19-4-08 Bargone – Treggin – Lago di Bargone – Roccagrande
Partecipanti: Andrea Erika Federica Laura e Davide
Partenza più tardi che mai alle 11 da Genova e arrivo a Bargone intorno alle 12, la Federica cammina per un centinaio di metri di dislivello e poi si ferma e non ne vuol sapere né di andare avanti ne di farsi mettere nello zainetto, ci vuole un’ora per convincerla. Sempre più tardi, arriviamo in vetta al Treggin poco prima delle 15, qui la Erika con i bambini si ferma per cercare cristalli di quarzo io proseguo alla volta del Lago di Bargone che dovrebbe essere in piena, visto le piogge dei giorni scorsi e in effetti durante la salita c’è acqua dappertutto, anche sul sentiero scorrono rigagnoli, mentre il torrente a fianco forma copiose cascate.
Dalla vetta del Treggin il sentiero segnato x rossa prosegue, secondo indicazioni dovrebbe portare in vetta al Roccagrande, ma arrivati su una strada sterrata, che ad est porta al Passo del Bocco e quindi scende a Bargone mentre non so dove porti dall’altra parte, non vi è più traccia del segnavia. Occorre comunque seguire la strada sterrata e, ad un bivio, proseguire a destra e ben presto si scorge il lago, che mentre di solito è poco più di una palude, si mostra oggi in dimensioni più ragguardevoli, tanto da superare in alcuni punti il recinto recentemente costruito (2 anni fa non c’era). Dopo 20 minuti raggiungo il lago e fatte le foto torno indietro fin dove la strada curva in corrispondenza del crinale del Roccagrande. Qui dove ci sono anche alcuni cartelli seguo una traccia che risale il crinale. La traccia in questione tende a perdersi e a confondersi con altre, ma si prosegue facilmente a vista, essendo il crinale ricoperto da una vegetazione molto bassa che permette sia la visuale che di mettere i piedi dove si vuole. Le tracce presenti sembrano ad un certo punto dirigersi sul versante sud, io le seguo, anche perché salendo direttamente si devono affrontare alcuni salti rocciosi che anche se non sembrano insuperabili, dalla posizione in cui mi trovo non si possono giudicare esattamente e quindi suppongo il sentiero voglio evitarli, purtroppo però mi trovo così facendo dopo un pò, da una parte di fronte al precipizio e dall’altra sovrastato dalla parete sud, non superabile con mezzi escursionistici. Cerco quindi una via per tornare sul crinale e superando alcune roccette non difficili ci riesco, anche se bisogna scegliere accuratamente la via, e raggiunta la cresta in breve sono sulla vetta. Qui controllo se vedo traccia di x rosse, ma non ne trovo. Fatte fotografie anche da qua decido di scendere senza passare dal versante sud. La discesa si rivela più semplice del previsto e non ho alcuna difficoltà a superare i salti rocciosi, dopo però non trovo più la traccia principale e proseguo a vista verso la strada per tornare al Treggin. Scendendo verso la strada incrocio un grosso ometto di pietra, ultima traccia, probabilmente, del sentiero che fu, ma anche qui non ci sono x rosse…
Arrivo quindi al Treggin avendo impiegato per il giro in questione poco più di un’ora. Da qui scendiamo a valle, con qualche sasso in più nello zaino (i famosi cristalli di quarzo) e da metà del percorso anche la Federica cammina, l’unico problema sarà invece un muretto franato nel frattempo sul sentiero qualche centinaia di metri prima di Bargone.
Tutto sommato una bella gita, anche rifatta per l’ennesima volta, seppur con la variante del Roccagrande dove non ero mai stato, con il caratteristico Lago Di Bargone che è pur sempre una rarità per la liguria, le sempre belle rocce rosse del Treggin e tutt’attorno una corona di cime ciascuna con una sua individualità: Il Ramaceto, il Zatta, il Porcile, Il Monte Bianco, Il Bocco, la Pietra di Vasca…
Link ad alcune foto (quelle della gita descritta sono le ultime)
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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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