Alpi Orobie, Alta Valle Brembana, Monte Madonnino

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hyppo
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Alpi Orobie, Alta Valle Brembana, Monte Madonnino

Messaggio da hyppo »

Questa è una classica escursione invernale della bergamasca, su questa cima passa anche il tracciato della gara scialpinistica Trofeo Parravicini. Ci siamo stati altre due volte in estate e non abbiamo mai visto un tubo e, infatti, il Madonnino lo abbiamo soprannominato lo Smadonnino, perché è un’escursione piuttosto faticosa sia fatta da Carona che da Valgoglio, sull’ultimo tratto qualcuno dice di aver visto la Sacra Famiglia e non solo la Madonnina di vetta! Scherzi a parte è una gran bella escursione fatta in estate, che si può collegare ad innumerevoli giri, la cresta che lo unisce al Cabianca sarebbe una cosa che ci piacerebbe fare ma sembra piuttosto impegnativa, vedremo!
Partiamo da Carona, in fondo alla Val Brembana, e come al solito, anche se è presto, ci sono già numerose macchine posteggiate lungo la strada. Saliamo al rifugio Calvi lungo la strada sterrata, una vera noia ma il sentiero estivo è ancora innevato e ci porterebbe via troppo tempo e anche se muniti di ciaspole vorremmo arrivare al P.so della Portula con neve ancora decente. Dal rifugio Calvi si vede benissimo la salita al Madonnino, e il primo pensiero è stato. “Accidenti se è ripida! Forse però è solo la prospettiva…” magari!!!! Sembra ci sia una buona traccia ed invece scopriremo è una traccia vecchia fatta da un gigante o più semplicemente è rimasta solo una traccia di discesa! Arrivati al P.so della Portula vediamo pochi metri sopra il P.so due ragazzi, sembrano in difficoltà, un loro amico rimasto al P.so ci conferma che non sono attrezzati né di ramponi né di piccozza e, di fatto, stanno scendendo, li raggiungiamo e chiediamo loro se vogliono almeno i nostri bastoncini per aiutarsi un poco, ci rassicurano che scenderanno con calma e di non preoccuparci, ci facciamo gli auguri reciproci noi per la salita e loro per la discesa. Si sale sempre ripidamente, la neve, se stiamo nella vecchia traccia tiene altrimenti si sfonda tantissimo. La salita non è lunghissima, saranno circa 250 m, ma ripidissimi e quello che più ci preoccupa è la discesa. Arrivati in cresta si apre un panorama eccezionale, finalmente al terzo tentativo vediamo qualcosa. La conca del Cernello è anch’essa ancora innevata. La chicca della giornata è stata questa però: siamo qui da 10 minuti e ci accorgiamo che un’aquila ha preso a volteggiare nei pressi della cima, bellissima. Si appollaia su una punta poco sotto di noi, e via di foto, dopo una bella attesa riprende il volo e via con altre foto, che meraviglia, bellissima! Scende in picchiata, ha trovato la sua preda e ora si allontana e anche noi purtroppo dobbiamo avviarci, la discesa ci aspetta, una discesa a mio avviso piuttosto adrenalinica, i ramponi tenevano pochissimo e la picca andava dentro fino alla becca in una nevaccia orribile, alcuni tratti li abbiamo fatti fronte pendio in modo da sentirci un po’ più sicuri e passin passino siamo tornati al P.so della Portula. Il ritorno al rifugio Calvi va via in un baleno, la neve ci permette lunghe e divertentissime sciate, al punto che a tratti mi spavento della velocità che raggiungo. Al rifugio recuperiamo le ciaspole che non sono servite neanche questa volta e poiché è ancora presto decidiamo di andare a trovare gli amici/gestori del rifugio Longo. Riprendiamo la sterrata e prima di risalire deviamo a dx, scendiamo a delle vecchie baite dove passa il sentiero che scende alla Baita Armentarga, si scende, si scende, e si riprende per un breve tratto un’altra sterrata e poco dopo c’è la deviazione per risalire al rifugio Longo. Un primo tratto è attrezzato con un cavo in acciaio perché un poco esposto e molto stretto, poi risale nella valle fino a sbucare proprio sotto al rifugio. Al rifugio ormai non c’è più nessuno e Enzo sta già lavorando di ramazza, come al solito si lamenta di qualcosa altrimenti non sarebbe lui, ci accomodiamo all’esterno e il primo pensiero che mi viene in mente guardando a valle è…cosa possiamo volere di più…seduti all’aria aperta, un panorama mozzafiato, un sole che anche se pallido riscalda anima e corpo beh vorrei che tutto questo non avesse mai fine, non solo oggi ma ogni giornata passata per monti mi porta a fare queste considerazioni e ringraziare per la fortuna avuta nello scoprire che camminare non è solo fatica ma molto molto di più. Dal rifugio prendiamo la sterrata che abbandoniamo al primo tornante e passando per il Baitone del Cai di Sesto San Giovanni tagliamo un tratto di sterrata per riprenderla per l’ultima mezz’oretta di discesa.
Concludiamo la giornata andando a comprare un bel pezzo di formaggio Branzi, ottimo!

