Baou des Noirs anello per la Source du Riou dal Chemin du Riou

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soundofsilence
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Baou des Noirs anello per la Source du Riou dal Chemin du Riou

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Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://luoghidasogno.altervista.org/ar ... icolo=3790

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Baou des Noirs anello per la Source du Riou dal Chemin du Riou

Lunedì 18 Marzo 2025: Chemin du Riou (430) – Source du Riou (465) – Mangiapan (700) – Baou des Noirs (640) – Chemin du Riou (430).*
Partecipanti: Stella Polare, Silvia e Soundofsilence.
Lunghezza: Il percorso pulito sarebbe di 15 Km., ma tra vari errori di percorso ed esplorazioni abbiamo fatto molto di più.
Dislivello: 600 m. circa, anche se è difficile calcolarli esattamente.
Difficoltà: nelle condizioni di grande piena in cui abbiamo trovato il torrente già il percorso normale presenta almeno un punto delicato: le scalette dopo il canyon sono esposte ed innondate d’acqua, quindi assai scivolose, altrettanto delicato il successivo attraversamento della cascata soprastante (questo passaggio è comunque evitabile con il sentiero superiore). A parte questo alcune discese al torrente sono decisamente scivolose, esposte e precarie, forse in estate vengono attrezzate (abbiamo visto almeno uno spit), ma, attualmente, richiedono parecchia prudenza, anche se non abbiamo usato corde e la mia valutazione per questi tratti è F+ (alpinistico facile superiore), perlomeno appunto in queste condizioni. La prima parte del percorso è invece su asfalto e non presenta nessuna difficoltà, così come il ritorno su comodi sentieri segnati, mentre un discorso a parte merita il ritorno dal torrente ai sentieri segnati tramite un collegamento segnato in arancione, sentiero già di per sé EE, per escursionisti esperti, in quanto presenta alcuni tratti un poco esposti ed alcuni ripidi, ma la difficoltà principale sta nel non perdere il sentiero, in quanto gli stinti segni arancione latitano in alcuni punti chiave. Assolutamente quindi raccomandato l’uso del GPS con traccia, adesso che esiste, avendone fatto noi il primo esemplare, nonché stivali o scarpe da acqua per vari passaggi acquatici, per i quali magari ci si può attrezzare diversamente a seconda della stagione.
Percorso in macchina: da Genova in autostrada A10 fino a Ventimiglia, quindi in autostrada A8 fino all’uscita 48 di Cagnes sur Mer, quindi si prende per Vence e l’omonimo Colle. Una volta imboccata la strada per il Colle, prendiamo a destra lo stretto Chemin de Riou, che seguiamo per circa 2,3 Km, fino ad un piccolo slargo sull destra, delimitato da un basso muretto. In realtà esistono parcheggi più comodi più avanti, ma sono vietati, in quanto 500 metri più avanti vi è il divieto di circolazione per i non residenti, anche se non credo che nella stagione invernale vi siano dei problemi a proseguire e parcheggiare 500 metri dopo, in quanto predetto parcheggio vietato è rimasto vuoto tutto il giorno.
Percorso a piedi: dal parcheggio proseguiamo sulla stradina asfaltata per circa 500 metri, giungendo quindi al divieto di circolazione e, pochi metri dopo, ad un bel parcheggio sulla sinistra, quindi passiamo sulla sinistra di uno strano roccione cintato, per trovare, un centinaio di metri dopo, i cartelli a sinistra che indicano il sentiero per i Baou des Blance e des Noirs, sentiero dal quale, se tutto va bene, torneremo. Ora proseguiamo invece ancora sulla stradina asfaltata, giungendo, dopo oltre 600 metri, ad un nuovo parcheggio a sinistra, stavolta con uno strano cartello che indica le ore in cui è vietato parcheggiarci. Da qui ancora poco più di un km. di asfalto ed arriviamo alla sbarra che impedisce alle auto di proseguire, anche se, comunque, qui finisce la strada ed inizia il sentiero, con il quale imbocchiamo subito un ponticello in cemento sulla destra. Subito passato il ponticello, una deviazione a sinistra, un po’ infrascata, permette di giungere ad una cascata ed ad una grotta chiusa da un cancello dell’acquedotto. Forse sarebbe possibile accedere alla grotta passando in un’apertura, non certo comoda comunque, del cancello, ma le assai scivolose scalette innondate d’acqua, ce lo hanno sconsigliato. Tornati quindi sul sentiero principale, dopo poco più di 500 metri, arriviamo al livello del torrente, qui una scalinata ci fa superare un tratto dell’alveo non percorribile, per riscendere quindi all’alveo stesso, che qui possiamo percorrere a