Escursione effettuata nel fine settimana del 14 e 15 giugno 2008 denominata Apuane Extreme, tappa numero 42 del Tour delle Apuane.( ricordo che questo tipo di uscite mixano sia trek a mtb ) Uscita funestata dal maltempo con temperature che variavano tra i 7 e 8 gradi ( 0 termico sui 2300 metri ). Nonostante questo abbiamo raggiunto la quota dei 1809 slm della vetta del monte Grondilice con ritorno sotto una pioggia incessante. Da mensionare il Passo delle Pecore nella giornata di sabato con la sua ferrata. I protagonisti di questa ennesima ed estrema avventura ( dato il meteo ) : Renato Mezzetti, Emanuele Mattei, Riccardo Tarantino, Egidio Conte e Sarti Carlo Otello. Si ringraziano i gestori del Rifugio Orto di Donna per la meravigliosa ospitalità nonché la loro ottima cucina. I numeri :
KM TOTALI 142 – DISLIVELLO TOTALE 2931 – ORE TREKKING 4
Monte Grondilice
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Monte Grondilice
Last edited by Bury on Mon Feb 02, 2009 22:23, edited 1 time in total.
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.....
Diciamo che per quest'anno l'allenamento era basato su questo ....
Guarda il trailers ... e poi capirai. Le Apuane però son sempre Apuane.
http://dailymotion.alice.it/AlpiApuane/ ... lers_sport
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Ed ecco il tradizionale video ....
http://it.youtube.com/watch?v=SpTDR87QR0s
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- soundofsilence
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Re: Monte Grondilice
Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... nerone.htm
Sabato 26 maggio 2019: Rifugio Donegani (1125) – Foce Giovo (1495) – Cengia Garnerone – Anticima Grondilice (1780) – Monte Grondilice (1790) – Finestra Grondilice (1735) – La Forbice (1760) – Rifugio Orto di Donna (1485) - Rifugio Donegani (1125).
Partecipanti: Annamaria, Ornella, Em e soundofsilence.
Lunghezza: 10 Km circa.
Dislivello: 1015 circa.
Difficoltà: E fino all’inzio della salita verso la Cengia Garnerone. EE la salita alla cengia con percorso spesso ripido e non sempre chiarissimo. EE la cengia, ma più facile, direi al limite dell’E, il Passo del Gatto è più scomodo che difficile. EE tendente all’F la salita del ripido canale verso la cresta Garnerone, molto ripida e con pericolo di caduta pietre (casco consigliabile), F la salita all’anticima, con passaggi tra il I ed il II grado nella prima breve parte. F direi anche la discesa dalla cima con una paretina abattuta ma scomoda da fare appunto in discesa. F la salita alla Forbice, con un passo di arrampicata direi di II, F soprattutto la discesa, non sempre chiara e con tratti insidiosi come un canalino assai instabile, ma, in effetti, la difficoltà principale è quella di indovinare il giusto percorso, vista l’assenza di indicazioni e la non linearità dello stesso, cosa resa poi più delicata dal fatto che sbagliare percorso può far trovare in grossi guai, dato l’ambiente assai severo. Non escludo comunque che il mio giudizio sia un po’ influenzato dalle condizioni di pioggia e nebbia in cui abbiamo affrontato la discesa, in ogni caso consiglio caldamente traccia GPS per la discesa, o porre attenzione alle relazioni. E quindi la discesa al Rifugio Orto di Donna e da qui al Donegani.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada prima sulla A12 e quindi sulla A15 (La Spezia – Parma) fino ad Aulla. Si prende quindi la strada per il Cerreto (ss63) in direzione Fivizzano fino al bivio con la sr445 (strada regionale della garfagnana) in località Gassano. Si segue la sr445 in direzione di Piazza al Serchio e Castelnuovo Garfagnana fino a Casola in lunigiana, dove si svolta a destra passando a fianco di una caratteristica torre sulla sede stradale imboccando così la SP59 per Minucciano. Poco dopo Minucciano (1 Km circa) si svolta a destra sulla strada segnalata per Orto di Donna e Val Serenaia che si percorre per 5 Km, fino a giungere al Rifugio Val Serenaia. Giunti al Rifugio proseguiamo su strada asfaltata, compiendo un tornante verso destra ed arrivando in poco più di 500 metri al parcheggio del Rifugio Donegani, dove lasciamo la macchina.
