Traversata dal Passo del Ginestro a Cervo
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Traversata dal Passo del Ginestro a Cervo
Prima gita autunnale ed ultima nel Ponente . Siccome sono senza la mia auto , devo contare solo sui mezzi pubblici o sulla collaborazione di mia moglie . Mi guardo tutte le previsioni per sabato 28 settembre e danno tempo molto bello . Tutte tranne Limet ed Achille Pennellatore , che prevedono folte nuvole medio basse con schiarite costiere . Indovinate un po' chi ha avuto ragione ? Vabbè , io intanto ho convinto la consorte a portarmi di buon mattino al Passo del Ginestro . Sabato al risveglio trovo il cielo imperiese quasi completamente grigio e poco promettente . Guardo qualche webcam dell' entroterra e vedo qualche timida schiarita . Allora mi faccio coraggio e butto giù dal letto mia moglie . Con i suoi prevedibili tempi tecnici , arriviamo al Ginestro ( 677 m.) un po' prima delle 9 ed il meteo non è granchè : ci sono nuvole a quote ben inferiori ai 1000 metri ma c' è anche qualche schiarita sulla Valle Impero .
Sfuggito agli addii strappalacrime della dolce metà preoccupata per il tempo , mi avvio per la sterrata . Cerco una via che mi consenta di salire sul soprastante Monte Arosio , sede di un antico castello , ma trovo solo boscaglia fitta . Quindi giungo tranquillamente presso il Passo di San Giacomo ( 760 m.) e trovo un sentiero taccato di giallorosso che ( tornando indietro di 500 metri ) mi porta sulla doppia cima del Monte Arosio ( 813 m.). La scarpinata supplementare non è servita ad un granchè , viste le nuvole basse che precludono i panorami ;
in più non trovo nemmeno una pietra del maniero e neppure la croce che dovrebbe essere nei pressi ( sound l'ha fotografata qualche anno fa ! ) . Torno quindi al passo di San Giacomo ed ai bei prati che lo contornano
dove pascolano alcuni cavalli bradi . In giro ci sono anche diversi cacciatori con i cani . Inizio la salita verso il Pizzo Montin ( 952 m.)
mentre le schiarite aumentano ( momentaneamente ) , permettendo qualche bella visuale sulla Valle Impero soleggiata .
Alle spalle , il crinale percorso è ancora ben coperto di nubi .
Nell' insellatura successiva incontro un' altro gruppetto di cavalli al pascolo
prima di cominciare l' ultima salita verso il Pizzo d'Evigno .
Arrivo sulla bella cima ( 989 m.), piuttosto prominente in zona e potenzialmente molto panoramica .
La giornata consente purtroppo visuali limitate alla sottostante Val Merula .
Dopo una bella sosta al tiepido sole , scendo sul versante opposto , ancora tra le nubi ,
e mi dirigo lungo la verde dorsale verso il Monte Ceresa .
Incontro un altro grosso gruppo di cavalli , questi più belli ed eleganti degli altri ,
e prima di arrivare sul Ceresa mi volto per vedere il tratto percorso dal Pizzo D'Evigno .
Giunto sulla vetta del Monte Ceresa ( 913 m. ) , adornata con colonnina in pietra con cappello da alpino ,
la trovo però invasa da una miriade di insetti strani , una specie di formica alata , che ha fatto il nido proprio alla base del pilastro . Lì non ci si può davvero fermare ... proseguo perciò lungo il crinale , notando , sotto , l'ampio spiazzo del Prato dei Coppetti , sfruttatissimo in tanti Primo Maggio della mia gioventù ... Lungo la dorsale si incontra poi , tra Il Monte Mezzogiorno ed il Pizzo Pegno , questa curiosa formazione rocciosa naturale che pare una barricata .
C'è da salire poi l' aspro Pizzo Aguzzo ( 757 m.) ,
unico tratto in cui il facile sentiero si infrasca un pochino . Poi si prosegue sempre più dolcemente in discesa , mentre il meteo migliora sempre di più man mano che ci avviciniamo alla costa .
Tra i pini e la macchia mediterranea incontriamo anche il metanodotto , superiamo il Monte Bandia ( 565 m.)
ed i vari bivi che scendono in Val Merula ed in Val Faraldi , proseguendo sempre dritti . In lontananza si vede piuttosto bene l' isola Gallinara
mentre la dorsale è sempre più pianeggiante verso Colla Mea .