sinistra su ampi lastroni di pietra. A sinistra continua comunque il sentiero alto, che permette di procedere più velocemente e facilmente evitando il successivo tratto che, nelle condizioni che l’abbiamo trovato, era un po’ critico. Se si prende a sinistra il sentiero alto si può poi lasciarlo alla prima deviazione (non segnalata) e riscendere in breve al più interessante sentiero basso. Seguendo invece l’alveo del torrente ed il sentiero basso, raggiungiamo una breve scaletta innondata d’acqua, sulla sinistra di uno spettacolare canyon. Superata la prima scaletta, possiamo deviare sui lastroni a destra per avere spettacolari viste del canyon e delle cascate che vi si gettano. Si prosegue poi con un’esposta e ripida scaletta a sinistra, ancora innondata d’acqua, che va percorsa con molta attenzione (forse in estate viene messa una corda come corrimano, data la presenza di piantoni con foro). Passata la scaletta si deve attraversare la soprastante cascata, ancora con molta prudenza, per poi giungere ad una zona più tranquilla, in quanto la successiva cascata, passa sotto il sentiero. Qui comunque possiamo riscendere al torrente, sia per vedere a destra ancora il canyon, sia per deviare a sinistra verso un’interessante bassa grotticella, in cui si può entrare (ci si bagna, consigliata mantella impermeabile), per vedere una delle cascate da dietro. Si risale quindi al sentiero e, dopo pochi metri, troviamo una seconda possibile discesa, comunque meno interessante. Una sessantina di metri più avanti troviamo la discesa al torrente forse più impegnativa, in quanto ripida, scivolosa, ed esposta, merita comunque di essere effettuata per giungere a vedere una bella cascata, cosa che comunque necessita anche di stivali per entrare un poco dentro il torrente per avere un miglior punto di vista. Visitata la cascata riprendiamo il sentiero, deviando verso il torrente ogni volta che ci sembra opportuno. Giungiamo così al laghetto detto Source du Riou, contenuto in una bella e grande marmitta, al quale, più o meno tutti si fermano, almeno a giudicare dalle tracce che ho scaricato e dalle relazioni che ho letto. Esplorati invece un po’ i lati del laghetto conviene tornare indietro una cinquantina di metri e notare un sentiero che sale a destra, con il quale riusciamo a superare le pareti verticali che cingono il bel laghetto, passando sopra una bella cengia rocciosa. Proseguiamo quindi ai successivi due o 3 laghetti (dipende da come li si conta), esplorandoli a piacimento. Oltre l’ultimo laghetto, il meno profondo e con vegetazione pendente dalle pareti a sinistra che lo rendono suggestivo, il sentiero sembra proseguire, ma dopo poco si perde, anche se sembra vi sia possibilità di continuare arrampicando, cosa che comunque sconsiglio, anche perché, tornando indietro per meno di 100 metri, fino al laghetto precedente, possiamo notare dei chiari segni arancioni, che segnano una traccia a destra, che si inerpica ripida nel bosco. Imbocchiamo quindi tale traccia, salendo ripidamente, ma senza grandi difficoltà, per poi piegare a destra in piano. Qui il sentiero si biforca ed occorre seguire la traccia più sotto a destra, in ogni caso è bene sempre controllare di trovare i segni arancioni (a volte anche rossi) o ometti di pietra. Il sentiero imboccato riprende quindi a seguire il corso del torrente, permettendo varie discese all’acqua a piacimento. Si giunge quindi ad un passaggio sotto massi appoggiati, oltre i quali non è facilissimo reperire di nuovo i segnavia, ma bisogna comunque continuare a seguire il torrente e oltre 250 metri dopo, conviene fare una breve deviazione al torrente Cagne per vedere un laghetto molto grande. Un’altra sessantina di metri ed arriviamo ad una specie di campeggio in legno, oltre il quale il torrente forma un piccolo e stretto canyon, difficile comunque da raggiungere senza bagnarsi, cosa che comunque abbiamo fatto. In corrispondenza del piccolo canyon il sentiero gira verso sinistra in ripida salita. Più in su il sentiero sembra presentare un bivio, dove occorre tenersi sulla destra ed iniziare poi a percorrere la base di una bassa falesia. Seguiamo quindi la falesia per oltre 100 metri, quindi la scavalchiamo abbastanza facilmente quasi al suo termine. Passata la falesia il sentiero rimane chiaro, ma scarseggiano i segni arancioni, occorre comunque continuare a seguire il torrente, seguendo la traccia più chiara. Dopo quasi 450 metri il sentiero torna a sfiorare il torrente, dove possiamo anche scendere ad una bella cascata da sopra, Settanta metri oltre questa cascata il sentiero