Bric Mindino
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Re: Bric Mindino
Informo che il Mindino è stato inserito in un percorso per quad ed enduro, percorso autorizzato dai comuni di Viola, Pamparato e Garessio e dato in gestione a un motoclub.
Se non amate l'inquinamento forse girerete i vostri passi da un'altra parte.
ciao a tutti
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- lupo della steppa
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Re: Bric Mindino
che schifo



...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
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Re: Bric Mindino
.... magari pagano!?!
Di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio.
(Bertolt Brecht)
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Re: Bric Mindino
20 euro o abbonamento annuale a 40 euro, ciò garantisce aria pulita.Piervi wrote:.... magari pagano!?!
ciao
Re: Bric Mindino
Prima di partire per le ferie , rendiconto brevemente quella che potrebbe essere anche l'ultima mia escursione di quest'estate
. Non è quel che si dice chiudere in bellezza , ma tant'è ... L'amico Ennio voleva portare il suo cucciolo di labrador , Jack , a fare una bella sgambata in montagna e mi ha chiesto qualche consiglio . Siccome doveva essere un percorso facile e da farsi in mattinata , ho fatto un paio di proposte sulle Liguri , fra le quali ha scelto questa . Così sabato 19 agosto siamo partiti dalla Colla di Casotto alle 8,00 , in una mattinata già calda e mezza nuvolosa . Al via un cartello indica la meta a 2 ore e mezza ma ne basteranno meno della metà , senza correre ... Il percorso segue per gran parte delle carrarecce che salgono nel bosco , ma ogni tanto ci sono delle utili scorciatoie . Jack ha subito dimostrato di gradire l'ambiente , scorrazzando felice avanti ed indietro per il tracciato , che fortunatamente si svolgeva nell'ombra delle fresche frasche
.

Dopo meno di un'ora , uscendo purtroppo dal bosco , eravamo già in vista della cima dominata dall'immensa croce .

Se non altro sono apparse anche le prime visuali sulle dirimpettaie vette delle Liguri , dall'Antoroto al Pizzo d' Ormea .

In pochi minuti siamo arrivati sulla vetta , dove abbiamo trovato un piccolo gregge di tranquillissimi caproni che facevano la siesta all'ombra della megacroce

La giornata era ancora discreta e ci siamo fermati un pochetto ai piedi della crocetta

a goderci i panorami sui dintorni , mentre cominciavano a salire delle nebbie dal fondovalle e in alto si addensavano alcuni nuvoloni
. Si intravvedeva ancora il lontano Monviso

mentre la vista sulla dorsale di fronte era ancora buona .

Dato che era ancora prestissimo , abbiamo pensato di tornare per un percorso alternativo , facile ma più lungo . Siamo quindi scesi sul versante opposto lungo una carrareccia che , costeggiando una mandria di mucche e passando vicino alle sorgenti del torrente Mongia ( con acqua , cosa che ha fatto la felicità di Jack
) , siamo arrivati alla grande spianata del Colle di Prato Rotondo . Qui c'è una casetta di pastori custodita da ben 5 cani di varia taglia ... Fortunatamente sono tutte bestie tranquille e la festosità di Jack non è stata travisata ( anche perchè Ennio per sicurezza l'ha preso in braccio !
) . L'unica difficoltà per noi è stata quella di seminare il più attaccabrighe di questi animali , un terribile cagnaccio che ci ha inseguiti per un bel pezzo latrando e digrignando i dentoni ...

Seguendo poi in salita la sterrata siamo giunti ad un poggio panoramico su Garessio e la Val Tanaro , ma le nuvolaglie rendevano vano qualsiasi tentativo di fare una bella foto ...
Ormai in discesa ci siamo poi innestati sulla via dell'andata e siamo tornati alla macchina , non prima di esserci fatti una rinfrescante bevuta al solito bar ristorante Gallo di Monte
, unica traccia di vita nella desolazione di Garessio 2000 ! Segnalo anche che durante la discesa , tra il Bric Nei ed il Colle di Prato Rotondo, abbiamo incontrato un buon numero di persone e diverse auto , probabilmente dirette a qualche chiesetta montana ( non vista nè indicata ) dove era in programma una ricorrenza religiosa .
Alla fine è venuto fuori un giretto ad anello di oltre 13 chilometri ( Jack ne ha fatti molti di più
) con 600 metri di dislivello . Certamente questo non è il periodo migliore per salire su questo monte , però ad Ennio e Jack è piaciuto lo stesso ed io ho potuto smarcare dalla mia lista un'altra cima
che non ero ancora riuscito a trovare il tempo di salire .



