Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
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Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Regione e provincia: Alpi Marittime (Francia)
Località di partenza: Col de l'Authion
Tempo di percorrenza: 7 ore e 30
Chilometri: 17,5
Dislivello in salita: 1100
Gita spettacolare con dislivello non eccessivo su sentieri battuti.
Dal Col de Turini si prosegue in auto fino nei pressi dell'Authion. Si puo' parcheggiare al primo parcheggio poco prima del bivio a senso unico del giro dell'Authion e raggiungerlo a piedi in mezz'ora oppure proseguire su strada asfaltata fino al parcheggio subito sotto la cima ove svetta il fortino.
Di qui gia' abbiamo una panoramica della passeggiata con le due cime davanti a noi, il Gran Capelet dietro di esse e il Bego spostato piu' a dx.
Si scavalca il monte e sul lato opposto si vede il sentiero che perde decisamente quota (200mt) fino alla basse de St. Verran (fortino)
Poi in leggera ascesa fino al col du Raus e successivamente fino ad un altro passo che non ricordo il nome dove noi, abbandonando il sentiero principale per il passo del diavolo, (sentiero seguito al ritorno) abbiamo salito la ripida cresta fino in cima al Capelet Sup., sempre in cresta verso la Cime du Diable e a seguire discesa dalla parte opposta, verso nord-est, in direzione del col du Trem, laghi du Diable poi a destra omonimo passo e giu' in discesa fino ad incrociare il sentiero di salita
Località di partenza: Col de l'Authion
Tempo di percorrenza: 7 ore e 30
Chilometri: 17,5
Dislivello in salita: 1100
Gita spettacolare con dislivello non eccessivo su sentieri battuti.
Dal Col de Turini si prosegue in auto fino nei pressi dell'Authion. Si puo' parcheggiare al primo parcheggio poco prima del bivio a senso unico del giro dell'Authion e raggiungerlo a piedi in mezz'ora oppure proseguire su strada asfaltata fino al parcheggio subito sotto la cima ove svetta il fortino.
Di qui gia' abbiamo una panoramica della passeggiata con le due cime davanti a noi, il Gran Capelet dietro di esse e il Bego spostato piu' a dx.
Si scavalca il monte e sul lato opposto si vede il sentiero che perde decisamente quota (200mt) fino alla basse de St. Verran (fortino)
Poi in leggera ascesa fino al col du Raus e successivamente fino ad un altro passo che non ricordo il nome dove noi, abbandonando il sentiero principale per il passo del diavolo, (sentiero seguito al ritorno) abbiamo salito la ripida cresta fino in cima al Capelet Sup., sempre in cresta verso la Cime du Diable e a seguire discesa dalla parte opposta, verso nord-est, in direzione del col du Trem, laghi du Diable poi a destra omonimo passo e giu' in discesa fino ad incrociare il sentiero di salita
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(Bertolt Brecht)
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Bellissimi posti...e bella escursione! Peccato per la lontananza sia dalla Liguria che dal Piemonte...
Complimenti anche per le foto, ne hai qualcuna verso sud? Si vedeva il mare?
Frequento la zona del Turini da molti anni, ma passandoci al Cro 2012 sono rimasto letteralmente folgorato: era una stupenda giornata di fine giugno, senza una nuvola...correre su quelle creste verdi scendendo verso il Camp d'Argent, e vedere sullo sfondo il mare luccicante della Costa Azzurra è stata una delle esperienze più belle che ricordi in montagna.
Complimenti anche per le foto, ne hai qualcuna verso sud? Si vedeva il mare?
Frequento la zona del Turini da molti anni, ma passandoci al Cro 2012 sono rimasto letteralmente folgorato: era una stupenda giornata di fine giugno, senza una nuvola...correre su quelle creste verdi scendendo verso il Camp d'Argent, e vedere sullo sfondo il mare luccicante della Costa Azzurra è stata una delle esperienze più belle che ricordi in montagna.
Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Purtroppo quel giorno il mare non si vedeva altrimenti mi sarei divertito a fotografarlo.
Il mare mi piace parecchio vederlo dalle cime!
ciao!
