Corni di Canzo

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soundofsilence
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Corni di Canzo

Post by soundofsilence »

Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... /Canzo.htm

Sabato 30-11-2019: Valmadrera (265) – Sentiero delle Vasche (320-600) – San Tommaso (560) – Corno Rat (905) – Corno di Canzo Orientale (1230) – Bocchetta Luera (1200) – Corno di Canzo Centrale (1355) – Forcella dei Corni (1290) – Corno di Canzo Ovest (1360) – Forcella dei Corni (1290) – Rifugio SEV (1225) – Bocchetta Luera (1200) – Acqua del Fò (985) – San Tommaso (560) – Valmadrera (265).

Partecipanti: Maury76 (http://finoincima.altervista.org/) e soundofsilence.

Lunghezza: 14 Km. circa.

Dislivello: 1250 m. circa.

Difficoltà: E fino all’inizio del Sentiero delle Vasche. Il Sentiero delle Vasche merita poi un discorso a parte, in effetti le difficoltà possono variare a seconda della quantità d’acqua, specie se si vogliono fare tutte le deviazioni per vedere da vicino le cascate più belle. Per rendere il tutto più semplice, e non bagnarsi i piedi, consiglierei quindi di effettuare questa parte del percorso con degli stivali. Per il resto la prima parte del sentiero si può qualificare EE, ma comunque con passaggi che richiedono attenzione e dimestichezza su questo tipo di terreno che, a volte, richiede di effettuare guadi saltando. In questa prima parte del percorso sono quasi del tutto assenti le attrezzature e quindi è superflua l’attrezzatura da ferrata (sembra in realtà che in alcuni punti siano state rimosse, essendoci ancora i fittoni). La seconda parte del percorso presenta invece 3 brevi passaggi impegnativi in cui può essere consigliabile usare imbrago e set da ferrata. Il primo è un saltino strapiombante attrezzato con catene di un paio di metri su appoggi bagnati e quindi scivolosi, il secondo un nuovo salto di un paio di metri su liscio granito, attrezzato con staffe, ma comunque difficile per la mancanza di appigli in uscita, il terzo, più semplice ma più esposto, una stretta cengia attrezzata con cavi. Le difficoltà di questo breve tratto di sentiero sono assimilabili, secondo me, ad un F+ in ambito alpinistico. Passati questi tre punti le difficoltà diminuiscono molto e siamo più vicini all’E che all’EE.
Finito il sentiero delle Vasche si affronta un tratto E fino a San Tommaso e ancora E fino all’arrivo della ferrata del Corno Rat, il successivo sentiero attrezzato 30° OSA, presenta dei tratti EE ed alcuni EEA, dati i cavi presenti. I primi tratti attrezzati non sono però molto difficili e si possono anche affrontare senza imbrago e set, ma la parete finale che sale l’anticima del Corno Orientale è invece espostissima e anche più difficile, assolutamente quindi sconsigliabile da affrontare senza set da ferrata. E quindi la successiva salita e discesa del Corno Orientale. EE la salita al Corno Centrale, anche questa attrezzata, ma con passaggi semplici e non esposti, EE anche la discesa alla sottostante forcella dei Corni, che presenta tratti ripidi in cui usare le mani. La risalita all’ultimo Corno presenta poi un canalino di una 30 di metri di arrampicata continua tra il I ed il II, non difficile in quanto ben appigliata e neanche esposta, ma la valutazione F ci sta tutta. Il ritorno per il Rifugio SEV fino a San Tommaso è tutto E.

Percorso in macchina: Da Genova in autostrada A7 fino a Milano, poi si prende la tangenziale ovest fino ad incrociare la A4 (Milano – Venezia), che si imbocca e si segue fino a Cinisello Balsamo, dove si prende la Superstrada (SS36) che si segue fino allo svincolo di Civate Sud, che imbocchiamo seguendo subito a sinistra per Oggiono e Valmadrera. Continuiamo quindi dritti seguendo le indicazioni per Valmadrera e, quindi, sempre seguendo le indicazioni per Valmadrera, compiamo un tornate ed arriviamo ad un bivio, dove prendiamo a destra giungendo subito ad una rotonda, nella quale imbocchiamo la seconda uscita in Via Casnedi. Seguiamo quindi Via Casnedi, che, superato l’incrocio con via 4 Novembre, diventa via Monsignor Pozzi; 130 metri dopo l’incrocio proseguiamo a sinistra, sempre in Via Pozzi, quindi 300 metri dopo prendiamo a destra via Salvo d’Acquisto, dove volendo si può anche parcheggiare negli ampi spazi a disposizione, e la percorriamo fino all’incrocio con Via San Martino, che imbocchiamo verso destra brevemente, per poi prendere a sinistra via Concordia, percorsi pochi metri della quale, prendiamo a sinistra, sulla destra del Torrente, a fianco al quale parcheggiamo negli spazi segnalati.

