Monte Taf

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soundofsilence
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Monte Taf

Post by soundofsilence »

Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://luoghidasogno.altervista.org/ar ... icolo=3755

Monte Taf anello per laghi Frudiere da Barmasse

Sabato 5 Ottobre 2024: Barmasse (1940) – Alpe Fenetre (2080) – Col de la Blanche (2163) – Lago Alpe Chatelet (2035) – Lago di Frudiere Inferiore (2030) – Lago di Frudiere Inferiore Contiguo (2025) - Lago di Frudiere Inferiore (2030) - Lago di Frudiere Superiore (2240) - Col Frudiere (2271) – Colletto Taf (2406) – Monte Taf (2523) – Weissmatten (2050) – Baita Alpe Prato (2160) – Colle Ranzola (2171) - Alpe Fenetre (2080) - Barmasse (1940).
Partecipanti: Silvia, Ornella, EM, Maury76 e soundofsilence.
Lunghezza: 17,2 Km. circa.
Dislivello: 1300 m. circa.
Difficoltà: EE, per escursionisti esperti, la salita dal Colle Frudiere al Colletto Taf, su sentiero abbastanza stretto, ripido e a tratti un poco esposto, ma senza reali difficoltà, potrebbe però dare problemi a chi soffre di vertigini. EE, ma più facile anche la salita alla vetta, che si compie praticamente a vista, con qualche tratto un po’ ripido verso la cima. Tutto il resto E, per escursionisti medi, anche se il sentiero si perde un po’ prima del lago Frudiere Inferiore ed occorre un po’ di attenzione.
Percorso in macchina: Da Genova con l’A10 fino a Voltri, dove si prende l’A26 (Alessandria-Torino) e la si segue fino a poco oltre Casale Monferrato, dove si prende per Santhià e Aosta e si prosegue fino ad Ivrea, dove si continua sulla Aosta-Torino (A5) fino all’uscita di Verres, da dove imbocchiamo la Val d’Ayas seguendo le indicazioni stradali. Percorriamo la Val d’Ayas fino a Brusson, dove voltiamo a destra seguendo le indicazioni per Estoul, giunti al parcheggio di Estoul continuiamo dritti sulla strada, prima su asfalto e quindi su sterrata non tanto buona, ma non ripida, fino ad uno slargo a destra in corrispondenza di alcuni ruderi sotto la strada, a poco più di 1,5 Km. dal parcheggio di Estoul.
Percorso a piedi: dal parcheggio si continua sulla sterrata, fino a raggiungere l’Alpe Fenetre, dove troviamo una grande casa o fattoria che sia, qui lasciamo la sterrata principale che continua a destra, per andare dritti a sinistra (seguendo i cartelli per i Laghi Frudiere) su un’altra sterrata che, dopo pochi metri, diventa sentiero. Saliamo quindi fino al Col de la Blanche, dove lasciamo a sinistra il sentiero che sale al Passo della Garda, per continuare dritti in discesa. Scendiamo quindi fino a lambire una grande frana sulla sinistra, per poi attraversarla e giungere quindi ad un bivio sulla destra in discesa, che ignoriamo, per continuare dritti e giungere subito in vista di un ponte; qui, subito prima del ponte, si diparte sulla sinistra, in salita, il sentiero che va direttamente ai Laghi di Frudiere, mentre noi abbiamo preferito passare il ponte e continuare su un sentiero che fa un giro più largo, ma che passa da un altro laghetto (Lago di Chatelet). Col nuovo sentiero saliamo ad una baita in pietra in località Pichiou, quindi continuiamo a salire fino a dei ruderi in località Chastellet, da dove giungiamo in breve al Lago di Chatelet. Subito dopo il Lago il sentiero piega a destra in salita, non chiarissimo il sentiero in questo punto, per poi salire ripidamente verso il crinale soprastante. A quota 2100 circa, il sentiero smette di salire direttamente il pendio, per piegare decisamente a sinistra e continuare a salire meno ripidamente. Circa 300 metri più avanti il sentiero passa sotto una palude, che con una breve deviazione a destra possiamo raggiungere, ma direi che non ne vale la pena. Dalla palude si ridiscende quindi al sentiero, segnato da un grande ometto a base quadrata. Qui bisogna fare attenzione a non perdere la giusta traccia, come in effetti abbiamo fatto noi, che abbiamo deviato verso destra, seguendo vari ometti, o mucchi di rocce che tali ci sembravamo. Così facendo abbiamo superato prima un recinto costituito da un filo, quindi siamo giunti fino ad un poggio roccioso, in vista del sottostante grande Lago di Frudiere Inferiore, da dove il pendio si irripidisce, e conviene traversare alla meglio verso sinistra, fino a raggiungere la traccia principale che avevamo perso. In breve giungiamo ad un gruppo di case diroccate in località Alpe del Lago, da dove scendiamo in breve alla sponda ovest del Lago di Frudiere Inferiore. Giunti al lago seguiamo