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
bel giro Piervi
...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Bella cavalcata classica in un territorio che io amo particolarmente
Complimenti
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"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Grasie a Frankie e al Sassellino anche da parte dell'allegra brigata.
Posti e itinerario bellissimi.... da fare!
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Complimenti all'allegra brigata di Piervi per questo itinerario davvero interessante e per me assolutamente originale.Piervi wrote:Grasie a Frankie e al Sassellino anche da parte dell'allegra brigata.
Posti e itinerario bellissimi.... da fare!
Ho dovuto scartabellare un po' con le carte IGN per seguire il tracciato che si snoda in luoghi che non conosco, e devo dire che già sulla carta appare intrigante.
Lunga cavalcata di cresta con anellino terminale che sale su due cime per poi scendere a dei laghetti: mmmmh, molto appetitoso.
Le foto confermano che varrebbe proprio la pena anche per noi levantini di spingerci fin laggiù, oltre le colonne d'Ercole di XXMiglia.
Se ho studiato bene e capito il percorso il passo dovrebbe essere la "Baisse Cavaline".Piervi wrote:Poi in leggera ascesa fino al col du Raus e successivamente fino ad un altro passo che non ricordo il nome dove noi, abbandonando il sentiero principale per il passo del diavolo, (sentiero seguito al ritorno) abbiamo salito la ripida cresta fino in cima al Capelet Sup.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Complimenti,un bel giretto davvero .Sei stato pure abbastanza fortunato perchè quella zona è soggetta ai temporali estivi,specialmente pomeridiani. La cima del Diavolo ha un nome che mi ha sempre attirato e questo itinerario mi pare tutto sommato alla mia portata. E' ben segnalato? Quanto ci hai messo da Dolcedo alla Punta dei Tre Comuni? Un paio d'orette dovrebbero essere più che sufficienti,no? Te lo chiedo perchè io ho un punto d'appoggio ad Imperia,così posso valutare i tempi necessari per il viaggio. Grazie.
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Promosso con lode e diritto di pubblicazione!!!!Littletino wrote:
Se ho studiato bene e capito il percorso il passo dovrebbe essere la "Baisse Cavaline".
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Fortunati e temerari!daniele64 wrote:Sei stato pure abbastanza fortunato perchè quella zona è soggetta ai temporali estivi,specialmente pomeridiani.
Un nostro amico francese non e' venuto perche' meteo-france dava possibilita' di temporali e in quelle zone i fulmini vengono attirati dalla particolare conformazione rocciosa.
Il meteo italiano specificava che il rischio temporali, in quella zona, era basso
Semplicemente ci siamo fidati dell'Italia
Italia-Francia 1-0
Si, direi che 2 ore o poco piu' siano sufficienti.Quanto ci hai messo da Dolcedo alla Punta dei Tre Comuni? Un paio d'orette dovrebbero essere più che sufficienti,no? Te lo chiedo perchè io ho un punto d'appoggio ad Imperia,così posso valutare i tempi necessari per il viaggio. Grazie.
Siamo saliti a Olivetta per poi scendere a Sospel.... Non e' ancora chiaro, anzi c'e' proprio una diatriba in corso, se arrivando fino a Mentone in autostrada si faccia prima.
A te il compito per le vacanze!
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
google maps mi da facendo la strada che abbiamo fatto un minuto più corta che quella passando da mentone...alla fine cambia niente
date un calcio all'impossibile
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
e poi effettivamente siamo stati davverpo fortunati a prendere una giornata così.
dopo il pranzo fatto ai laghi du diable la cime si è offuscata notevolmente...fortunatamente abbiamo salito le cime il mattino...
dopo il pranzo fatto ai laghi du diable la cime si è offuscata notevolmente...fortunatamente abbiamo salito le cime il mattino...
date un calcio all'impossibile
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
ne vale davvero tantissimo la pena...magari fermarsi qualche giorno, perchè i km sono tanti effettivamente anche per noi che siamo "ponentini"Littletino wrote:
Le foto confermano che varrebbe proprio la pena anche per noi levantini di spingerci fin laggiù, oltre le colonne d'Ercole di XXMiglia.
