
Oeil de Verre anello per Roche Percée e Belvedere Sugiton da Luminy
Giovedì 27 Febbraio 2025:Luminy (145) – Col des Escampons (204) – Roche Percée de Morgiou (125) – Calanque Sugiton (30) – Pierres Tombées (0) – Grotte du Tonneau (111) – Scogliera La Leque (0) – Pas de l’Oeil de Verre (100) – Cheminée du Diable (350) – Col de la Candelle (430) – Col de la Falaise des Toits (190) – Belvedere Sugiton (250) – Col de Sugiton (215) - Col des Escampons (204) - Luminy (145).
Partecipanti: Silvia e soundofsilence.
Lunghezza: 15 Km. circa.
Dislivello: 1000 m. circa.
Difficoltà: I due punti più difficili sono costituiti dallo Cheminée du Diable (decisamente impegnativo e anche parecchio esposto: si tratta innanzitutto di individuare la via migliore di salita, che non è così evidente, salito il primo pezzo che si può fare tramite una spaccatura sulla destra, o alla sinistra della stessa, invece di traversare a destra come sembrano suggerire i segnavia, abbiamo proseguito dritto su facili gradini, per poi traversare a sinistra con un passo più difficile per raggiungere una cengia esposta, che attraversata con attenzione, permette di arrivare alla cima del caminetto, dove finiscono le difficoltà) e discesa e soprattutto risalita dalla Scogliera della Leque, facoltativa comunque, che pur attrezzata da me con una corda, si è rivelata assai difficile nel primo passo in salita, in quanto su stetta cengia strapiombante in cui si è buttati fuori senza appigli sufficienti per sostenere facilmente il peso del corpo. Valuterei il primo di questi due passaggi come F+ (alpinistico facile superiore) ed il secondo come PD+ (alpinistico poco difficile superiore). A parte questo il percorso è E, per escursionisti medi, fino al Col des Escampons, EE, per escursionisti esperti fino a Sugiton, per tratti ripidi e senza segnavia, nonché tratti attrezzati con catena e scale. EE anche la discesa alle Pierres Tombèes e la successiva impegnativa, anche per trovare il percorso, risalita al sentiero soprastante. EE la discesa verso la Leque (a parte il già descritto salto finale) e la successiva risalita, EEA, per escursionisti esperti attrezzati, la salita all’Oeil de Verre, facile, ma molto esposta, tanto che si potrebbero consigliare imbrago e set da ferrata. EE quindi fino allo Cheminèe du Diable, quindi E fino alla discesa verso la Falaise des Toits che è ripida ed EE, ancora EE la scorciatoia per salire al Belvedere, mentre tutto il resto è E.
Percorso in macchina: da Genova in A10 fino a Ventimiglia, quindi si continua sull’A8 in francia, fino al bivio con l’A57 per Tolone, che imbocchiamo e continuiamo quindi fino all’uscita per Cassis. Da Cassis ci dirigiamo verso il Col de la Gineste e Marsiglia. Scendiamo quindi dal Colle verso Marsiglia ed imbocchiamo a sinistra per l’Università di Luminy. Giunti nei pressi dell’Università seguiamo le indicazioni per Sugiton, arrivando quindi ad un ampio parcheggio dove lasciamo la macchina.
