La sveglia arriva impietosa, carichiamo e partiamo. La giornata sembra splendida e ci gustiamo l'alba in autostrada con la Corsica che spunta laggiù.
Arrivati a Valcona dobbiamo montare le catene per fare l'ultimo pezzo, ma le condizioni sono splendide, neve, freddo e sole. Tiriamo su per il bosco, è tutto da tracciare, ma che bellezza. Assieme a noi salgono quattro scialpinisti con un quattrozampe, si scambia qualche battuta e si sale tranquilli. Il bosco è spettacolare, la neve bella farinosa e uno degli scialpinisti sta ora battendo traccia (per inciso, per un po' sono stato davanti io, per un po' loro, per un po' viaggiavamo mischiati... Nessun problema o lamentela di traccia rovinata o bucata o distrutta... Anzi...). L'ultimo pezzo è magnifico, invece di arrivare alla punta vera e propria per poi traversare nella discesa, io e il mio amico saliamo dritti sul pendio prima che offre una discesa più ingaggiosa. Arrivo in cima, mi rilasso e dopo venti minuti arriva anche lui, stanco morto, ma appena si guarda intorno la soddisfazione è tanta.
Mangiamo qualcosina e ci prepariamo a lanciarci nella discesa: farina nel primo pendio aperto che diventa eccezionale nel bosco, fitto ma perfettamente sciabile. Siamo completamente in estasi, passiamo una radura con dei saltini naturali divertentissimi e traversiamo a destra verso la seconda parte di bosco dove le condizioni rimangono a dir poco ottime. Arriviamo con le tavole materialmente alla macchina scendendo il canale del torrente coperto da un metro e mezzo di neve. Esaltante.
Il mio amico continua ad avere una fortuna sfacciata con le condizioni, ma ha ripagato la sera: era il suo turno di cucina e ha impastato pizze e focacce deliziose (lasciandomi la pasta madre che ho usato ieri per fare anche io la pizza... buonissima) che abbiamo spazzolato con svariati litri di birra ed una bottiglia di spumante... Come dice lui "Per festeggiare la montagna"...
Partenza
Ci inoltriamo nel bosco
Il mare
In cima
Paolo pennella sul primo pendio
Farina