:
date un calcio all'impossibile
Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Ogni tanto torno a guardare quest'itinerario... Mi piace proprio! E' abbastanza lunghetto ma mi pare privo di grandi dislivelli e di grosse difficoltà e credo che dalle due cime che tocca si possano osservare ottimi panorami dei monti e dei laghetti del circondario. Lo metto senz'altro in lista per l'estate prossima! Grazie per i consigli e per le foto.
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
E fai bene!daniele64 wrote:....E' abbastanza lunghetto ma mi pare privo di grandi dislivelli e di grosse difficoltà. Lo metto senz'altro in lista per l'estate prossima!
LA PASSEGGIATA SI SVOLGE TUTTA SU AMPIE PRATERIE, tra forti e fortini, quasi tutta in cresta.
Per persone allenate, non e' un gran che' sotto il profilo fisico.
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
si, solo un piccolo pezzo dove bisogna superare un facilissimo sbalzo roccioso...se trovo la foto ve la posto, ma veramente veramente banale, tranquilli!
date un calcio all'impossibile
Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Ho finalmente mantenuto la mia promessa . Ieri , in una giornata veramente magnifica , ho fatto questo bell'itinerario che consente panorami spaziali sulle vette più vicine .daniele64 wrote:Ogni tanto torno a guardare quest'itinerario... Mi piace proprio! E' abbastanza lunghetto ma mi pare privo di grandi dislivelli e di grosse difficoltà e credo che dalle due cime che tocca si possano osservare ottimi panorami dei monti e dei laghetti del circondario. Lo metto senz'altro in lista per l'estate prossima! Grazie per i consigli e per le foto.
Solo un' annotazione : la relazione iniziale di Piervi segnala un dislivello di 1100 metri . Secondo me ( senza GPS o altri strumenti ) sono senz'altro di più ( direi 1300 più o meno ) visto i numerosi saliscendi a cui il percorso costringe .
Quando avrò tempo vedo di relazionare il giretto con le relative foto...
Ciao .
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Daniele, contento che ti sia piaciuto.
Per il dislivello, l'unico problema che ci può essere stato, lo sbaglio di trascrizione perchè avevo il gps
Per il dislivello, l'unico problema che ci può essere stato, lo sbaglio di trascrizione perchè avevo il gps
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Hai ragione, Daniele, il dislivello è di 1350 metri
Se mi riesce provvedo a correggere il mio post
Se mi riesce provvedo a correggere il mio post
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Non si può più correggere, dovrebbe farlo l'amministratore!
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Non c'è problema , ci mancherebbe !Piervi wrote:Hai ragione, Daniele, il dislivello è di 1350 metri
Se mi riesce provvedo a correggere il mio post
Mi è parso subito un po' più "dislivellato" del previsto , soprattutto se ne sono accorte le mie gambe....
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Ecco un a breve relazione e le foto promesse .
Sabato scorso è stato il giorno scelto per vendicare l'onta dell'anno scorso , quando sono arrivato alla base della Cime du Diable partendo dal Lac des Mesches e poi , per vari motivi , non ci sono salito , deviando sul Macruera .
Alle 7,15 lascio l'auto al parcheggio e faccio una puntatina alla bella Ridotta dei 3 Comuni , appena illuminata dal sole del mattino . Da lì , in una magnifica giornata tersa , si vede già quasi tutto l'itinerario che devo percorrere . Imboccata la sterrata che scende verso la Baisse de Saint Veran , incontro un enorme gregge di pecore che ingombra la via ( e non solo ) , così sono costretto a passarci in mezzo augurandomi di non incontrare qualche suscettibile cane da guardia . Invece ci sono 2 grossi maremmani che fortunatamente sono di buon umore e si limitano a qualche ringhio " amichevole " . In fondo al gregge trovo poi un magnifico caprone con mezzo metro di corna intento a " corteggiare " l'ultima pecorella del gruppo . La mia apparizione lo disturba palesemente e così rinuncia agli approcci , ma senza prendersela con me ! A Saint Veran do un'occhiata al bunker che presidiava il colle e poi continuo sul tracciato che si riduce a sentiero , salendo dolcemente sino al Col de Raus , dove ci si sposta sul versante opposto per raggiungere la Baisse Cavaline . Qui lascio il sentiero segnalato ( che percorrerò al ritorno ) e mi inerpico sul tracciato che sale lungo il crinale per raggiungere , con lunga ma facile salita , la cima del Capelet Superieur ( in due ore e mezza dalla partenza ) . Sotto la vetta una famigliola di camosci si diverte a sfuggire ai miei tentativi di fotografarla . Grandioso panorama , dal mare della Costa Azzurra alla bastionata delle Marittime , con tutte le cime principali in bella evidenza .
