Qui la traccia GPS:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... nerone.htm
Sabato 26 maggio 2019: Rifugio Donegani (1125) – Foce Giovo (1495) – Cengia Garnerone – Anticima Grondilice (1780) – Monte Grondilice (1790) – Finestra Grondilice (1735) – La Forbice (1760) – Rifugio Orto di Donna (1485) - Rifugio Donegani (1125).
Partecipanti: Annamaria, Ornella, Em e soundofsilence.
Lunghezza: 10 Km circa.
Dislivello: 1015 circa.
Difficoltà: E fino all’inzio della salita verso la Cengia Garnerone. EE la salita alla cengia con percorso spesso ripido e non sempre chiarissimo. EE la cengia, ma più facile, direi al limite dell’E, il Passo del Gatto è più scomodo che difficile. EE tendente all’F la salita del ripido canale verso la cresta Garnerone, molto ripida e con pericolo di caduta pietre (casco consigliabile), F la salita all’anticima, con passaggi tra il I ed il II grado nella prima breve parte. F direi anche la discesa dalla cima con una paretina abattuta ma scomoda da fare appunto in discesa. F la salita alla Forbice, con un passo di arrampicata direi di II, F soprattutto la discesa, non sempre chiara e con tratti insidiosi come un canalino assai instabile, ma, in effetti, la difficoltà principale è quella di indovinare il giusto percorso, vista l’assenza di indicazioni e la non linearità dello stesso, cosa resa poi più delicata dal fatto che sbagliare percorso può far trovare in grossi guai, dato l’ambiente assai severo. Non escludo comunque che il mio giudizio sia un po’ influenzato dalle condizioni di pioggia e nebbia in cui abbiamo affrontato la discesa, in ogni caso consiglio caldamente traccia GPS per la discesa, o porre attenzione alle relazioni. E quindi la discesa al Rifugio Orto di Donna e da qui al Donegani.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada prima sulla A12 e quindi sulla A15 (La Spezia – Parma) fino ad Aulla. Si prende quindi la strada per il Cerreto (ss63) in direzione Fivizzano fino al bivio con la sr445 (strada regionale della garfagnana) in località Gassano. Si segue la sr445 in direzione di Piazza al Serchio e Castelnuovo Garfagnana fino a Casola in lunigiana, dove si svolta a destra passando a fianco di una caratteristica torre sulla sede stradale imboccando così la SP59 per Minucciano. Poco dopo Minucciano (1 Km circa) si svolta a destra sulla strada segnalata per Orto di Donna e Val Serenaia che si percorre per 5 Km, fino a giungere al Rifugio Val Serenaia. Giunti al Rifugio proseguiamo su strada asfaltata, compiendo un tornante verso destra ed arrivando in poco più di 500 metri al parcheggio del Rifugio Donegani, dove lasciamo la macchina.
Percorso a piedi: dal parcheggio prendiamo il sentiero di fronte al Rifugio, che taglia un ampio tornante della strada asfaltata (che continua dal Rifugio per qualche centinaio di metri fino ad una sbarra), e, dopo 150 metri, ritorna sulla strada marmifera, che imbocchiamo verso sinistra in salita. In meno di 200 metri giungiamo quindi ad un bivio, dove lasciamo la marmifera, prendendo a destra per la Foce di Giovo. Giungiamo quindi in breve alla Foce di Giovo, dove scendiamo sull’altro versante, imboccando il sentiero 175 verso Vinca. Dopo 400 metri, scesi a quota 1340, giriamo a sinistra sul sentiero 37 verso Capanna Garnerone. Il nuovo sentiero traversa verso sud, perdendo ancora un centinaio di metri di quota, e, superato un bivio a destra in discesa, attraversa una pietraia, subito dopo la quale lo si lascia per risalire il ripido versante sulla sinistra. Qui occorre prestare molta attenzione, che la traccia non è per niente evidente, quindi bisogna cercare di individuare gli ometti di pietra, nonché alcuni segni blu che indicano il percorso. Il sentiero sale preferibilmente cercando le zone erbose a fianco delle pietraie e giunge quindi ad un punto dove occorre superare un canalino sulla destra, qui i segnavia non sono chiarissimi, ma il canale è attraversabile facilmente solo in un punto, quindi se arrivate in un punto non facile, non è quello giusto…
Iniziamo quindi a salire la cengia, prima prativa e poi rocciosa, di cui poi vediamo tutto lo sviluppo, attraverso due spalloni di cui toccheremo la cima. Giungiamo quindi in vetta alla prima spalla a quota 1520 circa, passiamo quindi, continuando sull’evidente cengia, sulla destra di un anfratto in parete, per giungere quindi in vetta alla seconda spalla a quota 1550 circa. Arriviamo quindi, dopo poco meno di 300 metri dalla seconda spalla, al Passo del Gatto, un passaggio sotto roccia leggermente scomodo. Poche decine di metri dopo il Passo del Gatto, giungiamo su una terza spalla, dove dobbiamo abbandonare il sentiero che raggiunge in pochi metri la via normale, per piegare a sinistra verso l’evidente canalone di fronte a noi. Nell’assai ripido canale può essere conveniente tenersi a sinistra per evitare il ghiaietto al centro, sfruttando invece erba e roccette. Giungiamo quindi in cresta e ci dirigiamo sul crinale a destra, seguendo il filo di cresta. Superati due risalti, il secondo decisamente più ripido, la cresta diventa più semplice ed un sentiero ci conduce sull’anticima. Dall’anticima proseguiamo poi semplicemente verso la vetta. Il sentiero di discesa dalla vetta è segnalato con 4 pallini rossi, a cui occorre prestare attenzione. Il sentierino di discesa piega a destra ed è interrotto da una lastra calcarea che occorre scendere con prudenza, passata la quale, riprende il sentierino senza difficoltà fino alla Finestra. Dalla Finestra prendiamo il sentierino a destra in salita, che giunge subito quasi in cima ad una prima elevazione, qui noi ci dirigiamo a sinistra, verso il crinale della Forbice, evitando i difficili risalti rocciosi sulla destra, dove, con un breve passo di arrampicata, giungiamo poi in breve in vetta. Dalla vetta si prosegue per il filo di cresta, semplice ma con un bel salto a sinistra. Dopo un poco la cresta si biforca e noi continuiamo dritti a sinistra, lasciando a destra un’altra cresta. Giungiamo quindi in vista di un canalino franoso a sinistra, dove lasciamo la cresta e scendiamo il canalino con molta prudenza. Il canalino confluisce in un altro sulla destra, ma più ripido e roccioso e quindi da evitare assolutamente, occorre invece dirigersi alla forcelletta a sinistra che ci immette su ripidi, ma percorribili prati; non bisogna però seguire i prati in discesa, ma salire brevemente ad una seconda ripida forcelletta (passi di I grado) che immette finalmente a prati più comodi. Scendiamo quindi i prati, seguendo il pendio e tracce di sentiero, in direzione nord-ovest, per un centinaio di metri, fino ad intercettare il sentiero segnato in discesa dalla Finestra del Grondilice, che imbocchiamo verso destra. Scendiamo quindi fino ad arrivare in vista del Rifugio Orto di Donna, dove prendiamo a destra ed in pochi metri giungiamo al Rifugio. Dal Rifugio scendiamo quindi per la marmifera. Giunti quindi ad un bivio tra due marmifere a quota 1260 circa, prendiamo quella di destra e proseguiamo sulla strada fino a raggiungere il Rifugio Donegani, dove ritroviamo la macchina.
Conclusioni: purtroppo la nebbia ed il cattivo tempo ci hanno un po’ rovinato il bellissimo panorama di vetta, nascondendoci soprattutto le stupende gobbe del Cavallo, nonostante questo la cengia è decisamente interessante per il paesaggio quasi dolomitico che attraversa; molto interessante anche la cresta attraverso l’anticima, nonché l’aereo crinale della Forbice.

