Pointe du Reou d’Arsine da Le Casset
Domenica 14 Luglio 2024:Le Casset (1520) – Lac de la Douche (1900) – Laghetti Petit Tabuc (da quota 2225 in poi) - Col d’Arsine (2350) – Lacs du Glacier d’Arsine (2455) – Pointe du Reou d’Arsine (2764) – Laghetti Petit Tabuc (da quota 2345 a scendere) - Lac de la Douche (1900) - Le Casset (1520).
Partecipanti: Em, Maury76, Silvia e soundofsilence.
Lunghezza: 21 Km. circa.
Dislivello: 1375 m. circa.
Difficoltà: E, per escursionisti medi, fino ai Lacs du Glacier d’Arsine. EE, per escursionisti esperti, la salita alla Pointe, su sentiero non sempre evidente e su pietraia un poco ripida e non stabilissima l’ultima parte. Più chiara e meno ripida la discesa verso i laghetti del Petit Tabuc che potrebbe essere considerata E, se non per le varianti fuori sentiero da noi effettuate per vedere tutti i laghetti, varianti non difficili, ma che necessitano comunque senso dell’orientamento e scelta di dove passare. Tutto il resto E.
Percorso in macchina: da Genova sulla A10 fino a Voltri, poi si prende la A21 fino ad Alessandria, dove si prende la A26 per Torino. A Torino si segue la tangenziale per prendere poi la A32 per Bardonecchia, che seguiamo fino all’uscita di Oulx circonvallazione. Da Oulx seguiamo le indicazioni per Cesana ed il Colle del Monginevro e, passata Cesana, continuiamo sulla SS24 che ci porta prima a Claviere e poi, passando in territorio francese, fino al predetto Colle, dal quale scendiamo a Briancon. Da Briancon imbocchiamo la strada per il Col Lautaret, quindi passiamo per Serre Chevalier e Monetier-Les-Bains, quindi, poco dopo, prendiamo a sinistra per Le Casset, giungendo in breve in paese, dove possiamo parcheggiare negli spazi predisposti o continuare ancora un poco, come abbiamo fatto noi, fino ad un piccolo spazio adiacente al torrente La Guisane ed al ponte sullo stesso (si trattà in ogni caso del secondo ponte che incontriamo in paese), dove c’è spazio per un paio di macchine.
Percorso a piedi: dal parcheggio passiamo il ponte, dove troviamo anche i cartelli dei sentieri, percorrendo una sterrata poco pendente, che, dopo poco, inizia a costeggiare sulla destra il Torrente Petit Tabuc. Passata una sbarra ed un ponte, la sterrata inizia a salire più ripidamente e da qui iniziano anche varie scorciatoie che permettono di evitare qualche tornante. Arriviamo quindi ad un nuovo ponte, stavolta su un affluente del Petit Tabuc (Torrente du Glacier Casset), passato il quale saliamo ancora nel bosco, fino ad uscirne a quota 1900 circa. Poco dopo raggiungiamo il Lac de la Douche di cui visitiamo brevemente la sponda sinistra, per poi salire col sentiero sulla destra dello stesso. Si sale quindi lungamente a fianco delle cascate e rapide formate dal Torrente Petit Tabuc, per giungere quindi a quota 2200 circa, ad una zona pianeggiante, dove il torrente incomincia a formare le prime anse e i primi splendidi laghetti. Visitiamo quindi i primi laghetti, scendendo agli stessi dal sentiero (occorre stare attenti al terreno paludoso), per giungere quindi ad una passerella sulla sinistra che permette di scavalcare i laghetti, passerella che per il momento ignoriamo (da qui in effetti torneremo). Continuiamo quindi a salire sul sentiero sulla destra dei laghetti, da cui ogni tanto deviamo per visitarli, per giungere quindi al Col d’Arsine, dove troviamo cartelli indicatori. Qui prendiamo a sinistra il sentiero indicato per i Lacs du Glacier d’Arsine, ai quali arriviamo in venti minuti, decisamente meno dei 45 indicati sul cartello. Qui saliamo ad una piccola ripa tra i due laghi per goderne della vista dall’alto, quindi scendiamo al secondo lago, contornandone la sponda nord verso sinistra. Esaurita