Il resto delle foto su : http://www.montimania.it/Multimedia/Arc ... index.html" onclick="window.open(this.href);return false;
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Martu
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Re: Alpi Orobie, Alta Valle Brembana, Monte Madonnino

Messaggio da Martu »

Bellissime foto!! Complimenti!!
Lungi i pensieri foschi! Se non verrà l'amore
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
Di quali aromi opimo odore non si sa:
di resina? di timo? o di serenità?... (G.Gozzano, Le due strade)
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topo
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Re: Alpi Orobie, Alta Valle Brembana, Monte Madonnino

Messaggio da topo »

bellissimi posti :P !

(dei tanti in cui non ho mai messo piede)
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Maury76
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Re: Alpi Orobie, Alta Valle Brembana, Monte Madonnino

Messaggio da Maury76 »

Spettacolo : Thumbup :
Immagine

http://www.finoincima.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;

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hyppo
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Re: Alpi Orobie, Alta Valle Brembana, Monte Madonnino

Messaggio da hyppo »

: Thanks :
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amadablam
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Re: Alpi Orobie, Alta Valle Brembana, Monte Madonnino

Messaggio da amadablam »

..per quel che ricordo, anni 1993 - 1994, sono luoghi meravigliosi , grazie per avermeli fatti ricordare.....(belli in qualsiasi stagione) : Thanks :
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)

Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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soundofsilence
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Re: Alpi Orobie, Alta Valle Brembana, Monte Madonnino

Messaggio da soundofsilence »

Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://luoghidasogno.altervista.org/ar ... icolo=3721

