera 3 Caravelle
Stratificazioni Punta Vallettina da scogliera 3 Caravelle
Scogliera 3 Caravelle e sullo sfondo Punta Vallettina Ruspea e Baffe
Stratificazioni Punta Vallettina più da vicino
Caletta 3 Caravelle Punta Vallettina e Baffe
Punta Vallettina e Baffe da caletta 3 Caravelle
Punta Vallettina e Baffe da caletta 3 Caravelle primo piano
Punta Valletta da scogliera 3 Caravelle
Doppia grotta in Punta Valletta
Punta Valletta con doppia grotta
Stratificazioni Punta Vallettina
Primo piano stratificazioni Punta Vallettina
Doppia grotta in Punta Valletta più da vicino
Doppia grotta in Punta Valletta più da vicino
Punta Vallettina Ruspea e Baffe da scogliera 3 Caravelle
Primo piano Punta Vallettina
Punta Vallettina Ruspea e Baffe da crinale Punta Valletta
Punta Valletta scendendo a Salto nel Blu più da vicino
Punta Ruspea e Baffe da sopra Salto nel Blu
Punta Valletta da Salto nel Blu
Piscinetta e Punta Ruspea da Salto nel Blu
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5 Stalattiti in galleria
6 Stalattiti in galleria
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Gruppo di stalattiti in galleria col flash
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8 Stalattiti in galleria
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Una stalattite dritta e una curva in galleria
Una stalattite dritta e una curva in galleria più da vicino
Due stalattiti in galleria
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Siamo tornati con altri amici entusiasti della zona, mare molto mosso con spruzzi fin sopra il faraglione della Valletta, foto spettacolari... il giro è venuto bene, i precedenti passaggi sono serviti per ripulire i sentieri della zona.
Partiti da Vallegrande per poi seguire la galleria e risalire il sentiero che da Salto nel Blu porta verso quello Riva-Moneglia, ma senza raggiungerlo abbiamo girato prima per seguire la panoramica deviazione verso la Valletta. Solito gironzolare nelle cale in cerca di foto con onde e spruzzi. Poi risalita lungo il sentiero del paretone, ora un pò più visibile e rientro tranquillo lungo il classico Riva-Moneglia.
Saluti, Ste
Partiti da Vallegrande per poi seguire la galleria e risalire il sentiero che da Salto nel Blu porta verso quello Riva-Moneglia, ma senza raggiungerlo abbiamo girato prima per seguire la panoramica deviazione verso la Valletta. Solito gironzolare nelle cale in cerca di foto con onde e spruzzi. Poi risalita lungo il sentiero del paretone, ora un pò più visibile e rientro tranquillo lungo il classico Riva-Moneglia.
Saluti, Ste
- soundofsilence
- Riesploratore
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- Joined: Wed Aug 29, 2007 12:42
- Location: genova - marassi
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Re: Sestri Levante - Riva Trigoso - Moneglia
Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... ersata.htm
Domenica 6 maggio 2018: Riva Trigoso (35) – Monte Moneglia (520) – Monte Comunaglia (440) – Spiaggia della Valletta (0) – Salto nel Blu (0) – Galleria Vallegrande (10) – Vallegrande (50) – Punta Baffe (255) – Riva Trigoso (35).
Partecipanti: Gheroppa, Stefania, Kay e soundofsilence.
Lunghezza: 16 Km. circa.
Dislivello: 950 m. circa.
Difficoltà: EE la discesa alla Spiaggia della Valletta attraverso il sentiero del paretone di Moneglia, a tratti infrascato e non riconoscibile e a tratti ripido ed un poco esposto, anzi forse F come impegno nell’ultima parte, specie se non si indovina il percorso migliore. F+ l’eventuale discesa alla piccola spiaggia se si disarrampica a cavallo tra due paretine separate da un salto di 40-50 cm. EE invece passando dal torrente, attraverso una specie di grotta, noi abbiamo scelto la prima opzione. F+ ance la discesa alla spiaggia successiva alla Valletta, con un primo tratto attrezzato con cavi e poi un tratto di disarrampicata esposta di almeno II grado, poi una cengia più tranquilla ma con un saltino impegnativo tecnicamente (forse III), ma non esposto.
EE la risalita tramite il sentiero con i bollini blu dalla spiaggia della Valletta, a tratti assai ripido. EE pure la successiva traversata nel bosco, se non altro perché non segnata e non sempre evidentissima.
