trailmaker wrote:
...un momento....ma che l'hai fatto con Carletta ?
Ma no, a meno che non l'avesse messa nello zaino... Carletta, come i miei Tittoni, era a balia! Come si direbbe con fine locuzione piemontese, i nostri cagnoni "a sun pà piciu"... Non ci seguono di certo!!!
COMPLIMENTI SIETE STATI VERAMENTE GRANDI ....tantissimi complimenti a Mauro, Giancarla ,Espansione Francesco, Stefano .....che dire .....
di cuore penso che questa impresa Ve la siate meritata .... conquistata e meritata....chissa mai se in futuro
a posto di testa e fisicamente riusciro' a provare le vostre stesse emozioni tagliando il traguardo ...un "sogno"....
chissa mai ........un abbraccio a tutti Voi
partenza tranquilla con mauro
dopo la thuile con un caldo pazzesco mi scolo 1 litro d'acqua che mi rimane piantato nello stomaco
dopo un po' di salita in vista delle cascate inizio ad avere difficoltà respiratorie e subito non capivo perchè
mi dicevo:"che scoppiato che sono"
poi arrivo con fatica al defeyes e mangio qualcosa
la situazione peggiora
e dopo mezz'ora sono in un prato a gambe all'insù che cerco di far circolare sangue nello stomaco
mi viene da vomitare ma non voglio forzare
mi potrei liberare come far iniziare una serie di vomitini infiniti
passetto dopo passetto svalico e piano piano scendo
vedo dei bellissimi miritilli nella valle prima di promoud e inizio a mangiarne almeno una 50ina
mi sento meglio ma stanchissimo per il malore
e decido di fermarmi un oretta nel bivacco. inizia pure a piovere e qualche tuono e lampo non troppo distante
a promoud cmq decido che non valeva la pena stare li e parto facendo un ottima e decisa salita sotto il diluvio e raffiche di vento che non mi piacevano per niente. ma non faceva freddo.
con relativa discesa a valgrisenche
arrivo a mezzanotte e vedo che sono 400esimo.
parto subito e scavalco 140 persone
tattica del non dormire mai
mi piaceva l'idea e un po' collaudata all'utmb (2 notti solo però)
alba sull'entrelor
poi all'attacco del col loson (+1600)
e discesa assassina soprattutto nell'ultima parte che ha iniziato ad incrinare i miei poveri piedini.
cogne ore 17 e ripartenza alle 18 (non vorrete mica che vada a dormire alle 6 di pomeriggio?)
arriviamo al rifugio sogno con un trenino di due francesi e due italiani
mi ciulano la frontale (Qualcuno la presa per sbaglio)
mi metto un comped al piede (non mi ricordo più quale)
mangio un stufatino di carne un po' di questo e un po' di quello e via si riparte
finche non svengo dal sonno non mi fermo
in verità volevo dormire un oretta al dendena
ma arrivato si stava formando un gruppetto che partiva per donnas e mi sono aggregato.
fino a chardonney si è andati bene poi mi sono fermato un attimo per svestirmi per il caldo e sono rimasto solo a soffrire
il percorso fino a donnas è stato duro sia psicologicamente che per i piedi.
ero un po' stanco, la lucetta che avevo era la n. 2 e prendevo un sacco di colpi sulle pietre.
una serie infinita di ponti, ponticelli, vicoletti stra umidi paesini fatati etc
arrivo a bard e cammino dormendo fino a donnas.
una bella pasta con il tonno e mi guardo in giro e che si fa? si riparte.
mi fermo però sul sentiero e per un oretta mi sistemo i piedi, garze comped tensoplast
poi riparto, non c'è tanta gente in giro. una decina mi hanno superato durante le medicazioni e basta.
faccio un bel pezzo verso il sassa ma a metà strada senza preavviso arriva un sonno boia
faticosamente aspetto di trovare un praticello al sole e mi ci sbatto sopra per un buon 30/40 min
poi con grande fatica riparto.
arrivo al sassa, una birretta (ne ho bevute parecchie nel giro, erano un insostituibile supporto psicofisico)
e via per un prato infuocato dal sole verso il rifugio coda.
tutto tranquillo con mangiata di mirtilli qua e la
brodo, fontina mocetta birra etc
e si riparte per il vargno
un tratto che pensavo fosse più riposante e invece diventato abbastanza duro.
poi colle marmontana e lago chiaro.
oramai era buio e si riparte per le rocce che portano alla crenna de lui
una spaccatura nella roccia con una discesa super stretta e ripida nel primo tratto ma senza particolari difficoltà
solo stare attenti
poi fino a colle della vecchia a cercar lucette nella pietraia.
sono in team con un francese che mi fa andare sempre avanti.
il sentiero da col della vecchia a niel è incommentabile, non so di giorno, ma di notte è risultato infido e infinito.
a niel un ottima crema per sanare le abrasioni con tagli ai testicoli e la coscia interna. un tormento.
una crema fantastica che non finirò mai di ringraziare oltre a colui che mi ha dato il tubetto
ovviamente la crema me la sono spalmata da solo
il francese mi chiede se vado a gressoney o mi fermo
e gli ho detto che vado a gressoney
mi chiedono lui e un altro di aspettare un attimo e ci si piazza di fronte alla stufa della bella locanda
una sfida al sonno.
poi partiamo
tiro il trenino (vorrei sapere perchè io)
dietro mi dicono vitesse e io capisco di andare più veloce e così faccio sulla salita
dopo un po' sento qualcosa tipo "le cour" no vitesse etc
li stavo uccidendo praticamente
le lingue sono importanti !!!!!!
dopo un incredibile botta di sonno sui pratoni dopo il lasoney dove barcollavo senza un posto dove fermarmi essendo tutto umido e bagnato, arriviamo al ristoro.
