Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://luoghidasogno.altervista.org/ar ... icolo=3758
Sentiero Acqua Zolfina anello alternativo da Castelfranco
Sabato 26 Ottobre 2024: Ufficio Postale Castelfranco (285) – Piantravigne (265) – Località Castellina (210) - Ufficio Postale Castelfranco (285).
Partecipanti: Em e soundofsilence.
Lunghezza: 9,5 Km. circa.
Dislivello: 400 m. circa.
Difficoltà: il sentiero nr. 51 che costituisce l’anello classico è tutto E, per escursionisti medi, ma le varianti qui proposte direi che sono in genere tutte EE, per escursionisti esperti, quantomeno per le difficoltà di orientamento dovute alla mancanza di una traccia chiara o ad una traccia completamente inesistente. A parte questo nei due punti in cui si raggiunge la cresta delle balze il sentiero è assai ripido, e nelle condizioni di fango scivoloso in cui l’abbiamo trovato noi, diventa estremamente difficile, ma le due brevi deviazioni alla cresta sono in effetti facoltative.
Percorso in macchina: da Genova si segue la A12 fino a Spezia e poi Viareggio, dove si imbocca la A11 per Firenze. Arriviamo quindi fino a Prato e quindi a Campi Bisenzio, dove lasciamo la A11, per prendere la A1 in direzione Roma fino all’uscita di Reggello, quindi prendiamo la SR69 per Figline Valdarno. Giunti a Figline prendiamo a sinistra attraversando l’Arno ed imbocchiamo la SP9, con la quale arriviamo a Castelfranco, dove parcheggiamo in corrispondenza dell’Ufficio Postale.
Percorso a piedi: dal parcheggio, con l’ufficio postale sulla destra, si percorre a ritroso Via Aretina, per oltre 200 metri, fino ad un incrocio, dove prendiamo a destra la strada provinciale “Setteponti”. Seguiamo quindi la Setteponti per altri 200 metri, quindi imbocchiamo sulla destra un sentierino parallelo al viale di accesso di una casa, quindi, dopo pochi metri, scendiamo con degli scalini alla sottostante carrareccia, che imbocchiamo verso destra, seguendo i segnavia biancorossi del sentiero nr. 51. La carrareccia scende quindi al fondovalle del Borro di Valecchi, che seguiamo lungamente tenendoci a destra dello stesso. Giungiamo quindi ad un grande prato sulla destra, con vista su suggestive balze e, volendo, possiamo attraversarlo per avvicinarci alle balze. Visitato il prato riprendiamo la sterrata e, subito, troviamo il bivio a sinistra, segnalato, per Piantravigne che imbocchiamo. Iniziamo quindi a salire verso il paese, superando prima un ponticello e quindi incontrando un bel prato a destra con vista balze, per continuare quindi in salita più ripida, sempre su sentiero segnato in biancorosso. Duecentotrenta metri circa dopo il prato troviamo a sinistra una traccetta non segnalata che, percorsa per poco meno di 50 metri, porta ad una grotticella con forno. Visitata la grotta torniamo al sentiero principale che riprendiamo a seguire in salita, fino a giungere ad una fontana a sinistra, dove inizia il Paese e la strada asfaltata. Goduto del punto panoramico ivi presente, riscendiamo sui nostri passi fino al bel prato notato all’andata. Qui attraversiamo il prato sul suo bordo sinistro e, quindi, al termine dello stesso, pieghiamo a destra, seguendone il limitare, per trovare quindi, qualche metro più avanti, una breccia nella vegetazione che consente di piegare a sinistra, giungendo quindi ad un cancello, facilmente superabile. Superato il cancello proseguiamo dritti per una cinquantina di metri, trovandoci così ad un bivio (non molto evidente a dir la verità): dove, a sinistra, una traccia risale una ripida ma breve rampa che porta ad un interessante laghetto, mentre, a destra, ci si ricongiunge al percorso dell’andata. Visitato quindi il laghetto torniamo sui nostri passi al bivio e imbocchiamo l’altra direzione e, procedendo su traccetta parallela e sulla sinistra di un fosso, giungiamo ad un guado che, superato, ci riporta sul percorso dell’andata, che imbocchiamo verso sinistra, giungendo poi, in poco più di 100 metri, al bivio per Piantravigne imboccato all’andata. Qui prendiamo a sinistra e, dopo 50 metri, arriviamo ad un bivio: a sinistra continua il sentiero segnato, mentre noi prendiamo a destra una stradina chiusa da una sbarra, facilmente