Dopo meno di un'ora , uscendo purtroppo dal bosco , eravamo già in vista della cima dominata dall'immensa croce .
Se non altro sono apparse anche le prime visuali sulle dirimpettaie vette delle Liguri , dall'Antoroto al Pizzo d' Ormea .
In pochi minuti siamo arrivati sulla vetta , dove abbiamo trovato un piccolo gregge di tranquillissimi caproni che facevano la siesta all'ombra della megacroce

La giornata era ancora discreta e ci siamo fermati un pochetto ai piedi della crocetta
a goderci i panorami sui dintorni , mentre cominciavano a salire delle nebbie dal fondovalle e in alto si addensavano alcuni nuvoloni

mentre la vista sulla dorsale di fronte era ancora buona .
Dato che era ancora prestissimo , abbiamo pensato di tornare per un percorso alternativo , facile ma più lungo . Siamo quindi scesi sul versante opposto lungo una carrareccia che , costeggiando una mandria di mucche e passando vicino alle sorgenti del torrente Mongia ( con acqua , cosa che ha fatto la felicità di Jack



Seguendo poi in salita la sterrata siamo giunti ad un poggio panoramico su Garessio e la Val Tanaro , ma le nuvolaglie rendevano vano qualsiasi tentativo di fare una bella foto ...


Alla fine è venuto fuori un giretto ad anello di oltre 13 chilometri ( Jack ne ha fatti molti di più



Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Bric Mindino
Beh ottima gita, di ripiego ma neanche tanto.... la visuale in questo periodo in effetti non è il massimo con foschia varia, però partendo abbatsanza presto qualcosa si ammira...
Bravo anche Jack a sorbirsi almeno il doppio dei chilometri
Bravo anche Jack a sorbirsi almeno il doppio dei chilometri

"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
"De gustibus non disputandum est"
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Re: Bric Mindino
Questo inizio di giugno non è stato molto fortunato dal punto di vista meteorologico . Caldo , cieli grigi e frequenti temporali meridiani non mi hanno stimolato a fare escursioni . Però alla fine bisogna pur provarci ...
Così martedì 6 giugno mi decido e , dopo aver studiato un po' le varie previsioni del tempo , punto di buon mattino verso la Colla di Casotto , zona in cui ( almeno secondo ilmeteo.it ) dovrebbe essere certa perlomeno la mattinata serena . Purtroppo mi accorgo subito che non sarà così ....
Infatti a dispetto di una temperatura freschina ( intorno ai 10° ) , già di primo mattino il cielo non è limpido ed affiorano le prime nuvolaglie . Scartate altre destinazioni alternative in zona perchè potrebbero essere anche messe peggio , mi accingo a partire intorno alle 8 . La segnaletica verticale in zona è perfetta , nuova ed efficiente e pure i pittogrammi sono a posto .
Il giorno prima ed in nottata deve aver piovuto parecchio perchè i sentieri sono piuttosto fangosi e l'erba è molto bagnata . Il primo tratto di salita è in mezzo ad una magnifica faggeta , in cui mi aspetto di vedere spuntare ad ogni angolo qualche bel funghetto . Invece nemmeno l' ombra ....

Lungo il sentiero fangoso si vedono anche delle grosse impronte artigliate . Qualcuno può dirmi di che bestia sono ?

Il tracciato taglia in alcuni punti le sterrate di servizio e procede diritto verso la vetta . Ad un certo punto esce dal bosco innestandosi sulla carrareccia che conduce in cima . Qui ho la pessima idea di provare a raggiungere le Rocche del Rasc.azzo , un piccolo ammasso roccioso che la mia cartina indica poco sopra la strada . Vedo una cima pietrosa con un paletto in vetta e la identifico come la mia meta . Non essendoci sentiero , salgo dritto per prati e cespugli , cercando la via meno intricata . L' erba però è bagnatissima ed in breve pantaloni , scarponi e soprattutto piedi sono già fradici di acqua ...
Quando arrivo sulla fantomatica cimetta mi accorgo che non è quella giusta e che le vere Rocche del Rasc.azzo sono oltre e più in basso ...