Dopo le canoniche foto , scendo sul versante opposto verso l' insellatura che separa dalla Cime du Diable , per poi risalire verso la vicina vetta . Qualche pietraia in cui fare attenzione , ma nulla di difficile . Finalmente sono sulla Cime du Diable : la rivincita sull'escursione dell'anno scorso è compiuta ! Il panorama sulle Marittime è veramente strepitoso . Faccio la pappa , un mucchio di foto e mi godo il bel sole ; poi scendo sul sentiero che mi porta al Pas du Trem e quindi ai Lacs du Diable ( uno è asciutto ) . In questo tratto ci sono una miriade di escursionisti francesi , con cui , nonostante la mia ignoranza nel gallico idioma , riusciamo a scambiare qualche impressione sulla stupenda giornata . Risalito al Pas du Diable , mi son sorbito una lunga discesa nel vallone pietroso che riconduce alla Baisse Cavaline ( altro camoscio timido ) . Da Saint Veran infine ancora un bel pezzo di salitina , visto che non ero ancora abbastanza stanco ... Segnalazione agli appassionati di birdwatching : volteggiavano in cielo un gran numero di rapaci , alcuni di dimensioni veramente grosse ( visti pure da vicino ! ) : a me parevano aquile ma una francese mi ha parlato di gipeti . Forse per questo non ho visto nemmeno una marmotta in circolazione ....
Il giro completo è durato 7 ore , soste comprese , con un rientro come al solito molto tranquillo .
Ecco un bel po' di foto :
La Ridotta dei Tre Comuni allla partenza
Dalla partenza si vede quasi tutto il percorso
Incontro con il gregge
Si vede il mare di Antibes
Sotto il Capelet : uno l'ho beccato in posa !
Dalla vetta del Capelet Inferieur
In cima al Capelet Superieur
L'Argentera dal Capelet Superieur
In vetta alla Cime du Diable
Monte Bego
Gran Capelet
Maledia
Gelas
Il sottostante Pas du Diable
Lago della Muta
Lacs du Diable e Monte Macruera
Lac du Diable
Il pietroso vallone di discesa dal Pas du Diable
La strada di discesa
Al rientro : alle spalle si vede chiaramente il percorso fatto
Al rientro : Ridotta dei 3 Comuni con sullo sfondo Capelet Sup. , Cime du Diable e Gran Capelet
Credo che sia abbastanza ....
Sabato scorso è stato il giorno scelto per vendicare l'onta dell'anno scorso , quando sono arrivato alla base della Cime du Diable partendo dal Lac des Mesches e poi , per vari motivi , non ci sono salito , deviando sul Macruera .
Alle 7,15 lascio l'auto al parcheggio e faccio una puntatina alla bella Ridotta dei 3 Comuni , appena illuminata dal sole del mattino . Da lì , in una magnifica giornata tersa , si vede già quasi tutto l'itinerario che devo percorrere . Imboccata la sterrata che scende verso la Baisse de Saint Veran , incontro un enorme gregge di pecore che ingombra la via ( e non solo ) , così sono costretto a passarci in mezzo augurandomi di non incontrare qualche suscettibile cane da guardia . Invece ci sono 2 grossi maremmani che fortunatamente sono di buon umore e si limitano a qualche ringhio " amichevole " . In fondo al gregge trovo poi un magnifico caprone con mezzo metro di corna intento a " corteggiare " l'ultima pecorella del gruppo . La mia apparizione lo disturba palesemente e così rinuncia agli approcci , ma senza prendersela con me ! A Saint Veran do un'occhiata al bunker che presidiava il colle e poi continuo sul tracciato che si riduce a sentiero , salendo dolcemente sino al Col de Raus , dove ci si sposta sul versante opposto per raggiungere la Baisse Cavaline . Qui lascio il sentiero segnalato ( che percorrerò al ritorno ) e mi inerpico sul tracciato che sale lungo il crinale per raggiungere , con lunga ma facile salita , la cima del Capelet Superieur ( in due ore e mezza dalla partenza ) . Sotto la vetta una famigliola di camosci si diverte a sfuggire ai miei tentativi di fotografarla . Grandioso panorama , dal mare della Costa Azzurra alla bastionata delle Marittime , con tutte le cime principali in bella evidenza .
