
intanto potresti mettere la rel su di un topic apposito?
Moderator: Moderatori
andare in apuane mi sembra un'ottima idea!!giusefinto wrote:Io torno a proporre le apuane, magari in zona Procinto. ce n'è per tutti. I climber possono arrampicare su vie anche di più tiri dal V grado in su. Chi fa il III grado può fare la crestina dei bimbi.Per gli amanti dell'artificiale la sud ovest del Nona offre oltre 200 metri di vie tutte su staffe su adrenalinici chiodi a pressione e vuoto assoluto.. Per i ferraioli ci sono le ferrate del procinto o del Monte Forato e i trekker ne hanno per tutti i gusti.
Poi c'è anche un comodo rifugio per fare una bevuta e uno spuntino.
Ritornato sabato dalle ferie, vorrei dire la mia. Se c'è la neve (visto che siamo ancora nella stagione invernale....bade wrote:si, ok...ma qualcosa di preciso...perchè così poi si fa una lista di proposte e si lancia la votazione...alec wrote:penna, aiona, maggiorasca..![]()
l'unica cosa...tenete sempre in considerazione che il posto deve offrire la possibilità di fare una semplice escursione, oltre a quella di fare qualche bel percorso alpinistico
Attenzione, ho copiato questo intervento nella sezione appennino e lo si proseguirà lìsacerdote della focaccia wrote:Visto che Erne esita devo farmi avanti io.
Via "lo scudo di Rama"
Attacco: a cinque minuti di marcia dopo la colla tra il Camulà e il Rama percorrendo il sentiero della diretta al Rama. Si deve superare una sorgente (molto utile). Quando la parete di roccia a sinistra lambisce il sentiero, prima che questo cominci un tratto in salita.
Dal basso è visibile (spero ancora) il primo spit a 3/4 m.
1 tiro. attaccare la placca aiutati da una fessura a ds, proseguire diritti sulla placca ora più abbattuta fino alla cengia sovrastata da uno strapiombo. Percorrere la cengia a ds per una decina di metri camminando. 4/4+
2 tiro. attaccare la placca avendo sulla destra una fessura/lama e ascendendo traversare nettamente a sinistra percorrendo la parte sopra lo strapiombo. Sostare in una nicchia. 4/4+
3 e 4 tiro. proseguire diritti sulla placca seguendo gli spits, arrampicata prettamente di placca interrotta da piccoli passi che superano parti strapiombanti. Arrampicata mai banale. 5/5+
Variante del 2 tiro. Attaccare lo strapiombo sovrastante e raggiungere successivamente la placca e la sosta nella nicchia. penso sia 6a+ o qualcosa in più.
Materiale: due corde da 50 m, casco obbligatorio, possibile un nut medio sul primo tiro, non portatevi decine di rinvii .... non servono.
Discesa: in doppia sulla via, le oste sono con catena o con grilli sui chiodi. e' possibile la discesa a piedi, ma la sconsiglio. Nel caso uno desiderasse avventurarsi sull'erba secca con le scarpette deve proseguire dall'ultima sosta verso la vegetazione, da lì trova un canale a sx (guardando la parete) che tra balze e ruzzoloni conduce al sentiero (in discesa si lambe l'accesso alla via "il vecchio)
Cenni storici: la placca fu individuata da Erne e confidata a me in quanto l'unico disposto a sobbarcarsi un'ora e più di marcia in salita con trapano e ferraccio sulle spalle (e pietre sulla testa, e cespugli da estirpare, e spine da cauterizzare e mogli da consolare)
Il nome della via è sempre di Erne. Il suo povero figlio Tommaso (l'autore attuale dei meravigliosi video La Grotta della Giara ecc.), allora indifeso, ha subito la fiaba del padre che ha voluto Rama un antico guerriero pietrificato dal malefico sortilegio di un mago (o straga che fosse), lo scudo di Rama è quella placca rocciosa che oggi ricorda lo strumento di difesa dell'impavido.
Il primo tiro l'ho salito dal basso, gli atri sono stati trapanati calandoci.
Attrezzatura: decisamente montagnina a spits del tipo "impalcatura" alquanto lontanucci. Per chi oggi è abituato all'attrezzatura del Monte Castellaro può rivelarsi una vera lotta con l'alpe. Andate tranquilli, non sarà molto più stressante di una coda in sopraelevata.
Guardando la via, sulla placca asinistra un po' più in alto abbiamo comiciato allor a forare, ma poi abbiamo temporaneamente abbandonato.
Per correttezza e per verità storica devo segnalare che abbiamo trovato sulla via segni di precedenti forature, ma nessuna protezione apposta.