superabile, che porta a delle costruzioni disabitate. Procediamo quindi sulla destra delle costruzioni, per girare quindi a sinistra in un vialetto che passa tra le ultime costruzioni. Giunti al termine delle costruzioni lasciamo il vialetto e prendiamo a destra senza traccia, per risalire al soprastante prato, che offre belle viste sulle balze. Visitato il prato, saliamo verso sinistra alla base delle ultime balze, quindi pieghiamo a sinistra scendendo attraverso un bel boschetto fino a raggiungere il vialetto precedentemente abbandonato, che imbocchiamo verso destra, superando subito una sbarra e, quindi, riimmettendoci sul sentiero segnato, che imbocchiamo verso destra (qui possiamo fare qualche passo indietro per raggiungere un punto panoramico sulle balze in corrispondenza di un cancello sulla destra). Seguiamo quindi la sterrata segnata per poco più di 300 metri, per imboccare quindi a destra una carrareccia non segnata, mentre a sinistra continua l’anello classico che si dirige alla località Botriolo. Seguiamo quindi la carrareccia per 300 metri circa, e qui prendiamo a destra in salita, sul limitare della vegetazione, risalendo la collina coltivata. Giunti sulla sommità della collina, troviamo la discesa sull’altro versante sbarrata da un recinto, qui prendiamo a sinistra seguendo il recinto per qualche metro, fino ad un punto dove è un po’ abbattuto e ci consente una bella vista sulle balze. Torniamo quindi sui nostri passi, ma, invece di scendere per il percorso dell’andata, seguiamo il crinale verso sinistra, giungendo sulla sommità di una collinetta più bassa, quindi pieghiamo a destra e raggiungiamo la carrareccia in precedenza abbandonata, e riprendiamo a seguirla verso destra. Seguiamo quindi la carrareccia passando sotto e a destra di alcune vigne. Giunti alla fine delle vigne e dei campi coltivati, quando la carrareccia proseguirebbe nel bosco, prendiamo invece a sinistra, su traccia quasi inesistente, salendo paralleli al bordo dei campi, chiusi invece a destra, e di fronte, dalle bastionate delle balze. Giungiamo quindi quasi alla base delle balze, caratterizzate in questo punto di fronte a noi, da uno stretto intaglio, per piegare a sinistra, continuando, tra le balze sopra e le coltivazioni sotto. Giunti al termine delle vigne, si può piegare a destra in alto per raggiungere il soprastante colletto nella cresta delle balze, colletto da cui si deve tornare indietro, non potendosi procedere in nessuna direzione. Visitata o no la cresta, procediamo ancora qualche metro nella stessa direzione, contornando alla base le balze, e, volendo, possiamo fare una nuova deviazione verso la cresta, più breve, ma su sentiero un po’ più infrascato. Si raggiunge quindi la cresta in un punto in cui si potrebbe anche scendere dall’altra parte, ma noi torniamo sui nostri passi, continuando quindi sopra una coltivazione, senza più aver sopra le balze, giungendo in breve ad un poggio con alcune costruzioni (località Castellina). Qui pieghiamo a destra, in un ripido ma largo corridoio tra la vegetazione e, seguendo la traccia, dopo 250 metri, giungiamo a sbucare sul sentiero segnato dell’anello dell’Acqua Zolfina, che imbocchiamo verso destra. Seguiamo quindi la sterrata con qualche scorcio, purtroppo ostacolato dalla vegetazione, sulle Balze, quindi iniziamo a salire verso Castelfranco, prima su sterrata e quindi su cemento, giungendo quindi ad una panchina panoramica, per poi continuare la salita, che si trasforma nuovamente in sterrata e, infine, in asfalto, con il quale arriviamo ad incrociare Via Aretina, che imbocchiamo verso destra, giungendo in breve al parcheggio.
Conclusioni: alle consuete bellissime, ma un po’ distanti, viste sulle balze che offre l’anello classico (viste che negli anni diventano sempre più difficili per nuove case, recinti e crescita della vegetazione), si aggiungono numerose viste “a tu per tu” con le balze, e ne vale sicuramente la pena.
Balze del Valdarno - Anello Acqua Zolfina
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Balze del Valdarno - Anello Acqua Zolfina
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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