Monte Sciguelo m. 1103
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Re: Monte Sciguelo m. 1103
questi posti non deludono mai,specialmente d'inverno
...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
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- awretus
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Re: Monte Sciguelo m. 1103
Domenica scorsa ho fatto un giro simile a littletino, con due amici. Salito da Sciarborasca, lasciando l'auto al parcheggio alla base del paese. Così ho trovato un alimentari con una focaccia extra-unta e ho riempito la borraccia alla fonte dell'acquedotto in cima alle case. Sono salito dal quadrato e poi dal tre pallini, passando per la baita del carbonaio. Sono poi andato a Prariondo e ho proseguito sull'alta via fino quasi al Rama, dove ho preso il rombo vuoto (che penso sia la continuazione della bella mulattiera lastricata, visto che è il sentiero più lavorato). Prima della fonte Montebello sono tornato sul quadrato, che ho seguito fino al paese.
La giornata era ventosa per tramontana con effetto föhn; solo sul crinale era freddo, ma siamo riusciti lo stesso a mangiare in cima, scendendo un pelo sul versante marino e trovando un riparo dietro a una roccia, dove c'è una targa che ricorda una persona, insieme al suo bastone da escursione. Su salita e discesa, vista solo una famiglia di tre che faceva il nostro stesso giro, mentre c'era una gran folla sull'AV, venuta in auto a mangiare al rifugio e a fare due passi. Molti con il cane. La vista dallo Sciguelo è magnifica, anche grazie all'aria tersa: si vede dalle Alpi Liguri alla Palmaria e alle Apuane, passando per la Corsica. Al tramonto abbiamo anche visto delle nuvole iridescenti (vedi foto).
Vorrei chiedere ai nativi se esiste un modo per salire a piedi da Cogoleto a Sciarborasca, evitando la strada, in caso di gita in treno, come si può fare da Voltri e Arenzano.
Aggiungo qualche foto
La giornata era ventosa per tramontana con effetto föhn; solo sul crinale era freddo, ma siamo riusciti lo stesso a mangiare in cima, scendendo un pelo sul versante marino e trovando un riparo dietro a una roccia, dove c'è una targa che ricorda una persona, insieme al suo bastone da escursione. Su salita e discesa, vista solo una famiglia di tre che faceva il nostro stesso giro, mentre c'era una gran folla sull'AV, venuta in auto a mangiare al rifugio e a fare due passi. Molti con il cane. La vista dallo Sciguelo è magnifica, anche grazie all'aria tersa: si vede dalle Alpi Liguri alla Palmaria e alle Apuane, passando per la Corsica. Al tramonto abbiamo anche visto delle nuvole iridescenti (vedi foto).
Vorrei chiedere ai nativi se esiste un modo per salire a piedi da Cogoleto a Sciarborasca, evitando la strada, in caso di gita in treno, come si può fare da Voltri e Arenzano.
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ma che colpa io posso avere se la montagna presenta tanto di bello, che lo scritto ed il discorso diventano prolissi per accennare solo di volo ciò ch'essa porge d'interessante all'osservazione
M. Baretti, “Per rupi e ghiacci: frammenti alpini”, 1875
M. Baretti, “Per rupi e ghiacci: frammenti alpini”, 1875
- fabio.rapallo
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Re: Monte Sciguelo m. 1103
Oggi, dopo un periodo di inattività dovuto a impicci vari ed eventuali oltre che al cattivo meteo, ho sfruttato il giorno di Santo Stefano per fare due passi sui nostri amati monti. Itinerario del giorno: Le Faie - Monte Sciguello. Dato che non mi pare di vederlo già descritto sul forum ne do una sintetica descrizione.
L'itinerario parte dalla chiesa delle Faie ed è per buona parte segnato con una linea orizzontale rossa. Si sale per un breve tratto tra le case incrociando alcune volte la sterrata di Prariondo, per poi inoltrarsi nel bosco dove si effettua un lungo traverso a mezza costa prendendo quota molto lentamente su piccola sterrata che poi si fa mulattiera. Alcune parti sono ancora con fondo ben conservato, mentre in alcune altre il fondo è molto rovinato dall'acqua. Si attraversano numerosi rii e ruscelli, in questo momento tutti gonfi di acqua per via delle eccezionali piogge dei mesi scorsi. In un paio di casi i guadi sono attrezzati con corde, che almeno in un caso si rivelano provvidenziali. Dopo l'ultimo guado importante il sentiero inizia a prendere quota più decisamente fino a raggiungere un prato con un recinto per il bestiame, e dopo un ulteriore tratto in ripida salita tra i faggi si raggiunge nuovamente la sterrata di Prariondo. Qui si presentano due possibilità: il sentiero linea orizzontale rossa attraversa la sterrata per proseguire ancora in salita decisa verso Prariondo: a una ulteriore intersezione con la sterrata bisogna - per raggiungere lo Sciguello - tornare a valle per circa 200 metri, fino a incontrare la traccia che a Est si inerpica in breve verso la vetta dello Sciguello (tre pallini rossi a triangolo, ma poco visibili all'inizio); in alternativa, si può direttamente salire lungo la sterrata in salita fino a raggiungere, dopo un paio di tornanti, la traccia per la vetta dello Sciguello. Oggi ho optato per questa seconda alternativa, che risulta forse un poco più panoramica.
