
Confidando nelle positive previsioni meteo , arrivo a San Carlo di Cese ( anzi , 300 metri prima del paese ) verso le 8,45 . Posteggio in uno slargo sulla destra presso la fermata del bus 71 e torno indietro di un centinaio di metri sino ad un gruppo di bidoni della rumenta .Qui un malconcio cartello metallico quasi illeggibile indica l'inizio del sentiero ( segnavia " X rossa " ) , che subito scende nel letto del Varenna . Primo guado sui sassi piuttosto difficoltoso e poi lunga passerella di legno un po' malridotta
e quindi sull'altra sponda inizia una salita lungo il bel Rio Gandolfi ricco di acqua , che lungo il percorso forma numerosi laghetti
ed alcune belle cascate e cascatelle .
Il sentiero sale dolcemente con parecchi attraversamenti del ruscello ( attenzione alla segnaletica , essenziale ma efficace ! ) che richiedono un po' di attenzione vista l'acqua abbondante ed i sassi scivolosi. Si esce infine dal bosco e si vede il primo obbiettivo di giornata , la spettacolare Rocca del Corno

Si prosegue la salita in ambienti spogli e rocciosi sempre più ripidi , fino a giungere al crinale , da cui appare ai miei piedi la parte terminale del selvaggio vallone del Rio Gandolfi , appena lasciato ,
e poco dopo spunta anche la Rocca del Corno .
Con un' agevole arrampicata , seguendo i soliti segnavia , si arriva sulla cima , con la sua croce metallica .
Il panorama è notevole , ma sul mare si sta già addensando un fitto strato di nuvole di maccaja , che non promettono nulla di buono ... Proseguo sull'ampio crinale lungo il tracciato del metanodotto e recupero la " X rossa" solo in vista dell'arrotondata cima del Pennello . Raggiungo il bivacco appena restaurato dal CAI
e la tavola orientativa sulla vetta per poi avviarmi su sentieri fangosi in direzione di Punta Martin , che poco dopo mi appare .
Raggiungo la rocciosa cima , con la sua croce di vetta
e faccio una lunga sosta al tiepido sole , facendo la pappa

sia verso Acquasanta , con la spettacolare cresta sud ovest .
Ormai il tempo è in netto peggioramento ed il sole fa fatica ad uscire saltuariamente dalla spessa coltre di nuvole scure .



per poi salire sull ' imprescindibile Monte Foscallo
da cui appare la migliore vista di giornata

Quindi una deviazione più lunga tagliando per prati verso il Bric Orologio , con una bella croce metallica adornata pure da due panchine e dal libro di vetta .
Segnalo anche il bel percorso per tornare sull'AV , segnato da un "nastro di sassi " e da tanti begli ometti di pietre .
" Non sei ancora stufo di cimette di terza categoria ? " vi chiederete voi ...


Qui il vento si è fatto decisamente fastidioso e solo la mia innata pigrizia mi ha impedito di estrarre i guanti dallo zaino

da cui ho raggiunto la sottostante sterrata ( segnavia "triangolo rosso pieno" ) , seguendola in discesa sino alla Cappella di Roccamaya .
In teoria avrei potuto tagliare sul sentiero "+ rosso " che scende a Case Grillo e poi a San Carlo , ma avevo letto che era facile perdere i segnavia ...


Secondo i miei conti è stato un giro ad anello di 20 chilometri abbondanti per un dislivello complessivo di oltre 1000 metri , fatto in un tempo totale di 7 ore , soste comprese . Peccato per il meteo che ha deluso le mie aspettative , comunque è andata abbastanza bene già così ... Raccomando soprattutto la prima parte , sino alla Rocca de Corno , con la spettacolare valletta del Rio Gandolfi .

