Bric Pianarella e Canyon Montecucco anello per i Ciappi da Colombara

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soundofsilence
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Bric Pianarella e Canyon Montecucco anello per i Ciappi da Colombara

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Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://luoghidasogno.altervista.org/ar ... icolo=3765

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Bric Pianarella e Canyon Montecucco anello per i Ciappi da Colombara

Giovedì 5 Dicembre 2024: Località Colombara (75) – Arma della Moretta (220) – Dolmen Monticello (200) – Riparo Ruggetta (175) – Riparo F224 (200) – Presepino (315) – Ciappo Pianarella (315) – Caverna Stalattiti (320) – Arma do Gallin (295) – Canyon Montecucco (335) – Grotta del Diedro Rosso (335) – Ciappo dei Ceci (320) – Bric Pianarella (364) – Osservatorio astronomico (350) - Località Colombara (75).
Partecipanti: Silvia e soundofsilence.
Lunghezza: 15 Km. circa.
Dislivello: 950 m. circa.
Difficoltà: Giro in generale EE, per escursionisti esperti, se non altro per la difficoltà di orientamento per i vari sentieri non segnati e tracce inesistenti, quasi o totalmente, percorse, da individuare in un vero e proprio dedalo di percorsi. A parte questo vi sono un paio di punti veramente impegnativi ed esposti che, seppur attrezzati con varie corde, risultano comunque altamente sconsigliati ad escursionisti che non abbiano attitudini alpinistiche, questi tratti li valuterei, come impegno, alla stregua di un F+ (alpinistico facile superiore); i due punti in questione sono quelli che danno accesso al Canyon da una parte e dell’altra e che in questo giro vengono proposti in salita per renderli meno impegnativi, il primo punto è una paretina di 10 metri assai esposta, mentre il secondo, è costituito da due paretine meno esposte, ma la prima delle quali risulta la più impegnativa tecnicamente, in quanto liscia e priva di appigli. Oltre questi due punti clou, vi sono un paio di altri punti impegnativi, uno subito prima la paretina di 10 metri ed uno subito dopo, il primo attrezzato con una corda ed il secondo che costringe ad una breve arrampicata di I grado, su roccia non molto appigliata. In ultimo, per la visita alla Caverna delle Stalattiti necessita avere una lampada ed un casco è consigliato.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino ad Orco Feglino. All’uscita dell’autostrada prendiamo quindi a destra e proseguiamo per oltre 3 Km e parcheggiamo in uno spiazzo sulla sinistra, subito dopo aver passato a destra il bivio per Via di Feglino.*
Percorso a piedi: dal parcheggio imbocchiamo il sentiero in salita su un fondo acciottolato che, dopo poco, si fa decisamente ripido, giungendo ad un bivio, dopo 200 metri dalla partenza, dove continuiamo a destra, lasciando a sinistra una traccia che torna alla strada. Passiamo quindi poco sotto una casa e giungiamo ad un nuovo bivio, dove continuiamo sulla sinistra, mentre a destra si va verso San Bernardino. Cinquanta metri dopo questo bivio, ne troviamo un altro: andando dritti si percorre il vecchio sentiero, un poco infrascato, ma ancora segnato in biancorosso, mentre a sinistra vi è il nuovo sentiero che passa dal Dolmen di Monticello. Seguiamo quindi il vecchio sentiero e i segni biancorossi continuando dritti, quindi pieghiamo a sinistra, sempre seguendo i segni, costeggiando basse falesie. Dopo un centinaio di metri la traccia compie un tornante verso destra e, sfruttando un punto debole tra le falesie, saliamo ripidamente sopra le stesse, continuiamo quindi e sempre seguendo i segni biancorossi giungiamo in breve davanti all’Arma della Moretta, chiusa da un cancello. Oltre l’Arma i segni biancorossi non continuano, ma c’è comunque una chiara traccia in direzione nord est. Più avanti la traccia si perde un po’ e saliamo tra le fasce sfruttandone gli appositi varchi dove ritroviamo una qualche traccia. Così facendo ritroviamo dei segni biancorossi con i quali arriviamo in breve ad intercettare il sentiero segnato con un quadrato rosso pieno, che imbocchiamo verso sinistra. Dopo poco meno di 200 metri troviamo quindi un bivio a sinistra, qui il nostro percorso continuerebbe dritto, ma facciamo una deviazione a sinistra per andare a vedere il Dolmen di Monticello. Scendiamo quindi sul sentiero a sinistra, passando prima presso una bella casa in pietra, quindi scendendo più ripidamente fino al Dolmen, immediatamente sulla sinistra del sentiero. Visitato il Dolmen torniamo al bivio ed imbocchiamo il quadrato rosso verso sinistra e, dopo 200 metri, incrociamo un’ampia sterrata, che imbocchiamo verso destra. Seguiamo quindi la sterrata per circa 650 metri ed imbocchiamo quindi un sentiero a sinistra presso un traliccio. Il nuovo sentiero scende quindi fino a raggiungere l’alveo secco di un