Difficile da individuare poi il punto in cui, dal bosco, ci si immette sul sentiero di Salto nel Blu.
F la discesa a Salto nel Blu, con vari tratti attrezzati con corde e da percorrere con attenzione anche perché il percorso non sempre è chiaro e le attrezzature non tutte in ottime condizioni (potrebbe essere utile portare corda da 30 metri da usare in doppia a sostituzione di quelle presenti). EE poi il sentiero da Salto nel Blu alla galleria (con traversata di un ponticello molto stretto ed esposto, ma con corrimano), tutto il resto E. Discorso a parte merita poi l’attraversamento parziale di una delle gallerie di Moneglia, indubbiamente non presenta difficoltà escursionistiche o alpinistiche, ma necessita comunque di attenzione perché stretta e buia, nonché vietata, per questi motivi, ai pedoni. Ciònonostante il passaggio nella predetta galleria non è pericoloso, se fatto con criterio: vi è infatti una pausa di 10 minuti (3 volte all’ora), in cui non passano macchine, minuti che sarebbero sufficienti per passare senza incontrarne e, poi, nelle gallerie vi è una nicchia ogni circa 30 metri che permette di mettersi agevolmente “in salvo” per i circa 3-4 minuti in cui transitano macchine prima in un senso e poi nell’altro.
Si tratta in generale di un percorso adatto ad escursionisti molto esperti, con senso dell’orientamento ed attitudini alpinistiche, assolutamente da non sottovalutare.
Percorso in macchina: Da Genova a Sestri Levante con l’autostrada, quindi seguire le indicazioni per riva Trigoso e Moneglia, proseguendo dritto 250 metri dallo svincolo e quindi girando a sinistra sull’Aurelia.
Si segue quindi l’Aurelia per 1,4 Km.e si giunge a un semaforo che regola l’accesso ad uno stretto sottopasso ferroviario. Cento metri dopo il sottopasso inizia il sentiero in una salita asfaltata sulla sinistra (cartelli), che imbocchiamo, proseguendo per poco meno di 200 metri, fino al cimitero, dove parcheggiamo.
Percorso a piedi: Dal cimitero continuiamo sulla strada, che presto diventa sterrata e in circa 2,5 Km arriviamo al bivio sulla destra per la Torre di Punta Baffe, mentre noi continuiamo a sinistra, ignorando anche un secondo vicino bivio, sempre per la torre e sempre a destra. Percorriamo quindi un costone altamente panoramico da ambo i lati e giungiamo quindi ad un incrocio. Dove prendiamo il sentiero centrale (a sinistra si torna a Riva e a destra è il sentiero della traversata standard Riva-Moneglia) per il Monte Moneglia. Dopo 50 metri troviamo un nuovo bivio, dove prendiamo a destra, lasciando a sinistra il sentiero per Casarza. A pochi metri dalla vetta troviamo un nuovo bivio per Casarza, sempre a sinistra. Giungiamo quindi in vetta e, passata un’area attrezzata per picnic, scendiamo verso il Monte Comunaglia. 450 Metri circa dopo la vetta troviamo a sinistra un bivio per Cà Bianca, che ignoriamo, proseguendo verso il Comunaglia. Poco più di 200 metri dopo il bivio per Cà Bianca, troviamo a destra quello per la vetta, che imbocchiamo, raggiungendola in breve. Dalla vetta proseguiamo sulla sinistra (est), tralasciando a destra la discesa verso il sottostante sentiero che effettua la predetta traversata, e, dopo aver raggiunto una croce panoramica, ritorniamo in breve, continuando nella stessa direzione, al sentiero segnato. Scendiamo quindi fino all’incrocio col sentiero che effettua la predetta traversata Riva-Moneglia, e lo attraversiamo continuando nella stessa direzione (sud) verso Punta Moneglia (segnato tre bolli rossi). Dopo poco più di 400 metri, a quota 155, notiamo il bivio a sinistra, segnato con due quadrati blu e proveniente da Moneglia, proseguendo però dritti. Altri 200 metri e troviamo un nuovo, non evidentissimo bivio,: in corrispondenza di un muretto con i 3 bolli rossi sopra, e chiuso da alcuni rami messi a sbarramento, per indicare che il sentiero normale per Punta Moneglia è l’altro. Qui invece noi lasciamo il sentiero normale e prendiamo a sinistra per il paretone di Moneglia. Il nuovo sentiero non è segnato ma procede abbastanza evidente fino al ciglio superiore del paretone (Big Wall) da cui ci si cala per poi arrampicare (non noi!). Dal ciglio in poi il sentiero diventa meno evidente e occorre estrema attenzione per non perderlo (cosa in cui non siamo riusciti in effetti…), puntando comunque verso ovest, in breve, passati dei ruderi, ci si ricollega al sentiero segnato con 3 bolli rossi. Dal quale, superato un tratto ripido, scendiamo agli scogli di Punta Moneglia. Qui possiamo continuare