Percorso a piedi: dal parcheggio prendiamo il sentiero di fronte al Rifugio, che taglia un ampio tornante della strada asfaltata (che continua dal Rifugio per qualche centinaio di metri fino ad una sbarra), e, dopo 150 metri, ritorna sulla strada marmifera, che imbocchiamo verso sinistra in salita. In meno di 200 metri giungiamo quindi ad un bivio, dove lasciamo la marmifera, prendendo a destra per la Foce di Giovo. Giungiamo quindi in breve alla Foce di Giovo, dove scendiamo sull’altro versante, imboccando il sentiero 175 verso Vinca. Dopo 400 metri, scesi a quota 1340, giriamo a sinistra sul sentiero 37 verso Capanna Garnerone. Il nuovo sentiero traversa verso sud, perdendo ancora un centinaio di metri di quota, e, superato un bivio a destra in discesa, attraversa una pietraia, subito dopo la quale lo si lascia per risalire il ripido versante sulla sinistra. Qui occorre prestare molta attenzione, che la traccia non è per niente evidente, quindi bisogna cercare di individuare gli ometti di pietra, nonché alcuni segni blu che indicano il percorso. Il sentiero sale preferibilmente cercando le zone erbose a fianco delle pietraie e giunge quindi ad un punto dove occorre superare un canalino sulla destra, qui i segnavia non sono chiarissimi, ma il canale è attraversabile facilmente solo in un punto, quindi se arrivate in un punto non facile, non è quello giusto…
Iniziamo quindi a salire la cengia, prima prativa e poi rocciosa, di cui poi vediamo tutto lo sviluppo, attraverso due spalloni di cui toccheremo la cima. Giungiamo quindi in vetta alla prima spalla a quota 1520 circa, passiamo quindi, continuando sull’evidente cengia, sulla destra di un anfratto in parete, per giungere quindi in vetta alla seconda spalla a quota 1550 circa. Arriviamo quindi, dopo poco meno di 300 metri dalla seconda spalla, al Passo del Gatto, un passaggio sotto roccia leggermente scomodo. Poche decine di metri dopo il Passo del Gatto, giungiamo su una terza spalla, dove dobbiamo abbandonare il sentiero che raggiunge in pochi metri la via normale, per piegare a sinistra verso l’evidente canalone di fronte a noi. Nell’assai ripido canale può essere conveniente tenersi a sinistra per evitare il ghiaietto al centro, sfruttando invece erba e roccette. Giungiamo quindi in cresta e ci dirigiamo sul crinale a destra, seguendo il filo di cresta. Superati due risalti, il secondo decisamente più ripido, la cresta diventa più semplice ed un sentiero ci conduce sull’anticima. Dall’anticima proseguiamo poi semplicemente verso la vetta. Il sentiero di discesa dalla vetta è segnalato con 4 pallini rossi, a cui occorre prestare attenzione. Il sentierino di discesa piega a destra ed è interrotto da una lastra calcarea che occorre scendere con prudenza, passata la quale, riprende il sentierino senza difficoltà fino alla Finestra. Dalla Finestra prendiamo il sentierino a destra in salita, che giunge subito quasi in cima ad una prima elevazione, qui noi ci dirigiamo a sinistra, verso il crinale della Forbice, evitando i difficili risalti rocciosi sulla destra, dove, con un breve passo di arrampicata, giungiamo poi in breve in vetta. Dalla vetta si prosegue per il filo di cresta, semplice ma con un bel salto a sinistra. Dopo un poco la cresta si biforca e noi continuiamo dritti a sinistra, lasciando a destra un’altra cresta. Giungiamo quindi in vista di un canalino franoso a sinistra, dove lasciamo la cresta e scendiamo il canalino con molta prudenza. Il canalino confluisce in un altro sulla destra, ma più ripido e roccioso e quindi da evitare assolutamente, occorre invece dirigersi alla forcelletta a sinistra che ci immette su ripidi, ma percorribili prati; non bisogna però seguire i prati in discesa, ma salire brevemente ad una seconda ripida forcelletta (passi di I grado) che immette finalmente a prati più comodi. Scendiamo quindi i prati, seguendo il pendio e tracce di sentiero, in direzione nord-ovest, per un centinaio di metri, fino ad intercettare il sentiero segnato in discesa dalla Finestra del Grondilice, che imbocchiamo verso destra. Scendiamo quindi fino ad arrivare in vista del Rifugio Orto di Donna, dove prendiamo a destra ed in pochi metri giungiamo al Rifugio. Dal Rifugio scendiamo quindi per la marmifera. Giunti quindi ad un bivio tra due marmifere a quota 1260 circa, prendiamo quella di destra e proseguiamo sulla strada fino a raggiungere il Rifugio Donegani, dove ritroviamo la macchina.