torrente (Sorgente Ruggetta), qui facciamo una breve deviazione nell’alveo verso destra, quindi notiamo un anfratto a sinistra, poco sopra, che raggiungiamo. Visitato l’anfratto torniamo sui nostri passi, quindi imbocchiamo il sentiero in salita sulla destra. Dopo un’ottantina di metri visitiamo quindi un riparo a sinistra, quindi dopo 100 metri giungiamo ad una bella grotta murata sulla destra del sentiero, visitata la quale facciamo una breve deviazione a sinistra per visitare un altro riparo murato. Subito dopo le 2 cavità troviamo un bivio a sinistra con segnavia linea rossa, che imbocchiamo. Dopo oltre 200 metri notiamo una cavità a destra, che andiamo a visitare con una breve deviazione a destra. La cavità si rivela un piccolo e basso buco con un muretto davanti, recante la scritta F224. Visitato il riparo riprendiamo il sentiero linea rossa che passa a destra di due piccoli ripari e quindi giunge ad un bivio, dove continuiamo a destra, in salita. Dopo oltre 600 metri troviamo due consecutivi e bivi verso destra, che ignoriamo, continuando dritti e a sinistra. Dopo 180 metri dal secondo bivio ne troviamo un terzo, ma, stavolta, prendiamo a destra, quindi troviamo un ennesimo bivio a sinistra con una sterrata privata (segnalazioni di divieto e di videosorveglianza), dove continuiamo a destra su sentiero. Subito dopo troviamo due ulteriori bivi a destra, che ignoriamo, giungendo quindi ad incrociare il sentiero rombo rosso, che imbocchiamo verso sinistra. Dopo poco più di 100 metri passiamo a sinistra del cosiddetto presepino, quindi dopo oltre 200 metri giungiamo ad un nuovo bivio, dove continuiamo dritti a destra (il sentiero di sinistra lo imboccheremo al ritorno) per altri 70 metri, giungendo così al bivio andata\ritorno, dove prendiamo a sinistra, mentre a destra si trova il sentiero da cui torneremo. Sul nuovo sentiero arriviamo quasi subito ad una grande lastra di pietra con alcune incisioni, il Ciappo Pianarella, oltre il quale proseguiamo ancora per circa 450 metri, giungendo così d un incrocio. Qui vale la pena di fare una deviazione a sinistra, verso la Caverna delle Stalattiti. Seguiamo quindi il sentiero a sinistra, ignorando un paio di bivi a sinistra verso le falesie e, quindi, giungiamo alla grotta dopo una breve salita. Visitiamo quindi la grotta costituita da una sola ampia camera e, quindi, torniamo all’incrocio sui nostri passi, dove proseguiamo dritti. Ai successivi 3 bivi prendiamo quindi sempre a sinistra (in effetti il secondo bivio non sono sicuro ci sia o sia individuabile), nei primi due proseguendo dritti, mentre al terzo, prendiamo decisamente a sinistra, mentre il sentiero principale prosegue dritto a destra. Il nuovo sentiero scende quindi passando a fianco di una grotta, l’Arma du Gallin, che possiamo visitare ma non risulta molto interessante. Superata la grotta scendiamo ancora, su sentiero non pulitissimo, fino ad incrociare un sentiero decisamente più evidente, che imbocchiamo verso destra. Seguiamo il nuovo sentiero, pressochè in piano per poco meno di 300 netri, quindi imbocchiamo la prima chiara deviazione a destra verso le falesie. Raggiunta la base delle falesie, facciamo prima una deviazione a destra verso un bel torrione staccato e proseguiamo fino ad una strettoia, quasi un piccolissimo canyon, oltre la quale la traccia scende parecchio ripida, invertiamo quindi marcia e torniamo al punto in cui siamo arrivati alla base delle falesie, proseguendo ora nell’altra direzione. Dopo oltre 100 metri a sinistra delle falesie, arriviamo ad intercettare un sentiero segnato con una C, che imbocchiamo verso destra in salita. Subito troviamo un saltino attrezzato con una corda, superato il quale il sentiero si biforca: a sinistra si giunge ad una parete attrezzata con staffe e corda, sopra la quale si scorge un'altra parete con corda, probabilmente una via di arrampicata, mentre noi prendiamo a destra, giungendo ad una parete di 10 metri attrezzata con varie corde. Saliamo quindi l’esposta parete e giungiamo quindi ad una ulteriore paretina, non attrezzata, che si supera in arrampicata di I grado. Superata anche questa difficoltà continuiamo a salire più facilmente addentrandoci in un suggestivo canyon. Al termine del canyon troviamo a destra una grotta passante, la Grotta del Diedro Rosso, che visitiamo. Visitata la grotta ci dirigiamo alle paretine di fronte, attrezzate con due corde. Saliamo non senza difficoltà la prima paretina, scarsa di appigli, quindi superiamo la seconda più agevolmente. Da qui la traccia principale andrebbe a destra, ma io ho provato ad esplorare le falesie verso sinistra, tenendomi sul ciglio ove possibile, oppure passando sotto, ma la cosa non si è rivelata comunque facile, essendo il ciglio non sempre percorribile e le tracce sottostanti decisamente infrascate. Così facendo sono riuscito a proseguire lungo