avvicinandosi al faraglione a torre, percorrendo una lama di roccia larga una poco meno di 50 cm, ma esposta su entrambe i lati, quindi si scende disarrampicando facilmente un paio di metri a destra, giungendo così al cospetto del faraglione, che in realtà da qui si vede essere costituito da due che si toccano appena. Torniamo quindi indietro qualche decina di metri e prendiamo a sinistra una traccetta che scende nell’alveo del torrente. Percorriamo quindi il torrente verso il mare per qualche metro tenendoci a destra. Giunti quasi sul ciglio delle rocce a strapiombo sulla spiaggetta possiamo notare un buco tra i massi, che, se il torrente non è in piena, consente di scendere senza grosse difficoltà (ma comunque con attenzione, consigliabile il casco) alla spiaggetta. Noi non abbiamo seguito questa via, ma ci siamo invece diretti a sinistra, raggiungendo sempre il ciglio delle rocce a strampiombo. Qui, passando con attenzione a sinistra di un grosso masso, ci troviamo su una cengia esposta, dalla quale dobbiamo passare alla cengia di fronte, dalla quale ci separano cinquanta centimetri di vuoto, sopra un salto di 3-4 metri circa. Si tratta del passaggio più difficile, superato il quale si scende disarrampicando ancora la nuova cengia, fino alla spiaggetta. Tornati anche dalla spiaggetta, notiamo sulla destra in alto i cavi che assicurano una stretta cengia verso la successiva spiaggetta. Raggiungiamo quindi i cavi e percorriamo il tratto attrezzato con attenzione (potrebbe essere utile imbrago e set da ferrata) e quindi raggiungiamo la bella piattaforma rocciosa sulla destra, dalla quale dominiano dall’alto i faraglioni precedentemente ammirati dal basso. Per continuare occorre recarsi sull’estremità verso il mare della piattaforma (sembra quasi un trampolino…) ed iniziare a scendere immediatamente a destra del punto più alto (frecce bianche indicano comunque il percorso). La discesa di un paio di metri è esposta e verticale, ma con buoni appigli; si piega quindi a sinistra raggiungendo una lunga cengia che arriva fino alla successiva spiaggetta, sovrastata da un enorme paretone. Torniamo quindi per la stessa via.
Risaliamo poi quindi sul sentiero segnato fin sopra la galleria che collega la spiaggia con la strada delle gallerie di Moneglia. Qui, dietro un cespuglio sulla sinistra, parte il sentierino che dobbiamo imboccare. Non è per niente facile individuarlo (una volta c’èra qui un grosso ometto), la riprova di essere sulla strada giusta sono i bolli blu che poco dopo compaiono e guidano subito a guadare il torrente. Si risale poi una ripida rampa fino a giungere sul ciglio di una falesia panoramica. Seguiamo quindi il ciglio in salita verso nord, per entrare quindi in un bosco, dove seguiamo sempre la traccia più evidente, mantenendoci preferibilmente a sinistra. Giungiamo quindi ad intercettare il sentiero che scende a Salto nel Blu a quota 185, che imbocchiamo verso sinistra in discesa. Troviamo subito una paretina liscia di un paio di metri non attrezzata (volendo si può mettere una propria corda in doppia attorno a qualche albero per aiutarsi) e quindi si trovano le prime corde, di cui la prima su una paretina ancora liscia e con pochi appigli\appoggi ma più alta della precedente, direi che è la più difficile. Subito dopo questa corda il sentiero sembra perdersi ed occorre fare attenzione a continuare a seguire i segni blu e gli ometti di pietra per non sbagliare strada; se riusciamo a non farlo, con ancora 5 (mi pare) tratti attrezzati, si arriva ad una scogliera a picco sul mare. Qui possiamo fare pochi metri a sinistra per giungere al suo termine e, quindi, continuare a seguire i bolli blu verso destra. Dopo una facile risalita il sentiero diventa stretto ed esposto, ma facile e assicurato con corde. Giungiamo quindi al “clou” costituito da una passerella in ferro di neanche 20 cm da attraversare (aiutandosi con un corrimano) sospesi sul precipizio. Passato il ponticello le difficoltà terminano e si arriva in breve alla grata di una galleria. Si passa quindi facilmente sotto la grata e si percorre la galleria, con le dovute precauzioni, verso sinistra. Dopo oltre 400 metri di galleria troviamo uno sbocco sulla sinistra che permette di godere di un punto panoramico sulle scogliere, alle quali però è parecchio difficile scendere. La galleria merita però una visita per le belle stalattiti di cui è adorna e ne possiamo approfittare anche per far passare il flusso delle macchine prima di riprendere il cammino verso l’uscita.
