Narrativa di montagna:romanzi e altro
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Narrativa di montagna:romanzi e altro
Periodo di comunioni: mi è stato chiesto da un'amica che cosa regalare al figlio della vicina di casa ed ho suggerito uno di questi libri, belli da leggere e da osservare per le splendide foto.
Siccome gia' li avevo indicati presso un altro sito, riscrivo qui la scheda di presentazione.
In piu': leggere sulla montagna puo' aiutare i giovani a formarsi un carattere sensibile, puro, limpido.
Himalaya Stile Alpino
Di A.Fanshawe,ed. Vallardi.
L’alpinista inglese F., insieme al collega S.Venables, descrive alcuni tra i piu’ spettacolari itinerari sui fantastici 8000, le cime piu’ alte della Terra, ma anche sulle note vette di 7000 e 6000 metri in Himalaya e in Karakorum.
Vengono indicati itinerari tradizionali ed altri meno conosciuti, sia su ghiaccio, sia su roccia.
I principali sono quello dei Catalani, nella parete sud dell’Annapurna, quello del Golden Pillar dello Spantik.
Si spazia dal K2 al Nanda Devi, dal Nanga Parbat al Nun.
Accanto alle numerosissime illustrazioni di ampio respiro su cordate e strapiombi vi sono itinerari forniti di scheda tecnica della salita, con indicazione di altezza, dislivello, campo base di riferimento, la prima ascensione assoluta, le difficolta’.
Opera ad alto livello tecnico sia nella scelta fotografica sia nelle indicazioni tecniche riguardanti le vette.
E’ per tutti gli alpinisti, i naturalisti, gli amanti della montagni, gli appassionati delle alte quote.
Boschi e camosci, fiori rossi e ghiacciai
Di S.Unterthiner, ed.Musumeci.
L’autore descrive la vita degli animali nel loro ambiente montano: il bosco, la brughiera, la prateria, le nevi perenni.
L’opera parte da un espediente: una passeggiata dal fondovalle verso i ghiacciai e le vette, attraverso i vari microambienti incontrati.
Scritto da un naturalista, il libro presenta la montagna come una continua scoperta di ambienti e fauna corrispondente, di flora variopinta, di colori paesaggistici diversi.
L’uomo compare solo come figura marginale, che vive un rapporto di simbiosi con l’ambiente, nel massimo rispetto di flora e fauna.
Le foto naturalistiche sono eccellenti e lasciano senza fiato: aurore, tramonti, paesaggi, uccelli in volo, mammiferi in corsa, conifere, fiori di bosco.
L’opera è speciale per gli appassionati di natura e si snoda attraverso un romanzo visivo scritto con pochissime parole e numerose immagini, che danno un’impronta notevole al libro per la qualita’ fotografica e che ancor piu’ fanno amare la montagna e i suoi numerosi abitatori.
Alpeggi
Di P.Maccari (ed.Musumeci).
Appassionato di storia e tradizioni, di cultura popolare e montagna, l’autore descrive i piu’ incantevoli alpeggi della Valle d’Aosta.
Si spiega il senso dell’alpeggio, un ‘impresa montana, che riunisce le mandrie dei villaggi sottostanti, per formare un’unica grande mandria da accudire nella crescita, nella mungitura, nella salute, nel fornire cibo.
Vengono illustrati stalle, pascoli, praterie, sotto lo sguardo attento e la fatica di uomini al lavoro.
Il ritmo del libro è quello della vita dell’uomo al servizio delle mandrie, ed è scandito dalla necessita’ e dai bisogni degli animali stessi.
Il tempo è quello lento e prevedibile del mutare delle stagioni e dei diversi impegni e compiti che con esse ruotano attorno alle mandrie.
Si spazia dalla transumanza verso alti pascoli, al rientro in stalla, dalla lavorazione artigianale del latte in altri prodotti caseari alla fienagione e agli altri lavori negli alpeggi.
Vi sono pochissime didascalie alle numerose immagini fotografiche.
Nella parte finale dell’opera vi è un elenco degli alpeggi, e sottolineare la particolare realta’ che esiste attorno a quella regione.
Siccome gia' li avevo indicati presso un altro sito, riscrivo qui la scheda di presentazione.
In piu': leggere sulla montagna puo' aiutare i giovani a formarsi un carattere sensibile, puro, limpido.
Himalaya Stile Alpino
Di A.Fanshawe,ed. Vallardi.
L’alpinista inglese F., insieme al collega S.Venables, descrive alcuni tra i piu’ spettacolari itinerari sui fantastici 8000, le cime piu’ alte della Terra, ma anche sulle note vette di 7000 e 6000 metri in Himalaya e in Karakorum.
