Risalita Torrente Farma anello da Terme di Petriolo

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soundofsilence
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Risalita Torrente Farma anello da Terme di Petriolo

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Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://luoghidasogno.altervista.org/ar ... icolo=3774

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Risalita Torrente Farma anello da Terme di Petriolo

Giovedì 17 Gennaio 2025: Terme di Petriolo (165) – Vasche FKK (155) – Terme libere (155) – Orso (165) – Fosso Cavoni (170) – Terme di Petriolo (165).
Partecipanti: Silvia e soundofsilence.
Lunghezza: 7 Km. Circa.
Dislivello: 200 m. circa.
Difficoltà: la difficoltà principale si incontra poco prima di giungere all’Orso, un paio di saltini rocciosi in discesa, situati comunque in una zona rocciosa che può risultare scivolosa e che va, quindi, affrontata con attenzione, il tutto quindi EE, per escursionisti esperti. Tutto il resto E, per escursionisti medi, a parte le zone in acqua, che andrebbero classificate EA, escursionisti medi con attrezzatura, attrezzatura che consiste in questo caso in un paio di stivali il più alti possibile, consigliati quelli da pescatore all’inguine o, ancora meglio, quelli con bretelle e pettorale.
Percorso in macchina: da Genova in autostrada A12 fino a Viareggio, quindi, si prende la A11 per Lucca e Firenze, e la si segue fino all’incrocio con la A1, che imbocchiamo in direzione Roma. Seguiamo quindi la A11 fino all’uscita di Firenze Impruneta, dove imbocchiamo il raccordo autostradale Firenze -Siena. Giunti a Siena continuiamo sulla SS223 in direzione Grosseto fino all’uscita di Iesa, quindi prendiamo a destra seguendo le indicazioni per le Terme di Petriolo. Giunti quindi alle Terme parcheggiamo in uno slargo davanti alle stesse e a sinistra di un ristorante.
Percorso a piedi: dal parcheggio torniamo indietro un centinaio di metri sulla strada asfaltata per imboccare quindi un sentiero sulla destra che scende al Torrente Farma. In breve giungiamo alle vasche FKK, cioè quelle riservate ai nudisti, che attraversiamo per giungere al fiume. Qui noi siamo entrati in acqua, ma credo sia possibile anche continuare su un sentiero sulla destra del torrente, sentiero che, comunque, in parte abbiamo seguito. Continuando quindi su sentiero o nel torrente arriviamo in breve sotto le vasche principali sulla destra, che possiamo esplorare e risalire. Visitate le vasche risaliamo quindi alla soprastante strada asfaltata, che imbocchiamo per una decina di metri verso destra; qui, sulla sinistra, troviamo la strada sbarrata dal recinto di un cantiere (che pare esserci da più di 10 anni), recinto che però siamo riusciti a superare scostando un po' le griglie. Entrati nel recinto puntiamo ad una chiesa sulla sinistra e subito sopra al torrente che visitiamo, per poi iniziare a seguire un sentiero che corre adiacente al torrente sulla destra dello stesso, mentre ne ignoriamo un altro che piega verso il bosco sulla destra. Proseguiamo quindi poco più di 250 metri lungo il torrente, quindi scendiamo allo stesso, tramite un sentierino verso sinistra (ve ne sono anche prima e volendo possiamo anche imboccarne un altro). Scesi al torrente cominciano quindi a percorrerlo verso destra, sia in acqua che sulla sponda destra per oltre 400 metri, giungendo ad un punto in cui le acque del torrente sono colorate di rosso, qui l’acqua è più profonda e abbiamo dovuto continuare per un tratto sulla sponda destra. Tornati poi nel torrente raggiungiamo una interessante zona dove le bianche pareti a sinistra del torrente sono riccamente concrezionate e assai spettacolari. Per un tratto seguiamo quindi queste pareti, ma poi l’acqua diventa di nuovo troppo profonda e dobbiamo risalire alla sponda destra, in una zona rocciosa che necessita prudenza. Risalita la sponda rocciosa troviamo uno stretto passaggio per continuare e quindi due saltini rocciosi con cui scendiamo