Usciti dala galleria imbocchiamo sulla destra le scale dell’agriturismo, per poi uscire subito a sinistra alla prima apertura nella recinzione. Da qui parte un sentiero segnato con due bolli blu non sempre evidenti (forse non presenti nella parte iniziale però) che seguiamo verso est per poco meno di 200 metri, dove giungiamo ad incrociare, in corrispondenza di un pannello di legno, un soprastante sentiero che imbocchiamo verso sinistra. Poco dopo il sentiero compie una grossa U di oltre 300 metri, per poi giungere nei pressi di un appostamento sopraelevato per il Birdwatching. Continuiamo quindi verso est , facendo attenzione ai segni blu, e iniziamo a salire verso Punta Baffe, seguendo a tratti il bordo della falesia. Dopo 300 metri circa dall’appostamento, incrociamo un nuovo sentiero (anche se è difficile accorgersene in effetti, dato l’infrascamento), che dobbiamo seguire verso sinistra (sempre presenti i segni blu); il nuovo sentiero è pressochè pianeggiante e, in 150 metri molto infrascati, raggiunge il sentiero segnato per Punta Baffe, che imbocchiamo in salita verso sinistra in corrispondenza di un cartello segnaletico.
Da qui raggiungiamo in breve la Torre di Punta Baffe, della quale, tramite le staffe esterne, è possibile, con prudenza, raggiungerne la sommità (consiglio comunque set da ferrata per la discesa dato che riimmettersi sulla scala per scendere è piuttosto difficile ed impressionante);
Dalla torre prendiamo poi a sinistra e, in breve, ci ritroviamo sul sentiero dell’andata, che percorriamo fino alla macchina.
Conclusioni: variante al giro definitivo di Moneglia, proposto in precedenza su questo sito, in cui si sostituisce la discesa normale a Vallegrande dal sentiero Riva-Moneglia con la discesa tramite Salto nel Blu e la traversata di un tratto delle gallerie stradali. Il giro che ne risulta è forse anche più interessante e vario, sicuramente più difficile e coniuga lato monti e lato mare in un’unica splendida ed imperdibile gita, adatta però solo ad escursionisti molto esperti ed abituati a tutto (e di più…).
