Alla disperata ricerca di sempre nuove cimette da conquistare per arricchire il mio carniere di arido cacciatore di vette ,

domenica 10 novembre opto per questa facile escursione sulla dorsale tra la Val Trebbia e la Val d' Aveto . Il punto di partenza che ho scelto è il cosiddetto Passo di Monte Veri ( 1077 m. ), in realtà più che un valico è solo un bivio sulla Strada Provinciale 52 . Per arrivarci da Genova ci vuole circa un' ora e mezza di auto , percorrendo la Statale 45 sino ad Ottone ( siamo già in Emilia ! ) e poi deviando a destra per circa 8 km sulla bella strada per Orezzoli . La giornata è soleggiata ma la temperatura è frescolina ( 3° alle 9 ! ). Posso scordarmi di mettermi in maniche corte come la scorsa settimana .

Al bivio è abbastanza facile parcheggiare a bordo strada . Tornando indietro di pochi metri sull' asfalto , si nota subito la freccetta biancorossa che indica il Monte Dego .
Tutte le ( poche ) indicazioni porteranno come destinazione questa montagna , nota per la presenza della chiesetta della Madonna di Lourdes sulla vetta , tanto che è raggiungibile anche con una carrareccia che inizia 1 km prima del passo . Il sentiero 179 è bello evidente e segnato con vecchie tacche biancorosse sugli alberi . Questi segnavia , non abbondanti e spesso sbiaditi , mi accompagneranno sino al Monte Dego . Il tracciato sale dolcemente tra i castagni , poi tra le conifere e raggiunge velocemente la boscosa vetta del Monte Veri ( 1223 m . ) , una cima AEA , Altamente Evitabile ed Anonima .

Poi il sentiero scende sul versante opposto per innestarsi poco più avanti nel più ampio 129 , che passa in una bella faggeta .
Ogni tanto tra gli alberi appariranno belle visuali sui più alti monti circostanti , dall' Alfeo al Lesima e al Maggiorasca . Da questo punto di vista sono rimasto piacevolmente sopreso della discreta panoramicità di questo tracciato , che credevo troppo boscoso .

Dopo un buon chilometro in falsopiano il sentiero 129 si innesta a sua volta sulla carrareccia prima menzionata , quella che conduce sul Monte Dego , sempre segnata con tacche biancorosse . Subito dopo l' incrocio faccio un' altra breve deviazione fuori sentiero , a sinistra , per raggiungere la vetta del monte Spinarolo . La cima ( 1226 m. ) , piuttosto infrascata , sarebbe ancora una AEA se non fosse per la presenza di una grande croce di metallo .
Torno subito sulla sterrata e la seguo tranquillamente fino ad un taglio a destra , poco visibile ma indicato , ( sembra più un canalone di scolo ! ) che permette di saltare un lungo tornante . Questo tratto è però piuttosto malconcio per il passaggio dell' acqua . Ricongiuntomi con la carrareccia , più avanti trovo una freccia di legno che indica una fonte . Con 100 metri di deviazione mi tolgo lo sfizio di verificare che butta acqua .
Sono ormai sotto la cima del Dego e qui incontro qualche cacciatore con i cani . Nessun problema con loro . Poco oltre c' è un bel rifugetto ligneo sempre aperto e ben tenuto . Andrebbe forse bene per un raduno ma è parecchio fuori mano , credo .
Qualche metro dopo incontro un' edicoletta sacra ed un crocifisso in mezzo ad una radura .
Pochi passi e sono finalmente sulla cima del Dego ( 1427 m. ) , con la sua bianca chiesetta . Davanti ad essa c' è una piazzola molto panoramica verso la dorsale opposta , nella quale spiccano Alfeo e Lesima .

Sino a qui è possibile arrivare con la sterrata .
Quassù c' ero gia stato una decina di anni fa , dopo essere salito all' Oramara da Casanova . Dopo una breve sosta , torno al rifugetto ed imbocco il sentiero successivo , ora segnato col " pallino giallo " . La presenza dei cacciatori mi fa evitare la breve deviazione sul vicino Monte Bufalora ( 1440 m. ) , altro AEA .Rimedierò al ritorno , quando se ne saranno andati.

Il facile sentiero pianeggia tra gli alberi fino ad arrivare in vista dell' Oramara.
Dalla radura antistante sembra facile raggiungere la vetta passando ad occhio tra gli alberi ma io preferisco seguire per un altro pezzo il sentiero ufficiale . Poi mi butto a sinistra seguendo una vecchia pista inerbita piena di alberelli abbattuti dalle intemperie ed arrivo velocemente in cima ( 1522 m. ) .
Dopo il solito lauto pasto prendo la via del ritorno , stavolta quella diretta , tocco l' imperdibile Monte Bufalora e visto che è presto faccio ancora un salto sul Dego . In teoria avrei dovuto seguire esattamente il percorso dell' andata ma nel tratto finale , per evitare i saliscendi del Monte Veri , decido di seguire la tranquilla carrareccia sino in fondo , all' incrocio con la Provinciale 52 ( stele e tavolo picnic ) .
Da lì la salita su asfalto sino all' auto è breve ( meno di 1 km ) e molto lieve . Da Strava mi risulta una gita di 16,5 km per meno di 550 metri di dislivello . Secondo me il dislivello però è stato un po' maggiore , magari un centinaio di metri in più .

Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]