
oh, è una vita che volevo iniziare un post con questo modo di dire che usavano i miei genitori buonanima, che era come una specie di maidiremai però "post", non so come dire....


ho una giornata di recupero ferie per le elezioni passate, e me la prendo mercoledì......le previsioni sono buone, e varrebbe forse la pena di fare una bella gita, visto che le giornate sono anche più lunghe......ma sono combattuto, l'atmosfera in casa non è delle migliori, avrei probabilmente anche cose da fare, ma sono indeciso, sensi di colpa, perplessità, indugi....

Parto, a un'ora indecente, ormai....con scarso entusiasmo, guido sino a Rossiglione cercando di scrollarmi il torpore di dosso sparando nell'auto a tutto volume sto disco,

ma non è che cambi molto..........quando giungo in vista del punto preciso dove avevo programmato di parcheggiare, ci trovo già una macchina.....

Sembra di sì, perchè proprio mentre lo penso vedo due individui con zaini e bagagli considerevoli che si incamminano lungo il sentiero........sembrano avere intenzioni serie, e io sono perplesso.....


Poichè già m'ero svegliato com'ero andato a dormire, comincio a temere di tornare a dormire come m'ero svegliato, con in mezzo una giornata passata a guidare per strade provinciali

Giungo infine ad un ponticello in metallo e assi di legno che attraversa il torrente, dall'altra parte incontro subito un cartello che indica una piccola deviazione verso un qualche cippo commemorativo partigiano : ci vado, giusto per rendere loro omaggio, anche se 2 di loro sono ignoti......

.......ecco, quando su una tomba leggo "ignoto", mi prende sempre un po' una tristezza strana, pensando a qualcuno che avrà aspettato chissà quanto il ritorno di questo "qualcuno", vabbè, la guerra fa schifo e basta, c'è bisogno di dirlo? Lo dico.

Ritorno al ponte e proseguo sul sentiero, che poco più avanti, presso la località Pian del Fuoco, lambisce il letto del torrente, dove attira la mia attenzione una strana formazione di roccia, che ritroverò al ritorno...

Proseguo ancora, sempre seguendo segni biancorossi,
lungo il sentiero

sino ad arrivare ad un guado...qui rimango incerto per un attimo sulla direzione da seguire, ma poi, cercando un punto dove attraversare, scorgo un segno biancorosso, che mi porta verso un ramo laterale inizialmente secco del torrente, che dovrebbe essere il Rio Arzella, ma poi l'acqua ricompare, più avanti.......il sentierino (poco più di una traccia) prosegue sino a scendere praticamente nel letto del rio, un po' infrascato tra massi e alberelli, sinchè qualche metro dopo si apre per lasciarmi vedere questo


Qui poso subito lo zaino e le bacchette, e comincio a curiosare; risalgo le prime roccette studiando un po' dove sia meglio passare, perchè sono curioso di vedere se sopra continuano le pozze, e in effetti continuano, in un ambiente bellissimo !


Continuo a risalire altre cascate e cascatelle, sino a trovarne una che forma un laghetto un po' più grande,

la aggiro sulla sinistra e risalgo,
laghetto grande da sopra

il torrentello continua a disegnare ghirigori d'acqua tra le rocce scure, il gorgoglio e lo scrosciare dell'acqua è ovunque, sono stupito dalla portata e dalla velocità di questo piccolo corso d'acqua...sicuramente sarà il periodo più adatto per vederlo così in forma, ma chissà......
Alla fine giungo ad una cascata un po' più alta delle altre, sulla destra della quale è stata posta una fune che continua in una catena nuova fiammante che dovrebbe aiutare a risalirla...

....io in quest'occasione mi sono fermato qua, anche se la curiosità era parecchia......però a parte il fatto che la roccia era bagnata (quassù, a differenza del punto di partenza, c'è anche parecchio vento) e gli appigli non così abbondanti, era già una certa ora e avevo lasciato zaino e tutto quanto parecchio più giù, perciò alla fine sono tornato alla base, ho addentato il mio panino, allargato l'asciugamano di cui mi ero premurosamente munito, e ciaone per un paio d'ore.

Quando decido di tornare verso casa, non faccio neanche in tempo a pensarlo, che mi son già perso

Dopo pochi metri non riconosco più il sentiero, anche perchè c'erano dei guadi e boh.....provo a proseguire un poco guardando il gps, ma anche lui ha i suoi limiti e annaspa, comincio a girare in tondo senza capire quale sia la direzione giusta da prendere, sinchè, prima di confondermi e perdermi davvero definitivamente, decido di tornare indietro al laghetto dov'ero....qui finalmente riesco a prendere la direzione giusta, anche se l'esile traccetta nel boschetto dell'andata sparisce, e procedo nella direzione sì giusta, ma camminando dove riesco, tra il letto del rio asciutto e i margini del bosco; mi ritrovo così, a un certo punto, nei pressi di quella strana roccia che avevo visto all'andata....da vicino, mi rendo conto che la spaccatura della roccia forma un canale, non so sino a che punto lavorato dal'uomo, e salendo sul roccione adiacente si riesce anche a vedere più in là, sommerso dalla vegetazione, un canale di cemento che punta verso la spaccatura..
la spaccatura vista da sopra

...il toponimo Pian del Fuoco mi fa pensare ad un maglio, un'officina...........chissà chi lo sa !

Da qui in poi non mi resta che ripercorre il sentiero dell'andata, all'ombra del boschetto fresco e piacevole, sino a giungere all'auto, dove trovo ad attendermi un piccolo capriolo che mi fissa da lontano e, man mano che mi avvicino, abbassa la testa e aguzza lo sguardo


Non mi resta che ringraziare virtualmente quei due escursionisti che risalivano il Rio delle Brigne per avermi fatto cambiare idea!

oh, a volte è proprio vero che....

Aloha