Vista est fino a Punta Mesco salendo al Monte Moneglia
Vista est da Niccia Chinze a Punta Mesco salendo al Monte Moneglia
Punta Manara e Monte Portofino dal Comunaglia
Alberi su strapiombo da sentiero Paretone
Alberi su strapiombo da sentiero Paretone più da vicino
Scogliere della Valletta dal Paretone
Faraglioni Valletta da scogliera
Faraglioni Valletta da scogliera più da vicino
Faraglioni Valletta da scogliera
Faraglione Valletta andando a spiaggia successiva
Trampolino di roccia e vista fino a Punta Mesco andando a spiaggia a est Valletta
Trampolino di roccia e vista fino a Punta Mesco andando a spiaggia a est Valletta più da vicino
Faraglioni Valletta da dietro
Cengia percorsa per spiaggia a est Valletta
Cengia percorsa per spiaggia a est Valletta più da vicino
Spiaggia a est Valletta arrivandovi
Paretone sopra spiaggia a est Valletta
Spiaggia a est Valletta arrivandovi più da lontano
Mare da spiaggia a est Valletta
Gheroppa su cengia tornando alla Valletta
Gheroppa in passaggio esposto tornando alla Valletta
Scogliera Valletta dall'alto
Gheroppa in discesa verso Spiaggia Valletta
Mare da Spiaggia Valletta
Parete di accesso a Spiaggia Valletta
Parete di accesso a Spiaggia Valletta vista verticale
Acque Valletta da sopra
Faraglione da scogliera Valletta
Faraglione Valletta andando a Salto nel Blu
Punta Vallettina Ruspea e Baffe andando verso Salto nel Blu
Fiori gialli e Punta Ruspea
Punta Moneglia da Salto nel Blu
Mare e punte da estremità est Salto nel Blu
Cengia per possibile discesa a mare da Salto nel Blu
3 Stalattiti in gallerie Moneglia
2 Stalattiti in gallerie Moneglia
3 Stalattiti in gallerie Moneglia
2 Stalattiti con goccia che cade in gallerie Moneglia vista verticale
2 Stalattiti in gallerie Moneglia vista verticale col flash
Una stalattite in gallerie Moneglia col flash
Una stalattite in gallerie Moneglia
Gruppo stalattiti in gallerie Moneglia
Gruppo stalattiti in gallerie Moneglia col flash
Niccia Chinze da Nua Natua
Niccia Chinze da Nua Natua con sullo sfondo Punta Mesco
Niccia Chinze da Nua Natua con sullo sfondo Punta Mesco
Punta Manara da Torre Punta Baffe
Vista est da Torre Punta Baffe
Vista est da Torre Punta Baffe più da vicino
Domenica 6 maggio 2018: Riva Trigoso (35) – Monte Moneglia (520) – Monte Comunaglia (440) – Spiaggia della Valletta (0) – Salto nel Blu (0) – Galleria Vallegrande (10) – Vallegrande (50) – Punta Baffe (255) – Riva Trigoso (35).
Partecipanti: Gheroppa, Stefania, Kay e soundofsilence.
Lunghezza: 16 Km. circa.
Dislivello: 950 m. circa.
Difficoltà: EE la discesa alla Spiaggia della Valletta attraverso il sentiero del paretone di Moneglia, a tratti infrascato e non riconoscibile e a tratti ripido ed un poco esposto, anzi forse F come impegno nell’ultima parte, specie se non si indovina il percorso migliore. F+ l’eventuale discesa alla piccola spiaggia se si disarrampica a cavallo tra due paretine separate da un salto di 40-50 cm. EE invece passando dal torrente, attraverso una specie di grotta, noi abbiamo scelto la prima opzione. F+ ance la discesa alla spiaggia successiva alla Valletta, con un primo tratto attrezzato con cavi e poi un tratto di disarrampicata esposta di almeno II grado, poi una cengia più tranquilla ma con un saltino impegnativo tecnicamente (forse III), ma non esposto.
EE la risalita tramite il sentiero con i bollini blu dalla spiaggia della Valletta, a tratti assai ripido. EE pure la successiva traversata nel bosco, se non altro perché non segnata e non sempre evidentissima.
Difficile da individuare poi il punto in cui, dal bosco, ci si immette sul sentiero di Salto nel Blu.
F la discesa a Salto nel Blu, con vari tratti attrezzati con corde e da percorrere con attenzione anche perché il percorso non sempre è chiaro e le attrezzature non tutte in ottime condizioni (potrebbe essere utile portare corda da 30 metri da usare in doppia a sostituzione di quelle presenti). EE poi il sentiero da Salto nel Blu alla galleria (con traversata di un ponticello molto stretto ed esposto, ma con corrimano), tutto il resto E. Discorso a parte merita poi l’attraversamento parziale di una delle gallerie di Moneglia, indubbiamente non presenta difficoltà escursionistiche o alpinistiche, ma necessita comunque di attenzione perché stretta e buia, nonché vietata, per questi motivi, ai pedoni. Ciònonostante il passaggio nella predetta galleria non è pericoloso, se fatto con criterio: vi è infatti una pausa di 10 minuti (3 volte all’ora), in cui non passano macchine, minuti che sarebbero sufficienti per passare senza incontrarne e, poi, nelle gallerie vi è una nicchia ogni circa 30 metri che permette di mettersi agevolmente “in salvo” per i circa 3-4 minuti in cui transitano macchine prima in un senso e poi nell’altro.