la sponda verso sinistra, per continuare sul sentiero segnato fino a raggiungere il vicino Lago Inferiore Contiguo. Visitato il lago torniamo sui nostri passi al Lago Inferiore e continuiamo a percorrerne la sponda. Il sentiero segnato, percorsa tutta la sponda ovest, inizia a salire passando sopra la sponda sud, e continua a salire poi più ripidamente, giungendo prima a dei ruderi e, poi, al Lago Superiore di Frudiere, del quale passiamo sulla destra, ma che possiamo scendere facilmente a visitare. Visitato il Lago, riprendiamo la salita verso il vicino Colle Frudiere (volendo, per avere una vista migliore del lago dall’alto, si può salire più a sinistra del sentiero). Giunti al Colle, prendiamo la traccia che sale ripida a sinistra, su un sentiero a tratti stretto ed un po’ aereo. A quota 2380 circa la traccia sembra quasi interrompersi, ma, con un paio di passi un poco esposti, la si riprende poco più in alto; siamo ormai in vista del Colle Taf, riconoscibile per la catena parapetto con cui è attrezzato. Giunti al passo si inizia a scendere ripidamente verso destra su lastroni rocciosi, quindi il sentiero inverte direzione e si dirige a sinistra, tagliando in orizzontale, sempre su lastroni di pietraia, il pendio orientale del Monte Taf. Dopo un tratto in piano, attraversata la pietraia, il sentiero curva a sinistra e risale ripidamente per qualche metro, quindi torna pianeggiante; qui, a sinistra, possiamo notare una scritta ed alcuni bolli gialli che indicano l’impegnativo sentiero che sale verso il Monte Taf per poi percorrerne la cresta fino al Passo della Garda. Imbocchiamo quindi il sentiero sulla sinistra, sentiero che, in realtà, non è che ci sia proprio, ci sono più che altro ometti di pietra e, forse, qualche bollo giallo, perlomeno fino al crinale, ma, comunque, non è difficile orientarsi a vista. Raggiungiamo quindi il crinale con percorso non obbligato e lo percorriamo verso sinistra, su tracce di sentiero. Superato un primo tratto di cresta pianeggiante, saliamo più ripidamente verso il soprastante monte Taf, seguendo tracce di sentiero, che possiamo alternare a brevi salite direttamente su facili roccette. Giunti in vetta, dove troviamo una Madonnina, torniamo sui nostri passi fino al sentiero principale, che riprendiamo a seguire verso sinistra. Iniziamo quindi a scendere lungamente a tornanti, fino a giungere a quota 2215 circa, dove lasciamo a destra il sentiero che scende verso Gressoney, per continuare invece traversando a sinistra, in discesa meno marcata, attraversando prima una pietraia, agevolati anche da una passerella di tronchi, fino a raggiungere gli impianti di Weissmatten. Passiamo quindi a sinistra del lago artificiale che alimenta i cannoni sparaneve, quindi imbocchiamo a sinistra il sentiero indicato per il Passo di Prà Bianco. Saliamo quindi fino ad una baita (Baita Alpe Prato), dove troviamo un bivio: a sinistra in salita, si continua verso il Passo di Prà Bianco, mentre noi prendiamo a destra, comunque ancora in leggera salita, verso il Passo della Garda ed il Colle Ranzola. Saliamo quindi gradatamente, per poi raggiungere un tratto attrezzato, dove il sentiero inizia a scendere. Superiamo quindi il facile tratto attrezzato con fune corrimano, per giungere quindi ad una zona aperta e pianeggiante, dove dovrebbe esserci un lago, ma lo abbiamo trovato asciutto. Qui vediamo a sinistra il sentiero che scende dal Passo della Garda, mentre noi continuiamo a destra, più o meno in piano. Il sentiero continua quindi prima in leggera discesa, poi in leggera salita fino al Colle Ranzola, dove sulla destra vi è una piccola cappelletta. Giunti al colle scendiamo verso sinistra, ove sono presenti due sentieri paralleli, di cui seguiamo quello sopra ed a destra, ma non cambia niente ad imboccare quello sottostante. Scendiamo quindi in breve fino all’Alpe Fenetre, dove imbocchiamo la sterrata dell’andata verso destra, tornando sui nostri passi fino al parcheggio.
Conclusioni: Laghi belli ma non eccezionali e bello il panorama di vetta da cui si vedono i due principali, certo non all’altezza dei Laghi Palasina sull’altro versante. Forse la gita può essere resa più interessante, oltre che più corta, continuando in cresta dal Monte Taf fino al Passo della Garda, percorso che dovrebbe avere qualche difficoltà alpinistica, ma non più di F (alpinistico facile).

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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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