la breve sponda nord, si esaurisce anche la traccia, quindi risaliamo a vista alla ripa soprastante il lago, dove troviamo una specie di traccia e qualche ometto. Gli ometti in realtà sembrano salire dritti verso i ghiacciai soprastanti, mentre noi dobbiamo piegare a sinistra e scendere una settantina di metri nella valletta sottostante, fino ad incrociare una traccia, non evidentissima, che sale sull’altro versante. Saliamo quindi facendo attenzione agli ometti, cercando di seguire la traccia sempre piuttosto evanescente, per cui occorre orientarsi anche individuando la vetta da salire e verso cui dirigersi. Giunti a quota 2650 circa, ormai in vista della vetta, passiamo sopra una evidente valletta laterale, da cui scenderemo, quindi continuiamo in salita su pietraia, per il momento abbastanza agevole, quindi più ripida ed instabile, fino a giungere in cresta, da dove, piegando a sinistra, giungiamo in breve e facilmente alla vetta. Dalla vetta torniamo sui nostri passi fino a quota 2650, dove imbocchiamo la valletta sulla sinistra, che scende abbastanza dolcemente e su terreno decisamente più verde e meno pietroso, verso i sottostanti laghetti del Petit Tabuc. Scendiamo quindi su traccia più evidente di quella di salita, fino a giungere ad un paio di pozze, già scorte dall’alto. Qui la traccia traversa decisamente verso sinistra, quindi riprende a scendere verso nord (dritta verso il fondovalle). Scesi fino a quota 2330 circa, in vista di un sottostante grande laghetto, decidiamo di lasciare il sentiero che continua diretto fino al predetto laghetto, per deviare verso sinistra senza traccia, onde raggiungere altri laghetti segnati sulla nostra mappa, ma, forse, col senno di poi, dato che questi laghetti non sono tra i più belli e, anzi, il più grande lo abbiamo trovato secco, poteva essere meglio continuare dritti seguendo il sentiero, per deviare semmai a sinistra una volta raggiunto il grande laghetto sottostante, deviazione a sinistra che permette di raggiungere due bellissimi laghetti azzurri distanti 150 metri. Noi invece abbiamo deviato a sinistra per oltre 500 metri, più o meno in orizzontale ed in piano, pur con alcuni saliscendi, fino a raggiungere un paio di laghetti abbastanza azzurri ed uno più grande asciutto. Da qui siamo scesi alla meglio seguendo il torrente, fino alla sottostante e vicina piana, dove troviamo un altro laghetto azzurrino oblungo. Da questo laghetto (quota 2320 circa), traversiamo verso destra mantenendo quasi la stessa quota, fino a giungere sopra, dopo circa 300 metri, a due bellissimi e azzurrissimi laghetti, ai quali scendiamo brevemente, per poi continuare verso destra in piano, raggiungendo in circa 150 metri, un più grande laghetto, sulla sponda più distante del quale ritroviamo il sentiero che avevamo lasciato. Imbocchiamo quindi brevemente tale sentiero in salita verso destra per vedere il lago dall’alto, quindi invertiamo marcia e seguiamo il sentiero nella direzione opposta. Giungiamo così in breve in vista dei laghetti visti all’andata, ma dall’altra sponda e, anche qui, facciamo qualche deviazione per ammirarli meglio, per poi continuare sulla traccia fino alla passerella e al bivio notati all’andata, da dove imbocchiamo il sentiero dell’andata verso destra in discesa, per tornare quindi sui nostri passi fino alla macchina.
Conclusioni: veramente splendidi e, in parte inaspettati, i tantissimi laghetti formati, o adiacenti, dal torrente Petit Tabuc, di un azzurro bellissimo ed in uno sfondo di cime innevate che forma un quadro perfetto, tanto che il già bello Lac de la Douche passa in secondo piano. Interessanti anche i Lac du Glacier d’Arsine e la vista di vetta a 360 gradi.