Si tratta in generale di un percorso adatto ad escursionisti molto esperti, con senso dell’orientamento ed attitudini alpinistiche, assolutamente da non sottovalutare.
Percorso in macchina: Da Genova a Sestri Levante con l’autostrada, quindi seguire le indicazioni per riva Trigoso e Moneglia, proseguendo dritto 250 metri dallo svincolo e quindi girando a sinistra sull’Aurelia.
Si segue quindi l’Aurelia per 1,4 Km.e si giunge a un semaforo che regola l’accesso ad uno stretto sottopasso ferroviario. Cento metri dopo il sottopasso inizia il sentiero in una salita asfaltata sulla sinistra (cartelli), che imbocchiamo, proseguendo per poco meno di 200 metri, fino al cimitero, dove parcheggiamo.
Percorso a piedi: Dal cimitero continuiamo sulla strada, che presto diventa sterrata e in circa 2,5 Km arriviamo al bivio sulla destra per la Torre di Punta Baffe, mentre noi continuiamo a sinistra, ignorando anche un secondo vicino bivio, sempre per la torre e sempre a destra. Percorriamo quindi un costone altamente panoramico da ambo i lati e giungiamo quindi ad un incrocio. Dove prendiamo il sentiero centrale (a sinistra si torna a Riva e a destra è il sentiero della traversata standard Riva-Moneglia) per il Monte Moneglia. Dopo 50 metri troviamo un nuovo bivio, dove prendiamo a destra, lasciando a sinistra il sentiero per Casarza. A pochi metri dalla vetta troviamo un nuovo bivio per Casarza, sempre a sinistra. Giungiamo quindi in vetta e, passata un’area attrezzata per picnic, scendiamo verso il Monte Comunaglia. 450 Metri circa dopo la vetta troviamo a sinistra un bivio per Cà Bianca, che ignoriamo, proseguendo verso il Comunaglia. Poco più di 200 metri dopo il bivio per Cà Bianca, troviamo a destra quello per la vetta, che imbocchiamo, raggiungendola in breve. Dalla vetta proseguiamo sulla sinistra (est), tralasciando a destra la discesa verso il sottostante sentiero che effettua la predetta traversata, e, dopo aver raggiunto una croce panoramica, ritorniamo in breve, continuando nella stessa direzione, al sentiero segnato. Scendiamo quindi fino all’incrocio col sentiero che effettua la predetta traversata Riva-Moneglia, e lo attraversiamo continuando nella stessa direzione (sud) verso Punta Moneglia (segnato tre bolli rossi). Dopo poco più di 400 metri, a quota 155, notiamo il bivio a sinistra, segnato con due quadrati blu e proveniente da Moneglia, proseguendo però dritti. Altri 200 metri e troviamo un nuovo, non evidentissimo bivio,: in corrispondenza di un muretto con i 3 bolli rossi sopra, e chiuso da alcuni rami messi a sbarramento, per indicare che il sentiero normale per Punta Moneglia è l’altro. Qui invece noi lasciamo il sentiero normale e prendiamo a sinistra per il paretone di Moneglia. Il nuovo sentiero non è segnato ma procede abbastanza evidente fino al ciglio superiore del paretone (Big Wall) da cui ci si cala per poi arrampicare (non noi!). Dal ciglio in poi il sentiero diventa meno evidente e occorre estrema attenzione per non perderlo (cosa in cui non siamo riusciti in effetti…), puntando comunque verso ovest, in breve, passati dei ruderi, ci si ricollega al sentiero segnato con 3 bolli rossi. Dal quale, superato un tratto ripido, scendiamo agli scogli di Punta Moneglia. Qui possiamo continuare avvicinandosi al faraglione a torre, percorrendo una lama di roccia larga una poco meno di 50 cm, ma esposta su entrambe i lati, quindi si scende disarrampicando facilmente un paio di metri a destra, giungendo così al cospetto del faraglione, che in realtà da qui si vede essere costituito da due che si toccano appena. Torniamo quindi indietro qualche decina di metri e prendiamo a sinistra una traccetta che scende nell’alveo del torrente. Percorriamo quindi il torrente verso il mare per qualche metro tenendoci a destra. Giunti quasi sul ciglio delle rocce a strapiombo sulla spiaggetta possiamo notare un buco tra i