Monte Madonnino anello per Monte Segnale e Laghi Val Grabiasca da Bortolotti

Domenica 30 Giugno 2024: Località Bortolotti (1150) – Villaggio Enel (1810) – Lago Sucotto (1850) – Baita Cernello (1960) – Monte Segnale (2183) – Monte Madonnino (2502) – LagoAlto (1900) - Lago di Mezzo (1825) – Lago Basso (1750) – Sorgente Nedulo (1475) - Località Bortolotti (1150).*
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 19,5 Km. circa.
Dislivello: 1650 m. circa.
Difficoltà: tratti della cresta tra il Segnale e il Madonnino sono un poco stretti ed esposti, quindi EE, per escursionisti esperti, tutto il resto E, per escursionisti medi, tranne la variante facoltativa fuori sentiero per scendere al Lago Alto, che è quantomeno scomoda perché si attraversa una zona di cespugli di rododendri.
Percorso in macchina: da Genova in autostrada A7 fino a Milano, poi tangenziale ovest e quindi l’A4 Milano-Venezia fino all’uscita di Bergamo, da dove seguiamo le indicazioni per la Val Seriana e Clusone. Giunti a Clusone prendiamo a sinistra la SP49 per Valbondione. Proseguiamo quindi fino a Gromo, dove prendiamo a sinistra per Valgoglio. Giunti a Valgoglio continuiamo a salire su una stretta stradina fino al parcheggio presso il Ristoro 5 Laghi, dove si trovano posti gratis (limitati, è bene arrivare presto) e a pagamento.
Percorso a piedi: dal parcheggio si continua sulla strada asfaltata chiusa al transito, in ripida salita. La strada asfaltata termina presso delle case dove i segnavia biancorossi ci guidano sopra un sovrappasso in cemento, passiamo quindi sotto il tubo del metanodotto ed entriamo nel bosco, affrontando subito un guado. A quota 1330 circa troviamo un bivio, dove lasciamo a sinistra il sentiero segnato, per prendere a destra una chiara traccia che passa subito sotto il tubo del metanodotto, per poi seguirlo e salire ripidamente sulla destra dello stesso. Dopo oltre 200 metri lungo il tubo giungiamo ad un incrocio, dove, volendo, possiamo continuare sul sentiero segnato sulla destra, mentre noi abbiamo invece continuato a seguire la seconda parte del metanodotto, un po’ più ripida. A quota 1550 m. circa la traccia lascia il metanodotto dirigendosi verso destra, e la seguiamo, ma dopo neanche 100 metri possiamo lasciare la traccia principale per prenderne una più ripida sulla sinistra, che permette di scorciare ancora un po’ la salita. Saliamo quindi a tornanti non molto distanti dal tubo del metanodotto, fino a raggiungere il sentiero segnato a quota 1670 circa, ed imboccarlo verso sinistra in salita. Passiamo quindi vicino ad un anfratto e giungiamo quindi ad un punto panoramico su una cascata del Goglio, per riprendere poi la salita, giungendo in breve al Villaggio Enel. Qui prendiamo il sentiero sulla destra per il Lago Sucotto, che raggiungiamo in breve in corrispondenza della diga. Dalla diga continuiamo sul sentiero verso destra, magari tagliandolo scendendo al lago, quindi continuiamo in salita meno pronunciata fino a raggiungere la Baita Cernello, dove prendiamo il sentiero sulla destra che sale in direzione nord-est, dirigendosi verso il soprastante Monte Segnale. Giungiamo in breve nei pressi di un bivio con dei cartelli, qui prendiamo una traccetta a destra (Volendo fare un percorso più breve e risparmiare circa 80 metri di dislivello, conviene prendere invece a sinistra per il Passo Portula e passare dal Monte Segnale al ritorno) che, dopo neanche 100 metri, piega a sinistra e sale verso la cupola sommitale del Monte Segnale, che raggiungiamo in breve. Dalla vetta continuiamo sul crinale, per giungere quindi ad un bivio a quota 2190, dove a sinistra si riscende verso la Baita Cernello, mentre noi continuiamo dritti lungo il crinale verso l’evidente Monte Madonnino. Continuando a salire raggiungiamo un’anticima a quota 2300 circa, quindi, poco dopo, il bivio a destra per il Passo Portula (sentiero 230), mentre noi proseguiamo dritti lungo il crinale verso la vetta del Madonnino, che, in breve raggiungiamo. Dalla vetta torniamo sui nostri passi fino al bivio di quota 2190, dove prendiamo a destra verso la Baita Cernello, passando vicino ad alcuni laghi, che possiamo raggiungere con brevi deviaizoni. Ritornati alla Baita risaliamo sui nostri passi fino a sotto la cupola sommitale del Monte Segnale, dove imbocchiamo un sentiero a