Rinuncio immediatamente al proposito e dritto per umidissimi prati punto alla ormai evidente croce del Mindino , non molto lontana .

Quando arrivo in vetta ( 1879 m. ) sono le 9,15 , non c' è nessuno ed i panorami sono ... invisibili per le nuvole basse che si sono ormai addensate tutto attorno .

Faccio sosta sperando che che ci sia qualche schiarita ma il sole riesce a sbucare solo a tratti . Siccome non voglio perdere troppo tempo visto che potrebbe pure piovere , continuo il mio giro in direzione del Bric Nei ( 1764 m. ) e del Bric Muceretti ( 1762 m. ) . Non fa caldo , anzi , e per fortuna non ci sono molte mosche in giro .
Attraverso bei prati fioriti per raggiungere queste cimette e poi proseguo lungo il crinale percorso da una sterrata in direzione di Viola , giusto per racimolare qualche cespugliosa vetta imperdibile e panoramicissima ....





In pratica arrivo dove c'è la stazione terminale degli impianti di Saint Gree , ma a questo punto il pallido sole che mi stava accompagnando sparisce dietro le nuvole e mi convince che è il caso di prendere la via del ritorno . Imbocco quindi la carrareccia che scende verso il Passo di Prato Rotondo , guado con qualche attenzione il torrente Mongia ed arrivo al grande prato ( 1500 m. ) .

La stalla di cemento è stranamente vuota e pure la casupola dei pastori sembra disabitata . Vedo però che accanto è stata costruita una nuovissima casa di legno .

Il cielo è parecchio grigio ma io oso ancora una deviazione verso il vicino Bric di Prato Rotondo ( 1573 m. ) , con una croce di legno sulle pendici e tanti ripetitori ( anche dismessi ) sulla boscosa cima . La vista su Garessio è poca cosa a causa delle nubi .



Mentre mi accingo a tornare indietro , sento in lontananza un gran numero di campanacci in avvicinamento . Mi accorgo così che stanno arrivando alla stalla le mandrie bovine accompagnate da due veicoli di pastori . Saranno una cinquantina di capi con tre o quattro cani da guardia . Mi fa piacere vedere che i pascoli sono ancora frequentati e non sono abbandonati ...
Passo lì accanto e proseguo sulla lunga sterrata che prima sale e poi scende verso la Colla di Casotto . Il tempo è sempre più grigio e tetro e cade anche qualche goccia . Per fortuna smette subito e mi consente di arrivare alla macchina senza brutte sorprese .

Insomma , la gita non è stata indimenticabile ( del resto il Mindino non è proprio una vetta leggendaria ...
) però è stata una buona passeggiata nel verde , senza patire troppo il caldo e gli insetti ... E comunque alla fine mi risulta un percorso di oltre 17 km per circa 900 metri di dislivello totale .






Lungo il sentiero fangoso si vedono anche delle grosse impronte artigliate . Qualcuno può dirmi di che bestia sono ?
Il tracciato taglia in alcuni punti le sterrate di servizio e procede diritto verso la vetta . Ad un certo punto esce dal bosco innestandosi sulla carrareccia che conduce in cima . Qui ho la pessima idea di provare a raggiungere le Rocche del Rasc.azzo , un piccolo ammasso roccioso che la mia cartina indica poco sopra la strada . Vedo una cima pietrosa con un paletto in vetta e la identifico come la mia meta . Non essendoci sentiero , salgo dritto per prati e cespugli , cercando la via meno intricata . L' erba però è bagnatissima ed in breve pantaloni , scarponi e soprattutto piedi sono già fradici di acqua ...

Rinuncio immediatamente al proposito e dritto per umidissimi prati punto alla ormai evidente croce del Mindino , non molto lontana .
Quando arrivo in vetta ( 1879 m. ) sono le 9,15 , non c' è nessuno ed i panorami sono ... invisibili per le nuvole basse che si sono ormai addensate tutto attorno .