massi, che, se il torrente non è in piena, consente di scendere senza grosse difficoltà (ma comunque con attenzione, consigliabile il casco) alla spiaggetta. Noi non abbiamo seguito questa via, ma ci siamo invece diretti a sinistra, raggiungendo sempre il ciglio delle rocce a strampiombo. Qui, passando con attenzione a sinistra di un grosso masso, ci troviamo su una cengia esposta, dalla quale dobbiamo passare alla cengia di fronte, dalla quale ci separano cinquanta centimetri di vuoto, sopra un salto di 3-4 metri circa. Si tratta del passaggio più difficile, superato il quale si scende disarrampicando ancora la nuova cengia, fino alla spiaggetta. Tornati anche dalla spiaggetta, notiamo sulla destra in alto i cavi che assicurano una stretta cengia verso la successiva spiaggetta. Raggiungiamo quindi i cavi e percorriamo il tratto attrezzato con attenzione (potrebbe essere utile imbrago e set da ferrata) e quindi raggiungiamo la bella piattaforma rocciosa sulla destra, dalla quale dominiano dall’alto i faraglioni precedentemente ammirati dal basso. Per continuare occorre recarsi sull’estremità verso il mare della piattaforma (sembra quasi un trampolino…) ed iniziare a scendere immediatamente a destra del punto più alto (frecce bianche indicano comunque il percorso). La discesa di un paio di metri è esposta e verticale, ma con buoni appigli; si piega quindi a sinistra raggiungendo una lunga cengia che arriva fino alla successiva spiaggetta, sovrastata da un enorme paretone. Torniamo quindi per la stessa via.
Risaliamo poi quindi sul sentiero segnato fin sopra la galleria che collega la spiaggia con la strada delle gallerie di Moneglia. Qui, dietro un cespuglio sulla sinistra, parte il sentierino che dobbiamo imboccare. Non è per niente facile individuarlo (una volta c’èra qui un grosso ometto), la riprova di essere sulla strada giusta sono i bolli blu che poco dopo compaiono e guidano subito a guadare il torrente. Si risale poi una ripida rampa fino a giungere sul ciglio di una falesia panoramica. Seguiamo quindi il ciglio in salita verso nord, per entrare quindi in un bosco, dove seguiamo sempre la traccia più evidente, mantenendoci preferibilmente a sinistra. Giungiamo quindi ad intercettare il sentiero che scende a Salto nel Blu a quota 185, che imbocchiamo verso sinistra in discesa. Troviamo subito una paretina liscia di un paio di metri non attrezzata (volendo si può mettere una propria corda in doppia attorno a qualche albero per aiutarsi) e quindi si trovano le prime corde, di cui la prima su una paretina ancora liscia e con pochi appigli\appoggi ma più alta della precedente, direi che è la più difficile. Subito dopo questa corda il sentiero sembra perdersi ed occorre fare attenzione a continuare a seguire i segni blu e gli ometti di pietra per non sbagliare strada; se riusciamo a non farlo, con ancora 5 (mi pare) tratti attrezzati, si arriva ad una scogliera a picco sul mare. Qui possiamo fare pochi metri a sinistra per giungere al suo termine e, quindi, continuare a seguire i bolli blu verso destra. Dopo una facile risalita il sentiero diventa stretto ed esposto, ma facile e assicurato con corde. Giungiamo quindi al “clou” costituito da una passerella in ferro di neanche 20 cm da attraversare (aiutandosi con un corrimano) sospesi sul precipizio. Passato il ponticello le difficoltà terminano e si arriva in breve alla grata di una galleria. Si passa quindi facilmente sotto la grata e si percorre la galleria, con le dovute precauzioni, verso sinistra. Dopo oltre 400 metri di galleria troviamo uno sbocco sulla sinistra che permette di godere di un punto panoramico sulle scogliere, alle quali però è parecchio difficile scendere. La galleria merita però una visita per le belle stalattiti di cui è adorna e ne possiamo approfittare anche per far passare il flusso delle macchine prima di riprendere il cammino verso l’uscita.