la falesia per oltre 200 metri, giungendo in un punto con bella vista su una Madonnina piazzata in cima ad una falesia, da qui vicina, ma che non si capisce bene come raggiungere essendone separati da uno strapiombo. Da questo punto ho quindi girato a sinistra, lasciando il bordo falesia, scendendo alla meglio in un terreno con salti ed infrascato, fino a raggiungere un chiaro sentiero, che ho imboccato verso sinistra. Proseguo quindi sul chiaro sentiero per circa 140 metri, qui provo a prendere a sinistra per raggiungere nuovamente le falesie. Giunti nuovamente in cima alle falesie mi trovo su un punto panoramico sempre sulla Madonnina dall’altro lato, ma decisamente più distante. Avrei voluto raggiungere la Madonnina, ma, essendo tardi, ho preferito tornare sui miei passi, ma forse sarebbe stato meglio, tornati sul sentiero dalla falesia, continuare a sinistra, cosa che mi avrebbe portato a visitare anche il Ciappo delle Conche, mentre invece ho preso a destra, tornando sui miei passi fino al punto in cui ho raggiunto per la prima volta il sentiero che stiamo percorrendo, qui, invece di tornare alla falesia verso destra, proseguo dritto, per 200 metri, giungendo ad intercettare un chiaro sentiero, che imbocchiamo verso sinistra. Dopo 250 metri giungiamo quindi ad un incrocio, dove prendiamo a destra il sentiero segnato con un quadrato rosso pieno. Seguiamo quindi il quadrato rosso, ignorando vari bivi, e giungendo così ad un nuovo grande lastrone con incisioni (coppelle e scanalature) il Ciappo dei Ceci, poco oltre il quale ci riimettiamo sul sentiero dell’andata, che percorriamo per soli 70 metri, per prendere quindi a destra un sentiero in discesa. Il sentiero si trasforma quindi in sterrata, sterrata che poi abbandoniamo per continuare a destra sul sentiero segnato. Dopo 250 metri ci troviamo quindi ad un nuovo bivio: a destra si scende alla Madonna delle Grazie, che può costituire una via di ritorno più veloce, mentre noi continuiamo a sinistra verso il Bric Pianarella. Dopo 240 metri lasciamo quindi il sentiero principale, per imboccare una chiara scorciatoia sulla destra, segnata da ometti. Dopo 75 metri ci riimettiamo quindi sul sentiero principale che imbocchiamo verso destra, continuando quindi in leggera salita e poi in leggera discesa per 350 metri, fino ad un chiaro bivio a sinistra in salita, che imbocchiamo. In poco più di 100 metri giungiamo quindi in vetta del Bric Pianarella dal quale continuiamo sull’unico sentiero per circa 20 metri, per prendere quindi a destra la deviazione per l’Osservatorio astronomico. Visitato quindi il Menhir con un foro, che pare venir attraversato dal sole in occasione degli Equinozi, torniamo dall’Osservatorio e riprendiamo il sentiero principale, che imbocchiamo verso destra in discesa. Dopo 130 metri intercettiamo un nuovo sentiero, che imbocchiamo verso destra e che percorriamo fino a raggiungere una sterrata, sterrata che imbocchiamo pure verso destra. Percorriamo quindi la sterrata per poco meno di 300 metri, per prendere quindi una carrareccia sulla destra e lasciarla dopo 20 metri per imboccare quindi un sentiero in discesa verso sinistra. Scendiamo quindi col nuovo sentiero a tornanti, fino a giungere ad un punto dove la prosecuzione dritti viene decisamente sconsigliata da una serie di cartelli stradali, ma, siccome andare a destra ci allungherebbe decisamente il percorso, noi proseguiamo dritti ugualmente. Dopo 60 metri giungiamo ad un bivio, dove a sinistra si entra in un recinto e sarebbe il percorso che avremmo voluto fare, ma vista la recinzione, preferiamo continuare dritti a destra, sbucando quindi sul ciglio di un muretto che delimita la strada di accesso ad una proprietà privata. Scendiamo quindi, non senza difficoltà dal muretto, quindi raggiungiamo la strada principale, che imbocchiamo verso sinistra. Percorriamo quindi la strada principale per quasi 600 metri, giungendo così al parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina.
Conclusioni: non il più bel percorso del Finalese, che avvicinare il fantastico giro del Bric del Frate è assai difficile, ma, come tutti i percorsi di questa zona, si tratta di un anello che offre moltissimi punti di interesse paesaggistico ed archeologico, tra cui quelli che preferisco sono il Canyon con l’adiacente Grotta del Diedro Rosso e la Grotta delle Stalattiti. Peccato aver saltato la visita al Ciappo delle Conche, che era prevista, ma data l’ora tarda ed i sentieri in cima alle falesie del Montecucco che non erano molto percorribili come sembrava dalle mappe, la cosa è saltata, ma con un poco più di tempo a disposizione si può certamente fare e lo consiglio sicuramente.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Walter1
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Re: Bric Pianarella e Canyon Montecucco anello per i Ciappi da Colombara