volevo fermarmi ma il tipo voleva andare giù dopo avergli detto arrivederci, mi è spiaciuto e siamo scesi insieme.
i piedi non sopportavano più le rocce un male ogni passo.
vesciche a gogo.
gressoney
mi faccio fasciare dal medico (mah) e riparto piano piano
alpenzu
pinter §(con pisolino di un oretta su una masso di pietra)
rifugio crest (dove ho un po' ricaricato il telefono e mangiato e bevuto)
poi saint jaques dove ho trovato un ragazzo pratico di vesciche che mi ha un po' sistemato
con quel caldo e 200 gradi nelle scarpe era veramente un fastidio terribile (immagino che le aveva più gravi delle mie!!)
parto per il tournalin e dopo un 500 mt mi accorgo di aver dimenticato berretto e occhiali
dietro front e si riparte
al tournalin mi fermo due ore perchè sono scoppiato dal sonno.
meno male così mi ritrovo con mauro e si riparte insieme
arriviamo a valtournanche dopo una discesa veramente infinita e per me distruttiva per i piedi
a quel punto mauro dice che si ferma un ora e io gli dico che continuo perchè voglio andare piano piano
ma mangio, mi faccio medicare e poi visto che era passato un bel po' mi dico che lo aspetto
poi partiamo più tardi ma va bene siamo oramai ben messi.
a parte i primi km e l'arrivo al lago, questa tappa si dimostra la più vescicosa per tantissima gente.
fa caldo ma si sta anche bene, il problema è la temperatura dei sentieri, tutte pietraie incandescenti che sciolgono i comped, lii spostano, un casino.
mi fermo 3 volte a rifasciarmi i piedi e ci perdiamo con mauro per rivederci all'arrivo. i telefoni non prendono da nessuna parte.
mi fermo ancora iin un bivacco in cerca di comped e poi al rifugio dove sto a socializzare per un oretta. anche perchè li mi dicono che mauro non è ancora passato cosa che mi sembrava assurda.
dopo il rifugio ci do abbastanza dentro e appena la temperatura del suolo si abbassa riesco a fare una volata di corsa fino a close. mangio alla svelta due scemate e riparto
il col brison sembra il kilimangiaro con una salita dritta come un muro (almeno mi sembrava)
e la discesa di la diventa un incubo per il sonno e le visioni oramai consolidate che mi tenevano compagnia
niente della natura intorno a me aveva l'aspetto consueto. animali piante, montagne cascate avevano tutte varie personificazioni. è veramente così la natura o è come la vediamo noi?
con grande fatica di piedi (di notte con la lucetta perdevo precisione nel passo e centravo pietre buche con grandi fitte ai piedi) arrivo ad ollomont
mangio e riparto
una signora mi dice:"non ripartire ora dormi un oretta almeno"
rispondo:"signora ha davanti a se un adulto che sa quel che fa"
infatti nel bosco dopo ollmont ho perso completamente la ragione per almeno un ora e mezza
visioni, allucinazioni, non sapevo dov'ero e non credevo esistesse il tor des geants
giocavo con il mio cane ma il cane era dalla dog sitter, un casino praticamente
quando stavo meglio seguivo quelli che passavano ma poi smettevo perchè non aveva senso
poi sono caduto quasi nei rovi e mi sono svegliato un attimo e mi dico:"se esiste il tor allora ho il pettorale"
ho tirato su il pile e avevo effettivamente il pettorale
"allora devo andare al rifugio e seguire le bandierine"
così ho fatto e nel rifugio mi hanno costretto a dormire
sono ripartito alle 8 30 circa contro le previsioni del rifugio che mi davano per spacciato, come mi ha detto quello che è uscito dopo di me
poi tutto è andata liscio
mi sono rifasciato più volte i piedi
e a parte l'asfalto in fuocato prima del malatrà
è andato tutto abbastanza liscio.
col di malatrà
bonattii
bertone
con traguardo finale
contento del traguardo
ma è stato così bello vagare per le montagne che ....................
ciao ciao
Espansione Francesco ...sei un grande ....immaginavo qualcosa di simile....qualche anno fa' ho fatto l'utmb e ho patito queste cose solo dalla Bovine all'arrivo.....pochissimi km in confronto .....
il tuo racconto molto dettagliato fa riflettere ....il Tor non e' gara x chiunque ...con umilta'...rispetto e coraggio ...come l'avete affrontata ...Tu ,Mauro ,Stefano e altri amici .....ripeto ...MOLTA UMILTA' ....si puo fare e portare a termine
GRANDI TUTTI VOI
Sigh, io sono l'unica Carmagnolese ad aver finito il Tor, due volte per giunta, e non mi ca@a nemmeno il giornaletto di paese... Beh ovvio, qui dalle mie parti contano solo i peperoni!!! Se avessi tagliato il traguardo portando in equilibrio sulla testa una cassetta di Quadrato di Carmagnola, allora sì, avrei conquistato fama imperitura...
Giancarla wrote:Sigh, io sono l'unica Carmagnolese ad aver finito il Tor, due volte per giunta, e non mi ca@a nemmeno il giornaletto di paese... Beh ovvio, qui dalle mie parti contano solo i peperoni!!! Se avessi tagliato il traguardo portando in equilibrio sulla testa una cassetta di Quadrato di Carmagnola, allora sì, avrei conquistato fama imperitura...
Gianca guarda che è veramente una novita' , qua in genere parlano solo di squadrette di calcio.......
Fatti non foste a viver come bruti...ma per seguir Virtude et Canoscenza..
(Inferno-canto XXVI-116,120)
.....complimenti a tutti!....credo che per poter portare a termine un simile evento bisogna trovare anche le giuste motivazioni.....davvero bravi tutti.....