Usciti dala galleria imbocchiamo sulla destra le scale dell’agriturismo, per poi uscire subito a sinistra alla prima apertura nella recinzione. Da qui parte un sentiero segnato con due bolli blu non sempre evidenti (forse non presenti nella parte iniziale però) che seguiamo verso est per poco meno di 200 metri, dove giungiamo ad incrociare, in corrispondenza di un pannello di legno, un soprastante sentiero che imbocchiamo verso sinistra. Poco dopo il sentiero compie una grossa U di oltre 300 metri, per poi giungere nei pressi di un appostamento sopraelevato per il Birdwatching. Continuiamo quindi verso est , facendo attenzione ai segni blu, e iniziamo a salire verso Punta Baffe, seguendo a tratti il bordo della falesia. Dopo 300 metri circa dall’appostamento, incrociamo un nuovo sentiero (anche se è difficile accorgersene in effetti, dato l’infrascamento), che dobbiamo seguire verso sinistra (sempre presenti i segni blu); il nuovo sentiero è pressochè pianeggiante e, in 150 metri molto infrascati, raggiunge il sentiero segnato per Punta Baffe, che imbocchiamo in salita verso sinistra in corrispondenza di un cartello segnaletico.
Da qui raggiungiamo in breve la Torre di Punta Baffe, della quale, tramite le staffe esterne, è possibile, con prudenza, raggiungerne la sommità (consiglio comunque set da ferrata per la discesa dato che riimmettersi sulla scala per scendere è piuttosto difficile ed impressionante);
Dalla torre prendiamo poi a sinistra e, in breve, ci ritroviamo sul sentiero dell’andata, che percorriamo fino alla macchina.
Conclusioni: variante al giro definitivo di Moneglia, proposto in precedenza su questo sito, in cui si sostituisce la discesa normale a Vallegrande dal sentiero Riva-Moneglia con la discesa tramite Salto nel Blu e la traversata di un tratto delle gallerie stradali. Il giro che ne risulta è forse anche più interessante e vario, sicuramente più difficile e coniuga lato monti e lato mare in un’unica splendida ed imperdibile gita, adatta però solo ad escursionisti molto esperti ed abituati a tutto (e di più…).
Vista est fino a Punta Mesco salendo al Monte Moneglia
Vista est da Niccia Chinze a Punta Mesco salendo al Monte Moneglia
Punta Manara e Monte Portofino dal Comunaglia
Alberi su strapiombo da sentiero Paretone
Alberi su strapiombo da sentiero Paretone più da vicino
Scogliere della Valletta dal Paretone
Faraglioni Valletta da scogliera
Faraglioni Valletta da scogliera più da vicino
Faraglioni Valletta da scogliera
Faraglione Valletta andando a spiaggia successiva
Trampolino di roccia e vista fino a Punta Mesco andando a spiaggia a est Valletta
Trampolino di roccia e vista fino a Punta Mesco andando a spiaggia a est Valletta più da vicino
Faraglioni Valletta da dietro
Cengia percorsa per spiaggia a est Valletta
Cengia percorsa per spiaggia a est Valletta più da vicino
Spiaggia a est Valletta arrivandovi
Paretone sopra spiaggia a est Valletta
Spiaggia a est Valletta arrivandovi più da lontano
Mare da spiaggia a est Valletta
Gheroppa su cengia tornando alla Valletta
Gheroppa in passaggio esposto tornando alla Valletta
Scogliera Valletta dall'alto
Gheroppa in discesa verso Spiaggia Valletta
Mare da Spiaggia Valletta
Parete di accesso a Spiaggia Valletta
Parete di accesso a Spiaggia Valletta vista verticale
Acque Valletta da sopra
Faraglione da scogliera Valletta
Faraglione Valletta andando a Salto nel Blu
Punta Vallettina Ruspea e Baffe andando verso Salto nel Blu
Fiori gialli e Punta Ruspea
Punta Moneglia da Salto nel Blu
Mare e punte da estremità est Salto nel Blu
Cengia per possibile discesa a mare da Salto nel Blu
3 Stalattiti in gallerie Moneglia
2 Stalattiti in gallerie Moneglia
3 Stalattiti in gallerie Moneglia
2 Stalattiti con goccia che cade in gallerie Moneglia vista verticale
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Una stalattite in gallerie Moneglia col flash
Una stalattite in gallerie Moneglia
Gruppo stalattiti in gallerie Moneglia
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Niccia Chinze da Nua Natua
Niccia Chinze da Nua Natua con sullo sfondo Punta Mesco
Niccia Chinze da Nua Natua con sullo sfondo Punta Mesco
Punta Manara da Torre Punta Baffe
Vista est da Torre Punta Baffe
Vista est da Torre Punta Baffe più da vicino
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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