Domenica 2 febbraio le previsioni del tempo promettono sole ma forte tramontana . Per evitare gli spifferi indesiderati basta spostarsi brevemente da Genova verso levante e puntare sul Tigullio , più protetto dal vento . Il giro che ho in mente mi consente di fare un ampio anellone con partenza da Rapallo , salendo 3 o 4 cimette che mi mancano , e ha il vantaggio che può essere fatto utilizzando il treno in una giornata in cui il Tigullio è ingolfato dalla Maratona di Portofino . Il percorso che ho studiato sulla carta inizia proprio dietro alla stazione ferroviaria : da li parte la ripida Salita Sant' Agostino , stradina sfaltata che presto diventerà un viottolo di campagna . La giornata è molto meno bella del previsto , il cielo è tutto grigio ma la temperatura è già piuttosto tiepida . Il segnavia , fresco ed abbondante per tutta la salita

, è il " cerchio rosso barrato ", spesso accompagnato dalla " stellina gialla " . La stradella , mediamente malconcia , è dotata di illuminazione pubblica e sale a lungo tra le campagne sfiorando qualche casetta o villino , toccando la borgata Cerisola e continuando a salire . Dopo la bianca chiesina di Sant' Agostino il viottolo continua ad inerpicarsi sino ad un B&B , poi abbandona definitivamente la civiltà e si inoltra nel bosco misto . Il tracciato , a causa delle recenti piogge , sarà sempre leggermente umido ed in alcuni tratti più ombreggiati anche fangoso e scivoloso .

Dopo un bel pezzo , abbandono il sentiero principale prendendo una deviazione segnalata a destra ( " stellina gialla " ) per toccare le cime dell' anonimo Monte delle Pozze ( 528 m. ) e poi della Punta di Serrato ( 603 m. ) , molto panoramica .

Con veloce discesa raggiungo il successivo Passo di San Quirico ( 540 m. ) e il contiguo Pian dei Merli , dove ritrovo il " cerchio barrato rosso " . Al bivio continuo a seguirlo verso sinistra e mi fa inerpicare parecchio in mezzo alla folta macchia , fino a condurmi alla panoramica cima del Monte Pegge ( 774 m. ) dove sorge il Rifugio Margherita , che ho trovato chiuso . Mentre finalmente il sole sta aprendosi la strada tra le nuvole

e mentre sto facendo le foto di vetta arriva il primo escursionista di giornata , che mi saluta e prosegue senza fermarsi . Ora devo seguire verso sinistra il " rombo rosso " , che mi fa scendere al vicino Passo Lasagna ( cartello ) . Poco dietro al cartello , una scritta rossa sulla roccia indica la via per raggiungere il soprastante Monte Lasagna . L' ultima volta c'erano in giro un bel po' di cacciatori e non mi ero sentito di abbandonare il sentiero principale , ma stavolta sembra tutto tranquillo e non c' è anima viva . Il sentierino è abbastanza evidente , ha qualche rada tacca rossa ed alcuni nastri attaccati agli alberi per aiutare ad individuare la via . Raggiungo una prima cima , poi proseguo sul crinale erboso ( molto panoramico ) seguendo la traccia sino ad arrivare ad una cimetta più bassa della prima , che probabilmente è il Monte Lasagna ( 728 m. - omettino di pietre ) . Il sentierino scende quindi a sinistra e si innesta di nuovo sul " rombo rosso " . Lì incontro una coppia di escursionisti diretta al Manico del Lume . C' è ancora da salire un po' sotto il sole caldo per arrivare sulla cima di questo monte dallo strambo nome ( 801 m. ) per la quarta volta . Mi accomodo sul' erba per consumare il meritato pasto e nel frattempo arrivano un bel po' di escursionisti : single , coppie, gruppetti . I panorami sono notevoli , ma più verso l' interno perchè sul mare il sole infastidisce . Sono circa a metà giro ma sento le gambe affaticate , brutto segno .

Dopo una bella sosta , riprendo il mio itinerario seguendo ora il " triangolo rosso " . Devo quindi affrontare la famosa crestina attrezzata con tante catene e devo ammettere che stavolta le ho anche apprezzate molto perchè le suole umidicce degli scarponi non mi garantivano grande presa sulla roccia , soprattutto in discesa . O forse sarà l' eta ....

Disceso lentamente al Passo Serra e al bivio per Chignero , ho proseguito poi sul " triangolo rosso " aggirando in basso gli ispidi Monte Borgo e Monte Bello . Il tracciato , sottile ed umidiccio , va fatto con un po' di attenzione perchè spesso passa sui bordi di qualche saltino , magari non alto ma sempre potenzialmente dannoso . Lungo il sentiero ci sono tanti punti in cui si possono apprezzare i panorami su Rapallo e sulla caratteristica cresta del Manico del Lume . Questo tratto mi è parso lunghissimo ( anche se non lo è ) e mi ha condotto alla radura del Passo del Gallo ( 478 m. ) dove ho imboccato il sentiero " tre pallini rossi " che , con una bella salita , mi ha condotto in vetta al Monte Orsena ( 614 m. ) e al bel Santuario di Caravaggio , in eccellente posizione panoramica .

Dopo le solite foto sono sceso lungo lo scalone e ho preso il " linea e due pallini rossi " in facile discesa nel bosco . Più in basso ho trovato un bivio : a sinistra è indicato Rapallo San Pietro ( " quadrato rosso " ) e a destra Rapallo Santa Maria ( " linea e due pallini rossi " ) . Dalla mia mappa OSM risultava più breve quello di sinistra e quello ho imboccato . Sarà stato più corto ma certamente era in pessime condizioni : scosceso , rovinato , pieno di sassi sul tracciato e pure con qualche albero crollato di traverso ...

Per fortuna i segnavia invece erano in buone condizioni .

Così , sfiorando ogni tanto qualche casetta di campagna , sono arrivato vicino alla chiesona di San Pietro di Novella e da lì mi sono diretto al centro di Rapallo . Ero molto stanco e prima di arrivare in stazione mi sono fermato in un locale che vendeva pizza al metro per una sosta rifocillatoria .

Il giro completo risulta perciò superiore ai 20 km di sviluppo per circa 1150 metri di dislivello . Le foto le metto stasera ....

Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]