Percorso a piedi: dal parcheggio raggiungiamo la sterrata sbarrata in direzione sud, con la quale inizia il sentiero per il Col Sugiton. Proseguiamo quindi per la sterrata principale per 1,2 Km. circa, per trovarci ad un incrocio, dove prendiamo a destra per il Col des Escampons, che raggiungiamo in circa 20 metri. Qui troviamo un altro incrocio, qui proseguiamo dritti, per arrivare in una sessantina di metri ad intercettare un nuovo sentiero, che imbocchiamo verso destra, per lasciarlo però subito per una ripida scorciatoia a sinistra, segnata con x di vari colori (che nella segnaletica francese significano che non è il sentiero giusto). Dopo 100 metri di scorciatoia incrociamo il sentiero segnato con una barra gialla, che imbocchiamo verso sinistra, per incrociare, dopo altri 100 metri il sentiero giallo tratteggiato (recante anche la scritta sentier difficile), che imbocchiamo verso destra. Dopo poco meno di 200 metri di sentiero giallo tratteggiato arriviamo ad un nuovo incrocio, dove il sentiero centrale è ancora quello tratteggiato giallo, e lo torneremo a seguire più tardi, per prendere invece a destra un sentiero non segnato, che scende una abbastanza ripida pietraia. Dopo meno di 100 metri, finita la ripida discesa, troviamo un bivio, dove dobbiamo prendere a sinistra, risalendo un ripido bosco e quindi continuando sotto e a destra delle falesie, fino a sbucare davanti alla Roche Percée, che possiamo anche attraversare. Torniamo quindi sui nostri passi ad imboccare nuovamente il sentiero giallo tratteggiato, che imbocchiamo verso destra in discesa. Proseguiamo quindi lungamente su tale sentiero, fino a trovare una paretina attrezzata in discesa di circa 7-8 metri, da scendere con prudenza causa le rocce levigate. Superato il punto attrezzato il sentiero giallo continua a scendere fino ad incrociare un sentiero rosso, che imbocchiamo verso sinistra. Dopo 130 metri sul sentiero rosso, possiamo salire a sinistra ad una grotticella che consente una bella vista mare. Riprendiamo quindi a seguire il sentiero rosso, fino a giungere ad un ripido canalino da risalire in arrampicata di I grado. Superato il canalino procediamo verso il Calanque de Sugiton, di cui incominciano ad avere belle viste da sopra, per poi scendervi attraverso un passaggio attrezzato con scala metallica. Giunti in corrispondenza del Calanque de Sugiton proseguiamo lungo il sentiero che segue la linea di costa, superando una seconda ansa del Calanque (con sentiero per discesa a mare), quindi giungiamo ad un punto dove il sentiero piega a sinistra ed inizia a risalire, qui invece proseguiamo dritti scendendo una cengia verso il mare, un po’ esposta, ma facile. Alla fine della cengia, dobbiamo poi scendere un salto di roccia non semplicissimo, specie se si vuole disarrampicare correttamente. Entriamo quindi nella spiaggia naturista delle Pierres Tombèes ed iniziamo a percorrerla fino a dove le rocce sembrano sbarrare il proseguimento, ma invece, passando lato mare, si trova un corridoio tra le rocce che permette di risalire agevolmente (punto problematico con mare mosso). Da questo punto proseguiamo altri 200 metri di spiaggia o scogliera, quindi, praticamente in corrispondenza di un cartello che indica la spiaggia naturista, cerchiamo un sentiero che risalga verso le tracce soprastanti. Ne troviamo in effetti una, con segnavia assai sbiaditi, ma con traccia ancora individuabile, almeno fino a quando arriva alla base delle pareti, qui la traccia sembrerebbe seguire le pareti verso destra, ma non è così, perché si arriverebbe ad uno strapiombo, occorre invece salire un gradino roccioso per imboccare una stretta cengia (passo non facilissimo, ma non pericoloso), per poi continuare a sinistra qualche metro, fino all’imbocco di un ripido canale che saliamo verso destra (qui ritroviamo anche i segnavia sbiaditi). Superato quindi il canalino ci troviamo sulla cima delle falesie che percorriamo verso sinistra fino alla fine di un lastrone, dove ritroviamo la traccia con segni sbiaditi, con la quale arriviamo ad incrociare un evidente sentiero, che imbocchiamo verso destra. Con il nuovo sentiero ne raggiungiamo quindi un altro, segnato in rosso, che traversa in piano, che imbocchiamo ancora verso destra. Il panoramico sentiero procede con bellissime viste verso Morgiou e Sugiton, passando più avanti a fianco di una stretta grotta (Cavitè du Tonneau), e, dopo 250 metri da questa cavità, giunge ad un bivio, dove prendiamo a destra in discesa (prendendo a sinistra si fa molto prima, ma si salta la discesa alla Scogliera