Tutto e' nato perchè sound sapeva che mi interessava andare al Pizzo d'ormea ,vetta che ancora mi mancava, ma non dai classici percorsi di Chionea, Quarzina o Cascine ,mentre lui voleva percorrere la cresta che congiunge la Colla del Pizzo con quella dei Termini toccando Cima Ruscarina e Ferrarine.Con questi presupposti ha partorito un anello da circa 24 km che presentava alcune incognite....
Raggiungiamo quindi Borello e scesi dalla macchina avvistiamo subito una palina recente e rassicurante ; indica il Passo della Valletta ,percorso dal quale a questo punto vorremmo ritornare ,bene ,vuol dire che esiste un sentiero segnato...allora decidiamo di farlo al ritorno e procediamo dritti. Raggiungiamo Ponte Murao e Stalla Rossa su comoda sterrata
Dopo poco ad un bivio procediamo ancora dritti ed usciamo in breve dal bosco col vallone da risalire che appare davanti a noi...
In breve raggiungiamo il Gias Traversa e sempre su sterrata ,fra rado lariceto, raggiungiamo un ponte ,superato il quale seguiamo una scorciatoia che conduce al punto in cui la sterrata si esaurisce ed inizia un sentiero.
Attraversato un guado approdiamo in un ripiano erboso dal quale e' già possibile avvistare il Pizzo...procediamo fra erba e roccette montonate fino alla bella Sella Revelli
Qui pieghiamo a sinistra seguendo l'indicazione per la Colla del Pizzo e su vaga traccia ,che a tratti scompare, approdiamo ad un pianoro sottostante. Qui attraversiamo il Rio Revelli e risaliamo il pendio seguendo le tacche rosse che ci conducono alla Colla del Pizzo.
Qui pieghiamo a destra (non c'e' indicazione per il Pizzo) seguendo il sentierino che si mantiene poco sotto il filo di cresta e conduce alle pendici del monte che bisogna aggirare da Nord fino a raggiungerne la crestina sommitale e da questa in vetta...manco a dirlo insieme a noi arriva la nebbia

Dopo una breve pausa pranzo ripartiamo ritornando alla Colla del Pizzo e da questa seguiamo il sentiero per la Colla dei Termini ,raggiungendo dapprima la Cima Ruscarina e poi la Ferrarine (abbandonando solo momentaneamente il sentiero fra vaghe tracce o nulle ,giusto per raggiungere le vette,visto che il sentiero si mantiene qualche decina di metri più in basso).
Quindi raggiungiamo la Colla dei Termini ed inizia la parte con qualche incognita ,ossia raggiungere il Passo della Valletta...qui non ci sono ne indicazioni ne sentieri, abbiamo però di questo tratto la traccia gps ,che ci aiuta ad attraversare queste distese prative nella nebbia più totale....poi finalmente rintracciamo una evidente traccia che si mantiene tale fino al raggiungimento del ripiano erboso ,sede di alcuni graziosi laghetti dei quali uno a forma di cuore, antistante il Passo della Valletta.
Diamo un'occhiata ai laghetti e poi risaliamo il pendio che ci conduce al Passo della Valletta..
E qui iniziano i problemi

Convinti di trovare un cartello ,un'indicazione o quantomeno un sentiero (dato che a Borello c'era la palina indicante il Passo della Valletta,pensavamo che anche al Passo ci fosse qualcosa)....niente.....seguiamo allora i resti di una sterrata ormai invasa dall'erba ed in breve appare una chiara traccia che ci porta ad un ripiano erboso ,l'Alpe Zottazzi, ma da qui sparisce ogni possibile traccia....seguiamo delle vaghe traccette di erba schiacciata e di li a poco appaiono delle strisce di nylon appese a dei alberi decidiamo di seguirle ,in fondo e' più o meno la direzione giusta in cui dobbiamo andare e sembra comunque un percorso fattibile con dei punti (pochi in realtà) in cui potrebbe vagamente sembrare un sentiero. A complicare ulteriormente le cose arriva anche la nebbia ,quindi avvistare questi nylon diventa pure difficilotto....in qualche modo riusciamo a seguirli fin quando si esaurisco all'interno di un intricato e scosceso bosco....che fare? tornare in dietro non se ne parla...sono ormai le 18 passate e siamo ancora ad una quota elevata...proviamo a discendere il bosco cercando i punti più agevoli ,poi avvistiamo un centinaio di metri sotto a noi una radura e capiamo che bisogna in qualche modo arrivare li...in un punto in cui il telefono prende riusciamo ad avvisare Gheroppa e dargli le coordinate in caso non riuscissimo a venirne fuori....
Finalmente riusciamo ad uscire dal fitto bosco raggiungendo questa radura di bassi arbusti e da questa in breve ad intercettare una carrareccia...menomale...La seguiamo per 2km e sbuca su una sterrata principale ,la palina ci fa capire di essere finalmente sul sentiero giusto e ,ormai all'imbrunire, scendiamo i restanti 2 km al buio (con le frontali ovviamente) ma più sereni.....
In buona sostanza eravamo in dubbio se postarla ,ma alla fine abbiam pensato che potrebbe essere utile a qualcuno che abbia in mente di fare le stesso percorso....
Quello che e' certo e' che se si vuole effettuare lo stesso percorso ,ma lo sconsiglio, e' da fare in senso inverso ,perlomeno se il sentiero dovesse sparire si ha davanti tutta la giornata per ritornare indietro e non alle 17:30 a 1800 metri di quota con l'imbrunire in agguato.
Non ci e' ancora ben chiaro dove passasse questo sentiero ,comunque sia più a destra di dove siamo passati noi , presumibilmente alle pendici del Monte Baussetti ,ma e' solo un'ipotesi.
Malgrado la disavventura posso dire che la gita non e' malaccio ,perlomeno da Borello alla vetta e i laghetti del Passo della Valletta....
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