Percorso a piedi: Dal parcheggio imbocchiamo il sentierino nell’erba che parte da un’apertura enlla recinzione del parcheggio e costeggia il torrente fino ad un ponte, che imbocchiamo verso sinistra, percorriamo alcune scalette e giungiamo quindi, prendendo a destra, ad una cappelletta, accanto alla quale imbocchiamo a destra il sentiero sopra la stessa (indicazioni per Sentiero delle Vasche). In 40 metri dalla cappelletta raggiungiamo un altro sentiero che imbocchiamo verso sinistra. Qui subito possiamo fare una deviazione a destra per andare a vedere le cascate sottostanti (prestare attenzione nell’affacciarsi e tenersi agli alberi perché molto esposto). Riprendiamo quindi il sentiero che, dopo 40 metri, scende nel torrente Inferno dando inizio così al Sentiero delle Vasche. Seguiamo così i segnavia biancorossi un po’ nel torrente ed un po’ sulle sponde, ma sempre vicinissimi, se non dentro, all’acqua. Giungiamo subito ad un passaggio attrezzato con una cordicella che porta ad una Madonnina e proseguiamo aiutandoci anche, quando invece non ostacolano, con tubi ed altre strutture di ferro. Abbiamo poi da affrontare un guado che può richiedere di saltare prima su un masso al centro del torrente e poi su alcuni appoggi in metallo. All’ingresso di una profonda gola, il sentiero lascia quindi il torrente per risalire sulla destra, qui è assolutamente consigliabile addentrarsi nella gola (meglio avere gli stivali) per giungere al cospetto della bellissima cascata del Vascun. Ritorniamo quindi sul sentiero che sale sulla roccia e presenta poi una paretina di I di un paio di metri non attrezzata, ma un albero aiuta. Giungiamo quindi alla sommità della cascata e possiamo andare a visitare l’impressionante salto scendendo a sinistra nel torrente (alcuni passi di I grado, prestare attenzione). Visitata la cascata del Vascun anche dall’alto, notiamo a destra una prima via di fuga, che, attraverso un buco in una recinzione, consente di raggiungere un sentiero che ritorna alla partenza. Noi proseguiamo invece lungo il torrente per circa 250 metri, facendo anche varie deviazioni per vedere da vicino tutte le vasche e cascate, per arrivare quindi ad un punto in cui grossi massi sbarrano il passaggio. Qui, a sinistra, una catena aiuta a superare un salto di due metri circa; poco dopo troviamo un secondo passaggio attrezzato con staffe su un grosso masso di granito, dove occorre prestare attenzione ed, infine, una stretta cengia attrezzata ancora con catene. Dopo questo tratto il sentiero diventa più facile ed arriviamo in breve ad un grosso masso con una freccia rossa, indicante a destra uscita. Non è in realtà la fine del Sentiero delle Vasche, né l’ultimo punto in cui veniamo in contatto del torrente, ma indica piuttosto che proseguire nel torrente è una variante non prevista; non prevista, ma meritevole ed alcuni bolli verdi guidano nella prosecuzione fino ad un grosso masso una cinquantina di metri più avanti; su questo masso troviamo l’ultimo bollo verde e possiamo ammirare anche alcune interessanti incisioni. Oltre vi sono due cascate parallele: io mi sono avvicinato a quella di sinistra, ma non è possibile continuare. Si torna quindi indietro fino alla scritta uscita e si segue il sentiero sulla sponda destra (sinistra idrografica). Da questo punto seguiamo il torrente per poco meno di 500 metri, ma più facilmente, fino ad un ponticello che ci permette un ultimo guado, dopo il quale il sentiero inizia a salire ed a distaccarsi dall’acqua. Poco dopo il ponticello troviamo comunque un bivio per due Crotti (credo ripari murati costruiti sfruttando massi erratici), noi prendiamo per quello di destra (ma il Crotto non sono riuscito a vederlo) ed in circa 250 metri intercettiamo il sentiero n. 5, che imbocchiamo verso destra.
Superiamo subito un guado sul sentiero n 5, quindi in successione passiamo a destra di grandi massi di cava (Taja Sass), quindi a sinistra di un forno per la calce (Calchera) ed infine giungiamo al bivio per il sentiero geologico alto (n. 1, indicazioni per il Sasso Malascarpa), che trascuriamo, per prendere a destra la sterrata lievemente in discesa che ci porta ai bei prati di San Tommaso. Giunti a San Tommaso, dopo magari aver visitato la Chiesetta panoramica posta all’estremità del grande prato, prendiamo il primo sentiero a sinistra (o comunque il 4, che sarebbe la seconda deviazione a sinistra, ma le due tracce comunque si congiungono dopo duecento metri circa). Saliamo quindi su traccia un po’ sconnessa ma chiara e delimitata da un muretto a secco, e dopo poco meno di 300 metri dall’imbocco del sentiero, troviamo un bivio, per la verità non chiarissimo dove dobbiamo prendere a destra, continuando comunque sul sentiero 4. Dopo 400 metri troviamo un nuovo bivio, stavolta segnalato da cartelli, dove prendiamo a destra il sentiero 8 per il Corno Rat. Altri 100 metri e prendiamo ancora a destra per il Corno Rat sul sentiero 8, mentre a sinistra si andrebbe verso l’Acqua del Fò. Salendo quindi più ripidamente nel bosco giungiamo sulla cresta, dove subito a destra vi è l’arrivo della Ferrata 30° Osa con il relativo libro di vetta. Noi seguiamo invece la cresta sulla sinistra, seguendo come i segnavia relativi al Sentiero attrezzato 30° OSA, che è la continuazione della ferrata.
Il sentiero attrezzato segue sempre il filo di cresta e alterna tratti camminabili a tratti attrezzati, affrontando poi una parete più continua, ma non difficile e completamente attrezzata. Giungiamo quindi in vista di un cocuzzolo che si staglia verticale dalla cresta, qui il Sentiero attrezzato aggredisce direttamente le pareti presentando passaggi più difficili e, soprattutto, espostissimi; in alternativa si possono seguire le indicazioni per Pianezzo che evitano le difficoltà. Il tratto attrezzato sale prima una ripida cengia e, quindi, gira a sinistra, diventando subito molto più verticale ed aereo, con la paretina finale, espostissima, nella quale aiutano due pedivelle. Passato questo punto si è subito sulla cresta sommitale e vediamo abbastanza vicina, e facilmente raggiungibile, la nostra prima meta, il Corno Orientale, che raggiungiamo in breve per cresta. Dal Corno Est scendiamo in breve alla Bocchetta di Luera, da dove continuiamo sulla cresta per sentiero segnato, ma, dopo 100, metri, dobbiamo abbandonare il sentiero segnato che prosegue a destra verso il Rifugio SEV, per continuare in cresta (non molto evidente il bivio) e trovare poi i segnavia che guidano, attraverso alcuni passaggi attrezzati fino alla vetta del Corno Centrale. Dalla vetta proseguiamo seguendo il sentiero segnato che scende, nell’ultimo tratto più ripidamente, fino alla Forcella dei Corni. Dalla Forcella prendiamo il sentiero segnato sulla destra che percorre la base della parete nord del Corno Occidentale, per poi risalire un facile canalino di erba e roccette e quindi proseguire per prati fino a che arriviamo in vista di un presepe inserito in una nicchia della roccia e protetto da una grata. Qui prendiamo a sinistra davanti al presepe e risaliamo un canalino roccioso che costringe ad una arrampicata continua di I grado, con forse qualche passo finale di II. Il canalino, lungo in tutto circa 20-30 metri, ci porta quindi a sbucare sulla cresta sommitale, dalla quale arriviamo in breve alla croce di vetta. Dalla vetta torniamo sui nostri passi fino alla Forcella dei Corni, dalla quale prendiamo a sinistra per il Rifugio SEV. Giunti al Rifugio scendiamo ai cartelli sottostanti ed imbocchiamo il sentiero sulla destra che ci porta in una ventina di minuti in piano alla Bocchetta di Luera. Alla Bocchetta imbocchiamo il sentiero che scende sulla destra con il quale arriviamo fino alla grande fonte chiamata Acqua del Fò. Qui troviamo un incrocio non chiarissimo, dove bisogna tenersi sulla sinistra, perché il sentiero a destra va alla Colma di val Ravella ed al Sasso Malascarpa. In realtà a sinistra dovrebbero esserci due sentieri paralleli, ma noi ne abbiamo visto soltanto uno, ma è comunque indifferente che portano allo stesso posto con la stessa lunghezza e cioè al bivio per il Corno Rat imboccato all’andata, dal quale scendiamo per il sentiero dell’andata, fino a San Tommaso.
Da San Tommaso imbocchiamo l’ampia sterrata a sinistra e la seguiamo, senza imboccare deviazioni, fino all’abitato, Ci ritroviamo quindi in via Belvedere che percorriamo evitando il primo incrocio con Via San Carlo Borromeo a destra, ma imboccando il secondo. Percorriamo quindi Via San Carlo Borromeo compiendo un primo tornante e quindi, ad un seconda curva, lasciamo a sinistra via Caduti della Libertà per continuare sempre su Via San Carlo. Superiamo quindi l’incrocio con Via Campogrande ed arriviamo alla fine di Via San Carlo, dove troviamo un bivio: a sinistra Via Leopardi, mentre noi prendiamo a destra Via della Concordia, percorrendo la quale arriviamo in vista del parcheggio, che raggiungiamo risalendo qualche metro verso destra.