delle Leque). Scendiamo quindi fino ad un albero, sotto il quale una parete di 6-7 metri è attrezzata con degli spit, è bene quindi avere una corda al seguito, che possiamo anche legare più facilmente all’albero, per scendere più in sicurezza. Scesa la parete si imbocca la piatta scogliera a sinistra, dove subito troviamo una bassa caverna, per continuare quindi sulla scogliera, più avanti caratterizzata da un grande antro, seguito da uno più piccolo. Per proseguire occorre poi superare un facile saltino roccioso che consente di salire al ripiano superiore, mentre più avanti ancora passiamo sotto dei grossi massi per arrivare all’ultima parte di scogliera percorribile. Torniamo quindi indietro e risaliamo, non senza difficoltà, il muretto attrezzato con la corda, dove, per superare il primo saltino, ci aiutiamo anche con chiedi e spit ivi presenti. Risaliti al sentiero, invece di tornare sui nostri passi continuiamo verso destra, risalendo una ripida pietraia tracciata e, quindi, seguendo una traccia verso destra, ritroviamo il sentiero rosso, che imbocchiamo verso destra. Il sentiero rosso continua quindi lungo la costa fino al Calanque di Saint-Jean de Dieu, dal quale inizia una risalita, su traccia un po’ precaria, fino alle catene e staffe che permettono di raggiungere l’Oeil de Verre. Si risale quindi con staffe e catene fino al caratteristico occhio ed ancora sopra, fino ad arrivare ad un più facile sentiero. Da qui seguiamo il sentiero sempre in direzione nord, in teoria vi sono varie deviazioni a destra e a sinistra, ma noi non le abbiamo notate, occorre comunque appunto seguire sempre la direzione nord e tenere presente che l’uscita dalle alte pareti rocciose che ci circondano si trova in alto a sinistra in un canalino già intuibile dal basso. Avvicinandosi appunto a tale canalino il sentiero diventa via via più ripido e richiede l’uso delle mani in vari passaggi di I grado, fino ad arrivare al più difficile Cheminée du Diable, che va affrontato come descritto nelle difficoltà. Passato il caminetto si sale più facilmente fino ad un risalto roccioso sulla sinistra, che immette sul sentiero segnato, che imbocchiamo verso sinistra. Saliamo quindi, seguendo ora i segnavia biancorossi (ma anche di altri colori) fino al Col de la Candelle. Dal Col iniziamo a scendere sulla destra, sempre seguendo i segni biancorossi. Dopo un lungo tratto in falsopiano, il sentiero segnato in biancorosso curva a sinistra ed inizia a scendere ripidamente fino ad arrivare ad un incrocio, dove prendiamo a sinistra, scendendo ancora fino a raggiungere un incrocio, dove prendiamo il sentiero a sinistra segnato in rosso tratteggiato. Scendiamo quindi fino ad un canalino ripido ed arriviamo quindi alla base della Falesie des Toits, che percorriamo tutta fino alla fine, per prendere quindi un sentiero a destra che scende ad una piazzola con un albero, dove, sulla destra, inizia la strada che risale verso Luminy e che imbocchiamo.La strada sterrata si trasforma più avanti in cementata e sale lentamente verso Luminy. Dopo quasi 900 metri di sterrata, notiamo sulla sinistra delle scalette, segnate con una X rossa ad indicare che non si passa di lì. Pochi metri dopo troviamo una seconda X rossa a sinistra, che in realtà indica una scorciatoia per il Belvedere, che imbocchiamo, in ripida salita su traccia su pietraia. Seguendo alla meglio la traccia non sempre chiarissima, riusciamo a risalire alla strada dopo circa 150 metri di scorciatoia. Imbocchiamo quindi la strada verso sinistra, giungendo in breve al Belvedere di Luminy, che visitiamo nelle sue varie terrazze. Invertiamo quindi marcia e continuiamo sulla sterrata fino al Col Sugiton, dove la sterrata comincia ad irripidirsi, qui prendiamo a sinistra scendendo verso Luminy, giungendo così all’incrocio precedente al Col des Escampons, dove proseguiamo dritti sul percorso dell’andata fino al parcheggio.
Conclusioni: fantastici panorami su Sugiton e Morgiou e un bellissimo arco naturale, più che l’Oeil de Verre e le Cheminée du Diable, più famosi per le difficoltà che per i panorami offerti. Il progetto originale in realtà prevedeva il ritorno attraverso il sentiero ++ nero sopra l’Oeil de Verre, sentiero che attraversa il cosiddetto Socle de la Candelle, ma non avendone notizia sulle difficoltà, mi sono fermato al primo spit attrezzato per una discesa in doppia, discesa per cui probabilmente bastavano i 10 metri di corda che avevo, ma non sapendo se ci sarebbero state altre calate più lunghe, ho preferito rinunciare e realizzare un anello alternativo.