Venerdi scorso con mio zio e un mio amico siamo andati a ripercorrere il vecchio sentiero
contrassegnato con un rombo rosso pieno che parte da Fiorino ed arriva al monte Dente,
oggi non piu' segnalato nelle guide ufficiali della FIE.
La nostra intenzione era quella di percorrere il sentiero dalle Case Soggi fino ad incontrare la provinciale del Faiallo,
per vedere se era percorribile (il tratto dalla provinciale al Dente e' sostanzialmente alta via e quindi sicuramente fattibile...)
Abbiamo lasciato la macchina sulla strada per Sambugo in corrispondenza di un tornante da dove per sentiero
(segnato con un bollo blu in campo bianco) abbiamo dapprima attraversato il Rio Secco e poi abbiamo raggiunto per
mulattiera un'antica edicola mariana.
Gia' in questa prima parte di percorso si possono vedere dei rombi rossi sbiaditi: moltissimi anni fa il sentiero fie partiva da Fabbriche anziche' da Fiorino.
Dall'edicola votiva abbiamo preso lo sterrato a dx per le Case Soggi (ancora seguendo i bolli blu).
Attraversato un prato alle spalle di case soggi abbiamo lasciato i bolli blu (percorso di avvicinamento alla discesa torrentistica del Rio Secco)
per seguire il sentiero "rombo rosso", che taglia a mezza costa le pendici orientali del Reixa e di Cima Faiallo.
Lungo il percorso abbiamo svegliato uno dei "padroni di casa" che e' fuggito via come un lampo sentendoci arrivare
Proseguendo si passa per il Pian della Biscia, da dove si gode una meravigliosa vista sulla Val Cerusa e sul Bric del Dente
Dopo qualche saliscendi si raggiunge l'alpeggio di Casa Sprave'
Fino a qui il sentiero non presenta alcuna difficolta', anche perche' e' relativamente frequentato (vd. anelli di Fiorino all'inizio del topic).
Aggirato il costolone dell'Insprave' ci addentriamo sepre di piu' nella selvaggia valle del Rio Gardonea.
Il sentiero prosegue sempre a mezza costa, ma le difficolta' aumentano. Dapprima bisogna scavalcare un cumulo di rocce in prossimita' di un ruscelletto, poi ci si addentra in un boschetto ed e' l'eccessiva vegetazione a creare problemi (ma facilmente risolvibili....). Guadato senza difficolta' un altro torrentello
si arriva al Rio Gardonea vero e proprio. Qui un naturale movimento franoso ha abbassato il livello del sentiero con il risultato che bisogna usare un po' le mani
(e il sedere) per scendere, attraversare il rio e risalire. Il sentiero ora si fa molto piu' ripido ed inizia a salire a zig-zag tra arbusti e pietraie fino a
riattraversare nuovamente il gardonea, nei pressi di una cascatella (rocce scivolosissime!)
Lo zig zag continua nel bosco, dove bisogna fre attenzione a non smarrire i segnavia (purtroppo alcuni sono molto sbiaditi). Abbiamo sbagliato ben due volte la strada: la prima siamo finiti contro un roccione e abbiamo fatto dietro-front, la seconda, dopo qualche passaggio complesso, siamo finiti su uno spiazzo prativo da dove abbiamo poi ritrovato i segni (pulendo un po' la boscaglia si dovrebbe riuscire a ripristinare la traccia originale).
Alla fine siamo usciti su un vasto prato e sempre a zig-zag la traccia raggiunge le rovine della Ca' Picardi
Proseguendo in piano a destra si attraversa il Pian degli Asti e ci si reinfila nella boscaglia fino asbucare nuovamente su prato, incontrando la provinciale del Faiallo alla fine del lungo rettilineo dove l'AVML passa per asfalto e poi taglia due tornanti della strada (Passo Cerusa)
Su un roccione si vedono ancora le indicazioni sbiadite. A questo punto abbiamo seguito l'AVML fino al Faiallo dove abbiamo pranzato.
Quindi siamo scesi per il sentiero "quadrato rosso vuoto" fino a Sambugo.
Poco dopo il Faiallo si puo' ammirare molto bene il costolone che abbiamo risalito a zig-zag durante la mattinata.
(in mezzo agli alberi isolati si trova Ca' Picardi).
Complessivamente e' stata una bellissima gita. E' un peccato che un sentiero di questa bellezza non sia piu' tenuto in ordine e segnalato.
Comunque l'unico problema e' la vegetazione ingombrante in qualche punto, per il resto la traccia e' chiarissima.
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