Conclusioni: giro impegnativo che prende molto più di tempo di quanto la lunghezza farebbe supporre, dati i vari pezzi attrezzati, o comunque in cui usare le mani, sia nel Sentiero delle Vasche che, soprattutto, sulla cresta dei Corni. Vale indubbiamente la fatica per il suggestivo sentiero delle Vasche, e per la sempre panoramica cresta dei Corni, ma l’adiacente giro per i campi solcati del Sasso Malascarpa e poi verso il Cornizzolo e l’Abbazia di San Pietro al Monte, resta secondo me più bello: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... Vasche.htm

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Valmadrera e Resegone

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Cascata ad inizio Sentiero Vasche

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Cascata ad inizio Sentiero Vasche vista verticale

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Fopp dell'Acqua Marcia

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Fopp Biasin

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Pozza in Sentiero Vasche

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Fopp della Curva vista verticale

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Base Cascata del Vascun

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Cascata del Vascun vista verticale

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Base Cascata del Vascun

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Cascata del Vascun vista da sopra

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Piccola pozza tonda in Sentiero Vasche vista verticale

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Primo punto difficile in Sentiero Vasche vista verticale

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Cascatella a fianco secondo punto difficile in Sentiero Vasche

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Secondo punto difficile in Sentiero delle Vasche vista verticale

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Cascatella in secondo punto difficile Sentiero Vasche vista da sopra

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Doppia cascatella in Sentiero Vasche vista verticale

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Cascatella in secondo punto difficile Sentiero Vasche vista da sopra più da lontano

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Maury in terzo punto difficile Sentiero Vasche

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Cascatella da sopra in Sentiero Vasche

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Cascatella e masso inciso

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Figure antropomorfe incise in Sentiero Vasche

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Spirale incisa in Sentiero Vasche

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Cascatella vista di fianco in Sentiero Vasche

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Piccola cascatella in Sentiero Vasche

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Cascatella quadrupla in Sentiero Vasche

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Cascatella da Sentiero delle Vasche

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Monti Rai e Prasanto andando verso Taja Sass

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San Tommaso

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San Tommaso più da vicino

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Altare e Croce a San Tommaso con Resegone sullo sfondo

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Resegone da San Tommaso

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Grignetta che spunta e Coltignone da San Tommaso

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Torri calcaree da San Tommaso

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Monte Prasanto da San Tommaso