nuovamente al livello del torrente. Raggiungiamo quindi nuovamente il torrente e qui lo guadiamo, dirigendoci verso la grande concrezione sull’altra sponda denominata l’Orso. Raggiunta l’altra sponda, torniamo brevemente indietro per visitare alcune vaschette sulla riva. Visitate le vaschette raggiungiamo l’Orso e ne facciamo il giro, per poi continuare a risalire il torrente ora sulla sinistra. In breve giungiamo di fronte ad una piccola concrezione colorata, sulla destra di un’ampia spiaggetta sabbiosa. Qui guadiamo nuovamente per raggiungere la spiaggetta ed avvicinarsi alla concrezione, non senza difficoltà che qui l’acqua è alta. Oltre la spiaggia possiamo guadare nuovamente per raggiungere alcune concrezioni sull’altra sponda, per poi tornare sulla spiaggetta. A destra della spiaggetta, parte un sentiero, un po' rovinato nella parte iniziale, che imbocchiamo. Il sentiero piega quindi subito verso destra e raggiunge quindi una sterrata, sterrata che imboccata verso destra consente di tornare al punto di partenza, mentre noi la imbocchiamo verso sinistra con l’intento di risalire ancora il torrente ed allungare un po' la gita, anche se, in effetti, quest’ultima parte non offre particolari punti di interesse. Seguiamo quindi la sterrata, che poi diventa sentiero, fino a quando raggiunge il torrente per attraversarlo, qui invece proseguiamo lungo e dentro il torrente, visitando una concrezione a sinistra, non particolarmente interessante e continuando ancora per circa 250 metri fino ad un grosso masso su un isolotto che divide in due il torrente. Qui guadiamo verso destra, raggiungendo subito un sentierno segnato che imbocchiamo verso sinistra. Sentiero che in corrispondenza del Fosso Cavoni, un affluente, è parecchio rovinato, e ci costringe a trovare il punto migliore per risalire una ripa verso sinistra per ritrovarlo. Qui troviamo un cartello che indica appunto il Fosso Cavoni e i segnavia, che riprendiamo a seguire per oltre 300 metri, giungendo quindi al punto in cui il sentiero piega a sinistra verso il vicino torrente, per attraversarlo. Guadiamo quindi il torrente e risaliamo alla meglio la soprastante ripa, per raggiungere una sterrata che imbocchiamo verso sinistra. Seguiamo quindi la sterrata fino al suo termine, nuovamente nel torrente, che in questo punto attraversiamo, ritrovandoci sui nostri passi nel punto in cui eravamo entrati nel torrente all’andata. Torniamo quindi sui nostri passi fino al punto in cui abbiamo incrociato la sterrata risalendo dalla spiaggetta, qui continuiamo dritti sulla sterrata, con la quale arriviamo fin sotto il cavalcavia dell’autostrada. Qui lasciamo a sinistra la sterrata ed imbocchiamo a destra una chiara traccia che procede parallela e sotto l’autostrada, ma la lasciamo subito per prendere a sinistra una meno evidente traccia che risale un basso terrapieno e quindi piega a destra iniziando a scendere verso le terme. La traccia si riavvicina quindi ai piloni che sorreggono il cavalcavia, quindi compie un non evidentissimo tornante e inizia a scendere più ripidamente verso il torrente. In breve raggiungiamo quindi il punto in cui all’andata abbiamo lasciato il sentiero per scendere nel Farma e, da qui, torniamo sui nostri passi fino alla recinzione del cantiero. Attraversata la recinzione, imbocchiamo la strada asfaltata verso sinistra e con questa proseguiamo fino al parcheggio.
Conclusioni: escursione inusuale in quanto in parte acquatica, anche se il passaggio in acqua non sempre è obbligatorio, sicuramente consente di semplificare il percorso e di vedere più da vicino certe concrezioni, ma che vale sicuramente la pena per la particolarità del torrente e delle sue concrezioni. Peccato soltanto che la zona delle terme libere sia presa d’assalto anche in giorni feriali, consiglio quindi di arrivare alla mattina presto se si vuole godere la visita in tranquillità e scattare delle belle foto.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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