Vengono indicati itinerari tradizionali ed altri meno conosciuti, sia su ghiaccio, sia su roccia.
I principali sono quello dei Catalani, nella parete sud dell’Annapurna, quello del Golden Pillar dello Spantik.
Si spazia dal K2 al Nanda Devi, dal Nanga Parbat al Nun.
Accanto alle numerosissime illustrazioni di ampio respiro su cordate e strapiombi vi sono itinerari forniti di scheda tecnica della salita, con indicazione di altezza, dislivello, campo base di riferimento, la prima ascensione assoluta, le difficolta’.
Opera ad alto livello tecnico sia nella scelta fotografica sia nelle indicazioni tecniche riguardanti le vette.
E’ per tutti gli alpinisti, i naturalisti, gli amanti della montagni, gli appassionati delle alte quote.
Boschi e camosci, fiori rossi e ghiacciai
Di S.Unterthiner, ed.Musumeci.
L’autore descrive la vita degli animali nel loro ambiente montano: il bosco, la brughiera, la prateria, le nevi perenni.
L’opera parte da un espediente: una passeggiata dal fondovalle verso i ghiacciai e le vette, attraverso i vari microambienti incontrati.
Scritto da un naturalista, il libro presenta la montagna come una continua scoperta di ambienti e fauna corrispondente, di flora variopinta, di colori paesaggistici diversi.
L’uomo compare solo come figura marginale, che vive un rapporto di simbiosi con l’ambiente, nel massimo rispetto di flora e fauna.
Le foto naturalistiche sono eccellenti e lasciano senza fiato: aurore, tramonti, paesaggi, uccelli in volo, mammiferi in corsa, conifere, fiori di bosco.
L’opera è speciale per gli appassionati di natura e si snoda attraverso un romanzo visivo scritto con pochissime parole e numerose immagini, che danno un’impronta notevole al libro per la qualita’ fotografica e che ancor piu’ fanno amare la montagna e i suoi numerosi abitatori.
Alpeggi
Di P.Maccari (ed.Musumeci).
Appassionato di storia e tradizioni, di cultura popolare e montagna, l’autore descrive i piu’ incantevoli alpeggi della Valle d’Aosta.
Si spiega il senso dell’alpeggio, un ‘impresa montana, che riunisce le mandrie dei villaggi sottostanti, per formare un’unica grande mandria da accudire nella crescita, nella mungitura, nella salute, nel fornire cibo.
Vengono illustrati stalle, pascoli, praterie, sotto lo sguardo attento e la fatica di uomini al lavoro.
Il ritmo del libro è quello della vita dell’uomo al servizio delle mandrie, ed è scandito dalla necessita’ e dai bisogni degli animali stessi.
Il tempo è quello lento e prevedibile del mutare delle stagioni e dei diversi impegni e compiti che con esse ruotano attorno alle mandrie.
Si spazia dalla transumanza verso alti pascoli, al rientro in stalla, dalla lavorazione artigianale del latte in altri prodotti caseari alla fienagione e agli altri lavori negli alpeggi.
Vi sono pochissime didascalie alle numerose immagini fotografiche.
Nella parte finale dell’opera vi è un elenco degli alpeggi, e sottolineare la particolare realta’ che esiste attorno a quella regione.
icci
Sempre belli i libri di Rigoni Stern, uno per l'altro (a parte "Il Sergente"), in particolare "Uomini, boschi e api"
Corbaccio ripubblica questo mese un must: "E' buio sul ghiacciaio" di H.Buhl. Da non perdere.
Interessante per la vita in montagna "Fantasmi di pietra" di Corona.
Come diario di montagna è bello "Piccole e grandi ore alpine" di Boccalatte, Vivalda
Ovviamente il mitico "La morte sospesa", non credo sia troppo per un 8/9 anni.
Di palo in frasca "Endurance. La leggendaria spedizione di Shakleton al Polo Sud" :splendido resoconto narrato e fotografico del'odissea di 27 uomini per 22 mesi sui ghiacci del Polo Sud:
http://www.internetbookshop.it/code/978 ... O-SUD.html
peccato difficile da trovare.
Corbaccio ripubblica questo mese un must: "E' buio sul ghiacciaio" di H.Buhl. Da non perdere.
Interessante per la vita in montagna "Fantasmi di pietra" di Corona.
Come diario di montagna è bello "Piccole e grandi ore alpine" di Boccalatte, Vivalda
Ovviamente il mitico "La morte sospesa", non credo sia troppo per un 8/9 anni.
Di palo in frasca "Endurance. La leggendaria spedizione di Shakleton al Polo Sud" :splendido resoconto narrato e fotografico del'odissea di 27 uomini per 22 mesi sui ghiacci del Polo Sud:
http://www.internetbookshop.it/code/978 ... O-SUD.html
peccato difficile da trovare.