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Coltignone e Resegone da San Tommaso

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Lago di Annone da San Tommaso

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Chiesetta San Tommaso

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Monte Moregallo da San Tommaso

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Corno Rat e Moregallo da San Tommaso

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Agnellino a San Tommaso

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Agnellini a San Tommaso

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Resegone e Lago Como da Corno Rat

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Prima parete Sentiero OSA

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Maury in prima parete Sentiero OSA

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Lago di Como e Resegone da Sentiero OSA

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Lago di Annone da Sentiero OSA

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Anticima Corno Orientale di Canzo

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Lago di Annone dal Sentiero OSA

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Corno Centrale e Pilastro Maggiore

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Corno Centrale e anticima Corno Orientale

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Grignone spunta da Sentiero OSA

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Maury su Sentiero OSA per anticima Corno Orientale

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Punto esposto per anticima Corno Orientale in Sentiero OSA

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Corno Centrale da anticima Corno Orientale

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Grigne da anticima Corno Orientale

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Resegone Lago di Como e Monte Barro da anticima Corno Orientale

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Anticima Corno Orientale con Lago Annone sullo sfondo

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Anticima Corno Orientale con Lago Annone sullo sfondo più da lontano

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Lago di Como da Corno Orientale di Canzo

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Grigne da Corno Orientale di Canzo

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Corno Centrale da Corno Orientale di Canzo

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Anticima e Lago di Annone da Corno Orientale di Canzo

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Resegone e Lago di Como da Corno Orientale di Canzo

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Croce vetta Corno Orientale di Canzo e Lago Annone

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Lago di Como e Grigne da Corno Orientale di Canzo

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Pilastro Maggiore andando verso Corno Centrale

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Sentiero attrezzato per Corno Centrale di Canzo

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Resegone e Corno Orientale salendo al Centrale

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Grignone da foro salendo al Corno Centrale

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Lago di Como salendo al Corno Centrale

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Persone su sentiero verso Corno Centrale

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Sporgenza rocciosa e Lago di Como salendo al Corno Centrale

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Lago di Como e Grigne salendo al Corno Centrale

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Lago di Como salendo al Corno Centrale

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Persone su cupola sommitale Corno Centrale

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Grigne salendo al Corno Centrale

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Persone in vetta al Corno Centrale

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Lago di Como salendo al Corno Centrale

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Corno Orientale dal Corno Centrale di Canzo

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Lago di Annone dal Corno Centrale di Canzo

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Lago di Como dal Corno Centrale di Canzo

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Corno Orientale e Monterosa dal Corno Centrale di Canzo

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Monte San Primo e Finsterarhorn da Corno Centrale di Canzo

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Resegone da Corno Centrale di Canzo

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Lago di Como dal Corno Centrale di Canzo

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Croce vetta Corno Centrale di Canzo e Grigne

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Corno Centrale andando al Corno Occidentale di Canzo più da lontano

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Resegone e Corno Centrale andando al Corno Occidentale di Canzo

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Presepe ad inizio canalino per Corno Occidentale di Canzo più da lontano

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Canalino di salita al Corno Occidentale di Canzo più da vicino

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Lago di Como salendo al Corno Occidentale di Canzo

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Maury in canalino per Corno Occidentale di Canzo

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Monte Barro da Corno Occidentale di Canzo

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Croce vetta Corno Occidentale di Canzo

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Lago di Como dal Corno Occidentale di Canzo

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Lago di Como e Grigne dal Corno Occidentale di Canzo

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Corno Centrale e Resegone da Corno Occidentale di Canzo più da lontano

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Grigne dal Corno Occidentale di Canzo

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Monte Legnone dal Corno Occidentale di Canzo

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Lago di Como andando al Rifugio SEV

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Pilastro Maggiore andando a Bocchetta Luera più da vicino

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Pilastro Maggiore andando a Bocchetta Luera primo piano

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Lago di Como e Resegone andando a Bocchetta Luera

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Fontana a Acqua del Fò

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Monte Barro scendendo a Valmadrera
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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teo-85
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Re: Corni di Canzo

Post by teo-85 »

Veramente particolare il giretto... Molto scenografiche le varie pozze in serie!
Carina anche la ferrata : Thumbup : : Thumbup :
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
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