Dopo le canoniche foto , scendo sul versante opposto verso l' insellatura che separa dalla Cime du Diable , per poi risalire verso la vicina vetta . Qualche pietraia in cui fare attenzione , ma nulla di difficile . Finalmente sono sulla Cime du Diable : la rivincita sull'escursione dell'anno scorso è compiuta ! Il panorama sulle Marittime è veramente strepitoso . Faccio la pappa , un mucchio di foto e mi godo il bel sole ; poi scendo sul sentiero che mi porta al Pas du Trem e quindi ai Lacs du Diable ( uno è asciutto ) . In questo tratto ci sono una miriade di escursionisti francesi , con cui , nonostante la mia ignoranza nel gallico idioma , riusciamo a scambiare qualche impressione sulla stupenda giornata . Risalito al Pas du Diable , mi son sorbito una lunga discesa nel vallone pietroso che riconduce alla Baisse Cavaline ( altro camoscio timido ) . Da Saint Veran infine ancora un bel pezzo di salitina , visto che non ero ancora abbastanza stanco ... Segnalazione agli appassionati di birdwatching : volteggiavano in cielo un gran numero di rapaci , alcuni di dimensioni veramente grosse ( visti pure da vicino ! ) : a me parevano aquile ma una francese mi ha parlato di gipeti . Forse per questo non ho visto nemmeno una marmotta in circolazione ....
Il giro completo è durato 7 ore , soste comprese , con un rientro come al solito molto tranquillo .
Ecco un bel po' di foto :
La Ridotta dei Tre Comuni allla partenza
Dalla partenza si vede quasi tutto il percorso
Incontro con il gregge
Si vede il mare di Antibes
Sotto il Capelet : uno l'ho beccato in posa !
Dalla vetta del Capelet Inferieur
In cima al Capelet Superieur
L'Argentera dal Capelet Superieur
In vetta alla Cime du Diable
Monte Bego
Gran Capelet
Maledia
Gelas
Il sottostante Pas du Diable
Lago della Muta
Lacs du Diable e Monte Macruera
Lac du Diable
Il pietroso vallone di discesa dal Pas du Diable
La strada di discesa
Al rientro : alle spalle si vede chiaramente il percorso fatto
Al rientro : Ridotta dei 3 Comuni con sullo sfondo Capelet Sup. , Cime du Diable e Gran Capelet
Credo che sia abbastanza ....
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Bravo daniele ,hai rimediato
http://www.finoincima.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Me lo ero ripromesso e l'ho fatto !Maury76 wrote:Bravo daniele ,hai rimediato
Del resto su di un vecchio milanista come me , la Cima del Diavolo
ha un fascino irresistibile ......
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Bello Daniele.
Questo giro è un pò che me lo tengo nel cassetto: appena me la sentirò lo farò senz'altro, perché mi attira tantissimo.
Con il meteo giusto ovviamente.
Lo scorso anno avevo fatto un sopralluogo in zona arrivando in auto all'Authion: non stavo in piedi, ma era tanto per farmi un'idea e godermi il panorama spaziale che deve esserci da lassù.
Fino al Tourini splendida giornata autunnale, in cresta NEBBIA totale.
Questo giro è un pò che me lo tengo nel cassetto: appena me la sentirò lo farò senz'altro, perché mi attira tantissimo.