Zucchi di Cardeto Cavallo e Contrario salendo a Foce Giovo

Cresta Garnerone e cava salendo a Foce Giovo

Pizzo d'Uccello e torrione salendo a Foce Giovo

Pisanino Zucchi Cavallo e Contrario salendo a Foce Giovo

Arrivando a Foce Giovo

Pisanino da Foce Giovo

Pizzo d'Uccello e dente roccioso a Foce Giovo

Monte Contrario da Foce Giovo

Pizzo d'Uccello e dente roccioso a Foce Giovo più da vicino

Vinca scendendo da Foce Giovo

Pizzo d'Uccello e dente roccioso scendendo da Foce Giovo

Denti del Giovo da sentiero 37

Pizzo d'Uccello salendo a cengia Garnerone

Guglie di Vinca e Gobbo salendo a Cengia Garnerone

Guglie di Vinca e Gobbo salendo a Cengia Garnerone

Guglie di Vinca e Gobbo salendo a Cengia Garnerone più da vicino

Il Gobbo e Cima Garnerone Nord spuntano sopra le fronde

Cima Garnerone Nord

Canalino attraversato salendo a Cengia Garnerone

Fossile in Cengia Garnerone

Triplo torrione da Cengia Garnerone primo piano

Doppio torrione e Monte Sagro da Cengia Garnerone

Spalla in Cengia Garnerone

Ometto in spalla Cengia Garnerone e Sagro sullo sfondo

Cresta Garnerone da spalla in Cengia

Cengia Garnerone da prima spalla

Seconda spalla Cengia Garnerone

Sagro da seconda spalla Cengia Garnerone

Cengia Garnerone da seconda spalla

Torre Tita da Cengia Garnerone

Torre Tita e Monte Sagro da Cengia Garnerone

Torre Tita Monte Sagro e Cengia Garnerone

Torre Tita da Cengia Garnerone

Torre Tita e Cengia Garnerone

Annamaria e Ornella in Cengia Garnerone

Torre Tita e Cengia Garnerone più da lontano

Annamaria e Ornella affrontano Passo del Gatto in Cengia Garnerone

Canalino a sinistra per Grondilice

Primo piano canalino per Grondilice

Canalino per Grondilice percorrendolo

Pisanino e Zucchi di Cardeto da Cresta Garnerone

Crinale per anticima e Grondilice

Cresta Garnerone da cima canalino

Zucchi e Grondilice da cima canalino

Crinale per anticima Grondilice

Ornella e Enrico salendo ad anticima Grondilice

Cresta Garnerone salendo ad anticima Grondilice

Grondilice e Forbice da Anticima

Cresta Garnerone da anticima Grondilice

Zucchi Cardeto e vetta Grondilice andandovi

Enrico Annamaria ed Ornella verso vetta Grondilice

Enrico arrivando in vetta al Grondilice

Cresta Garnerone salendo al Grondilice

Cresta Garnerone salendo al Grondilice più da vicino

Forbice dal Grondilice

Zucchi di Cardeto dal Grondilice

Cavallo nella nebbia dal Grondilice

Guglia di roccia scendendo a Finestra del Grondilice

Fungo di roccia scendendo a Finestra del Grondilice

Spaccatura tra le rocce salendo alla Forbice

Guglia di roccia salendo alla Forbice vista verticale

Crinale affilato scendendo dalla Forbice

Crinale e strapiombi scendendo dalla Forbice

Canalino da scendere

Guglie da forcella scendendo da Forbice