Conclusioni: purtroppo la nebbia ed il cattivo tempo ci hanno un po’ rovinato il bellissimo panorama di vetta, nascondendoci soprattutto le stupende gobbe del Cavallo, nonostante questo la cengia è decisamente interessante per il paesaggio quasi dolomitico che attraversa; molto interessante anche la cresta attraverso l’anticima, nonché l’aereo crinale della Forbice.
Zucchi di Cardeto Cavallo e Contrario salendo a Foce Giovo
Cresta Garnerone e cava salendo a Foce Giovo
Pizzo d'Uccello e torrione salendo a Foce Giovo
Pisanino Zucchi Cavallo e Contrario salendo a Foce Giovo
Arrivando a Foce Giovo
Pisanino da Foce Giovo
Pizzo d'Uccello e dente roccioso a Foce Giovo
Monte Contrario da Foce Giovo
Pizzo d'Uccello e dente roccioso a Foce Giovo più da vicino
Vinca scendendo da Foce Giovo
Pizzo d'Uccello e dente roccioso scendendo da Foce Giovo
Denti del Giovo da sentiero 37
Pizzo d'Uccello salendo a cengia Garnerone
Guglie di Vinca e Gobbo salendo a Cengia Garnerone
Guglie di Vinca e Gobbo salendo a Cengia Garnerone
Guglie di Vinca e Gobbo salendo a Cengia Garnerone più da vicino
Il Gobbo e Cima Garnerone Nord spuntano sopra le fronde
Cima Garnerone Nord
Canalino attraversato salendo a Cengia Garnerone
Fossile in Cengia Garnerone
Triplo torrione da Cengia Garnerone primo piano
Doppio torrione e Monte Sagro da Cengia Garnerone
Spalla in Cengia Garnerone
Ometto in spalla Cengia Garnerone e Sagro sullo sfondo
Cresta Garnerone da spalla in Cengia
Cengia Garnerone da prima spalla
Seconda spalla Cengia Garnerone
Sagro da seconda spalla Cengia Garnerone
Cengia Garnerone da seconda spalla
Torre Tita da Cengia Garnerone
Torre Tita e Monte Sagro da Cengia Garnerone
Torre Tita Monte Sagro e Cengia Garnerone
Torre Tita da Cengia Garnerone
Torre Tita e Cengia Garnerone
Annamaria e Ornella in Cengia Garnerone
Torre Tita e Cengia Garnerone più da lontano
Annamaria e Ornella affrontano Passo del Gatto in Cengia Garnerone
Canalino a sinistra per Grondilice
Primo piano canalino per Grondilice
Canalino per Grondilice percorrendolo
Pisanino e Zucchi di Cardeto da Cresta Garnerone
Crinale per anticima e Grondilice
Cresta Garnerone da cima canalino
Zucchi e Grondilice da cima canalino
Crinale per anticima Grondilice
Ornella e Enrico salendo ad anticima Grondilice
Cresta Garnerone salendo ad anticima Grondilice
Grondilice e Forbice da Anticima
Cresta Garnerone da anticima Grondilice
Zucchi Cardeto e vetta Grondilice andandovi
Enrico Annamaria ed Ornella verso vetta Grondilice
Enrico arrivando in vetta al Grondilice
Cresta Garnerone salendo al Grondilice
Cresta Garnerone salendo al Grondilice più da vicino
Forbice dal Grondilice
Zucchi di Cardeto dal Grondilice
Cavallo nella nebbia dal Grondilice
Guglia di roccia scendendo a Finestra del Grondilice
Fungo di roccia scendendo a Finestra del Grondilice
Spaccatura tra le rocce salendo alla Forbice
Guglia di roccia salendo alla Forbice vista verticale
Crinale affilato scendendo dalla Forbice
Crinale e strapiombi scendendo dalla Forbice
Canalino da scendere
Guglie da forcella scendendo da Forbice
Sabato 26 maggio 2019: Rifugio Donegani (1125) – Foce Giovo (1495) – Cengia Garnerone – Anticima Grondilice (1780) – Monte Grondilice (1790) – Finestra Grondilice (1735) – La Forbice (1760) – Rifugio Orto di Donna (1485) - Rifugio Donegani (1125).
