maqroll ha scritto:
brookite ha scritto:
ah, io credevo il "manifesto dei 19" firmato nel 2005 al Social Forun di Porto Alegre!

http://www.comitatomst.it/pa05a.htm
Cita:
Consenso cercasi
La ricerca di un programma comune di azioni concrete è alla base anche di quello che è stato chiamato il "manifesto dei 19": 12 proposte avanzate da un gruppo di prestigiosi intellettuali (19 appunto), convinti della necessità di superare il terreno delle mere proclamazioni teoriche, attraverso un insieme di azioni strategiche che siano condivise da tutto il movimento. Sono, i 19, alcuni dei più noti e brillanti esponenti del movimento altermondialista: Adolfo Perez Esquivel, Aminata Traoré, Eduardo Galeano, José Saramago, François Houtart, Armand Matellar, Boaventura de Sousa Santos, Roberto Savio, Ignacio Ramonet, Riccardo Petrella, Bernard Cassen, Samuel Luis Garcia, Tariq Ali, Frei Betto, Emir Sader, Samir Amin, Atilio Boron, Walden Bello e Immanuel Wallerstein. Il loro manifesto include tre gruppi di proposte. Le prime sette riguardano "il diritto alla vita di tutti gli esseri umani sulla base di nuove regole per l'economia": l'annullamento del debito dei Paesi del Sud; l'applicazione della Tobin Tax sulle transazioni finanziarie; lo smantellamento dei paradisi fiscali; il riconoscimento del diritto di ciascuno al lavoro, alla protezione sociale e alla pensione; il rifiuto delle regole stabilite dall'Organizzazione Mondiale del Commercio; l'affermazione del diritto di ogni Paese alla sovranità e alla sicurezza alimentare mediante la promozione dell'agricoltura contadina; la lotta contro i brevetti su esseri viventi e contro la privatizzazione dei beni comuni dell'umanità, a cominciare dall'acqua. Il secondo gruppo contiene tre proposte per "promuovere la 'vita in comune' nella pace e nella giustizia su scala planetaria": la lotta, in primo luogo attraverso le politiche pubbliche, contro ogni forma di discriminazione, sessismo, xenofobia e razzismo, insieme al riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni; l'adozione di misure urgenti contro la devastazione ambientale e la minaccia di mutamenti climatici, attraverso un modello di sviluppo alternativo fondato sulla sobrietà energetica e il controllo democratico delle risorse naturali; lo smantellamento delle basi militari di Paesi terzi e il ritiro di tutte le truppe straniere, salvo mandato espresso dell'Onu. Infine, due proposte per "promuovere la democrazia dal locale al globale": la difesa, garantita per legge, del diritto all'informazione e del diritto di informare; la riforma e democratizzazione delle organizzazioni internazionali, con l'incorporazione della Banca Mondiale, del Fmi e dell'Omc nel sistema decisionale delle Nazioni Unite (la cui sede, in caso di persistenza di violazioni internazionali da parte degli Usa, dovrebbe passare da New York a un Paese del Sud). "Ora - ha dichiarato Ignacio Ramonet di Le Monde Diplomatique - nessuno può dire che non abbiamo un programma. Ora abbiamo il consenso di Porto Alegre e siamo fiduciosi che la grande maggioranza delle persone del Forum concorderà con questa proposta". Ma il "consenso di Porto Alegre" non ha prodotto affatto il consenso sperato: a giudizio di diversi altri esponenti del movimento, tra cui i membri brasiliani del Consiglio internazionale del Fsm, il "manifesto dei 19" avrebbe anzi violato quello spirito di orizzontalità che è uno dei principali segni distintivi del Forum sociale.