Monte Saccarello da Monesi
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Monte Saccarello da Monesi
Dopo varie rinunce causa maltempo e per i turni di lavoro che non combinavano,io ed il mio capogita preferito alias Lupo della Steppa siamo finalmente riusciti a fare una gita con gli sci sulle Alpi Liguri. L'intenzione era di fare il Monte Tibert dalla val Grana ma le nubi minacciose che da Ceva si in direzione Cuneo ci hanno fatto optare per la val Tanaro. Così ci siamo ritrovati a Monesi,dove siamo stati accolti da una fitta nevicata,tanto per cambiare,come se non ne avessimo ancora a basta di tutta la neve che ci è scesa sulle teste durante l'inverno.
Quest'anno col meteo ho avuto sfiga e anche quella mattina del 13 aprile la musica sembrava non cambiare. Arrivati alla stazione sciistica Ligure abbiamo preparato gli sci e gli zaini con la speranza che il tempo potesse migliorare:e così è stato!
Dopo una mezz'ora di salita in direzione del rifugio Sanremo il sole ci ha illuminato e abbiamo continuato la nostra salita zig zagando su 10 cm di neve fresca ,con la cagna Isotta che faceva avanti e indietro tra me ed il suo padrone.
La salita è stata bella ma faticosa,dopo poco ero sudato marcio e non vedevo più niente per il riverbero della neve. avevo lasciato acasa gli occhiali da sole con le lenti graduate! Poi piano piano,un pò per uno,abbiamo fatto la traccia fino al rifugio per decidere da lì se girare a sinistra verso il monte Frontè o a destra per il tetto della Liguria,ovvero il monte Saccarello. In cresta il cielo si era fatto di nuovo scuro e cominciava e nevischiare. Un vento gelido arrivava da Nord ed io mi sono imbaccuccato nel giaccone per non congelare. Qui il capogita ha deciso di proseguire per il saccarello,dopo aver consultato il suo cane ed io li ho seguiti bagnato di sudore congelato e con la coda tra le gambe. la salita era finita e abbiamo proseguito in cresta con il cielo che alternava nubi ad un pallido sole. Che fatica che ho fatto!
Superato il monumento al redentore siamo arrivati alla cima prefissata sotto una fitta nevicata e tra la nebbia. Un attimo per fare due foto e poi giù in discesa,prima di rischiare di essere dati per dispersi.
La parte più bella di ogni gita,sugli sci,a piedi o in bicicletta ,per me è sempre stata la salita. la discesa mi fa paura e tutte le mie energie sono impegnate per non amazzarmi. Per fortuna il mio compagno di gita invece se la cava a meraviglia e capisce la mia difficoltà,così mi ha aspettato e indicato la via più adatta per scendere,mentre io col sedere basso e a gambe larghe scendevo affannosamente pensando a mia mamma,e al nostro amico di quotazero che scrive "su l'è fassile m'anguscio,s'lé diffissile tribullo!".
Ma arrivato in fondo,come sempre,scoppiato come un riccio di castagne o come una rizza,che dir si voglia,ero felice e soddisfatto per la bella giornata e per aver portato a termine un'altra impresa,perchè per me,scendere da quei rivazzoni lì,è proprio un'impresa!
A volte penso che sti sci mi prenderanno la pelle. Ma per ora la pelle gliel'ho presa io!
Quest'anno col meteo ho avuto sfiga e anche quella mattina del 13 aprile la musica sembrava non cambiare. Arrivati alla stazione sciistica Ligure abbiamo preparato gli sci e gli zaini con la speranza che il tempo potesse migliorare:e così è stato!
Dopo una mezz'ora di salita in direzione del rifugio Sanremo il sole ci ha illuminato e abbiamo continuato la nostra salita zig zagando su 10 cm di neve fresca ,con la cagna Isotta che faceva avanti e indietro tra me ed il suo padrone.
La salita è stata bella ma faticosa,dopo poco ero sudato marcio e non vedevo più niente per il riverbero della neve. avevo lasciato acasa gli occhiali da sole con le lenti graduate! Poi piano piano,un pò per uno,abbiamo fatto la traccia fino al rifugio per decidere da lì se girare a sinistra verso il monte Frontè o a destra per il tetto della Liguria,ovvero il monte Saccarello. In cresta il cielo si era fatto di nuovo scuro e cominciava e nevischiare. Un vento gelido arrivava da Nord ed io mi sono imbaccuccato nel giaccone per non congelare. Qui il capogita ha deciso di proseguire per il saccarello,dopo aver consultato il suo cane ed io li ho seguiti bagnato di sudore congelato e con la coda tra le gambe. la salita era finita e abbiamo proseguito in cresta con il cielo che alternava nubi ad un pallido sole. Che fatica che ho fatto!
Superato il monumento al redentore siamo arrivati alla cima prefissata sotto una fitta nevicata e tra la nebbia. Un attimo per fare due foto e poi giù in discesa,prima di rischiare di essere dati per dispersi.
La parte più bella di ogni gita,sugli sci,a piedi o in bicicletta ,per me è sempre stata la salita. la discesa mi fa paura e tutte le mie energie sono impegnate per non amazzarmi. Per fortuna il mio compagno di gita invece se la cava a meraviglia e capisce la mia difficoltà,così mi ha aspettato e indicato la via più adatta per scendere,mentre io col sedere basso e a gambe larghe scendevo affannosamente pensando a mia mamma,e al nostro amico di quotazero che scrive "su l'è fassile m'anguscio,s'lé diffissile tribullo!".
Ma arrivato in fondo,come sempre,scoppiato come un riccio di castagne o come una rizza,che dir si voglia,ero felice e soddisfatto per la bella giornata e per aver portato a termine un'altra impresa,perchè per me,scendere da quei rivazzoni lì,è proprio un'impresa!
A volte penso che sti sci mi prenderanno la pelle. Ma per ora la pelle gliel'ho presa io!
Cara prumma, ti t'arivi
e ti porti cun ti u su;
s' ti t na treuvi ancùra vivi
diummie grazie a Nostei Sgnu
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Re: Monte Saccarello da Monesi





solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Monte Saccarello da Monesi
bravi
steva non disperare

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Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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- lupo della steppa
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Re: Monte Saccarello da Monesi
é strano come il silenzio dove appaiano segni di civiltà faccia un altro effetto,un pò da day-after
in tutta la giornata non abbiamo incontrato un'anima viva,Monesi completamente deserta e silenziosa era abbastanza inquietante
....eroico Steva nel portare a termine la gita con un ginocchio in disordine e con un attrezzatura inadeguata,però mi sa che per le prossime è meglio se ti procuri un tutore e un paio di sci come si deve...
siccome non conoscevamo bene i luoghi abbiamo deciso solo in alto di svoltare per il Saccarello,che è pur sempre la punta più alta delle liguria
il monte Frontè era un pò spelato in cresta,inoltre non ho ben capito se in discesa si segue appunto la cresta o ci si tiene più sul versante nord,che mi sembrava abbastanza ripido
forse tu Alec ne sai di piu?
forse sai anche che cos'è quella grossa costruzione che si incontra poco prima del Redentore?

aggiungo qualche foto...

in tutta la giornata non abbiamo incontrato un'anima viva,Monesi completamente deserta e silenziosa era abbastanza inquietante

....eroico Steva nel portare a termine la gita con un ginocchio in disordine e con un attrezzatura inadeguata,però mi sa che per le prossime è meglio se ti procuri un tutore e un paio di sci come si deve...
siccome non conoscevamo bene i luoghi abbiamo deciso solo in alto di svoltare per il Saccarello,che è pur sempre la punta più alta delle liguria

il monte Frontè era un pò spelato in cresta,inoltre non ho ben capito se in discesa si segue appunto la cresta o ci si tiene più sul versante nord,che mi sembrava abbastanza ripido
forse tu Alec ne sai di piu?
forse sai anche che cos'è quella grossa costruzione che si incontra poco prima del Redentore?


aggiungo qualche foto...
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...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
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Re: Monte Saccarello da Monesi
ciao, per il frontè nel tratto finale si può passare in cresta (ma bisogna levare gli sci) oppure con neve sicura traversare tutto il versante nord (non è molto ripido) fino a prendere la cresta che sale dalla garlendalupo della steppa wrote:il monte Frontè era un pò spelato in cresta,inoltre non ho ben capito se in discesa si segue appunto la cresta o ci si tiene più sul versante nord,che mi sembrava abbastanza ripido
forse tu Alec ne sai di piu?
forse sai anche che cos'è quella grossa costruzione che si incontra poco prima del Redentore?![]()
la costruzione non saprei, non ho ben capito dov'è, forse il vecchio arrivo della seggiovia?
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Re: Monte Saccarello da Monesi
La costruzione e` nella sella tra il Rifugio Sanremo e il Redentore.
Credo che in origine fosse l'arrivo di un impianto di risalita con annesso bar.
Quando ci sono passato con Davide lo scorso autunno mi e` sembrato fossero in corso dei lavori.
Credo che in origine fosse l'arrivo di un impianto di risalita con annesso bar.
Quando ci sono passato con Davide lo scorso autunno mi e` sembrato fossero in corso dei lavori.
- lupo della steppa
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Re: Monte Saccarello da Monesi
....infatti! quello che mi ha colpito è che non è in stato di abbandono,ma sembrava ristrutturata da poco...
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Re: Monte Saccarello da Monesi
la costruzione era l'arrivo della vecchia seggiovia ed è stata interamente ristrutturata in previsione del nuovo troncone che dovrebbe sorgere per il prossimo inverno, ma forse si fermerà poco sotto per la gioia di chi magari sperava di farci un bar
Al Fronté ci sali come spiegato da Ale, ma occhio alla qualità/quantità della neve perché il versante nord è soggetto a qualche assestamento

Al Fronté ci sali come spiegato da Ale, ma occhio alla qualità/quantità della neve perché il versante nord è soggetto a qualche assestamento
- lupo della steppa
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Re: Monte Saccarello da Monesi
grazie per le info...
per il Frontè se ne riparlerà ormai l'anno prossimo,mi è sembrata proprio una bella cima,non banale,da affrontare con conoscenza del percorso e delle condizioni della neve

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Re: Monte Saccarello da Monesi
Oggi breve salita al Redentore da Monesi... pensavamo di trovare condizioni ottime invece delusi: in basso ha piovuto (crosta) ed in alta neve molto pesante e bagnata. La cresta pelata dal vento...
Peccato... però bei paesaggi, la zona merita sempre!!

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"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota