Scogliere di Nervi anello con ritorno da Passeggiata Garibaldi

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soundofsilence
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Scogliere di Nervi anello con ritorno da Passeggiata Garibaldi

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Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://luoghidasogno.altervista.org/ar ... icolo=3757

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Scogliere di Nervi anello con ritorno da Passeggiata Garibaldi

Domenica 20 Ottobre 2024: Via del Commercio (5) – Porticciolo Nervi (0) – Scogliere Nervi – Spiaggia Capolungo (0) - Passeggiata Garibaldi – Porticciolo Nervi (0) – Via del Commercio (5).
Partecipanti: Silvia e soundofsilence.
Lunghezza: 7,5 Km. circa.
Dislivello: 250 m. circa, anche se i numerosi saliscendi alle e sulle scogliere sono difficilmente quantificabili.
Difficoltà: il percorso attraverso le scogliere è sempre quantomeno EE (per escursionisti esperti), pur trattandosi di scogliere in prevalenza abbastanza facili, ma vi è pur sempre la necessità di scegliere il percorso migliore tra le rocce e l’eventualità di dover usare le mani non è certo remota; vi sono poi passaggi più difficili, non obbligatori, come per esempio per raggiungere l’arco naturale senza bagnarsi i piedi, che hanno caratteristiche alpinistiche, seppur facili, quindi F (alpinistico facile). Il punto più difficile è però probabilmente una delle discese a mare, quella tra la cascata e le 3 Punte, che presenta un paio di passaggi anche un poco esposti e più vicini al II che al primo grado. Tutto il resto T, per turisti, visto che si svolge sulla passeggiata Garibaldi.
Percorso in macchina: da Genova all’uscita di Nervi sulla A12, quindi si continua verso levante su Corso Europa, fino al suo termine, dove scendiamo a destra verso Nervi, e continuiamo brevemente in direzione levante, svoltando alla prima a sinistra in Via del Commercio, dove cerchiamo parcheggio ai lati della strada.
Percorso a piedi: dal parcheggio torniamo indietro lungo via del Commercio, quindi imbocchiamo la via principale di Nervi (Via Oberdan), verso sinistra, e la seguiamo per circa 100 metri, per prendere quindi a destra Via Sarfatti. Via Sarfatti dopo pochi metri si biforca e noi prendiamo quindi il ramo di destra, giungendo subito ad un ponte sul torrente Nervi, che attraversiamo, per poi continuare dritti fino al mare in corrispondenza del Porticciolo di Nervi. Qui prendiamo verso sinistra, passando subito sopra un ponte, con il quale comincia la celebre Passeggiata Garibaldi, lastricata di mattoni rossi. Pochi metri dopo passiamo sopra ad un molo, al quale possiamo scendere con una scalinata, compiendo un breve deviazione. Visitato il molo riprendiamo a seguire la Passeggiata per poco meno di 200 metri, trovando quindi una seconda discesa a mare a destra, che imbocchiamo. Giungiamo così sulle scogliere, che percorse, con prudenza, verso sinistra, ci portano ad un bell’arco naturale, oltre il quale non si può proseguire. Visitato quindi l’arco invertiamo la marcia ed iniziamo a percorrere le scogliere verso est, su terreno più facile. Giungiamo quindi ad un bella piscina naturale, per proseguire oltre la quale, dobbiamo passare per un adiacente molo privato. Superato il molo continuiamo su scogliera sempre piuttosto facilmente, fino ad arrivare in vista di alcune cabine. Qui, per proseguire, occorrerebbe superare della vegetazione che sbarra il proseguimento (non impossibile, ma sicuramente scomodo), oppure passare quasi in mare in modo non facilissimo; ho rinunciato a fare entrambe le cose perché il tratto saltato non mi sembrava interessante, e non volevo discutere con eventuali proprietari dell’adiacente ristorante che non fossero edotti che sulla linea di costa demaniale si può sempre transitare e che non è di loro esclusiva proprietà solo perché pagano la concessione. Ritorno quindi sulla passeggiata e ne percorro oltre 200 metri, fino alla successiva discesa a mare, che imbocco verso destra. La discesa permette di raggiungere il mare, ma anche di proseguire in direzione ovest, percorrendo così il tratto di scogliera saltato con la passeggiata, fino alla fine delle cabine e dell’annesso ristorante. Percorriamo quindi circa 70 metri di facile scogliera verso ovest, fino ad un basso recinto che chiude la proprietà privata del ristorante, per tornare indietro sui nostri passi e proseguire invece verso est, trovando però subito la strada sbarrata dall’attraversamento di un rio scivolosissimo, attraversamento che ho giudicato pericoloso e ho preferito evitare, anche se tenendosi ad un cespuglio soprastante sarebbe forse possibile effettuarlo (a posteriori ho visto che questo passaggio risulta meno ostico e pericoloso nell’altro senso, in cui, risulta più facile saltare il rio, tenendosi comunque al cespuglio, in quanto tale passaggio risulterebbe in discesa). Tornato quindi sulla passeggiata la percorro per meno di 100 metri, per scendere quindi ad una lunga punta, visitata la quale, tornando brevemente sui propri passi verso la soprastante passeggiata, è possibile percorrere le scogliere sia verso ovest che verso est. Verso ovest si passa a destra dell’insenatura adiacente alla punta, sfruttando una cengia ascendente, nell’ultimo tratto un po’ stretta ed esposta, ma superabile aiutandosi con le mani, per giungere quindi al passaggio pericoloso appena descritto, dove supero lo scivoloso rio con un salto in discesa, aiutandomi con un cespuglio soprastante; superato il rio occorre ancora attenzione per una breve discesa di un paio di metri, dove occorre fare attenzione ai punti ricoperti di muschio e umidità, estremamente scivolosi, e quindi si raggiunge la scaletta che permette di risalire alla passeggiata, che ripercorro nuovamente per meno di 100 metri e riscendere verso la lunga punta e, prima di arrivarvi, prendere a sinistra, seguendo la scogliera in discesa, fino a giungere in vista di una banchina in cemento, che si raggiunge con qualche passo di facile, ma un po’ esposta, disarrampicata in discesa. Percorsa la banchina raggiungiamo delle scalette che, a sinistra, riportano sulla passeggiata (seppur dovendo scavalcare facilmente alcune assi di legno che ne chiudono l’accesso, non si sa per quale motivo), mentre a destra scendiamo altre scalette e, quindi, affrontiamo un breve facile passaggio di arrampicata per salire su un ripiano roccioso soprastante, giungendo, dopo una sessantina di metri, ad una nuova scalinata che ci permetterebbe di risalire alla passeggiata, cosa che però non ho fatto, in quanto, anche se a prima vista non sembra, è possibile proseguire verso est, aggirando la soprastante costruzione, oltre la quale troviamo però uno strapiombo che impedisce di proseguire, ma, pochi metri prima, è possibile salire ripidamente, ma facilmente, ad un nuovo cancelletto chiuso, che si scavalca senza difficoltà, riprendendo quindi a percorrere la passeggiata verso est. Seguiamo quindi nuovamente la passeggiata per circa 80 metri, giungendo ad una nuova discesa a mare, che ci consente di raggiungere un molo, oltre il quale è possibile continuare in direzione ovest, sui resti di una passeggiata a mare, interrotta in un paio di punti da massi sporgenti, che costringono a passare sopra o ad un paio di passi esposti. La breve passeggiata termina dopo circa 50 metri dal molo, quindi torniamo sui nostri passi sulla passeggiata, che riprendiamo a percorrere verso est, per circa 120 metri, per scendere quindi la successiva discesa a mare, che porta ad una punta con vista a destra su una cascatella.
Si torna quindi sulla passeggiata e la si riprende a percorrere verso est per neanche 100 metri, per scendere quindi ad una punta con vista su una bella cascata, discesa comunque da effettuare con prudenza, data la pendenza ed i piccoli gradini intagliati nella roccia che possono anche portare ad una scivolata, se non si presta attenzione. Fatta questa nuova discesa, ne troviamo, dopo pochi metri (35), un’altra, non evidentissima, in quanto qui la ringhiera non è interrotta, e la dobbiamo scavalcare, scendendo poi, tra l’altro, prima un muretto, e quindi una successiva breve paretina, con passaggi assai vicini al II grado e, per farlo ci aiutiamo anche con la soprastante ringhiera, alla quale, volendo, si può anche fissare una corda. Visitata anche questa discesa a mare, riprendiamo la passeggiata, percorrendo altri 100 metri verso est, dove troviamo quindi una discesa a mare non accessibile, che intravvediamo sotto la passeggiata, ma non è raggiungibile perché da essa ci separa un alto muro con un intrico di vegetazione, mentre l’accesso normale è all’interno di uno stabilimento balneare, posto a sua volta all’interno dei parchi di nervi e separato da questi da una recinzione. Proseguiamo quindi poco meno di 50 metri e possiamo scendere a sinistra le scale private verso l’Osteria del Sole, che danno accesso a 3 punte rocciose visitabili più o meno liberamente (qualche transenna obbliga, volendo non scavalcarle, a giri più lunghi che portano negli stessi punti…). Visitate le 3 punte torniamo quindi alla passeggiata, e la percorriamo per quasi 200 metri senza possibilità di discesa, per trovare quindi una scaletta chiusa, che ci obbliga ad un facile scavalcamento, per scendere quindi verso il mare. Qui possiamo dirigerci sia a ovest, dove giungiamo in vista di una grotticella, sia a est, dove, scendendo in un intaglio tra le rocce, possiamo accedere alla vista di un’altra grotticella. Torniamo quindi alla passeggiata e la percorriamo per altri 100 metri, trovando una nuova deviazione a mare, su una punta collegata alla terraferma da un grazioso ponticello, che, da lontano, può sembrare anche un arco naturale. Passati sul ponticello e scesi alla punta, torniamo praticamente all’inizio della deviazione, subito sotto le ringhiere della passeggiata, per risalire un pendio erboso sulla sinistra ed affacciarci sulla prosecuzione della scogliera verso ovest, che sarebbe anche interessante, ma decisamente difficile da percorrere; qui, comunque, con alcuni passaggi di disarrampicata si può scendere fino al mare e, tramite una cengia sulla destra è possibile infilarsi nell’insenatura che ci impedisce la prosecuzione, ma, per continuare, qui occorerebbe mettere i piedi in acqua per un paio di metri. Risalgo quindi nuovamente fin quasi alla passeggiata, per dirigermi ora, tramite scalette, verso est, dove si può continuare fino ad una banchina di cemento, che si può anche percorrere per alcuni metri, fino al punto in cui un pilone sorreggente la soprastante passeggiata, impedisce la prosecuzione e occorrerebbe passare qualche metro in mare per raggiungere la vicina Spiaggia di Capolungo, cosa che non vale la pena, dato che è facilmente raggiungibile altrimenti. Torno quindi indietro dalla banchina, facendo attenzione al primo pilone che ci costringe ad un passaggio un po’ stretto sul mare, quindi, invece di tornare sui miei passi sulla scaletta, proseguo sul mare, tramite una stretta e scivolosissima cengia (conviene tenersi al muretto soprastante, oppure evitarla poprio, tanto si può arrivare comunque più facilmente, al punto in cui porta) che ci porta ad un bivio, a destra una scaletta con ringhiera un po’ rovinata consente di risalire verso la passeggiata, mentre dritto davanti a noi possiamo passare sotto il ponticello sui cui siamo transitati in precedenza; vale quindi la pena di esplorare la zona del ponticello, abbastanza pittoresca, per risalire poi alla passeggiata tramite la scaletta sopraccitata. Riprendiamo quindi a seguire la passeggiata verso est, giungendo al suo termine dopo pochi metri, termine che è costituito dalla Spiaggia di Capolungo. Visitata la spiaggia invertiamo quindi marcia e riprendiamo la passeggiata in direzione ovest, percorrendola tutta fino al porticciolo di Nervi, da cui torniamo sui nostri passi fino alla macchina.*
Conclusioni: scogliere interessanti, soprattutto l’arco naturale all’inizio ed alcune piscine naturali, ma niente di eccezionale, così come non lo è la soprastante e celebre Passeggiata Garibaldi, usata per il ritorno, ma, indubbiamente, passare per le scogliere consente di cogliere punti di vista insoliti ed interessanti che, dall’alto non sono visibili.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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