Post by Walter1 »

Peccato aver saltato la visita al Ciappo delle Conche, che era prevista, ma data l’ora tarda ed i sentieri in cima alle falesie del Montecucco che non erano molto percorribili come sembrava dalle mappe, la cosa è saltata, ma con un poco più di tempo a disposizione si può certamente fare e lo consiglio sicuramente.
"Perdersi" tra le innumerevoli tracce (di escursionisti, climber, ciclisti, cacciatori e cinghiali) del Finalese è un must ! :skifree:

c'è gggente che fa migliaia di km in auto per stracciarsi le vesti tra questi rovi :ahah:

Il Ciappo delle Conche è un discreto punto panoramico ma passa quasi inosservato se non si sa di esserci sopra, le incisioni non sono poi così evidenti, bisogna starci un poco attenti mentre le si calpestano
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Re: Bric Pianarella e Canyon Montecucco anello per i Ciappi da Colombara

Post by soundofsilence »

Walter1 wrote:
Thu Jan 09, 2025 12:40
"Perdersi" tra le innumerevoli tracce (di escursionisti, climber, ciclisti, cacciatori e cinghiali) del Finalese è un must ! :skifree:
Non si è trattato tanto di orientamento tra le tante tracce, quanto proprio di tracce che non ci sono più. Purtroppo, o per fortuna, l'effetto lockdown sembra finito, non solo e non soprattutto nel finalese, e la natura si sta riprendendo un bel pò di sentieri....
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