Mercoledì 21 giugno ottima escursione sul Monte Ramaceto.
Come sempre sono indeciso sino all'ultimo, poi la mattina fatidica devo prima portare mia figlia dai suoceri, poi prendo l'autostrada ed esco a Lavagna; sbrigo la formalità focaccia+vino bianco (è pur sempre una gita ) poi vedo una ferramenta e mi fermo pure a comprare dei pezzi che mi servono; sbaglio strada ma me ne avvedo subito, torno indietro e prendo la direzione giusta, ma ho già accumulato parecchio ritardo, perciò il primo cartello che vedo con su scritto "Romaggi" lo seguo, su per una salita stretta e tortuosa, dove, dopo già una bella porzione di strada, incrocio un tizio su una Smart che mi dice che no, non è la strada giusta, anzi, potrebbe anche esserlo, perchè in effetti, adesso che ci pensa, se, una volta arrivato alla fine dell'asfalto, proseguo, la strada diventa sterrata e alla fine sbuca in un tornante dove, girando a destra, in pochi minuti sono al Passo dei Romaggi.
Oooook, parto rendendomi immediatamente conto che non gli ho chiesto quanto è lungo lo sterrato e se fosse percorribile agevolmente (ma lui aveva una smart, non so da dove arrivasse ma dovrebbe avere coscienza della situazione logistica del circondario, no ?) : in ogni caso la strada è abbastanza percorribile, ma si rivela un bel tratto, anche parecchio tortuoso, tra i boschi; alla fine in effetti mi ritrovo al Passo dei Romaggi, dove fa bella mostra di sè un grosso cartello "Passo di Pozza del Lupo", sul quale mano ignota ha scritto "...gli ignoranti hanno cambiato nome al luogo, il nome giusto è l'altro...."
Bene........è praticamente mezzogiorno, quasi......e devo ancora partire, eh !
Comunque il posto è quello giusto, in breve mi cambio e parto, in pratica seguendo l'itinerario dei 7 passi (..un po' breve come itinerario, no ?
) arrivo al Passo del Dente
e inizio ad inerpicarmi sulle pendici del Monte Dente, dove in effetti vedo scomparire i segni rossi e comparire diversi dubbi........
dopo diversi ravanamenti, inizio a chiedermi se il sentiero per arrivare in vetta sia effettivamente da qs. parti,
cristalli sul dente
finchè non mi stufo e un po' mesto torno sui miei passi sul sentiero dei 7 medesimi, sino ad arrivare al "Pian dei Baci", dove limono un po' da solo
e elimino un panino in compagnia di 3 cuccioli di capriolo che se ne vanno solo quando mi decido a mollare le cibarie per afferrare macchina fotografica & c. con notevole tramestio......dal Pian dei Baci abbandono i 7P per salire invece verso il crinale del Ramaceto (in qs. modo praticamente si aggira il Monte Dente)
dove in breve giungo alla cappelletta, visibile solo all'ultimo, tra l'altro.
Sulla vetta (che poi forse vera vetta non è) lunga pausa per godere del panorama, veramente molto bello, nonostante non sia una giornata perfetta
Mi incammino poi lungo la cresta, seguendo cacche di capra sin sulla probabile vera vetta del Ramaceto, che però è sovraffollata
le osservo per un po', c'è pure il becco, che rende quasi sacro il tutto, e per un attimo mi sento
Ravano un po' nel bellissimo bosco di faggi e riesco persino a trovare quello che secondo Italo Pucci
http://alssa.altervista.org/Documenti/S ... maceto.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
potrebbe essere un antico "masso altare"
Trovandomelo davanti non saprei dire quanto di vero ci sia, se non constatare che in effetti quelle 2 pietre una sull'altra sono un po'strane, e le "coppelle" (o resti di esse) che si notano sul masso sono effettivamente orientate verso il Monte Zatta
Comunque sia, oggi è il 21 giugno, giorno del solstizio d'estate, perciò mi raccolgo un attimo, verso un po' d'acqua sulle coppelle a mò di sacrificio (in effetti, l'ho già quasi finita) e faccio una piccola offerta al principio femminile della natura, a quella Dea Madre a cui tutti, bene o male, siamo legati
Poi proseguo sul bel sentiero, sino dalle parti del Fò du Driun, che però non trovo (non cerco molto, a dirla tutta), e comincio invece a scendere di traverso lungo l'anfiteatro, trovandomi però davanti un'infinita distesa di felci che occultano un sentiero che dovrebbe esserci, secondo il mio gps.....dovrebbe, ma a parte un'esile traccia di passaggio, probabilmente di capre, che seguo sinchè non scompare nel nulla, mi ritrovo sperso in questo mare di felci senza particolari riferimenti (forse il mio è un gps per capre)
Quando anche le cacche di capra finiscono, rinuncio e comincio a scendere verso il fondovalle, trovando anche situazioni suggestive sulle quali non mi soffermo troppo per il caldo (che qui si fa sentire) e la sete
Arrivato a fondovalle con non poca fatica, raggiungo due simpatiche signore che intravedo nei pressi di una stalla alle quali chiedo lumi sulla strada e sui Casoni di Cichero, sui quali, scoprirò, avevo informazioni non precise.
Prima di lasciarle riesco pure ad avere una dritta provvidenziale su un fontanino poco distante, sul quale, poco dopo, le ringrazierò eternamente, dandomi una rinfrescata e bevendo quella che mi sembra un'acqua buonissima (vista la vicinanza di una casupola dell'acquedotto, mi auguro che sia una specie di troppo pieno dello stesso, ma la sete che ho non mi fa andare troppo per il sottile, comunque!)
Più a valle, all'altezza dei Cason du Larvego (agriturismo in cui mi si dice mangiar bene) proprio poco prima di prendere sulla destra un sentiero che indica "Passo del Dente", col quale pensavo di rientrare ai Romaggi, non sicurissimo chiedevo lumi ad una bella e simpatica coppia di ragazzi, con bambini belli e simpatici, abitanti di una bella e simpatica casa (ma simpatica di una casa si può dire? vabbè, l'ho detto), che simpaticamente invece mi dicono che per i Casoni di Cichero devo proseguire sulla strada principale sino ad un tornante, dove prendere una comoda sterrata che arriva ai Romaggi; qui, all'altezza di un traliccio, troverò quelli che sono stati un po' i primi rifugi della resistenza ai nazifascisti, "e c'è pure un albero con delle ciliege maturissime!"
Così è stato, infatti, ciliege comprese ! Grazie, ragazzi !
Canto della Cichero :
https://www.antiwarsongs.org/canzone.ph ... 65&lang=it" onclick="window.open(this.href);return false;
........manco a farlo apposta tra le altre c'è pure la testimonianza di "Capra",
Caldana Giuseppe, contadino della provincia di Vicenza...
Torno infine alla macchina, soddisfatto nonostante la fatica, che oggi ho avuto un po' di tutto, un po' d'avventura, un po' di storia, geologia, animali, piante, aria pulita, panorami, incontri cordiali, mente locale su quanto sia buona e preziosa l'acqua, così come la libertà....
in effetti, che volere di più dalla vita?
.......naahh.....(senza offesa per i lucani, eh!
)
Aloha