Faccio sosta sperando che che ci sia qualche schiarita ma il sole riesce a sbucare solo a tratti . Siccome non voglio perdere troppo tempo visto che potrebbe pure piovere , continuo il mio giro in direzione del Bric Nei ( 1764 m. ) e del Bric Muceretti ( 1762 m. ) . Non fa caldo , anzi , e per fortuna non ci sono molte mosche in giro .
Attraverso bei prati fioriti per raggiungere queste cimette e poi proseguo lungo il crinale percorso da una sterrata in direzione di Viola , giusto per racimolare qualche cespugliosa vetta imperdibile e panoramicissima ....

In pratica arrivo dove c'è la stazione terminale degli impianti di Saint Gree , ma a questo punto il pallido sole che mi stava accompagnando sparisce dietro le nuvole e mi convince che è il caso di prendere la via del ritorno . Imbocco quindi la carrareccia che scende verso il Passo di Prato Rotondo , guado con qualche attenzione il torrente Mongia ed arrivo al grande prato ( 1500 m. ) .
La stalla di cemento è stranamente vuota e pure la casupola dei pastori sembra disabitata . Vedo però che accanto è stata costruita una nuovissima casa di legno .
Il cielo è parecchio grigio ma io oso ancora una deviazione verso il vicino Bric di Prato Rotondo ( 1573 m. ) , con una croce di legno sulle pendici e tanti ripetitori ( anche dismessi ) sulla boscosa cima . La vista su Garessio è poca cosa a causa delle nubi .

Mentre mi accingo a tornare indietro , sento in lontananza un gran numero di campanacci in avvicinamento . Mi accorgo così che stanno arrivando alla stalla le mandrie bovine accompagnate da due veicoli di pastori . Saranno una cinquantina di capi con tre o quattro cani da guardia . Mi fa piacere vedere che i pascoli sono ancora frequentati e non sono abbandonati ...

Passo lì accanto e proseguo sulla lunga sterrata che prima sale e poi scende verso la Colla di Casotto . Il tempo è sempre più grigio e tetro e cade anche qualche goccia . Per fortuna smette subito e mi consente di arrivare alla macchina senza brutte sorprese .
Insomma , la gita non è stata indimenticabile ( del resto il Mindino non è proprio una vetta leggendaria ...



Last edited by daniele64 on Tue Jun 20, 2023 18:34, edited 2 times in total.
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Bric Mindino
Ed ecco il tracciato scaricato da Strava ...


Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Bric Mindino
Bric Mindino, "smarcato" come ripiego alla scialpinistica all'Antoroto, lo ricordo ancora dopo circa 40 anni come tra le montagne e il percorso più brutti che abbia mai fatto
in gita generalmente trovo quasi sempre qualche lato positivo, non qui ...
in gita generalmente trovo quasi sempre qualche lato positivo, non qui ...

- awretus
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Re: Bric Mindino
Le orme paiono di un cane o di un lupo (più il primo). Sebbene i cuscinetti plantari abbiano differenze, la deformazione del fango rende difficilmente distinguibili le orme.
È invece facile distinguere le tracce su un velo di neve, perché il cane procede in maniera caotica (vedi la tua relazione precedente, in compagnia del cane), mentre il lupo va dritto
È invece facile distinguere le tracce su un velo di neve, perché il cane procede in maniera caotica (vedi la tua relazione precedente, in compagnia del cane), mentre il lupo va dritto
ma che colpa io posso avere se la montagna presenta tanto di bello, che lo scritto ed il discorso diventano prolissi per accennare solo di volo ciò ch'essa porge d'interessante all'osservazione
M. Baretti, “Per rupi e ghiacci: frammenti alpini”, 1875
M. Baretti, “Per rupi e ghiacci: frammenti alpini”, 1875
Re: Bric Mindino
Walter1 wrote:Bric Mindino, "smarcato" come ripiego alla scialpinistica all'Antoroto, lo ricordo ancora dopo circa 40 anni come tra le montagne e il percorso più brutti che abbia mai fatto
in gita generalmente trovo quasi sempre qualche lato positivo, non qui ...
Beh , dai , c' è di peggio in giro ...



Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Bric Mindino
awretus wrote:Le orme paiono di un cane o di un lupo (più il primo). Sebbene i cuscinetti plantari abbiano differenze, la deformazione del fango rende difficilmente distinguibili le orme.
È invece facile distinguere le tracce su un velo di neve, perché il cane procede in maniera caotica (vedi la tua relazione precedente, in compagnia del cane), mentre il lupo va dritto



Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]