Commento: per i poveracci che come noi si sono innamorati di queste rocce selvatiche è stata un'esperienza veramente bella e poco "finaleros". Dalla parete, nelle belle giornate, si gode un panorama impagabile, sembra di essere sospesi sul mare, il senso di vuoto è notevole.
Non consiglierei mai la salita a chi per prima cosa mi chiede: ma quanto bisogna camminare?
Mentre scrivo mi viene in mente che non abbiamo neanche una foto (di arrampicata) della nostra avventura, se qualcuno ha una giornata da perdere lo ringrazierei di cuore se ne invia una.
Se bade m'insegna a inserire le foto ne ho qualcuna da lontano che immortala la parete.
Ricordate voi tutti che siete figli della terra della focaccia.
Scusa Don.....sacerdote della focaccia wrote:Visto che Erne esita devo farmi avanti io.
Via "lo scudo di Rama"
Attacco: a cinque minuti di marcia dopo la colla tra il Camulà e il Rama percorrendo il sentiero della diretta al Rama. Si deve superare una sorgente (molto utile). Quando la parete di roccia a sinistra lambisce il sentiero, prima che questo cominci un tratto in salita.
Dal basso è visibile (spero ancora) il primo spit a 3/4 m.
1 tiro. attaccare la placca aiutati da una fessura a ds, proseguire diritti sulla placca ora più abbattuta fino alla cengia sovrastata da uno strapiombo. Percorrere la cengia a ds per una decina di metri camminando. 4/4+
2 tiro. attaccare la placca avendo sulla destra una fessura/lama e ascendendo traversare nettamente a sinistra percorrendo la parte sopra lo strapiombo. Sostare in una nicchia. 4/4+
3 e 4 tiro. proseguire diritti sulla placca seguendo gli spits, arrampicata prettamente di placca interrotta da piccoli passi che superano parti strapiombanti. Arrampicata mai banale. 5/5+
Variante del 2 tiro. Attaccare lo strapiombo sovrastante e raggiungere successivamente la placca e la sosta nella nicchia. penso sia 6a+ o qualcosa in più.
Materiale: due corde da 50 m, casco obbligatorio, possibile un nut medio sul primo tiro, non portatevi decine di rinvii .... non servono.
Discesa: in doppia sulla via, le oste sono con catena o con grilli sui chiodi. e' possibile la discesa a piedi, ma la sconsiglio. Nel caso uno desiderasse avventurarsi sull'erba secca con le scarpette deve proseguire dall'ultima sosta verso la vegetazione, da lì trova un canale a sx (guardando la parete) che tra balze e ruzzoloni conduce al sentiero (in discesa si lambe l'accesso alla via "il vecchio)
Cenni storici: la placca fu individuata da Erne e confidata a me in quanto l'unico disposto a sobbarcarsi un'ora e più di marcia in salita con trapano e ferraccio sulle spalle (e pietre sulla testa, e cespugli da estirpare, e spine da cauterizzare e mogli da consolare)
Il nome della via è sempre di Erne. Il suo povero figlio Tommaso (l'autore attuale dei meravigliosi video La Grotta della Giara ecc.), allora indifeso, ha subito la fiaba del padre che ha voluto Rama un antico guerriero pietrificato dal malefico sortilegio di un mago (o straga che fosse), lo scudo di Rama è quella placca rocciosa che oggi ricorda lo strumento di difesa dell'impavido.
Il primo tiro l'ho salito dal basso, gli atri sono stati trapanati calandoci.
Attrezzatura: decisamente montagnina a spits del tipo "impalcatura" alquanto lontanucci. Per chi oggi è abituato all'attrezzatura del Monte Castellaro può rivelarsi una vera lotta con l'alpe. Andate tranquilli, non sarà molto più stressante di una coda in sopraelevata.
Guardando la via, sulla placca asinistra un po' più in alto abbiamo comiciato allor a forare, ma poi abbiamo temporaneamente abbandonato.
Per correttezza e per verità storica devo segnalare che abbiamo trovato sulla via segni di precedenti forature, ma nessuna protezione apposta.
Commento: per i poveracci che come noi si sono innamorati di queste rocce selvatiche è stata un'esperienza veramente bella e poco "finaleros". Dalla parete, nelle belle giornate, si gode un panorama impagabile, sembra di essere sospesi sul mare, il senso di vuoto è notevole.
Non consiglierei mai la salita a chi per prima cosa mi chiede: ma quanto bisogna camminare?
Mentre scrivo mi viene in mente che non abbiamo neanche una foto (di arrampicata) della nostra avventura, se qualcuno ha una giornata da perdere lo ringrazierei di cuore se ne invia una.
Se bade m'insegna a inserire le foto ne ho qualcuna da lontano che immortala la parete.
Ricordate voi tutti che siete figli della terra della focaccia.