gira nuovamente a sinistra in ripida salita, ma questo è uno dei punti più critici dove non perdere la traccia, in quanto si trova un primo segnavia od ometto che guida ad iniziare la salita, ma poi più niente. Col senno di poi non è molto importante, basta salire dritti per la traccia più evidente, fino ad incontrare un chiaro sentiero in orizzontale. Tale sentiero è segnato in ambo le direzioni da ometti e bolli arancioni, anche se non li si trovano subito. Andando a destra in circa 200 metri si torna al torrente e quindi il sentiero si esaurisce o, perlomeno, noi non abbiamo trovato una prosecuzione, se non in acqua o, volendo, sull’altra sponda, ma nessun segno indicava di guadare. Prendendo invece a sinistra occorre ancora prestare attenzione ai bolli arancioni, anche se la traccia appare chiara, vi sono alcuni punti in cui vi sono bivi in cui si può sbagliare. Il punto più importante si ha però dopo circa 550 metri, quando il sentiero smette di andare più o meno parallelo al torrente ed in falso piano, per girare bruscamente a destra, in ripida salita, mentre comunque una traccia prosegue anche dritta, per poi perdersi. Qui, se ricordo bene, vi sono alcuni sassi che sembrano sbarrare la direzione sbagliata, mentre a destra su due alberelli vicini compaiono i bolli arancioni, ma non sono molto visibili, per questo abbiamo aggiunto un ometto tra i due alberelli. Prendendo quindi a destra si sale ripidamente per raggiungere, dopo poco più di 100 metri, una radura, dalla quale si diparte una sterrata verso ovest, che imbocchiamo. In oltre 500 metri di sterrata raggiungiamo finalmente il sentiero segnato (in biancorosso), che imbocchiamo verso sinistra. Attraversiamo adesso un vasto altopiano, nel quale incontriamo quasi subito un piccolo laghetto, forse effimero e dovuto alle recenti piogge. Più avanti troviamo un bivio e dei cartelli, dove proseguiamo dritti verso la località Mangiapan. Giunti in tale località dopo oltre 600 metri dai cartelli, troviamo un incrocio e nuovi cartelli, dove, tra i sentieri di fronte a noi, prendiamo quello più a sinistra, diretto verso il Baou des Noirs e des Blancs. Proseguiamo ora in salita, tenendoci sempre sulla sinistra nei vari bivi che incontriamo, per poi, dopo quasi 900 metri, giungere ad incrociare un sentiero, dove prendiamo a destra, in direzione sud. Dopo 200 metri, possiamo lasciare i segni gialli sulla destra, per prendere una scorciatoia, costituita da una traccettina non segnata, stretta ma chiara. Dopo poco più di 250 metri, ed altrettanti risparmiati, ci riimmettiamo sul sentiero segnato in giallo, che imbocchiamo proseguendo dritti a sinistra. Dopo quasi 550 metri giungiamo quindi a dei cartelli in corrispondenza di un incrocio, qui prendiamo a sinistra per il Baou des Noirs, lasciando a destra la traccia per il Baou des Blancs (avendo tempo si può fare una deviazione anche a questo, cosa che comporta 2,6 Km in più tra andata e ritorno e credo quasi niente dislivello). Dopo circa 1,3 Km arriviamo quindi ad un colletto, dove a sinistra il sentiero inizia a scendere verso il Chemin de Riou, mentre a destra una chiara traccia non segnalata si dirige al Baou des Noirs. Prendiamo quindi a destra ed in poco più di 200 metri giungiamo alla croce del Baou des Noirs, posta un poco più in basso della vetta. Torniamo quindi al colletto e iniziamo a scendere verso destra. Si scende quindi abbastanza ripidamente, fino ad intercettare una sterrata, che imbocchiamo verso destra. Seguiamo però la sterrata solo per pochi metri, fino al primo tornante, dove continuiamo dritti su chiara traccia segnata in giallo. Dopo neanche 100 metri anche il sentiero compie un tornante, qui è possibile proseguire dritti su chiara traccia (così facendo si risparmiano circa 120 metri) fino a giungere ad una radura sotto un roccione, dove seguendo una traccia abbastanza chiara verso sinistra, si scende in breve alla strada asfaltata percorsa all’andata, che imbocchiamo verso destra. Torniamo quindi sui nostri passi fino alla macchina.
Conclusioni: essere venuti in una giornata di piena del torrente ha avuto i suoi pro e i suoi contro: da un lato le cascate erano veramente spettacolari, dall’altro ha reso il percorso decisamente più difficoltoso e, forse, rovinato un po’ i colori delle acque. A parte questo il giro merita comunque anche se non è stato certo semplice realizzare un anello che collegasse il torrente con il Baou des Noirs, bella cima panoramica sulla Città di Nizza.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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