La giornata di oggi ha concesso panorami davvero notevoli in tutte le direzioni, dalle Alpi Marittime alle Apuane, alla città di Genova, al mare di Varazze e Savona e oltre... con temperature miti, troppo miti per il periodo. Con il mio consueto passo ho impiegato 2 ore e 20 minuti a salire e 2 ore a scendere. Si tratta comunque di un bel percorso, anche se meno gettonato rispetto ai due classici in salita da Sciarborasca e dall'eremo del Deserto.
Allego tre foto dalla vetta.
Verso Savona. Verso le Alpi. Verso Genova fino alle Apuane. Concludo con l'unica nota negativa della giornata: il traffico. Tra lavori in autostrada, lavori sull'Aurelia, sospensione della linea ferroviaria... da Genova-Oregina alle Faie stamani ci ho messo 1ora e 40 minuti, stesso tempo al ritorno.
L'itinerario parte dalla chiesa delle Faie ed è per buona parte segnato con una linea orizzontale rossa. Si sale per un breve tratto tra le case incrociando alcune volte la sterrata di Prariondo, per poi inoltrarsi nel bosco dove si effettua un lungo traverso a mezza costa prendendo quota molto lentamente su piccola sterrata che poi si fa mulattiera. Alcune parti sono ancora con fondo ben conservato, mentre in alcune altre il fondo è molto rovinato dall'acqua. Si attraversano numerosi rii e ruscelli, in questo momento tutti gonfi di acqua per via delle eccezionali piogge dei mesi scorsi. In un paio di casi i guadi sono attrezzati con corde, che almeno in un caso si rivelano provvidenziali. Dopo l'ultimo guado importante il sentiero inizia a prendere quota più decisamente fino a raggiungere un prato con un recinto per il bestiame, e dopo un ulteriore tratto in ripida salita tra i faggi si raggiunge nuovamente la sterrata di Prariondo. Qui si presentano due possibilità: il sentiero linea orizzontale rossa attraversa la sterrata per proseguire ancora in salita decisa verso Prariondo: a una ulteriore intersezione con la sterrata bisogna - per raggiungere lo Sciguello - tornare a valle per circa 200 metri, fino a incontrare la traccia che a Est si inerpica in breve verso la vetta dello Sciguello (tre pallini rossi a triangolo, ma poco visibili all'inizio); in alternativa, si può direttamente salire lungo la sterrata in salita fino a raggiungere, dopo un paio di tornanti, la traccia per la vetta dello Sciguello. Oggi ho optato per questa seconda alternativa, che risulta forse un poco più panoramica.
La giornata di oggi ha concesso panorami davvero notevoli in tutte le direzioni, dalle Alpi Marittime alle Apuane, alla città di Genova, al mare di Varazze e Savona e oltre... con temperature miti, troppo miti per il periodo. Con il mio consueto passo ho impiegato 2 ore e 20 minuti a salire e 2 ore a scendere. Si tratta comunque di un bel percorso, anche se meno gettonato rispetto ai due classici in salita da Sciarborasca e dall'eremo del Deserto.
Allego tre foto dalla vetta.
Verso Savona. Verso le Alpi. Verso Genova fino alle Apuane. Concludo con l'unica nota negativa della giornata: il traffico. Tra lavori in autostrada, lavori sull'Aurelia, sospensione della linea ferroviaria... da Genova-Oregina alle Faie stamani ci ho messo 1ora e 40 minuti, stesso tempo al ritorno.
L'esperienza della marcia decentra da sé e ripristina il mondo,
inscrivendo l'uomo nei limiti che lo richiamano alla sua fragilità e alla sua forza. (DLB)
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Re: Monte Sciguelo m. 1103
Bel giretto per smaltire i bagordi natalizi. Che nei panorami ... ...
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Monte Sciguelo m. 1103
Ottimo giro
Inquietante il caldo che hai descritto ... come anche i tempi di percorrenza in auto
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"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
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Re: Monte Sciguelo m. 1103
Sabato scorso, non ricordo più dopo quanto tempo, sono salito al Monte Sciguelo (sulla carta FIE è con una l , sulla Multigrafic con 2 l.. boh)
questa volta ho voluto provare a percorrere la cresta Sud che passa per il Groppo Nero e il Monte Fardello, leggendo in giro ci sono tratti di facile arrampicata comunque evitabili. Su OSM trovo anche una traccia, meglio di così?
