Domenica 10 settembre parto per l' ultima escursione estiva di quest' anno . E' un periodo in cui non ho grandi entusiasmi , ho perso un po' di stimoli avendo già girato un po' tutte le cime della zona anche più di una volta . Pure i lunghi spostamenti in auto da solo cominciano a pesarmi .

Così , nonostante le ottime previsioni meteo , rinuncio ad una meta nuova in zona Casterino per una più comoda meta già fatta e rifatta : il Monte Armetta . Perlomeno però la farò con un itinerario nuovo .

Arrivo ad Ormea verso le 7,15 , con tempo bello e temperatura freschina ( 10° ) . Posteggio vicino alla vecchia stazione e supero il cosiddetto Ponte dei Sospiri . Lì c' è il primo dei tanti cartelli indicatori , nuovi e dettagliati , che troverò lungo il cammino .
Non c' è un' indicazione per l' Armetta , ma per la mia prima meta sì : il Castelletto . Il percorso di salita sarà tutto lungo lo scosceso versante nord dell' Armetta e rimarrà all' ombra per tutta la mattina . Il sentiero sale in un bel bosco di castagni , un luogo che pare fatto apposta per i funghi . Ma il terreno è secchissimo ed in giro non c' è nulla di nulla . Più in alto troverò invece una bella gettata di mazze di tamburo novelle .
Passo accanto ad un paio di ruderi nel bosco e poi giungo ad un colletto a cui arriva pure una carrareccia . Qui c' è anche una bella casona con giardino , ancora frequentata . Nei dintorni gironzola un capriolo che appena mi sente fugge a gambe levate . Una breve deviazione a sinistra e sono in vetta al Castelletto ( 927 m. ) , dove si trovano una chiesina ed una grossa stele adornata da una Madonna . La vegetazione consente solo visuali verso l' alto , dove ovviamente svetta il Pizzo .
Risceso al colletto , cerco di orientarmi con la mia cartina OSM perchè agli incroci abbondano i cartelli , che indicano però destinazioni a breve raggio ( fontane , belvederi , località fuori dal mio percorso ... ) . Per non sbagliare imbocco la carrareccia principale che pianeggia sino ad un incrocio dove si stacca una stradina per località Vespi , che è sul mio tragitto .

Quasi sicuramente esiste una via più corta ma non segnata sulla mia mappa , comunque arrivo ai primi ruderi di Vespi dove , proprio tra due casupole in rovina c'è per terra un' indicazione a sinistra per Fasce .
Passo accanto ad un paio di casone ben tenute e circondate da uno steccato
e proseguendo un po' oltre mi inserisco in una bella mulattiera ( che probabilmente viene più direttamente dal colletto del Castelluccio ) , dove trovo la prima indicazione diretta per l' Armetta . La tempistica per fortuna si rivelerà parecchio esagerata .
La mulattiera sale dolcemente verso i ruderi di Case Fasce , in totale rovina , mentre i castagni lasciano il posto ai primi faggi .
Poco oltre incrocio una carrareccia parecchio inerbita , la attraverso e di fronte il sentiero prosegue sempre più ripido nella faggeta . Il tracciato prosegue un po' a zig zag nel bel bosco con uno spesso tappeto di foglie . Per fortuna in giro ci sono ancora tanti segnavia biancorossi o rossi che , pur essendo molto vecchi e stinti , sono fondamentali per non perdere la retta via .
Il sentiero passa sotto ad un paio di bastionate rocciose e trova un varco per aggirarle , giungendo in un piccolo pianoro erboso panoramico .

La dorsale però è ancora lontana .
La faticosa salita continua ancora per una mezz'oretta , poi appare il crinale prativo baciato dal sole . Sono ormai sull' Alta Via . Verso destra la lunga dorsale svetta nel Monte della Guardia .
A sinistra invece in pochi minuti arrivo sulla vetta dell' Armetta ( 1739 m. ) . La giornata è magnifica ed i panorami sono adeguati , anche se il mare è seminascosto dalla foschia .
Mi fermo un po' sulla cima , mangiando qualcosina anche se è molto presto . Infatti non sono nemmeno le 10 . Non c'è vento e si sta molto bene . Già che ci sono , segnalo che i due libri di vetta sono stracolmi . Se qualcuno avesse voglia di portarne su uno nuovo ....

Nel frattempo medito su quale percorso di discesa utilizzare . Il dubbio è se scendere dalla sterrata del Colle di San Bartolomeo ( soluzione facile ) oppure vedere se esiste ancora il sentiero che dalla Colla Bassa scende verso Alpisella o addirittura verso Prale ( soluzione difficile ) . La mia pigrizia ha il sopravvento e così dopo mezz' ora lascio la sommità dell' Armetta e mi dirigo lungo l' Alta Via verso il Colle di San Bartolomeo . La pigrizia si riferisce soprattutto alla voglia di avventura , perchè il percorso scelto è decisamente molto più lungo ( ma molto più tranquillo ) dell' altro .
Arrivato al casolare di Pian del Colle però non riesco a resistere all' impulso di dedicare un quarto d' ora alla deviazione in cima al vicino Monte Pesauto ( 1544 m. ) .
Raggiungo quindi il sottostante Colle di San Bartolomeo , dove incontro l' unico escursionista del giorno , salito dalla Madonna del Lago . Facciamo una veloce chiacchierata sui sentieri della zona e poi imbocco la mia carrareccia che scende lungamente nella bellissima e secchissima faggeta , con pochissimi scorci sui dintorni . .
Alla fine la strada , azzeccando le giuste deviazioni , mi conduce nei pressi del Castelletto , dove ero già passato in mattinata . Ne approfitto per prendere un tratto del Sentiero delle Vallette ( recentemente esplorato da Locontim ) ed arrivare allo splendido Belvedere della Cava , che sovrasta l' abitato di Ormea .
Da lì poi , in pochi minuti scendo in città innestandomi ancora sul tracciato iniziale di salita . Alla fin fine , mi risulta una anellone di una ventina di km per circa 1150 metri di dislivello .

Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]