E poi la neve bianca, gli alberi gli abeti, l'abbraccio del silenzio, colmarmi tutti i sensi
sentirsi solo e vivo, tra le montagne grandi, e i grandi spazi immensi. (R.Cocciante)
sentirsi solo e vivo, tra le montagne grandi, e i grandi spazi immensi. (R.Cocciante)
Un libro splendido
“Il sogno del lupo” di Ario Sciolari, ed.Corbaccio, rimane impresso nella mente e nel cuore, tra ghiacci, aurore boreali, silenzi assordanti, biancore immacolato...
L’autore è originario del Cadore e fa la guida alpina.
Con una slitta e due lupi (veri!) il protagonista attraversa le Alpi Scandinave, tra scenari da favola, immerso in erte, pietraie, oltre le conifere, nel silenzio senza scampo del Grande Nord.
La lunga notte artica ha sorpreso l’alpinista... Tempo nefasto e colori brillanti si alternano incessantemente in un universo alpino che sembra quasi irreale. . .
Si capisce finalmente la differenza, tra sami, sapmi; si percepisce a fondo il rapporto uomo-animali-natura.
Tra le altre tematiche: il senso di affabilita' e di ospitalita' dei Lapponi.
Schizzi dell'autore su natura ed animali.
Questo libro, una volta letto, ti mette la voglia di ricominciare la lettura sin dalla prima pagina.
L’autore è originario del Cadore e fa la guida alpina.
Con una slitta e due lupi (veri!) il protagonista attraversa le Alpi Scandinave, tra scenari da favola, immerso in erte, pietraie, oltre le conifere, nel silenzio senza scampo del Grande Nord.
La lunga notte artica ha sorpreso l’alpinista... Tempo nefasto e colori brillanti si alternano incessantemente in un universo alpino che sembra quasi irreale. . .
Si capisce finalmente la differenza, tra sami, sapmi; si percepisce a fondo il rapporto uomo-animali-natura.
Tra le altre tematiche: il senso di affabilita' e di ospitalita' dei Lapponi.
Schizzi dell'autore su natura ed animali.
Questo libro, una volta letto, ti mette la voglia di ricominciare la lettura sin dalla prima pagina.
icci
- blacksheep77
- Quotazerino doc
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- Joined: Sun Feb 12, 2006 8:20
- Location: cumiana (to)
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non potendomi autocitare...
, anche se "alpeggi" (che, tra l'altro, non conosco ed andrò sicuramente a cercare), ad un bambino suggerirei di regalare un libro di belle foto di montagna, paesaggi, persone... che lo colpiscano e lo incuriosiscano, affinchè chieda di essere accompagnato lì, a vedere dal vivo quei posti.
per la letteratura, c'è tempo (si spera) in seguito. "l'uomo che piantava gli alberi" di Giono?

per la letteratura, c'è tempo (si spera) in seguito. "l'uomo che piantava gli alberi" di Giono?
“L’uomo che piantava gli alberi”
Avevo parlato di questo libretto in un altro sito, poichè è un'opera particolare, da consigliare a tutti, anche se non propriamente un libro di montagna.
Il protagonista pianta alberi per tutta la vita in luoghi deserti e privi di ogni forma di vegetazione: lui è un pastore solitario, che fa degli alberi lo scopo di tutta l’esistenza, poiché sugli alberi nidificano uccelli e sotto ci si ripara dal sole.
Il protagonista è l’autore stesso: schivo, introverso, legato ai profumi forti della terra, attento alla luce di paesaggi limpidi, proteso all’ascolto del suono del vento tra eremi e pietraie.
Il ritmo dell’opera è dato dall’ossessione costante di piantare e piantare ancora: querce, faggi, pini.
I riferimenti simbolici sono numerosi: il tema dell’acqua, scarsa dapprima e abbondante poi con la crescita degli alberi, quasi un ritorno al grembo materno e all’Eden di origine.
Il tema del silenzio, ricorrente, come presenza incombente dei luoghi e come valore salvifico poi; il tema del lavoro, faticoso e incessante, legato alla condizione umana.
L’isolamento del pastore diventa poi elemento costruttivo e scelta necessaria: meglio vivere lontano dai rancori e dalle lotte sociali e ascoltare il respiro del vento e lo scalpiccio delle caprette.
Io l'avevo definito un romanzo piu' del cuore che della mente.
Grazie, splendida idea; hai fatto bene a citarlo.
Il protagonista pianta alberi per tutta la vita in luoghi deserti e privi di ogni forma di vegetazione: lui è un pastore solitario, che fa degli alberi lo scopo di tutta l’esistenza, poiché sugli alberi nidificano uccelli e sotto ci si ripara dal sole.
Il protagonista è l’autore stesso: schivo, introverso, legato ai profumi forti della terra, attento alla luce di paesaggi limpidi, proteso all’ascolto del suono del vento tra eremi e pietraie.
Il ritmo dell’opera è dato dall’ossessione costante di piantare e piantare ancora: querce, faggi, pini.
I riferimenti simbolici sono numerosi: il tema dell’acqua, scarsa dapprima e abbondante poi con la crescita degli alberi, quasi un ritorno al grembo materno e all’Eden di origine.
Il tema del silenzio, ricorrente, come presenza incombente dei luoghi e come valore salvifico poi; il tema del lavoro, faticoso e incessante, legato alla condizione umana.
L’isolamento del pastore diventa poi elemento costruttivo e scelta necessaria: meglio vivere lontano dai rancori e dalle lotte sociali e ascoltare il respiro del vento e lo scalpiccio delle caprette.
Io l'avevo definito un romanzo piu' del cuore che della mente.
Grazie, splendida idea; hai fatto bene a citarlo.
icci
- blacksheep77
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i libri di giono mi hanno sempre affascinato. leggendoli, già in passato, mi sembrava di viverli, sentivo l'odore delle erbe di provenza, la polvere, il vento caldo e secco, il sole abbacinante sui muri in pietra e sul bianco delle strade.
evidentemente contenevano un richiamo... sia delle mie radici (dei miei parenti da parte di madre erano emigrati da quelle parti... manosque...), sia... del gregge?
…un gregge è una cosa liquida e marina. Da Crau all’Alpe ci sono soltanto fiumi asciutti, torrenti che trasportano cicale e lucertole; le greggi salgono nelle spine e nelle braci della polvere; sì, ma quel flusso che va raschiando la terra con la pancia, quella lana, quel rumore monotono e profondo, tutto ciò ai pastori dà anime che hanno il moto sonoro ed il peso del mare.
Conosci le pecore. Conoscere vuol dire lasciare. Adesso cerca di amare: amare vuol dire essere uno. Allora sarai pastore.
da J.Giono, "Il serpente di stelle"
evidentemente contenevano un richiamo... sia delle mie radici (dei miei parenti da parte di madre erano emigrati da quelle parti... manosque...), sia... del gregge?
…un gregge è una cosa liquida e marina. Da Crau all’Alpe ci sono soltanto fiumi asciutti, torrenti che trasportano cicale e lucertole; le greggi salgono nelle spine e nelle braci della polvere; sì, ma quel flusso che va raschiando la terra con la pancia, quella lana, quel rumore monotono e profondo, tutto ciò ai pastori dà anime che hanno il moto sonoro ed il peso del mare.
Conosci le pecore. Conoscere vuol dire lasciare. Adesso cerca di amare: amare vuol dire essere uno. Allora sarai pastore.
da J.Giono, "Il serpente di stelle"
Pavese e Messner
...Ecco perchè dico sempre che ci vorrebbe un'altra vita per leggere (ed un'altra ancora per viaggiare); sul mio comodino ci sono mediamente 3 libri cominciati, ed uno sempre in borsa; riesco a leggere anche mentre giro un sugo o un minestrone.
Gli unici 2 libri che, una volta terminati ho riaperto subito dalla prima pagina, sono "La luna e i falo'" dell'insuperabile Cesare Pavese, il mio scrittore preferito da sempre, e "La liberta' di andare dove voglio" del mitico Messner.
Gli unici 2 libri che, una volta terminati ho riaperto subito dalla prima pagina, sono "La luna e i falo'" dell'insuperabile Cesare Pavese, il mio scrittore preferito da sempre, e "La liberta' di andare dove voglio" del mitico Messner.
icci
Che bel libro! Mi ha fatto ricordare, quando l'ho letto, da dove è nata la mia passione per la campagna e per la cura delle piante.blacksheep77 wrote: per la letteratura, c'è tempo (si spera) in seguito. "l'uomo che piantava gli alberi" di Giono?

Me lo vado a rileggere volentieri!

Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
Il silenzio è il grido più forte.
"I racconti del guardaparco", di E.Capello, ed.Arti Grafiche S.Rocco, corredato di belle foto, è composto di storie e vicende di uomini e animali nel Gran Paradiso.
I temi: il lavoro e la fatica in un ambiente spesso arduo; la natura degli ampi spazi e degli alti pascoli; la figura del guardaparco; radure d'erba, voci lontane, richiami di animali, silenzi...
I temi: il lavoro e la fatica in un ambiente spesso arduo; la natura degli ampi spazi e degli alti pascoli; la figura del guardaparco; radure d'erba, voci lontane, richiami di animali, silenzi...
icci