L'inizio del sentiero lo trovo subito a fianco il posteggio dell'Eremo e sale deciso ma non ripidissimo, a lungo nella boscaglia, tratto insignificante e scavato, con pochissimi punti di limitato panorama Quando finalmente si esce dalla macchia il panorama ne guadagna molto e si può camminare più agevolmente
in pratica si segue questa cresta, a sx è il Monte Fardello dove finiscono le "difficoltà"
seguendo la traccia gps attacco la cresta troppo avanti, confidando anche nel trovare qualche ometto (che non c'è o non ho visto, ne ho erroneamente fatti alcuni), purtroppo mi sono reso conto troppo tardi che è possibile staccarsi dal sentiero molto prima e percorrere la cresta per intero.
Abbandonando il sentiero linea punto nei pressi di questo bellissimo albero andando a destra fino a raggiungere l'evidente crinale e seguirlo scegliendo il percorso sul filo
tanto quanto nei guai ci si vuole cacciare ... Dalla cima del Groppo Nero si staglia il Monte Fardello, da qui volendo si possono trovare grosse grane, che meriterebbero l'uso della corda, ma chi si cammalla fin qua la ferramenta per solo alcuni (bellissimi per carità !) risalti di qualche decina di metri? Quindi scegliendo la traccia di selvatici quadrupedi, piuttosto che di selvatici bipedi, che più ci aggrada, si "conquista" anche questa vetta. con bellissimi scorci panoramici
Come spesso accade su questi monti il versante padano è pressochè un pratone inclinato, anche in questo caso raggiungere la cima del Monte Sciguelo è una passeggiata. Per il rientro inizio a percorrere lo sterratone per Faie, ma al secondo tornantone, dove c'è un ometto, taglio a sinistra per labili tracce e alcuni ometti, è il sentiero linea punto
Disceso almeno 150 200 disl a brettio, finalmente il sentiero diventa evidente fino al punto di partenza
questo il mio percorso, poco più di 9 Km per circa 850 - 900m di dislivello, tempi da bradipo 6 ore comprese le soste
come difficoltà è a scelta da un buon EE a bho ... io credo di essere rimasto entro il I, II- , 1 a causa del fortissimo vento 2 perchè non sapevo bene cosa avrei trovato dopo, insomma sono rimasto nella certezza di poter sempre tornare sui miei passi ...
questa volta ho voluto provare a percorrere la cresta Sud che passa per il Groppo Nero e il Monte Fardello, leggendo in giro ci sono tratti di facile arrampicata comunque evitabili. Su OSM trovo anche una traccia, meglio di così?
L'inizio del sentiero lo trovo subito a fianco il posteggio dell'Eremo e sale deciso ma non ripidissimo, a lungo nella boscaglia, tratto insignificante e scavato, con pochissimi punti di limitato panorama Quando finalmente si esce dalla macchia il panorama ne guadagna molto e si può camminare più agevolmente
in pratica si segue questa cresta, a sx è il Monte Fardello dove finiscono le "difficoltà"
seguendo la traccia gps attacco la cresta troppo avanti, confidando anche nel trovare qualche ometto (che non c'è o non ho visto, ne ho erroneamente fatti alcuni), purtroppo mi sono reso conto troppo tardi che è possibile staccarsi dal sentiero molto prima e percorrere la cresta per intero.
Abbandonando il sentiero linea punto nei pressi di questo bellissimo albero andando a destra fino a raggiungere l'evidente crinale e seguirlo scegliendo il percorso sul filo
tanto quanto nei guai ci si vuole cacciare ... Dalla cima del Groppo Nero si staglia il Monte Fardello, da qui volendo si possono trovare grosse grane, che meriterebbero l'uso della corda, ma chi si cammalla fin qua la ferramenta per solo alcuni (bellissimi per carità !) risalti di qualche decina di metri? Quindi scegliendo la traccia di selvatici quadrupedi, piuttosto che di selvatici bipedi, che più ci aggrada, si "conquista" anche questa vetta. con bellissimi scorci panoramici
Come spesso accade su questi monti il versante padano è pressochè un pratone inclinato, anche in questo caso raggiungere la cima del Monte Sciguelo è una passeggiata. Per il rientro inizio a percorrere lo sterratone per Faie, ma al secondo tornantone, dove c'è un ometto, taglio a sinistra per labili tracce e alcuni ometti, è il sentiero linea punto
Disceso almeno 150 200 disl a brettio, finalmente il sentiero diventa evidente fino al punto di partenza
questo il mio percorso, poco più di 9 Km per circa 850 - 900m di dislivello, tempi da bradipo 6 ore comprese le soste
come difficoltà è a scelta da un buon EE a bho ... io credo di essere rimasto entro il I, II- , 1 a causa del fortissimo vento 2 perchè non sapevo bene cosa avrei trovato dopo, insomma sono rimasto nella certezza di poter sempre tornare sui miei passi ...