Con il meteo giusto ovviamente.
Lo scorso anno avevo fatto un sopralluogo in zona arrivando in auto all'Authion: non stavo in piedi, ma era tanto per farmi un'idea e godermi il panorama spaziale che deve esserci da lassù.
Fino al Tourini splendida giornata autunnale, in cresta NEBBIA totale.
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Littletino wrote:Bello Daniele.
Questo giro è un pò che me lo tengo nel cassetto: appena me la sentirò lo farò senz'altro, perché mi attira tantissimo.
Con il meteo giusto ovviamente.
Lo scorso anno avevo fatto un sopralluogo in zona arrivando in auto all'Authion: non stavo in piedi, ma era tanto per farmi un'idea e godermi il panorama spaziale che deve esserci da lassù.
Fino al Tourini splendida giornata autunnale, in cresta NEBBIA totale.
Hai proprio ragione . Te lo consiglio davvero .
Devi solo beccare la giornata giusta , come nel mio caso .
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Re: Cime du Diable (2685) e Capelet Superieur(2637)
Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://luoghidasogno.altervista.org/ar ... icolo=3754
Cime du Diable dal Lac des Mesches
Domenica 29 Settembre 2024: Lac des Mesches (1390) – Lac de la Miniere (1560) – Lac Long Inferieur (2095) – Refuge des Merveilles (2125) – Lac Fourca (2170) – Lac du Trem (2250) – Lac de la Muta (2280) – Lacs du Diable (2410) – Pas du Trem (2480) – Cime du Diable (2685) – Pas du Trem (2480) – Lacs du Diable (2410) - Lac de la Muta (2280) – Lac du Trem (2250) – Lac Carbon (2175) - Lac de la Miniere (1560) - Lac des Mesches (1390).
Partecipanti: Stella Polare, Ornella, EM, Maury76, Marco e soundofsilence.
Lunghezza: 23,5 Km. circa.
Dislivello: 1300 m. circa.
Difficoltà: Tutto E, per escursionisti medi, al massimo EE (per escursionisti esperti), per la necessità di orientarsi, ma comunque quasi sempre su traccia e sempre su terreno facile, la variante fatta al ritorno per il Lago Carbon.
Percorso in macchina: Da Genova fino a Ventimiglia sull’A10, da Ventimiglia si imbocca la Val Roya passando prima Olivetta San Michele, poi da Breil sur Roya e quindi si giunge a Fontan e si continua fino a Saint-Dalmas de Tende, dove si prende a sinistra la strada per la Val des Merveilles. Si percorre quindi la tortuosa stradina per quasi 10 Km, per raggiungere il Lal des Mesches e parcheggiare nell’ultimo parcheggio dopo il lago, prima che la strada riinizi a salire a tornanti.
Percorso a piedi: dal parcheggio continuiamo su asfalto fino al quarto tornante, dove si stacca sulla sinistra l’inizio del sentiero, sentiero costituito da una sterrata, che poi diventa cementata e, quindi, nuovamente sterrata. Si sale superando subito una passerella in legno sopra i tubi di una condotta idroelettrica, per giungere quindi in vista del vecchio villaggio minerario, dove prendiamo a sinistra (ma andrebbe bene, e forse anche meglio, in quanto leggermente più breve, andare dritti), passando sopra un ponte. Passato il ponte seguiamo la sterrata che sale ad ampi tornanti, giungendo in breve al Lac de la Miniere (artificiale). Continuiamo quindi lungamente sulla sterrata, fino a quota 1810 circa, dove lasciamo la sterrata curvare a sinistra, per continuare dritti seguendo le indicazioni per il Refuge des Merveilles e un chiaro sentiero (dalla sterrata torneremo al ritorno, allungando un po’ il percorso). Ritorniamo quindi sulla sterrata subito prima di un ponte, superato il quale giungiamo in vista dei primi due laghi: a sinistra, più lontano, il Saorgine, mentre a destra troviamo il Lac Long Inferieur, che raggiungiamo con una breve deviazione. Visitato il lago torniamo sulla sterrata e proseguiamo verso il Refuge, che in breve