Finalmente un fine settimana di bel tempo e senza impegni .

Urge una bella escursione appenninica . L’ idea iniziale è di fare una lunghissima traversata da Arquata a Ronco Scrivia passando per l’ Alpe di Porale , ma una relazione abbastanza recente mi preoccupa avvisando del pessimo stato di certi segnavia , cosa che sommata alla prevista erba alta primaverile , mi fa cambiare progetto .

Ripiego allora su qualcosa di più tranquillo , questo bell’ anello che parte dalla Cappella dell’ Assunta alle Capanne di Marcarolo . Una parte del tracciato previsto l’ avevo già percorsa 4 anni fa in occasione di un anellone più impegnativo che partiva proprio dall’ Assunta ed arrivava al Monte delle Figne .
Così sabato 11 maggio , con già 14° , verso le 8,30 parcheggio vicino alla cappelletta in uno slargo dove spuntano i paletti del metanodotto . Mi viene così l’ idea di chiudere l’ anello scendendo proprio da quel pendio che sembra non troppo ripido .
Parto seguendo la provinciale verso Praglia per circa un km , poi ( esattamente di fronte alla stradina per Prato Rondanino ) si stacca un sentiero indicato con freccia e segnavia “ due linee gialle “ . Il tracciato sale dritto nel prato in maniera abbastanza decisa , poi punta verso destra per toccare il crinale e raggiungere la vetta del Monte Poggio ( 1081 m. ) , con le sue due croci .
Già in questo tratto noto una cosa che si confermerà nel prosieguo : l’ erba è molto meno alta ed invadente di quello che temevo . I panorami dalla vetta sono discreti ma non ottimi perché il caldo ( che si fa già sentire ! ) fa affiorare un po’ di foschia a media distanza .

Il versante opposto su cui devo scendere a vista è totalmente prativo e con poca pendenza .
Anche senza traccia e senza segnavia non è difficile , si toccano un paio di cocuzzoli contrassegnati da ometti di pietre
e poi si raggiunge il Colle di Monte Moro , dove si ritrova il sentiero “ due rombi gialli “ per la Diga Badana . Io comunque ci metto del mio ed allungo un po’ il percorso puntando un pochino troppo a sinistra .

Probabilmente da lì sarebbe possibile scendere direttamente verso il fondovalle ad incrociare un evidente carrareccia abbandonata nei pressi della diga . Nel dubbio rimango sul sicuro , arrivo al Colle di Monte Moro ( 852 m. ) e raggiungo naturalmente l’ anonima cimetta eponima ( 883 m. ) . Se i segnavia “ due rombi gialli “ sono abbastanza malconci , il tracciato è davvero molto semplice : si inoltra in una pineta ma ogni tanto offre anche qualche scorcio sui sottostanti Laghi del Gorzente .
Arrivo infine all’ imponente Diga Badana . Apro una parentesi : un paio di anni fa avevo letto sui giornali che cominciavano i lavori per “aggiustare “ la diga , che come è noto è lesionata e non più in funzione da quasi 20 anni . A tutt’ oggi non c’ è alcuna traccia di lavori ed anzi mi è giunta voce che si pensa di demolirla , con costi immani anche per lo smaltimento ( pare ci sia amianto ... ) ….
Chiudo parentesi e chiudo pure questa prima parte della mia relazione , visto che sono finite le 10 foto a disposizione ....
CONTINUA .....
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]