A levante ci sono ormai splendidi panorami sulla piana di Andora
mentre a ponente si intravvede il Golfo Dianese contro sole .
Ormai sono quasi al termine . Prima di entrare a Cervo mi concedo una breve deviazione per vedere la medievale chiesina di San Bernardo ( chiusa - apre solo nei festivi ).
Arrivato al bellissimo borgo , mi addentro nei carruggi scendendo verso l' Aurelia . Invitabile il passaggio davanti alla chiesa dei Corallini ( matrimonio in corso )
prima di raggiungere la statale , con la sottostante spiaggia soleggiata .
Verrebbe voglia di fare il bagno , ma non ho il costume e soprattutto dopo 10 minuti ho il bus che mi riporterà ad Imperia .
Tirando le somme , è stata una bella traversata di circa 22 km , con circa 750 metri di dislivello in salita ( e quasi il doppio in discesa ) , fatta in poco più di 7 ore , soste comprese . Consigliabile e fattibile in tutti i periodi dell' anno , tranne l'estate .
Sfuggito agli addii strappalacrime della dolce metà preoccupata per il tempo , mi avvio per la sterrata . Cerco una via che mi consenta di salire sul soprastante Monte Arosio , sede di un antico castello , ma trovo solo boscaglia fitta . Quindi giungo tranquillamente presso il Passo di San Giacomo ( 760 m.) e trovo un sentiero taccato di giallorosso che ( tornando indietro di 500 metri ) mi porta sulla doppia cima del Monte Arosio ( 813 m.). La scarpinata supplementare non è servita ad un granchè , viste le nuvole basse che precludono i panorami ;
in più non trovo nemmeno una pietra del maniero e neppure la croce che dovrebbe essere nei pressi ( sound l'ha fotografata qualche anno fa ! ) . Torno quindi al passo di San Giacomo ed ai bei prati che lo contornano
dove pascolano alcuni cavalli bradi . In giro ci sono anche diversi cacciatori con i cani . Inizio la salita verso il Pizzo Montin ( 952 m.)
mentre le schiarite aumentano ( momentaneamente ) , permettendo qualche bella visuale sulla Valle Impero soleggiata .
Alle spalle , il crinale percorso è ancora ben coperto di nubi .
Nell' insellatura successiva incontro un' altro gruppetto di cavalli al pascolo
prima di cominciare l' ultima salita verso il Pizzo d'Evigno .
Arrivo sulla bella cima ( 989 m.), piuttosto prominente in zona e potenzialmente molto panoramica .
La giornata consente purtroppo visuali limitate alla sottostante Val Merula .
Dopo una bella sosta al tiepido sole , scendo sul versante opposto , ancora tra le nubi ,
e mi dirigo lungo la verde dorsale verso il Monte Ceresa .
Incontro un altro grosso gruppo di cavalli , questi più belli ed eleganti degli altri ,
e prima di arrivare sul Ceresa mi volto per vedere il tratto percorso dal Pizzo D'Evigno .
Giunto sulla vetta del Monte Ceresa ( 913 m. ) , adornata con colonnina in pietra con cappello da alpino ,
la trovo però invasa da una miriade di insetti strani , una specie di formica alata , che ha fatto il nido proprio alla base del pilastro . Lì non ci si può davvero fermare ... proseguo perciò lungo il crinale , notando , sotto , l'ampio spiazzo del Prato dei Coppetti , sfruttatissimo in tanti Primo Maggio della mia gioventù ... Lungo la dorsale si incontra poi , tra Il Monte Mezzogiorno ed il Pizzo Pegno , questa curiosa formazione rocciosa naturale che pare una barricata .
C'è da salire poi l' aspro Pizzo Aguzzo ( 757 m.) ,
unico tratto in cui il facile sentiero si infrasca un pochino . Poi si prosegue sempre più dolcemente in discesa , mentre il meteo migliora sempre di più man mano che ci avviciniamo alla costa .
Tra i pini e la macchia mediterranea incontriamo anche il metanodotto , superiamo il Monte Bandia ( 565 m.)
ed i vari bivi che scendono in Val Merula ed in Val Faraldi , proseguendo sempre dritti . In lontananza si vede piuttosto bene l' isola Gallinara
mentre la dorsale è sempre più pianeggiante verso Colla Mea .