raggiungiamo. Dal Refuge des Merveilles, o poco dopo, è indifferente, prendiamo a sinistra per il Lac Fourca, che in breve raggiungiamo. Percorriamo quindi la sponda est in corrispondenza della diga, trovando quindi un bivio, dove prendiamo a destra in salita, mentre a sinistra si scende verso il Lac Saorgine. Il sentiero quindi sale sopra e parallelo alla sponda sud del Lac Fourca, per percorrere poi un breve e facile canyon roccioso gradonato, e passare poi presso 3 pozze abbastanza carine. Passate le Pozze giungiamo quindi sulla sponda del Lac du Trem sulla destra, mentre sulla sinistra abbiamo, a poca distanza, il Lac de la Muta, di cui poi raggiungiamo la sponda nord. Proseguiamo quindi la salita giungendo ad uno dei Lacs du Diable, mentre possiamo raggiungere il secondo, posto poco sopra a sinistra, con una breve deviazione. Raggiunto quindi il lago superiore, possiamo continuare su una traccetta che ci consente di ricollegarci al sentiero segnato che, in breve, raggiunge il Pas du Trem, da dove, prendendo a sinistra, seguiamo la traccia che ci porta fino in vetta. La discesa avviene sullo stesso sentiero fino a subito prima delle 3 pozze incontrate all’andata, quindi subito dopo il Lac du Trem, dove prendiamo a destra (direzione sud-ovest), dirigendoci, all’inizio senza traccia, ma seguendo la conformazione del terreno, verso il Lac Carbon. In breve raggiungiamo un laghetto con molte zolle e, quindi, ci affacciamo verso il Lac Carbon, che raggiungiamo a vista, puntando ad una piccola elevazione sopra lo stesso, per vederlo dall’alto. Raggiunta l’elevazione scendiamo sull’altro lato e scendendo in breve al lago, che costeggiamo quindi verso sinistra, dove troviamo anche una traccia. La traccia continua quindi verso sinistra, raggiungendo un lago più piccolo, ma più bello ed articolato, che costeggiamo sulla destra, per poi seguire la traccia che ci riporta in breve ad un sentiero segnato, che imboccato verso sinistra, con una breve salita, ci riporta al sentiero dell’andata, che imbocchiamo verso destra. Per il ritorno si può seguire a ritroso il sentiero dell’andata, o percorrere una delle varianti, che si trovano, noi abbiamo seguito quasi integralmente, la sterrata, allungando un poco il percorso.
Conclusioni: bella e piacevole gita con tanti laghi, alcuni belli, alcuni artificiali, buon panorama di vetta, ma niente di eccezionale.
Cime du Diable dal Lac des Mesches
Domenica 29 Settembre 2024: Lac des Mesches (1390) – Lac de la Miniere (1560) – Lac Long Inferieur (2095) – Refuge des Merveilles (2125) – Lac Fourca (2170) – Lac du Trem (2250) – Lac de la Muta (2280) – Lacs du Diable (2410) – Pas du Trem (2480) – Cime du Diable (2685) – Pas du Trem (2480) – Lacs du Diable (2410) - Lac de la Muta (2280) – Lac du Trem (2250) – Lac Carbon (2175) - Lac de la Miniere (1560) - Lac des Mesches (1390).
Partecipanti: Stella Polare, Ornella, EM, Maury76, Marco e soundofsilence.
Lunghezza: 23,5 Km. circa.
Dislivello: 1300 m. circa.
Difficoltà: Tutto E, per escursionisti medi, al massimo EE (per escursionisti esperti), per la necessità di orientarsi, ma comunque quasi sempre su traccia e sempre su terreno facile, la variante fatta al ritorno per il Lago Carbon.
Percorso in macchina: Da Genova fino a Ventimiglia sull’A10, da Ventimiglia si imbocca la Val Roya passando prima Olivetta San Michele, poi da Breil sur Roya e quindi si giunge a Fontan e si continua fino a Saint-Dalmas de Tende, dove si prende a sinistra la strada per la Val des Merveilles. Si percorre quindi la tortuosa stradina per quasi 10 Km, per raggiungere il Lal des Mesches e parcheggiare nell’ultimo parcheggio dopo il lago, prima che la strada riinizi a salire a tornanti.
