L’idea di salire al Monte Carboné, montagna del tutto sconosciuta, mi era venuta l’anno scorso leggendo una guida escursionistica. Poi per le piu’ svariate ragioni non se ne era fatto niente. L’idea comunque non è tramontata e martedì scorso, con Gianfranco, siamo partiti per raggiungere S.Giacomo di Entracque, dove avevamo prenotato cena e pernottamento presso la Baita Monte Gelas e l’annesso rifugio escursionistico.
Il Monte Carbone’ non è una meta ambita, è poco conosciuta e quindi pochissimo frequentata. Lo stesso gestore della locanda, gentilissimo e disponibile come del resto anche la moglie, si e’ stupito della nostra scelta, viste le cime piu’ blasonate (Gelas, Maledia etc.) che si possono salire da S.Giacomo.
Come sempre in caso di cime di un certo impegno ci siamo preparati con cura (Cima del Sabbione, Marguareis e Monte Bertrand le ns. mete delle settimane precedenti) in quanto i dati altimetrici e di durata lo imponevano: i 1600 metri di dislivello e le sei ore di salita indicate dalla guida con una parte finale di facile arrampicata non dovevano essere presi sottogamba, a scanso di “scoppiature” dal punto di vista fisico.
Dopo un’abbondante cena, una tranquilla dormita e un’adeguata colazione mattutina, alle 6,50 (ancora al buio) siamo già in marcia seguendo la strada sterrata che passate le ex Palazzine Reali (ora colonie estive), con moderata pendenza si addentra nel vallone verso Pian Rasur. La giornata, come da previsioni, è perfettamente limpida e la temperatura frizzante senza vento.
Saliamo di buon passo e dopo 55 minuti raggiungiamo la palina dove il sentiero si divide: a destra per il Rif. Pagarì, a sinistra per il Lago del Vei del Bouc. Il sentiero inizia a salire in maniera più ripida attraversando una faggeta, per poi spianare ed iniziare una serie interminabile di tornanti, che ci fanno prendere quota lentamente; il lato positivo della cosa e’ che si può impostare un passo regolare e fare (relativamente) poca (forse è meglio dire “meno”) fatica.
Dopo 2h 20 min. siamo al Lago del Vei del Bouc, dove ci concediamo la prima pausa per bere e mettere sotto i denti qualcosina. L’ambiente intorno è di una bellezza mozzafiato, in qualsiasi direzione uno guardi. Dieci minuti di sosta e siamo di nuovo in marcia. Risaliamo il costone erboso sopra il lago. Nulla è cambiato rispetto al tratto precedente: tornanti, tornanti e poi ancora tornanti

Ci tocca sudare ancora mezzora ed infine, con un lungo traverso a sinistra (nord) sui ripidi pendii sopra il Lago della Roccia, raggiungiamo il Passo Carboné. Un cartello lo quota erroneamente 2800 metri ( 2730 l’altezza corretta).
Sono 4h 20min che saliamo, siamo un poco (?????) stanchi


Stare a pensarci su può solo essere deleterio a livello psicologico e decidiamo di andare a “vedere” da vicino il canalino. Scesi per circa 30 m.di dislivello sul versante del Lago Carboné, su sentiero parzialmente innevato (neve ghiacciata di 20 giorni fa), raggiungiamo un riparo in pietra e, in piano, una labile traccia che risale il ripido versante sopra il lago (tratti esposti). Da vicino il canale risulta molto meno insidioso e ripido di quanto valutato prima. Lasciati i bastoncini lo risaliamo passando a destra di un masso incastrato (valutato 2°- sulla guida) e sempre sul lato destro i rimanenti 25/30 metri (il pietrame presente , molto instabile , e la discreta pendenza sconsigliano di salire sul fondo per evitare sicure scariche di pietre sul compagno di salita).
Raggiunto infine lo stretto intaglio finale e svoltati a sinistra risaliamo senza alcun problema gli ultimi metri che portano alla cresta sommitale ed alla cima (m. 2802).

Dopo 5 ore esatte di salita (soste comprese) e 1640 metri di dislivello da S. Giacomo non possiamo fare altro che complimentarci a vicenda

Su quella che è la vetta ufficiale (?), sotto una sconnessa croce fatta con due bastoni, dentro una lattina di caffè, un unico foglio (umido) con un’unica annotazione


Dopo venti minuti di sosta prendiamo la via del ritorno. Ridisceso con cautela il canalino e ritornati al Passo Carboné ci attende un lungo ritorno fatto di tornanti, tornanti ed ancora tornanti !!!!!



Dopo 4 ore siamo a S.Giacomo. Dislivello complessivo 1725 m.
Ciao.

FRANKIE@
Allego qualche foto:
Il sentiero in direzione del Lago del Vei del Bouc

La Maledia (dietro)

Il Lago del Vei del Bouc

Sullo sfondo l'Argentera

Il Monte Carboné dal Passo Carboné

Il Lago Carboné

Il canalino di salita visto dall'alto

Autoscatto in vetta

Dalla cima: i ripidi pendii sopra il Lago della Roccia

Maledia (sinistra) e Gelas

A destra Bec e Rocca d'Orel

Laghetto ancora ghiacciato sul versante nord del Monte Carboné