destra che scende sul versante opposto. Dopo un primo tratto di discesa il sentiero piega decisamente a sinistra ed inizia un lunghissimo traverso, con qualche piccolo saliscendi, in direzione nord. Il traverso passa un paio di laghetti, quindi, dopo circa 400 metri giunge ad un primo lago, del quale passiamo a destra. Altri 200 metri e oltre e passiamo sopra ad un laghetto caratterizzato da molte zolle erbose e, neanche duecento metri dopo, scorgiamo dall’altro un bel lago, al quale decido di scendere lasciando il sentiero segnato; occorre dirigersi sulla sinistra del predetto lago, dove il pendio è meno ripido, anche se scomodo da attraversare essendo caratterizzato da cespugli di rododendri ai quali bisogna passare sopra. Attraversati i rododendri raggiungiamo una piana con due torrenti, subito dopo i quali ritroviamo il sentiero segnato, che imbocchiamo verso destra (con questo taglio, oltre a godere della vista dall’alto del lago, risparmiamo circa 400 metri di percorso), giungendo in breve al lago in questione. Dal lago continuiamo quindi sul sentiero segnato, giungendo in breve in successione al Lago Alto, quindi a quello di Mezzo ed infine al Lago Basso. Proseguendo dal Lago Basso giungiamo in breve ad incrociare un sentiero, che imbocchiamo verso destra, passando, dopo poco, su di un ponte. Dopo quasi 450 metri dal ponte, lasciamo a sinistra il sentiero che scende a Gromo, per continuare invece verso destra. Dopo un Km. passiamo quindi a sinistra delle sorgenti del Nedulo (come da cartello), quindi passiamo un’area picnic allestita con tronchi e giungiamo in fine ad un bivio, dove prendiamo a destra seguendo le segnalazioni biancorosse del sentiero 281 che si dirige verso un l’agriturismo Cà di Racc. A quota 1340 circa troviamo poi un bivio, dove io ho preso la sterrata a destra (segnata con tacche rosse), ma forse sarebbe stato meglio continuare a sinistra sul sentiero segnato che, se non è più breve, è sicuramente più chiaro. Prendendo comunque a destra troviamo un paio di incroci di sterrate, dove dobbiamo prendere a sinistra, quindi passiamo a destra di una casa nuova. Troviamo poi, 300 metri dopo la casa, un nuovo bivio con una sterrata a sinistra, dove continuiamo a destra in discesa, per poi trovare, quasi 150 metri dopo, un bivio con una sterrata in salita a destra, che ignoriamo per continuare in piano ed attraversare un ponte in cemento. Dopo 200 metri si attraversa un secondo ponte in cemento, quindi si lascia a sinistra un acciottolato che scende a delle case, continuando invece sulla sterrata in salita. Si sale quindi per circa 400 metri, fino a trovare un bivio a sinistra, con una sterrata acciottolata in ripida discesa, che imbocchiamo. Seguiamo quindi l’acciottolato fino a poco prima che raggiunga la strada asfaltata, qui, nella curva precedente (quasi un tornante), si diparte una traccetta non segnalata, che procede in orizzontale ed in piano verso destra e che dobbiamo imboccare. Seguiamo tale sentiero per poco meno di 500 metri pressochè pianeggianti, quindi proprio quando il sentiero inizierebbe a salire, prendiamo una traccia in discesa sulla sinistra, che, in breve si immette nel sentiero segnato in biancorosso, con il quale arriviamo ad un parcheggio a pagamento. Dal parcheggio scendiamo all’asfalto e lo imbocchiamo verso destra in discesa, giungendo in breve alla strada percorsa in macchina all’andata, dove, prendendo a destra raggiungiamo in pochi metri il parcheggio.
Conclusioni: Giro alternativo all’anello dei 5 Laghi di Valgoglio, con i quali può comunque anche essere combinato, ma che secondo me è pure meglio, almeno qui i laghi non sono deturpati dalle dighe e dalle altre strutture Enel, eppure, stranamente, è molto meno frequentato. Riguardo al percorso effettuato da me, vi è da notare che facendo l’anello per salire e scendere dal Madonnino in senso contrario, è possibile risparmiare circa 350 metri di percorso e una ottantina di dislivello, inoltre la parte finale del ritorno può risultare più chiara, se non più corta (la lunghezza dovrebbe essere più o meno uguale), seguendo il sentiero segnato in biancorosso, invece di lasciarlo per seguire una serie di sterrate non segnalate.

Immagine
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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