Percorso a piedi: dal parcheggio continuiamo su asfalto fino al quarto tornante, dove si stacca sulla sinistra l’inizio del sentiero, sentiero costituito da una sterrata, che poi diventa cementata e, quindi, nuovamente sterrata. Si sale superando subito una passerella in legno sopra i tubi di una condotta idroelettrica, per giungere quindi in vista del vecchio villaggio minerario, dove prendiamo a sinistra (ma andrebbe bene, e forse anche meglio, in quanto leggermente più breve, andare dritti), passando sopra un ponte. Passato il ponte seguiamo la sterrata che sale ad ampi tornanti, giungendo in breve al Lac de la Miniere (artificiale). Continuiamo quindi lungamente sulla sterrata, fino a quota 1810 circa, dove lasciamo la sterrata curvare a sinistra, per continuare dritti seguendo le indicazioni per il Refuge des Merveilles e un chiaro sentiero (dalla sterrata torneremo al ritorno, allungando un po’ il percorso). Ritorniamo quindi sulla sterrata subito prima di un ponte, superato il quale giungiamo in vista dei primi due laghi: a sinistra, più lontano, il Saorgine, mentre a destra troviamo il Lac Long Inferieur, che raggiungiamo con una breve deviazione. Visitato il lago torniamo sulla sterrata e proseguiamo verso il Refuge, che in breve raggiungiamo. Dal Refuge des Merveilles, o poco dopo, è indifferente, prendiamo a sinistra per il Lac Fourca, che in breve raggiungiamo. Percorriamo quindi la sponda est in corrispondenza della diga, trovando quindi un bivio, dove prendiamo a destra in salita, mentre a sinistra si scende verso il Lac Saorgine. Il sentiero quindi sale sopra e parallelo alla sponda sud del Lac Fourca, per percorrere poi un breve e facile canyon roccioso gradonato, e passare poi presso 3 pozze abbastanza carine. Passate le Pozze giungiamo quindi sulla sponda del Lac du Trem sulla destra, mentre sulla sinistra abbiamo, a poca distanza, il Lac de la Muta, di cui poi raggiungiamo la sponda nord. Proseguiamo quindi la salita giungendo ad uno dei Lacs du Diable, mentre possiamo raggiungere il secondo, posto poco sopra a sinistra, con una breve deviazione. Raggiunto quindi il lago superiore, possiamo continuare su una traccetta che ci consente di ricollegarci al sentiero segnato che, in breve, raggiunge il Pas du Trem, da dove, prendendo a sinistra, seguiamo la traccia che ci porta fino in vetta. La discesa avviene sullo stesso sentiero fino a subito prima delle 3 pozze incontrate all’andata, quindi subito dopo il Lac du Trem, dove prendiamo a destra (direzione sud-ovest), dirigendoci, all’inizio senza traccia, ma seguendo la conformazione del terreno, verso il Lac Carbon. In breve raggiungiamo un laghetto con molte zolle e, quindi, ci affacciamo verso il Lac Carbon, che raggiungiamo a vista, puntando ad una piccola elevazione sopra lo stesso, per vederlo dall’alto. Raggiunta l’elevazione scendiamo sull’altro lato e scendendo in breve al lago, che costeggiamo quindi verso sinistra, dove troviamo anche una traccia. La traccia continua quindi verso sinistra, raggiungendo un lago più piccolo, ma più bello ed articolato, che costeggiamo sulla destra, per poi seguire la traccia che ci riporta in breve ad un sentiero segnato, che imboccato verso sinistra, con una breve salita, ci riporta al sentiero dell’andata, che imbocchiamo verso destra. Per il ritorno si può seguire a ritroso il sentiero dell’andata, o percorrere una delle varianti, che si trovano, noi abbiamo seguito quasi integralmente, la sterrata, allungando un poco il percorso.
Conclusioni: bella e piacevole gita con tanti laghi, alcuni belli, alcuni artificiali, buon panorama di vetta, ma niente di eccezionale.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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