
Descrizione:
Bella cascata dell’entroterra ligure che si forma solo in condizioni eccezionali. Una serie di facili salti intervallati da brevi tratti orizzontali e una splendida cascata di 70 metri con una parte centrale verticale.
Avvicinamento stradale:
Uscire al casello di Genova Est e seguire le indicazioni per Piacenza. Giunti a Bargagli si imbocca la galleria che porta verso Gattorna. Da Gattorna si prosegue fino a Monleone di Cicagna e si svolta a sinistra verso Favale di Malvaro. Da Favale si svolta a destra verso Alvari su una piccola stradina. Poco prima di un ponte si trova sulla destra uno sterrato che sale ripido e sulla sinistra un piccolo spiazzo in cui si lascia la macchina.
Avvicinamento:
Percorrere la sterrata fino ad arrivare a un ponte e una recinzione. Prendere a destra della recizione e seguire il rivo per altri 50 metri. Arrivati sotto un breve salto di roccia aggirarlo sulla destra e continuare dritti per il bosco. Dopo 2 minuti tagliare a sinistra in direzione del Rio. Dal bosco dovrebbe già vedersi l’imponente cascata da 70 mt. Seguendo il corso del fiume si arriva in breve al primo salto. (15min dal parcheggio).
Relazione:
L1: bell’anfiteatro piuttosto largo. 20 metri di 2°. Sosta su alberi.
L2: 20 metri 1°. Sosta su alberi.
L3: 6 metri 2°. Sosta attrezzata.
L4: 20 metri 1°. Concatenabile col precedente. Sosta su alberi.
L5: 15 metri 1°. Anfiteatro molto largo ma con ghiaccio sottile. Sosta su alberi.
L6: 30 metri 2°. Prima parte della cascata da 70. Sosta su alberi.
L7: 40 metri 3°. Seconda parte del cascatone. Primi 20 metri verticali su ghiaccio lavorato ma fragile, poi sempre più appoggiata. Presente una sosta ma consigliabile proseguire e sostare sugli alberi.
Lungo tratto di trasferimento intervallato da brevissimi salti. Da qui in poi il ghiaccio è molto scarso, nei punti migliori raggiunge i pochi centimetri di spessore, ma le difficoltà sono finite.
L8: 20 metri 1°. Sosta su alberi.
L9: 15 metri 1°. Sosta su alberi.
Discesa:
Si può scendere in corda doppia sfruttando gli alberi e le soste lasciate dai torrentisti oppure continuare per una cinquantina di metri nel torrente fino ad un muretto a secco e poi salire decisamente verso sinistra raggiungendo un gruppo di case già visibili dal basso. Dalla frazione di Collo sarà sufficiente seguire la sterrata per tornare alla macchina. (30 minuti dalle case)
Note:
il Rio del Collo è stato sceso per la prima volta dai torrentisti genovesi nel 2010. Durante questa discesa sono state piazzate alcune soste.
Storia:
Un’ondata di freddo siberiano colpisce l’Italia. Sabato 4 Febbraio io e Andrea tentiamo di andare a fare una grotta sulle Apuane ma le strade ghiacciate e la neve ci fermano; si finisce in trattoria! Il giorno seguente lascio da parte ogni velleità e decido di andare a fare un giro in Aveto con l’unico intendo di fare merenda al bar Gramizza. Superato Favale inizio a notare formazioni di ghiaccio interessanti … ma ragazza e cane (Elena e Spuzzy ) non ne vogliono sentir parlare di camminare…vogliono mangiare

E’ al ritorno, con la pancia piena, che mi fermo a guardare meglio. A questo punto ne sono sicuro, ho d’avanti una cascata! Scendo fino al paese, lasciamo la macchina in una stradina e partiamo veloci (con le scarpe da ginnastica ai piedi). Dopo 20 minuti di cammino arriviamo alla base del primo tiro!
Tornato a casa passo una sera intera a cercare su forum e siti varii. Alla fine scopro che il torrente era stato sceso da alcuni amici torrentisti nel 2010…e che ha una cascata da 70 metri; di salite invernali nemmeno l’ombra. Sono preoccupato perché di ghiaccio ne ho fatto ben poco; ma molto motivato ad andare in esplorazione prima che le temperature si alzino e la cascata diventi impraticabile.
Lunedì chiedo subito ferie e inizio a chiamare tutti. Alla fine l’unico che risponde alla chiamata è il solito Andrea. Lui sulle spalle ha solo 2 cascate, io 4 …. Siamo messi bene

I primi tiri volano via veloci, ci divertiamo, facciamo foto e non prendiamo nemmeno troppo freddo. Solo quando ci troviamo sotto al cascatone inizio ad avere dei dubbi. La prima parte è facile, ma è chiaro che i primi 20 metri della seconda siano verticali … e il ghiaccio è quel che è (siamo pur sempre a meno di 600mt di quota). Ci proviamo, Andrea sale la prima lunghezza poi tocca a me, ci metto un eternità, pianto chiodi ogni 2 metri e fatico , ma finalmente arrivo ad un albero … ci siamo riusciti!!!
Restano gli ultimi risalti che si rivelano assai facili ma su ghiaccio quasi inesistente.
Un bellissima giornata su una cascata a due passi dal mare

Resta da scoprire se questa è stata la prima salita…