Partecipanti: Annamaria, Ornella, Em e soundofsilence.
Lunghezza: 10 Km circa.
Dislivello: 1015 circa.
Difficoltà: E fino all’inzio della salita verso la Cengia Garnerone. EE la salita alla cengia con percorso spesso ripido e non sempre chiarissimo. EE la cengia, ma più facile, direi al limite dell’E, il Passo del Gatto è più scomodo che difficile. EE tendente all’F la salita del ripido canale verso la cresta Garnerone, molto ripida e con pericolo di caduta pietre (casco consigliabile), F la salita all’anticima, con passaggi tra il I ed il II grado nella prima breve parte. F direi anche la discesa dalla cima con una paretina abattuta ma scomoda da fare appunto in discesa. F la salita alla Forbice, con un passo di arrampicata direi di II, F soprattutto la discesa, non sempre chiara e con tratti insidiosi come un canalino assai instabile, ma, in effetti, la difficoltà principale è quella di indovinare il giusto percorso, vista l’assenza di indicazioni e la non linearità dello stesso, cosa resa poi più delicata dal fatto che sbagliare percorso può far trovare in grossi guai, dato l’ambiente assai severo. Non escludo comunque che il mio giudizio sia un po’ influenzato dalle condizioni di pioggia e nebbia in cui abbiamo affrontato la discesa, in ogni caso consiglio caldamente traccia GPS per la discesa, o porre attenzione alle relazioni. E quindi la discesa al Rifugio Orto di Donna e da qui al Donegani.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada prima sulla A12 e quindi sulla A15 (La Spezia – Parma) fino ad Aulla. Si prende quindi la strada per il Cerreto (ss63) in direzione Fivizzano fino al bivio con la sr445 (strada regionale della garfagnana) in località Gassano. Si segue la sr445 in direzione di Piazza al Serchio e Castelnuovo Garfagnana fino a Casola in lunigiana, dove si svolta a destra passando a fianco di una caratteristica torre sulla sede stradale imboccando così la SP59 per Minucciano. Poco dopo Minucciano (1 Km circa) si svolta a destra sulla strada segnalata per Orto di Donna e Val Serenaia che si percorre per 5 Km, fino a giungere al Rifugio Val Serenaia. Giunti al Rifugio proseguiamo su strada asfaltata, compiendo un tornante verso destra ed arrivando in poco più di 500 metri al parcheggio del Rifugio Donegani, dove lasciamo la macchina.