A levante ci sono ormai splendidi panorami sulla piana di Andora
mentre a ponente si intravvede il Golfo Dianese contro sole .
Ormai sono quasi al termine . Prima di entrare a Cervo mi concedo una breve deviazione per vedere la medievale chiesina di San Bernardo ( chiusa - apre solo nei festivi ).
Arrivato al bellissimo borgo , mi addentro nei carruggi scendendo verso l' Aurelia . Invitabile il passaggio davanti alla chiesa dei Corallini ( matrimonio in corso )
prima di raggiungere la statale , con la sottostante spiaggia soleggiata .
Verrebbe voglia di fare il bagno , ma non ho il costume e soprattutto dopo 10 minuti ho il bus che mi riporterà ad Imperia .
Tirando le somme , è stata una bella traversata di circa 22 km , con circa 750 metri di dislivello in salita ( e quasi il doppio in discesa ) , fatta in poco più di 7 ore , soste comprese . Consigliabile e fattibile in tutti i periodi dell' anno , tranne l'estate .
Last edited by daniele64 on Fri Oct 04, 2019 16:59, edited 1 time in total.
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Traversata dal Passo del Ginestro a Cervo
belli i cavalli!!
bravo bel giro
bravo bel giro
Traversata dal Passo del Ginestro a Cervo
Ste cavolo di formiche alate devono amare i cippi di vetta, qualche settimana fa stessa situazione sul Bertrand, un'invasione che mi ha costretto ad allontanarmi
Re: Traversata dal Passo del Ginestro a Cervo
si un paio di volte le ho beccate pure io non ricordo dove..rimangono pure nelle foto!!
Re: Traversata dal Passo del Ginestro a Cervo
Già, nella foto dalla croce di vetta sembra che sono in mezzo ad una grandinata con chicchi di grandine neristeop wrote:si un paio di volte le ho beccate pure io non ricordo dove..rimangono pure nelle foto!!
Re: Traversata dal Passo del Ginestro a Cervo
se non c'e' nebbia, ci sono gli insetti
Re: Traversata dal Passo del Ginestro a Cervo
.
Ste formiche alate saranno nella stagione in cui si schiudono le uova , perchè erano a migliaia ... Guardate il mio autoscatto di vetta ...
Ste formiche alate saranno nella stagione in cui si schiudono le uova , perchè erano a migliaia ... Guardate il mio autoscatto di vetta ...
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Traversata dal Passo del Ginestro a Cervo
Eh...steop wrote:se non c'e' nebbia, ci sono gli insetti
Re: Traversata dal Passo del Ginestro a Cervo
azzaroladaniele64 wrote: .
Ste formiche alate saranno nella stagione in cui si schiudono le uova , perchè erano a migliaia ... Guardate il mio autoscatto di vetta ...
Re: Traversata dal Passo del Ginestro a Cervo
Più o meno è quello che detto io ... Per fortuna sono insetti che non pungono !steop wrote:azzaroladaniele64 wrote: .
Ste formiche alate saranno nella stagione in cui si schiudono le uova , perchè erano a migliaia ... Guardate il mio autoscatto di vetta ...
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
- psiconauta
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Re: Traversata dal Passo del Ginestro a Cervo
urca !daniele64 wrote: .
Ste formiche alate saranno nella stagione in cui si schiudono le uova , perchè erano a migliaia ... Guardate il mio autoscatto di vetta ...
è la fine !
bello il crinale tra Pizzo d'Evigno e Ceresa !
...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
Re: Traversata dal Passo del Ginestro a Cervo
, psico .
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Traversata dal Passo del Ginestro a Cervo
Bella cavalcata sui crinali di ponente, complimenti Daniele
Alla fine comunque il meteo è stato pure apprezzabile
Alla fine comunque il meteo è stato pure apprezzabile
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
Re: Traversata dal Passo del Ginestro a Cervo
Grazie , teo .
Sì , il meteo sembrava peggio . Alla partenza temevo di prendere qualche goccia , alla fine ho patito addirittura il caldo ...
Sì , il meteo sembrava peggio . Alla partenza temevo di prendere qualche goccia , alla fine ho patito addirittura il caldo ...
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]