Uscita di lunedì 29/07/2019 con Gianfranco.
Quota partenza m. 1904 - Quota arrivo m. 3085
Dislivello m. 1170 - Lunghezza persorso 14.5 km. A/R
Durata salita 4h 10' - Discesa 3h 05' (soste intermedie comprese)
Meteo: sereno senza vento al mattino - nubi sparse nel pomeriggio.
Difficoltà: il percorso, specie prendendo la via alta, non presenta difficoltà mentre con quello dal lago Balauor (o de l'Isolette) ci vuole un poco più di capacità nel districarsi su barre rocciose ripide tra massi incastrati e sfasciumi di tutte le dimensioni in un percorso senza sentiero; in generale entrambe, comunque, possono essere considerate EE a causa della lunghezza del percorso, per la la quota raggiunta e le possibili difficoltà di orientamento in caso di nebbia.
Sono passati quasi 31 anni dalle nostre prime escursioni in zona Gelas - St. Robert. Nel giro di quattro anni avevano salito due volte il Gelas (sett. 88 dal canalino est, sett. 89 dal Colletto St. Robert e la cresta sud-ovest) ed infine nel '91 il St. Robert.
Di quelle uscite, oggi, ci è rimasta in mente solo la bellezza selvaggia dei luoghi, la soddisfazione per la prima salita (canalino est - tosta) ma specialmente, almeno per me, la risalita della cresta sud-ovest (aerea ed a tratti esposta) con successiva discesa dal canalino est.
Il tempo passato ha invece "rimosso" la fatica, la lunghezza del percorso, la mancanza di un sentiero (salvo nella parte iniziale), i massi e gli sfasciumi grandi, medi e piccoli che caratterizzano la via dal Lago Morto in sù (la salita era sempre avvenuta per quella via)
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Tutto questo ci sta, invecchiando si mantengono solo i ricordi belli


Con il Balcone del Gelas, mio vecchio pallino, avremmo salito (o tentato) una cima nuova e rinfrescato la memoria.
Madone de Fenestre

Arrivati a Madone de Fenestre poco prima delle 8 (2h 15' di auto) imbocchiamo senza indugi la bella mulattiera che sale lungo le pendici dell'Agnelliera. Sulla via da seguire siamo dubbiosi, dobbiamo trovare "un masso nero" dopo il quale una traccia dovrebbe portare al Colletto del Lago di Finestra. Con il "colore" di spuntoni, torrioni e massi non abbiamo mai avuto un buon rapporto e quindi alla seconda svolta a destra abbiamo imboccato un discreto sentierino, superato parecchi costoni e raggiunto senza stancarci più di tanto un bel lago ( Lago Balaour - 2342 m). Ne approfittiamo per fare colazione e studiare il da farsi. Il sentierino ormai è diventato una traccia e continua senza prendere quota verso est. Il Gelas, nostro punto di riferimento, è ancora ben in alto e spostato quindi iniziamo a salire, seguendo prima il valloncello (altro laghetto) e spostandoci poi su un costone (primo ometto) che insieme con i successivi indica una direzione che ci pare (ed è) logica. La progressione è "logicamente dura", tra barre rocciose ripide, colate di sfasciumi e massi incastrati, zigzagando e destra e manca per seguire lo sviluppo degli ometti.
Fortunatamente non fa un caldo eccessivo ma la fatica è tanta e le soste abbastanza frequenti. Prendiamo quota ed alla fine passiamo nelle vicinanze del Lago Bianco raccordandoci ( un bel po' sopra) con la via che sale dal Colletto del Lago di Finestra, quella che avremmo dovuto prendere dopo il "masso nero". Salita quest'ultima più progressiva e meno dura

La testata del vallone con il St.Robert ed il Gelas

Uno sguardo a ritroso salendo

Da sinistra: Pas du Mont Colomb, Mont Ponset e Caire Barel

Cima Est di Finestra, Passo e Cima St. Robert

Uno dei tanti laghetti incrociati nella salita. Sullo sfondo la cima del Ponset

In basso il Lac Balaour chiamato anche Lac de l'Isolette

Il Caire Barel e sullo sfondo la Cime de la Vallette de Prals (



Il St. Robert ed il Gelas


St. Robert, Colletto del St. Robert e parte iniziale dell cresta sud-ovest del Gelas

Gelas

Visuale verso la Cima dell'Agnelliera

Ultime fatiche per ricongiungecii con la traccia alta di salita

Il Lago Bianco

Il Lago Bianco, il lago Morto (poco lontano) ed il solitario inglese (per niente loquace) con cui abbiamo condiviso a tratti la salita

Per arrivare alla nostra meta comunque c'è ancora da salire, aggirando prima un roccioso costone che scende dalla cima sud del Gelas e seguendo la successiva lunga parete rocciosa nella quale si apre la fenditura del canalino est (via normale francese) per il Gelas. Noi intanto ci siamo spostati a destra in direzione del costone roccioso e sfasciumoso (e te pareva!!!


Il Balcone del Gelas finalmente si fa vedere

Un provvidenziale nevaio, dietro la nostra meta

Visuale ravvicinata delle due cime del Gelas e parte finale del canalino est (via normale)

Il Lac Long, il lago Niré e sullo sfondo Chamineye, Bego, Grand Capelet, Cima del Diavolo e Capelet sup.

Maledia, Peyrebroc, Clapier e Chamineye

Diversa angolazione con la cima sud del Gelas in evidenza

Maledia e Clapier

Cima Chafrion

Vista ravvicinata della Maledia: a sinistra il Lago dell'Agnello

Visuale a nord sul versante italiano

I ripidissimi pendii che portano al Passo della Maledia



La giornata è ancora bella ed il giro d'orizzonte giustifica totalmente la fatica fatta. Oltre quattro ore si salita sono tante ma comunque nei tempi medi indicati su internet. Ci fermiamo in vetta a fare foto e riempirci gli occhi di tanto spettacolo che spero le mie foto riescano a rendere pienamente.



Intanto incominciano ad arrivare nubi (prevista qualche pioggia per le 16). Ci muoviamo per il ritorno soddisfatti con una cima nuova ad arricchire il nostro "palmares"

Ritorno in cui seguiremo la via "alta" che avremmo dovuto fare all'andata
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Saluti

FRANKIE@