Percorso a piedi: dal parcheggio prendiamo il sentiero di fronte al Rifugio, che taglia un ampio tornante della strada asfaltata (che continua dal Rifugio per qualche centinaio di metri fino ad una sbarra), e, dopo 150 metri, ritorna sulla strada marmifera, che imbocchiamo verso sinistra in salita. In meno di 200 metri giungiamo quindi ad un bivio, dove lasciamo la marmifera, prendendo a destra per la Foce di Giovo. Giungiamo quindi in breve alla Foce di Giovo, dove scendiamo sull’altro versante, imboccando il sentiero 175 verso Vinca. Dopo 400 metri, scesi a quota 1340, giriamo a sinistra sul sentiero 37 verso Capanna Garnerone. Il nuovo sentiero traversa verso sud, perdendo ancora un centinaio di metri di quota, e, superato un bivio a destra in discesa, attraversa una pietraia, subito dopo la quale lo si lascia per risalire il ripido versante sulla sinistra. Qui occorre prestare molta attenzione, che la traccia non è per niente evidente, quindi bisogna cercare di individuare gli ometti di pietra, nonché alcuni segni blu che indicano il percorso. Il sentiero sale preferibilmente cercando le zone erbose a fianco delle pietraie e giunge quindi ad un punto dove occorre superare un canalino sulla destra, qui i segnavia non sono chiarissimi, ma il canale è attraversabile facilmente solo in un punto, quindi se arrivate in un punto non facile, non è quello giusto…
Iniziamo quindi a salire la cengia, prima prativa e poi rocciosa, di cui poi vediamo tutto lo sviluppo, attraverso due spalloni di cui toccheremo la cima. Giungiamo quindi in vetta alla prima spalla a quota 1520 circa, passiamo quindi, continuando sull’evidente cengia, sulla destra di un anfratto in parete, per giungere quindi in vetta alla seconda spalla a quota 1550 circa. Arriviamo quindi, dopo poco meno di 300 metri dalla seconda spalla, al Passo del Gatto, un passaggio sotto roccia leggermente scomodo. Poche decine di metri dopo il Passo del Gatto, giungiamo su una terza spalla, dove dobbiamo abbandonare il sentiero che raggiunge in pochi metri la via normale, per piegare a sinistra verso l’evidente canalone di fronte a noi. Nell’assai ripido canale può essere conveniente tenersi a sinistra per evitare il ghiaietto al centro, sfruttando invece erba e roccette. Giungiamo quindi in cresta e ci dirigiamo sul crinale a destra, seguendo il filo di cresta. Superati due risalti, il secondo decisamente più ripido, la cresta diventa più semplice ed un sentiero ci conduce sull’anticima. Dall’anticima proseguiamo poi semplicemente verso la vetta. Il sentiero di discesa dalla vetta è segnalato con 4 pallini rossi, a cui occorre prestare attenzione. Il sentierino di discesa piega a destra ed è interrotto da una lastra calcarea che occorre scendere con prudenza, passata la quale, riprende il sentierino senza difficoltà fino alla Finestra. Dalla Finestra prendiamo il sentierino a destra in salita, che giunge subito quasi in cima ad una prima elevazione, qui noi ci dirigiamo a sinistra, verso il crinale della Forbice, evitando i difficili risalti rocciosi sulla destra, dove, con un breve passo di arrampicata, giungiamo poi in breve in vetta. Dalla vetta si prosegue per il filo di cresta, semplice ma con un bel salto a sinistra. Dopo un poco la cresta si biforca e noi continuiamo dritti a sinistra, lasciando a destra un’altra cresta. Giungiamo quindi in vista di un canalino franoso a sinistra, dove lasciamo la cresta e scendiamo il canalino con molta prudenza. Il canalino confluisce in un altro sulla destra, ma più ripido e roccioso e quindi da evitare assolutamente, occorre invece dirigersi alla forcelletta a sinistra che ci immette su ripidi, ma percorribili prati; non bisogna però seguire i prati in discesa, ma salire brevemente ad una seconda ripida forcelletta (passi di I grado) che immette finalmente a prati più comodi. Scendiamo quindi i prati, seguendo il pendio e tracce di sentiero, in direzione nord-ovest, per un centinaio di metri, fino ad intercettare il sentiero segnato in discesa dalla Finestra del Grondilice, che imbocchiamo verso destra. Scendiamo quindi fino ad arrivare in vista del Rifugio Orto di Donna, dove prendiamo a destra ed in pochi metri giungiamo al Rifugio. Dal Rifugio scendiamo quindi per la marmifera. Giunti quindi ad un bivio tra due marmifere a quota 1260 circa, prendiamo quella di destra e proseguiamo sulla strada fino a raggiungere il Rifugio Donegani, dove ritroviamo la macchina.
Conclusioni: purtroppo la nebbia ed il cattivo tempo ci hanno un po’ rovinato il bellissimo panorama di vetta, nascondendoci soprattutto le stupende gobbe del Cavallo, nonostante questo la cengia è decisamente interessante per il paesaggio quasi dolomitico che attraversa; molto interessante anche la cresta attraverso l’anticima, nonché l’aereo crinale della Forbice.
Zucchi di Cardeto Cavallo e Contrario salendo a Foce Giovo
Cresta Garnerone e cava salendo a Foce Giovo
Pizzo d'Uccello e torrione salendo a Foce Giovo
Pisanino Zucchi Cavallo e Contrario salendo a Foce Giovo
Arrivando a Foce Giovo
Pisanino da Foce Giovo
Pizzo d'Uccello e dente roccioso a Foce Giovo
Monte Contrario da Foce Giovo
Pizzo d'Uccello e dente roccioso a Foce Giovo più da vicino
Vinca scendendo da Foce Giovo
Pizzo d'Uccello e dente roccioso scendendo da Foce Giovo
Denti del Giovo da sentiero 37
Pizzo d'Uccello salendo a cengia Garnerone
Guglie di Vinca e Gobbo salendo a Cengia Garnerone
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Il Gobbo e Cima Garnerone Nord spuntano sopra le fronde
Cima Garnerone Nord
Canalino attraversato salendo a Cengia Garnerone
Fossile in Cengia Garnerone
Triplo torrione da Cengia Garnerone primo piano
Doppio torrione e Monte Sagro da Cengia Garnerone
Spalla in Cengia Garnerone
Ometto in spalla Cengia Garnerone e Sagro sullo sfondo
Cresta Garnerone da spalla in Cengia
Cengia Garnerone da prima spalla
Seconda spalla Cengia Garnerone
Sagro da seconda spalla Cengia Garnerone
Cengia Garnerone da seconda spalla
Torre Tita da Cengia Garnerone
Torre Tita e Monte Sagro da Cengia Garnerone
Torre Tita Monte Sagro e Cengia Garnerone
Torre Tita da Cengia Garnerone
Torre Tita e Cengia Garnerone
Annamaria e Ornella in Cengia Garnerone
Torre Tita e Cengia Garnerone più da lontano
Annamaria e Ornella affrontano Passo del Gatto in Cengia Garnerone
Canalino a sinistra per Grondilice
Primo piano canalino per Grondilice
Canalino per Grondilice percorrendolo
Pisanino e Zucchi di Cardeto da Cresta Garnerone
Crinale per anticima e Grondilice
Cresta Garnerone da cima canalino
Zucchi e Grondilice da cima canalino
Crinale per anticima Grondilice
Ornella e Enrico salendo ad anticima Grondilice
Cresta Garnerone salendo ad anticima Grondilice
Grondilice e Forbice da Anticima
Cresta Garnerone da anticima Grondilice
Zucchi Cardeto e vetta Grondilice andandovi
Enrico Annamaria ed Ornella verso vetta Grondilice
Enrico arrivando in vetta al Grondilice
Cresta Garnerone salendo al Grondilice
Cresta Garnerone salendo al Grondilice più da vicino
Forbice dal Grondilice
Zucchi di Cardeto dal Grondilice
Cavallo nella nebbia dal Grondilice
Guglia di roccia scendendo a Finestra del Grondilice
Fungo di roccia scendendo a Finestra del Grondilice
Spaccatura tra le rocce salendo alla Forbice
Guglia di roccia salendo alla Forbice vista verticale
Crinale affilato scendendo dalla Forbice
Crinale e strapiombi scendendo dalla Forbice
Canalino da scendere
Guglie da forcella scendendo da Forbice
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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